%% sockctrl.tex
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%% Free Software Foundation; with the Invariant Sections being "Prefazione",
\label{sec:sock_resolver}
\itindbeg{resolver} La risoluzione dei nomi è associata tradizionalmente al
-servizio del \itindex{Domain~Name~Service} \textit{Domain Name Service} che
-permette di identificare le macchine su internet invece che per numero IP
+servizio del \itindex{Domain~Name~Service~(DNS)} \textit{Domain Name Service}
+che permette di identificare le macchine su internet invece che per numero IP
attraverso il relativo \textsl{nome a dominio}.\footnote{non staremo ad
entrare nei dettagli della definizione di cosa è un nome a dominio, dandolo
per noto, una introduzione alla problematica si trova in \cite{AGL} (cap.~9)
Per questo aspetto il file di configurazione principale del sistema è
\conffile{/etc/resolv.conf} che contiene in sostanza l'elenco degli indirizzi
-IP dei server DNS da contattare; a questo si affiancava (fino alle \acr{glibc}
+IP dei server DNS da contattare; a questo si affiancava (fino alla \acr{glibc}
2.4) il file \conffile{/etc/host.conf} il cui scopo principale era indicare
l'ordine in cui eseguire la risoluzione dei nomi (se usare prima i valori di
\conffile{/etc/hosts} o quelli del DNS). Tralasciamo i dettagli relativi alle
associate chiamato \textit{Name Service Switch}, cui abbiamo accennato anche in
sez.~\ref{sec:sys_user_group} per quanto riguarda la gestione dei dati
associati a utenti e gruppi. Il sistema è stato introdotto la prima volta
-nelle librerie standard di Solaris e le \acr{glibc} hanno ripreso lo stesso
+nella libreria standard di Solaris e la \acr{glibc} ha ripreso lo stesso
schema; si tenga presente che questo sistema non esiste per altre librerie
-standard come le \acr{libc5} o le \acr{uclib}.
+standard come la \acr{libc5} o la \acr{uClib}.
Il \textit{Name Service Switch} (cui spesso si fa riferimento con l'acronimo
NSS) è un sistema di librerie dinamiche che permette di definire in maniera
fornite dal sistema del \textit{Name Service Switch}, dal punto di vista di un
programma che deve effettuare la risoluzione di un nome a dominio, tutto
quello che conta sono le funzioni classiche che il \textit{resolver} mette a
-disposizione (è cura delle \acr{glibc} tenere conto della presenza del
+disposizione (è cura della \acr{glibc} tenere conto della presenza del
\textit{Name Service Switch}) e sono queste quelle che tratteremo nelle
sezioni successive.
\const{RES\_USE\_INET6} nel campo \texttt{\_res.options} e poi chiamare
\func{res\_init} (vedi sez.~\ref{sec:sock_resolver_functions}) per modificare
le opzioni del \textit{resolver}; dato che questo non è molto comodo è stata
-definita (è una estensione fornita dalle \acr{glibc}, disponibile anche in
+definita (è una estensione fornita dalla \acr{glibc}, disponibile anche in
altri sistemi unix-like) un'altra funzione, \funcd{gethostbyname2}, il cui
prototipo è:
indirizzi generiche, questo sia ancora di tipo \texttt{char **} e si possa
riutilizzare lo stesso puntatore usato per i nomi.
-Per ciascun indirizzo valido si provvederà (\texttt{\small 41}) ad una
+Per ciascun indirizzo valido si provvederà (\texttt{\small 41}) a una
conversione con la funzione \func{inet\_ntop} (vedi
sez.~\ref{sec:sock_addr_func}) passandole gli opportuni argomenti, questa
restituirà la stringa da stampare (\texttt{\small 42}) con il valore
contenuti in essa (e così via se vi sono altre sotto-strutture con altri
puntatori) e copiare anche i dati da questi referenziati.}
-Per ovviare a questi problemi nelle \acr{glibc} sono definite anche delle
+Per ovviare a questi problemi nella \acr{glibc} sono definite anche delle
versioni rientranti delle precedenti funzioni, al solito queste sono
caratterizzate dall'avere un suffisso \texttt{\_r}, pertanto avremo le due
funzioni \funcd{gethostbyname\_r} e \funcd{gethostbyname2\_r} i cui prototipi
Dato che \func{gethostbyaddr} usa un buffer statico, anche di questa funzione
esiste una versione rientrante \funcd{gethostbyaddr\_r} fornita come
-estensione dalle \acr{glibc}, il cui prototipo è:
+estensione dalla \acr{glibc}, il cui prototipo è:
\begin{funcproto}{
\fhead{netdb.h}
lettura delle voci presenti in quest'ultimo, come avviene anche in altri
sistemi unix-like, ed inoltre ignora le voci relative ad indirizzi IPv6.
-Della stessa funzione le \acr{glibc} forniscono anche una versione rientrante
+Della stessa funzione la \acr{glibc} fornisce anche una versione rientrante
\funcd{gethostent\_r}, il cui prototipo è:
\begin{funcproto}{
è stata successivamente proposta,
nell'\href{http://www.ietf.org/rfc/rfc2553.txt}{RFC~2553} un diversa
interfaccia con l'introduzione due nuove funzioni di
-risoluzione,\footnote{dette funzioni sono presenti nelle \acr{glibc} versione
- 2.1.96, ma essendo considerate deprecate (vedi
+risoluzione,\footnote{dette funzioni sono presenti nella \acr{glibc} 2.1.96,
+ ma essendo considerate deprecate (vedi
sez.~\ref{sec:sock_advanced_name_services}) sono state rimosse nelle
versioni successive.} \funcd{getipnodebyname} e \funcd{getipnodebyaddr}, i
cui prototipi sono:
maschera.
Nella seconda parte della tabella si sono riportati i valori delle costanti
-aggiunte a partire dalle \acr{glibc} 2.3.4 per gestire la
+aggiunte a partire dalla \acr{glibc} 2.3.4 per gestire la
internazionalizazione dei nomi a dominio (IDN o \textit{Internationalized
Domain Names}) secondo quanto specificato
nell'\href{http://www.ietf.org/rfc/rfc3490.txt}{RFC~3490} (potendo cioè usare
impostare le modalità con cui viene eseguita la ricerca, e deve essere
specificato attraverso l'OR aritmetico dei valori illustrati in
tab.~\ref{tab:getnameinfo_flags}, nella seconda parte della tabella si sono
-aggiunti i valori introdotto con le \acr{glibc} 2.3.4 per gestire la
+aggiunti i valori introdotto con la \acr{glibc} 2.3.4 per gestire la
internazionalizzione dei nomi a dominio.
\begin{table}[!htb]
in realtà sempre di tipo \ctyp{int}, come era nelle \acr{libc4} e
\acr{libc5}; l'uso di \type{socklen\_t} è stato introdotto da POSIX (valgono
le stesse considerazioni per l'uso di questo tipo di dato fatte in
- sez.~\ref{sec:TCP_func_accept}) ed adottato dalle \acr{glibc}.} è la
+ sez.~\ref{sec:TCP_func_accept}) ed adottato dalla \acr{glibc}.} è la
dimensione in byte dei dati presenti all'indirizzo indicato da \param{optval}.
Dato che il tipo di dati varia a seconda dell'opzione scelta, occorrerà
individuare qual è quello che deve essere usato, ed utilizzare le opportune
\func{setsockopt} ed utilizza per \param{optval} un puntatore ad una
struttura \struct{sock\_fprog} (definita in
\headfile{linux/filter.h}). Questa opzione viene usata principalmente con i
- socket di tipo \const{PF\_PACKET} (torneremo su questo in
+ socket di tipo \const{AF\_PACKET} (torneremo su questo in
sez.~\ref{sec:packet_socket}) dalla libreria \texttt{libpcap} per
implementare programmi di cattura dei pacchetti, e per questo tipo di
applicazione è opportuno usare sempre quest'ultima.\footnote{la trattazione
\const{SOCK\_STREAM}.
\item[\constd{SO\_BSDCOMPAT}] questa opzione abilita la compatibilità con il
- comportamento di BSD (in particolare ne riproduce alcuni bug). Attualmente è una
- opzione usata solo per il protocollo UDP e ne è prevista la rimozione.
+ comportamento di BSD (in particolare ne riproduce alcuni bug). Attualmente
+ è una opzione usata solo per il protocollo UDP e ne è prevista la rimozione.
L'opzione utilizza per \param{optval} un intero usato come valore logico.
Quando viene abilitata gli errori riportati da messaggi ICMP per un socket
- UDP non vengono passati al programma in user space. Con le versioni 2.0.x
- del kernel erano anche abilitate altre opzioni di compatibilità per i socket
- raw (modifiche casuali agli header, perdita del flag di \textit{broadcast})
- che sono state rimosse con il passaggio al 2.2; è consigliato correggere i
- programmi piuttosto che usare questa funzione. Dal kernel 2.4 viene
- ignorata, e dal 2.6 genera un messaggio di log del kernel.
+ UDP non vengono passati al programma in \textit{user space}. Con le versioni
+ 2.0.x del kernel erano anche abilitate altre opzioni di compatibilità per i
+ socket raw (modifiche casuali agli header, perdita del flag di
+ \textit{broadcast}) che sono state rimosse con il passaggio al 2.2; è
+ consigliato correggere i programmi piuttosto che usare questa funzione. Dal
+ kernel 2.4 viene ignorata, e dal 2.6 genera un messaggio di log del kernel.
\item[\constd{SO\_BUSY\_POLL}] questa opzione, presente dal kernel 3.11,
imposta un tempo approssimato in microsecondi, per cui in caso di ricezione
specificare come argomento per questa opzione sono impostabili tramiti gli
opportuni valori di \func{sysctl} (vedi sez.~\ref{sec:sock_sysctl}).
- Si tenga presente che nel caso di socket TCP, per entrambe le opzioni
- \const{SO\_RCVBUF} e \const{SO\_SNDBUF}, il kernel alloca effettivamente una
- quantità di memoria doppia rispetto a quanto richiesto con
- \func{setsockopt}. Questo comporta che una successiva lettura con
+ Si tenga presente che nel caso di socket TCP il kernel alloca effettivamente
+ una quantità di memoria doppia rispetto a quanto richiesto con
+ \func{setsockopt} per entrambe le opzioni \const{SO\_RCVBUF} e
+ \const{SO\_SNDBUF}. Questo comporta che una successiva lettura con
\func{getsockopt} riporterà un valore diverso da quello impostato con
\func{setsockopt}. Questo avviene perché TCP necessita dello spazio in più
per mantenere dati amministrativi e strutture interne, e solo una parte
\item[\constd{SO\_RCVBUFFORCE}] questa opzione, presente dal kernel 2.6.14, è
identica a \const{SO\_RCVBUF} ma consente ad un processo con i privilegi di
- amministratore (con la \textit{capability} \const{CAP\_NET\_ADMIN}) di
- impostare in valore maggiore del limite di
+ amministratore (per la precisione con la \textit{capability}
+ \const{CAP\_NET\_ADMIN}) di impostare in valore maggiore del limite di
\sysctlrelfile{net/core}{rmem\_max}.
\item[\constd{SO\_RCVLOWAT}] questa opzione imposta il valore che indica il
segnalando ad una \func{select} (vedi sez.~\ref{sec:TCP_sock_select}) che ci
sono dati in ingresso. L'opzione utilizza per \param{optval} un intero che
specifica il numero di byte; con Linux questo valore è sempre 1 e può essere
- cambiato solo con i kernel a partire dal 2.4. Si tenga presente però che
- \func{poll} e \func{select} non supportano ancora questa funzionalità e
- ritornano comunque, indicando il socket come leggibile, non appena almeno un
- byte è presente mentre in una successiva lettura \func{read} si bloccherà
- fintanto che non siano disponibili la quantità di byte indicati. Con
- \func{getsockopt} si può leggere questo valore mentre \func{setsockopt} darà
- un errore di \errcode{ENOPROTOOPT} quando il cambiamento non è supportato.
+ cambiato solo con i kernel a partire dal 2.4. Si tenga presente però che per
+ i kernel prima del 2.6.28 sia \func{poll} che \func{select} non supportano
+ questa funzionalità e ritornano comunque, indicando il socket come
+ leggibile, non appena almeno un byte è presente, con una successiva lettura
+ con \func{read} che si blocca fintanto che non diventa disponibile la
+ quantità di byte indicati. Con \func{getsockopt} si può leggere questo
+ valore mentre \func{setsockopt} darà un errore di \errcode{ENOPROTOOPT}
+ quando il cambiamento non è supportato.
\item[\constd{SO\_RCVTIMEO}] l'opzione permette di impostare un tempo massimo
sulle operazioni di lettura da un socket, e prende per \param{optval} una
\item[\constd{SO\_SNDBUFFORCE}] questa opzione, presente dal kernel 2.6.14, è
identica a \const{SO\_SNDBUF} ma consente ad un processo con i privilegi di
- amministratore (con la \textit{capability} \const{CAP\_NET\_ADMIN}) di
- impostare in valore maggiore del limite di
+ amministratore (per la precisione con la \textit{capability}
+ \const{CAP\_NET\_ADMIN}) di impostare in valore maggiore del limite di
\sysctlrelfile{net/core}{wmem\_max}.
% TODO verificare il timeout con un programma di test
\constbeg{SO\_REUSEADDR}
-\subsubsection{Le opzioni \const{SO\_REUSEADDR} e \const{SO\_REUSEADDR}}
+\subsubsection{Le opzioni \const{SO\_REUSEADDR} e \const{SO\_REUSEPORT}}
La seconda opzione da approfondire è \constd{SO\_REUSEADDR}, che consente di
eseguire \func{bind} su un socket anche quando la porta specificata è già in
chiusura del socket, mantenendosi nello stato \texttt{TIME\_WAIT} (vedi
sez.~\ref{sec:TCP_time_wait}).
+\begin{figure}[!htbp]
+ \footnotesize \centering
+ \begin{minipage}[c]{\codesamplewidth}
+ \includecodesample{listati/sockbindopt.c}
+ \end{minipage}
+ \normalsize
+ \caption{Le sezioni della funzione \texttt{sockbindopt} modificate rispetto al
+ codice della precedente \texttt{sockbind}.}
+ \label{fig:sockbindopt_code}
+\end{figure}
+
Usando \const{SO\_REUSEADDR} fra la chiamata a \func{socket} e quella a
\func{bind} si consente a quest'ultima di avere comunque successo anche se la
connessione è attiva (o nello stato \texttt{TIME\_WAIT}). È bene però
eventuali pacchetti rimasti intrappolati in una precedente connessione possano
finire fra quelli di una nuova.
-\begin{figure}[!htbp]
- \footnotesize \centering
- \begin{minipage}[c]{\codesamplewidth}
- \includecodesample{listati/sockbindopt.c}
- \end{minipage}
- \normalsize
- \caption{Le sezioni della funzione \texttt{sockbindopt} modificate rispetto al
- codice della precedente \texttt{sockbind}.}
- \label{fig:sockbindopt_code}
-\end{figure}
-
Come esempio di uso di questa connessione abbiamo predisposto una nuova
versione della funzione \texttt{sockbind} (vedi fig.~\ref{fig:sockbind_code})
che consenta l'impostazione di questa opzione. La nuova funzione è
\func{setsockopt} attiverà l'opzione \const{SO\_REUSEADDR}.
Il secondo caso in cui viene usata \const{SO\_REUSEADDR} è quando si ha una
-macchina cui sono assegnati diversi numeri IP (o come suol dirsi
+macchina cui sono assegnati diversi indirizzi IP (o come suol dirsi
\textit{multi-homed}) e si vuole porre in ascolto sulla stessa porta un
programma diverso (o una istanza diversa dello stesso programma) per indirizzi
IP diversi. Si ricordi infatti che è sempre possibile indicare a \func{bind}
Infine il quarto caso è quello in cui si vuole effettivamente ottenere un
\textit{completely duplicate binding}, quando cioè si vuole eseguire
-\func{bind} su un indirizzo ed una porta che sono già \textsl{legati} ad un
-altro socket. Come detto normalmente questo non è possibile con TCP, e non ha
-senso per il traffico di rete in cui i pacchetti vengono scambiati
-direttamente fra due applicazioni; ma quando un sistema supporta il traffico
-in \textit{multicast}, allora ha senso che su una macchina i pacchetti
-provenienti dal traffico in \textit{multicast} possano essere ricevuti da più
-applicazioni o da diverse istanze della stessa applicazione.
-
-L'esempio classico di traffico in \textit{multicast} è quello di uno streaming
-di dati (audio, video, ecc.), l'uso del \textit{multicast} consente in tal
-caso di trasmettere un solo pacchetto, che potrà essere ricevuto da tutti i
-possibili destinatari (invece di inviarne un duplicato a ciascuno); in questo
-caso è perfettamente logico aspettarsi che sulla stessa macchina più utenti
-possano lanciare un programma che permetta loro di ricevere gli stessi dati.
-
-In questo caso utilizzando \const{SO\_REUSEADDR} si consente ad una
+\func{bind} su un indirizzo ed una porta che sono già ``\textsl{legati}'' ad
+un altro socket. Come accennato questo con TCP non è possibile, ed ha anche
+poco senso pensare di mettere in ascolto due server sulla stessa porta. Se
+però si prende in considerazione il traffico in \textit{multicast}, diventa
+assolutamente normale che i pacchetti provenienti dal traffico in
+\textit{multicast} possano essere ricevuti da più applicazioni o da diverse
+istanze della stessa applicazione sulla stessa porte di un indirizzo di
+\textit{multicast}.
+
+Un esempio classico è quello di uno streaming di dati (audio, video, ecc.) in
+cui l'uso del \textit{multicast} consente di trasmettere un solo pacchetto da
+recapitare a tutti i possibili destinatari (invece di inviarne un duplicato a
+ciascuno); in questo caso è perfettamente logico aspettarsi che sulla stessa
+macchina più utenti possano lanciare un programma che permetta loro di
+ricevere gli stessi dati, e quindi effettuare un \textit{completely duplicate
+ binding}.
+
+In questo caso utilizzando \const{SO\_REUSEADDR} si può consentire ad una
applicazione eseguire \func{bind} sulla stessa porta ed indirizzo usata da
-un'altra, così che anche essa possa ricevere gli stessi pacchetti; come detto
-la cosa non è possibile con i socket TCP, ma lo è per quelli UDP che è il
-protocollo normalmente in uso da parte di queste applicazioni. La regola è che
-quando si hanno più applicazioni che hanno eseguito \func{bind} sulla stessa
-porta, di tutti pacchetti destinati ad un indirizzo di \textit{broadcast} o di
+un'altra, così che anche essa possa ricevere gli stessi pacchetti. Come detto
+la cosa non è possibile con i socket TCP (per i quali il \textit{multicast}
+comunque non è applicabile), ma lo è per quelli UDP che è il protocollo
+normalmente in uso da parte di queste applicazioni. La regola è che quando si
+hanno più applicazioni che hanno eseguito \func{bind} sulla stessa porta, di
+tutti pacchetti destinati ad un indirizzo di \textit{broadcast} o di
\textit{multicast} viene inviata una copia a ciascuna applicazione. Non è
definito invece cosa accade qualora il pacchetto sia destinato ad un indirizzo
normale (\textit{unicast}).
\constbeg{SO\_REUSEPORT}
Esistono però dei casi, in particolare per l'uso di programmi
-\textit{multithreaded}, in cui può essere necessario un \textit{completely
- duplicate binding}
-
-L'opzione deve essere attivata sul socket prima di chiamare \func{bind} e
-richiede che tutti i processi che si mettono in ascolto sullo stesso indirizzo
-abbiano lo stesso \ids{UID} effettivo, per evitare che un altro utente possa
-ottenere il relativo traffico (eseguendo quello che viene definito in
-\textit{port hijacking}); l'opzione utilizza per \param{optval} un intero
+\textit{multithreaded}, in cui può servire un \textit{completely duplicate
+ binding} anche per delle ordinarie connessioni TCP. Per supportare queste
+esigenze a partire dal kernel 3.9 è stata introdotta un'altra opzione,
+\const{SO\_REUSEPORT} (già presente in altri sistemi come BSD), che consente
+di eseguire il \textit{completely duplicate binding}, fintanto che essa venga
+specificata per tutti i socket interessati. Come per \const{SO\_REUSEADDR}
+sarà possibile usare l'opzione su un socket legato allo stesso indirizzo e
+porta solo se il programma che ha eseguito il primo \func{bind} ha impostato
+questa opzione.
+
+Nel caso di \const{SO\_REUSEPORT} oltre al fatto che l'opzione deve essere
+attivata sul socket prima di chiamare \func{bind} ed attiva su tutti i socket
+con \textit{completely duplicate binding}, è richiesto pure che tutti i
+processi che si mettono in ascolto sullo stesso indirizzo e porta abbiano lo
+stesso \ids{UID} effettivo, per evitare che un altro utente possa ottenere il
+relativo traffico (eseguendo quello che viene definito \textit{port hijacking}
+o \textit{port stealing}). L'opzione utilizza per \param{optval} un intero
usato come valore logico.
- L'opzione si usa sia per socket TCP che UDP, nel primo caso consente un uso
- distribuito si \func{accept} in una applicazione \textit{multithreaded}
- passando un diverso \textit{listening socket} ad ogni thread (cosa che
- migliora le prestazioni rispetto all'approccio tradizionale di usare un
- thread per usare \func{accept} e distribuire le connessioni o avere più
- thread che competono per usare \func{accept} sul socket. Nel caso di UDP
- l'opzione consente di distribuire meglio i pacchetti su più processi o
- thread rispetto all'approccio tradizionale di far competere gli stessi per
- l'accesso in ricezione al socket.
-
- % TODO documentare SO_REUSEPORT introdotta con il kernel 3.9, vedi
- % http://git.kernel.org/linus/c617f398edd4db2b8567a28e899a88f8f574798d TODO:
- % in cosa differisce da REUSEADDR?
-
-
- Essendo questo un caso particolare in alcuni sistemi (come BSD) è stata
- introdotta una opzione ulteriore, \const{SO\_REUSEPORT} che richiede che
- detta opzione sia specificata per tutti i socket per i quali si vuole
- eseguire il \textit{completely duplicate binding}. Nel caso di Linux questa
- opzione non esisteva fino al kernel 3.9, ma il comportamento di
- \const{SO\_REUSEADDR} è analogo, sarà cioè possibile effettuare un
- \textit{completely duplicate binding} ed ottenere il successo di \func{bind}
- su un socket legato allo stesso indirizzo e porta solo se il programma che
- ha eseguito per primo \func{bind} su di essi ha impostato questa opzione.
-
- Questa restrizione permette di evitare parzialmente il cosiddetto
- \textit{port stealing}, in cui un programma, usando \const{SO\_REUSEADDR},
- può collegarsi ad una porta già in uso e ricevere i pacchetti destinati ad
- un altro programma; con questa caratteristica ciò è possibile soltanto se il
- primo programma a consentirlo, avendo usato fin dall'inizio
- \const{SO\_REUSEADDR}. Con l'introduzione di \const{SO\_REUSEPORT} una
- ulteriore protezione deriva dalla richiesta che tutti i processi che usano
- questa opzione per un socket abbiano lo stesso \ids{UID} effettivo.
+L'opzione si usa sia per socket TCP che UDP, nel primo caso consente un uso
+distribuito di \func{accept} in una applicazione \textit{multithreaded}
+passando un diverso \textit{listening socket} ad ogni thread, cosa che
+migliora le prestazioni rispetto all'approccio tradizionale di usare un thread
+per usare \func{accept} e distribuire le connessioni agli altri o avere più
+thread che competono per usare \func{accept} sul socket. Nel caso di UDP
+l'opzione consente di distribuire meglio i pacchetti su più processi o thread,
+rispetto all'approccio tradizionale di far competere gli stessi per l'accesso
+in ricezione al socket.
+
+% TODO documentare SO_REUSEPORT introdotta con il kernel 3.9, vedi
+% http://git.kernel.org/linus/c617f398edd4db2b8567a28e899a88f8f574798d TODO:
+% in cosa differisce da REUSEADDR?
\constend{SO\_REUSEPORT}
\constend{SO\_REUSEADDR}
\begin{table}[!htb]
\centering
\footnotesize
- \begin{tabular}[c]{|l|c|c|c|l|p{5.cm}|}
+ \begin{tabular}[c]{|l|c|c|c|l|p{4.8cm}|}
\hline
\textbf{Opzione}&\texttt{get}&\texttt{set}&\textbf{flag}&\textbf{Tipo}&
\textbf{Descrizione}\\
\hline
\const{IP\_ADD\_MEMBERSHIP} & &$\bullet$& &\struct{ip\_mreqn}&
Si unisce a un gruppo di \textit{multicast}.\\
- \const{IP\_ADD\_SOURCE\_MEMBERSHIP} & &$\bullet$& &\struct{ip\_mreqn\_source}&
+ \const{IP\_ADD\_SOURCE\_MEMBERSHIP} & &$\bullet$& &\struct{ip\_mreq\_source}&
Si unisce a un gruppo di \textit{multicast} per una sorgente.\\
+ \const{IP\_BLOCK\_SOURCE} & &$\bullet$& &\struct{ip\_mreq\_source}&
+ Smette di ricevere dati di \textit{multicast} per una sorgente.\\
\const{IP\_DROP\_MEMBERSHIP}& &$\bullet$& &\struct{ip\_mreqn}&
Si sgancia da un gruppo di \textit{multicast}.\\
+ \const{IP\_DROP\_SOURCE\_MEMBERSHIP}& &$\bullet$& &\struct{ip\_mreq\_source}&
+ Si sgancia da un gruppo di \textit{multicast} per una sorgente.\\
+ \const{IP\_FREEBIND} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$&\texttt{int}&
+ Abilita il \textit{binding} a un indirizzo IP non locale ancora non assegnato.\\
\const{IP\_HDRINCL} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$&\texttt{int}&
Passa l'intestazione di IP nei dati.\\
\const{IP\_MINTTL} &$\bullet$&$\bullet$& &\texttt{int}&
Imposta il valore minimo del TTL per i pacchetti accettati.\\
+ \const{IP\_MSFILTER} &$\bullet$&$\bullet$& &\struct{ip\_msfilter}&
+ Accesso completo all'interfaccia per il filtraggio delle sorgenti
+ \textit{multicast}.\\
\const{IP\_MTU} &$\bullet$& & &\texttt{int}&
Legge il valore attuale della MTU.\\
\const{IP\_MTU\_DISCOVER} &$\bullet$&$\bullet$& &\texttt{int}&
Imposta il \textit{Path MTU Discovery}.\\
+ \const{IP\_MULTICAST\_ALL} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$&\texttt{int}&
+ Imposta l'interfaccia locale di un socket \textit{multicast}.\\
\const{IP\_MULTICAST\_IF} & &$\bullet$& &\struct{ip\_mreqn}&
Imposta l'interfaccia locale di un socket \textit{multicast}.\\
\const{IP\_MULTICAST\_LOOP} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$&\texttt{int}&
Controlla il reinvio a se stessi dei dati di \textit{multicast}.\\
\const{IP\_MULTICAST\_TTL} &$\bullet$&$\bullet$& &\texttt{int}&
Imposta il TTL per i pacchetti \textit{multicast}.\\
+ \const{IP\_NODEFRAG} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$&\texttt{int}&
+ Disabilita il riassemblaggio di pacchetti frammentati.\\
\const{IP\_OPTIONS} &$\bullet$&$\bullet$&&\texttt{void *}& %???
Imposta o riceve le opzioni di IP.\\
\const{IP\_PKTINFO} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$&\texttt{int}&
- Passa un messaggio di informazione.\\
+ Abilita i messaggi di informazione.\\
\const{IP\_RECVERR} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$&\texttt{int}&
- Abilita la gestione degli errori.\\
+ Abilita i messaggi di errore affidabili.\\
\const{IP\_RECVOPTS} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$&\texttt{int}&
Passa un messaggio con le opzioni IP.\\
+ \const{IP\_RECVORIGSTADDR} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$&\texttt{int}&
+ Abilita i messaggi con l'indirizzo di destinazione originale.\\
\const{IP\_RECVTOS} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$&\texttt{int}&
Passa un messaggio col campo TOS.\\
\const{IP\_RECVTTL} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$&\texttt{int}&
- Passa un messaggio col campo TTL.\\
+ Abilita i messaggi col campo TTL.\\
\const{IP\_RETOPTS} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$&\texttt{int}&
- Passa un messaggio con le opzioni IP non trattate.\\
+ Abilita i messaggi con le opzioni IP non trattate.\\
\const{IP\_ROUTER\_ALERT} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$&\texttt{int}&
Imposta l'opzione \textit{IP router alert} sui pacchetti.\\
\const{IP\_TOS} &$\bullet$&$\bullet$& &\texttt{int}&
Imposta il valore del campo TOS.\\
+ \const{IP\_TRANSPARENT} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$&\texttt{int}&
+ Abilita un \textit{proxing} trasparente sul socket.\\
\const{IP\_TTL} &$\bullet$&$\bullet$& &\texttt{int}&
Imposta il valore del campo TTL.\\
+ \const{IP\_UNBLOCK\_SOURCE} & &$\bullet$& &\struct{ip\_mreq\_source}&
+ Ricomincia a ricevere dati di \textit{multicast} per una sorgente.\\
\hline
\end{tabular}
- \caption{Le opzioni disponibili al livello \const{SOL\_IP}.}
+ \caption{Le opzioni disponibili al livello \const{IPPROTO\_IP}.}
\label{tab:sock_opt_iplevel}
\end{table}
-Se si vuole operare su queste opzioni generiche il livello
-da utilizzare è \const{SOL\_IP} (o l'equivalente \constd{IPPROTO\_IP}); si è
-riportato un elenco di queste opzioni in tab.~\ref{tab:sock_opt_iplevel}. Le
-costanti indicanti le opzioni, e tutte le altre costanti ad esse collegate,
-sono definite in \headfiled{netinet/ip.h}, ed accessibili includendo detto
-file.
+Se si vuole operare su queste opzioni generiche il livello da utilizzare è
+\constd{IPPROTO\_IP} (o l'equivalente \const{SOL\_IP}); si è riportato un
+elenco di queste opzioni in tab.~\ref{tab:sock_opt_iplevel}. Le costanti
+indicanti le opzioni, e tutte le altre costanti ad esse collegate, sono
+definite in \headfiled{netinet/ip.h}, ed accessibili includendo detto file.
Le descrizioni riportate in tab.~\ref{tab:sock_opt_iplevel} sono estremamente
succinte, una maggiore quantità di dettagli sulle varie opzioni è fornita nel
seguente elenco:
\begin{basedescript}{\desclabelwidth{2.0cm}\desclabelstyle{\nextlinelabel}}
+\item[\constd{IP\_ADD\_MEMBERSHIP}] L'opzione consente di unirsi ad gruppo di
+ \textit{multicast}, e può essere usata solo con \func{setsockopt}.
+ L'argomento \param{optval} in questo caso deve essere una struttura di tipo
+ \struct{ip\_mreqn}, illustrata in fig.~\ref{fig:ip_mreqn_struct}, che
+ permette di indicare, con il campo \var{imr\_multiaddr} l'indirizzo del
+ gruppo di \textit{multicast} a cui ci si vuole unire, con il campo
+ \var{imr\_address} l'indirizzo dell'interfaccia locale con cui unirsi al
+ gruppo di \textit{multicast} e con \var{imr\_ifindex} l'indice
+ dell'interfaccia da utilizzare (un valore nullo indica una interfaccia
+ qualunque).
+
+\begin{figure}[!htb]
+ \footnotesize \centering
+ \begin{minipage}[c]{0.90\textwidth}
+ \includestruct{listati/ip_mreqn.h}
+ \end{minipage}
+ \caption{La struttura \structd{ip\_mreqn} utilizzata per unirsi a un gruppo di
+ \textit{multicast}.}
+ \label{fig:ip_mreqn_struct}
+\end{figure}
+
+Questa struttura è presente a partire dal kernel 2.2, per compatibilità è
+possibile utilizzare anche un argomento di tipo \struct{ip\_mreq}, presente
+fino dal kernel 1.2, che differisce da essa soltanto per l'assenza del campo
+\var{imr\_ifindex}; il kernel riconosce il tipo di struttura in base alla
+differente dimensione passata in \param{optlen}.
+
+\item[\constd{IP\_ADD\_SOURCE\_MEMBERSHIP}] L'opzione consente di unirsi ad
+ gruppo di \textit{multicast}, ricevendo i dati solo da una sorgente
+ specifica; come \const{IP\_ADD\_MEMBERSHIP} può essere usata solo con
+ \func{setsockopt}.
+
+\begin{figure}[!htb]
+ \footnotesize \centering
+ \begin{minipage}[c]{0.90\textwidth}
+ \includestruct{listati/ip_mreq_source.h}
+ \end{minipage}
+ \caption{La struttura \structd{ip\_mreqn} utilizzata per unirsi a un gruppo di
+ \textit{multicast} per una specifica sorgente.}
+ \label{fig:ip_mreq_source_struct}
+\end{figure}
+
+L'argomento \param{optval} in questo caso è una struttura
+\struct{ip\_mreq\_source} illustrata in fig.~\ref{fig:ip_mreq_source_struct},
+dove il campo \var{imr\_multiaddr} è l'indirizzo del gruppo di
+\textit{multicast}, il campo \var{imr\_interface} l'indirizzo dell'interfaccia
+locale che deve essere usata per aggiungersi al gruppo di \textit{multicast} e
+il campo \var{imr\_sourceaddr} l'indirizzo della sorgente da cui
+l'applicazione vuole ricevere i dati. L'opzione può essere ripetuta più volte
+per collegarsi a diverse sorgenti.
+
+\item[\constd{IP\_BLOCK\_SOURCE}] Questa opzione, disponibile dal kernel
+ 2.4.22, consente di smettere di ricevere dati di \textit{multicast} dalla
+ sorgente (e relativo gruppo) specificati dalla struttura
+ \struct{ip\_mreq\_source} (vedi fig.~\ref{fig:ip_mreq_source_struct})
+ passata come argomento \param{optval}. L'opzione è utilizzabile solo se si è
+ già registrati nel gruppo di \textit{multicast} indicato con un precedente
+ utilizzo di \const{IP\_ADD\_MEMBERSHIP} o
+ \const{IP\_ADD\_SOURCE\_MEMBERSHIP}.
+
+\item[\constd{IP\_DROP\_MEMBERSHIP}] Lascia un gruppo di \textit{multicast},
+ prende per \param{optval} la stessa struttura \struct{ip\_mreqn} (o
+ \struct{ip\_mreq}) usata per \const{IP\_ADD\_MEMBERSHIP} (vedi
+ fig.~\ref{fig:ip_mreqn_struct}).
+
+\item[\constd{IP\_DROP\_SOURCE\_MEMBERSHIP}] Lascia un gruppo di
+ \textit{multicast} per una specifica sorgente, prende per \param{optval} la
+ stessa struttura \struct{ip\_mreq\_source} usata per
+ \const{IP\_ADD\_SOURCE\_MEMBERSHIP} (vedi
+ fig.~\ref{fig:ip_mreq_source_struct}). Se ci si è registrati per più
+ sorgenti nello stesso gruppo, si continuerà a ricevere dati sulle altre. Per
+ smettere di ricevere dati da tutte le sorgenti occorre usare l'opzione
+ \const{IP\_LEAVE\_GROUP}.
+
+\item[\constd{IP\_FREEBIND}] Se abilitata questa opzione, disponibile dal
+ kernel 2.4, consente di usare \func{bind} anche su un indirizzo IP non
+ locale o che ancora non è stato assegnato. Questo permette ad una
+ applicazione di mettersi in ascolto su un socket prima che l'interfaccia
+ sottostante o l'indirizzo che questa deve usare sia stato configurato. È
+ l'equivalente a livello di singolo socket dell'uso della \textit{sysctl}
+ \texttt{ip\_nonlocal\_bind} che vedremo in
+ sez.~\ref{sec:sock_ipv4_sysctl}. Prende per
+ \param{optval} un intero usato come valore logico.
+
+\item[\constd{IP\_HDRINCL}] Se viene abilitata questa opzione, presente dal
+ kernel 2.0, l'utente deve fornire lui stesso l'intestazione del protocollo
+ IP in testa ai propri dati. L'opzione è valida soltanto per socket di tipo
+ \const{SOCK\_RAW}, e quando utilizzata eventuali valori impostati con
+ \const{IP\_OPTIONS}, \const{IP\_TOS} o \const{IP\_TTL} sono ignorati. In
+ ogni caso prima della spedizione alcuni campi dell'intestazione vengono
+ comunque modificati dal kernel, torneremo sull'argomento in
+ sez.~\ref{sec:socket_raw}. Prende per \param{optval} un intero usato come
+ valore logico.
+
+\item[\constd{IP\_MSFILTER}] L'opzione, introdotta con il kernel 2.4.22,
+ fornisce accesso completo all'interfaccia per il filtraggio delle sorgenti
+ di \textit{multicast} (il cosiddetto \textit{multicast source filtering},
+ definito dall'\href{http://www.ietf.org/rfc/rfc3376.txt}{RFC~3376}).
+
+\begin{figure}[!htb]
+ \footnotesize \centering
+ \begin{minipage}[c]{0.90\textwidth}
+ \includestruct{listati/ip_msfilter.h}
+ \end{minipage}
+ \caption{La struttura \structd{ip\_msfilter} utilizzata per il
+ \textit{multicast source filtering}.}
+ \label{fig:ip_msfilter_struct}
+\end{figure}
+
+L'argomento \param{optval} deve essere una struttura di tipo
+\struct{ip\_msfilter} (illustrata in fig.~\ref{fig:ip_msfilter_struct}); il
+campo \var{imsf\_multiaddr} indica l'indirizzo del gruppo di
+\textit{multicast}, il campo \var{imsf\_interface} l'indirizzo
+dell'interfaccia locale, il campo \var{imsf\_mode} indica la modalità di
+filtraggio e con i campi \var{imsf\_numsrc} e \var{imsf\_slist}
+rispettivamente la lunghezza della lista, e la lista stessa, degli indirizzi
+sorgente.
+
+Come ausilio all'uso di questa opzione sono disponibili le macro
+\macro{MCAST\_INCLUDE} e \macro{MCAST\_EXCLUDE} che si possono usare per
+\var{imsf\_mode}. Inoltre si può usare la macro
+\macro{IP\_MSFILTER\_SIZE}\texttt{(\textsf{n})} per determinare il valore
+di \param{optlen} con una struttura \struct{ip\_msfilter} contenente
+\texttt{\textsf{n}} sorgenti in \var{imsf\_slist}.
+
+\item[\constd{IP\_MINTTL}] L'opzione, introdotta con il kernel 2.6.34, imposta
+ un valore minimo per il campo \textit{Time to Live} dei pacchetti associati
+ al socket su cui è attivata, che se non rispettato ne causa lo scarto
+ automatico. L'opzione è nata per implementare
+ l'\href{http://www.ietf.org/rfc/rfc5082.txt}{RFC~5082} che la prevede come
+ forma di protezione per i router che usano il protocollo BGP poiché questi,
+ essendo in genere adiacenti, possono, impostando un valore di 255, scartare
+ automaticamente tutti gli eventuali pacchetti falsi creati da un attacco a
+ questo protocollo, senza doversi curare di verificarne la
+ validità.\footnote{l'attacco viene in genere portato per causare un
+ \textit{Denial of Service} aumentando il consumo di CPU del router nella
+ verifica dell'autenticità di un gran numero di pacchetti falsi; questi,
+ arrivando da sorgenti diverse da un router adiacente, non potrebbero più
+ avere un TTL di 255 anche qualora questo fosse stato il valore di
+ partenza, e l'impostazione dell'opzione consente di scartarli senza carico
+ aggiuntivo sulla CPU (che altrimenti dovrebbe calcolare una checksum).}
+
+\itindbeg{Path~MTU}
+\item[\constd{IP\_MTU}] Permette di leggere il valore della \textit{Path MTU}
+ del socket. L'opzione richiede per \param{optval} un intero che conterrà il
+ valore della \textit{Path MTU} in byte. Questa è una opzione introdotta con
+ i kernel della serie 2.2.x, ed è specifica di Linux.
+
+ È tramite questa opzione che un programma può leggere, quando si è avuto un
+ errore di \errval{EMSGSIZE}, il valore della MTU corrente del socket. Si
+ tenga presente che per poter usare questa opzione, oltre ad avere abilitato
+ la scoperta della \textit{Path MTU}, occorre che il socket sia stato
+ esplicitamente connesso con \func{connect}.
+ Ad esempio con i socket UDP si può ottenere una stima iniziale della
+ \textit{Path MTU} eseguendo prima una \func{connect} verso la destinazione,
+ e poi usando \func{getsockopt} con questa opzione. Si può anche avviare
+ esplicitamente il procedimento di scoperta inviando un pacchetto di grosse
+ dimensioni (che verrà scartato) e ripetendo l'invio coi dati aggiornati. Si
+ tenga infine conto che durante il procedimento i pacchetti iniziali possono
+ essere perduti, ed è compito dell'applicazione gestirne una eventuale
+ ritrasmissione.
+
+\item[\constd{IP\_MTU\_DISCOVER}] Questa è una opzione introdotta con i kernel
+ della serie 2.2.x, ed è specifica di Linux. L'opzione permette di scrivere
+ o leggere le impostazioni della modalità usata per la determinazione della
+ \textit{Path MTU} (vedi sez.~\ref{sec:net_lim_dim}) del
+ socket. L'opzione prende per \param{optval} un valore intero che indica la
+ modalità usata, da specificare con una delle costanti riportate in
+ tab.~\ref{tab:sock_ip_mtu_discover}.
+
+ \begin{table}[!htb]
+ \centering
+ \footnotesize
+ \begin{tabular}[c]{|l|r|p{7cm}|}
+ \hline
+ \multicolumn{2}{|c|}{\textbf{Valore}}&\textbf{Significato} \\
+ \hline
+ \hline
+ \constd{IP\_PMTUDISC\_DONT}&0& Non effettua la ricerca dalla \textit{Path
+ MTU}.\\
+ \constd{IP\_PMTUDISC\_WANT}&1& Utilizza il valore impostato per la rotta
+ utilizzata dai pacchetti (dal comando
+ \texttt{route}).\\
+ \constd{IP\_PMTUDISC\_DO} &2& Esegue la procedura di determinazione
+ della \textit{Path MTU} come richiesto
+ dall'\href{http://www.ietf.org/rfc/rfc1191.txt}{RFC~1191}.\\
+ \constd{IP\_PMTUDISC\_PROBE}&?& .\\
+ \hline
+ \end{tabular}
+ \caption{Valori possibili per l'argomento \param{optval} di
+ \const{IP\_MTU\_DISCOVER}.}
+ \label{tab:sock_ip_mtu_discover}
+ \end{table}
+
+ Il valore di default applicato ai socket di tipo \const{SOCK\_STREAM} è
+ determinato dal parametro \texttt{ip\_no\_pmtu\_disc} (vedi
+ sez.~\ref{sec:sock_sysctl}), mentre per tutti gli altri socket di default la
+ ricerca è disabilitata ed è responsabilità del programma creare pacchetti di
+ dimensioni appropriate e ritrasmettere eventuali pacchetti persi. Se
+ l'opzione viene abilitata, il kernel si incaricherà di tenere traccia
+ automaticamente della \textit{Path MTU} verso ciascuna destinazione, e
+ rifiuterà immediatamente la trasmissione di pacchetti di dimensioni maggiori
+ della MTU con un errore di \errval{EMSGSIZE}.\footnote{in caso contrario la
+ trasmissione del pacchetto sarebbe effettuata, ottenendo o un fallimento
+ successivo della trasmissione, o la frammentazione dello stesso.}
+\itindend{Path~MTU}
+
+\item[\constd{IP\_MULTICAST\_IF}] Imposta l'interfaccia locale per l'utilizzo
+ del \textit{multicast}, ed utilizza come \param{optval} le stesse strutture
+ \struct{ip\_mreqn} o \struct{ip\_mreq} delle due precedenti opzioni.
+
+\item[\constd{IP\_MULTICAST\_LOOP}] L'opzione consente di decidere se i dati
+ che si inviano su un socket usato con il \textit{multicast} vengano ricevuti
+ anche sulla stessa macchina da cui li si stanno inviando. Prende per
+ \param{optval} un intero usato come valore logico.
+
+ In generale se si vuole che eventuali client possano ricevere i dati che si
+ inviano occorre che questa funzionalità sia abilitata (come avviene di
+ default). Qualora però non si voglia generare traffico per dati che già sono
+ disponibili in locale l'uso di questa opzione permette di disabilitare
+ questo tipo di traffico.
+
+\item[\constd{IP\_MULTICAST\_TTL}] L'opzione permette di impostare o leggere il
+ valore del campo TTL per i pacchetti \textit{multicast} in uscita associati
+ al socket. È importante che questo valore sia il più basso possibile, ed il
+ default è 1, che significa che i pacchetti non potranno uscire dalla rete
+ locale. Questa opzione consente ai programmi che lo richiedono di superare
+ questo limite. L'opzione richiede per
+ \param{optval} un intero che conterrà il valore del TTL.
+% TODO chiarire quale è la struttura \struct{ip\_mreq}
\item[\constd{IP\_OPTIONS}] l'opzione permette di impostare o leggere le
opzioni del protocollo IP (si veda sez.~\ref{sec:IP_options}). L'opzione
opzione richiede una profonda conoscenza del funzionamento del protocollo,
torneremo in parte sull'argomento in sez.~\ref{sec:sock_IP_options}.
-
\item[\constd{IP\_PKTINFO}] Quando abilitata l'opzione permette di ricevere
insieme ai pacchetti un messaggio ancillare (vedi
sez.~\ref{sec:net_ancillary_data}) di tipo \const{IP\_PKTINFO} contenente
letto o scritto direttamente con \func{recvmsg} e \func{sendmsg} (vedi
sez.~\ref{sec:net_sendmsg}).
+\item[\constd{IP\_RECVERR}] Questa è una opzione introdotta con i kernel della
+ serie 2.2.x, ed è specifica di Linux. Essa permette di usufruire di un
+ meccanismo affidabile per ottenere un maggior numero di informazioni in caso
+ di errori. Se l'opzione è abilitata tutti gli errori generati su un socket
+ vengono memorizzati su una coda, dalla quale poi possono essere letti con
+ \func{recvmsg} (vedi sez.~\ref{sec:net_sendmsg}) come messaggi ancillari
+ (torneremo su questo in sez.~\ref{sec:net_ancillary_data}) di tipo
+ \const{IP\_RECVERR}. L'opzione richiede per \param{optval} un intero usato
+ come valore logico e non è applicabile a socket di tipo
+ \const{SOCK\_STREAM}.
+
+\item[\constd{IP\_RECVOPTS}] Quando abilitata l'opzione permette di ricevere
+ insieme ai pacchetti un messaggio ancillare (vedi
+ sez.~\ref{sec:net_ancillary_data}) di tipo \const{IP\_OPTIONS}, contenente
+ le opzioni IP del protocollo (vedi sez.~\ref{sec:IP_options}). Le
+ intestazioni di instradamento e le altre opzioni sono già riempite con i
+ dati locali. L'opzione richiede per \param{optval} un intero usato come
+ valore logico. L'opzione non è supportata per socket di tipo
+ \const{SOCK\_STREAM}.
\item[\constd{IP\_RECVTOS}] Quando abilitata l'opzione permette di ricevere
insieme ai pacchetti un messaggio ancillare (vedi
intero usato come valore logico. L'opzione non è supportata per socket di
tipo \const{SOCK\_STREAM}.
-\item[\constd{IP\_RECVOPTS}] Quando abilitata l'opzione permette di ricevere
- insieme ai pacchetti un messaggio ancillare (vedi
- sez.~\ref{sec:net_ancillary_data}) di tipo \const{IP\_OPTIONS}, contenente
- le opzioni IP del protocollo (vedi sez.~\ref{sec:IP_options}). Le
- intestazioni di instradamento e le altre opzioni sono già riempite con i
- dati locali. L'opzione richiede per \param{optval} un intero usato come
- valore logico. L'opzione non è supportata per socket di tipo
- \const{SOCK\_STREAM}.
-
\item[\constd{IP\_RETOPTS}] Identica alla precedente \const{IP\_RECVOPTS}, ma
in questo caso restituisce i dati grezzi delle opzioni, senza che siano
riempiti i capi di instradamento e le marche temporali. L'opzione richiede
per \param{optval} un intero usato come valore logico. L'opzione non è
supportata per socket di tipo \const{SOCK\_STREAM}.
+\item[\constd{IP\_ROUTER\_ALERT}] Questa è una opzione introdotta con i
+ kernel della serie 2.2.x, ed è specifica di Linux. Prende per
+ \param{optval} un intero usato come valore logico. Se abilitata
+ passa tutti i pacchetti con l'opzione \textit{IP Router Alert} (vedi
+ sez.~\ref{sec:IP_options}) che devono essere inoltrati al socket
+ corrente. Può essere usata soltanto per socket di tipo raw.
+
\item[\constd{IP\_TOS}] L'opzione consente di leggere o impostare il campo
\textit{Type of Service} dell'intestazione IP (per una trattazione più
dettagliata, che riporta anche i valori possibili e le relative costanti di
estesa si veda sez.~\ref{sec:IP_header}). Il campo TTL è di 8 bit e
l'opzione richiede che \param{optval} sia un intero, che ne conterrà il
valore.
-
-\item[\constd{IP\_MINTTL}] L'opzione, introdotta con il kernel 2.6.34, imposta
- un valore minimo per il campo \textit{Time to Live} dei pacchetti associati
- al socket su cui è attivata, che se non rispettato ne causa lo scarto
- automatico. L'opzione è nata per implementare
- l'\href{http://www.ietf.org/rfc/rfc5082.txt}{RFC~5082} che la prevede come
- forma di protezione per i router che usano il protocollo BGP poiché questi,
- essendo in genere adiacenti, possono, impostando un valore di 255, scartare
- automaticamente tutti gli eventuali pacchetti falsi creati da un attacco a
- questo protocollo, senza doversi curare di verificarne la
- validità.\footnote{l'attacco viene in genere portato per causare un
- \textit{Denial of Service} aumentando il consumo di CPU del router nella
- verifica dell'autenticità di un gran numero di pacchetti di pacchetti
- falsi; questi, arrivando da sorgenti diverse da un router adiacente, non
- potrebbero più avere un TTL di 255 anche qualora questo fosse stato il
- valore di partenza, e l'impostazione dell'opzione consente di scartarli
- senza carico aggiuntivo sulla CPU (che altrimenti dovrebbe calcolare una
- checksum).}
-
-\item[\constd{IP\_HDRINCL}] Se abilitata l'utente deve fornire lui stesso
- l'intestazione IP in cima ai propri dati. L'opzione è valida soltanto per
- socket di tipo \const{SOCK\_RAW}, e quando utilizzata eventuali valori
- impostati con \const{IP\_OPTIONS}, \const{IP\_TOS} o \const{IP\_TTL} sono
- ignorati. In ogni caso prima della spedizione alcuni campi
- dell'intestazione vengono comunque modificati dal kernel, torneremo
- sull'argomento in sez.~\ref{sec:socket_raw}
-
-\item[\constd{IP\_RECVERR}] Questa è una opzione introdotta con i kernel della
- serie 2.2.x, ed è specifica di Linux. Essa permette di usufruire di un
- meccanismo affidabile per ottenere un maggior numero di informazioni in caso
- di errori. Se l'opzione è abilitata tutti gli errori generati su un socket
- vengono memorizzati su una coda, dalla quale poi possono essere letti con
- \func{recvmsg} (vedi sez.~\ref{sec:net_sendmsg}) come messaggi ancillari
- (torneremo su questo in sez.~\ref{sec:net_ancillary_data}) di tipo
- \const{IP\_RECVERR}. L'opzione richiede per \param{optval} un intero usato
- come valore logico e non è applicabile a socket di tipo
- \const{SOCK\_STREAM}.
-
-\itindbeg{Path~MTU}
-\item[\constd{IP\_MTU\_DISCOVER}] Questa è una opzione introdotta con i kernel
- della serie 2.2.x, ed è specifica di Linux. L'opzione permette di scrivere
- o leggere le impostazioni della modalità usata per la determinazione della
- \textit{Path MTU} (vedi sez.~\ref{sec:net_lim_dim}) del
- socket. L'opzione prende per \param{optval} un valore intero che indica la
- modalità usata, da specificare con una delle costanti riportate in
- tab.~\ref{tab:sock_ip_mtu_discover}.
-
- \begin{table}[!htb]
- \centering
- \footnotesize
- \begin{tabular}[c]{|l|r|p{7cm}|}
- \hline
- \multicolumn{2}{|c|}{\textbf{Valore}}&\textbf{Significato} \\
- \hline
- \hline
- \constd{IP\_PMTUDISC\_DONT}&0& Non effettua la ricerca dalla \textit{Path
- MTU}.\\
- \constd{IP\_PMTUDISC\_WANT}&1& Utilizza il valore impostato per la rotta
- utilizzata dai pacchetti (dal comando
- \texttt{route}).\\
- \constd{IP\_PMTUDISC\_DO} &2& Esegue la procedura di determinazione
- della \textit{Path MTU} come richiesto
- dall'\href{http://www.ietf.org/rfc/rfc1191.txt}{RFC~1191}.\\
- \hline
- \end{tabular}
- \caption{Valori possibili per l'argomento \param{optval} di
- \const{IP\_MTU\_DISCOVER}.}
- \label{tab:sock_ip_mtu_discover}
- \end{table}
-
- Il valore di default applicato ai socket di tipo \const{SOCK\_STREAM} è
- determinato dal parametro \texttt{ip\_no\_pmtu\_disc} (vedi
- sez.~\ref{sec:sock_sysctl}), mentre per tutti gli altri socket di default la
- ricerca è disabilitata ed è responsabilità del programma creare pacchetti di
- dimensioni appropriate e ritrasmettere eventuali pacchetti persi. Se
- l'opzione viene abilitata, il kernel si incaricherà di tenere traccia
- automaticamente della \textit{Path MTU} verso ciascuna destinazione, e
- rifiuterà immediatamente la trasmissione di pacchetti di dimensioni maggiori
- della MTU con un errore di \errval{EMSGSIZE}.\footnote{in caso contrario la
- trasmissione del pacchetto sarebbe effettuata, ottenendo o un fallimento
- successivo della trasmissione, o la frammentazione dello stesso.}
-
-\item[\constd{IP\_MTU}] Permette di leggere il valore della \textit{Path MTU}
- di percorso del socket. L'opzione richiede per \param{optval} un intero che
- conterrà il valore della \textit{Path MTU} in byte. Questa è una opzione
- introdotta con i kernel della serie 2.2.x, ed è specifica di Linux.
-
- È tramite questa opzione che un programma può leggere, quando si è avuto un
- errore di \errval{EMSGSIZE}, il valore della MTU corrente del socket. Si
- tenga presente che per poter usare questa opzione, oltre ad avere abilitato
- la scoperta della \textit{Path MTU}, occorre che il socket sia stato
- esplicitamente connesso con \func{connect}.
-
- Ad esempio con i socket UDP si potrà ottenere una stima iniziale della
- \textit{Path MTU} eseguendo prima una \func{connect} verso la destinazione,
- e poi usando \func{getsockopt} con questa opzione. Si può anche avviare
- esplicitamente il procedimento di scoperta inviando un pacchetto di grosse
- dimensioni (che verrà scartato) e ripetendo l'invio coi dati aggiornati. Si
- tenga infine conto che durante il procedimento i pacchetti iniziali possono
- essere perduti, ed è compito dell'applicazione gestirne una eventuale
- ritrasmissione.
-
-\itindend{Path~MTU}
-
-\item[\constd{IP\_ROUTER\_ALERT}] Questa è una opzione introdotta con i
- kernel della serie 2.2.x, ed è specifica di Linux. Prende per
- \param{optval} un intero usato come valore logico. Se abilitata
- passa tutti i pacchetti con l'opzione \textit{IP Router Alert} (vedi
- sez.~\ref{sec:IP_options}) che devono essere inoltrati al socket
- corrente. Può essere usata soltanto per socket di tipo raw.
-
-\item[\constd{IP\_MULTICAST\_TTL}] L'opzione permette di impostare o leggere il
- valore del campo TTL per i pacchetti \textit{multicast} in uscita associati
- al socket. È importante che questo valore sia il più basso possibile, ed il
- default è 1, che significa che i pacchetti non potranno uscire dalla rete
- locale. Questa opzione consente ai programmi che lo richiedono di superare
- questo limite. L'opzione richiede per
- \param{optval} un intero che conterrà il valore del TTL.
-
-\item[\constd{IP\_MULTICAST\_LOOP}] L'opzione consente di decidere se i dati
- che si inviano su un socket usato con il \textit{multicast} vengano ricevuti
- anche sulla stessa macchina da cui li si stanno inviando. Prende per
- \param{optval} un intero usato come valore logico.
-
- In generale se si vuole che eventuali client possano ricevere i dati che si
- inviano occorre che questa funzionalità sia abilitata (come avviene di
- default). Qualora però non si voglia generare traffico per dati che già sono
- disponibili in locale l'uso di questa opzione permette di disabilitare
- questo tipo di traffico.
-
-\item[\constd{IP\_ADD\_MEMBERSHIP}] L'opzione consente di unirsi ad gruppo di
- \textit{multicast}, e può essere usata solo con \func{setsockopt}.
- L'argomento \param{optval} in questo caso deve essere una struttura di tipo
- \struct{ip\_mreqn}, illustrata in fig.~\ref{fig:ip_mreqn_struct}, che
- permette di indicare, con il campo \var{imr\_multiaddr} l'indirizzo del
- gruppo di \textit{multicast} a cui ci si vuole unire, con il campo
- \var{imr\_address} l'indirizzo dell'interfaccia locale con cui unirsi al
- gruppo di \textit{multicast} e con \var{imr\_ifindex} l'indice
- dell'interfaccia da utilizzare (un valore nullo indica una interfaccia
- qualunque).
-
- Per compatibilità è possibile utilizzare anche un argomento di tipo
- \struct{ip\_mreq}, una precedente versione di \struct{ip\_mreqn}, che
- differisce da essa soltanto per l'assenza del campo \var{imr\_ifindex}.
-
-\begin{figure}[!htb]
- \footnotesize \centering
- \begin{minipage}[c]{0.80\textwidth}
- \includestruct{listati/ip_mreqn.h}
- \end{minipage}
- \caption{La struttura \structd{ip\_mreqn} utilizzata dalle opzioni dei
- socket per le operazioni concernenti l'appartenenza ai gruppi di
- \textit{multicast}.}
- \label{fig:ip_mreqn_struct}
-\end{figure}
-
-\item[\constd{IP\_DROP\_MEMBERSHIP}] Lascia un gruppo di \textit{multicast},
- prende per \param{optval} la stessa struttura \struct{ip\_mreqn} (o
- \struct{ip\_mreq}) usata anche per \const{IP\_ADD\_MEMBERSHIP}.
-
-\item[\constd{IP\_MULTICAST\_IF}] Imposta l'interfaccia locale per l'utilizzo
- del \textit{multicast}, ed utilizza come \param{optval} le stesse strutture
- \struct{ip\_mreqn} o \struct{ip\_mreq} delle due precedenti opzioni.
-
-% TODO chiarire quale è la struttura \struct{ip\_mreq}
-
-
\end{basedescript}
\item[\constd{TCP\_INFO}] questa opzione, specifica di Linux, ma introdotta
anche in altri kernel (ad esempio FreeBSD) permette di controllare lo stato
- interno di un socket TCP direttamente da un programma in user space.
+ interno di un socket TCP direttamente da un programma in \textit{user space}.
L'opzione restituisce in una speciale struttura \struct{tcp\_info}, la cui
definizione è riportata in fig.~\ref{fig:tcp_info_struct}, tutta una serie
di dati che il kernel mantiene, relativi al socket. Anche questa opzione
situazione.} utilizzare per il singolo socket. L'opzione è stata
introdotta con il kernel 2.6.13,\footnote{alla data di stesura di queste
note (Set. 2006) è pure scarsamente documentata, tanto che non è neanche
- definita nelle intestazioni delle \acr{glibc} per cui occorre definirla a
+ definita nelle intestazioni della \acr{glibc} per cui occorre definirla a
mano al suo valore che è 13.} e prende come per \param{optval} il
puntatore ad un buffer contenente il nome dell'algoritmo di controllo che
si vuole usare.
dati ancillari e di controllo (vedi sez.~\ref{sec:net_ancillary_data}).
\end{basedescript}
-Oltre a questi nella directory \texttt{/proc/sys/net/core} si trovano altri
-file, la cui documentazione dovrebbe essere mantenuta nei sorgenti del kernel,
-nel file \texttt{Documentation/networking/ip-sysctl.txt}; la maggior parte di
-questi però non è documentato:
+Oltre a questi, nella directory \texttt{/proc/sys/net/core} si trovano diversi
+altri file, la cui documentazione, come per gli altri, dovrebbe essere
+mantenuta nei sorgenti del kernel nel file
+\texttt{Documentation/networking/ip-sysctl.txt}; la maggior parte di questi
+però non è documentato:
\begin{basedescript}{\desclabelwidth{2.2cm}\desclabelstyle{\nextlinelabel}}
\item[\sysctlrelfiled{net/core}{dev\_weight}] blocco di lavoro (\textit{work
quantum}) dello \textit{scheduler} di processo dei pacchetti.
disabilitare globalmente il procedimento con questo parametro ha pesanti
ripercussioni in termini di prestazioni di rete.
-\item[\sysctlrelfiled{net/ipv4}{ip\_always\_defrag}] fa si che tutti i
+\item[\sysctlrelfiled{net/ipv4}{ip\_always\_defrag}] fa sì che tutti i
pacchetti IP frammentati siano riassemblati, anche in caso in successivo
immediato inoltro.\footnote{introdotto con il kernel 2.2.13, nelle versioni
precedenti questo comportamento poteva essere solo stabilito un volta per
\item[\sysctlrelfiled{net/ipv4}{ipfrag\_high\_thresh}] indica il limite
massimo (espresso in numero di byte) sui pacchetti IP frammentati presenti
- in coda; quando questo valore viene raggiunta la coda viene ripulita fino al
+ in coda; quando questo valore viene raggiunto la coda viene ripulita fino al
valore \texttt{ipfrag\_low\_thresh}. Prende un valore intero.
-\item[\sysctlrelfiled{net/ipv4}{ipfrag\_low\_thresh}] soglia bassa
- (specificata in byte) a cui viene riportata la coda dei pacchetti IP
- frammentati quando si raggiunge il valore massimo dato da
+\item[\sysctlrelfiled{net/ipv4}{ipfrag\_low\_thresh}] indica la dimensione
+ (specificata in byte) della soglia inferiore a cui viene riportata la coda
+ dei pacchetti IP frammentati quando si raggiunge il valore massimo dato da
\texttt{ipfrag\_high\_thresh}. Prende un valore intero.
\item[\sysctlrelfiled{net/ipv4}{ip\_nonlocal\_bind}] se abilitato rende
possibile ad una applicazione eseguire \func{bind} anche su un indirizzo che
non è presente su nessuna interfaccia locale. Prende un valore logico e di
- default è disabilitato.
+ default è disabilitato. La funzionalità può essere abilitata a livello di
+ singolo socket con l'opzione \const{IP\_FREEBIND} illustrata in
+ sez.~\ref{sec:sock_ipv4_options}.
Questo può risultare utile per applicazioni particolari (come gli
\textit{sniffer}) che hanno la necessità di ricevere pacchetti anche non
\item[\sysctlrelfiled{net/ipv4}{tcp\_app\_win}] indica la frazione della
finestra TCP che viene riservata per gestire l'overhaed dovuto alla
- bufferizzazione. Prende un valore valore intero che consente di calcolare la
+ bufferizzazione. Prende un valore intero che consente di calcolare la
dimensione in byte come il massimo fra la MSS e
$\texttt{window}/2^\texttt{tcp\_app\_win}$. Un valore nullo significa che
non viene riservato nessuno spazio; il valore di default è 31.
\item[\sysctlrelfiled{net/ipv4}{tcp\_ecn}] abilita il meccanismo della
\textit{Explicit Congestion Notification} (in breve ECN) nelle connessioni
TCP. Prende valore logico che di default è disabilitato. La \textit{Explicit
- Congestion Notification} \itindex{Explicit~Congestion~Notification} è un
- meccanismo che consente di notificare quando una rotta o una rete è
+ Congestion Notification} \itindex{Explicit~Congestion~Notification~(ECN)}
+ è un meccanismo che consente di notificare quando una rotta o una rete è
congestionata da un eccesso di traffico,\footnote{il meccanismo è descritto
in dettaglio nell'\href{http://www.ietf.org/rfc/rfc3168.txt}{RFC~3168}
mentre gli effetti sulle prestazioni del suo utilizzo sono documentate
risposta prima che il kernel decida che la connessione è caduta e la
termini. Prende un valore intero che di default è 9.
-\item[\sysctlrelfiled{net/ipv4}{tcp\_keepalive\_time}] indica il numero
- di secondi che devono passare senza traffico sulla connessione prima che il
- kernel inizi ad inviare pacchetti di pacchetti di
- \textit{keepalive}.\footnote{ha effetto solo per i socket per cui si è
- impostata l'opzione \const{SO\_KEEPALIVE} (vedi
- sez.~\ref{sec:sock_options_main}.} Prende un valore intero che di default
- è 7200, pari a due ore.
+\item[\sysctlrelfiled{net/ipv4}{tcp\_keepalive\_time}] indica il numero di
+ secondi che devono passare senza traffico sulla connessione prima che il
+ kernel inizi ad inviare pacchetti di \textit{keepalive}.\footnote{ha effetto
+ solo per i socket per cui si è impostata l'opzione \const{SO\_KEEPALIVE}
+ (vedi sez.~\ref{sec:sock_options_main}.} Prende un valore intero che di
+ default è 7200, pari a due ore.
\item[\sysctlrelfiled{net/ipv4}{tcp\_low\_latency}] indica allo stack
TCP del kernel di ottimizzare il comportamento per ottenere tempi di latenza
\item[\sysctlrelfiled{net/ipv4}{tcp\_tw\_recycle}] abilita il riutilizzo
rapido dei socket in stato \texttt{TIME\_WAIT}. Prende un valore logico e di
default è disabilitato. Non è opportuno abilitare questa opzione che può
- causare problemi con il NAT.\footnote{il
- \itindex{Network~Address~Translation} \textit{Network Address Translation}
- è una tecnica, impiegata nei firewall e nei router, che consente di
- modificare al volo gli indirizzi dei pacchetti che transitano per una
- macchina, Linux la supporta con il \textit{netfilter}.}
+ causare problemi con il NAT.\footnote{la
+ \itindex{Network~Address~Translation~(NAT)} \textit{Network Address
+ Translation} (abbreviato in NAT) è una tecnica, impiegata nei firewall e
+ nei router, che consente di modificare al volo gli indirizzi dei pacchetti
+ che transitano per una macchina, Linux la supporta con il
+ \textit{netfilter}.}
\item[\sysctlrelfiled{net/ipv4}{tcp\_tw\_reuse}] abilita il riutilizzo
dello stato \texttt{TIME\_WAIT} quando questo è sicuro dal punto di vista
\item il secondo valore, denominato \textit{default}, indica la dimensione
di default in byte del buffer di spedizione di un socket TCP. Questo
valore sovrascrive il default iniziale impostato per tutti i tipi di
- socket con \sysctlfile{net/core/wmem\_default}. Il default è 87380 byte,
- ridotto a 43689 per sistemi con poca memoria. Si può aumentare questo
- valore quando si desiderano dimensioni più ampie del buffer di
+ socket sul file \sysctlfile{net/core/wmem\_default}. Il default è 87380
+ byte, ridotto a 43689 per sistemi con poca memoria. Si può aumentare
+ questo valore quando si desiderano dimensioni più ampie del buffer di
trasmissione per i socket TCP, ma come per il precedente
\sysctlrelfile{net/ipv4}{tcp\_rmem}) se si vuole che in corrispondenza
aumentino anche le dimensioni usate per la finestra TCP si deve abilitare