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%%
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%% Free Software Foundation; with the Invariant Sections being "Un preambolo",
il cui scopo è quello di permettere ad un utente di poter sfruttare le
capacità multitasking di un sistema Unix per eseguire in contemporanea più
processi, pur potendo accedere, di solito, ad un solo terminale,\footnote{con
- X e con i terminali virtuali tutto questo non è più vero, dato che si può
- accedere a molti terminali in contemporanea da una singola postazione di
- lavoro, ma il sistema è nato prima dell'esistenza di tutto ciò.} avendo cioè
-un solo punto in cui si può avere accesso all'input ed all'output degli
-stessi.
+ \textit{X Window} e con i terminali virtuali tutto questo non è più vero,
+ dato che si può accedere a molti terminali in contemporanea da una singola
+ postazione di lavoro, ma il sistema è nato prima dell'esistenza di tutto
+ ciò.} avendo cioè un solo punto in cui si può avere accesso all'input ed
+all'output degli stessi.
\subsection{Una panoramica introduttiva}
negli anni '80, e successivamente standardizzata da POSIX.1; la sua
disponibilità nel sistema è verificabile attraverso il controllo della macro
\macro{\_POSIX\_JOB\_CONTROL}. In generale il \textit{job control} richiede il
-supporto sia da parte della shell (quasi tutte ormai lo fanno), che da parte
+supporto sia da parte della shell (quasi tutte ormai lo hanno), che da parte
del kernel; in particolare il kernel deve assicurare sia la presenza di un
driver per i terminali abilitato al \textit{job control} che quella dei
relativi segnali illustrati in sez.~\ref{sec:sig_job_control}.
Per questo l'esecuzione di un comando può originare più di un processo; quindi
nella gestione del job control non si può far riferimento ai singoli processi.
Per questo il kernel prevede la possibilità di raggruppare più processi in un
-\textit{process group} (detto anche \textsl{raggruppamento di processi}, vedi
-sez.~\ref{sec:sess_proc_group}) e la shell farà sì che tutti i processi che
-originano da una riga di comando appartengano allo stesso raggruppamento, in
-modo che le varie funzioni di controllo, ed i segnali inviati dal terminale,
-possano fare riferimento ad esso.
+\itindex{process~group} \textit{process group} (detto anche
+\textsl{raggruppamento di processi}, vedi sez.~\ref{sec:sess_proc_group}) e la
+shell farà sì che tutti i processi che originano da una riga di comando
+appartengano allo stesso raggruppamento, in modo che le varie funzioni di
+controllo, ed i segnali inviati dal terminale, possano fare riferimento ad
+esso.
In generale allora all'interno di una sessione avremo un eventuale (può non
-esserci) \textit{process group} in \textit{foreground}, che riunisce i
-processi che possono accedere al terminale, e più \textit{process group} in
-\textit{background}, che non possono accedervi. Il job control prevede che
-quando un processo appartenente ad un raggruppamento in \textit{background}
-cerca di accedere al terminale, venga inviato un segnale a tutti i processi
-del raggruppamento, in modo da bloccarli (vedi sez.~\ref{sec:sess_ctrl_term}).
+esserci) \itindex{process~group} \textit{process group} in
+\textit{foreground}, che riunisce i processi che possono accedere al
+terminale, e più \textit{process group} in \textit{background}, che non
+possono accedervi. Il job control prevede che quando un processo appartenente
+ad un raggruppamento in \textit{background} cerca di accedere al terminale,
+venga inviato un segnale a tutti i processi del raggruppamento, in modo da
+bloccarli (vedi sez.~\ref{sec:sess_ctrl_term}).
Un comportamento analogo si ha anche per i segnali generati dai comandi di
tastiera inviati dal terminale che vengono inviati a tutti i processi del
\subsection{I \textit{process group} e le \textsl{sessioni}}
\label{sec:sess_proc_group}
+\itindbeg{process~group}
+
Come accennato in sez.~\ref{sec:sess_job_control_overview} nel job control i
-processi vengono raggruppati in \textit{process group} e \textit{sessioni};
+processi vengono raggruppati in \textit{process group} e \textsl{sessioni};
per far questo vengono utilizzati due ulteriori identificatori (oltre quelli
visti in sez.~\ref{sec:proc_pid}) che il kernel associa a ciascun
processo:\footnote{in Linux questi identificatori sono mantenuti nei campi
processi dall'uno all'altro, ma sempre all'interno di una stessa sessione.
Ciascun raggruppamento di processi ha sempre un processo principale, il
-cosiddetto \textit{process group leader}, che è identificato dall'avere un
-\acr{pgid} uguale al suo \acr{pid}, in genere questo è il primo processo del
-raggruppamento, che si incarica di lanciare tutti gli altri. Un nuovo
-raggruppamento si crea con la funzione \funcd{setpgrp},\footnote{questa è la
- definizione di POSIX.1, BSD definisce una funzione con lo stesso nome, che
- però è identica a \func{setpgid}; nelle \acr{glibc} viene sempre usata
- sempre questa definizione, a meno di non richiedere esplicitamente la
- compatibilità all'indietro con BSD, definendo la macro
- \macro{\_BSD\_SOURCE}.} il cui prototipo è:
+cosiddetto \itindex{process~group~leader}\textit{process group leader}, che è
+identificato dall'avere un \acr{pgid} uguale al suo \acr{pid}, in genere
+questo è il primo processo del raggruppamento, che si incarica di lanciare
+tutti gli altri. Un nuovo raggruppamento si crea con la funzione
+\funcd{setpgrp},\footnote{questa è la definizione di POSIX.1, BSD definisce
+ una funzione con lo stesso nome, che però è identica a \func{setpgid}; nelle
+ \acr{glibc} viene sempre usata sempre questa definizione, a meno di non
+ richiedere esplicitamente la compatibilità all'indietro con BSD, definendo
+ la macro \macro{\_BSD\_SOURCE}.} il cui prototipo è:
\begin{prototype}{unistd.h}{int setpgrp(void)}
Modifica il \acr{pgid} al valore del \acr{pid} del processo corrente.
\end{prototype}
La funzione, assegnando al \acr{pgid} il valore del \acr{pid} processo
-corrente, rende questo \textit{group leader} di un nuovo raggruppamento, tutti
-i successivi processi da esso creati apparterranno (a meno di non cambiare di
-nuovo il \acr{pgid}) al nuovo raggruppamento. È possibile invece spostare un
-processo da un raggruppamento ad un altro con la funzione \funcd{setpgid}, il
-cui prototipo è:
+corrente, rende questo \itindex{process~group~leader} \textit{group leader} di
+un nuovo raggruppamento, tutti i successivi processi da esso creati
+apparterranno (a meno di non cambiare di nuovo il \acr{pgid}) al nuovo
+raggruppamento. È possibile invece spostare un processo da un raggruppamento
+ad un altro con la funzione \funcd{setpgid}, il cui prototipo è:
\begin{prototype}{unistd.h}{int setpgid(pid\_t pid, pid\_t pgid)}
Assegna al \acr{pgid} del processo \param{pid} il valore \param{pgid}.
0)}.
Di norma questa funzione viene usata dalla shell quando si usano delle
-pipeline, per mettere nello stesso process group tutti i programmi lanciati su
-ogni linea di comando; essa viene chiamata dopo una \func{fork} sia dal
-processo padre, per impostare il valore nel figlio, che da quest'ultimo, per
-sé stesso, in modo che il cambiamento di \textit{process group} sia immediato
-per entrambi; una delle due chiamate sarà ridondante, ma non potendo
-determinare quale dei due processi viene eseguito per primo, occorre eseguirle
-comunque entrambe per evitare di esporsi ad una \textit{race
+pipeline, per mettere nello stesso \textit{process group} tutti i programmi
+lanciati su ogni linea di comando; essa viene chiamata dopo una \func{fork}
+sia dal processo padre, per impostare il valore nel figlio, che da
+quest'ultimo, per sé stesso, in modo che il cambiamento di \textit{process
+ group} sia immediato per entrambi; una delle due chiamate sarà ridondante,
+ma non potendo determinare quale dei due processi viene eseguito per primo,
+occorre eseguirle comunque entrambe per evitare di esporsi ad una \textit{race
condition}\itindex{race~condition}.
Si noti come nessuna delle funzioni esaminate finora permetta di spostare un
di controllo (torneremo sull'argomento in sez.~\ref{sec:sess_ctrl_term}) cui
fosse in precedenza associato.
-La funzione ha successo soltanto se il processo non è già leader di un
-\textit{process group}, per cui per usarla di norma si esegue una \func{fork}
-e si esce, per poi chiamare \func{setsid} nel processo figlio, in modo che,
-avendo questo lo stesso \acr{pgid} del padre ma un \acr{pid} diverso, non ci
-siano possibilità di errore.\footnote{potrebbe sorgere il dubbio che, per il
- riutilizzo dei valori dei \acr{pid} fatto nella creazione dei nuovi processi
- (vedi sez.~\ref{sec:proc_pid}), il figlio venga ad assumere un valore
- corrispondente ad un process group esistente; questo viene evitato dal
- kernel che considera come disponibili per un nuovo \acr{pid} solo valori che
- non corrispondono ad altri \acr{pid}, \acr{pgid} o \acr{sid} in uso nel
+La funzione ha successo soltanto se il processo non è già
+\itindex{process~group~leader} leader di un \textit{process group}, per cui
+per usarla di norma si esegue una \func{fork} e si esce, per poi chiamare
+\func{setsid} nel processo figlio, in modo che, avendo questo lo stesso
+\acr{pgid} del padre ma un \acr{pid} diverso, non ci siano possibilità di
+errore.\footnote{potrebbe sorgere il dubbio che, per il riutilizzo dei valori
+ dei \acr{pid} fatto nella creazione dei nuovi processi (vedi
+ sez.~\ref{sec:proc_pid}), il figlio venga ad assumere un valore
+ corrispondente ad un \textit{process group} esistente; questo viene evitato
+ dal kernel che considera come disponibili per un nuovo \acr{pid} solo valori
+ che non corrispondono ad altri \acr{pid}, \acr{pgid} o \acr{sid} in uso nel
sistema.} Questa funzione viene usata di solito nel processo di login (per i
dettagli vedi sez.~\ref{sec:sess_login}) per raggruppare in una sessione tutti
i comandi eseguiti da un utente dalla sua shell.
-
+\itindend{process~group}
\subsection{Il terminale di controllo e il controllo di sessione}
\label{sec:sess_ctrl_term}
\noindent la funzione può essere eseguita con successo solo da
un processo nella stessa sessione e con lo stesso terminale di controllo.
-Come accennato in sez.~\ref{sec:sess_job_control_overview}, tutti i processi (e
-relativi raggruppamenti) che non fanno parte del gruppo di \textit{foreground}
-sono detti in \textit{background}; se uno si essi cerca di accedere al
-terminale di controllo provocherà l'invio da parte del kernel di uno dei due
-segnali \const{SIGTTIN} o \const{SIGTTOU} (a seconda che l'accesso sia stato
-in lettura o scrittura) a tutto il suo \textit{process group}; dato che il
-comportamento di default di questi segnali (si riveda quanto esposto in
-sez.~\ref{sec:sig_job_control}) è di fermare il processo, di norma questo
-comporta che tutti i membri del gruppo verranno fermati, ma non si avranno
-condizioni di errore.\footnote{la shell in genere notifica comunque un
- avvertimento, avvertendo la presenza di processi bloccati grazie all'uso di
- \func{waitpid}.} Se però si bloccano o ignorano i due segnali citati, le
-funzioni di lettura e scrittura falliranno con un errore di \errcode{EIO}.
+Come accennato in sez.~\ref{sec:sess_job_control_overview}, tutti i processi
+(e relativi raggruppamenti) che non fanno parte del gruppo di
+\textit{foreground} sono detti in \textit{background}; se uno si essi cerca di
+accedere al terminale di controllo provocherà l'invio da parte del kernel di
+uno dei due segnali \const{SIGTTIN} o \const{SIGTTOU} (a seconda che l'accesso
+sia stato in lettura o scrittura) a tutto il suo \itindex{process~group}
+\textit{process group}; dato che il comportamento di default di questi segnali
+(si riveda quanto esposto in sez.~\ref{sec:sig_job_control}) è di fermare il
+processo, di norma questo comporta che tutti i membri del gruppo verranno
+fermati, ma non si avranno condizioni di errore.\footnote{la shell in genere
+ notifica comunque un avvertimento, avvertendo la presenza di processi
+ bloccati grazie all'uso di \func{waitpid}.} Se però si bloccano o ignorano i
+due segnali citati, le funzioni di lettura e scrittura falliranno con un
+errore di \errcode{EIO}.
Un processo può controllare qual è il gruppo di \textit{foreground} associato
ad un terminale con la funzione \funcd{tcgetpgrp}, il cui prototipo è:
decifrare, ma deve poi leggere la password dal terminale.
Un'altra caratteristica del terminale di controllo usata nel job control è che
-utilizzando su di esso le combinazioni di tasti speciali (\cmd{C-z},
-\cmd{C-c}, \cmd{C-y} e \verb|C-\|) si farà sì che il kernel invii i
+utilizzando su di esso le combinazioni di tasti speciali (\texttt{C-z},
+\texttt{C-c}, \texttt{C-y} e \texttt{C-|}) si farà sì che il kernel invii i
corrispondenti segnali (rispettivamente \const{SIGTSTP}, \const{SIGINT},
\const{SIGQUIT} e \const{SIGTERM}, trattati in sez.~\ref{sec:sig_job_control})
a tutti i processi del raggruppamento di \textit{foreground}; in questo modo
la shell può gestire il blocco e l'interruzione dei vari comandi.
-% \|
Per completare la trattazione delle caratteristiche del job control legate al
terminale di controllo, occorre prendere in considerazione i vari casi legati
controllo dello stesso.
Questa è la situazione in cui si ha quello che viene chiamato un
-\textit{orphaned process group}. Lo standard POSIX.1 lo definisce come un
-\textit{process group} i cui processi hanno come padri esclusivamente o altri
-processi nel raggruppamento, o processi fuori della sessione. Lo standard
-prevede inoltre che se la terminazione di un processo fa sì che un
-raggruppamento di processi diventi orfano e se i suoi membri sono bloccati, ad
-essi vengano inviati in sequenza i segnali di \const{SIGHUP} e
-\const{SIGCONT}.
+\itindex{process~group~orphaned} \textit{orphaned process group}. Lo standard
+POSIX.1 lo definisce come un \itindex{process~group} \textit{process group} i
+cui processi hanno come padri esclusivamente o altri processi nel
+raggruppamento, o processi fuori della sessione. Lo standard prevede inoltre
+che se la terminazione di un processo fa sì che un raggruppamento di processi
+diventi orfano e se i suoi membri sono bloccati, ad essi vengano inviati in
+sequenza i segnali di \const{SIGHUP} e \const{SIGCONT}.
La definizione può sembrare complicata, e a prima vista non è chiaro cosa
tutto ciò abbia a che fare con il problema della terminazione del processo di
controllo. Consideriamo allora cosa avviene di norma nel \textit{job
control}: una sessione viene creata con \func{setsid} che crea anche un
-nuovo process group: per definizione quest'ultimo è sempre \textsl{orfano},
-dato che il padre del leader di sessione è fuori dalla stessa e il nuovo
-process group contiene solo il leader di sessione. Questo è un caso limite, e
-non viene emesso nessun segnale perché quanto previsto dallo standard riguarda
-solo i raggruppamenti che diventano orfani in seguito alla terminazione di un
-processo.\footnote{l'emissione dei segnali infatti avviene solo nella fase di
- uscita del processo, come una delle operazioni legate all'esecuzione di
- \func{\_exit}, secondo quanto illustrato in sez.~\ref{sec:proc_termination}.}
+nuovo \itindex{process~group} \textit{process group}: per definizione
+quest'ultimo è sempre \textsl{orfano}, dato che il padre del leader di
+sessione è fuori dalla stessa e il nuovo \textit{process group}
+\itindex{process~group} contiene solo il leader di sessione. Questo è un caso
+limite, e non viene emesso nessun segnale perché quanto previsto dallo
+standard riguarda solo i raggruppamenti che diventano orfani in seguito alla
+terminazione di un processo.\footnote{l'emissione dei segnali infatti avviene
+ solo nella fase di uscita del processo, come una delle operazioni legate
+ all'esecuzione di \func{\_exit}, secondo quanto illustrato in
+ sez.~\ref{sec:proc_termination}.}
Il leader di sessione provvederà a creare nuovi raggruppamenti che a questo
punto non sono orfani in quanto esso resta padre per almeno uno dei processi
Quando viene lanciato da \cmd{init} il programma parte con i privilegi di
amministratore e con un ambiente vuoto; \cmd{getty} si cura di chiamare
-\func{setsid} per creare una nuova sessione ed un nuovo process group, e di
-aprire il terminale (che così diventa il terminale di controllo della
-sessione) in lettura sullo standard input ed in scrittura sullo standard
-output e sullo standard error; inoltre effettuerà, qualora servano, ulteriori
-settaggi.\footnote{ad esempio, come qualcuno si sarà accorto scrivendo un nome
- di login in maiuscolo, può effettuare la conversione automatica dell'input
- in minuscolo, ponendosi in una modalità speciale che non distingue fra i due
- tipi di caratteri (a beneficio di alcuni vecchi terminali che non
- supportavano le minuscole).} Alla fine il programma stamperà un messaggio di
-benvenuto per poi porsi in attesa dell'immissione del nome di un utente.
+\func{setsid} per creare una nuova sessione ed un nuovo
+\itindex{process~group} \textit{process group}, e di aprire il terminale (che
+così diventa il terminale di controllo della sessione) in lettura sullo
+standard input ed in scrittura sullo standard output e sullo standard error;
+inoltre effettuerà, qualora servano, ulteriori impostazioni.\footnote{ad
+ esempio, come qualcuno si sarà accorto scrivendo un nome di login in
+ maiuscolo, può effettuare la conversione automatica dell'input in minuscolo,
+ ponendosi in una modalità speciale che non distingue fra i due tipi di
+ caratteri (a beneficio di alcuni vecchi terminali che non supportavano le
+ minuscole).} Alla fine il programma stamperà un messaggio di benvenuto per
+poi porsi in attesa dell'immissione del nome di un utente.
Una volta che si sia immesso il nome di login \cmd{getty} esegue direttamente
il programma \cmd{login} con una \func{exevle}, passando come argomento la
verrà cambiata l'identità del proprietario del processo, infatti, come
spiegato in sez.~\ref{sec:proc_setuid}, avendo invocato tali funzioni con i
privilegi di amministratore, tutti gli user-ID ed i group-ID (reali, effettivi
-e salvati) saranno settati a quelli dell'utente.
+e salvati) saranno impostati a quelli dell'utente.
A questo punto \cmd{login} provvederà (fatte salve eventuali altre azioni
iniziali, come la stampa di messaggi di benvenuto o il controllo della posta)
Dato che il processo padre resta sempre \cmd{init} quest'ultimo potrà
provvedere, ricevendo un \const{SIGCHLD} all'uscita della shell quando la
sessione di lavoro è terminata, a rilanciare \cmd{getty} sul terminale per
-ripetere da capo tutto il procedimento.
+ripetere da capo tutto il procedimento.
\begin{enumerate}
\item Eseguire una \func{fork} e terminare immediatamente il processo padre
proseguendo l'esecuzione nel figlio. In questo modo si ha la certezza che
- il figlio non è un \textit{process group leader}, (avrà il \acr{pgid} del
- padre, ma un \acr{pid} diverso) e si può chiamare \func{setsid} con
- successo. Inoltre la shell considererà terminato il comando all'uscita del
- padre.
+ il figlio non è un \itindex{process~group~leader} \textit{process group
+ leader}, (avrà il \acr{pgid} del padre, ma un \acr{pid} diverso) e si può
+ chiamare \func{setsid} con successo. Inoltre la shell considererà terminato
+ il comando all'uscita del padre.
\item Eseguire \func{setsid} per creare una nuova sessione ed un nuovo
raggruppamento di cui il processo diventa automaticamente il leader, che
però non ha associato nessun terminale di controllo.
Le \acr{glibc} definiscono una serie di funzioni standard con cui un processo
può accedere in maniera generica al servizio di \textit{syslog}, che però
-funzionano solo localmente; se si vogliono inviare i messaggi ad un'altro
+funzionano solo localmente; se si vogliono inviare i messaggi ad un altro
sistema occorre farlo esplicitamente con un socket\index{socket} UDP, o
utilizzare le capacità di reinvio del servizio.
L'argomento \param{priority} permette di impostare sia la \textit{facility}
che la \textit{priority} del messaggio. In realtà viene prevalentemente usato
-per specificare solo quest'ultima in quanto la prima viene di norma
+per specificare solo quest'ultima in quanto la prima viene di norma
preimpostata con \func{openlog}. La priorità è indicata con un valore
numerico\footnote{le \acr{glibc}, seguendo POSIX.1-2001, prevedono otto
diverse priorità ordinate da 0 a 7, in ordine di importanza decrescente;
\bodydesc{La funzione restituisce il precedente valore.}
\end{prototype}
-Le routine di gestione mantengono per ogni processo una maschera che determina
+Le funzioni di gestione mantengono per ogni processo una maschera che determina
quale delle chiamate effettuate a \func{syslog} verrà effettivamente
registrata. La registrazione viene disabilitata per tutte quelle priorità che
-non rientrano nella maschera; questa viene settata usando la macro
+non rientrano nella maschera; questa viene impostata usando la macro
\macro{LOG\_MASK(p)} dove \code{p} è una delle costanti di
tab.~\ref{tab:sess_syslog_priority}. É inoltre disponibile anche la macro
\macro{LOG\_UPTO(p)} che permette di specificare automaticamente tutte le
automaticamente un avviso (un carattere di BELL, che provoca un beep)
sull'output quando si eccedono le dimensioni della coda. Se è abilitato il
modo canonico i caratteri in ingresso restano nella coda fintanto che non
-viene ricevuto un a capo; un'altro parametro del sistema, \const{MAX\_CANON},
+viene ricevuto un a capo; un altro parametro del sistema, \const{MAX\_CANON},
specifica la dimensione massima di una riga in modo canonico.
La coda di uscita è analoga a quella di ingresso e contiene i caratteri
l'esempio di BSD, aggiunge i due campi \var{c\_ispeed} e \var{c\_ospeed} per
mantenere le velocità delle linee seriali, ed un campo ulteriore,
\var{c\_line} per ... (NdT, trovare a che serve).}
+% TODO trovare a che serve
\begin{figure}[!htb]
\footnotesize \centering
\begin{table}[b!ht]
\footnotesize
\centering
- \begin{tabular}[c]{|l|p{11cm}|}
+ \begin{tabular}[c]{|l|p{10cm}|}
\hline
\textbf{Valore}& \textbf{Significato}\\
\hline
parità, se non impostato un carattere con errori di
parità viene letto come uno \texttt{0x00}. Se un
carattere ha il valore \texttt{0xFF} e \const{ISTRIP}
- non è settato, per evitare ambiguità esso viene sempre
+ non è impostato, per evitare ambiguità esso viene sempre
riportato come \texttt{0xFF 0xFF}.\\
\const{ISTRIP} & Se impostato i caratteri in input sono tagliati a sette
bit mettendo a zero il bit più significativo, altrimenti
gruppo in foreground anche l'invio di \const{SIGINT} ai
processi di quest'ultimo. Se invece \const{BRKINT} non è
impostato un BREAK viene letto come un carattere
- NUL, a meno che non sia settato \const{PARMRK}
+ NUL, a meno che non sia impostato \const{PARMRK}
nel qual caso viene letto come la sequenza di caratteri
\texttt{0xFF 0x00 0x00}.\\
\const{IGNCR} & Se impostato il carattere di ritorno carrello
carattere START. \\
\const{IMAXBEL}& Se impostato fa suonare il cicalino se si riempie la cosa
di ingresso; in Linux non è implementato e il kernel si
- comporta cose se fosse sempre settato (è una estensione
+ comporta cose se fosse sempre impostato (è una estensione
BSD). \\
\hline
\end{tabular}
\begin{table}[htb]
\footnotesize
\centering
- \begin{tabular}[c]{|l|p{11cm}|}
+ \begin{tabular}[c]{|l|p{10cm}|}
\hline
\textbf{Valore}& \textbf{Significato}\\
\hline
\begin{table}[htb]
\footnotesize
\centering
- \begin{tabular}[c]{|l|p{11cm}|}
+ \begin{tabular}[c]{|l|p{10cm}|}
\hline
\textbf{Valore}& \textbf{Significato}\\
\hline
\func{open} senza aver specificato il flag di
\const{O\_NOBLOCK} si bloccherà il processo finché
non si è stabilita una connessione con il modem; inoltre
- se viene rilevata una disconessione viene inviato un
+ se viene rilevata una disconnessione viene inviato un
+ segnale di
\const{SIGHUP} al processo di controllo del terminale. La
lettura su un terminale sconnesso comporta una condizione
di \textit{end of file} e la scrittura un errore di
Il terzo flag, mantenuto nel campo \var{c\_cflag}, è detto \textsl{flag di
controllo} ed è legato al funzionamento delle linee seriali, permettendo di
-impostarne varie caratteristiche, come il numero di bit di stop, i settaggi
-della parità, il funzionamento del controllo di flusso; esso ha senso solo per
-i terminali connessi a linee seriali. Un elenco dei vari bit, del loro
-significato e delle costanti utilizzate per identificarli è riportato in
-tab.~\ref{tab:sess_termios_cflag}.
+impostarne varie caratteristiche, come il numero di bit di stop, le
+impostazioni della parità, il funzionamento del controllo di flusso; esso ha
+senso solo per i terminali connessi a linee seriali. Un elenco dei vari bit,
+del loro significato e delle costanti utilizzate per identificarli è riportato
+in tab.~\ref{tab:sess_termios_cflag}.
I valori di questo flag sono molto specifici, e completamente indirizzati al
controllo di un terminale mantenuto su una linea seriale; essi pertanto non
\begin{table}[b!ht]
\footnotesize
\centering
- \begin{tabular}[c]{|l|p{11cm}|}
+ \begin{tabular}[c]{|l|p{10cm}|}
\hline
\textbf{Valore}& \textbf{Significato}\\
\hline
\const{ECHOPRT}& Se impostato abilita la visualizzazione del carattere di
cancellazione in una modalità adatta ai terminali con
l'uscita su stampante; l'invio del carattere di ERASE
- comporta la stampa di un \verb|\| seguito dal carattere
- cancellato, e così via in caso di successive
+ comporta la stampa di un ``\texttt{|}'' seguito dal
+ carattere cancellato, e così via in caso di successive
cancellazioni, quando si riprende ad immettere carattere
- normali prima verrà stampata una \texttt{/}.\\
+ normali prima verrà stampata una ``\texttt{/}''.\\
\const{ECHOK} & Se impostato abilita il trattamento della visualizzazione
del carattere KILL, andando a capo dopo aver visualizzato
lo stesso, altrimenti viene solo mostrato il carattere e
sta all'utente ricordare che l'input precedente è stato
- cancellato. \\
+ cancellato.\\
\const{ECHOKE} & Se impostato abilita il trattamento della visualizzazione
del carattere KILL cancellando i caratteri precedenti
nella linea secondo le modalità specificate dai valori di
\const{ECHO}. \\
\const{ECHOCTL}& Se impostato insieme ad \const{ECHO} i caratteri di
controllo ASCII (tranne TAB, NL, START, e STOP) sono
- mostrati nella forma che prepende un \verb|^| alla
- lettera ottenuta sommando \texttt{0x40} al valore del
+ mostrati nella forma che prepone un ``\texttt{\circonf}''
+ alla lettera ottenuta sommando \texttt{0x40} al valore del
carattere (di solito questi si possono ottenere anche
direttamente premendo il tasto \texttt{ctrl} più la
relativa lettera).\\
essere interpretati. \\
\const{NOFLSH} & Se impostato disabilita lo scarico delle code di ingresso
e uscita quando vengono emessi i segnali \const{SIGINT},
- \const{SIGQUIT} and \const{SIGSUSP}.\\
+ \const{SIGQUIT} e \const{SIGSUSP}.\\
\const{TOSTOP} & Se abilitato, con il supporto per il job control presente,
genera il segnale \const{SIGTTOU} per un processo in
background che cerca di scrivere sul terminale.\\
\const{XCASE} & Se impostato il terminale funziona solo con le
maiuscole. L'input è convertito in minuscole tranne per i
- caratteri preceduti da una \verb|\|. In output le
- maiuscole sono precedute da una \verb|\| e le minuscole
- convertite in maiuscole.\\
+ caratteri preceduti da una ``\texttt{\bslash}''. In output
+ le maiuscole sono precedute da una ``\texttt{\bslash}'' e
+ le minuscole convertite in maiuscole.\\
\const{DEFECHO}& Se impostato effettua l'eco solo se c'è un processo in
lettura.\\
\const{FLUSHO} & Effettua la cancellazione della coda di uscita. Viene
\begin{table}[htb]
\footnotesize
\centering
- \begin{tabular}[c]{|l|c|c|p{8cm}|}
+ \begin{tabular}[c]{|l|c|c|p{7cm}|}
\hline
\textbf{Indice} & \textbf{Valore}&\textbf{Codice} & \textbf{Funzione}\\
\hline
\hline
- \const{VINTR} &\texttt{0x03}&(\verb|C-c|)& Carattere di interrupt,
+ \const{VINTR} &\texttt{0x03}&(\texttt{C-c})& Carattere di interrupt,
provoca l'emissione di
\const{SIGINT}. \\
- \const{VQUIT} &\texttt{0x1C}&(\verb|C-\|)& Carattere di uscita provoca
+ \const{VQUIT} &\texttt{0x1C}&(\texttt{C-|})& Carattere di uscita provoca
l'emissione di
\const{SIGQUIT}.\\
- \const{VERASE} &\texttt{0x7f}& DEL & Carattere di ERASE, cancella
- l'ultimo carattere precedente
- nella linea.\\
- \const{VKILL} &\texttt{0x15}&(\verb|C-u|)& Carattere di KILL, cancella
+ \const{VERASE}&\texttt{0x7f}& DEL & Carattere di ERASE, cancella
+ l'ultimo carattere
+ precedente nella linea.\\
+ \const{VKILL} &\texttt{0x15}&(\texttt{C-u})& Carattere di KILL, cancella
l'intera riga.\\
- \const{VEOF} &\texttt{0x04}&(\verb|C-d|)& Carattere di
+ \const{VEOF} &\texttt{0x04}&(\texttt{C-d})& Carattere di
\textit{end-of-file}. Causa
l'invio del contenuto del
buffer di ingresso al
zero caratteri, cioè la
condizione di
\textit{end-of-file}.\\
- \const{VTIME} & --- & --- & Timeout, in decimi di secondo, per
- una lettura in modo non canonico. \\
- \const{VMIN} & --- & --- & Numero minimo di caratteri per una
- lettura in modo non canonico.\\
- \const{VSWTC} &\texttt{0x00}& NUL & Carattere di switch. Non supportato
- in Linux.\\
- \const{VSTART} &\texttt{0x21}&(\verb|C-q|)& Carattere di START. Riavvia un
+ \const{VTIME} & --- & --- & Timeout, in decimi di secondo, per
+ una lettura in modo non canonico.\\
+ \const{VMIN} & --- & --- & Numero minimo di caratteri per una
+ lettura in modo non canonico.\\
+ \const{VSWTC} &\texttt{0x00}& NUL & Carattere di switch. Non supportato
+ in Linux.\\
+ \const{VSTART}&\texttt{0x21}&(\texttt{C-q})& Carattere di START. Riavvia un
output bloccato da uno STOP.\\
- \const{VSTOP} &\texttt{0x23}&(\verb|C-s|)& Carattere di STOP. Blocca
+ \const{VSTOP} &\texttt{0x23}&(\texttt{C-s})& Carattere di STOP. Blocca
l'output fintanto che non
viene premuto un carattere di
START.\\
- \const{VSUSP} &\texttt{0x1A}&(\verb|C-z|)& Carattere di
+ \const{VSUSP} &\texttt{0x1A}&(\texttt{C-z})& Carattere di
sospensione. Invia il segnale
\const{SIGTSTP}.\\
- \const{VEOL} &\texttt{0x00}& NUL & Carattere di fine riga. Agisce come
- un a capo, ma non viene scartato ed
- è letto come l'ultimo carattere
- nella riga. \\
- \const{VREPRINT}&\texttt{0x12}&(\verb|C-r|)& Ristampa i caratteri non
+ \const{VEOL} &\texttt{0x00}& NUL & Carattere di fine riga. Agisce come
+ un a capo, ma non viene scartato ed
+ è letto come l'ultimo carattere
+ nella riga. \\
+ \const{VREPRINT}&\texttt{0x12}&(\texttt{C-r})& Ristampa i caratteri non
ancora letti. \\
- \const{VDISCARD}&\texttt{0x07}&(\verb|C-o|)& Non riconosciuto in Linux. \\
- \const{VWERASE} &\texttt{0x17}&(\verb|C-w|)& Cancellazione di una parola.\\
- \const{VLNEXT} &\texttt{0x16}&(\verb|C-v|)& Carattere di escape, serve a
+ \const{VDISCARD}&\texttt{0x07}&(\texttt{C-o})& Non riconosciuto in Linux.\\
+ \const{VWERASE}&\texttt{0x17}&(\texttt{C-w})&Cancellazione di una
+ parola.\\
+ \const{VLNEXT}&\texttt{0x16}&(\texttt{C-v})& Carattere di escape, serve a
quotare il carattere
successivo che non viene
interpretato ma passato
direttamente all'output. \\
- \const{VEOL2} &\texttt{0x00}& NUL & Ulteriore carattere di fine
- riga. Ha lo stesso effetto di
- \const{VEOL} ma può essere un
- carattere diverso. \\
+ \const{VEOL2} &\texttt{0x00}& NUL & Ulteriore carattere di fine
+ riga. Ha lo stesso effetto di
+ \const{VEOL} ma può essere un
+ carattere diverso. \\
\hline
\end{tabular}
\caption{Valori dei caratteri di controllo mantenuti nel campo \var{c\_cc}
La maggior parte di questi caratteri (tutti tranne \const{VTIME} e
\const{VMIN}) hanno effetto solo quando il terminale viene utilizzato in modo
canonico; per alcuni devono essere soddisfatte ulteriori richieste, ad esempio
-\const{VINTR}, \const{VSUSP}, e \const{VQUIT} richiedono sia settato
-\const{ISIG}; \const{VSTART} e \const{VSTOP} richiedono sia settato
+\const{VINTR}, \const{VSUSP}, e \const{VQUIT} richiedono sia impostato
+\const{ISIG}; \const{VSTART} e \const{VSTOP} richiedono sia impostato
\const{IXON}; \const{VLNEXT}, \const{VWERASE}, \const{VREPRINT} richiedono sia
-settato \const{IEXTEN}. In ogni caso quando vengono attivati i caratteri
+impostato \const{IEXTEN}. In ogni caso quando vengono attivati i caratteri
vengono interpretati e non sono passati sulla coda di ingresso.
Per leggere ed scrivere tutte le varie impostazioni dei terminali viste finora
POSIX.1 prevede una serie di costanti che però servono solo per specificare le
velocità tipiche delle linee seriali:
\begin{verbatim}
- B0 B50 B75
- B110 B134 B150
- B200 B300 B600
- B1200 B1800 B2400
- B4800 B9600 B19200
- B38400 B57600 B115200
- B230400 B460800
+ B0 B50 B75 B110 B134 B150 B200
+ B300 B600 B1200 B1800 B2400 B4800 B9600
+ B19200 B38400 B57600 B115200 B230400 B460800
\end{verbatim}
Un terminale può utilizzare solo alcune delle velocità possibili, le funzioni
però non controllano se il valore specificato è valido, dato che non possono
sapere a quale terminale le velocità saranno applicate; sarà l'esecuzione di
\func{tcsetattr} a fallire quando si cercherà di eseguire l'impostazione.
-
Di norma il valore ha senso solo per i terminali seriali dove indica appunto
la velocità della linea di trasmissione; se questa non corrisponde a quella
del terminale quest'ultimo non potrà funzionare: quando il terminale non è
\end{description}
-%
-% Qui c'è da mettere tutta la parte sui terminali virtuali, e la gestione
-% degli stessi
-%
\section{La gestione dei terminali virtuali}
\label{sec:sess_virtual_terminal}
+%
+% TODO terminali virtuali
+% Qui c'è da mettere tutta la parte sui terminali virtuali, e la gestione
+% degli stessi
+%
+
Da fare.
\subsection{I terminali virtuali}
%%% mode: latex
%%% TeX-master: "gapil"
%%% End:
+
+% LocalWords: kernel multitasking dell'I job control BSD POSIX shell sez group
+% LocalWords: foreground process bg fg Di waitpid WUNTRACED pgrp session sched
+% LocalWords: struct pgid sid pid ps getpgid getpgrp SVr unistd void errno int
+% LocalWords: ESRCH getsid glibc system call XOPEN SOURCE EPERM setpgrp EACCES
+% LocalWords: setpgid exec EINVAL did fork race condition setsid l'I tty ioctl
+% LocalWords: NOCTTY TIOCSCTTY error tcsetpgrp termios fd pgrpid descriptor VT
+% LocalWords: ENOTTY ENOSYS EBADF SIGTTIN SIGTTOU EIO tcgetpgrp crypt SIGTSTP
+% LocalWords: SIGINT SIGQUIT SIGTERM SIGHUP hungup kill orphaned SIGCONT exit
+% LocalWords: init Slackware run level inittab fig device getty exevle TERM at
+% LocalWords: getpwnam chdir home chown chmod setuid setgid initgroups SIGCHLD
+% LocalWords: daemon like daemons NdT Stevens Programming FAQ filesystem umask
+% LocalWords: noclose syslog syslogd socket UDP klogd printk printf facility
+% LocalWords: priority log openlog const char ident option argv tab AUTH CRON
+% LocalWords: AUTHPRIV cron FTP KERN LOCAL LPR NEWS news USENET UUCP CONS CRIT
+% LocalWords: NDELAY NOWAIT ODELAY PERROR stderr format strerror EMERG ALERT
+% LocalWords: ERR WARNING NOTICE INFO DEBUG debug setlogmask mask UPTO za ssh
+% LocalWords: teletype telnet read write BELL beep CANON isatty desc ttyname
+% LocalWords: NULL ctermid stdio pathname buff size len ERANGE bits ispeed xFF
+% LocalWords: ospeed line tcflag INPCK IGNPAR PARMRK ISTRIP IGNBRK BREAK NUL
+% LocalWords: BRKINT IGNCR carriage return newline ICRNL INLCR IUCLC IXON NL
+% LocalWords: IXANY IXOFF IMAXBEL iflag OPOST CR OCRNL OLCUC ONLCR ONOCR OFILL
+% LocalWords: ONLRET OFDEL NLDLY CRDLY TABDLY BSDLY backspace BS VTDLY FFDLY
+% LocalWords: form feed FF oflag CLOCAL NOBLOCK of HUPCL CREAD CSTOPB PARENB
+% LocalWords: PARODD CSIZE CS CBAUD CBAUDEX CIBAUD CRTSCTS RTS CTS cflag ECHO
+% LocalWords: ICANON ECHOE ERASE ECHOPRT ECHOK ECHOKE ECHONL ECHOCTL ctrl ISIG
+% LocalWords: INTR QUIT SUSP IEXTEN EOL LNEXT REPRINT WERASE NOFLSH and TOSTOP
+% LocalWords: SIGSUSP XCASE DEFECHO FLUSHO DISCARD PENDIN lflag NCCS VINTR EOF
+% LocalWords: interrupt VQUIT VERASE VKILL VEOF VTIME VMIN VSWTC switch VSTART
+% LocalWords: VSTOP VSUSP VEOL VREPRINT VDISCARD VWERASE VLNEXT escape actions
+% LocalWords: tcgetattr tcsetattr EINTR TCSANOW TCSADRAIN TCSAFLUSH speed MIN
+% LocalWords: SetTermAttr UnSetTermAttr cfsetispeed cfsetospeed cfgetispeed
+% LocalWords: cfgetospeed quest'ultime tcsendbreak duration break tcdrain
+% LocalWords: tcflush queue TCIFLUSH TCOFLUSH TCIOFLUSH tcflow action TCOOFF
+% LocalWords: TCOON TCIOFF TCION timer openpty