+Benché come ogni altro dispositivo i terminali siano accessibili come file,
+essi hanno assunto storicamente (essendo stati a lungo l'unico modo di
+accedere al sistema) una loro rilevanza specifica, che abbiamo già avuto modo
+di incontrare nella precedente sezione.
+
+Esamineremo qui le peculiarità dell'I/O eseguito sui terminali, che per la
+loro particolare natura presenta delle differenze rispetto ai normali file su
+disco e agli altri dispositivi.
+
+
+
+\subsection{L'architettura}
+\label{sec:term_design}
+
+I terminali sono una classe speciale di dispositivi a caratteri (si ricordi la
+classificazione di sez.~\ref{sec:file_file_types}); un terminale ha infatti una
+caratteristica che lo contraddistingue da un qualunque altro dispositivo, e
+cioè che è destinato a gestire l'interazione con un utente (deve essere cioè
+in grado di fare da terminale di controllo per una sessione), che comporta la
+presenza di ulteriori capacità.
+
+L'interfaccia per i terminali è una delle più oscure e complesse, essendosi
+stratificata dagli inizi dei sistemi Unix fino ad oggi. Questo comporta una
+grande quantità di opzioni e controlli relativi ad un insieme di
+caratteristiche (come ad esempio la velocità della linea) necessarie per
+dispositivi, come i terminali seriali, che al giorno d'oggi sono praticamente
+in disuso.
+
+Storicamente i primi terminali erano appunto terminali di telescriventi
+(\textit{teletype}), da cui deriva sia il nome dell'interfaccia, \textit{TTY},
+che quello dei relativi file di dispositivo, che sono sempre della forma
+\texttt{/dev/tty*}.\footnote{ciò vale solo in parte per i terminali virtuali,
+ essi infatti hanno due lati, un \textit{master}, che può assumere i nomi
+ \file{/dev/pty[p-za-e][0-9a-f]} ed un corrispondente \textit{slave} con nome
+ \file{/dev/tty[p-za-e][0-9a-f]}.} Oggi essi includono le porte seriali, le
+console virtuali dello schermo, i terminali virtuali che vengono creati come
+canali di comunicazione dal kernel e che di solito vengono associati alle
+connessioni di rete (ad esempio per trattare i dati inviati con \cmd{telnet} o
+\cmd{ssh}).
+
+L'I/O sui terminali si effettua con le stesse modalità dei file normali: si
+apre il relativo file di dispositivo, e si leggono e scrivono i dati con le
+usuali funzioni di lettura e scrittura, così se apriamo una console virtuale
+avremo che \func{read} leggerà quanto immesso dalla tastiera, mentre
+\func{write} scriverà sullo schermo. In realtà questo è vero solo a grandi
+linee, perché non tiene conto delle caratteristiche specifiche dei terminali;
+una delle principali infatti è che essi prevedono due modalità di operazione,
+dette rispettivamente \textsl{modo canonico} e \textsl{modo non canonico}, che
+comportano dei comportamenti nettamente diversi.
+
+La modalità preimpostata all'apertura del terminale è quella canonica, in cui
+le operazioni di lettura vengono sempre effettuate assemblando i dati in una
+linea;\footnote{per cui eseguendo una \func{read} su un terminale in modo
+ canonico la funzione si bloccherà, anche se si sono scritti dei caratteri,
+ fintanto che non si preme il tasto di ritorno a capo: a questo punto la
+ linea sarà completa e la funzione ritornerà.} ed in cui alcuni caratteri
+vengono interpretati per compiere operazioni (come la generazione dei segnali
+illustrati in sez.~\ref{sec:sig_job_control}), questa di norma è la modalità in
+cui funziona la shell.
+
+Un terminale in modo non canonico invece non effettua nessun accorpamento dei
+dati in linee né li interpreta; esso viene di solito usato dai programmi (gli
+editor ad esempio) che necessitano di poter leggere un carattere alla volta e
+che gestiscono al loro interno i vari comandi.
+
+Per capire le caratteristiche dell'I/O sui terminali, occorre esaminare le
+modalità con cui esso viene effettuato; l'accesso, come per tutti i
+dispositivi, viene gestito da un driver apposito, la cui struttura generica è
+mostrata in fig.~\ref{fig:term_struct}. Ad un terminale sono sempre associate
+due code per gestire l'input e l'output, che ne implementano una
+bufferizzazione\footnote{completamente indipendente dalla eventuale ulteriore
+ bufferizzazione fornita dall'interfaccia standard dei file.} all'interno del
+kernel.
+
+\begin{figure}[htb]
+ \centering \includegraphics[width=14.5cm]{img/term_struct}
+ \caption{Struttura interna generica di un driver per un terminale.}
+ \label{fig:term_struct}
+\end{figure}
+
+La coda di ingresso mantiene i caratteri che sono stati letti dal terminale ma
+non ancora letti da un processo, la sua dimensione è definita dal parametro di
+sistema \const{MAX\_INPUT} (si veda sez.~\ref{sec:sys_file_limits}), che ne
+specifica il limite minimo, in realtà la coda può essere più grande e cambiare
+dimensione dinamicamente. Se è stato abilitato il controllo di flusso in
+ingresso il driver emette i caratteri di STOP e START per bloccare e sbloccare
+l'ingresso dei dati; altrimenti i caratteri immessi oltre le dimensioni
+massime vengono persi; in alcuni casi il driver provvede ad inviare
+automaticamente un avviso (un carattere di BELL, che provoca un beep)
+sull'output quando si eccedono le dimensioni della coda. Se è abilitato il
+modo canonico i caratteri in ingresso restano nella coda fintanto che non
+viene ricevuto un a capo; un altro parametro del sistema, \const{MAX\_CANON},
+specifica la dimensione massima di una riga in modo canonico.
+
+La coda di uscita è analoga a quella di ingresso e contiene i caratteri
+scritti dai processi ma non ancora inviati al terminale. Se è abilitato il
+controllo di flusso in uscita il driver risponde ai caratteri di START e STOP
+inviati dal terminale. Le dimensioni della coda non sono specificate, ma non
+hanno molta importanza, in quanto qualora esse vengano eccedute il driver
+provvede automaticamente a bloccare la funzione chiamante.
+
+
+
+\subsection{La gestione delle caratteristiche di un terminale}
+\label{sec:term_attr}
+
+Data le loro peculiarità, fin dall'inizio si è posto il problema di come
+gestire le caratteristiche specifiche dei terminali; storicamente i vari
+dialetti di Unix hanno utilizzato diverse funzioni, alla fine con POSIX.1, è
+stata effettuata una standardizzazione, unificando le differenze fra BSD e
+System V in una unica interfaccia, che è quella usata dal Linux.
+
+Alcune di queste funzioni prendono come argomento un file descriptor (in
+origine molte operazioni venivano effettuate con \func{ioctl}), ma ovviamente
+possono essere usate solo con file che corrispondano effettivamente ad un
+terminale (altrimenti si otterrà un errore di \errcode{ENOTTY}); questo può
+essere evitato utilizzando la funzione \funcd{isatty}, il cui prototipo è:
+\begin{prototype}{unistd.h}{int isatty(int desc)}
+
+ Controlla se il file descriptor \param{desc} è un terminale.
+
+\bodydesc{La funzione restituisce 1 se \param{desc} è connesso ad un
+ terminale, 0 altrimenti.}
+\end{prototype}
+
+Un'altra funzione che fornisce informazioni su un terminale è \funcd{ttyname},
+che permette di ottenere il nome del terminale associato ad un file
+descriptor; il suo prototipo è:
+\begin{prototype}{unistd.h}{char *ttyname(int desc)}
+
+ Restituisce il nome del terminale associato al file \param{desc}.
+
+ \bodydesc{La funzione restituisce il puntatore alla stringa contenente il
+ nome del terminale associato \param{desc} e \val{NULL} in caso di
+ errore.}
+\end{prototype}
+
+Si tenga presente che la funzione restituisce un indirizzo di dati statici,
+che pertanto possono essere sovrascritti da successive chiamate. Una funzione
+funzione analoga, anch'essa prevista da POSIX.1, è \funcd{ctermid}, il cui
+prototipo è:
+\begin{prototype}{stdio.h}{char *ctermid(char *s)}
+
+ Restituisce il nome del terminale di controllo del processo.
+
+ \bodydesc{La funzione restituisce il puntatore alla stringa contenente il
+ \textit{pathname} del terminale.}
+\end{prototype}
+
+La funzione scrive il \itindex{pathname}\textit{pathname} del terminale di
+controllo del processo chiamante nella stringa posta all'indirizzo specificato
+dall'argomento \param{s}. La memoria per contenere la stringa deve essere
+stata allocata in precedenza ed essere lunga almeno
+\const{L\_ctermid}\footnote{\const{L\_ctermid} è una delle varie costanti del
+ sistema, non trattata esplicitamente in sez.~\ref{sec:sys_characteristics}
+ che indica la dimensione che deve avere una stringa per poter contenere il
+ nome di un terminale.} caratteri.
+
+Esiste infine una versione rientrante \funcd{ttyname\_r} della funzione
+\func{ttyname}, che non presenta il problema dell'uso di una zona di memoria
+statica; il suo prototipo è:
+\begin{prototype}{unistd.h}{int ttyname\_r(int desc, char *buff, size\_t len)}
+
+ Restituisce il nome del terminale associato al file \param{desc}.
+
+ \bodydesc{La funzione restituisce 0 in caso di successo e -1 in caso di
+ errore, nel qual caso \var{errno} assumerà i valori:
+ \begin{errlist}
+ \item[\errcode{ERANGE}] la lunghezza del buffer, \param{len}, non è
+ sufficiente per contenere la stringa restituita.
+ \end{errlist}
+ ed inoltre \errval{EBADF} ed \errval{ENOSYS}.
+}
+\end{prototype}
+
+La funzione prende due argomenti, il puntatore alla zona di memoria
+\param{buff}, in cui l'utente vuole che il risultato venga scritto (dovrà
+ovviamente essere stata allocata in precedenza), e la relativa dimensione,
+\param{len}; se la stringa che deve essere restituita eccede questa dimensione
+si avrà una condizione di errore.
+
+Se si passa come argomento \val{NULL} la funzione restituisce il puntatore ad
+una stringa statica che può essere sovrascritta da chiamate successive. Si
+tenga presente che il \itindex{pathname}\textit{pathname} restituito
+potrebbe non identificare univocamente il terminale (ad esempio potrebbe
+essere \file{/dev/tty}), inoltre non è detto che il processo possa
+effettivamente aprire il terminale.
+
+I vari attributi vengono mantenuti per ciascun terminale in una struttura
+\struct{termios}, (la cui definizione è riportata in
+fig.~\ref{fig:term_termios}), usata dalle varie funzioni dell'interfaccia. In
+fig.~\ref{fig:term_termios} si sono riportati tutti i campi della definizione
+usata in Linux; di questi solo i primi cinque sono previsti dallo standard
+POSIX.1, ma le varie implementazioni ne aggiungono degli altri per mantenere
+ulteriori informazioni.\footnote{la definizione della struttura si trova in
+ \file{bits/termios.h}, da non includere mai direttamente, Linux, seguendo
+ l'esempio di BSD, aggiunge i due campi \var{c\_ispeed} e \var{c\_ospeed} per
+ mantenere le velocità delle linee seriali, ed un campo ulteriore,
+ \var{c\_line} per ... (NdT, trovare a che serve).}
+% TODO trovare a che serve
+
+\begin{figure}[!htb]
+ \footnotesize \centering
+ \begin{minipage}[c]{15cm}
+ \includestruct{listati/termios.h}
+ \end{minipage}
+ \normalsize
+ \caption{La struttura \structd{termios}, che identifica le proprietà di un
+ terminale.}
+ \label{fig:term_termios}
+\end{figure}
+
+I primi quattro campi sono quattro flag che controllano il comportamento del
+terminale; essi sono realizzati come maschera binaria, pertanto il tipo
+\type{tcflag\_t} è di norma realizzato con un intero senza segno di lunghezza
+opportuna. I valori devono essere specificati bit per bit, avendo cura di non
+modificare i bit su cui non si interviene.
+
+\begin{table}[b!ht]
+ \footnotesize
+ \centering
+ \begin{tabular}[c]{|l|p{10cm}|}
+ \hline
+ \textbf{Valore}& \textbf{Significato}\\
+ \hline
+ \hline
+ \const{INPCK} & Abilita il controllo di parità in ingresso. Se non viene
+ impostato non viene fatto nessun controllo ed i caratteri
+ vengono passati in input direttamente.\\
+ \const{IGNPAR} & Ignora gli errori di parità, il carattere viene passato
+ come ricevuto. Ha senso solo se si è impostato
+ \const{INPCK}.\\
+ \const{PARMRK} & Controlla come vengono riportati gli errori di parità. Ha
+ senso solo se \const{INPCK} è impostato e \const{IGNPAR}
+ no. Se impostato inserisce una sequenza \texttt{0xFF
+ 0x00} prima di ogni carattere che presenta errori di
+ parità, se non impostato un carattere con errori di
+ parità viene letto come uno \texttt{0x00}. Se un
+ carattere ha il valore \texttt{0xFF} e \const{ISTRIP}
+ non è impostato, per evitare ambiguità esso viene sempre
+ riportato come \texttt{0xFF 0xFF}.\\
+ \const{ISTRIP} & Se impostato i caratteri in input sono tagliati a sette
+ bit mettendo a zero il bit più significativo, altrimenti
+ vengono passati tutti gli otto bit.\\
+ \const{IGNBRK} & Ignora le condizioni di BREAK sull'input. Una
+ \textit{condizione di BREAK} è definita nel contesto di
+ una trasmissione seriale asincrona come una sequenza di
+ bit nulli più lunga di un byte. \\
+ \const{BRKINT} & Controlla la reazione ad un BREAK quando
+ \const{IGNBRK} non è impostato. Se \const{BRKINT} è
+ impostato il BREAK causa lo scarico delle code,
+ e se il terminale è il terminale di controllo per un
+ gruppo in foreground anche l'invio di \const{SIGINT} ai
+ processi di quest'ultimo. Se invece \const{BRKINT} non è
+ impostato un BREAK viene letto come un carattere
+ NUL, a meno che non sia impostato \const{PARMRK}
+ nel qual caso viene letto come la sequenza di caratteri
+ \texttt{0xFF 0x00 0x00}.\\
+ \const{IGNCR} & Se impostato il carattere di ritorno carrello
+ (\textit{carriage return}, \verb|'\r'|) viene scartato
+ dall'input. Può essere utile per i terminali che inviano
+ entrambi i caratteri di ritorno carrello e a capo
+ (\textit{newline}, \verb|'\n'|). \\
+ \const{ICRNL} & Se impostato un carattere di ritorno carrello
+ (\verb|'\r'|) sul terminale viene automaticamente
+ trasformato in un a capo (\verb|'\n'|) sulla coda di
+ input. \\
+ \const{INLCR} & Se impostato il carattere di a capo
+ (\verb|'\n'|) viene automaticamente trasformato in un
+ ritorno carrello (\verb|'\r'|).\\
+ \const{IUCLC} & Se impostato trasforma i caratteri maiuscoli dal
+ terminale in minuscoli sull'ingresso (opzione non
+ POSIX).\\
+ \const{IXON} & Se impostato attiva il controllo di flusso in uscita con i
+ caratteri di START e STOP. se si riceve
+ uno STOP l'output viene bloccato, e viene fatto
+ ripartire solo da uno START, e questi due
+ caratteri non vengono passati alla coda di input. Se non
+ impostato i due caratteri sono passati alla coda di input
+ insieme agli altri.\\
+ \const{IXANY} & Se impostato con il controllo di flusso permette a
+ qualunque carattere di far ripartire l'output bloccato da
+ un carattere di STOP.\\
+ \const{IXOFF} & Se impostato abilita il controllo di flusso in
+ ingresso. Il computer emette un carattere di STOP per
+ bloccare l'input dal terminale e lo sblocca con il
+ carattere START. \\
+ \const{IMAXBEL}& Se impostato fa suonare il cicalino se si riempie la cosa
+ di ingresso; in Linux non è implementato e il kernel si
+ comporta cose se fosse sempre impostato (è una estensione
+ BSD). \\
+ \hline
+ \end{tabular}
+ \caption{Costanti identificative dei vari bit del flag di controllo
+ \var{c\_iflag} delle modalità di input di un terminale.}
+ \label{tab:sess_termios_iflag}
+\end{table}
+
+Il primo flag, mantenuto nel campo \var{c\_iflag}, è detto \textsl{flag di
+ input} e controlla le modalità di funzionamento dell'input dei caratteri sul
+terminale, come il controllo di parità, il controllo di flusso, la gestione
+dei caratteri speciali; un elenco dei vari bit, del loro significato e delle
+costanti utilizzate per identificarli è riportato in
+tab.~\ref{tab:sess_termios_iflag}.
+
+Si noti come alcuni di questi flag (come quelli per la gestione del flusso)
+fanno riferimento a delle caratteristiche che ormai sono completamente
+obsolete; la maggior parte inoltre è tipica di terminali seriali, e non ha
+alcun effetto su dispositivi diversi come le console virtuali o gli
+pseudo-terminali usati nelle connessioni di rete.
+
+\begin{table}[htb]
+ \footnotesize
+ \centering
+ \begin{tabular}[c]{|l|p{10cm}|}
+ \hline
+ \textbf{Valore}& \textbf{Significato}\\
+ \hline
+ \hline
+ \const{OPOST} & Se impostato i caratteri vengono convertiti opportunamente
+ (in maniera dipendente dall'implementazione) per la
+ visualizzazione sul terminale, ad esempio al
+ carattere di a capo (NL) può venire aggiunto un ritorno
+ carrello (CR).\\
+ \const{OCRNL} & Se impostato converte automaticamente il carattere di a
+ capo (NL) nella coppia di caratteri ritorno carrello, a
+ capo (CR-NL).\\
+ \const{OLCUC} & Se impostato trasforma i caratteri minuscoli in ingresso
+ in caratteri maiuscoli sull'uscita (non previsto da
+ POSIX.1).\\
+ \const{ONLCR} & Se impostato converte automaticamente il carattere di a
+ capo (NL) in un carattere di ritorno carrello (CR).\\
+ \const{ONOCR} & Se impostato converte il carattere di ritorno carrello
+ (CR) nella coppia di caratteri CR-NL.\\
+ \const{ONLRET}& Se impostato rimuove dall'output il carattere di ritorno
+ carrello (CR).\\
+ \const{OFILL} & Se impostato in caso di ritardo sulla linea invia dei
+ caratteri di riempimento invece di attendere.\\
+ \const{OFDEL} & Se impostato il carattere di riempimento è DEL
+ (\texttt{0x3F}), invece che NUL (\texttt{0x00}).\\
+ \const{NLDLY} & Maschera per i bit che indicano il ritardo per il
+ carattere di a capo (NL), i valori possibili sono
+ \val{NL0} o \val{NL1}.\\
+ \const{CRDLY} & Maschera per i bit che indicano il ritardo per il
+ carattere ritorno carrello (CR), i valori possibili sono
+ \val{CR0}, \val{CR1}, \val{CR2} o \val{CR3}.\\
+ \const{TABDLY}& Maschera per i bit che indicano il ritardo per il
+ carattere di tabulazione, i valori possibili sono
+ \val{TAB0}, \val{TAB1}, \val{TAB2} o \val{TAB3}.\\
+ \const{BSDLY} & Maschera per i bit che indicano il ritardo per il
+ carattere di ritorno indietro (\textit{backspace}), i
+ valori possibili sono \val{BS0} o \val{BS1}.\\
+ \const{VTDLY} & Maschera per i bit che indicano il ritardo per il
+ carattere di tabulazione verticale, i valori possibili sono
+ \val{VT0} o \val{VT1}.\\
+ \const{FFDLY} & Maschera per i bit che indicano il ritardo per il
+ carattere di pagina nuova (\textit{form feed}), i valori
+ possibili sono \val{FF0} o \val{FF1}.\\
+ \hline
+ \end{tabular}
+ \caption{Costanti identificative dei vari bit del flag di controllo
+ \var{c\_oflag} delle modalità di output di un terminale.}
+ \label{tab:sess_termios_oflag}
+\end{table}
+
+Il secondo flag, mantenuto nel campo \var{c\_oflag}, è detto \textsl{flag di
+ output} e controlla le modalità di funzionamento dell'output dei caratteri,
+come l'impacchettamento dei caratteri sullo schermo, la traslazione degli a
+capo, la conversione dei caratteri speciali; un elenco dei vari bit, del loro
+significato e delle costanti utilizzate per identificarli è riportato in
+tab.~\ref{tab:sess_termios_oflag}.
+
+Si noti come alcuni dei valori riportati in tab.~\ref{tab:sess_termios_oflag}
+fanno riferimento a delle maschere di bit; essi infatti vengono utilizzati per
+impostare alcuni valori numerici relativi ai ritardi nell'output di alcuni
+caratteri: una caratteristica originaria dei primi terminali su telescrivente,
+che avevano bisogno di tempistiche diverse per spostare il carrello in
+risposta ai caratteri speciali, e che oggi sono completamente in disuso.
+
+Si tenga presente inoltre che nel caso delle maschere il valore da inserire in
+\var{c\_oflag} deve essere fornito avendo cura di cancellare prima tutti i bit
+della maschera, i valori da immettere infatti (quelli riportati nella
+spiegazione corrispondente) sono numerici e non per bit, per cui possono
+sovrapporsi fra di loro. Occorrerà perciò utilizzare un codice del tipo:
+
+\includecodesnip{listati/oflag.c}
+
+\noindent che prima cancella i bit della maschera in questione e poi setta il
+valore.
+
+
+\begin{table}[htb]
+ \footnotesize
+ \centering
+ \begin{tabular}[c]{|l|p{10cm}|}
+ \hline
+ \textbf{Valore}& \textbf{Significato}\\
+ \hline
+ \hline
+ \const{CLOCAL} & Se impostato indica che il terminale è connesso in locale
+ e che le linee di controllo del modem devono essere
+ ignorate. Se non impostato effettuando una chiamata ad
+ \func{open} senza aver specificato il flag di
+ \const{O\_NOBLOCK} si bloccherà il processo finché
+ non si è stabilita una connessione con il modem; inoltre
+ se viene rilevata una disconnessione viene inviato un
+ segnale di
+ \const{SIGHUP} al processo di controllo del terminale. La
+ lettura su un terminale sconnesso comporta una condizione
+ di \textit{end of file} e la scrittura un errore di
+ \errcode{EIO}. \\
+ \const{HUPCL} & Se è impostato viene distaccata la connessione del
+ modem quando l'ultimo dei processi che ha ancora un file
+ aperto sul terminale lo chiude o esce.\\
+ \const{CREAD} & Se è impostato si può leggere l'input del terminale,
+ altrimenti i caratteri in ingresso vengono scartati
+ quando arrivano.\\
+ \const{CSTOPB} & Se impostato vengono usati due bit di stop sulla linea
+ seriale, se non impostato ne viene usato soltanto uno.\\
+ \const{PARENB} & Se impostato abilita la generazione il controllo di
+ parità. La reazione in caso di errori dipende dai
+ relativi valori per \var{c\_iflag}, riportati in
+ tab.~\ref{tab:sess_termios_iflag}. Se non è impostato i
+ bit di parità non vengono
+ generati e i caratteri non vengono controllati.\\
+ \const{PARODD} & Ha senso solo se è attivo anche \const{PARENB}. Se
+ impostato viene usata una parità è dispari, altrimenti
+ viene usata una parità pari.\\
+ \const{CSIZE} & Maschera per i bit usati per specificare la dimensione
+ del carattere inviato lungo la linea di trasmissione, i
+ valore ne indica la lunghezza (in bit), ed i valori
+ possibili sono \val{CS5}, \val{CS6},
+ \val{CS7} e \val{CS8}
+ corrispondenti ad un analogo numero di bit.\\
+ \const{CBAUD} & Maschera dei bit (4+1) usati per impostare della velocità
+ della linea (il \textit{baud rate}) in ingresso.
+ In Linux non è implementato in quanto viene
+ usato un apposito campo di \struct{termios}.\\
+ \const{CBAUDEX}& Bit aggiuntivo per l'impostazione della velocità della
+ linea, per le stesse motivazioni del precedente non è
+ implementato in Linux.\\
+ \const{CIBAUD} & Maschera dei bit della velocità della linea in
+ ingresso. Analogo a \const{CBAUD}, anch'esso in Linux è
+ mantenuto in un apposito campo di \struct{termios}. \\
+ \const{CRTSCTS}& Abilita il controllo di flusso hardware sulla seriale,
+ attraverso l'utilizzo delle dei due fili di RTS e CTS.\\
+ \hline
+ \end{tabular}
+ \caption{Costanti identificative dei vari bit del flag di controllo
+ \var{c\_cflag} delle modalità di controllo di un terminale.}
+ \label{tab:sess_termios_cflag}
+\end{table}
+
+Il terzo flag, mantenuto nel campo \var{c\_cflag}, è detto \textsl{flag di
+ controllo} ed è legato al funzionamento delle linee seriali, permettendo di
+impostarne varie caratteristiche, come il numero di bit di stop, le
+impostazioni della parità, il funzionamento del controllo di flusso; esso ha
+senso solo per i terminali connessi a linee seriali. Un elenco dei vari bit,
+del loro significato e delle costanti utilizzate per identificarli è riportato
+in tab.~\ref{tab:sess_termios_cflag}.
+
+I valori di questo flag sono molto specifici, e completamente indirizzati al
+controllo di un terminale mantenuto su una linea seriale; essi pertanto non
+hanno nessuna rilevanza per i terminali che usano un'altra interfaccia, come
+le console virtuali e gli pseudo-terminali usati dalle connessioni di rete.
+
+Inoltre alcuni valori sono previsti solo per quelle implementazioni (lo
+standard POSIX non specifica nulla riguardo l'implementazione, ma solo delle
+funzioni di lettura e scrittura) che mantengono le velocità delle linee
+seriali all'interno dei flag; come accennato in Linux questo viene fatto
+(seguendo l'esempio di BSD) attraverso due campi aggiuntivi, \var{c\_ispeed} e
+\var{c\_ospeed}, nella struttura \struct{termios} (mostrati in
+fig.~\ref{fig:term_termios}).
+
+\begin{table}[b!ht]
+ \footnotesize
+ \centering
+ \begin{tabular}[c]{|l|p{10cm}|}
+ \hline
+ \textbf{Valore}& \textbf{Significato}\\
+ \hline
+ \hline
+ \const{ICANON} & Se impostato il terminale opera in modo canonico,
+ altrimenti opera in modo non canonico.\\
+ \const{ECHO} & Se è impostato viene attivato l'eco dei caratteri in
+ input sull'output del terminale.\\
+ \const{ECHOE} & Se è impostato l'eco mostra la cancellazione di un
+ carattere in input (in reazione al carattere ERASE)
+ cancellando l'ultimo carattere della riga corrente dallo
+ schermo; altrimenti il carattere è rimandato in eco per
+ mostrare quanto accaduto (usato per i terminali con
+ l'uscita su una stampante). \\
+ \const{ECHOPRT}& Se impostato abilita la visualizzazione del carattere di
+ cancellazione in una modalità adatta ai terminali con
+ l'uscita su stampante; l'invio del carattere di ERASE
+ comporta la stampa di un ``\texttt{|}'' seguito dal
+ carattere cancellato, e così via in caso di successive
+ cancellazioni, quando si riprende ad immettere carattere
+ normali prima verrà stampata una ``\texttt{/}''.\\
+ \const{ECHOK} & Se impostato abilita il trattamento della visualizzazione
+ del carattere KILL, andando a capo dopo aver visualizzato
+ lo stesso, altrimenti viene solo mostrato il carattere e
+ sta all'utente ricordare che l'input precedente è stato
+ cancellato.\\
+ \const{ECHOKE} & Se impostato abilita il trattamento della visualizzazione
+ del carattere KILL cancellando i caratteri precedenti
+ nella linea secondo le modalità specificate dai valori di
+ \const{ECHOE} e \const{ECHOPRT}.\\
+ \const{ECHONL} & Se impostato viene effettuato l'eco di un a
+ capo (\verb|\n|) anche se non è stato impostato
+ \const{ECHO}. \\
+ \const{ECHOCTL}& Se impostato insieme ad \const{ECHO} i caratteri di
+ controllo ASCII (tranne TAB, NL, START, e STOP) sono
+ mostrati nella forma che prepone un ``\texttt{\circonf}''
+ alla lettera ottenuta sommando \texttt{0x40} al valore del
+ carattere (di solito questi si possono ottenere anche
+ direttamente premendo il tasto \texttt{ctrl} più la
+ relativa lettera).\\
+ \const{ISIG} & Se impostato abilita il riconoscimento dei caratteri
+ INTR, QUIT, e SUSP generando il relativo segnale.\\
+ \const{IEXTEN} & Abilita alcune estensioni previste dalla
+ implementazione. Deve essere impostato perché caratteri
+ speciali come EOL2, LNEXT, REPRINT e WERASE possano
+ essere interpretati. \\
+ \const{NOFLSH} & Se impostato disabilita lo scarico delle code di ingresso
+ e uscita quando vengono emessi i segnali \const{SIGINT},
+ \const{SIGQUIT} e \const{SIGSUSP}.\\
+ \const{TOSTOP} & Se abilitato, con il supporto per il job control presente,
+ genera il segnale \const{SIGTTOU} per un processo in
+ background che cerca di scrivere sul terminale.\\
+ \const{XCASE} & Se impostato il terminale funziona solo con le
+ maiuscole. L'input è convertito in minuscole tranne per i
+ caratteri preceduti da una ``\texttt{\bslash}''. In output
+ le maiuscole sono precedute da una ``\texttt{\bslash}'' e
+ le minuscole convertite in maiuscole.\\
+ \const{DEFECHO}& Se impostato effettua l'eco solo se c'è un processo in
+ lettura.\\
+ \const{FLUSHO} & Effettua la cancellazione della coda di uscita. Viene
+ attivato dal carattere DISCARD. Non è supportato in
+ Linux.\\
+ \const{PENDIN} & Indica che la linea deve essere ristampata, viene
+ attivato dal carattere REPRINT e resta attivo fino alla
+ fine della ristampa. Non è supportato in Linux.\\
+ \hline
+ \end{tabular}
+ \caption{Costanti identificative dei vari bit del flag di controllo
+ \var{c\_lflag} delle modalità locali di un terminale.}
+ \label{tab:sess_termios_lflag}
+\end{table}
+
+Il quarto flag, mantenuto nel campo \var{c\_lflag}, è detto \textsl{flag
+ locale}, e serve per controllare il funzionamento dell'interfaccia fra il
+driver e l'utente, come abilitare l'eco, gestire i caratteri di controllo e
+l'emissione dei segnali, impostare modo canonico o non canonico; un elenco dei
+vari bit, del loro significato e delle costanti utilizzate per identificarli è
+riportato in tab.~\ref{tab:sess_termios_lflag}. Con i terminali odierni l'unico
+flag con cui probabilmente si può avere a che fare è questo, in quanto è con
+questo che si impostano le caratteristiche generiche comuni a tutti i
+terminali.
+
+Si tenga presente che i flag che riguardano le modalità di eco dei caratteri
+(\const{ECHOE}, \const{ECHOPRT}, \const{ECHOK}, \const{ECHOKE},
+\const{ECHONL}) controllano solo il comportamento della visualizzazione, il
+riconoscimento dei vari caratteri dipende dalla modalità di operazione, ed
+avviene solo in modo canonico, pertanto questi flag non hanno significato se
+non è impostato \const{ICANON}.
+
+Oltre ai vari flag per gestire le varie caratteristiche dei terminali,
+\struct{termios} contiene pure il campo \var{c\_cc} che viene usato per
+impostare i caratteri speciali associati alle varie funzioni di controllo. Il
+numero di questi caratteri speciali è indicato dalla costante \const{NCCS},
+POSIX ne specifica almeno 11, ma molte implementazioni ne definiscono molti
+altri.\footnote{in Linux il valore della costante è 32, anche se i caratteri
+ effettivamente definiti sono solo 17.}
+
+\begin{table}[htb]
+ \footnotesize
+ \centering
+ \begin{tabular}[c]{|l|c|c|p{7cm}|}
+ \hline
+ \textbf{Indice} & \textbf{Valore}&\textbf{Codice} & \textbf{Funzione}\\
+ \hline
+ \hline
+ \const{VINTR} &\texttt{0x03}&(\texttt{C-c})& Carattere di interrupt,
+ provoca l'emissione di
+ \const{SIGINT}. \\
+ \const{VQUIT} &\texttt{0x1C}&(\texttt{C-|})& Carattere di uscita provoca
+ l'emissione di
+ \const{SIGQUIT}.\\
+ \const{VERASE}&\texttt{0x7f}& DEL & Carattere di ERASE, cancella
+ l'ultimo carattere
+ precedente nella linea.\\
+ \const{VKILL} &\texttt{0x15}&(\texttt{C-u})& Carattere di KILL, cancella
+ l'intera riga.\\
+ \const{VEOF} &\texttt{0x04}&(\texttt{C-d})& Carattere di
+ \textit{end-of-file}. Causa
+ l'invio del contenuto del
+ buffer di ingresso al
+ processo in lettura anche se
+ non è ancora stato ricevuto
+ un a capo. Se è il primo
+ carattere immesso comporta il
+ ritorno di \func{read} con
+ zero caratteri, cioè la
+ condizione di
+ \textit{end-of-file}.\\
+ \const{VTIME} & --- & --- & Timeout, in decimi di secondo, per
+ una lettura in modo non canonico.\\
+ \const{VMIN} & --- & --- & Numero minimo di caratteri per una
+ lettura in modo non canonico.\\
+ \const{VSWTC} &\texttt{0x00}& NUL & Carattere di switch. Non supportato
+ in Linux.\\
+ \const{VSTART}&\texttt{0x21}&(\texttt{C-q})& Carattere di START. Riavvia un
+ output bloccato da uno STOP.\\
+ \const{VSTOP} &\texttt{0x23}&(\texttt{C-s})& Carattere di STOP. Blocca
+ l'output fintanto che non
+ viene premuto un carattere di
+ START.\\
+ \const{VSUSP} &\texttt{0x1A}&(\texttt{C-z})& Carattere di
+ sospensione. Invia il segnale
+ \const{SIGTSTP}.\\
+ \const{VEOL} &\texttt{0x00}& NUL & Carattere di fine riga. Agisce come
+ un a capo, ma non viene scartato ed
+ è letto come l'ultimo carattere
+ nella riga. \\
+ \const{VREPRINT}&\texttt{0x12}&(\texttt{C-r})& Ristampa i caratteri non
+ ancora letti. \\
+ \const{VDISCARD}&\texttt{0x07}&(\texttt{C-o})& Non riconosciuto in Linux.\\
+ \const{VWERASE}&\texttt{0x17}&(\texttt{C-w})&Cancellazione di una
+ parola.\\
+ \const{VLNEXT}&\texttt{0x16}&(\texttt{C-v})& Carattere di escape, serve a
+ quotare il carattere
+ successivo che non viene
+ interpretato ma passato
+ direttamente all'output. \\
+ \const{VEOL2} &\texttt{0x00}& NUL & Ulteriore carattere di fine
+ riga. Ha lo stesso effetto di
+ \const{VEOL} ma può essere un
+ carattere diverso. \\
+ \hline
+ \end{tabular}
+ \caption{Valori dei caratteri di controllo mantenuti nel campo \var{c\_cc}
+ della struttura \struct{termios}.}
+ \label{tab:sess_termios_cc}
+\end{table}
+
+
+A ciascuna di queste funzioni di controllo corrisponde un elemento del vettore
+\var{c\_cc} che specifica quale è il carattere speciale associato; per
+portabilità invece di essere indicati con la loro posizione numerica nel
+vettore, i vari elementi vengono indicizzati attraverso delle opportune
+costanti, il cui nome corrisponde all'azione ad essi associata. Un elenco
+completo dei caratteri di controllo, con le costanti e delle funzionalità
+associate è riportato in tab.~\ref{tab:sess_termios_cc}, usando quelle
+definizioni diventa possibile assegnare un nuovo carattere di controllo con un
+codice del tipo:
+\includecodesnip{listati/value_c_cc.c}
+
+La maggior parte di questi caratteri (tutti tranne \const{VTIME} e
+\const{VMIN}) hanno effetto solo quando il terminale viene utilizzato in modo
+canonico; per alcuni devono essere soddisfatte ulteriori richieste, ad esempio
+\const{VINTR}, \const{VSUSP}, e \const{VQUIT} richiedono sia impostato
+\const{ISIG}; \const{VSTART} e \const{VSTOP} richiedono sia impostato
+\const{IXON}; \const{VLNEXT}, \const{VWERASE}, \const{VREPRINT} richiedono sia
+impostato \const{IEXTEN}. In ogni caso quando vengono attivati i caratteri
+vengono interpretati e non sono passati sulla coda di ingresso.
+
+Per leggere ed scrivere tutte le varie impostazioni dei terminali viste finora
+lo standard POSIX prevede due funzioni che utilizzano come argomento un
+puntatore ad una struttura \struct{termios} che sarà quella in cui andranno
+immagazzinate le impostazioni. Le funzioni sono \funcd{tcgetattr} e
+\funcd{tcsetattr} ed il loro prototipo è:
+\begin{functions}
+ \headdecl{unistd.h}
+ \headdecl{termios.h}
+ \funcdecl{int tcgetattr(int fd, struct termios *termios\_p)}
+ Legge il valore delle impostazioni di un terminale.
+
+ \funcdecl{int tcsetattr(int fd, int optional\_actions, struct termios
+ *termios\_p)}
+ Scrive le impostazioni di un terminale.
+
+ \bodydesc{Entrambe le funzioni restituiscono 0 in caso di successo e -1 in
+ caso di errore, nel qual caso \var{errno} assumerà i valori:
+ \begin{errlist}
+ \item[\errcode{EINTR}] La funzione è stata interrotta.
+ \end{errlist}
+ ed inoltre \errval{EBADF}, \errval{ENOTTY} ed \errval{EINVAL}.
+ }
+\end{functions}
+
+Le funzioni operano sul terminale cui fa riferimento il file descriptor
+\param{fd} utilizzando la struttura indicata dal puntatore \param{termios\_p}
+per lo scambio dei dati. Si tenga presente che le impostazioni sono associate
+al terminale e non al file descriptor; questo significa che se si è cambiata
+una impostazione un qualunque altro processo che apra lo stesso terminale, od
+un qualunque altro file descriptor che vi faccia riferimento, vedrà le nuove
+impostazioni pur non avendo nulla a che fare con il file descriptor che si è
+usato per effettuare i cambiamenti.
+
+Questo significa che non è possibile usare file descriptor diversi per
+utilizzare automaticamente il terminale in modalità diverse, se esiste una
+necessità di accesso differenziato di questo tipo occorrerà cambiare
+esplicitamente la modalità tutte le volte che si passa da un file descriptor
+ad un altro.
+
+La funzione \func{tcgetattr} legge i valori correnti delle impostazioni di un
+terminale qualunque nella struttura puntata da \param{termios\_p};
+\func{tcsetattr} invece effettua la scrittura delle impostazioni e quando
+viene invocata sul proprio terminale di controllo può essere eseguita con
+successo solo da un processo in foreground. Se invocata da un processo in
+background infatti tutto il gruppo riceverà un segnale di \const{SIGTTOU} come
+se si fosse tentata una scrittura, a meno che il processo chiamante non abbia
+\const{SIGTTOU} ignorato o bloccato, nel qual caso l'operazione sarà eseguita.
+
+La funzione \func{tcsetattr} prevede tre diverse modalità di funzionamento,
+specificabili attraverso l'argomento \param{optional\_actions}, che permette
+di stabilire come viene eseguito il cambiamento delle impostazioni del
+terminale, i valori possibili sono riportati in
+tab.~\ref{tab:sess_tcsetattr_option}; di norma (come fatto per le due funzioni
+di esempio) si usa sempre \const{TCSANOW}, le altre opzioni possono essere
+utili qualora si cambino i parametri di output.
+
+\begin{table}[htb]
+ \footnotesize
+ \centering
+ \begin{tabular}[c]{|l|p{8cm}|}
+ \hline
+ \textbf{Valore}& \textbf{Significato}\\
+ \hline
+ \hline
+ \const{TCSANOW} & Esegue i cambiamenti in maniera immediata. \\
+ \const{TCSADRAIN}& I cambiamenti vengono eseguiti dopo aver atteso che
+ tutto l'output presente sulle code è stato scritto. \\
+ \const{TCSAFLUSH}& È identico a \const{TCSADRAIN}, ma in più scarta
+ tutti i dati presenti sulla coda di input.\\
+ \hline
+ \end{tabular}
+ \caption{Possibili valori per l'argomento \param{optional\_actions} della
+ funzione \func{tcsetattr}.}
+ \label{tab:sess_tcsetattr_option}
+\end{table}
+
+Occorre infine tenere presente che \func{tcsetattr} ritorna con successo anche
+se soltanto uno dei cambiamenti richiesti è stato eseguito. Pertanto se si
+effettuano più cambiamenti è buona norma controllare con una ulteriore
+chiamata a \func{tcgetattr} che essi siano stati eseguiti tutti quanti.
+
+\begin{figure}[!htb]
+ \footnotesize \centering
+ \begin{minipage}[c]{15cm}
+ \includecodesample{listati/SetTermAttr.c}
+ \end{minipage}
+ \normalsize
+ \caption{Codice della funzione \func{SetTermAttr} che permette di
+ impostare uno dei flag di controllo locale del terminale.}
+ \label{fig:term_set_attr}
+\end{figure}
+
+Come già accennato per i cambiamenti effettuati ai vari flag di controllo
+occorre che i valori di ciascun bit siano specificati avendo cura di mantenere
+intatti gli altri; per questo motivo in generale si deve prima leggere il
+valore corrente delle impostazioni con \func{tcgetattr} per poi modificare i
+valori impostati.
+
+In fig.~\ref{fig:term_set_attr} e fig.~\ref{fig:term_unset_attr} si è riportato
+rispettivamente il codice delle due funzioni \func{SetTermAttr} e
+\func{UnSetTermAttr}, che possono essere usate per impostare o rimuovere, con
+le dovute precauzioni, un qualunque bit di \var{c\_lflag}. Il codice di
+entrambe le funzioni può essere trovato nel file \file{SetTermAttr.c} dei
+sorgenti allegati.
+
+La funzione \func{SetTermAttr} provvede ad impostare il bit specificato
+dall'argomento \param{flag}; prima si leggono i valori correnti
+(\texttt{\small 10}) con \func{tcgetattr}, uscendo con un messaggio in caso di
+errore (\texttt{\small 11--14}), poi si provvede a impostare solo i bit
+richiesti (possono essere più di uno) con un OR binario (\texttt{\small 15});
+infine si scrive il nuovo valore modificato con \func{tcsetattr}
+(\texttt{\small 16}), notificando un eventuale errore (\texttt{\small 11--14})
+o uscendo normalmente.
+
+\begin{figure}[!htb]
+ \footnotesize \centering
+ \begin{minipage}[c]{15cm}
+ \includecodesample{listati/UnSetTermAttr.c}
+ \end{minipage}
+ \normalsize
+ \caption{Codice della funzione \func{UnSetTermAttr} che permette di
+ rimuovere uno dei flag di controllo locale del terminale.}
+ \label{fig:term_unset_attr}
+\end{figure}