-funzioni, contraddistinte dal suffisso \texttt{at}, che permettono che
-permettano l'apertura di un file (o le rispettive altre operazioni) usando un
-pathname relativo ad una directory specificata.\footnote{l'introduzione è
- avvenuta su proposta dello sviluppatore principale delle \acr{glibc} Urlich
- Drepper; le corrispondenti system call sono state inserite nel kernel
- ufficiale a partire dalla versione 2.6.16, in precedenza era disponibile una
- emulazione che, sia pure con prestazioni inferiori, funzionava facendo
- ricorso all'uso del filesystem \textit{proc} con l'apertura del file
- attraverso il riferimento a pathname del tipo di
- \texttt{/proc/self/fd/dirfd/relative\_path}.} Benché queste non siano
-funzioni standard esse sono disponibili anche su altri Unix\footnote{oltre al
- citato Solaris ne è prevista l'inclusione anche in BSD.} e sono state
-proposte per l'inclusione nello standard POSIX.1, nelle future revisioni dello
-stesso.
-
-L'idea è che si apra prima la directory che si vuole usare come base dei
-pathname relativi, e si passi il relativo file descriptor alla funzione che
-userà quella directory come punto di partenza per la relativa
-risoluzione.\footnote{in questo modo, anche quando si lavora con i thread, si
- può mantenere anche una directory di lavoro diversa per ciascuno di essi.}
-Con queste funzioni si possono anche ottenere grossi aumenti di prestazioni
-quando si devono eseguire operazioni su delle sezioni di albero dei file che
-prevedono gerarchie molto profonde e grandi quantità di file e directory, dato
-che basta eseguire la risoluzione di un pathname una sola volta (nell'apertura
-della directory) e non per ciascun file che essa contiene.
-
-La sintassi generale di queste nuove funzioni è che esse prendano come primo
+funzioni, contraddistinte dal suffisso \texttt{at}, che permettono l'apertura
+di un file (o le rispettive altre operazioni) usando un pathname relativo ad
+una directory specificata.\footnote{l'introduzione è avvenuta su proposta
+ dello sviluppatore principale delle \acr{glibc} Urlich Drepper; le
+ corrispondenti system call sono state inserite nel kernel ufficiale a
+ partire dalla versione 2.6.16, in precedenza era disponibile una emulazione
+ che, sia pure con prestazioni inferiori, funzionava facendo ricorso all'uso
+ del filesystem \textit{proc} con l'apertura del file attraverso il
+ riferimento a pathname del tipo di
+ \texttt{/proc/self/fd/dirfd/relative\_path}.} Benché queste funzioni non
+siano presenti negli standard tradizionali esse sono state adottate da vari
+Unix\footnote{oltre a Linux e Solaris sono presenti in vari BSD.} fino ad
+essere incluse nella recente revisione (la POSIX.1-2008) dello standard
+POSIX.1; con le \acr{glibc} per l'accesso a queste funzioni è necessario
+definire la macro \macro{\_ATFILE\_SOURCE}.
+
+L'uso di queste funzioni prevede una apertura iniziale della directory che
+sarà la base della risoluzione dei pathname relativi che verranno usati in
+seguito, dopo di che si dovrà passare il relativo file descriptor alle varie
+funzioni che useranno quella directory come punto di partenza per la
+risoluzione.\footnote{in questo modo, anche quando si lavora con i
+ \itindex{thread} \textit{thread}, si può mantenere una directory di lavoro
+ diversa per ciascuno di essi.}
+
+Questo metodo, oltre a risolvere i problemi di \itindex{race~condition}
+\textit{race condition}, consente anche di ottenere aumenti di prestazioni
+significativi quando si devono eseguire molte operazioni su sezioni
+dell'albero dei file che prevedono delle gerarchie di sottodirectory molto
+profonde; infatti in questo caso basta eseguire la risoluzione del pathname
+della directory di partenza una sola volta (nell'apertura iniziale) e non
+tutte le volte che si deve accedere a ciascun file che essa contiene.
+
+La sintassi generale di queste nuove funzioni è che esse prevedono come primo