+Per poter leggere gli attributi estesi sono disponibili tre diverse funzioni,
+\funcd{getxattr}, \funcd{lgetxattr} e \funcd{fgetxattr}, che consentono
+rispettivamente di richiedere gli attributi relativi a un file, a un link
+simbolico e ad un file descriptor; i rispettivi prototipi sono:
+\begin{functions}
+ \headdecl{sys/types.h}
+ \headdecl{attr/xattr.h}
+
+ \funcdecl{ssize\_t getxattr(const char *path, const char *name, void
+ *value, size\_t size)}
+
+ \funcdecl{ssize\_t lgetxattr(const char *path, const char *name, void
+ *value, size\_t size)}
+
+ \funcdecl{ssize\_t fgetxattr(int filedes, const char *name, void *value,
+ size\_t size)}
+
+ Le funzioni leggono il valore di un attributo esteso.
+
+ \bodydesc{Le funzioni restituiscono un intero positivo che indica la
+ dimensione dell'attributo richiesto in caso di successo, e $-1$ in caso di
+ errore, nel qual caso \var{errno} assumerà i valori:
+ \begin{errlist}
+ \item[\errcode{ENOATTR}] l'attributo richiesto non esiste.
+ \item[\errcode{ERANGE}] la dimensione \param{size} del buffer \param{value}
+ non è sufficiente per contenere il risultato.
+ \item[\errcode{ENOTSUP}] gli attributi estesi non sono supportati dal
+ filesystem o sono disabilitati.
+ \end{errlist}
+ e tutti gli errori di \func{stat}, come \errcode{EPERM} se non si hanno i
+ permessi di accesso all'attributo. }
+\end{functions}
+
+Le funzioni \func{getxattr} e \func{lgetxattr} prendono come primo argomento
+un pathname che indica il file di cui si vuole richiedere un attributo, la
+sola differenza è che la seconda, se il pathname indica un link simbolico,
+restituisce gli attributi di quest'ultimo e non quelli del file a cui esso fa
+riferimento. La funzione \func{fgetxattr} prende invece come primo argomento
+un numero di file descriptor, e richiede gli attributi del file ad esso
+associato.
+
+Tutte e tre le funzioni richiedono di specificare nell'argomento \param{name}
+il nome dell'attributo di cui si vuole ottenere il valore. Il nome deve essere
+indicato comprensivo di prefisso del \textit{namespace} cui appartiene (uno
+dei valori di tab.~\ref{tab:extended_attribute_class}) nella forma
+\texttt{namespace.attributename}, come stringa terminata da un carattere NUL.
+Il suo valore verrà restituito nel buffer puntato dall'argomento \param{value}
+per una dimensione massima di \param{size} byte;\footnote{gli attributi estesi
+ possono essere costituiti arbitrariamente da dati testuali o binari.} se
+quest'ultima non è sufficiente si avrà un errore di \errcode{ERANGE}.
+
+Per evitare di dover indovinare la dimensione di un attributo per tentativi si
+può eseguire una interrogazione utilizzando un valore nullo per \param{size};
+in questo caso non verrà letto nessun dato, ma verrà restituito come valore di
+ritorno della funzione chiamata la dimensione totale dell'attributo esteso
+richiesto, che si potrà usare come stima per allocare un buffer di dimensioni
+sufficienti.\footnote{si parla di stima perché anche se le funzioni
+ restituiscono la dimensione esatta dell'attributo al momento in cui sono
+ eseguite, questa potrebbe essere modificata in qualunque momento da un
+ successivo accesso eseguito da un altro processo.}
+
+Un secondo gruppo di funzioni è quello che consente di impostare il valore di
+un attributo esteso, queste sono \funcd{setxattr}, \funcd{lsetxattr} e
+\funcd{fsetxattr}, e consentono di operare rispettivamente su un file, su un
+link simbolico o specificando un file descriptor; i loro prototipi sono:
+\begin{functions}
+ \headdecl{sys/types.h}
+ \headdecl{attr/xattr.h}
+
+ \funcdecl{int setxattr(const char *path, const char *name, const void
+ *value, size\_t size, int flags)}
+
+ \funcdecl{int lsetxattr(const char *path, const char *name, const void
+ *value, size\_t size, int flags)}
+
+ \funcdecl{int fsetxattr(int filedes, const char *name, const void *value,
+ size\_t size, int flags)}
+
+ Impostano il valore di un attributo esteso.
+
+ \bodydesc{Le funzioni restituiscono 0 in caso di successo, e $-1$ in caso di
+ errore, nel qual caso \var{errno} assumerà i valori:
+ \begin{errlist}
+ \item[\errcode{ENOATTR}] si è usato il flag \const{XATTR\_REPLACE} e
+ l'attributo richiesto non esiste.
+ \item[\errcode{EEXIST}] si è usato il flag \const{XATTR\_CREATE} ma
+ l'attributo esiste già.
+ \item[\errcode{ENOTSUP}] gli attributi estesi non sono supportati dal
+ filesystem o sono disabilitati.
+ \end{errlist}
+ Oltre a questi potranno essere restituiti tutti gli errori di \func{stat},
+ ed in particolare \errcode{EPERM} se non si hanno i permessi di accesso
+ all'attributo.
+}
+\end{functions}
+
+Le tre funzioni prendono come primo argomento un valore adeguato al loro
+scopo, usato in maniera del tutto identica a quanto visto in precedenza per le
+analoghe che leggono gli attributi estesi. Il secondo argomento \param{name}
+deve indicare, anche in questo caso con gli stessi criteri appena visti per le
+analoghe \func{getxattr}, \func{lgetxattr} e \func{fgetxattr}, il nome
+(completo di suffisso) dell'attributo su cui si vuole operare.
+
+Il valore che verrà assegnato all'attributo dovrà essere preparato nel buffer
+puntato da \param{value}, e la sua dimensione totale (in byte) sarà indicata
+dall'argomento \param{size}. Infine l'argomento \param{flag} consente di
+controllare le modalità di sovrascrittura dell'attributo esteso, esso può
+prendere due valori: con \const{XATTR\_REPLACE} si richiede che l'attributo
+esista, nel qual caso verrà sovrascritto, altrimenti si avrà errore, mentre
+con \const{XATTR\_CREATE} si richiede che l'attributo non esista, nel qual
+caso verrà creato, altrimenti si avrà errore ed il valore attuale non sarà
+modificato. Utilizzando per \param{flag} un valore nullo l'attributo verrà
+modificato se è già presente, o creato se non c'è.
+
+Le funzioni finora illustrate permettono di leggere o scrivere gli attributi
+estesi, ma sarebbe altrettanto utile poter vedere quali sono gli attributi
+presenti; a questo provvedono le funzioni \funcd{listxattr},
+\funcd{llistxattr} e \funcd{flistxattr} i cui prototipi sono:
+\begin{functions}
+ \headdecl{sys/types.h}
+ \headdecl{attr/xattr.h}
+
+ \funcdecl{ssize\_t listxattr(const char *path, char *list, size\_t size)}
+
+ \funcdecl{ssize\_t llistxattr(const char *path, char *list, size\_t size)}
+
+ \funcdecl{ssize\_t flistxattr(int filedes, char *list, size\_t size)}
+
+ Leggono la lista degli attributi estesi di un file.
+
+ \bodydesc{Le funzioni restituiscono un intero positivo che indica la
+ dimensione della lista in caso di successo, e $-1$ in caso di errore, nel
+ qual caso \var{errno} assumerà i valori:
+ \begin{errlist}
+ \item[\errcode{ERANGE}] la dimensione \param{size} del buffer \param{value}
+ non è sufficiente per contenere il risultato.
+ \item[\errcode{ENOTSUP}] gli attributi estesi non sono supportati dal
+ filesystem o sono disabilitati.
+ \end{errlist}
+ Oltre a questi potranno essere restituiti tutti gli errori di \func{stat},
+ ed in particolare \errcode{EPERM} se non si hanno i permessi di accesso
+ all'attributo.
+}
+\end{functions}
+
+Come per le precedenti le tre funzioni leggono gli attributi rispettivamente
+di un file, un link simbolico o specificando un file descriptor, da
+specificare con il loro primo argomento. Gli altri due argomenti, identici per
+tutte e tre, indicano rispettivamente il puntatore \param{list} al buffer dove
+deve essere letta la lista e la dimensione \param{size} di quest'ultimo.
+
+La lista viene fornita come sequenza non ordinata dei nomi dei singoli
+attributi estesi (sempre comprensivi del prefisso della loro classe) ciascuno
+dei quali è terminato da un carattere nullo. I nomi sono inseriti nel buffer
+uno di seguito all'altro. Il valore di ritorno della funzione indica la
+dimensione totale della lista in byte.
+
+Come per le funzioni di lettura dei singoli attributi se le dimensioni del
+buffer non sono sufficienti si avrà un errore, ma è possibile ottenere dal
+valore di ritorno della funzione una stima della dimensione totale della lista
+usando per \param{size} un valore nullo.
+
+Infine per rimuovere semplicemente un attributo esteso, si ha a disposizione
+un ultimo gruppo di funzioni: \funcd{removexattr}, \funcd{lremovexattr} e
+\funcd{fremovexattr}; i rispettivi prototipi sono:
+\begin{functions}
+ \headdecl{sys/types.h}
+ \headdecl{attr/xattr.h}
+
+ \funcdecl{int removexattr(const char *path, const char *name)}
+
+ \funcdecl{int lremovexattr(const char *path, const char *name)}
+
+ \funcdecl{int fremovexattr(int filedes, const char *name)}
+
+
+ Rimuovono un attributo esteso di un file.
+
+ \bodydesc{Le funzioni restituiscono 0 in caso di successo, e $-1$ in caso di
+ errore, nel qual caso \var{errno} assumerà i valori:
+ \begin{errlist}
+ \item[\errcode{ENOATTR}] l'attributo richiesto non esiste.
+ \item[\errcode{ENOTSUP}] gli attributi estesi non sono supportati dal
+ filesystem o sono disabilitati.
+ \end{errlist}
+ ed inoltre tutti gli errori di \func{stat}.
+}
+\end{functions}
+
+Le tre funzioni rimuovono l'attributo esteso indicato dall'argomento
+\param{name} rispettivamente di un file, un link simbolico o specificando un
+file descriptor, da specificare con il loro primo argomento. Anche in questo
+caso l'argomento \param{name} deve essere specificato con le modalità già
+illustrate in precedenza per le altre funzioni relative agli attributi estesi.
+
+\itindend{Extended~Attributes}
+
+
+\subsection{Le \textit{Access Control List}}
+\label{sec:file_ACL}
+
+% la documentazione di sistema è nei pacchetti libacl1-dev e acl
+% vedi anche http://www.suse.de/~agruen/acl/linux-acls/online/
+
+\itindbeg{Access~Control~List}
+
+Il modello classico dei permessi di Unix, per quanto funzionale ed efficiente,
+è comunque piuttosto limitato e per quanto possa aver coperto per lunghi anni
+le esigenze più comuni con un meccanismo semplice e potente, non è in grado di
+rispondere in maniera adeguata a situazioni che richiedono una gestione
+complessa dei permessi di accesso.\footnote{già un requisito come quello di
+ dare accesso in scrittura ad alcune persone ed in sola lettura ad altre non
+ si può soddisfare in maniera semplice.}
+
+Per questo motivo erano state progressivamente introdotte nelle varie versioni
+di Unix dei meccanismi di gestione dei permessi dei file più flessibili, nella
+forma delle cosiddette \textit{Access Control List} (indicate usualmente con
+la sigla ACL). Nello sforzo di standardizzare queste funzionalità era stato
+creato un gruppo di lavoro il cui scopo era estendere lo standard POSIX 1003
+attraverso due nuovi insiemi di specifiche, la POSIX 1003.1e per l'interfaccia
+di programmazione e la POSIX 1003.2c per i comandi di shell.
+
+Gli obiettivi erano però forse troppo ambizioni, e nel gennaio del 1998 i
+finanziamenti vennero ritirati senza che si fosse arrivati alla definizione di
+uno standard, dato però che una parte della documentazione prodotta era di
+alta qualità venne deciso di rilasciare al pubblico la diciassettesima bozza
+del documento, quella che va sotto il nome di \textit{POSIX 1003.1e Draft 17},
+che è divenuta la base sulla quale si definiscono le cosiddette \textit{Posix
+ ACL}.
+
+A differenza di altri sistemi (ad esempio FreeBSD) nel caso di Linux si è
+scelto di realizzare le ACL attraverso l'uso degli
+\itindex{Extended~Attributes} \textit{Extended Attributes} (appena trattati in
+sez.~\ref{sec:file_xattr}), e fornire tutte le relative funzioni di gestione
+tramite una libreria, \texttt{libacl} che nasconde i dettagli implementativi
+delle ACL e presenta ai programmi una interfaccia che fa riferimento allo
+standard POSIX 1003.1e.
+
+Anche in questo caso le funzioni di questa libreria non fanno parte delle
+\acr{glibc} e devono essere installate a parte;\footnote{la versione corrente
+ della libreria è \texttt{libacl1}, e nel caso si usi Debian la si può
+ installare con il pacchetto omonimo e con il collegato \texttt{libacl1-dev}
+ per i file di sviluppo.} pertanto se un programma le utilizza si dovrà
+indicare esplicitamente l'uso della libreria \texttt{libacl} invocando il
+compilatore con l'opzione \texttt{-lacl}. Si tenga presente inoltre che per
+poterle utilizzare le ACL devono essere attivate esplicitamente montando il
+filesystem\footnote{che deve supportarle, ma questo è ormai vero per
+ praticamente tutti i filesystem più comuni, con l'eccezione di NFS per il
+ quale esiste però un supporto sperimentale.} su cui le si vogliono
+utilizzare con l'opzione \texttt{acl} attiva. Dato che si tratta di una
+estensione è infatti opportuno utilizzarle soltanto laddove siano necessarie.
+
+Una ACL è composta da un insieme di voci, e ciascuna voce è a sua volta
+costituita da un \textsl{tipo}, da un eventuale
+\textsl{qualificatore},\footnote{deve essere presente soltanto per le voci di
+ tipo \const{ACL\_USER} e \const{ACL\_GROUP}.} e da un insieme di permessi.
+Ad ogni oggetto sul filesystem si può associare una ACL che ne governa i
+permessi di accesso, detta \textit{access ACL}. Inoltre per le directory si
+può impostare una ACL aggiuntiva, detta \textit{default ACL}, che serve ad
+indicare quale dovrà essere la ACL assegnata di default nella creazione di un
+file all'interno della directory stessa. Come avviene per i permessi le ACL
+possono essere impostate solo del proprietario del file, o da un processo con
+la capability \index{capabilities} \const{CAP\_FOWNER}.
+
+\begin{table}[htb]