corrotto, è possibile farlo ad esempio passando la riga \cmd{init=/bin/sh}
all'avvio).
-
Dato che tutti i processi successivi sono comunque generati da \cmd{init} o da
suoi figli tutto ciò comporta che, i processi sono organizzati gerarchicamente
dalla relazione fra genitori e figli, in maniera analoga a come i file sono
non ritorna mai (in quanto con essa viene eseguito un altro programma).
-\section{Il controllo dei processi}
-\label{sec:proc_control}
-Esamineremo in questa sezione le varie funzioni per il controllo dei processi:
-la loro creazione, la terminazione, l'esecuzione di altri programmi. Prima di
-trattare in dettaglio le singole funzioni,
+\section{La gestione dei processi}
+\label{sec:proc_handling}
+
+In questa sezione tratteremo le funzioni per la gestione dei processi, a
+partire dalle funzioni elementari che permettono di leggerne gli
+identificatori, alle varie funzioni di manipolazione dei processi, che
+riguardano la lore creazione, terminazione, e la messa in esecuzione di altri
+programmi.
+
\subsection{Gli identificatori dei processi}
-\label{sec:proc_id}
-
-Come accennato ogni processo viene identificato dal sistema da un numero
-identificativo unico, il \textit{process id} o \acr{pid}. Questo viene
-assegnato in forma progressiva ogni volta che un nuovo processo viene creato,
-fino ad un limite massimo (in genere essendo detto numero memorizzato in un
-intero a 16 bit si arriva a 32767) oltre il quale si riparte dal numero più
-basso disponibile (FIXME: verificare, non sono sicuro). Per questo motivo
-processo il processo di avvio (init) ha sempre il pid uguale a uno.
-
-Ogni processo è identificato univocamente dal sistema per il suo pid;
-quest'ultimo è un tipo di dato standard, il \texttt{pid\_t} che in genere è un
-intero con segno (nel caso di Linux e delle glibc il tipo usato è
-\type{int}).
-
-Tutti i processi inoltre portano traccia del pid del genitore, chiamato in
-genere \textit{ppid} (da \textit{parent process id}). Questi identificativi
-possono essere ottenuti da un programma usando le funzioni:
+\label{sec:proc_pid}
+
+Come accennato nell'introduzione ogni processo viene identificato dal sistema
+da un numero identificativo unico, il \textit{process id} o \acr{pid};
+quest'ultimo è un tipo di dato standard, il \type{pid\_t} che in genere è un
+intero con segno (nel caso di Linux e delle glibc il tipo usato è \type{int}).
+
+Il \acr{pid} viene assegnato in forma progressiva ogni volta che un nuovo
+processo viene creato, fino ad un limite massimo (in genere essendo detto
+numero memorizzato in un intero a 16 bit si arriva a 32767) oltre il quale si
+riparte dal numero più basso disponibile (FIXME: verificare, non sono sicuro).
+Per questo motivo processo il processo di avvio (\cmd{init}) ha sempre il
+\acr{pid} uguale a uno.
+
+Tutti i processi inoltre memorizzano anche il \acr{pid} del genitore da cui
+sono stati creati, questo viene chiamato in genere \acr{ppid} (da
+\textit{parent process id}) ed è normalmente utilizzato per il controllo di
+sessione. Questi due identificativi possono essere ottenuti da programma
+usando le funzioni:
\begin{functions}
\headdecl{sys/types.h}
\headdecl{unistd.h}
Entrambe le funzioni non riportano condizioni di errore.
\end{functions}
-Come accennato in \secref{sec:file_perm_overview} ciascun processo porta con
-se un gruppo di identificatori (riportati in \ntab) che indicano l'utente che
-lo ha posto in esecuzione, e sono usati per il controllo di accesso.
+Il fatto che il \acr{pid} sia un numero univoco per il sistema lo rende il
+candidato ideale per generare ultieriori indicatori associati al processo di
+cui diventa possibile garantire l'unicità: ad esempio la funzione
+\func{tmpname} (si veda \secref{sec:file_temp_file}) usa il \acr{pid} per
+generare un pathname univoco, che non potrà essere replicato da un'altro
+processo che usi la stessa funzione.
-\begin{table}[htb]
- \centering
- \begin{tabular}[c]{|c|l|l|}
- \hline
- Sigla & Significato & Utilizzo \\
- \hline
- \hline
- \acr{ruid} & \textit{real user id} & indica l'utente reale \\
- \acr{rgid} & \textit{real group id} & indica il gruppo reale \\
- \acr{euid} & \textit{effective user id} & indica l'utente reale \\
- \acr{egid} & \textit{effective group id} & indica il gruppo reale \\
- & \textit{supplementaru group id} & indica il gruppo \\
- \acr{suid} & \textit{saved user id} & indica l'utente reale \\
- \acr{sgid} & \textit{daved group id} & indica il gruppo reale \\
- \acr{fsuid} & \textit{real user id} & indica l'utente reale \\
- \acr{fsgid} & \textit{real group id} & indica il gruppo reale \\
- \hline
- \end{tabular}
- \caption{Identificatori di utente e gruppo associati a ciascun processo.}
- \label{tab:proc_uid_gid}
-\end{table}
-
\subsection{La funzione \func{fork}}
\label{sec:proc_fork}
-La funzione \func{fork}
+La funzione \func{fork} è la funzione fondamentale della gestione dei processi
+in unix; come si è detto l'unico modo di creare un nuovo processo è attraverso
+l'uso di questa funzione, che è quindi la base per il multitasking; il protipo
+della funzione è:
+
+\begin{functions}
+ \headdecl{sys/types.h}
+ \headdecl{unistd.h}
+
+ \funcdecl{pid\_t fork(void)}
+
+ Le funzioni restituiscono zero in caso di successo e -1 per un errore, in
+ caso di errore \texttt{errno} può assumere i valori:
+ \begin{errlist}
+ \item \macro{EAGAIN}
+ \item \macro{ENOMEM}
+ \end{errlist}
+\end{functions}
Dopo l'esecuzione di una fork sia il processo padre che il processo figlio
\section{Il controllo di accesso}
\label{sec:proc_perms}
-Va messo qui tutta la storia su effective, real, saved uid, e pure le cose di
-Linux come il filesystem uid.
+
+
+
+
+Come accennato in \secref{sec:file_perm_overview} ciascun processo porta con
+se un gruppo di identificatori (riportati in \ntab) utilizzati per i controllo
+degli accessi,
+
+
+\begin{table}[htb]
+ \centering
+ \begin{tabular}[c]{|c|l|l|}
+ \hline
+ Sigla & Significato & Utilizzo \\
+ \hline
+ \hline
+ \acr{ruid} & \textit{real user id} & indica l'utente reale \\
+ \acr{rgid} & \textit{real group id} & indica il gruppo reale \\
+ \acr{euid} & \textit{effective user id} & indica l'utente reale \\
+ \acr{egid} & \textit{effective group id} & indica il gruppo reale \\
+ & \textit{supplementaru group id} & indica il gruppo \\
+ \acr{suid} & \textit{saved user id} & indica l'utente reale \\
+ \acr{sgid} & \textit{daved group id} & indica il gruppo reale \\
+ \acr{fsuid} & \textit{real user id} & indica l'utente reale \\
+ \acr{fsgid} & \textit{real group id} & indica il gruppo reale \\
+ \hline
+ \end{tabular}
+ \caption{Identificatori di utente e gruppo associati a ciascun processo.}
+ \label{tab:proc_uid_gid}
+\end{table}
+
\subsection{Le funzioni \texttt{setuid} e \texttt{setgid}}
\label{sec:proc_setuid}