\secref{sec:sig_sigaction}).
Per far questo però occorre utilizzare le funzionalità dei segnali real-time
-(vedi \secref{sec:sig_real_time}) imopstando esplicitamente con il comando
+(vedi \secref{sec:sig_real_time}) impostando esplicitamente con il comando
\macro{F\_SETSIG} di \func{fcntl} un segnale real-time da inviare in caso di
I/O asincrono (il segnale predefinito è \macro{SIGIO}). In questo caso il
manipolatore tutte le volte che riceverà \macro{SI\_SIGIO} come valore del
\param{count}. Ciascuna struttura dovrà essere inizializzata per
opportunamente per indicare i vari buffer da/verso i quali verrà eseguito il
trasferimento dei dati. Essi verranno letti (o scritti) nell'ordine in cui li
-si sono specificati nel vattore \var{vector}.
+si sono specificati nel vettore \var{vector}.
\subsection{File mappati in memoria}
\centering
\includegraphics[width=9.5cm]{img/mmap_layout}
\caption{Disposizione della memoria di un processo quando si esegue la
- mappatuara in memoria di un file.}
+ mappatura in memoria di un file.}
\label{fig:file_mmap_layout}
\end{figure}
argomenti \param{fd} e \param{offset} sono
ignorati.\footnotemark\\
\macro{MAP\_ANON} & Sinonimo di \macro{MAP\_ANONYMOUS}, deprecato.\\
- \macro{MAP\_FILE} & Valore di compatibiità, deprecato.\\
+ \macro{MAP\_FILE} & Valore di compatibilità, deprecato.\\
\hline
\end{tabular}
\caption{Valori possibili dell'argomento \param{flag} di \func{mmap}.}
\centering
\includegraphics[width=10cm]{img/mmap_boundary}
\caption{Schema della mappatura in memoria di una sezione di file di
- dimensioni non corripondenti al bordo di una pagina.}
+ dimensioni non corrispondenti al bordo di una pagina.}
\label{fig:file_mmap_boundary}
\end{figure}
sovrapposizioni, e garantire la atomicità delle operazioni di scrittura.
+
\subsection{L'\textit{advisory locking}}
\label{sec:file_record_locking}
La prima modalità di file locking che è stata implementata nei sistemi
-unix-like è quella che viene usualmente chiamata \textit{advisory locking}, in
-quanto è il processo, e non il sistema, che si incarica di verificare se
-esiste una condizione di blocco per l'accesso ai file.
+unix-like è quella che viene usualmente chiamata \textit{advisory
+ locking},\footnote{Stevens in APUE fa riferimento a questo argomento come al
+ \textit{record locking}, dizione utilizzata anche dal manuale delle
+ \acr{glibc}; nelle pagine di manuale si parla di \textit{discretionary file
+ lock} per \func{fcntl} e di \textit{advisory locking} per \func{flock},
+ mentre questo nome viene usato anche da Stevens per riferirsi al
+ \textit{file locking} di POSIX. Dato che la dizione \textit{record locking}
+ è quantomeno ambigua in quanto non esiste niente che possa fare riferimento
+ al concetto di \textit{record}, alla fine si è scelto di mantenere il nome
+ \textit{advisory locking}.} in quanto sono i singoli processi, e non il
+sistema, che si incaricano di asserire e verificare se esistono delle
+condizioni di blocco per l'accesso ai file. Questo significa che le funzioni
+\func{read} o \func{write} non risentono affatto della presenza di un
+eventuale blocco, e che sta ai vari processi controllare esplicitamente lo
+stato dei file condivisi prima di accedervi, implementando un opportuno
+protocollo.
+
+In generale si distinguono due tipologie di blocco per un file: la prima è il
+cosiddetto \textit{shared lock}, detto anche \textit{read lock} in quanto
+serve a bloccare l'accesso in scrittura su un file affinché non venga
+modificato mentre lo si legge. Si parla di \textsl{blocco condiviso} in quanto
+più processi possono richiedere contemporaneamente uno \textit{shared lock}
+su un file per proteggere il loro accesso in lettura.
+
+La seconda tipologia è il cosiddetto \textit{exclusive lock}, detto anche
+\textit{write lock} in quanto serve a bloccare l'accesso su un file (sia in
+lettura che in scrittura) da parte di altri processi mentre lo si sta
+scrivendo. Si parla di \textsl{blocco esclusivo} appunto perché un solo
+processo alla volta può richiedere un \textit{exclusive lock} su un file per
+proteggere il suo accesso in scrittura.
+
+In Linux sono disponibili due interfacce per utilizzare l'\textit{advisory
+ locking}, la prima è quella derivata da BSD, che è basata sulla funzione
+\func{flock}, la seconda è quella standardizzata da POSIX.1 (derivata da
+System V), che è basata sulla funzione \func{fcntl}. I \textit{file lock}
+sono implementati in maniera completamente indipendente nelle due interfacce,
+che pertanto possono coesistere senza interferenze.
+
+Entrambe le interfacce prevedono la stessa procedura di funzionamento: si
+inizia sempre con il richiere l'opportuno \textit{file lock} (un
+\textit{exclusive lock} per una scrittura, uno \textit{shared lock} per una
+lettura) prima di eseguire l'accesso ad un file. Se il lock viene acquisito
+il processo prosegue l'esecuzione, altrimenti (a meno di non aver richiesto un
+comportamento non bloccante) viene posto in stato di sleep. Una volta finite
+le operazioni sul file si deve provvedere a rimuovere il lock. Si ricordi che
+la condizione per acquisire uno \textit{shared lock} è che il file non abbia
+già un \textit{exclusive lock} attivo, mentre per acquisire un
+\textit{exclusive lock} non deve essere presente nessun tipo di blocco.
+
+
+\subsection{La funzione \func{flock}}
+\label{sec:file_flock}
+
+La prima interfaccia per il file locking, quella derivata da BSD, permette di
+eseguire un blocco solo su un intero file; la funzione usata per richiedere e
+rimuovere un \textit{file lock} è \func{flock}, ed il suo prototipo è:
+\begin{prototype}{sys/file.h}{int flock(int fd, int operation)}
+
+ Applica o rimuove un \textit{file lock} sul file \param{fd}.
+
+ \bodydesc{La funzione restituisce 0 in caso di successo, e -1 in caso di
+ errore, nel qual caso \var{errno} assumerà uno dei valori:
+ \begin{errlist}
+ \item[\macro{EWOULDBLOCK}] Il file ha già un blocco attivo, e si è
+ specificato \macro{LOCK\_NB}.
+ \end{errlist}
+ }
+\end{prototype}
+
+La funzione può essere usata per acquisire o rilasciare un blocco a seconda di
+quanto specificato tramite il valore dell'argomento \param{operation}, questo
+viene interpretato come maschera binaria, e deve essere passato utilizzando le
+costanti riportate in \tabref{tab:file_flock_operation}.
+
+\begin{table}[htb]
+ \centering
+ \footnotesize
+ \begin{tabular}[c]{|l|l|}
+ \hline
+ \textbf{Valore} & \textbf{Significato} \\
+ \hline
+ \hline
+ \macro{LOCK\_SH} & Asserisce uno \textit{shared lock} sul file.\\
+ \macro{LOCK\_EX} & Asserisce un \textit{esclusive lock} sul file.\\
+ \macro{LOCK\_UN} & Sblocca il file.\\
+ \macro{LOCK\_NB} & Impedisce che la funzione si blocchi nella
+ richiesta di un \textit{file lock}.\\
+ \hline
+ \end{tabular}
+ \caption{Valori dell'argomento \param{operation} di \func{flock}.}
+ \label{tab:file_flock_operation}
+\end{table}
+
+I primi due valori, \macro{LOCK\_SH} e \macro{LOCK\_EX} permettono di
+richiedere un \textit{file lock}, ed ovviamente devono essere usati in maniera
+alternativa. Se si specifica anche \macro{LOCK\_NB} la funzione non si
+bloccherà qualora il lock non possa essere aqcuisito, ma ritornerà subito con
+un errore di \macro{EWOULDBLOCK}. Per rilasciare un lock si dovrà invece usare
+\macro{LOCK\_NB}.
+
+La semantica del file locking di BSD è diversa da quella del file locking
+POSIX, in particolare per quanto riguarda il comportamento dei lock nei
+confronti delle due funzioni \func{dup} e \func{fork}. Per capire queste
+differenze occore prima descrivere con maggiore dettaglio come viene
+realizzato il file locking nel kernel.
+
+In \figref{fig:file_flock_struct} si è riportato uno schema essenziale
+dell'implementazione del file locking in Linux; il punto fondamentale da
+capire è che un lock, qualunque sia l'interfaccia che si usa, anche se
+richiesto attraverso un file descriptor, agisce sempre su un file; perciò le
+informazioni relative agli eventuali \textit{file lock} sono mantenute a
+livello di inode,\footnote{in particolare, come accennato in
+ \figref{fig:file_flock_struct}, i \textit{file lock} sono mantenuti un una
+ \textit{linked list}\index{linked list} di strutture \var{file\_lock}. La
+ lista è referenziata dall'indirizzo di partenza mantenuto dal campo
+ \var{i\_flock} della struttura \var{inode} (per le definizioni esatte si
+ faccia riferimento al file \file{fs.h} nei sorgenti del kernel). Un bit del
+ campo \var{fl\_flags} di specifica se si tratta di un lock in semantica BSD
+ (\macro{FL\_FLOCK}) o POSIX (\macro{FL\_POSIX}).} dato che questo è l'unico
+riferimento in comune che possono avere due processi diversi che aprono lo
+stesso file.
+
+\begin{figure}[htb]
+ \centering
+ \includegraphics[width=13cm]{img/file_flock}
+ \caption{Schema dell'architettura del file locking, nel caso particolare
+ del suo utilizzo da parte dalla funzione \func{flock}.}
+ \label{fig:file_flock_struct}
+\end{figure}
+
+La richiesta di un file lock prevede una scansione della lista per determinare
+se l'acquisizione è possibile, ed in caso positivo l'aggiunta di un nuovo
+elemento.\footnote{cioè una nuova struttura \var{file\_lock}.} Nel caso dei
+lock creati con \func{flock} la semantica della funzione prevede che sia
+\func{dup} che \func{fork} non creino ulteriori istanze di un \textit{file
+ lock} quanto piuttosto degli ulteriori riferimenti allo stesso. Questo viene
+realizzato dal kernel associando ad ogni nuovo \textit{file lock} un
+puntatore\footnote{il puntatore è mantenuto nel campo \var{fl\_file} di
+ \var{file\_lock}, e viene utilizzato solo per i lock creati con la semantica
+ BSD.} alla voce nella \textit{file table} da cui si è richiesto il blocco,
+che così ne identifica il titolare.
+
+Questa struttura comporta che, quando si richiede la rimozione di un file
+lock, il kernel acconsenta solo se la richiesta proviene da un file descriptor
+che fa riferimento ad una voce nella file table corrispondente a quella
+registrata nel blocco. Allora se ricordiamo quanto visto in
+\secref{sec:file_dup} e \secref{sec:file_sharing}, e cioè che i file
+descriptor duplicati e quelli ereditati in un processo figlio puntano sempre
+alla stessa voce nella file table, si può capire immediatamente quali sono le
+conseguenze nei confronti delle funzioni \func{dup} e \func{fork}.
+
+Sarà cioè possibile rimuovere un file lock attraverso uno qualunque dei file
+descriptor che fanno riferimento alla stessa voce nella file table, quindi
+anche se questo è diverso da quello con cui lo si è
+creato,\footnote{attenzione, questo non vale se il file descriptor fa
+ riferimento allo stesso file, ma attraverso una voce diversa della file
+ table, come accade tutte le volte che si apre più volte lo stesso file.} o
+se si esegue la rimozione in un processo figlio; inoltre una volta tolto un
+file lock, la rimozione avrà effetto su tutti i file descriptor che
+condividono la stessa voce nella file table, e quindi, nel caso di file
+descriptor ereditati attraverso una \func{fork}, anche su processi diversi.
+
+Infine, per evitare che la terminazione imprevista di un processo lasci attivi
+dei file lock, quando un file viene chiuso il kernel provveda anche a
+rimuovere tutti i lock ad esso associati. Anche in questo caso occorre tenere
+presente cosa succede quando si hanno file descriptor duplicati; in tal caso
+infatti il file non verrà effettivamente chiuso (ed il lock rimosso) fintanto
+che non viene rilasciata la relativa voce nella file table; la rimozione cioè
+avverrà solo quando tutti i file descriptor che fanno riferimento alla stessa
+voce sono stati chiusi, quindi, nel caso ci siano processi figli che
+mantengono ancora aperto un file descriptor, il lock non sarà rilasciato.
+
+Si tenga presente che \func{flock} non è in grado di funzionare per i file
+mantenuti su NFS, in questo caso, se si ha la necessità di eseguire il
+\textit{file locking}, occorre usare l'interfaccia basata su \func{fcntl} che
+può funzionare anche attraverso NFS, a condizione che sia il client che il
+server supportino questa funzionalità.
+
+
+\subsection{Il file locking POSIX}
+\label{sec:file_posix_lock}
+
+La seconda interfaccia per l'\textit{advisory locking} disponibile in Linux è
+quella standardizzata da POSIX, basata sulla funzione \func{fcntl}. Abbiamo
+già trattato questa funzione nelle sue molteplici funzionalità in
+\secref{sec:file_fcntl}; quando la si impiega per il \textit{file locking}
+però essa viene usata solo secondo il prototipo:
+\begin{prototype}{fcntl.h}{int fcntl(int fd, int cmd, struct flock *lock)}
+
+ Applica o rimuove un \textit{file lock} sul file \param{fd}.
+
+ \bodydesc{La funzione restituisce 0 in caso di successo, e -1 in caso di
+ errore, nel qual caso \var{errno} assumerà uno dei valori:
+ \begin{errlist}
+ \item[\macro{EACCES}] L'operazione è proibita per la presenza di
+ \textit{file lock} da parte di altri processi.
+ \item[\macro{ENOLCK}] Il sistema non ha le risorse per il locking: ci sono
+ troppi segmenti di lock aperti, si è esaurita la tabella dei lock, o il
+ protocollo per il locking remoto è fallito.
+ \item[\macro{EDEADLK}] Si è richiesto un lock su una regione bloccata da
+ un altro processo che è a sua volta in attesa dello sblocco di un lock
+ mantenuto dal processo corrente; si avrebbe pertanto un
+ \textit{deadlock}. Non è garantito che il sistema riconosca sempre
+ questa situazione.
+ \item[\macro{EINTR}] La funzione è stata interrotta da un segnale prima di
+ poter acquisire un lock.
+ \end{errlist}
+ ed inoltre \macro{EBADF}, \macro{EFAULT}.
+ }
+\end{prototype}
+
+Al contrario di quanto avviene con l'interfaccia basata su \func{flock} con
+\func{fcntl} è possibile bloccare anche delle singole sezioni di un file;
+inoltre la funzione permette di leggere le informazioni relative ai blocchi
+esistenti. Per poter fare tutto questo la funzione utilizza come terzo
+argomento una apposita struttura \var{flock} (la cui definizione è riportata
+in \figref{fig:struct_flock}) che contiene tutte le specifiche di un dato file
+lock.
+
+\begin{figure}[!htb]
+ \footnotesize \centering
+ \begin{minipage}[c]{15cm}
+ \begin{lstlisting}[labelstep=0]{}%,frame=,indent=1cm]{}
+struct flock {
+ short int l_type; /* Type of lock: F_RDLCK, F_WRLCK, or F_UNLCK. */
+ short int l_whence; /* Where `l_start' is relative to (like `lseek'). */
+ off_t l_start; /* Offset where the lock begins. */
+ off_t l_len; /* Size of the locked area; zero means until EOF. */
+ pid_t l_pid; /* Process holding the lock. */
+};
+ \end{lstlisting}
+ \end{minipage}
+ \normalsize
+ \caption{La struttura \type{flock}, usata da \func{fcntl} per il file
+ locking.}
+ \label{fig:struct_flock}
+\end{figure}
+
+L'operazione effettivamente svolta dalla funzione è stabilita dal valore
+dall'argomento \param{cmd} che, come già riportato in \secref{sec:file_fcntl},
+specifica l'azione da compiere; i valori relativi al file loking sono tre:
+\begin{basedescript}{\desclabelwidth{2.0cm}}
+\item[\macro{F\_GETLK}] verifica se il file lock specificato dalla struttura
+ puntata da \param{lock} non è bloccato da qualche altro lock: in caso
+ affermativo sovrascrive la struttura con i valori relativi a quest'ultimo,
+ altrimenti si limita a impostarne il campo \var{l\_type} con
+ \macro{F\_UNLCK}.
+\item[\macro{F\_SETLK}] se il campo \var{l\_type} della struttura puntata da
+ \param{lock} è \macro{F\_RDLCK} o \macro{F\_WRLCK} richiede il
+ corrispondente file lock, se è \macro{F\_UNLCK} lo rilascia. Nel caso la
+ richiesta non possa essere soddisfatta a causa di un lock preesistente la
+ funzione ritorna immediatamente con un errore di \macro{EACCES} o di
+ \macro{EAGAIN}.
+\item[\macro{F\_SETLKW}] è identica a \macro{F\_SETLK}, ma se la richiesta di
+ un lock non può essere soddisfatta per la presenza di un altro blocco, mette
+ il processo in stato di attesa fintanto che il lock precedente non viene
+ rilasciato. Se l'attesa viene interrotta da un segnale la funzione ritorna
+ con un errore di \macro{EINTR}.
+\end{basedescript}
+
+Come accennato nell'interfaccia POSIX ogni file lock viene associato ad una
+struttura \func{flock}; i tre campi \var{l\_whence}, \var{l\_start} e
+\var{l\_len}, servono a specificare la sezione del file a cui fa riferimento
+il lock, \var{l\_start} specifica il byte di partenza, e \var{l\_len} la
+lunghezza della sezione; \var{l\_whence} infine imposta il riferimento da cui
+contare \var{l\_start} e segue la stessa semantica dell'omonimo argomento di
+\func{lseek}, coi tre possibili valori \macro{SEEK\_SET}, \macro{SEEK\_CUR} e
+\macro{SEEK\_END} (si vedano le relative descrizioni in
+\secref{sec:file_lseek}).
+
+Si tenga presente che un lock può essere richiesto anche per una regione al di
+là della corrente fine del file, così che una eventuale estensione dello
+stesso resti coperta dal blocco. Se si specifica un valore nullo per
+\var{l\_len} il blocco si considera esteso fino alla dimensione massima del
+file; in questo modo è possibile bloccare una qualunque regione a partire da
+un certo punto fino alla fine del file, coprendo automaticamente quanto
+eventualmente aggiunto in coda allo stesso.
+
+\begin{table}[htb]
+ \centering
+ \footnotesize
+ \begin{tabular}[c]{|l|l|}
+ \hline
+ \textbf{Valore} & \textbf{Significato} \\
+ \hline
+ \hline
+ \macro{F\_RDLCK} & Richiede un blocco condiviso (\textit{read lock}).\\
+ \macro{F\_WRLCK} & Richiede un blocco esclusivo (\textit{write lock}).\\
+ \macro{F\_UNLCK} & Richiede l'eliminazione di un lock.\\
+ \hline
+ \end{tabular}
+ \caption{Valori possibili per il campo \var{l\_type} di \func{flock}.}
+ \label{tab:file_flock_type}
+\end{table}
+
+Il tipo di file lock richiesto viene specificato dal campo \var{l\_type}, esso
+può assumere i tre valori riportati in \tabref{tab:file_flock_type}, che
+permettono di richiedere rispettivamente uno \textit{shared lock}, un
+\textit{esclusive lock}, e la rimozione di un lock precedentemente acquisito.
+
+\begin{figure}[htb]
+ \centering
+ \includegraphics[width=13cm]{img/file_posix_lock}
+ \caption{Schema dell'architettura del file locking, nel caso particolare
+ del suo utilizzo secondo l'interfaccia standard POSIX.}
+ \label{fig:file_posix_lock}
+\end{figure}
+
+Infine il campo \var{l\_pid} riporta (viene usato solo in lettura, quando si
+chiama \func{fcntl} con \macro{F\_GETLK}) qual'è il processo cui appartiene il
+file lock. Nella semantica POSIX infatti il comportamento dei lock è diverso
+rispetto a quanto visto in precedenza per \func{flock}. Lo schema della
+struttura usata in questo caso è riportato in \figref{fig:file_posix_lock};
+come si vede essa è molto simile a quanto visto in
+\figref{fig:file_flock_struct} per \func{flock}:\footnote{in questo caso si
+ sono evidenziati nella figura i campi di \var{file\_lock} significativi per
+ la semantica POSIX, in particolare adesso ciascun lock contiene, oltre al
+ \acr{pid} del processo in \var{fl\_pid}, la sezione di file che viene
+ bloccata grazie ai campi \var{fl\_start} e \var{fl\_end}. La struttura è
+ comunque la stessa, solo che in questo caso nel campo \var{fl\_flags} è
+ impostato il bit \macro{FL\_POSIX} ed il campo \var{fl\_file} non viene
+ usato.} il lock è sempre associato all'inode, solo che in questo caso la
+titolarità non viene identificata con il riferimento ad una voce nella file
+table, ma con il valore del \acr{pid} del processo.
+
+Tutto ciò significa che la rimozione di un blocco viene effettuata
+controllando che il \acr{pid} del processo richiedente corrisponda a quello
+contenuto nel lock. Questa diversa modalità ha delle conseguenze precise
+riguardo il comportamento dei lock POSIX. La prima conseguenza è che un lock
+POSIX non viene mai ereditato attraverso una \func{fork}, dato che il processo
+figlio avrà un \acr{pid} diverso, mentre passa indenne attraverso una
+\func{exec} in quanto il \acr{pid} resta lo stesso. Questo comporta che, al
+contrario di quanto avveniva con la semantica BSD, quando processo termina
+tutti i file lock da esso detenuti vengono immediatamente rilasciati.
+
+La seconda conseguenza è che qualunque file descriptor che faccia riferimento
+allo stesso file (che sia stato ottenuto con una \func{dup} o con una
+\func{open} non fa differenza) può essere usato per rimuovere un lock, dato
+che quello che conta è solo il \acr{pid} del processo. Da questo deriva una
+ulteriore sottile differenza di comportamento: dato che alla chiusura di un
+file i lock ad esso associati vengono rimossi, nella semantica POSIX basterà
+chiudere un file descriptor per cancellare tutti i lock realtivi al file cui
+esso faceva riferimento, anche se questi fossero stati creati usando altri
+file descriptor che restano aperti.
+
+Abbiamo visto come l'interfaccia POSIX per il file locking sia molto più
+potente e flessibile di quella di BSD, ma è anche molto più complicata da
+usare. Per questo motivo è disponibile anche una interfaccia semplificata
+(ripresa da System V) che utilizza la funzione \func{lockf}, il cui prototipo
+è:
+\begin{prototype}{sys/file.h}{int lockf(int fd, int cmd, off\_t len)}
+
+ Applica, controlla o rimuove un \textit{file lock} sul file \param{fd}.
+
+ \bodydesc{La funzione restituisce 0 in caso di successo, e -1 in caso di
+ errore, nel qual caso \var{errno} assumerà uno dei valori:
+ \begin{errlist}
+ \item[\macro{EAGAIN}] Non è possibile acquisire il lock, e si è
+ selezionato \macro{LOCK\_NB}, oppure l'operazione è proibita perché il
+ file è mappato in memoria.
+ \item[\macro{ENOLCK}] Il sistema non ha le risorse per il locking: ci sono
+ troppi segmenti di lock aperti, si è esaurita la tabella dei lock.
+ \item[\macro{EDEADLK}] Si è riconosciuta una situazione di
+ \textit{deadlock}.
+ \end{errlist}
+ ed inoltre \macro{EBADF}, \macro{EINVAL}.
+ }
+\end{prototype}
+
+Il comportamento della funzione dipende dal valore dell'argomento \param{cmd}
+che specifica quale azione eseguire; i valori possibili sono riportati in
+\begin{table}[htb]
+ \centering
+ \footnotesize
+ \begin{tabular}[c]{|l|l|}
+ \hline
+ \textbf{Valore} & \textbf{Significato} \\
+ \hline
+ \hline
+ \macro{F\_LOCK} & Richiede un \textit{exclusive lock}. Se non può essere
+ ottenuto a causa di un lock preesistente la funzione
+ blocca il processo chiamante fino al rilascio di
+ quest'ultimo. \\
+ \macro{F\_TLOCK}& Stesso comportamento di \macro{F\_LOCK} ma la funzione
+ ritorna sempre subito, segnalando un errore quando il
+ lock non può essere acquisito. \\
+ \macro{F\_ULOCK}& Sblocca il file.\\
+ \macro{F\_TEST} & Controlla il lock, la funzione restituisce 0 se il file
+ non ha lock, o i lock appartengono al processo corrente,
+ e -1, con un errore di \macro{EACCES}, se altri processi
+ detengono un lock sul file.\\
+ \hline
+ \end{tabular}
+ \caption{Valori possibili per il campo \var{cmd} di \func{lockf}.}
+ \label{tab:file_lockf_type}
+\end{table}
associato alla presenza del permesso di esecuzione. Impostando questo bit su
un file senza permesso di esecuzione in un sistema che supporta il
\textit{mandatory locking}, fa sì che quest'ultimo venga attivato per il file
-in questione. In questo modo una combinaizone dei permessi originariamente non
+in questione. In questo modo una combinazione dei permessi originariamente non
contemplata, in quanto senza significato, diventa l'indicazione della presenza
o meno del \textit{mandatory locking}.