-\param{string}. Si tenga presente che, seguendo lo standard SUSv2, le
-\acr{glibc} successive alla versione 2.1.2 aggiungono\footnote{il
- comportamento è lo stesso delle vecchie \acr{libc4} e \acr{libc5}; nelle
- \acr{glibc}, dalla versione 2.0 alla 2.1.1, veniva invece fatta una copia,
- seguendo il comportamento di BSD4.4; dato che questo può dar luogo a perdite
- di memoria e non rispetta lo standard. Il comportamento è stato modificato a
- partire dalle 2.1.2, eliminando anche, sempre in conformità a SUSv2,
- l'attributo \direct{const} dal prototipo.} \param{string} alla lista delle
-variabili di ambiente; pertanto ogni cambiamento alla stringa in questione si
-riflette automaticamente sull'ambiente, e quindi si deve evitare di passare a
-questa funzione una variabile automatica (per evitare i problemi esposti in
-sez.~\ref{sec:proc_auto_var}).
-
-Si tenga infine presente che se si passa a \func{putenv} solo il nome di una
-variabile (cioè \param{string} è nella forma \texttt{NAME} e non contiene un
-carattere \texttt{'='}) allora questa viene cancellata dall'ambiente. Infine
-se la chiamata di \func{putenv} comporta la necessità di allocare una nuova
-versione del vettore \var{environ} questo sarà allocato, ma la versione
-corrente sarà deallocata solo se anch'essa è risultante da un'allocazione
-fatta in precedenza da un'altra \func{putenv}. Questo perché il vettore delle
-variabili di ambiente iniziale, creato dalla chiamata ad \func{exec} (vedi
-sez.~\ref{sec:proc_exec}) è piazzato al di sopra dello \itindex{stack} stack,
-(vedi fig.~\ref{fig:proc_mem_layout}) e non nello \itindex{heap} \textit{heap}
-e non può essere deallocato. Inoltre la memoria associata alle variabili di
-ambiente eliminate non viene liberata.
-
-L'ultima funzione è \funcd{clearenv}, che viene usata per cancellare
-completamente tutto l'ambiente; il suo prototipo è:
+\param{string}.
+
+Si tenga presente che, seguendo lo standard SUSv2, le \acr{glibc} successive
+alla versione 2.1.2 aggiungono \param{string} alla lista delle variabili di
+ambiente;\footnote{il comportamento è lo stesso delle vecchie \acr{libc4} e
+ \acr{libc5}; nelle \acr{glibc}, dalla versione 2.0 alla 2.1.1, veniva invece
+ fatta una copia, seguendo il comportamento di BSD4.4; dato che questo può
+ dar luogo a perdite di memoria e non rispetta lo standard. Il comportamento
+ è stato modificato a partire dalle 2.1.2, eliminando anche, sempre in
+ conformità a SUSv2, l'attributo \direct{const} dal prototipo.} pertanto ogni
+cambiamento alla stringa in questione si riflette automaticamente
+sull'ambiente, e quindi si deve evitare di passare a questa funzione una
+variabile automatica (per evitare i problemi esposti in
+sez.~\ref{sec:proc_auto_var}). Si tenga infine presente che se si passa a
+\func{putenv} solo il nome di una variabile (cioè \param{string} è nella forma
+\texttt{NAME} e non contiene un carattere \texttt{'='}) allora questa viene
+cancellata dall'ambiente.
+
+Infine quando chiamata a \func{putenv} comporta la necessità di creare una
+nuova versione del vettore \var{environ} questo sarà allocato automaticamente,
+ma la versione corrente sarà deallocata solo se anch'essa è risultante da
+un'allocazione fatta in precedenza da un'altra \func{putenv}. Questo avviene
+perché il vettore delle variabili di ambiente iniziale, creato dalla chiamata
+ad \func{exec} (vedi sez.~\ref{sec:proc_exec}) è piazzato nella memoria al di
+sopra dello \itindex{stack} stack, (vedi fig.~\ref{fig:proc_mem_layout}) e non
+nello \itindex{heap} \textit{heap} e quindi non può essere deallocato.
+Inoltre la memoria associata alle variabili di ambiente eliminate non viene
+liberata.
+
+L'ultima funzione per la gestione dell'ambiente è \funcd{clearenv}, che viene
+usata per cancellare completamente tutto l'ambiente; il suo prototipo è: