+La scelta di questi valori comunque non è casuale, un processo infatti può
+avere più figli, ed il valore di ritorno di \func{fork} è l'unico modo che
+permette di identificare quello appena creato; al contrario un figlio ha
+sempre un solo padre (il cui \acr{pid} può sempre essere ottenuto con
+\func{getppid}, vista in \secref{sec:proc_pid}) e si usa il valore nullo, che
+non può essere il \acr{pid} di nessun processo.
+
+In \curfig\ si è riportato il corpo del codice dell'esempio \cmd{forktest},
+che ci permette di illustrare l'uso della funzione \func{fork}, creando un
+numero di figli specificato a linea di comando; il codice completo, compresa
+la parte che gestisce le opzioni a riga di comando, è disponibile nel file
+\file{ForkTest.c}.
+
+Decifrato il numero di figli da creare, il ciclo principale del programma
+(\texttt{\small 28--40}) esegue in successione la creazione dei processi figli
+controllando il successo della chiamata a \func{fork} (\texttt{\small
+ 29--31}); ciascun figlio (\texttt{\small 29--31}) si limita a stampare il
+suo numero di successione, attendere 2 secondi e scrivere un messaggio prima
+di uscire. Il processo padre invece (\texttt{\small 29--31}) stampa un
+messaggio di creazione e procede nell'esecuzione del ciclo. Se eseguiamo il
+comando otterremo:
+\begin{verbatim}
+[piccardi@selidor sources]$ ./forktest 5
+Test for forking 5 child
+Spawned 1 child, pid 840
+Child 1 successfully executing
+Child 2 successfully executing
+Spawned 2 child, pid 841
+Spawned 3 child, pid 842
+Child 3 successfully executing
+Spawned 4 child, pid 843
+Child 4 successfully executing
+Child 5 successfully executing
+Spawned 5 child, pid 844
+[piccardi@selidor sources]$ Child 2 exiting
+Child 1 exiting
+Child 4 exiting
+Child 3 exiting
+Child 5 exiting
+\end{verbatim}
+
+
+Come si vede non si può dire quale processo fra il padre ed il figlio venga
+eseguito per primo\footnote{anche se nel kernel 2.4.x era stato introdotto un
+ meccanismo che metteva in esecuzione sempre il xxx per primo (TODO
+ recuperare le informazioni esatte)} dopo la chiamata a \func{fork}, nel caso
+mostrato sopra ad esempio si può notare come dopo la creazione il secondo ed
+il quinto figlio sia stato stati eseguiti per primi, mantre per gli altri
+figli è stato eseguito per primo il padre. In generale l'ordine di esecuzione
+dipenderà dalla situazione particolare in si trova la macchina al momento
+della chiamata, risultando del tutto impredicibile, per questo motivo se i due
+processi devono essere sincronizzati occorrerà ricorrere ad un opportuno
+meccanismo di intercomunicazione.
+
+Si ricordi inoltre che, essendo i segmenti di memoria utilizzati dai singoli
+processi completamente separati, le modifiche delle variabili nei processi
+figli (come l'incremento di \var{i} in \texttt{\small 33}) saranno effettive
+solo per essi, e non hanno alcun effetto sul valore che le stesse variabili
+hanno nel processo padre.
+