-deve corrispondere al valore massimo aumentato di uno.\footnote{si ricordi che
- i file descriptor sono numerati progressivamente a partire da zero, ed il
- valore indica il numero più alto fra quelli da tenere sotto controllo;
- dimenticarsi di aumentare di uno il valore di \param{ndfs} è un errore
- comune.}
-
-Infine l'argomento \param{timeout}, espresso con una struttura di tipo
-\struct{timeval} (vedi fig.~\ref{fig:sys_timeval_struct}) specifica un tempo
-massimo di attesa prima che la funzione ritorni; se impostato a \val{NULL} la
-funzione attende indefinitamente. Si può specificare anche un tempo nullo
-(cioè una struttura \struct{timeval} con i campi impostati a zero), qualora si
-voglia semplicemente controllare lo stato corrente dei file descriptor.
-
-La funzione restituisce il numero di file descriptor pronti,\footnote{questo è
- il comportamento previsto dallo standard, ma la standardizzazione della
- funzione è recente, ed esistono ancora alcune versioni di Unix che non si
- comportano in questo modo.} e ciascun insieme viene sovrascritto per
-indicare quali sono i file descriptor pronti per le operazioni ad esso
-relative, in modo da poterli controllare con \macro{FD\_ISSET}. Se invece si
-ha un timeout viene restituito un valore nullo e gli insiemi non vengono
-modificati. In caso di errore la funzione restituisce -1, ed i valori dei tre
-insiemi sono indefiniti e non si può fare nessun affidamento sul loro
-contenuto.
+deve corrispondere al valore massimo aumentato di uno. Si ricordi infatti che
+i file descriptor sono numerati progressivamente a partire da zero, ed il
+valore indica il numero più alto fra quelli da tenere sotto controllo,
+dimenticarsi di aumentare di uno il valore di \param{ndfs} è un errore comune.
+
+Infine l'argomento \param{timeout}, espresso con il puntatore ad una struttura
+di tipo \struct{timeval} (vedi fig.~\ref{fig:sys_timeval_struct}) specifica un
+tempo massimo di attesa prima che la funzione ritorni; se impostato a
+\val{NULL} la funzione attende indefinitamente. Si può specificare anche un
+tempo nullo (cioè una struttura \struct{timeval} con i campi impostati a
+zero), qualora si voglia semplicemente controllare lo stato corrente dei file
+descriptor, e così può essere utilizzata eseguire il \itindex{polling}
+\textit{polling} su un gruppo di file descriptor. Usare questo argomento con
+tutti i \textit{file descriptor set} vuoti è un modo portabile, disponibile
+anche su sistemi in cui non sono disponibili le funzioni avanzate di
+sez.~\ref{sec:sig_timer_adv}, per tenere un processo in stato di
+\textit{sleep} con precisioni inferiori al secondo.
+
+In caso di successo la funzione restituisce il numero di file descriptor
+pronti, seguendo il comportamento previsto dallo standard
+POSIX.1-2001,\footnote{si tenga però presente che esistono alcune versioni di
+ Unix che non si comportano in questo modo, restituendo un valore positivo
+ generico.} e ciascun insieme viene sovrascritto per indicare quali sono i
+file descriptor pronti per le operazioni ad esso relative, in modo da poterli
+controllare con \macro{FD\_ISSET}. Se invece scade il tempo indicato
+da \param{timout} viene restituito un valore nullo e i \textit{file descriptor
+ set} non vengono modificati. In caso di errore la funzione restituisce $-1$, i
+valori dei tre insiemi e di \param{timeout} sono indefiniti e non si può fare
+nessun affidamento sul loro contenuto; nelle versioni più recenti della
+funzione invece i \textit{file descriptor set} non vengono modificati anche in
+caso di errore.
+
+Si tenga presente infine che su Linux, in caso di programmazione
+\textit{multithread} se un file descriptor viene chiuso in un altro
+\textit{thread} rispetto a quello in cui si sta usando \func{select}, questa
+non subisce nessun effetto. In altre varianti di sistemi unix-like invece
+\func{select} ritorna indicando che il file descriptor è pronto, con
+conseguente possibile errore nel caso lo si usi senza che sia stato
+riaperto. Lo standard non prevede niente al riguardo e non si deve dare per
+assunto nessuno dei due comportamenti se si vogliono scrivere programmi
+portabili.
+