In questo capitolo sarà fatta un'introduzione ai concetti generali che servono
come prerequisiti per capire la programmazione di rete, non tratteremo quindi
-aspetti specifici ma faremo una breve introduzione al modello più comune usato
+aspetti specifici ma faremo una breve introduzione ai modelli più comuni usati
nella programmazione di rete, per poi passare ad un esame a grandi linee dei
-protocolli di rete e di come questi sono organizzati e interagiscono.
+protocolli di rete e di come questi sono organizzati e interagiscono.
In particolare, avendo assunto l'ottica di un'introduzione mirata alla
programmazione, ci concentreremo sul gruppo di protocolli più diffuso, il
\section{Modelli di programmazione}
\label{sec:net_prog_model}
-
La differenza principale fra un'applicazione di rete e un programma normale è
che quest'ultima per definizione concerne la comunicazione fra processi
diversi, che in generale non girano neanche sulla stessa macchina. Questo già
Uno specifico modello relativo alla programmazione di rete è poi quello in cui
è possibile, invece della classica comunicazione uno ad uno comunque usata in
-tutti i modelli precedenti (anche nel \texttt{peer to peer} la comunicazione è
+tutti i modelli precedenti (anche nel \textit{peer-to-peer} la comunicazione è
comunque fra singoli ``\textit{peer}''), una comunicazione da uno a molti.
\itindbeg{broadcast}
Questo modello nasce dal fatto che molte tecnologie di rete (ed in particolare
-la Ethernet, che è probabilmente la più diffusa) hanno il supporto per
-effettuare una comunicazione in cui un nodo qualunque della rete più inviare
-informazioni in contemporanea a tutti gli altri. In questo caso si parla di
+Ethernet, che è probabilmente la più diffusa) hanno il supporto per effettuare
+una comunicazione in cui un nodo qualunque della rete più inviare informazioni
+in contemporanea a tutti gli altri. In questo caso si parla di
\textit{broadcast}, utilizzando la nomenclatura usata per le trasmissioni
radio, anche se in realtà questo tipo di comunicazione è eseguibile da un nodo
qualunque per cui tutti quanti possono ricoprire sia il ruolo di trasmettitore
centrali, e soprattutto quello di trasporto.
La principale interfaccia usata nella programmazione di rete, quella dei
-socket (vedi sez.~\ref{cha:socket_intro}), è infatti un'interfaccia nei
-confronti di quest'ultimo. Questo avviene perché al di sopra del livello di
-trasporto i programmi hanno a che fare solo con dettagli specifici delle
+socket (che vedremo in sez.~\ref{cha:socket_intro}), è infatti un'interfaccia
+nei confronti di quest'ultimo. Questo avviene perché al di sopra del livello
+di trasporto i programmi hanno a che fare solo con dettagli specifici delle
applicazioni, mentre al di sotto vengono curati tutti i dettagli relativi alla
comunicazione. È pertanto naturale definire una interfaccia di programmazione
su questo confine, tanto più che è proprio lì (come evidenziato in
\item[\textsl{TCP}] \textit{Trasmission Control Protocol}. È un protocollo
orientato alla connessione che provvede un trasporto affidabile per un
flusso di dati bidirezionale fra due stazioni remote. Il protocollo ha cura
- di tutti gli aspetti del trasporto, come l'\textit{acknoweledgment} (il
- ricevuto), i timeout, la ritrasmissione, ecc. È usato dalla maggior parte
- delle applicazioni.
+ di tutti gli aspetti del trasporto dei dati, come l'\textit{acknowledgment}
+ (il ricevuto), i timeout, la ritrasmissione, ecc. È usato dalla maggior
+ parte delle applicazioni.
\item[\textsl{UDP}] \textit{User Datagram Protocol}. È un protocollo senza
connessione, per l'invio di dati a pacchetti. Contrariamente al TCP il
protocollo non è affidabile e non c'è garanzia che i pacchetti raggiungano
\subsection{Internet Protocol (IP)}
\label{sec:net_ip}
-Quando si parla di IP ci si riferisce in genere alla versione attualmente in
-uso che è la versione 4 (e viene pertanto chiamato IPv4). Questa versione
-venne standardizzata nel 1981
+Quando si parla di \textit{Internet Protocol} (IP) si fa in genere riferimento
+ad una versione (la quarta, da cui il nome IPv4) che è quella più usata
+comunemente, anche se ormai si sta diffondendo sempre di più la nuova versione
+IPv6. Il protocollo IPv4 venne standardizzato nel 1981
dall'\href{http://www.ietf.org/rfc/rfc0719.txt}{RFC~719}.
-Internet Protocol nasce per disaccoppiare le applicazioni della struttura
-hardware delle reti di trasmissione, e creare una interfaccia di trasmissione
-dei dati indipendente dal sottostante substrato di rete, che può essere
-realizzato con le tecnologie più disparate (Ethernet, Token Ring, FDDI, ecc.).
-Il compito di IP è pertanto quello di trasmettere i pacchetti da un computer
-all'altro della rete; le caratteristiche essenziali con cui questo viene
-realizzato in IPv4 sono due:
+Il protocollo IP (indipendentemente dalla versione) nasce per disaccoppiare le
+applicazioni della struttura hardware delle reti di trasmissione, e creare una
+interfaccia di trasmissione dei dati indipendente dal sottostante substrato di
+interconnessione fisica, che può essere realizzato con le tecnologie più
+disparate (Ethernet, Token Ring, FDDI, ecc.). Il compito di IP è pertanto
+quello di trasmettere i pacchetti da un computer all'altro della rete; le
+caratteristiche essenziali con cui questo viene realizzato in sono due:
\begin{itemize}
\item \textit{Universal addressing} la comunicazione avviene fra due stazioni