+Una modalità alternativa all'uso dell'\textit{I/O multiplexing} è quella di
+fare ricorso al cosiddetto \textsl{I/O asincrono}. Il concetto base
+dell'\textsl{I/O asincrono} è che le funzioni di I/O non attendono il
+completamento delle operazioni prima di ritornare, così che il processo non
+viene bloccato. In questo modo diventa ad esempio possibile effettuare una
+richiesta preventiva di dati, in modo da poter effettuare in contemporanea le
+operazioni di calcolo e quelle di I/O.
+
+Abbiamo accennato in \secref{sec:file_open} che è possibile, attraverso l'uso
+del flag \macro{O\_ASYNC},\footnote{l'uso del flag di \macro{O\_ASYNC} e dei
+ comandi \macro{F\_SETOWN} e \macro{F\_GETOWN} per \func{fcntl} è specifico
+ di Linux e BSD.} aprire un file in modalità asincrona, così come è possibile
+attivare in un secondo tempo questa modalità settando questo flag attraverso
+l'uso di \func{fcntl} con il comando \macro{F\_SETFL} (vedi
+\secref{sec:file_fcntl}).
+
+In realtà in questo caso non si tratta di I/O asincrono vero e proprio, quanto
+di un meccanismo asincrono di notifica delle variazione dello stato del file
+descriptor; quello che succede è che il sistema genera un segnale (normalmente
+\macro{SIGIO}, ma è possibile usarne altri) tutte le volte che diventa
+possibile leggere o scrivere dal file descriptor che si è posto in questa
+modalità. Si può inoltre selezionare, con il comando \macro{F\_SETOWN} di
+\func{fcntl}, quale processo (o gruppo di processi) riceverà il segnale.
+
+In questo modo si può evitare l'uso delle funzioni \func{poll} o \func{select}
+che, quando vengono usate con un numero molto grande di file descriptor, non
+hanno buone prestazioni. In tal caso infatti la maggior parte del loro tempo
+di esecuzione è impegnato ad eseguire una scansione su tutti i file descriptor
+tenuti sotto controllo per determinare quali di essi (in genere una piccola
+percentuale) sono diventati attivi.
+
+Tuttavia con l'implementazione classica dei segnali questa modalità di I/O
+presenta notevoli problemi, dato che non è possibile determinare, quando sono
+più di uno, qual'è il file descriptor responsabile dell'emissione del segnale.
+Linux però supporta le estensioni POSIX.1b dei segnali che permettono di
+superare il problema facendo ricorso alle informazioni aggiuntive restituite
+attraverso la struttura \type{siginfo\_t}, utilizzando la forma estesa
+\var{sa\_sigaction} del manipolatore (si riveda quanto illustrato in
+\secref{sec:sig_sigaction}).
+
+Per far questo però occorre utilizzare le funzionalità dei segnali real-time
+(vedi \secref{sec:sig_real_time}) settando esplicitamente con il comando
+\macro{F\_SETSIG} di \func{fcntl} un segnale real-time da inviare in caso di
+I/O asincrono (il segnale di default è \macro{SIGIO}). In questo caso il
+manipolatore tutte le volte che riceverà \macro{SI\_SIGIO} come valore del
+campo \var{si\_code}\footnote{il valore resta \macro{SI\_SIGIO} qualunque sia
+ il segnale che si è associato all'I/O asincrono, ed indica appunto che il
+ segnale è stato generato a causa di attività nell'I/O asincrono.} di
+\type{siginfo\_t}, troverà nel campo \var{si\_fd} il valore del file
+descriptor che ha generato il segnale.
+
+Un secondo vantaggio dell'uso dei segnali real-time è che essendo dotati di
+una coda di consegna ogni segnale sarà associato ad uno solo file descriptor;
+inoltre sarà possibile stabilire delle priorità nella risposta a seconda del
+segnale usato. In questo modo si può identificare immediatamente un file su
+cui l'accesso è diventato possibile evitando completamente l'uso di funzioni
+come \func{poll} e \func{select}, almeno fintanto che non si satura la coda;
+si eccedono le dimensioni di quest'ultima; in tal caso infatti il kernel, non
+potendo più assicurare il comportamento corretto per un segnale real-time,
+invierà al suo posto un \var{SIGIO}, su cui si accumuleranno tutti i segnali
+in eccesso, e si dovrà determinare al solito modo quali sono i file diventati
+attivi.
+
+
+
+Benché la modalità di apertura asincrona di un file possa risultare utile in
+varie occasioni (in particolar modo con i socket e gli altri file per i quali
+le funzioni di I/O sono system call lente), essa è comunque limitata alla
+notifica della disponibilità del file descriptor per le operazioni di I/O, e
+non ad uno svolgimento asincrono delle medesime. Lo standard POSIX.1b
+definisce anche una interfaccia apposita per l'I/O asincrono, che prevede un
+insieme di funzioni dedicate, completamente separate rispetto a quelle usate
+normalmente.
+
+In generale questa interfaccia è completamente astratta e può essere
+implementata sia direttamente nel kernel, che in user space attraverso l'uso
+di thread. Al momento\footnote{fino ai kernel della serie 2.4.x, nella serie
+ 2.5.x è però iniziato un lavoro completo di riscrittura di tutto il sistema
+ di I/O, che prevede anche l'introduzione di un nuovo layer per l'I/O
+ asincrono.} esiste una sola versione stabile di questa interfaccia, quella
+delle \acr{glibc}, che è realizzata completamente in user space. Esistono
+comunque vari progetti sperimentali (come il KAIO della SGI, o i patch di
+Benjamin La Haise) che prevedono una interfaccia che utilizza un supporto
+diretto da parte del kernel.