+A questo punto basterà modificare il server per utilizzare la nuova
+funzione; in fig.~\ref{fig:TCP_echod_fifth} abbiamo riportato le sezioni
+modificate rispetto alla precedente versione di
+fig.~\ref{fig:TCP_echod_third}. Al solito il codice completo è coi sorgenti
+allegati alla guida, nel file \texttt{TCP\_echod\_fifth.c}.
+
+Anche in questo caso si è introdotta (\texttt{\small 8}) una nuova variabile
+\var{reuse} che consente di controllare l'uso dell'opzione e che poi sarà
+usata (\texttt{\small 14}) come ultimo argomento di \func{setsockopt}. Il
+valore di default di questa variabile è nullo, ma usando l'opzione \texttt{-r}
+nell'invocazione del server (al solito la gestione delle opzioni non è
+riportata in fig.~\ref{fig:TCP_echod_fifth}) se ne potrà impostare ad 1 il
+valore, per cui in tal caso la successiva chiamata (\texttt{\small 13--17}) a
+\func{setsockopt} attiverà l'opzione \const{SO\_REUSEADDR}.
+
+Il secondo caso in cui viene usata \const{SO\_REUSEADDR} è quando si ha una
+macchina cui sono assegnati diversi indirizzi IP (o come suol dirsi
+\textit{multi-homed}) e si vuole porre in ascolto sulla stessa porta un
+programma diverso (o una istanza diversa dello stesso programma) per indirizzi
+IP diversi. Si ricordi infatti che è sempre possibile indicare a \func{bind}
+di collegarsi solo su di un indirizzo specifico; in tal caso se un altro
+programma cerca di riutilizzare la stessa porta (anche specificando un
+indirizzo diverso) otterrà un errore, a meno di non aver preventivamente
+impostato \const{SO\_REUSEADDR}.
+
+Usando questa opzione diventa anche possibile eseguire \func{bind}
+sull'indirizzo generico, e questo permetterà il collegamento per tutti gli
+indirizzi (di quelli presenti) per i quali la porta non risulti occupata da
+una precedente chiamata più specifica. Si tenga presente infatti che con il
+protocollo TCP non è in genere possibile far partire più server che eseguano
+\func{bind} sullo stesso indirizzo e la stessa porta se su di esso c'è già un
+socket in ascolto, cioè ottenere quello che viene chiamato un
+\itindex{completely~duplicate~binding} \textit{completely duplicate binding}
+(per questo è stata introdotta \const{SO\_REUSEPORT}).
+
+Il terzo impiego è simile al precedente e prevede l'uso di \func{bind}
+all'interno dello stesso programma per associare indirizzi locali diversi a
+socket diversi. In genere questo viene fatto per i socket UDP quando è
+necessario ottenere l'indirizzo a cui sono rivolte le richieste del client ed
+il sistema non supporta l'opzione \constd{IP\_RECVDSTADDR};\footnote{nel caso
+ di Linux questa opzione è stata supportata per in certo periodo nello
+ sviluppo del kernel 2.1.x, ma è in seguito stata soppiantata dall'uso di
+ \const{IP\_PKTINFO} (vedi sez.~\ref{sec:sock_ipv4_options}).} in tale modo
+si può sapere a quale socket corrisponde un certo indirizzo. Non ha senso
+fare questa operazione per un socket TCP dato che su di essi si può sempre
+invocare \func{getsockname} una volta che si è completata la connessione.
+
+Infine il quarto caso è quello in cui si vuole effettivamente ottenere un
+\textit{completely duplicate binding}, quando cioè si vuole eseguire
+\func{bind} su un indirizzo ed una porta che sono già ``\textsl{legati}'' ad
+un altro socket. Come accennato questo con TCP non è possibile, ed ha anche
+poco senso pensare di mettere in ascolto due server sulla stessa porta. Se
+però si prende in considerazione il traffico in \textit{multicast}, diventa
+assolutamente normale che i pacchetti provenienti dal traffico in
+\textit{multicast} possano essere ricevuti da più applicazioni o da diverse
+istanze della stessa applicazione sulla stessa porte di un indirizzo di
+\textit{multicast}.
+
+Un esempio classico è quello di uno streaming di dati (audio, video, ecc.) in
+cui l'uso del \textit{multicast} consente di trasmettere un solo pacchetto da
+recapitare a tutti i possibili destinatari (invece di inviarne un duplicato a
+ciascuno); in questo caso è perfettamente logico aspettarsi che sulla stessa
+macchina più utenti possano lanciare un programma che permetta loro di
+ricevere gli stessi dati, e quindi effettuare un \textit{completely duplicate
+ binding}.
+
+In questo caso utilizzando \const{SO\_REUSEADDR} si può consentire ad una
+applicazione eseguire \func{bind} sulla stessa porta ed indirizzo usata da
+un'altra, così che anche essa possa ricevere gli stessi pacchetti. Come detto
+la cosa non è possibile con i socket TCP (per i quali il \textit{multicast}
+comunque non è applicabile), ma lo è per quelli UDP che è il protocollo
+normalmente in uso da parte di queste applicazioni. La regola è che quando si
+hanno più applicazioni che hanno eseguito \func{bind} sulla stessa porta, di
+tutti pacchetti destinati ad un indirizzo di \textit{broadcast} o di
+\textit{multicast} viene inviata una copia a ciascuna applicazione. Non è
+definito invece cosa accade qualora il pacchetto sia destinato ad un indirizzo
+normale (\textit{unicast}).
+
+% TODO documentare SO_REUSEPORT, vedi https://lwn.net/Articles/542260/
+
+\constbeg{SO\_REUSEPORT}
+
+Esistono però dei casi, in particolare per l'uso di programmi
+\textit{multithreaded}, in cui può servire un \textit{completely duplicate
+ binding} anche per delle ordinarie connessioni TCP. Per supportare queste
+esigenze a partire dal kernel 3.9 è stata introdotta un'altra opzione,
+\const{SO\_REUSEPORT} (già presente in altri sistemi come BSD), che consente
+di eseguire il \textit{completely duplicate binding}, fintanto che essa venga
+specificata per tutti i socket interessati. Come per \const{SO\_REUSEADDR}
+sarà possibile usare l'opzione su un socket legato allo stesso indirizzo e
+porta solo se il programma che ha eseguito il primo \func{bind} ha impostato
+questa opzione.
+
+Nel caso di \const{SO\_REUSEPORT} oltre al fatto che l'opzione deve essere
+attivata sul socket prima di chiamare \func{bind} ed attiva su tutti i socket
+con \textit{completely duplicate binding}, è richiesto pure che tutti i
+processi che si mettono in ascolto sullo stesso indirizzo e porta abbiano lo
+stesso \ids{UID} effettivo, per evitare che un altro utente possa ottenere il
+relativo traffico (eseguendo quello che viene definito \textit{port hijacking}
+o \textit{port stealing}). L'opzione utilizza per \param{optval} un intero
+usato come valore logico.
+
+L'opzione si usa sia per socket TCP che UDP, nel primo caso consente un uso
+distribuito di \func{accept} in una applicazione \textit{multithreaded}
+passando un diverso \textit{listening socket} ad ogni thread, cosa che
+migliora le prestazioni rispetto all'approccio tradizionale di usare un thread
+per usare \func{accept} e distribuire le connessioni agli altri o avere più
+thread che competono per usare \func{accept} sul socket. Nel caso di UDP
+l'opzione consente di distribuire meglio i pacchetti su più processi o thread,
+rispetto all'approccio tradizionale di far competere gli stessi per l'accesso
+in ricezione al socket.
+
+% TODO documentare SO_REUSEPORT introdotta con il kernel 3.9, vedi
+% http://git.kernel.org/linus/c617f398edd4db2b8567a28e899a88f8f574798d TODO:
+% in cosa differisce da REUSEADDR?
+
+\constend{SO\_REUSEPORT}
+\constend{SO\_REUSEADDR}
+
+
+\constbeg{SO\_LINGER}
+\subsubsection{L'opzione \const{SO\_LINGER}}
+
+La terza opzione da approfondire è \const{SO\_LINGER}; essa, come il nome
+suggerisce, consente di ``\textsl{indugiare}'' nella chiusura di un socket. Il
+comportamento standard sia di \func{close} che \func{shutdown} è infatti
+quello di terminare immediatamente dopo la chiamata, mentre il procedimento di
+chiusura della connessione (o di un lato di essa) ed il rispettivo invio sulla
+rete di tutti i dati ancora presenti nei buffer, viene gestito in sottofondo
+dal kernel.
+
+\begin{figure}[!htb]
+ \footnotesize \centering
+ \begin{minipage}[c]{0.80\textwidth}
+ \includestruct{listati/linger.h}
+ \end{minipage}
+ \caption{La struttura \structd{linger} richiesta come valore dell'argomento
+ \param{optval} per l'impostazione dell'opzione dei socket
+ \const{SO\_LINGER}.}
+ \label{fig:sock_linger_struct}
+\end{figure}
+
+L'uso di \const{SO\_LINGER} con \func{setsockopt} permette di modificare (ed
+eventualmente ripristinare) questo comportamento in base ai valori passati nei
+campi della struttura \struct{linger}, illustrata in
+fig.~\ref{fig:sock_linger_struct}. Fintanto che il valore del campo
+\var{l\_onoff} di \struct{linger} è nullo la modalità che viene impostata
+(qualunque sia il valore di \var{l\_linger}) è quella standard appena
+illustrata; questa combinazione viene utilizzata per riportarsi al
+comportamento normale qualora esso sia stato cambiato da una precedente
+chiamata.
+
+Se si utilizza un valore di \var{l\_onoff} diverso da zero, il comportamento
+alla chiusura viene a dipendere dal valore specificato per il campo
+\var{l\_linger}; se quest'ultimo è nullo l'uso delle funzioni \func{close} e
+\func{shutdown} provoca la terminazione immediata della connessione: nel caso
+di TCP cioè non viene eseguito il procedimento di chiusura illustrato in
+sez.~\ref{sec:TCP_conn_term}, ma tutti i dati ancora presenti nel buffer
+vengono immediatamente scartati e sulla rete viene inviato un segmento di RST
+che termina immediatamente la connessione.
+
+Un esempio di questo comportamento si può abilitare nel nostro client del
+servizio \textit{echo} utilizzando l'opzione \texttt{-r}; riportiamo in
+fig.~\ref{fig:TCP_echo_sixth} la sezione di codice che permette di introdurre
+questa funzionalità; al solito il codice completo è disponibile nei sorgenti
+allegati.
+
+\begin{figure}[!htbp]
+ \footnotesize \centering
+ \begin{minipage}[c]{\codesamplewidth}
+ \includecodesample{listati/TCP_echo_sixth.c}
+ \end{minipage}
+ \normalsize
+ \caption{La sezione del codice del client \textit{echo} che imposta la
+ terminazione immediata della connessione in caso di chiusura.}
+ \label{fig:TCP_echo_sixth}
+\end{figure}
+
+La sezione indicata viene eseguita dopo aver effettuato la connessione e prima
+di chiamare la funzione di gestione, cioè fra le righe (\texttt{\small 12}) e
+(\texttt{\small 13}) del precedente esempio di fig.~\ref{fig:TCP_echo_fifth}.
+Il codice si limita semplicemente a controllare (\texttt{\small 3}) il
+valore della variabile \var{reset} che assegnata nella gestione delle opzioni
+in corrispondenza all'uso di \texttt{-r} nella chiamata del client. Nel caso
+questa sia diversa da zero vengono impostati (\texttt{\small 5--6}) i valori
+della struttura \var{ling} che permettono una terminazione immediata della
+connessione. Questa viene poi usata nella successiva (\texttt{\small 7})
+chiamata a \func{setsockopt}. Al solito si controlla (\texttt{\small 7--10})
+il valore di ritorno e si termina il programma in caso di errore, stampandone
+il valore.
+
+Infine l'ultima possibilità, quella in cui si utilizza effettivamente
+\const{SO\_LINGER} per \textsl{indugiare} nella chiusura, è quella in cui sia
+\var{l\_onoff} che \var{l\_linger} hanno un valore diverso da zero. Se si
+esegue l'impostazione con questi valori sia \func{close} che \func{shutdown}
+si bloccano, nel frattempo viene eseguita la normale procedura di conclusione
+della connessione (quella di sez.~\ref{sec:TCP_conn_term}) ma entrambe le
+funzioni non ritornano fintanto che non si sia concluso il procedimento di
+chiusura della connessione, o non sia passato un numero di
+secondi\footnote{questa è l'unità di misura indicata da POSIX ed adottata da
+ Linux, altri kernel possono usare unità di misura diverse, oppure usare il
+ campo \var{l\_linger} come valore logico (ignorandone il valore) per rendere
+ (quando diverso da zero) \func{close} e \func{shutdown} bloccanti fino al
+ completamento della trasmissione dei dati sul buffer.} pari al valore
+specificato in \var{l\_linger}.
+
+\constend{SO\_LINGER}
+
+
+
+\subsection{Le opzioni per il protocollo IPv4}
+\label{sec:sock_ipv4_options}
+
+Il secondo insieme di opzioni dei socket che tratteremo è quello relativo ai
+socket che usano il protocollo IPv4; come per le precedenti opzioni generiche
+una descrizione di esse è disponibile nella settima sezione delle pagine di
+manuale, nel caso specifico la documentazione si può consultare con
+\texttt{man 7 ip}.
+
+\begin{table}[!htb]
+ \centering
+ \footnotesize
+ \begin{tabular}[c]{|l|c|c|c|l|p{5.cm}|}
+ \hline
+ \textbf{Opzione}&\texttt{get}&\texttt{set}&\textbf{flag}&\textbf{Tipo}&
+ \textbf{Descrizione}\\
+ \hline
+ \hline
+ \const{IP\_ADD\_MEMBERSHIP} & &$\bullet$& &\struct{ip\_mreqn}&
+ Si unisce a un gruppo di \textit{multicast}.\\
+ \const{IP\_ADD\_SOURCE\_MEMBERSHIP} & &$\bullet$& &\struct{ip\_mreq\_source}&
+ Si unisce a un gruppo di \textit{multicast} per una sorgente.\\
+ \const{IP\_BLOCK\_SOURCE} & &$\bullet$& &\struct{ip\_mreq\_source}&
+ Smette di ricevere dati di \textit{multicast} per una sorgente.\\
+ \const{IP\_DROP\_MEMBERSHIP}& &$\bullet$& &\struct{ip\_mreqn}&
+ Si sgancia da un gruppo di \textit{multicast}.\\
+ \const{IP\_DROP\_SOURCE\_MEMBERSHIP}& &$\bullet$& &\struct{ip\_mreq\_source}&
+ Si sgancia da un gruppo di \textit{multicast} per una sorgente.\\
+ \const{IP\_FREEBIND} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$&\texttt{int}&
+ Abilita il \textit{binding} a un indirizzo IP non locale ancora non assegnato.\\
+ \const{IP\_HDRINCL} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$&\texttt{int}&
+ Passa l'intestazione di IP nei dati.\\
+ \const{IP\_MINTTL} &$\bullet$&$\bullet$& &\texttt{int}&
+ Imposta il valore minimo del TTL per i pacchetti accettati.\\
+ \const{IP\_MSFILTER} &$\bullet$&$\bullet$& &\struct{ip\_msfilter}&
+ Accesso completo all'interfaccia per il filtraggio delle sorgenti
+ \textit{multicast}.\\
+ \const{IP\_MTU} &$\bullet$& & &\texttt{int}&
+ Legge il valore attuale della MTU.\\
+ \const{IP\_MTU\_DISCOVER} &$\bullet$&$\bullet$& &\texttt{int}&
+ Imposta il \textit{Path MTU Discovery}.\\
+ \const{IP\_MULTICAST\_ALL} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$&\texttt{int}&
+ Imposta l'interfaccia locale di un socket \textit{multicast}.\\
+ \const{IP\_MULTICAST\_IF} & &$\bullet$& &\struct{ip\_mreqn}&
+ Imposta l'interfaccia locale di un socket \textit{multicast}.\\
+ \const{IP\_MULTICAST\_LOOP} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$&\texttt{int}&
+ Controlla il reinvio a se stessi dei dati di \textit{multicast}.\\
+ \const{IP\_MULTICAST\_TTL} &$\bullet$&$\bullet$& &\texttt{int}&
+ Imposta il TTL per i pacchetti \textit{multicast}.\\
+ \const{IP\_NODEFRAG} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$&\texttt{int}&
+ Disabilita il riassemblaggio di pacchetti frammentati.\\
+ \const{IP\_OPTIONS} &$\bullet$&$\bullet$&&\texttt{void *}& %???
+ Imposta o riceve le opzioni di IP.\\
+ \const{IP\_PKTINFO} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$&\texttt{int}&
+ Abilita i messaggi di informazione.\\
+ \const{IP\_RECVERR} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$&\texttt{int}&
+ Abilita i messaggi di errore affidabili.\\
+ \const{IP\_RECVOPTS} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$&\texttt{int}&
+ Passa un messaggio con le opzioni IP.\\
+ \const{IP\_RECVORIGSTADDR} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$&\texttt{int}&
+ Abilita i messaggi con l'indirizzo di destinazione originale.\\
+ \const{IP\_RECVTOS} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$&\texttt{int}&
+ Passa un messaggio col campo TOS.\\
+ \const{IP\_RECVTTL} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$&\texttt{int}&
+ Abilita i messaggi col campo TTL.\\
+ \const{IP\_RETOPTS} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$&\texttt{int}&
+ Abilita i messaggi con le opzioni IP non trattate.\\
+ \const{IP\_ROUTER\_ALERT} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$&\texttt{int}&
+ Imposta l'opzione \textit{IP router alert} sui pacchetti.\\
+ \const{IP\_TOS} &$\bullet$&$\bullet$& &\texttt{int}&
+ Imposta il valore del campo TOS.\\
+ \const{IP\_TRANSPARENT} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$&\texttt{int}&
+ Abilita un \textit{proxing} trasparente sul socket.\\
+ \const{IP\_TTL} &$\bullet$&$\bullet$& &\texttt{int}&
+ Imposta il valore del campo TTL.\\
+ \const{IP\_UNBLOCK\_SOURCE} & &$\bullet$& &\struct{ip\_mreq\_source}&
+ Ricomincia a ricevere dati di \textit{multicast} per una sorgente.\\
+ \hline
+ \end{tabular}
+ \caption{Le opzioni disponibili al livello \const{IPPROTO\_IP}.}
+ \label{tab:sock_opt_iplevel}
+\end{table}
+
+Se si vuole operare su queste opzioni generiche il livello da utilizzare è
+\constd{IPPROTO\_IP} (o l'equivalente \const{SOL\_IP}); si è riportato un
+elenco di queste opzioni in tab.~\ref{tab:sock_opt_iplevel}. Le costanti
+indicanti le opzioni, e tutte le altre costanti ad esse collegate, sono
+definite in \headfiled{netinet/ip.h}, ed accessibili includendo detto file.
+
+Le descrizioni riportate in tab.~\ref{tab:sock_opt_iplevel} sono estremamente
+succinte, una maggiore quantità di dettagli sulle varie opzioni è fornita nel
+seguente elenco:
+\begin{basedescript}{\desclabelwidth{2.0cm}\desclabelstyle{\nextlinelabel}}
+\item[\constd{IP\_ADD\_MEMBERSHIP}] L'opzione consente di unirsi ad gruppo di
+ \textit{multicast}, e può essere usata solo con \func{setsockopt}.
+ L'argomento \param{optval} in questo caso deve essere una struttura di tipo
+ \struct{ip\_mreqn}, illustrata in fig.~\ref{fig:ip_mreqn_struct}, che
+ permette di indicare, con il campo \var{imr\_multiaddr} l'indirizzo del
+ gruppo di \textit{multicast} a cui ci si vuole unire, con il campo
+ \var{imr\_address} l'indirizzo dell'interfaccia locale con cui unirsi al
+ gruppo di \textit{multicast} e con \var{imr\_ifindex} l'indice
+ dell'interfaccia da utilizzare (un valore nullo indica una interfaccia
+ qualunque).
+
+\begin{figure}[!htb]
+ \footnotesize \centering
+ \begin{minipage}[c]{0.70\textwidth}
+ \includestruct{listati/ip_mreqn.h}
+ \end{minipage}
+ \caption{La struttura \structd{ip\_mreqn} utilizzata per unirsi a un gruppo di
+ \textit{multicast}.}
+ \label{fig:ip_mreqn_struct}
+\end{figure}
+
+Questa struttura è presente a partire dal kernel 2.2, per compatibilità è
+possibile utilizzare anche un argomento di tipo \struct{ip\_mreq}, presente
+fino dal kernel 1.2, che differisce da essa soltanto per l'assenza del campo
+\var{imr\_ifindex}; il kernel riconosce il tipo di struttura in base alla
+differente dimensione passata in \param{optlen}.
+
+\item[\constd{IP\_ADD\_SOURCE\_MEMBERSHIP}] L'opzione consente di unirsi ad
+ gruppo di \textit{multicast}, ricevendo i dati solo da una sorgente
+ specifica; come \const{IP\_ADD\_MEMBERSHIP} può essere usata solo con
+ \func{setsockopt}.
+
+\begin{figure}[!htb]
+ \footnotesize \centering
+ \begin{minipage}[c]{0.70\textwidth}
+ \includestruct{listati/ip_mreq_source.h}
+ \end{minipage}
+ \caption{La struttura \structd{ip\_mreqn} utilizzata per unirsi a un gruppo di
+ \textit{multicast} per una specifica sorgente.}
+ \label{fig:ip_mreq_source_struct}
+\end{figure}
+
+L'argomento \param{optval} in questo caso è una struttura
+\struct{ip\_mreq\_source} illustrata in fig.~\ref{fig:ip_mreq_source_struct},
+dove il campo \var{imr\_multiaddr} è l'indirizzo del gruppo di
+\textit{multicast}, il campo \var{imr\_interface} l'indirizzo dell'interfaccia
+locale che deve essere usata per aggiungersi al gruppo di \textit{multicast} e
+il campo \var{imr\_sourceaddr} l'indirizzo della sorgente da cui
+l'applicazione vuole ricevere i dati. L'opzione può essere ripetuta più volte
+per collegarsi a diverse sorgenti.
+
+\item[\constd{IP\_BLOCK\_SOURCE}] Questa opzione, disponibile dal kernel
+ 2.4.22, consente di smettere di ricevere dati di \textit{multicast} dalla
+ sorgente (e relativo gruppo) specificati dalla struttura
+ \struct{ip\_mreq\_source} (vedi fig.~\ref{fig:ip_mreq_source_struct})
+ passata come argomento \param{optval}. L'opzione è utilizzabile solo se si è
+ già registrati nel gruppo di \textit{multicast} indicato con un precedente
+ utilizzo di \const{IP\_ADD\_MEMBERSHIP} o
+ \const{IP\_ADD\_SOURCE\_MEMBERSHIP}.
+
+\item[\constd{IP\_DROP\_MEMBERSHIP}] Lascia un gruppo di \textit{multicast},
+ prende per \param{optval} la stessa struttura \struct{ip\_mreqn} (o
+ \struct{ip\_mreq}) usata per \const{IP\_ADD\_MEMBERSHIP} (vedi
+ fig.~\ref{fig:ip_mreqn_struct}).
+
+\item[\constd{IP\_DROP\_SOURCE\_MEMBERSHIP}] Lascia un gruppo di
+ \textit{multicast} per una specifica sorgente, prende per \param{optval} la
+ stessa struttura \struct{ip\_mreq\_source} usata per
+ \const{IP\_ADD\_SOURCE\_MEMBERSHIP} (vedi
+ fig.~\ref{fig:ip_mreq_source_struct}). Se ci si è registrati per più
+ sorgenti nello stesso gruppo, si continuerà a ricevere dati sulle altre. Per
+ smettere di ricevere dati da tutte le sorgenti occorre usare l'opzione
+ \const{IP\_LEAVE\_GROUP}.
+
+\item[\constd{IP\_FREEBIND}] Se abilitata questa opzione, disponibile dal
+ kernel 2.4, consente di usare \func{bind} anche su un indirizzo IP non
+ locale o che ancora non è stato assegnato. Questo permette ad una
+ applicazione di mettersi in ascolto su un socket prima che l'interfaccia
+ sottostante o l'indirizzo che questa deve usare sia stato configurato. È
+ l'equivalente a livello di singolo socket dell'uso della \textit{sysctl}
+ \texttt{ip\_nonlocal\_bind} che vedremo in
+ sez.~\ref{sec:sock_ipv4_sysctl}. Prende per
+ \param{optval} un intero usato come valore logico.
+
+\item[\constd{IP\_HDRINCL}] Se viene abilitata questa opzione, presente dal
+ kernel 2.0, l'utente deve fornire lui stesso l'intestazione del protocollo
+ IP in testa ai propri dati. L'opzione è valida soltanto per socket di tipo
+ \const{SOCK\_RAW}, e quando utilizzata eventuali valori impostati con
+ \const{IP\_OPTIONS}, \const{IP\_TOS} o \const{IP\_TTL} sono ignorati. In
+ ogni caso prima della spedizione alcuni campi dell'intestazione vengono
+ comunque modificati dal kernel, torneremo sull'argomento in
+ sez.~\ref{sec:socket_raw}. Prende per \param{optval} un intero usato come
+ valore logico.
+
+\item[\constd{IP\_MSFILTER}] L'opzione, introdotta con il kernel 2.4.22,
+ fornisce accesso completo all'interfaccia per il filtraggio delle sorgenti
+ di \textit{multicast} (il cosiddetto \textit{multicast source filtering},
+ definito dall'\href{http://www.ietf.org/rfc/rfc3376.txt}{RFC~3376}).
+
+\begin{figure}[!htb]
+ \footnotesize \centering
+ \begin{minipage}[c]{0.70\textwidth}
+ \includestruct{listati/ip_msfilter.h}
+ \end{minipage}
+ \caption{La struttura \structd{ip\_msfilter} utilizzata per il
+ \textit{multicast source filtering}.}
+ \label{fig:ip_msfilter_struct}
+\end{figure}
+
+L'argomento \param{optval} è una struttura \struct{ip\_msfilter} illustrata in
+fig.~\ref{fig:ip_msfilter_struct}, il campo \var{imsf\_multiaddr} è
+l'indirizzo del gruppo di \textit{multicast}, il campo \var{imsf\_interface}
+l'indirizzo dell'interfaccia locale, il campo \var{imsf\_mode} indica la
+modalità di filtraggio e con i campi \var{imsf\_numsrc} e \var{imsf\_slist}
+rispettivamente la lunghezza della lista, e la lista stessa, degli indirizzi
+sorgente.
+
+Come ausilio all'uso di questa opzione sono disponibili le macro
+\macro{MCAST\_INCLUDE} e \macro{MCAST\_EXCLUDE} che si possono usare per
+\var{imsf\_mode}. Inoltre si può usare la macro
+\macro{IP\_MSFILTER\_SIZE}\texttt{(\textsf{n})} per determinare il valore
+di \param{optlen} con una struttura \struct{ip\_msfilter} contenente
+\texttt{\textsf{n}} sorgenti in \var{imsf\_slist}.
+
+\item[\constd{IP\_MINTTL}] L'opzione, introdotta con il kernel 2.6.34, imposta
+ un valore minimo per il campo \textit{Time to Live} dei pacchetti associati
+ al socket su cui è attivata, che se non rispettato ne causa lo scarto
+ automatico. L'opzione è nata per implementare
+ l'\href{http://www.ietf.org/rfc/rfc5082.txt}{RFC~5082} che la prevede come
+ forma di protezione per i router che usano il protocollo BGP poiché questi,
+ essendo in genere adiacenti, possono, impostando un valore di 255, scartare
+ automaticamente tutti gli eventuali pacchetti falsi creati da un attacco a
+ questo protocollo, senza doversi curare di verificarne la
+ validità.\footnote{l'attacco viene in genere portato per causare un
+ \textit{Denial of Service} aumentando il consumo di CPU del router nella
+ verifica dell'autenticità di un gran numero di pacchetti di pacchetti
+ falsi; questi, arrivando da sorgenti diverse da un router adiacente, non
+ potrebbero più avere un TTL di 255 anche qualora questo fosse stato il
+ valore di partenza, e l'impostazione dell'opzione consente di scartarli
+ senza carico aggiuntivo sulla CPU (che altrimenti dovrebbe calcolare una
+ checksum).}
+
+\itindbeg{Path~MTU}
+\item[\constd{IP\_MTU}] Permette di leggere il valore della \textit{Path MTU}
+ di percorso del socket. L'opzione richiede per \param{optval} un intero che
+ conterrà il valore della \textit{Path MTU} in byte. Questa è una opzione
+ introdotta con i kernel della serie 2.2.x, ed è specifica di Linux.
+
+ È tramite questa opzione che un programma può leggere, quando si è avuto un
+ errore di \errval{EMSGSIZE}, il valore della MTU corrente del socket. Si
+ tenga presente che per poter usare questa opzione, oltre ad avere abilitato
+ la scoperta della \textit{Path MTU}, occorre che il socket sia stato
+ esplicitamente connesso con \func{connect}.
+
+ Ad esempio con i socket UDP si potrà ottenere una stima iniziale della
+ \textit{Path MTU} eseguendo prima una \func{connect} verso la destinazione,
+ e poi usando \func{getsockopt} con questa opzione. Si può anche avviare
+ esplicitamente il procedimento di scoperta inviando un pacchetto di grosse
+ dimensioni (che verrà scartato) e ripetendo l'invio coi dati aggiornati. Si
+ tenga infine conto che durante il procedimento i pacchetti iniziali possono
+ essere perduti, ed è compito dell'applicazione gestirne una eventuale
+ ritrasmissione.
+
+\item[\constd{IP\_MTU\_DISCOVER}] Questa è una opzione introdotta con i kernel
+ della serie 2.2.x, ed è specifica di Linux. L'opzione permette di scrivere
+ o leggere le impostazioni della modalità usata per la determinazione della
+ \textit{Path MTU} (vedi sez.~\ref{sec:net_lim_dim}) del
+ socket. L'opzione prende per \param{optval} un valore intero che indica la
+ modalità usata, da specificare con una delle costanti riportate in
+ tab.~\ref{tab:sock_ip_mtu_discover}.
+
+ \begin{table}[!htb]
+ \centering
+ \footnotesize
+ \begin{tabular}[c]{|l|r|p{7cm}|}
+ \hline
+ \multicolumn{2}{|c|}{\textbf{Valore}}&\textbf{Significato} \\
+ \hline
+ \hline
+ \constd{IP\_PMTUDISC\_DONT}&0& Non effettua la ricerca dalla \textit{Path
+ MTU}.\\
+ \constd{IP\_PMTUDISC\_WANT}&1& Utilizza il valore impostato per la rotta
+ utilizzata dai pacchetti (dal comando
+ \texttt{route}).\\
+ \constd{IP\_PMTUDISC\_DO} &2& Esegue la procedura di determinazione
+ della \textit{Path MTU} come richiesto
+ dall'\href{http://www.ietf.org/rfc/rfc1191.txt}{RFC~1191}.\\
+ \constd{IP\_PMTUDISC\_PROBE}&?& .\\
+ \hline
+ \end{tabular}
+ \caption{Valori possibili per l'argomento \param{optval} di
+ \const{IP\_MTU\_DISCOVER}.}
+ \label{tab:sock_ip_mtu_discover}
+ \end{table}
+
+ Il valore di default applicato ai socket di tipo \const{SOCK\_STREAM} è
+ determinato dal parametro \texttt{ip\_no\_pmtu\_disc} (vedi
+ sez.~\ref{sec:sock_sysctl}), mentre per tutti gli altri socket di default la
+ ricerca è disabilitata ed è responsabilità del programma creare pacchetti di
+ dimensioni appropriate e ritrasmettere eventuali pacchetti persi. Se
+ l'opzione viene abilitata, il kernel si incaricherà di tenere traccia
+ automaticamente della \textit{Path MTU} verso ciascuna destinazione, e
+ rifiuterà immediatamente la trasmissione di pacchetti di dimensioni maggiori
+ della MTU con un errore di \errval{EMSGSIZE}.\footnote{in caso contrario la
+ trasmissione del pacchetto sarebbe effettuata, ottenendo o un fallimento
+ successivo della trasmissione, o la frammentazione dello stesso.}
+\itindend{Path~MTU}
+
+\item[\constd{IP\_MULTICAST\_IF}] Imposta l'interfaccia locale per l'utilizzo
+ del \textit{multicast}, ed utilizza come \param{optval} le stesse strutture
+ \struct{ip\_mreqn} o \struct{ip\_mreq} delle due precedenti opzioni.
+
+\item[\constd{IP\_MULTICAST\_LOOP}] L'opzione consente di decidere se i dati
+ che si inviano su un socket usato con il \textit{multicast} vengano ricevuti
+ anche sulla stessa macchina da cui li si stanno inviando. Prende per
+ \param{optval} un intero usato come valore logico.
+
+ In generale se si vuole che eventuali client possano ricevere i dati che si
+ inviano occorre che questa funzionalità sia abilitata (come avviene di
+ default). Qualora però non si voglia generare traffico per dati che già sono
+ disponibili in locale l'uso di questa opzione permette di disabilitare
+ questo tipo di traffico.
+
+\item[\constd{IP\_MULTICAST\_TTL}] L'opzione permette di impostare o leggere il
+ valore del campo TTL per i pacchetti \textit{multicast} in uscita associati
+ al socket. È importante che questo valore sia il più basso possibile, ed il
+ default è 1, che significa che i pacchetti non potranno uscire dalla rete
+ locale. Questa opzione consente ai programmi che lo richiedono di superare
+ questo limite. L'opzione richiede per
+ \param{optval} un intero che conterrà il valore del TTL.
+% TODO chiarire quale è la struttura \struct{ip\_mreq}
+
+\item[\constd{IP\_OPTIONS}] l'opzione permette di impostare o leggere le
+ opzioni del protocollo IP (si veda sez.~\ref{sec:IP_options}). L'opzione
+ prende come valore dell'argomento \param{optval} un puntatore ad un buffer
+ dove sono mantenute le opzioni, mentre \param{optlen} indica la dimensione
+ di quest'ultimo. Quando la si usa con \func{getsockopt} vengono lette le
+ opzioni IP utilizzate per la spedizione, quando la si usa con
+ \func{setsockopt} vengono impostate le opzioni specificate. L'uso di questa
+ opzione richiede una profonda conoscenza del funzionamento del protocollo,
+ torneremo in parte sull'argomento in sez.~\ref{sec:sock_IP_options}.
+
+\item[\constd{IP\_PKTINFO}] Quando abilitata l'opzione permette di ricevere
+ insieme ai pacchetti un messaggio ancillare (vedi
+ sez.~\ref{sec:net_ancillary_data}) di tipo \const{IP\_PKTINFO} contenente
+ una struttura \struct{pktinfo} (vedi fig.~\ref{fig:sock_pktinfo_struct}) che
+ mantiene una serie di informazioni riguardo i pacchetti in arrivo. In
+ particolare è possibile conoscere l'interfaccia su cui è stato ricevuto un
+ pacchetto (nel campo \var{ipi\_ifindex}),\footnote{in questo campo viene
+ restituito il valore numerico dell'indice dell'interfaccia,
+ sez.~\ref{sec:sock_ioctl_netdevice}.} l'indirizzo locale da esso
+ utilizzato (nel campo \var{ipi\_spec\_dst}) e l'indirizzo remoto dello
+ stesso (nel campo \var{ipi\_addr}).
+
+\begin{figure}[!htb]
+ \footnotesize \centering
+ \begin{minipage}[c]{0.80\textwidth}
+ \includestruct{listati/pktinfo.h}
+ \end{minipage}
+ \caption{La struttura \structd{pktinfo} usata dall'opzione
+ \const{IP\_PKTINFO} per ricavare informazioni sui pacchetti di un socket
+ di tipo \const{SOCK\_DGRAM}.}
+ \label{fig:sock_pktinfo_struct}
+\end{figure}
+
+
+L'opzione è utilizzabile solo per socket di tipo \const{SOCK\_DGRAM}. Questa è
+una opzione introdotta con i kernel della serie 2.2.x, ed è specifica di
+Linux;\footnote{non dovrebbe pertanto essere utilizzata se si ha a cuore la
+ portabilità.} essa permette di sostituire le opzioni \const{IP\_RECVDSTADDR}
+e \const{IP\_RECVIF} presenti in altri Unix (la relativa informazione è quella
+ottenibile rispettivamente dai campi \var{ipi\_addr} e \var{ipi\_ifindex} di
+\struct{pktinfo}).
+
+L'opzione prende per \param{optval} un intero usato come valore logico, che
+specifica soltanto se insieme al pacchetto deve anche essere inviato o
+ricevuto il messaggio \const{IP\_PKTINFO} (vedi
+sez.~\ref{sec:net_ancillary_data}); il messaggio stesso dovrà poi essere
+letto o scritto direttamente con \func{recvmsg} e \func{sendmsg} (vedi
+sez.~\ref{sec:net_sendmsg}).
+
+\item[\constd{IP\_RECVERR}] Questa è una opzione introdotta con i kernel della
+ serie 2.2.x, ed è specifica di Linux. Essa permette di usufruire di un
+ meccanismo affidabile per ottenere un maggior numero di informazioni in caso
+ di errori. Se l'opzione è abilitata tutti gli errori generati su un socket
+ vengono memorizzati su una coda, dalla quale poi possono essere letti con
+ \func{recvmsg} (vedi sez.~\ref{sec:net_sendmsg}) come messaggi ancillari
+ (torneremo su questo in sez.~\ref{sec:net_ancillary_data}) di tipo
+ \const{IP\_RECVERR}. L'opzione richiede per \param{optval} un intero usato
+ come valore logico e non è applicabile a socket di tipo
+ \const{SOCK\_STREAM}.
+
+\item[\constd{IP\_RECVOPTS}] Quando abilitata l'opzione permette di ricevere
+ insieme ai pacchetti un messaggio ancillare (vedi
+ sez.~\ref{sec:net_ancillary_data}) di tipo \const{IP\_OPTIONS}, contenente
+ le opzioni IP del protocollo (vedi sez.~\ref{sec:IP_options}). Le
+ intestazioni di instradamento e le altre opzioni sono già riempite con i
+ dati locali. L'opzione richiede per \param{optval} un intero usato come
+ valore logico. L'opzione non è supportata per socket di tipo
+ \const{SOCK\_STREAM}.
+
+\item[\constd{IP\_RECVTOS}] Quando abilitata l'opzione permette di ricevere
+ insieme ai pacchetti un messaggio ancillare (vedi
+ sez.~\ref{sec:net_ancillary_data}) di tipo \const{IP\_TOS}, che contiene un
+ byte con il valore del campo \textit{Type of Service} dell'intestazione IP
+ del pacchetto stesso (vedi sez.~\ref{sec:IP_header}). Prende per
+ \param{optval} un intero usato come valore logico.
+
+\item[\constd{IP\_RECVTTL}] Quando abilitata l'opzione permette di ricevere
+ insieme ai pacchetti un messaggio ancillare (vedi
+ sez.~\ref{sec:net_ancillary_data}) di tipo \const{IP\_RECVTTL}, contenente
+ un byte con il valore del campo \textit{Time to Live} dell'intestazione IP
+ (vedi sez.~\ref{sec:IP_header}). L'opzione richiede per \param{optval} un
+ intero usato come valore logico. L'opzione non è supportata per socket di
+ tipo \const{SOCK\_STREAM}.
+
+\item[\constd{IP\_RETOPTS}] Identica alla precedente \const{IP\_RECVOPTS}, ma
+ in questo caso restituisce i dati grezzi delle opzioni, senza che siano
+ riempiti i capi di instradamento e le marche temporali. L'opzione richiede
+ per \param{optval} un intero usato come valore logico. L'opzione non è
+ supportata per socket di tipo \const{SOCK\_STREAM}.
+
+\item[\constd{IP\_ROUTER\_ALERT}] Questa è una opzione introdotta con i
+ kernel della serie 2.2.x, ed è specifica di Linux. Prende per
+ \param{optval} un intero usato come valore logico. Se abilitata
+ passa tutti i pacchetti con l'opzione \textit{IP Router Alert} (vedi
+ sez.~\ref{sec:IP_options}) che devono essere inoltrati al socket
+ corrente. Può essere usata soltanto per socket di tipo raw.
+
+\item[\constd{IP\_TOS}] L'opzione consente di leggere o impostare il campo
+ \textit{Type of Service} dell'intestazione IP (per una trattazione più
+ dettagliata, che riporta anche i valori possibili e le relative costanti di
+ definizione si veda sez.~\ref{sec:IP_header}) che permette di indicare le
+ priorità dei pacchetti. Se impostato il valore verrà mantenuto per tutti i
+ pacchetti del socket; alcuni valori (quelli che aumentano la priorità)
+ richiedono i privilegi di amministrazione con la \textit{capability}
+ \const{CAP\_NET\_ADMIN}.
+
+ Il campo TOS è di 8 bit e l'opzione richiede per \param{optval} un intero
+ che ne contenga il valore. Sono definite anche alcune costanti che
+ definiscono alcuni valori standardizzati per il \textit{Type of Service},
+ riportate in tab.~\ref{tab:IP_TOS_values}, il valore di default usato da
+ Linux è \const{IPTOS\_LOWDELAY}, ma esso può essere modificato con le
+ funzionalità del cosiddetto \textit{Advanced Routing}. Si ricordi che la
+ priorità dei pacchetti può essere impostata anche in maniera indipendente
+ dal protocollo utilizzando l'opzione \const{SO\_PRIORITY} illustrata in
+ sez.~\ref{sec:sock_generic_options}.
+
+\item[\constd{IP\_TTL}] L'opzione consente di leggere o impostare per tutti i
+ pacchetti associati al socket il campo \textit{Time to Live}
+ dell'intestazione IP che indica il numero massimo di \textit{hop} (passaggi
+ da un router ad un altro) restanti al paccheto (per una trattazione più
+ estesa si veda sez.~\ref{sec:IP_header}). Il campo TTL è di 8 bit e
+ l'opzione richiede che \param{optval} sia un intero, che ne conterrà il
+ valore.