-indirizzi, limitandoci però agli indirizzi internet. Come accennato gli
-indirizzi e i numeri di porta usati nella rete devono essere forniti in
-formato opportuno (il \textit{network order}). Per capire cosa significa tutto
-ciò occorre introdurre un concetto generale che tornerà utile anche in
-seguito.
-
-
-\subsection{La \textit{endianess}}
-\label{sec:sock_endianess}
-
-\index{\textit{endianess}|(}
-La rappresentazione di un numero binario in un computer può essere fatta in
-due modi, chiamati rispettivamente \textit{big endian} e \textit{little
- endian} a seconda di come i singoli bit vengono aggregati per formare le
-variabili intere (ed in genere in diretta corrispondenza a come sono poi in
-realtà cablati sui bus interni del computer).
-
-\begin{figure}[htb]
- \centering
- \includegraphics[height=3cm]{img/endianess}
- \caption{Schema della disposizione dei dati in memoria a seconda della
- \textit{endianess}.}
- \label{fig:sock_endianess}
-\end{figure}
-
-Per capire meglio il problema si consideri un intero a 32 bit scritto in una
-locazione di memoria posta ad un certo indirizzo. Come illustrato in
-fig.~\ref{fig:sock_endianess} i singoli bit possono essere disposti un memoria
-in due modi: a partire dal più significativo o a partire dal meno
-significativo. Così nel primo caso si troverà il byte che contiene i bit più
-significativi all'indirizzo menzionato e il byte con i bit meno significativi
-nell'indirizzo successivo; questo ordinamento è detto \textit{big endian},
-dato che si trova per prima la parte più grande. Il caso opposto, in cui si
-parte dal bit meno significativo è detto per lo stesso motivo \textit{little
- endian}.
-
-Si può allora verificare quale tipo di \textit{endianess} usa il proprio
-computer con un programma elementare che si limita ad assegnare un valore ad
-una variabile per poi ristamparne il contenuto leggendolo un byte alla volta.
-Il codice di detto programma, \file{endtest.c}, è nei sorgenti allegati,
-allora se lo eseguiamo su un PC otterremo:
-\begin{verbatim}
-[piccardi@gont sources]$ ./endtest
-Using value ABCDEF01
-val[0]= 1
-val[1]=EF
-val[2]=CD
-val[3]=AB
-\end{verbatim}%$
-mentre su di un Mac avremo:
-\begin{verbatim}
-piccardi@anarres:~/gapil/sources$ ./endtest
-Using value ABCDEF01
-val[0]=AB
-val[1]=CD
-val[2]=EF
-val[3]= 1
-\end{verbatim}%$
-
-
-La \textit{endianess} di un computer dipende essenzialmente dalla architettura
-hardware usata; Intel e Digital usano il \textit{little endian}, Motorola,
-IBM, Sun (sostanzialmente tutti gli altri) usano il \textit{big endian}. Il
-formato dei dati contenuti nelle intestazioni dei protocolli di rete è
-anch'esso \textit{big endian}; altri esempi di uso di questi due diversi
-formati sono quello del bus PCI, che è \textit{little endian}, o quello del
-bus VME che è \textit{big endian}.
-
-Esistono poi anche dei processori che possono scegliere il tipo di formato
-all'avvio e alcuni che, come il PowerPC o l'Intel i860, possono pure passare
-da un tipo di ordinamento all'altro con una specifica istruzione. In ogni caso
-in Linux l'ordinamento è definito dall'architettura e dopo l'avvio del sistema
-resta sempre lo stesso, anche quando il processore permetterebbe di eseguire
-questi cambiamenti.
-
-\begin{figure}[htb]
- \footnotesize \centering
- \begin{minipage}[c]{15cm}
- \includecodesample{listati/endian.c}
- \end{minipage}
- \normalsize
- \caption{La funzione \func{endian}, usata per controllare il tipo di
- architettura della macchina.}
- \label{fig:sock_endian_code}
-\end{figure}
-
-Per controllare quale tipo di ordinamento si ha sul proprio computer si è
-scritta una piccola funzione di controllo, il cui codice è riportato
-fig.~\ref{fig:sock_endian_code}, che restituisce un valore nullo (falso) se
-l'architettura è \textit{big endian} ed uno non nullo (vero) se l'architettura
-è \textit{little endian}.
-
-Come si vede la funzione è molto semplice, e si limita, una volta assegnato
-(\texttt{\small 9}) un valore di test pari a \texttt{0xABCD} ad una variabile
-di tipo \ctyp{short} (cioè a 16 bit), a ricostruirne una copia byte a byte.
-Per questo prima (\texttt{\small 10}) si definisce il puntatore \var{ptr} per
-accedere al contenuto della prima variabile, ed infine calcola (\texttt{\small
- 11}) il valore della seconda assumendo che il primo byte sia quello meno
-significativo (cioè, per quanto visto in fig.~\ref{fig:sock_endianess}, che sia
-\textit{little endian}). Infine la funzione restituisce (\texttt{\small 12})
-il valore del confonto delle due variabili.
-
-\index{\textit{endianess}|)}
-