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%% Free Software Foundation; with the Invariant Sections being "Un preambolo",
Purtroppo la sezione dello standard che tratta questi argomenti è una delle
meno chiare\footnote{tanto che Stevens, in \cite{APUE}, la porta come esempio
- di ``standardese''.}. Lo standard prevede che ci siano 13 macro che
+ di ``\textsl{standardese}''.}. Lo standard prevede che ci siano 13 macro che
descrivono le caratteristiche del sistema (7 per le caratteristiche generiche,
riportate in tab.~\ref{tab:sys_generic_macro}, e 6 per le caratteristiche dei
file, riportate in tab.~\ref{tab:sys_file_macro}).
\const{\_POSIX\_STREAM\_MAX} & 8& massimo numero di stream aperti per
processo in contemporanea.\\
\const{\_POSIX\_TZNAME\_MAX} & & dimensione massima del nome di una
- \texttt{timezone} (vedi
+ \textit{timezone} (vedi
sez.~\ref{sec:sys_date}). \\
\const{\_POSIX\_NGROUPS\_MAX}& 0& numero di gruppi supplementari per
processo (vedi
\textbf{Parametro}&\textbf{Macro sostituita} &\textbf{Significato}\\
\hline
\hline
- \texttt{\_SC\_ARG\_MAX} &\const{ARG\_MAX}&
- La dimensione massima degli argomenti passati ad una funzione
- della famiglia \func{exec}.\\
- \texttt{\_SC\_CHILD\_MAX}&\const{\_CHILD\_MAX}&
- Il numero massimo di processi contemporanei che un utente può
- eseguire.\\
- \texttt{\_SC\_OPEN\_MAX}&\const{\_OPEN\_MAX}&
- Il numero massimo di file che un processo può mantenere aperti in
- contemporanea.\\
+ \texttt{\_SC\_ARG\_MAX} & \const{ARG\_MAX}&
+ La dimensione massima degli argomenti passati
+ ad una funzione della famiglia \func{exec}.\\
+ \texttt{\_SC\_CHILD\_MAX} & \const{\_CHILD\_MAX}&
+ Il numero massimo di processi contemporanei
+ che un utente può eseguire.\\
+ \texttt{\_SC\_OPEN\_MAX} & \const{\_OPEN\_MAX}&
+ Il numero massimo di file che un processo può
+ mantenere aperti in contemporanea.\\
\texttt{\_SC\_STREAM\_MAX}& \const{STREAM\_MAX}&
- Il massimo numero di stream che un processo può mantenere aperti in
- contemporanea. Questo limite previsto anche dallo standard ANSI C, che
- specifica la macro {FOPEN\_MAX}.\\
- \texttt{\_SC\_TZNAME\_MAX}&\const{TZNAME\_MAX}&
- La dimensione massima di un nome di una \texttt{timezone} (vedi
- sez.~\ref{sec:sys_date}).\\
+ Il massimo numero di stream che un processo
+ può mantenere aperti in contemporanea. Questo
+ limite previsto anche dallo standard ANSI C,
+ che specifica la macro {FOPEN\_MAX}.\\
+ \texttt{\_SC\_TZNAME\_MAX}& \const{TZNAME\_MAX}&
+ La dimensione massima di un nome di una
+ \texttt{timezone} (vedi
+ sez.~\ref{sec:sys_date}).\\
\texttt{\_SC\_NGROUPS\_MAX}&\const{NGROUP\_MAX}&
- Massimo numero di gruppi supplementari che può avere un processo (vedi
- sez.~\ref{sec:proc_access_id}).\\
- \texttt{\_SC\_SSIZE\_MAX}&\const{SSIZE\_MAX}&
- valore massimo del tipo di dato \type{ssize\_t}.\\
- \texttt{\_SC\_CLK\_TCK}& \const{CLK\_TCK} &
- Il numero di \textit{clock tick} al secondo, cioè l'unità di misura del
- \textit{process time} (vedi sez.~\ref{sec:sys_unix_time}).\\
+ Massimo numero di gruppi supplementari che
+ può avere un processo (vedi
+ sez.~\ref{sec:proc_access_id}).\\
+ \texttt{\_SC\_SSIZE\_MAX} & \const{SSIZE\_MAX}&
+ Valore massimo del tipo di dato
+ \type{ssize\_t}.\\
+ \texttt{\_SC\_CLK\_TCK} & \const{CLK\_TCK} &
+ Il numero di \textit{clock tick} al secondo,
+ cioè l'unità di misura del
+ \itindex{process~time} \textit{process
+ time} (vedi
+ sez.~\ref{sec:sys_unix_time}).\\
\texttt{\_SC\_JOB\_CONTROL}&\macro{\_POSIX\_JOB\_CONTROL}&
- Indica se è supportato il \textit{job control} (vedi
- sez.~\ref{sec:sess_job_control}) in stile POSIX.\\
- \texttt{\_SC\_SAVED\_IDS}&\macro{\_POSIX\_SAVED\_IDS}&
- Indica se il sistema supporta i \textit{saved id} (vedi
- sez.~\ref{sec:proc_access_id}).\\
- \texttt{\_SC\_VERSION}& \const{\_POSIX\_VERSION} &
- Indica il mese e l'anno di approvazione della revisione dello standard
- POSIX.1 a cui il sistema fa riferimento, nel formato YYYYMML, la
- revisione più recente è 199009L, che indica il Settembre 1990.\\
+ Indica se è supportato il \textit{job
+ control} (vedi
+ sez.~\ref{sec:sess_job_control}) in stile
+ POSIX.\\
+ \texttt{\_SC\_SAVED\_IDS} & \macro{\_POSIX\_SAVED\_IDS}&
+ Indica se il sistema supporta i
+ \textit{saved id} (vedi
+ sez.~\ref{sec:proc_access_id}).\\
+ \texttt{\_SC\_VERSION} & \const{\_POSIX\_VERSION} &
+ Indica il mese e l'anno di approvazione
+ della revisione dello standard POSIX.1 a cui
+ il sistema fa riferimento, nel formato
+ YYYYMML, la revisione più recente è 199009L,
+ che indica il Settembre 1990.\\
\hline
\end{tabular}
\caption{Parametri del sistema leggibili dalla funzione \func{sysconf}.}
\textbf{Parametro} & \textbf{Valore}&\textbf{Significato}\\
\hline
\hline
- \const{MS\_RDONLY} & 1 & monta in sola lettura\\
- \const{MS\_NOSUID} & 2 & ignora i bit \acr{suid} e \acr{sgid}\\
- \const{MS\_NODEV} & 4 & impedisce l'accesso ai file di dispositivo\\
- \const{MS\_NOEXEC} & 8 & impedisce di eseguire programmi \\
- \const{MS\_SYNCHRONOUS}& 16 & abilita la scrittura sincrona \\
- \const{MS\_REMOUNT} & 32 & rimonta il filesystem cambiando i flag\\
- \const{MS\_MANDLOCK} & 64 & consente il \textit{mandatory locking} (vedi
- sez.~\ref{sec:file_mand_locking})\\
- \const{S\_WRITE} & 128 & scrive normalmente \\
- \const{S\_APPEND} & 256 & consente la scrittura solo in \textit{append
- mode} (vedi sez.~\ref{sec:file_sharing})\\
- \const{S\_IMMUTABLE} & 512 & impedisce che si possano modificare i file \\
+ \const{MS\_RDONLY} & 1 & monta in sola lettura.\\
+ \const{MS\_NOSUID} & 2 & ignora i bit \itindex{suid~bit} \acr{suid} e
+ \itindex{sgid~bit}\acr{sgid}.\\
+ \const{MS\_NODEV} & 4 & impedisce l'accesso ai file di dispositivo.\\
+ \const{MS\_NOEXEC} & 8 & impedisce di eseguire programmi.\\
+ \const{MS\_SYNCHRONOUS}& 16 & abilita la scrittura sincrona.\\
+ \const{MS\_REMOUNT} & 32 & rimonta il filesystem cambiando le opzioni.\\
+ \const{MS\_MANDLOCK} & 64 & consente il \textit{mandatory locking}
+ \itindex{mandatory~locking} (vedi
+ sez.~\ref{sec:file_mand_locking}).\\
+ \const{S\_WRITE} & 128 & scrive normalmente.\\
+ \const{S\_APPEND} & 256 & consente la scrittura solo in
+ \itindex{append~mode} \textit{append mode}
+ (vedi sez.~\ref{sec:file_sharing}).\\
+ \const{S\_IMMUTABLE} & 512 & impedisce che si possano modificare i file.\\
\const{MS\_NOATIME} &1024 & non aggiorna gli \textit{access time} (vedi
- sez.~\ref{sec:file_file_times})\\
+ sez.~\ref{sec:file_file_times}).\\
\const{MS\_NODIRATIME}&2048 & non aggiorna gli \textit{access time} delle
- directory\\
- \const{MS\_BIND} &4096 & monta il filesystem altrove\\
- \const{MS\_MOVE} &8192 & sposta atomicamente il punto di montaggio \\
+ directory.\\
+ \const{MS\_BIND} &4096 & monta il filesystem altrove.\\
+ \const{MS\_MOVE} &8192 & sposta atomicamente il punto di montaggio.\\
\hline
\end{tabular}
\caption{Tabella dei codici dei flag di montaggio di un filesystem.}
tralasceremo la trattazione, rimandando al manuale delle \acr{glibc}
\cite{glibc} per la documentazione completa.
+% TODO scrivere relativamente alle varie funzioni (getfsent e getmntent &C)
\subsection{La gestione delle informazioni su utenti e gruppi}
\label{sec:sys_user_group}
Tradizionalmente le informazioni utilizzate nella gestione di utenti e gruppi
-(password, corripondenze fra nomi simbolici e user-id, home directory, ecc.)
+(password, corrispondenze fra nomi simbolici e user-id, home directory, ecc.)
venivano registrate all'interno dei due file di testo \file{/etc/passwd} ed
\file{/etc/group},\footnote{in realtà oltre a questi nelle distribuzioni più
recenti è stato introdotto il sistema delle \textit{shadow password} che
brevemente più avanti (in sez.~\ref{sec:sock_resolver}) dato che la maggior
parte delle sua applicazioni sono relative alla risoluzioni di nomi di rete.
-In questo paragrafo ci limiteremo comunque a trattere le funzioni classiche
+In questo paragrafo ci limiteremo comunque a trattare le funzioni classiche
per la lettura delle informazioni relative a utenti e gruppi tralasciando
completamente quelle relative all'autenticazione.
% Per questo non tratteremo
poi aggiunge chiamando \func{updwtmp}.
-\section{Limitazione ed uso delle risorse}
+\section{Il controllo dell'uso delle risorse}
\label{sec:sys_res_limits}
\end{figure}
La definizione della struttura in fig.~\ref{fig:sys_rusage_struct} è ripresa
-da BSD 4.3,\footnote{questo non ha a nulla a che fare con il \textit{BSD
- accounting} che si trova nelle opzioni di compilazione del kernel (e di
- norma è disabilitato) che serve per mantenere una contabilità delle risorse
- usate da ciascun processo in maniera molto più dettagliata.} ma attualmente
-(con i kernel della serie 2.4.x e 2.6.x) i soli campi che sono mantenuti sono:
-\var{ru\_utime}, \var{ru\_stime}, \var{ru\_minflt}, \var{ru\_majflt}, e
-\var{ru\_nswap}. I primi due indicano rispettivamente il tempo impiegato dal
-processo nell'eseguire le istruzioni in user space, e quello impiegato dal
-kernel nelle system call eseguite per conto del processo.
+da BSD 4.3,\footnote{questo non ha a nulla a che fare con il cosiddetto
+ \textit{BSD accounting} (vedi sez. \ref{sec:sys_bsd_accounting}) che si trova
+ nelle opzioni di compilazione del kernel (e di norma è disabilitato) che
+ serve per mantenere una contabilità delle risorse usate da ciascun processo
+ in maniera molto più dettagliata.} ma attualmente (con i kernel della serie
+2.4.x e 2.6.x) i soli campi che sono mantenuti sono: \var{ru\_utime},
+\var{ru\_stime}, \var{ru\_minflt}, \var{ru\_majflt}, e \var{ru\_nswap}. I
+primi due indicano rispettivamente il tempo impiegato dal processo
+nell'eseguire le istruzioni in user space, e quello impiegato dal kernel nelle
+system call eseguite per conto del processo.
Gli altri tre campi servono a quantificare l'uso della memoria
virtuale\index{memoria~virtuale} e corrispondono rispettivamente al numero di
\label{sec:sys_resource_limit}
Come accennato nell'introduzione il kernel mette a disposizione delle
-funzionalita che permettono non solo di mantenere dati statistici relativi
+funzionalità che permettono non solo di mantenere dati statistici relativi
all'uso delle risorse, ma anche di imporre dei limiti precisi sul loro
utilizzo da parte dei vari processi o degli utenti.
\hline
\hline
\const{RLIMIT\_AS} & La dimensione massima della memoria virtuale di
- un processo, il cosidetto \textit{Address
+ un processo, il cosiddetto \textit{Address
Space}, (vedi sez.~\ref{sec:proc_mem_gen}). Se
il limite viene superato dall'uso di funzioni
come \func{brk}, \func{mremap} o \func{mmap}
esse falliranno con un errore di
\errcode{ENOMEM}, mentre se il superamento viene
- causato dalla crescita dello stack il processo
- riceverà un segnale di \const{SIGSEGV}. \\
+ causato dalla crescita dello \itindex{stack}
+ stack il processo riceverà un segnale di
+ \const{SIGSEGV}. \\
\const{RLIMIT\_CORE} & La massima dimensione per di un file di
\textit{core dump}\itindex{core~dump} (vedi
sez.~\ref{sec:sig_prog_error}) creato nella
il processo. Il superamento del limite massimo
comporta l'emissione di un segnale di
\const{SIGKILL}.\footnotemark\\
- \const{RLIMIT\_DATA} & La massima dimensione del segmento dati di un
+ \const{RLIMIT\_DATA} & La massima dimensione del \index{segmento!dati}
+ segmento dati di un
processo (vedi sez.~\ref{sec:proc_mem_layout}).
Il tentativo di allocare più memoria di quanto
indicato dal limite corrente causa il fallimento
un errore di \errcode{EFBIG}.\\
\const{RLIMIT\_LOCKS}& È un limite presente solo nelle prime versioni
del kernel 2.4 sul numero massimo di
- \index{file!lock}\texttt{file lock} (vedi
+ \index{file!locking} \textit{file lock} (vedi
sez.~\ref{sec:file_locking}) che un
processo poteva effettuare.\\
\const{RLIMIT\_MEMLOCK}& L'ammontare massimo di memoria che può essere
attivo solo per \func{sigqueue}, con \func{kill}
si potrà sempre inviare un segnale che non sia
già presente su una coda.\footnotemark\\
- \const{RLIMIT\_STACK} & La massima dimensione dello stack del
+ \const{RLIMIT\_STACK} & La massima dimensione dello \itindex{stack}
+ stack del
processo. Se il processo esegue operazioni che
estendano lo stack oltre questa dimensione
riceverà un segnale di \const{SIGSEGV}.\\
\const{RLIMIT\_RSS} & L'ammontare massimo di pagine di memoria dato al
- testo del processo. Il limite è solo una
- indicazione per il kernel, qualora ci fosse un
- surplus di memoria questa verrebbe assegnata.\\
+ \index{segmento!testo} testo del processo. Il
+ limite è solo una indicazione per il kernel,
+ qualora ci fosse un surplus di memoria questa
+ verrebbe assegnata.\\
% TODO integrare con la roba di madvise
\hline
\end{tabular}
In generale il superamento di un limite corrente\footnote{di norma quanto
riportato in tab.~\ref{tab:sys_rlimit_values} fa riferimento a quanto
- avviene al superamento del limite corrente, con l'eccesione
+ avviene al superamento del limite corrente, con l'eccezione
\const{RLIMIT\_CPU} in cui si ha in comportamento diverso per il superamento
dei due limiti.} comporta o l'emissione di un segnale o il fallimento della
system call che lo ha provocato;\footnote{si nuovo c'è una eccezione per
\const{RLIMIT\_CORE} che influenza soltanto la dimensione (o l'eventuale
- creazinone) dei file di \itindex{core~dump}\textit{core dump}.} per
+ creazione) dei file di \itindex{core~dump}\textit{core dump}.} per
permettere di leggere e di impostare i limiti di utilizzo delle risorse da
parte di un processo sono previste due funzioni, \funcd{getrlimit} e
\funcd{setrlimit}, i cui prototipi sono:
anche usare la costante \const{RLIM\_INFINITY} che permette di sbloccare l'uso
di una risorsa; ma si ricordi che solo un processo con i privilegi di
amministratore\footnote{per essere precisi in questo caso quello che serve è
- la \itindex{capability}\textit{capability} \const{CAP\_SYS\_RESOURCE}.} può
-innalzare un limite al di sopra del valore corrente del limite massimo ed
+ la \itindex{capabilities}\textit{capability} \const{CAP\_SYS\_RESOURCE}.}
+può innalzare un limite al di sopra del valore corrente del limite massimo ed
usare un valore qualsiasi per entrambi i limiti. Si tenga conto infine che
tutti i limiti vengono ereditati dal processo padre attraverso una \func{fork}
(vedi sez.~\ref{sec:proc_fork}) e mantenuti per gli altri programmi eseguiti
Dato che si tratta di una caratteristica generale del sistema, questa
dimensione può essere ottenuta come tutte le altre attraverso una chiamata a
-\func{sysconf} (nel caso \code{sysconf(\_SC\_PAGESIZE)}, ma in BSD 4.2 è stata
-introdotta una apposita funzione, \funcd{getpagesize}, che restituisce la
-dimensione delle pagine di memoria; il suo prototipo è:
+\func{sysconf}, \footnote{nel caso specifico si dovrebbe utilizzare il
+ parametro \const{\_SC\_PAGESIZE}.} ma in BSD 4.2 è stata introdotta una
+apposita funzione, \funcd{getpagesize}, che restituisce la dimensione delle
+pagine di memoria; il suo prototipo è:
\begin{prototype}{unistd.h}{int getpagesize(void)}
Legge le dimensioni delle pagine di memoria.
standard la etichetta come obsoleta, mentre lo standard POSIX 1003.1-2001 la
ha eliminata. In Linux è implementata come una system call nelle architetture
in cui essa è necessaria, ed in genere restituisce il valore del simbolo
-\const{PAGE\_SIZE} del kernel, anche se le versioni delle librerie del C
-precedenti le \acr{glibc} 2.1 implementavano questa funzione restituendo
-sempre un valore statico.
+\const{PAGE\_SIZE} del kernel, che dipende dalla architettura hardware, anche
+se le versioni delle librerie del C precedenti le \acr{glibc} 2.1
+implementavano questa funzione restituendo sempre un valore statico.
% TODO verificare meglio la faccenda di const{PAGE\_SIZE}
-Le \acr{glibc} forniscono, come specifica estensione GNU, altre due funzioni,
-\funcd{get\_phys\_pages} e \funcd{get\_avphys\_pages} che permettono di
-ottenere informazioni riguardo la memoria; i loro prototipi sono:
+Le \textsl{glibc} forniscono, come specifica estensione GNU, altre due
+funzioni, \funcd{get\_phys\_pages} e \funcd{get\_avphys\_pages} che permettono
+di ottenere informazioni riguardo la memoria; i loro prototipi sono:
\begin{functions}
\headdecl{sys/sysinfo.h}
La funzione restituisce in ciascun elemento di \param{loadavg} il numero medio
di processi attivi sulla coda dello scheduler\itindex{scheduler}, calcolato su
-un diverso intervalli di tempo. Il numero di intervalli che si vogliono
+diversi intervalli di tempo. Il numero di intervalli che si vogliono
leggere è specificato da \param{nelem}, dato che nel caso di Linux il carico
viene valutato solo su tre intervalli (corrispondenti a 1, 5 e 15 minuti),
questo è anche il massimo valore che può essere assegnato a questo argomento.
+\subsection{La \textsl{contabilità} in stile BSD}
+\label{sec:sys_bsd_accounting}
+
+Una ultima modalità per monitorare l'uso delle risorse è, se si è compilato il
+kernel con il relativo supporto,\footnote{se cioè si è abilitata l'opzione di
+ compilazione \texttt{CONFIG\_BSD\_PROCESS\_ACCT}.} quella di attivare il
+cosiddetto \textit{BSD accounting}, che consente di registrare su file una
+serie di informazioni\footnote{contenute nella struttura \texttt{acct}
+ definita nel file \texttt{include/linux/acct.h} dei sorgenti del kernel.}
+riguardo alla \textsl{contabilità} delle risorse utilizzate da ogni processo
+che viene terminato.
+
+Linux consente di salvare la contabilità delle informazioni relative alle
+risorse utilizzate dai processi grazie alla funzione \funcd{acct}, il cui
+prototipo è:
+\begin{prototype}{unistd.h}{int acct(const char *filename)}
+ Abilita il \textit{BSD accounting}.
+
+ \bodydesc{La funzione ritorna 0 in caso di successo o $-1$ in caso di
+ errore, nel qual caso \var{errno} assumerà uno dei valori:
+ \begin{errlist}
+ \item[\errcode{EACCESS}] non si hanno i permessi per accedere a
+ \param{pathname}.
+ \item[\errcode{EPERM}] Il processo non ha privilegi sufficienti ad
+ abilitare il \textit{BSD accounting}.
+ \item[\errcode{ENOSYS}] il kernel non supporta il \textit{BSD accounting}.
+ \item[\errcode{EUSER}] non sono disponibili nel kernel strutture per il
+ file o si è finita la memoria.
+ \end{errlist}
+ ed inoltre \errval{EFAULT}, \errval{EIO}, \errval{ELOOP},
+ \errval{ENAMETOOLONG}, \errval{ENFILE}, \errval{ENOENT}, \errval{ENOMEM},
+ \errval{ENOTDIR}, \errval{EROFS}.}
+\end{prototype}
+
+La funzione attiva il salvataggio dei dati sul file indicato dal pathname
+contenuti nella stringa puntata da \param{filename}; la funzione richiede che
+il processo abbia i privilegi di amministratore (è necessaria la
+\itindex{capabilities} capability \const{CAP\_SYS\_PACCT}, vedi
+sez.~\ref{sec:proc_capabilities}). Se si specifica il valore \const{NULL} per
+\param{filename} il \textit{BSD accounting} viene invece disabilitato. Un
+semplice esempio per l'uso di questa funzione è riportato nel programma
+\texttt{AcctCtrl.c} dei sorgenti allegati alla guida.
+
+Quando si attiva la contabilità, il file che si indica deve esistere; esso
+verrà aperto in sola scrittura;\footnote{si applicano al pathname indicato da
+ \param{filename} tutte le restrizioni viste in cap.~\ref{cha:file_intro}.}
+le informazioni verranno registrate in \itindex{append~mode} \textit{append}
+in coda al file tutte le volte che un processo termina. Le informazioni
+vengono salvate in formato binario, e corrispondono al contenuto della
+apposita struttura dati definita all'interno del kernel.
+
+Il funzionamento di \func{acct} viene inoltre modificato da uno specifico
+parametro di sistema, modificabile attraverso \file{/proc/sys/kernel/acct} (o
+tramite la corrispondente \func{sysctl}). Esso contiene tre valori interi, il
+primo indica la percentuale di spazio disco libero sopra il quale viene
+ripresa una registrazione che era stata sospesa per essere scesi sotto il
+minimo indicato dal secondo valore (sempre in percentuale di spazio disco
+libero). Infine l'ultimo valore indica la frequenza in secondi con cui deve
+essere controllata detta percentuale.
+
+
+
\section{La gestione dei tempi del sistema}
\label{sec:sys_time}
Storicamente i sistemi unix-like hanno sempre mantenuto due distinti tipi di
dati per la misure dei tempi all'interno del sistema: essi sono
-rispettivamente chiamati \textit{calendar time} e \textit{process time},
-secondo le definizioni:
+rispettivamente chiamati \itindend{calendar~time} \textit{calendar time} e
+\itindex{process~time} \textit{process time}, secondo le definizioni:
\begin{basedescript}{\desclabelwidth{1.5cm}\desclabelstyle{\nextlinelabel}}
-\item[\textit{calendar time}] detto anche \textsl{tempo di calendario}. È il
- numero di secondi dalla mezzanotte del primo gennaio 1970, in tempo
- universale coordinato (o UTC), data che viene usualmente indicata con
- 00:00:00 Jan, 1 1970 (UTC) e chiamata \textit{the Epoch}. Questo tempo viene
- anche chiamato anche GMT (Greenwich Mean Time) dato che l'UTC corrisponde
- all'ora locale di Greenwich. È il tempo su cui viene mantenuto l'orologio
- del kernel, e viene usato ad esempio per indicare le date di modifica dei
- file o quelle di avvio dei processi. Per memorizzare questo tempo è stato
- riservato il tipo primitivo \type{time\_t}.
-\item[\textit{process time}] detto talvolta \textsl{tempo di processore}.
- Viene misurato in \textit{clock tick}. Un tempo questo corrispondeva al
- numero di interruzioni effettuate dal timer di sistema, adesso lo standard
- POSIX richiede che esso sia pari al valore della costante
- \const{CLOCKS\_PER\_SEC}, che deve essere definita come 1000000, qualunque
- sia la risoluzione reale dell'orologio di sistema e la frequenza delle
- interruzioni del timer.\footnote{quest'ultima, come accennato in
+\item[\textit{calendar time}] \itindend{calendar~time} detto anche
+ \textsl{tempo di calendario}. È il numero di secondi dalla mezzanotte del
+ primo gennaio 1970, in tempo universale coordinato (o UTC), data che viene
+ usualmente indicata con 00:00:00 Jan, 1 1970 (UTC) e chiamata \textit{the
+ Epoch}. Questo tempo viene anche chiamato anche GMT (Greenwich Mean Time)
+ dato che l'UTC corrisponde all'ora locale di Greenwich. È il tempo su cui
+ viene mantenuto l'orologio del kernel, e viene usato ad esempio per indicare
+ le date di modifica dei file o quelle di avvio dei processi. Per memorizzare
+ questo tempo è stato riservato il tipo primitivo \type{time\_t}.
+\item[\textit{process time}] \itindex{process~time} detto talvolta
+ \textsl{tempo di processore}. Viene misurato in \textit{clock tick}. Un
+ tempo questo corrispondeva al numero di interruzioni effettuate dal timer di
+ sistema, adesso lo standard POSIX richiede che esso sia pari al valore della
+ costante \const{CLOCKS\_PER\_SEC}, che deve essere definita come 1000000,
+ qualunque sia la risoluzione reale dell'orologio di sistema e la frequenza
+ delle interruzioni del timer.\footnote{quest'ultima, come accennato in
sez.~\ref{sec:proc_hierarchy}, è invece data dalla costante \const{HZ}.}
Il dato primitivo usato per questo tempo è \type{clock\_t}, che ha quindi
una risoluzione del microsecondo. Il numero di tick al secondo può essere
considerato obsoleto.
\end{basedescript}
-In genere si usa il \textit{calendar time} per esprimere le date dei file e le
-informazioni analoghe che riguardano i cosiddetti \textsl{tempi di orologio},
-che vengono usati ad esempio per i demoni che compiono lavori amministrativi
-ad ore definite, come \cmd{cron}.
+In genere si usa il \itindend{calendar~time} \textit{calendar time} per
+esprimere le date dei file e le informazioni analoghe che riguardano i
+cosiddetti \textsl{tempi di orologio}, che vengono usati ad esempio per i
+demoni che compiono lavori amministrativi ad ore definite, come \cmd{cron}.
Di solito questo tempo viene convertito automaticamente dal valore in UTC al
tempo locale, utilizzando le opportune informazioni di localizzazione
mantenuto dal sistema e non è detto che corrisponda al tempo tenuto
dall'orologio hardware del calcolatore.
-Anche il \textit{process time} di solito si esprime in secondi, ma provvede
-una precisione ovviamente superiore al \textit{calendar time} (che è mantenuto
-dal sistema con una granularità di un secondo) e viene usato per tenere conto
-dei tempi di esecuzione dei processi. Per ciascun processo il kernel calcola
-tre tempi diversi:
+Anche il \itindex{process~time} \textit{process time} di solito si esprime in
+secondi, ma provvede una precisione ovviamente superiore al \textit{calendar
+ time} (che è mantenuto dal sistema con una granularità di un secondo) e
+viene usato per tenere conto dei tempi di esecuzione dei processi. Per ciascun
+processo il kernel calcola tre tempi diversi:
\begin{basedescript}{\desclabelwidth{1.5cm}\desclabelstyle{\nextlinelabel}}
\item[\textit{clock time}] il tempo \textsl{reale} (viene chiamato anche
\textit{wall clock time} o \textit{elapsed time}) passato dall'avvio del
\subsection{La gestione del \textit{process time}}
\label{sec:sys_cpu_times}
+\itindbeg{process~time}
+
Di norma tutte le operazioni del sistema fanno sempre riferimento al
-\textit{calendar time}, l'uso del \textit{process time} è riservato a quei
-casi in cui serve conoscere i tempi di esecuzione di un processo (ad esempio
-per valutarne l'efficienza). In tal caso infatti fare ricorso al
-\textit{calendar time} è inutile in quanto il tempo può essere trascorso mentre
-un altro processo era in esecuzione o in attesa del risultato di una
-operazione di I/O.
+\itindend{calendar~time} \textit{calendar time}, l'uso del \textit{process
+ time} è riservato a quei casi in cui serve conoscere i tempi di esecuzione
+di un processo (ad esempio per valutarne l'efficienza). In tal caso infatti
+fare ricorso al \textit{calendar time} è inutile in quanto il tempo può essere
+trascorso mentre un altro processo era in esecuzione o in attesa del risultato
+di una operazione di I/O.
La funzione più semplice per leggere il \textit{process time} di un processo è
\funcd{clock}, che da una valutazione approssimativa del tempo di CPU
in caso di successo e -1 in caso di errore.}
\end{prototype}
-La funzione restituisce i valori di process time del processo corrente in una
-struttura di tipo \struct{tms}, la cui definizione è riportata in
-fig.~\ref{fig:sys_tms_struct}. La struttura prevede quattro campi; i primi due,
-\var{tms\_utime} e \var{tms\_stime}, sono l'\textit{user time} ed il
+La funzione restituisce i valori di \textit{process time} del processo
+corrente in una struttura di tipo \struct{tms}, la cui definizione è riportata
+in fig.~\ref{fig:sys_tms_struct}. La struttura prevede quattro campi; i primi
+due, \var{tms\_utime} e \var{tms\_stime}, sono l'\textit{user time} ed il
\textit{system time} del processo, così come definiti in
sez.~\ref{sec:sys_unix_time}.
Si tenga conto che l'aggiornamento di \var{tms\_cutime} e \var{tms\_cstime}
viene eseguito solo quando una chiamata a \func{wait} o \func{waitpid} è
ritornata. Per questo motivo se un processo figlio termina prima di ricevere
-lo stato di terminazione di tutti i suoi figli, questi processi ``nipoti'' non
-verranno considerati nel calcolo di questi tempi.
+lo stato di terminazione di tutti i suoi figli, questi processi
+``\textsl{nipoti}'' non verranno considerati nel calcolo di questi tempi.
+
+\itindend{process~time}
\subsection{Le funzioni per il \textit{calendar time}}
\label{sec:sys_time_base}
+\itindbeg{calendar~time}
+
Come anticipato in sez.~\ref{sec:sys_unix_time} il \textit{calendar time} è
mantenuto dal kernel in una variabile di tipo \type{time\_t}, che usualmente
corrisponde ad un tipo elementare (in Linux è definito come \ctyp{long int},
per il campo \var{mode}, un elenco più dettagliato del significato dei vari
campi della struttura \struct{timex} può essere ritrovato in \cite{glibc}.
-\begin{table}[htb]
+\begin{table}[!htb]
\footnotesize
\centering
- \begin{tabular}[c]{|l|c|p{7cm}|}
+ \begin{tabular}[c]{|l|c|p{8.5cm}|}
\hline
\textbf{Nome} & \textbf{Valore} & \textbf{Significato}\\
\hline
\hline
\const{ADJ\_OFFSET} & 0x0001 & Imposta la differenza fra il tempo
- reale e l'orologio di sistema, che
+ reale e l'orologio di sistema:
deve essere indicata in microsecondi
nel campo \var{offset} di
\struct{timex}.\\
\const{ADJ\_FREQUENCY} & 0x0002 & Imposta la differenze in frequenza
fra il tempo reale e l'orologio di
- sistema, che deve essere indicata
+ sistema: deve essere indicata
in parti per milione nel campo
\var{frequency} di \struct{timex}.\\
\const{ADJ\_MAXERROR} & 0x0004 & Imposta il valore massimo
amministratore si otterrà un errore di \errcode{EPERM}.
+
\subsection{La gestione delle date.}
\label{sec:sys_date}
\textit{time zone} corrente; \func{ctime} è banalmente definita in termini di
\func{asctime} come \code{asctime(localtime(t)}. Dato che l'uso di una stringa
statica rende le funzioni non rientranti POSIX.1c e SUSv2 prevedono due
-sostitute rientranti, il cui nome è al solito ottenuto appendendo un
+sostitute rientranti, il cui nome è al solito ottenuto aggiungendo un
\code{\_r}, che prendono un secondo argomento \code{char *buf}, in cui
l'utente deve specificare il buffer su cui la stringa deve essere copiata
(deve essere di almeno 26 caratteri).
in tab.~\ref{tab:sys_strftime_format}. La funzione tiene conto anche della
presenza di una localizzazione per stampare in maniera adeguata i vari nomi.
+\itindend{calendar~time}
\section{La gestione degli errori}
programma; essa è utilizzabile solo fino ad una chiamata successiva a
\func{strerror} o \func{perror}, nessun'altra funzione di libreria tocca
questa stringa. In ogni caso l'uso di una stringa statica rende la funzione
-non rientrante, per cui nel caso nel caso si usino i thread le librerie
+non rientrante, per cui nel caso si usino i thread le librerie
forniscono\footnote{questa funzione è la versione prevista dalle \acr{glibc},
ed effettivamente definita in \file{string.h}, ne esiste una analoga nello
standard SUSv3 (quella riportata dalla pagina di manuale), che restituisce
%%% mode: latex
%%% TeX-master: "gapil"
%%% End:
+
+% LocalWords: filesystem like kernel saved header limits sysconf sez tab float
+% LocalWords: FOPEN stdio MB LEN CHAR char UCHAR unsigned SCHAR MIN signed INT
+% LocalWords: SHRT short USHRT int UINT LONG long ULONG LLONG ULLONG POSIX ARG
+% LocalWords: Stevens exec CHILD STREAM stream TZNAME timezone NGROUPS SSIZE
+% LocalWords: ssize LISTIO JOB CONTROL job control IDS VERSION YYYYMML bits bc
+% LocalWords: dall'header posix lim nell'header glibc run unistd name errno SC
+% LocalWords: NGROUP CLK TCK clock tick process PATH pathname BUF CANON path
+% LocalWords: pathconf fpathconf descriptor fd uname sys struct utsname info
+% LocalWords: EFAULT fig SOURCE NUL LENGTH DOMAIN NMLN UTSLEN system call proc
+% LocalWords: domainname sysctl BSD nlen void oldval size oldlenp newval EPERM
+% LocalWords: newlen ENOTDIR EINVAL ENOMEM linux l'array oldvalue paging stack
+% LocalWords: TCP shell Documentation ostype hostname osrelease version mount
+% LocalWords: const source filesystemtype mountflags ENODEV ENOTBLK block read
+% LocalWords: device EBUSY only superblock point EACCES NODEV ENXIO major xC
+% LocalWords: number EMFILE dummy ENAMETOOLONG ENOENT ELOOP virtual devfs MGC
+% LocalWords: magic MSK RDONLY NOSUID suid sgid NOEXEC SYNCHRONOUS REMOUNT MNT
+% LocalWords: MANDLOCK mandatory locking WRITE APPEND append IMMUTABLE NOATIME
+% LocalWords: access NODIRATIME BIND MOVE umount flags FORCE statfs fstatfs ut
+% LocalWords: buf ENOSYS EIO EBADF type fstab mntent home shadow username uid
+% LocalWords: passwd PAM Pluggable Authentication Method Service Switch pwd ru
+% LocalWords: getpwuid getpwnam NULL buflen result ERANGE getgrnam getgrgid AS
+% LocalWords: grp group gid SVID fgetpwent putpwent getpwent setpwent endpwent
+% LocalWords: fgetgrent putgrent getgrent setgrent endgrent accounting init HZ
+% LocalWords: runlevel Hierarchy logout setutent endutent utmpname utmp paths
+% LocalWords: WTMP getutent getutid getutline pututline LVL OLD DEAD EMPTY dev
+% LocalWords: line libc XPG utmpx getutxent getutxid getutxline pututxline who
+% LocalWords: setutxent endutxent wmtp updwtmp logwtmp wtmp host rusage utime
+% LocalWords: minflt majflt nswap fault swap timeval wait getrusage usage SELF
+% LocalWords: CHILDREN current limit soft RLIMIT Address brk mremap mmap dump
+% LocalWords: SIGSEGV SIGXCPU SIGKILL sbrk FSIZE SIGXFSZ EFBIG LOCKS lock dup
+% LocalWords: MEMLOCK NOFILE NPROC fork EAGAIN SIGPENDING sigqueue kill RSS tv
+% LocalWords: resource getrlimit setrlimit rlimit rlim INFINITY capabilities
+% LocalWords: capability CAP l'I Sun Sparc PAGESIZE getpagesize SVr SUSv get
+% LocalWords: phys pages avphys NPROCESSORS CONF ONLN getloadavg stdlib double
+% LocalWords: loadavg nelem scheduler CONFIG ACCT acct filename EACCESS EUSER
+% LocalWords: ENFILE EROFS PACCT AcctCtrl cap calendar UTC Jan the Epoch GMT
+% LocalWords: Greenwich Mean l'UTC timer CLOCKS SEC cron wall elapsed times tz
+% LocalWords: tms dell' cutime cstime waitpid gettimeofday settimeofday timex
+% LocalWords: timespec adjtime olddelta adjtimex David Mills nell' RFC NTP ntp
+% LocalWords: nell'RFC ADJ FREQUENCY frequency MAXERROR maxerror ESTERROR PLL
+% LocalWords: esterror TIMECONST constant SINGLESHOT MOD INS insert leap OOP
+% LocalWords: second delete progress has occurred BAD broken tm gmtoff asctime
+% LocalWords: ctime timep gmtime localtime mktime tzname tzset daylight format
+% LocalWords: strftime thread EOF modifiable lvalue app errcode strerror LC at
+% LocalWords: perror string errnum MESSAGES error message ErrCode strtol log
+% LocalWords: program invocation argv printf print progname exit count fname
+% LocalWords: lineno one standardese Di