+I socket di tipo \const{AF\_UNIX} o \const{AF\_LOCAL} vengono usati per una
+comunicazione fra processi che stanno sulla stessa macchina (per questo
+vengono chiamati \textit{local domain} o anche \textit{Unix domain}); essi
+hanno la caratteristica ulteriore di poter essere creati anche in maniera
+anonima attraverso la funzione \func{socketpair} (che abbiamo trattato in
+sez.~\ref{sec:ipc_socketpair}). Quando però si vuole fare riferimento
+esplicito ad uno di questi socket si deve usare una struttura degli indirizzi
+di tipo \struct{sockaddr\_un}, la cui definizione si è riportata in
+fig.~\ref{fig:sock_sa_local_struct}.
+
+\begin{figure}[!htb]
+ \footnotesize \centering
+ \begin{minipage}[c]{0.80\textwidth}
+ \includestruct{listati/sockaddr_un.h}
+ \end{minipage}
+ \caption{La struttura \structd{sockaddr\_un} degli indirizzi dei socket
+ locali (detti anche \textit{unix domain}) definita in
+ \headfiled{sys/un.h}.}
+ \label{fig:sock_sa_local_struct}
+\end{figure}
+
+In questo caso il campo \var{sun\_family} deve essere \constd{AF\_UNIX},
+mentre il campo \var{sun\_path} deve specificare un indirizzo. Questo ha due
+forme; può essere ``\textit{named}'' ed in tal caso deve corrispondere ad un
+file (di tipo socket) presente nel filesystem o essere ``\textit{abstract}''
+nel qual caso viene identificato da una stringa univoca in uno spazio di nomi
+astratto.
+
+Nel primo caso l'indirizzo viene specificato in \var{sun\_path} come una
+stringa (terminata da uno zero) corrispondente al \textit{pathname} del file;
+nel secondo caso (che è specifico di Linux e non portabile) \var{sun\_path}
+deve iniziare con uno zero ed il nome verrà costituito dai restanti byte che
+verranno interpretati come stringa senza terminazione (un byte nullo non ha in
+questo caso nessun significato).
+
+In realtà esiste una terza forma, \textit{unnamed}, che non è possibile
+indicare in fase di scrittura, ma che è quella che viene usata quando si legge
+l'indirizzo di un socket anonimo creato con \texttt{socketpair}; in tal caso
+la struttura restituita è di dimensione \code{sizeof(sa\_family\_t)}, quindi
+\var{sun\_path} non esiste e non deve essere referenziato.
+
+\subsection{La struttura degli indirizzi AppleTalk}
+\label{sec:sock_sa_appletalk}
+
+I socket di tipo \const{AF\_APPLETALK} sono usati dalla libreria
+\file{netatalk} per implementare la comunicazione secondo il protocollo
+AppleTalk, uno dei primi protocolli di rete usato nel mondo dei personal
+computer, usato dalla Apple per connettere fra loro computer e stampanti. Il
+kernel supporta solo due strati del protocollo, DDP e AARP, e di norma è
+opportuno usare le funzioni della libreria \texttt{netatalk}, tratteremo qui
+questo argomento principalmente per mostrare l'uso di un protocollo
+alternativo.
+
+I socket AppleTalk permettono di usare il protocollo DDP, che è un protocollo
+a pacchetto, di tipo \const{SOCK\_DGRAM}; l'argomento \param{protocol} di
+\func{socket} deve essere nullo. È altresì possibile usare i socket raw
+specificando un tipo \const{SOCK\_RAW}, nel qual caso l'unico valore valido
+per \param{protocol} è \constd{ATPROTO\_DDP}.
+
+Gli indirizzi AppleTalk devono essere specificati tramite una struttura
+\struct{sockaddr\_atalk}, la cui definizione è riportata in
+fig.~\ref{fig:sock_sa_atalk_struct}; la struttura viene dichiarata includendo
+il file \headfiled{netatalk/at.h}.
+
+\begin{figure}[!htb]
+ \footnotesize \centering
+ \begin{minipage}[c]{0.80\textwidth}
+ \includestruct{listati/sockaddr_atalk.h}
+ \end{minipage}
+ \caption{La struttura \structd{sockaddr\_atalk} degli indirizzi dei socket
+ AppleTalk, e la struttura \structd{at\_addr} degli indirizzi AppleTalk.}
+ \label{fig:sock_sa_atalk_struct}
+\end{figure}
+
+Il campo \var{sat\_family} deve essere sempre \constd{AF\_APPLETALK}, mentre
+il campo \var{sat\_port} specifica la porta che identifica i vari
+servizi. Valori inferiori a 129 sono usati per le \textsl{porte riservate}, e
+possono essere usati solo da processi con i privilegi di amministratore o con
+la \textit{capability} \const{CAP\_NET\_BIND\_SERVICE}.
+
+L'indirizzo remoto è specificato nella struttura \var{sat\_addr}, e deve
+essere in \textit{network order} (vedi sez.~\ref{sec:endianness}); esso è
+composto da un parte di rete data dal campo \var{s\_net}, che può assumere il
+valore \constd{AT\_ANYNET}, che indica una rete generica e vale anche per
+indicare la rete su cui si è, il singolo nodo è indicato da \var{s\_node}, e
+può prendere il valore generico \constd{AT\_ANYNODE} che indica anche il nodo
+corrente, ed il valore \constd{ATADDR\_BCAST} che indica tutti i nodi della
+rete.
+
+
+\subsection{La struttura degli indirizzi dei \textit{packet socket}}
+\label{sec:sock_sa_packet}
+
+I \textit{packet socket}, identificati dal dominio \const{AF\_PACKET}, sono
+un'interfaccia specifica di Linux per inviare e ricevere pacchetti
+direttamente su un'interfaccia di rete, senza passare per le funzioni di
+gestione dei protocolli di livello superiore. In questo modo è possibile
+implementare dei protocolli in \textit{user space}, agendo direttamente sul
+livello fisico. In genere comunque si preferisce usare la libreria
+\file{pcap},\footnote{la libreria è mantenuta insieme al comando
+ \cmd{tcpdump}, informazioni e documentazione si possono trovare sul sito del
+ progetto \url{http://www.tcpdump.org/}.} che assicura la portabilità su
+altre piattaforme, anche se con funzionalità ridotte.
+
+Questi socket possono essere di tipo \const{SOCK\_RAW} o \const{SOCK\_DGRAM}.
+Con socket di tipo \const{SOCK\_RAW} si può operare sul livello di
+collegamento, ed i pacchetti vengono passati direttamente dal socket al driver
+del dispositivo e viceversa. In questo modo, in fase di trasmissione, il
+contenuto completo dei pacchetti, comprese le varie intestazioni, deve essere
+fornito dall'utente. In fase di ricezione invece tutto il contenuto del
+pacchetto viene passato inalterato sul socket, anche se il kernel analizza
+comunque il pacchetto, riempiendo gli opportuni campi della struttura
+\struct{sockaddr\_ll} ad esso associata.
+
+Si usano invece socket di tipo \const{SOCK\_DGRAM} quando si vuole operare a
+livello di rete.
+
+In questo caso in fase di ricezione l'intestazione del protocollo di
+collegamento viene rimossa prima di passare il resto del pacchetto all'utente,
+mentre in fase di trasmissione viene creata una opportuna intestazione per il
+protocollo a livello di collegamento utilizzato, usando le informazioni
+necessarie che devono essere specificate sempre con una struttura
+\struct{sockaddr\_ll}.
+
+Nella creazione di un \textit{packet socket} il valore dell'argomento
+\param{protocol} di \func{socket} serve a specificare, in \textit{network
+ order}, il numero identificativo del protocollo di collegamento si vuole
+utilizzare. I valori possibili sono definiti secondo lo standard IEEE 802.3, e
+quelli disponibili in Linux sono accessibili attraverso opportune costanti
+simboliche definite nel file \file{linux/if\_ether.h}. Se si usa il valore
+speciale \constd{ETH\_P\_ALL} passeranno sul \textit{packet socket} tutti i
+pacchetti, qualunque sia il loro protocollo di collegamento. Ovviamente l'uso
+di questi socket è una operazione privilegiata e può essere effettuati solo da
+un processo con i privilegi di amministratore (\ids{UID} effettivo nullo) o
+con la \textit{capability} \const{CAP\_NET\_RAW}.
+
+Una volta aperto un \textit{packet socket}, tutti i pacchetti del protocollo
+specificato passeranno attraverso di esso, qualunque sia l'interfaccia da cui
+provengono; se si vuole limitare il passaggio ad una interfaccia specifica
+occorre usare la funzione \func{bind} (vedi sez.~\ref{sec:TCP_func_bind}) per
+agganciare il socket a quest'ultima.
+
+\begin{figure}[!htb]
+ \footnotesize \centering
+ \begin{minipage}[c]{\textwidth}
+ \includestruct{listati/sockaddr_ll.h}
+ \end{minipage}
+ \caption{La struttura \structd{sockaddr\_ll} degli indirizzi dei
+ \textit{packet socket}.}
+ \label{fig:sock_sa_packet_struct}
+\end{figure}
+
+Nel caso dei \textit{packet socket} la struttura degli indirizzi è di tipo
+\struct{sockaddr\_ll}, e la sua definizione è riportata in
+fig.~\ref{fig:sock_sa_packet_struct}; essa però viene ad assumere un ruolo
+leggermente diverso rispetto a quanto visto finora per gli altri tipi di
+socket. Infatti se il socket è di tipo \const{SOCK\_RAW} si deve comunque
+scrivere tutto direttamente nel pacchetto, quindi la struttura non serve più a
+specificare gli indirizzi. Essa mantiene questo ruolo solo per i socket di
+tipo \const{SOCK\_DGRAM}, per i quali permette di specificare i dati necessari
+al protocollo di collegamento, mentre viene sempre utilizzata in lettura (per
+entrambi i tipi di socket), per la ricezione dei dati relativi a ciascun
+pacchetto.
+
+Al solito il campo \var{sll\_family} deve essere sempre impostato al valore
+\constd{AF\_PACKET}. Il campo \var{sll\_protocol} indica il protocollo scelto,
+e deve essere indicato in \textit{network order}, facendo uso delle costanti
+simboliche definite in \file{linux/if\_ether.h}. Il campo \var{sll\_ifindex} è
+l'indice dell'interfaccia (l'\textit{inxterface index} (vedi
+sez.~\ref{sec:sock_ioctl_netdevice}) che in caso di presenza di più
+interfacce dello stesso tipo (se ad esempio si hanno più schede Ethernet),
+permette di selezionare quella con cui si vuole operare (un valore nullo
+indica qualunque interfaccia). Questi sono i due soli campi che devono essere
+specificati quando si vuole selezionare una interfaccia specifica, usando
+questa struttura con la funzione \func{bind}.
+
+I campi \var{sll\_halen} e \var{sll\_addr} indicano rispettivamente
+l'indirizzo associato all'interfaccia sul protocollo di collegamento e la
+relativa lunghezza; ovviamente questi valori cambiano a seconda del tipo di
+collegamento che si usa, ad esempio, nel caso di Ethernet, questi saranno il
+MAC address della scheda e la relativa lunghezza. Essi vengono usati, insieme
+ai campi \var{sll\_family} e \var{sll\_ifindex} quando si inviano dei
+pacchetti, in questo caso tutti gli altri campi devono essere nulli.
+
+Il campo \var{sll\_hatype} indica il tipo ARP, come definito in
+\file{linux/if\_arp.h}, mentre il campo \var{sll\_pkttype} indica il tipo di
+pacchetto; entrambi vengono impostati alla ricezione di un pacchetto ed han
+senso solo in questo caso. In particolare \var{sll\_pkttype} può assumere i
+seguenti valori: \constd{PACKET\_HOST} per un pacchetto indirizzato alla
+macchina ricevente, \constd{PACKET\_BROADCAST} per un pacchetto di
+\textit{broadcast}, \constd{PACKET\_MULTICAST} per un pacchetto inviato ad un
+indirizzo fisico di \textit{multicast}, \constd{PACKET\_OTHERHOST} per un
+pacchetto inviato ad un'altra stazione (e ricevuto su un'interfaccia in modo
+promiscuo), \constd{PACKET\_OUTGOING} per un pacchetto originato dalla propria
+macchina che torna indietro sul socket.
+
+Si tenga presente infine che in fase di ricezione, anche se si richiede il
+troncamento del pacchetto, le funzioni \func{recv}, \func{recvfrom} e
+\func{recvmsg} (vedi sez.~\ref{sec:net_sendmsg}) restituiranno comunque la
+lunghezza effettiva del pacchetto così come arrivato sulla linea.
+
+%% \subsection{La struttura degli indirizzi DECnet}
+%% \label{sec:sock_sa_decnet}
+
+%% I socket di tipo \const{AF\_DECnet} usano il protocollo DECnet, usato dai VAX
+%% Digital sotto VMS quando ancora il TCP/IP non era diventato lo standard di
+%% fatto. Il protocollo è un protocollo chiuso, ed il suo uso attuale è limitato
+%% alla comunicazione con macchine che stanno comunque scomparendo. Lo si riporta
+%% solo come esempio
+
+
+% TODO aggiungere AF_CAN, vedi http://lwn.net/Articles/253425, dal 2.6.25 ?