All'interno di ogni processo i file aperti sono identificati da un intero non
negativo, chiamato appunto \textit{file descriptor}, quando un file viene
aperto la funzione restituisce il file descriptor, e tutte le successive
-operazioni devono passare il \textit{file descriptors} come argomento.
+operazioni devono passare il \textit{file descriptor} come argomento.
Per capire come funziona il meccanismo occorre spiegare a grandi linee come è
che il kernel gestisce l'interazione fra processi e file. Il kernel mantiene
che non esiste.
\item \macro{ETXTBSY} si è cercato di accedere in scrittura all'immagine di
un programma in esecuzione.
- \item \macro{ELOOP} si sono incotrati troppi link simbolici nel risolvere
+ \item \macro{ELOOP} si sono incontrati troppi link simbolici nel risolvere
pathname o si è indicato \macro{O\_NOFOLLOW} e \var{pathname} è un link
simbolico.
\end{errlist}
\hline
\textbf{Flag} & \textbf{Descrizione} \\
\hline
- \hline % modailtà di accesso al file
+ \hline % modalità di accesso al file
\macro{O\_RDONLY} & apre il file in sola lettura. \\
\macro{O\_WRONLY} & apre il file in sola scrittura. \\
\macro{O\_RDWR} & apre il file lettura/scrittura. \\
- \hline % modalita di apertura del file
+ \hline % modalità di apertura del file
\hline
\macro{O\_CREAT} & se il file non esiste verrà creato, con le regole di
titolarità del file viste in \secref{sec:file_ownership}. Il parametro
\macro{O\_NDELAY} & in Linux\footnotemark\ è sinonimo di
\macro{O\_NONBLOCK}.\\
\macro{O\_ASYNC} & apre il file per l'input/output in modalità
- asincrona. Non è supportato in Linux. \\
+ asincrona. Quando è settato viene generato un segnale di \macro{SIGIO}
+ tutte le volte che è disponibile dell'input sul file. \\
\macro{O\_SYNC} & apre il file per l'input/output sincrono, ogni
\func{write} bloccherà fino al completamento della scrittura di tutti dati
sul sull'hardware sottostante.\\
di montaggio.\\
\hline
\end{tabular}
- \caption{Costanti definite in \file{fcntl.h} per indicare i vari bit
- usabili per il specificare parametro \var{flags} di \func{open}.}
+ \caption{Valori e significato dei vari bit del \textit{file status flag}.}
\label{tab:file_open_flags}
\end{table}
Come già accennato in \secref{sec:file_fd} a ciascun file aperto è associata
una \textsl{posizione corrente nel file} (il cosiddetto \textit{file offset},
mantenuto nel campo \var{f\_pos} di \var{file}) espressa da un numero intero
-positivo come numero di bytes dall'inizio del file. Tutte le operazioni di
+positivo come numero di byte dall'inizio del file. Tutte le operazioni di
lettura e scrittura avvengono a partire da questa posizione che viene
automaticamente spostata in avanti del numero di byte letti o scritti.
seguenti valori\footnote{per compatibilità con alcune vecchie notazioni
questi valori possono essere rimpiazzati rispettivamente con 0, 1 e 2 o con
\macro{L\_SET}, \macro{L\_INCR} e \macro{L\_XTND}}:
-\begin{description}
-\item \macro{SEEK\_SET} si fa riferimento all'inizio del file: il valore di
+\begin{basedescript}{\desclabelwidth{2.0cm}}
+\item[\macro{SEEK\_SET}] si fa riferimento all'inizio del file: il valore di
\var{offset} è la nuova posizione.
-\item \macro{SEEK\_CUR} si fa riferimento alla posizione corrente del file:
+\item[\macro{SEEK\_CUR}] si fa riferimento alla posizione corrente del file:
\var{offset} che può essere negativo e positivo.
-\item \macro{SEEK\_END} si fa riferimento alla fine del file: il valore di
+\item[\macro{SEEK\_END}] si fa riferimento alla fine del file: il valore di
\var{offset} può essere negativo e positivo.
-\end{description}
+\end{basedescript}
Come accennato in \secref{sec:file_file_size} con \func{lseek} è possibile
settare la posizione corrente anche al di la della fine del file, e alla
il cui prototipo è:
\begin{prototype}{unistd.h}{ssize\_t read(int fd, void * buf, size\_t count)}
- La funzione cerca di leggere \var{count} bytes dal file \var{fd} al buffer
+ La funzione cerca di leggere \var{count} byte dal file \var{fd} al buffer
\var{buf}.
La funzione ritorna il numero di byte letti in caso di successo e -1 in
caso di errore, nel qual caso \var{errno} viene settata ad uno dei valori:
\begin{errlist}
\item \macro{EINTR} la funzione è stata interrotta da un segnale prima di
- aver potuto leggere quasiasi dato.
+ aver potuto leggere qualsiasi dato.
\item \macro{EAGAIN} la funzione non aveva nessun dato da restituire e si
era aperto il file in modalità \macro{O\_NONBLOCK}.
\end{errlist}
La funzione tenta di leggere \var{count} byte a partire dalla posizione
corrente nel file; dopo la lettura la posizione è spostata automaticamente in
-avanti del numero di bytes letti. Se \var{count} è zero la funzione
+avanti del numero di byte letti. Se \var{count} è zero la funzione
restituisce zero senza nessun altro risultato.
Si deve sempre tener presente che non è detto che la funzione \func{read}
comportamento normale e non un errore, che però bisogna sempre tenere
presente.
-La prima e più ovvia di queste ragioni è che si è chiesto di leggere più bytes
+La prima e più ovvia di queste ragioni è che si è chiesto di leggere più byte
di quanto il file ne contenga. In questo caso il file viene letto fino alla
sua fine, e la funzione ritorna regolarmente il numero di byte letti
effettivamente. Se ripetessimo la lettura \func{read} restituirebbe uno zero.
Lo standard Unix98\footnote{questa funzione, e l'analoga \func{pwrite} sono
state aggiunte nel kernel 2.1.60, il supporto nelle \acr{glibc}, compresa
l'emulazione per i vecchi kernel che non hanno la system call, è stato
- aggiutno con la versione 2.1} (vedi \secref{sec:intro_opengroup}) prevede la
+ aggiunto con la versione 2.1} (vedi \secref{sec:intro_opengroup}) prevede la
definizione di un'altra funzione di lettura, \func{pread}, che diventa
accessibile con la definizione:
\begin{verbatim}
\begin{prototype}{unistd.h}
{ssize\_t pread(int fd, void * buf, size\_t count, off\_t offset)}
-La funzione cerca di leggere \var{count} bytes dal file \var{fd}, a partire
+La funzione cerca di leggere \var{count} byte dal file \var{fd}, a partire
dalla posizione \var{offset}, nel buffer \var{buf}.
La funzione ritorna il numero di byte letti in caso di successo e -1 in caso
Per scrivere su un file si usa la funzione \func{write}, il cui prototipo è:
\begin{prototype}{unistd.h}{ssize\_t write(int fd, void * buf, size\_t count)}
- La funzione scrive \var{count} bytes dal buffer \var{buf} sul file \var{fd}.
+ La funzione scrive \var{count} byte dal buffer \var{buf} sul file \var{fd}.
La funzione ritorna il numero di byte scritti in caso di successo e -1 in
caso di errore, nel qual caso \var{errno} viene settata ad uno dei valori:
\macro{SIGPIPE}, se questo viene gestito (o bloccato o ignorato) la
funzione ritorna questo errore.
\item \macro{EINTR} la funzione è stata interrotta da un segnale prima di
- aver potuto scerivere quasiasi dato.
+ aver potuto scrivere qualsiasi dato.
\item \macro{EAGAIN} la funzione non aveva nessun dato da restituire e si
era aperto il file in modalità \macro{O\_NONBLOCK}.
\end{errlist}
Come nel caso di \func{read} la funzione tenta di scrivere \var{count} byte a
partire dalla posizione corrente nel file e sposta automaticamente la
-posizione in avanti del numero di bytes scritti. Se il file è aperto in
+posizione in avanti del numero di byte scritti. Se il file è aperto in
modalità \macro{O\_APPEND} i dati vengono sempre scritti alla fine del file.
Lo standard POSIX richiede che i dati scritti siano immediatamente disponibili
ad una \func{read} chiamata dopo che la \func{write} che li ha scritti è
supportino questa capacità.
Se \var{count} è zero la funzione restituisce zero senza fare nient'altro. Per
-i file ordinari il numero di bytes scritti è sempre uguale a quello indicato
+i file ordinari il numero di byte scritti è sempre uguale a quello indicato
da \var{count}, a meno di un errore. Negli altri casi si ha lo stesso
comportamento di \func{read}.
{ssize\_t pwrite(int fd, void * buf, size\_t count, off\_t offset)}
La funzione cerca di scrivere sul file \var{fd}, a partire dalla posizione
-\var{offset}, \var{count} bytes dal buffer \var{buf}.
+\var{offset}, \var{count} byte dal buffer \var{buf}.
La funzione ritorna il numero di byte letti in caso di successo e -1 in caso
di errore, nel qual caso \var{errno} viene settata secondo i valori già visti
\section{Caratteristiche avanzate}
\label{sec:file_adv_func}
-In questa sezione approfondireme alcune delle caratteristiche più sottili
+In questa sezione approfondiremo alcune delle caratteristiche più sottili
della gestione file in un sistema unix-like, esaminando in dettaglio il
comportamento delle funzioni base, inoltre tratteremo alcune funzioni che
permettono di eseguire operazioni avanzate con i file.
È comunque possibile che due file descriptor di due processi diversi puntino
alla stessa voce nella \textit{file table}; questo è ad esempio il caso dei
-file aperti che venfono ereditati dal processo figlio all'esecuzione di una
+file aperti che vengono ereditati dal processo figlio all'esecuzione di una
\func{fork} (si ricordi quanto detto in \secref{sec:proc_fork}). La situazione
è illustrata in \figref{fig:file_acc_child}; dato che il processo figlio
riceve una copia dello spazio di indirizzi del padre, riceverà anche una copia
In questo modo padre e figlio avranno gli stessi file descriptor che faranno
riferimento alla stessa voce nella \textit{file table}, condividendo così la
-posizione corrente sul file. Questo ha le cosenguenze descritte a suo tempo in
+posizione corrente sul file. Questo ha le conseguenze descritte a suo tempo in
\secref{sec:proc_fork}: in caso di scrittura contemporanea la posizione
corrente nel file varierà per entrambi i processi (in quanto verrà modificato
\var{f\_pos} che è la stesso per entrambi).
file descriptor è una copia esatta del precedente ed entrambi possono essere
interscambiati nell'uso. Per capire meglio il funzionamento della funzione si
può fare riferimento a \figref{fig:file_dup}: l'effetto della funzione è
-semplicamente quello di copiare il valore nella struttura \var{file\_struct},
-cosicché anche il nuovo file descriptor fa riferirimento alla stessa voce
+semplicemente quello di copiare il valore nella struttura \var{file\_struct},
+cosicché anche il nuovo file descriptor fa riferimento alla stessa voce
nella \textit{file table}.
\begin{figure}[htb]
differenza, a parte i codici di errore, è che \func{dup2} chiude il nuovo file
se è già aperto mentre \func{fcntl} apre il primo disponibile con un valore
superiore, per cui per poterla usare come \func{dup2} occorrerebbe prima
-effettare una \func{close}, perdendo l'atomicità dell'operazione.
+effettuare una \func{close}, perdendo l'atomicità dell'operazione.
L'uso principale di queste funzioni è per la redirezione dell'input e
dell'output fra l'esecuzione di una \func{fork} e la successiva \func{exec};
Il comportamento di questa funzione è determinato dal valore del comando
\param{cmd} che le viene fornito; in \secref{sec:file_dup} abbiamo incontrato
-un esempio, una lista dei possibili valori è riportata di seguito:
+un esempio per la duplicazione dei file descriptor, una lista dei possibili
+valori è riportata di seguito:
\begin{basedescript}{\desclabelwidth{2.0cm}}
\item[\macro{F\_DUPFD}] trova il primo file descriptor disponibile di valore
maggiore o uguale ad \param{arg} e ne fa una copia di \var{fd}. In caso di
\macro{EMFILE} se il processo ha già raggiunto il massimo numero di
descrittori consentito.
\item[\macro{F\_SETFD}] setta il valore del \textit{file descriptor flag}
- al valore specificato con\param{arg}. Al momento l'unico bit usato è
+ al valore specificato con \param{arg}. Al momento l'unico bit usato è
quello di \textit{close on exec}, identificato dalla costante
\macro{FD\_CLOEXEC}.
\item[\macro{F\_GETFD}] ritorna il valore del \textit{file descriptor flag} di
\item[\macro{F\_SETFL}] setta il \textit{file status flag} al valore
specificato da \param{arg}, possono essere settati solo i bit riportati
nella terza sezione di \tabref{tab:file_open_flags} (da verificare).
+\item[\macro{F\_GETLK}]
+\item[\macro{F\_SETLK}]
+\item[\macro{F\_SETLKW}]
+\item[\macro{F\_GETOWN}]
+\item[\macro{F\_SETOWN}]
+\item[\macro{F\_GETSIG}]
+\item[\macro{F\_SETSIG}]
\end{basedescript}
+
\subsection{La funzione \func{ioctl}}
\label{sec:file_ioctl}
-
+Benché il concetto di \textit{everything is a file} si sia dimostratato molto
+valido anche per l'interazione con i più vari dispositivi, con cui si può
+interagire con le stesse funzioni usate per i normali file di dati, ognuno di
+essi avrà poi delle caratteristiche peculiari, specifiche dell'hardware e
+della funzionalità che provvede, che non possono venire comprese in questa
+interfaccia astratta (un caso tipico è il settaggio della velocità di una
+porta seriale, o le dimensioni di un framebuffer).
+
+Per questo motivo fin dall'inizio è sempre stata previsto l'uso della funzione
+\func{ioctl} come un \textit{coltellino svizzero} con cui poter compiere tutte
+le operazioni specifiche e particolari di ogni singolo dispositivo. Tutto
+quello che non è possibile effettuare con le funzioni finora esaminate finisce
+per essere effettuato attraverso \func{ioctl}; il prototipo di questa funzione
+è:
+
+\begin{prototype}{sys/ioctl.h}{int ioctl(int fd, int request, ...)}
+
+ La funzione manipola il sottostante dispositivo, usando il parametro
+ \param{request} per specificare l'operazione richiesta e il terzo parametro
+ (che usualmente è di tipo \param{char * argp}) per passare o ricevere
+ l'informazione necessaria al dispositivo.
+
+ La funzione nella maggior parte dei casi ritorna 0, alcune operazioni usano
+ però il valore di ritorno per in caso di successo e -1
+ in caso di errore, nel qual caso \var{errno} viene settata ad uno dei
+ valori:
+ \begin{errlist}
+ \item \macro{ENOTTY} il file \param{fd} non è associato con un device.
+ \item \macro{EINVAL} gli argomenti \param{request} o \param{argp} non sono
+ validi.
+ \end{errlist}
+ ed inoltre \macro{EBADF},
+\end{prototype}