%% netlayer.tex
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%% Free Software Foundation; with the Invariant Sections being "Un preambolo",
livello di rete.\footnote{per la spiegazione della suddivisione in livelli dei
protocolli di rete, si faccia riferimento a quanto illustrato in
sez.~\ref{sec:net_protocols}.} Per ciascuno di essi forniremo una descrizione
-generica delle principlai caratteristiche, del formato di dati usato e quanto
+generica delle principali caratteristiche, del formato di dati usato e quanto
possa essere necessario per capirne meglio il funzionamento dal punto di vista
della programmazione.
-Data la loro prevelenza il capitolo sarà sostanzialmente incentrato sui due
+Data la loro prevalenza il capitolo sarà sostanzialmente incentrato sui due
protocolli principali esistenti su questo livello: il protocollo IP, sigla che
sta per \textit{Internet Protocol}, (ma che più propriamente si dovrebbe
chiamare IPv4) ed la nuova versione di questo stesso protocollo, denominata
Inoltre, in particolare per le reti di classe C, la presenza di tanti
indirizzi di rete diversi comporta una crescita enorme delle tabelle di
instradamento che ciascun router dovrebbe tenere in memoria per sapere dove
-inviare il pacchetto, con conseguente crescita dei tempi di processo da parte
-di questi ultimi ed inefficienza nel trasporto.
+inviare il pacchetto, con conseguente crescita dei tempi di elaborazione da
+parte di questi ultimi ed inefficienza nel trasporto.
\begin{table}[htb]
\centering
\label{sec:IP_ipv6over}
Per rispondere alle esigenze descritte in sez.~\ref{sec:IP_whyipv6} IPv6 nasce
-come evoluzione di IPv4, mantendone inalterate le funzioni che si sono
+come evoluzione di IPv4, mantenendone inalterate le funzioni che si sono
dimostrate valide, eliminando quelle inutili e aggiungendone poche altre
ponendo al contempo una grande attenzione a mantenere il protocollo il più
snello e veloce possibile.
\textit{multicast}
\item la semplificazione del formato dell'intestazione, eliminando o rendendo
opzionali alcuni dei campi di IPv4, per eliminare la necessità di
- riprocessamento della stessa da parte dei router e contenere l'aumento di
+ riprocessare la stessa da parte dei router e contenere l'aumento di
dimensione dovuto ai nuovi indirizzi
\item un supporto per le opzioni migliorato, per garantire una trasmissione
più efficiente del traffico normale, limiti meno stringenti sulle
\end{center}
\end{table}
-Abbiamo già anticipato in sez.~\ref{sec:IP_ipv6over} uno dei criteri principali
-nella progettazione di IPv6 è stato quello di ridurre al minimo il tempo di
-processamento dei pacchetti da parte dei router, un confronto con
+Abbiamo già anticipato in sez.~\ref{sec:IP_ipv6over} uno dei criteri
+principali nella progettazione di IPv6 è stato quello di ridurre al minimo il
+tempo di elaborazione dei pacchetti da parte dei router, un confronto con
l'intestazione di IPv4 (vedi fig.~\ref{fig:IP_ipv4_head}) mostra le seguenti
differenze:
veloce il processo da parte di computer con processori a 64 bit.
\item i campi per gestire la frammentazione (\textit{identification},
\textit{flag} e \textit{fragment offset}) sono stati eliminati; questo
- perché la frammentazione è un'eccezione che non deve rallentare il
- processo dei pacchetti nel caso normale.
+ perché la frammentazione è un'eccezione che non deve rallentare
+ l'elaborazione dei pacchetti nel caso normale.
\item è stato eliminato il campo \textit{checksum} in quanto tutti i
protocolli di livello superiore (TCP, UDP e ICMPv6) hanno un campo di
checksum che include, oltre alla loro intestazione e ai dati, pure i campi
di destinazione; una checksum esiste anche per la gran parte protocolli di
livello inferiore (anche se quelli che non lo hanno, come SLIP, non possono
essere usati con grande affidabilità); con questa scelta si è ridotto di
- molti tempo di riprocessamento dato che i router non hanno più la
- necessità di ricalcolare la checksum ad ogni passaggio di un pacchetto per
- il cambiamento del campo \textit{hop limit}.
+ molto il tempo di elaborazione dato che i router non hanno più la necessità
+ di ricalcolare la checksum ad ogni passaggio di un pacchetto per il
+ cambiamento del campo \textit{hop limit}.
\item è stato eliminato il campo \textit{type of service}, che praticamente
non è mai stato utilizzato; una parte delle funzionalità ad esso delegate
sono state reimplementate (vedi il campo \textit{priority} al prossimo
frammentazione di pacchetti troppo grandi potrà essere gestita solo ai
capi della comunicazione (usando un'apposita estensione vedi
sez.~\ref{sec:IP_ipv6_extens}).
-\item IPv6 richiede il supporto per il \textit{path MTU discovery} (cioè il
- protocollo per la selezione della massima lunghezza del pacchetto); seppure
- questo sia in teoria opzionale, senza di esso non sarà possibile inviare
- pacchetti più larghi della dimensione minima (576 byte).
+\item IPv6 richiede il supporto per il \itindex{Maximum~Transfer~Unit}
+ \textit{path MTU discovery} (cioè il protocollo per la selezione della
+ massima lunghezza del pacchetto); seppure questo sia in teoria opzionale,
+ senza di esso non sarà possibile inviare pacchetti più larghi della
+ dimensione minima (576 byte).
\end{itemize}
\subsection{Gli indirizzi di IPv6}
Gli indirizzi di uso locale consentono ad una organizzazione che non è
(ancora) connessa ad Internet di operare senza richiedere un prefisso globale,
una volta che in seguito l'organizzazione venisse connessa a Internet
-potrebbe con4tinuare a usare la stessa suddivisione effettuata con gli
+potrebbe continuare a usare la stessa suddivisione effettuata con gli
indirizzi \textit{site-local} utilizzando un prefisso globale e la
rinumerazione degli indirizzi delle singole macchine sarebbe automatica.
\textit{extension header}) poste fra l'intestazione di IPv6 e l'intestazione
del protocollo di trasporto.
-Per aumentare la velocità di processo, sia dei dati del livello seguente che
-di ulteriori opzioni, ciascuna estensione deve avere una lunghezza multipla di
-8 byte per mantenere l'allineamento a 64~bit di tutti le intestazioni
-seguenti.
+Per aumentare la velocità di elaborazione, sia dei dati del livello seguente
+che di ulteriori opzioni, ciascuna estensione deve avere una lunghezza
+multipla di 8 byte per mantenere l'allineamento a 64~bit di tutti le
+intestazioni seguenti.
Dato che la maggior parte di queste estensioni non sono esaminate dai router
durante l'instradamento e la trasmissione dei pacchetti, ma solo all'arrivo
%%% mode: latex
%%% TeX-master: "gapil"
%%% End:
+
+% LocalWords: sez Protocol IPv dall' RFC Ethernet Token FDDI Universal host of
+% LocalWords: addressing Best effort l'host router IANA Assigned Number tab to
+% LocalWords: Authority quest'ultime multicast group reserved for CIDR Domain
+% LocalWords: Classless Routing TOS Type Service IPTOS LOWDELAY THROUGHPUT QoS
+% LocalWords: RELIABILITY MINCOST optval anycast unicast fig header version FE
+% LocalWords: priority flow label payload length next hop limit live source FF
+% LocalWords: destination identification fragment checksum TCP UDP ICMPv type
+% LocalWords: service head total fragmentation protocol broadcast broadcasting
+% LocalWords: multicasting path MTU discovery NSAP IPX based geografic local
+% LocalWords: routing format prefix nell' Registry Subscriber Intra Regional
+% LocalWords: Register INTERNIC NCC APNIC subscriber Interface MAC address Reg
+% LocalWords: Subnet Naz Prov Subscr FEBF bootstrap FEC FEFF DNS socket FFFF
+% LocalWords: sull'host loopback scop all nodes routers rip cbt name dhcp HBH
+% LocalWords: agents servers relays solicited extension options route Keyword
+% LocalWords: Authentication Encapsulation ICMP Control Message GGP Gateway ST
+% LocalWords: encapsulation Stream Trasmission Datagram RH FH IDRP ESP Null
+% LocalWords: Encrypted Security IGRP OSPF Short First tunnelling FFFFFF hash
+% LocalWords: news FTP NFS authentication Parameter Index ICV Integrity Value
+% LocalWords: padding Option gateway dell'MD keyed Encripted IEEE ethernet
+% LocalWords: dell'autoconfigurazione L'autoconfigurazione Solicitation
+% LocalWords: stateless solicitation Advertisement stateful
+% LocalWords: l'autoconfigurazione