+\itindend{link-loader}
+
+In realtà nei sistemi Unix esiste un altro modo per definire la funzione
+\code{main}, che prevede la presenza di un terzo argomento, \code{char
+ *envp[]}, che fornisce l'\textsl{ambiente} del programma; questa forma però
+non è prevista dallo standard POSIX.1 per cui se si vogliono scrivere
+programmi portabili è meglio evitarla. Per accedere all'ambiente, come vedremo
+in sez.~\ref{sec:proc_environ} si usa in genere una variabile globale che
+viene sempre definita automaticamente.
+
+Ogni programma viene fatto partire mettendo in esecuzione il codice contenuto
+nella funzione \code{main}, ogni altra funzione usata dal programma, che sia
+ottenuta da una libreria condivisa, o che sia direttamente definita nel
+codice, dovrà essere invocata a partire dal codice di \code{main}. Nel caso di
+funzioni definite nel programma occorre tenere conto che, nel momento stesso
+in cui si usano le librerie di sistema (vale a dire la \acr{glibc}) alcuni
+nomi sono riservati e non possono essere utilizzati.
+
+In particolare sono riservati a priori e non possono essere mai ridefiniti in
+nessun caso i nomi di tutte le funzioni, le variabili, le macro di
+preprocessore, ed i tipi di dati previsti dallo standard ISO C. Lo stesso
+varrà per tutti i nomi definiti negli \textit{header file} che si sono
+esplicitamente inclusi nel programma (vedi sez.~\ref{sec:proc_syscall}), ma
+anche se è possibile riutilizzare nomi definiti in altri \textit{header file}
+la pratica è da evitare nella maniera più assoluta per non generare ambiguità.
+
+Oltre ai nomi delle funzioni di libreria sono poi riservati in maniera
+generica tutti i nomi di variabili o funzioni globali che iniziano con il
+carattere di sottolineato (``\texttt{\_}''), e qualunque nome che inizi con il
+doppio sottolineato (``\texttt{\_\_}'') o con il sottolineato seguito da
+lettera maiuscola. Questi identificativi infatti sono utilizzati per i nomi
+usati internamente in forma privata dalle librerie, ed evitandone l'uso si
+elimina il rischio di conflitti.
+
+Infine esiste una serie di classi di nomi che sono riservati per un loro
+eventuale uso futuro da parte degli standard ISO C e POSIX.1, questi in teoria
+possono essere usati senza problemi oggi, ma potrebbero dare un conflitto con
+una revisione futura di questi standard, per cui è comunque opportuno
+evitarli, in particolare questi sono:
+\begin{itemize*}
+\item i nomi che iniziano per ``\texttt{E}'' costituiti da lettere maiuscole e
+ numeri, che potrebbero essere utilizzati per nuovi codici di errore (vedi
+ sez.~\ref{sec:sys_errors}),
+\item i nomi che iniziano con ``\texttt{is}'' o ``\texttt{to}'' e costituiti
+ da lettere minuscole che potrebbero essere utilizzati da nuove funzioni per
+ il controllo e la conversione del tipo di caratteri,
+\item i nomi che iniziano con ``\texttt{LC\_}'' e costituiti
+ da lettere maiuscole che possono essere usato per macro attinenti la
+ localizzazione,% mettere in seguito (vedi sez.~\ref{sec:proc_localization}),
+\item nomi che iniziano con ``\texttt{SIG}'' o ``\texttt{SIG\_}'' e costituiti
+ da lettere maiuscole che potrebbero essere usati per nuovi nomi di segnale
+ (vedi sez.~\ref{sec:sig_classification}),
+\item nomi che iniziano con ``\texttt{str}'', ``\texttt{mem}'', o
+ ``\texttt{wcs}'' e costituiti da lettere minuscole che possono essere
+ utilizzati per funzioni attinenti la manipolazione delle stringhe e delle
+ aree di memoria,
+\item nomi che terminano in ``\texttt{\_t}'' che potrebbero essere utilizzati
+ per la definizione di nuovi tipi di dati di sistema oltre quelli di
+ tab.~\ref{tab:intro_primitive_types}).
+\end{itemize*}
+
+
+\subsection{Chiamate a funzioni e \textit{system call}}
+\label{sec:proc_syscall}
+
+Come accennato in sez.~\ref{sec:intro_syscall} un programma può utilizzare le
+risorse che il sistema gli mette a disposizione attraverso l'uso delle
+opportune \textit{system call}. Abbiamo inoltre appena visto come all'avvio un
+programma venga messo in grado di chiamare le funzioni fornite da eventuali
+librerie condivise da esso utilizzate.
+
+Vedremo nel resto della guida quali sono le risorse del sistema accessibili
+attraverso le \textit{system call} e tratteremo buona parte delle funzioni
+messe a disposizione dalla libreria standard del C, in questa sezione però si
+forniranno alcune indicazioni generali sul come fare perché un programma possa
+utilizzare queste funzioni.
+
+\itindbeg{header~file}
+
+In sez.~\ref{sec:intro_standard} abbiamo accennato come le funzioni definite
+nei vari standard siano definite in una serie di \textit{header file} (in
+italiano \textsl{file di intestazione}). Vengono chiamati in questo modo quei
+file, forniti insieme al codice delle librerie, che contengono le
+dichiarazioni delle variabili, dei tipi di dati, delle macro di preprocessore
+e soprattutto delle funzioni che fanno parte di una libreria.
+
+Questi file sono necessari al compilatore del linguaggio C per ottenere i
+riferimenti ai nomi delle funzioni (e alle altre risorse) definite in una
+libreria, per questo quando si vogliono usare le funzioni di una libreria
+occorre includere nel proprio codice gli \textit{header file} che le
+definiscono con la direttiva \code{\#include}. Dato che le funzioni devono
+essere definite prima di poterle usare in genere gli \textit{header file}
+vengono inclusi all'inizio del programma. Se inoltre si vogliono utilizzare le
+macro di controllo delle funzionalità fornite dai vari standard illustrate in
+sez.~\ref{sec:intro_gcc_glibc_std} queste, come accennato, dovranno a loro
+volta essere definite prima delle varie inclusioni.
+
+Ogni libreria fornisce i propri file di intestazione per i quali si deve
+consultare la documentazione, ma in tab.~\ref{tab:intro_posix_header} si sono
+riportati i principali \textit{header file} definiti nella libreria standard
+del C (nel caso la \acr{glibc}) che contengono le varie funzioni previste
+negli standard POSIX ed ANSI C, e che prevedono la definizione sia delle
+funzioni di utilità generica che delle interfacce alle \textit{system call}. In
+seguito per ciascuna funzione o \textit{system call} che tratteremo
+indicheremo anche quali sono gli \textit{header file} contenenti le necessarie
+definizioni.
+
+\begin{table}[htb]
+ \footnotesize
+ \centering
+ \begin{tabular}[c]{|l|c|c|l|}
+ \hline
+ \multirow{2}{*}{\textbf{Header}}&
+ \multicolumn{2}{|c|}{\textbf{Standard}}&
+ \multirow{2}{*}{\textbf{Contenuto}} \\
+ \cline{2-3}
+ & ANSI C& POSIX& \\
+ \hline
+ \hline
+ \headfile{assert.h}&$\bullet$& -- & Verifica le asserzioni fatte in un
+ programma.\\
+ \headfile{ctype.h} &$\bullet$& -- & Tipi standard.\\
+ \headfile{dirent.h}& -- &$\bullet$& Manipolazione delle directory.\\
+ \headfile{errno.h} & -- &$\bullet$& Errori di sistema.\\
+ \headfile{fcntl.h} & -- &$\bullet$& Controllo sulle opzioni dei file.\\
+ \headfile{limits.h}& -- &$\bullet$& Limiti e parametri del sistema.\\
+ \headfile{malloc.h}&$\bullet$& -- & Allocazione della memoria.\\
+ \headfile{setjmp.h}&$\bullet$& -- & Salti non locali.\\
+ \headfile{signal.h}& -- &$\bullet$& Gestione dei segnali.\\
+ \headfile{stdarg.h}&$\bullet$& -- & Gestione di funzioni a argomenti
+ variabili.\\
+ \headfile{stdio.h} &$\bullet$& -- & I/O bufferizzato in standard ANSI
+ C.\\
+ \headfile{stdlib.h}&$\bullet$& -- & Definizioni della libreria
+ standard.\\
+ \headfile{string.h}&$\bullet$& -- & Manipolazione delle stringhe.\\
+ \headfile{time.h} & -- &$\bullet$& Gestione dei tempi.\\
+ \headfile{times.h} &$\bullet$& -- & Gestione dei tempi.\\
+ \headfile{unistd.h}& -- &$\bullet$& Unix standard library.\\
+ \headfile{utmp.h} & -- &$\bullet$& Registro connessioni utenti.\\
+ \hline
+ \end{tabular}
+ \caption{Elenco dei principali \textit{header file} definiti dagli standard
+ POSIX e ANSI C.}
+ \label{tab:intro_posix_header}
+\end{table}
+
+Un esempio di inclusione di questi file, preso da uno dei programmi di
+esempio, è il seguente, e si noti come gli \textit{header file} possano essere
+referenziati con il nome fra parentesi angolari, nel qual caso si indica l'uso
+di quelli installati con il sistema,\footnote{in un sistema GNU/Linux che
+ segue le specifiche del \itindex{Filesystem~Hierarchy~Standard~(FHS)}
+ \textit{Filesystem Hierarchy Standard} (per maggiori informazioni si
+ consulti sez.~1.2.3 di \cite{AGL}) si trovano sotto \texttt{/usr/include}.}
+o fra virgolette, nel qual caso si fa riferimento ad una versione locale, da
+indicare con un \itindsub{pathname}{relativo} \textit{pathname} relativo:
+\includecodesnip{listati/main_include.c}
+
+Si tenga presente che oltre ai nomi riservati a livello generale di cui si è
+parlato in sez.~\ref{sec:proc_main}, alcuni di questi \textit{header file}
+riservano degli ulteriori identificativi, il cui uso sarà da evitare, ad
+esempio si avrà che:
+\begin{itemize*}
+\item in \headfile{dirent.h} vengono riservati i nomi che iniziano con
+ ``\texttt{d\_}'' e costituiti da lettere minuscole,
+\item in \headfile{fcntl.h} vengono riservati i nomi che iniziano con
+ ``\texttt{l\_}'', ``\texttt{F\_}'',``\texttt{O\_}'' e ``\texttt{S\_}'',
+\item in \headfile{limits.h} vengono riservati i nomi che finiscono in
+ ``\texttt{\_MAX}'',
+\item in \headfile{signal.h} vengono riservati i nomi che iniziano con
+ ``\texttt{sa\_}'' e ``\texttt{SA\_}'',
+\item in \headfile{sys/stat.h} vengono riservati i nomi che iniziano con
+ ``\texttt{st\_}'' e ``\texttt{S\_}'',
+\item in \headfile{sys/times.h} vengono riservati i nomi che iniziano con
+ ``\texttt{tms\_}'',
+\item in \headfile{termios.h} vengono riservati i nomi che iniziano con
+ ``\texttt{c\_}'', ``\texttt{V}'', ``\texttt{I}'', ``\texttt{O}'' e
+ ``\texttt{TC}'' e con ``\texttt{B}'' seguito da un numero,
+\item in \headfile{grp.h} vengono riservati i nomi che iniziano con
+ ``\texttt{gr\_}'',
+\item in \headfile{pwd.h}vengono riservati i nomi che iniziano con
+ ``\texttt{pw\_}'',
+\end{itemize*}