From e6ae2ca5d94550028d23c73974f336291beeb876 Mon Sep 17 00:00:00 2001 From: Simone Piccardi Date: Mon, 22 Oct 2001 22:15:50 +0000 Subject: [PATCH] Aggiunte seteuid, setreuid, setresuid --- gapil.tex | 2 +- prochand.tex | 143 +++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++-------- 2 files changed, 122 insertions(+), 23 deletions(-) diff --git a/gapil.tex b/gapil.tex index a6f2327..6e7bfe3 100644 --- a/gapil.tex +++ b/gapil.tex @@ -1,4 +1,4 @@ -%% +%% %% GaPiL : Guida alla Programmazione in Linux %% %% S. Piccardi Oct. 2000 diff --git a/prochand.tex b/prochand.tex index 8da07e6..9eb7912 100644 --- a/prochand.tex +++ b/prochand.tex @@ -377,6 +377,7 @@ periodo di attesa. Se eseguiamo il comando senza specificare attese (come si può notare in \texttt{\small 17--19} i valori di default specificano di non attendere), otterremo come output sul terminale: + \footnotesize \begin{verbatim} [piccardi@selidor sources]$ ./forktest 3 @@ -433,6 +434,7 @@ Un secondo aspetto molto importante nella creazione dei processi figli quello dell'interazione dei vari processi con i file; per illustrarlo meglio proviamo a redirigere su un file l'output del nostro programma di test, quello che otterremo è: + \footnotesize \begin{verbatim} [piccardi@selidor sources]$ ./forktest 3 > output @@ -664,6 +666,7 @@ avr di terminazione. Come verifica di questo comportamento possiamo eseguire il comando \cmd{forktest} imponendo a ciascun processo figlio due secondi di attesa prima di uscire, il risultato è: + \footnotesize \begin{verbatim} [piccardi@selidor sources]$ ./forktest -c2 3 @@ -711,6 +714,7 @@ condizione: lanciamo il comando \cmd{forktest} in background, indicando al processo padre di aspettare 10 secondi prima di uscire; in questo caso, usando \cmd{ps} sullo stesso terminale (prima dello scadere dei 10 secondi) otterremo: + \footnotesize \begin{verbatim} [piccardi@selidor sources]$ ps T @@ -824,6 +828,7 @@ base del valore specificato tramite la variabile \var{pid}, secondo lo specchietto riportato in \ntab: \begin{table}[!htb] \centering + \footnotesize \begin{tabular}[c]{|c|p{10cm}|} \hline \textbf{Valore} & \textbf{Significato}\\ @@ -1395,8 +1400,8 @@ seguono la sematica POSIX che prevede l'esistenza di \textit{saved user id} e \headdecl{unistd.h} \headdecl{sys/types.h} -\funcdecl{int setuid(uid\_t uid)} setta l' \textit{user ID} del processo -corrente. +\funcdecl{int setuid(uid\_t uid)} setta l'\textit{user ID} del processo +corrente. \funcdecl{int setgid(gid\_t gid)} setta il \textit{group ID} del processo corrente. @@ -1407,7 +1412,9 @@ l'unico errore possibile Il funzionamento di queste due funzioni è analogo, per cui considereremo solo la prima; la seconda si comporta esattamente allo stesso modo facendo -riferimento al \textit{group id} invece che all'\textit{user id}. +riferimento al \textit{group id} invece che all'\textit{user id}. Gli +eventuali \textit{supplementary group id} non vengono modificati da nessuna +delle funzioni che tratteremo in questa sezione. L'effetto della chiamata è diverso a seconda dei privilegi del processo; se @@ -1416,22 +1423,13 @@ sistema) allora tutti gli identificatatori (\textit{real}, \textit{effective} e \textit{saved}) vengono settati al valore specificato da \var{uid}, altrimenti viene settato solo l'\textit{effective user id}, e soltanto se il valore specificato corrisponde o al \textit{real user id} o al \textit{saved - user id}. Negli altri casi segnalato un errore (con \macro{EPERM}). + user id}. Negli altri casi viene segnalato un errore (con \macro{EPERM}). Come accennato l'uso principale di queste funzioni è quello di poter -consentire ad un programma con i bit \acr{suid} o \acr{sgid} settati, di +consentire ad un programma con i bit \acr{suid} o \acr{sgid} settati di riportare l'\textit{effective user id} a quello dell'utente che ha lanciato il -programma, per effettuare il lavoro che non necessita di privilegi aggiuntivi, -ed eventualmente tornare indietro. - -Occorre però tenere conto che tutto questo non è possibile nel caso di root, -in tal caso infatti l'esecuzione una \func{setuid} con un \textit{effective - user id} uguale a zero comporta il cambiamento di tutti gli identificatori -associati al processo rendendo impossibile riguadagnare i privilegi di -amministratore. Questo è l'uso che ne fa \cmd{login} una volta che crea una -nuova shell per l'utente, ma se si vuole cambiare soltanto l'\textit{effective - user id} occorre ricorrere ad altre funzioni (si veda ad esempio -\secref{sec:proc_seteuid}). +programma, effettuare il lavoro che non necessita di privilegi aggiuntivi, ed +eventualmente tornare indietro. Come esempio per chiarire dell'uso di queste funzioni prediamo quello con cui viene gestito l'accesso al file \file{/var/log/utmp}. In questo file viene @@ -1455,10 +1453,10 @@ situazione degli identificatori in questo modo, dato che l'\textit{effective group id} è quello giusto, il programma può accedere a \file{/var/log/utmp} in scrittura ed aggiornarlo, a questo punto il programma può eseguire una \func{setgid(getgid())} per settare -l'\textit{effective group id} a quello dell'utente (ed usando il \textit{real - group id} la funzione avrà successo), in questo modo non sarà possibile -lanciare dal terminale programmi che modificano detto file, in tal caso -infatti la situazione degli identificatori sarebbe: +l'\textit{effective group id} a quello dell'utente (e dato che il \textit{real + group id} corrisponde la funzione avrà successo), in questo modo non sarà +possibile lanciare dal terminale programmi che modificano detto file, in tal +caso infatti la situazione degli identificatori sarebbe: \begin{eqnarray*} \label{eq:2} \textit{real group id} &=& \textrm{\acr{gid} (invariato)} \\ @@ -1480,13 +1478,114 @@ avr \end{eqnarray*} consentendo l'accesso a \file{/var/log/utmp}. +Occorre però tenere conto che tutto questo non è possibile con root, in tal +caso infatti l'esecuzione una \func{setuid} comporta il cambiamento di tutti +gli identificatori associati al processo rendendo impossibile riguadagnare i +privilegi di amministratore. Questo comportamento è corretto per l'uso che ne +fa \cmd{login} una volta che crea una nuova shell per l'utente; ma quando si +vuole cambiare soltanto l'\textit{effective user id} del processo per cedere i +privilegi occorre ricorrere ad altre funzioni (si veda ad esempio +\secref{sec:proc_seteuid}). + + +\subsection{Le funzioni \func{setreuid} e \func{setresuid}} +\label{sec:proc_setreuid} + +Queste due funzioni derivano da BSD che non supportando\footnote{almeno fino + alla versione 4.3+BSD TODO, verificare e aggiornare la nota} i \textit{saved + id} le usava per poter scambiare fra di loro effective e real id. I +prototipi sono: + +\begin{functions} +\headdecl{unistd.h} +\headdecl{sys/types.h} + +\funcdecl{int setreuid(uid\_t ruid, uid\_t euid)} setta il \textit{real user + ID} e l'\textit{effective user ID} del processo corrente ai valori +specificati da \var{ruid} e \var{euid}. + +\funcdecl{int setregid(gid\_t rgid, gid\_t egid)} setta il \textit{real group + ID} e l'\textit{effective group ID} del processo corrente ai valori +specificati da \var{rgid} e \var{egid}. + +Le funzioni restituiscono 0 in caso di successo e -1 in caso di fallimento: +l'unico errore possibile è \macro{EPERM}. +\end{functions} + +Gli utenti normali possono settare gli identificatori soltanto ai valori del +loro \textit{effective id} o \textit{real id}, valori diversi comportano il +fallimento della chiamata; l'amministratore invece può specificare un valore +qualunque. Specificando -1 come valore l'identificatore corrispondente viene +lasciato inalterato. + +Con queste funzione si possono scambiare fra loro \textit{real id} e +\textit{effective id}, e pertanto è possibile implementare un comportamento +simile a quello visto in precedenza per \func{setgid}, cedendo i privilegi con +un primo scambio, e recuperandoli, eseguito il lavoro non privilegiato, con un +secondo scambio. + +In questo caso però occorre porre molta attenzione quando si creano nuovi +processi nella fase intermedia, questi infatti avranno un \textit{real id} +privilegiato, che dovrà essere esplicitamente eliminato prima di porre in +esecuzione un nuovo processo, che altrimenti potrebbero riottenere detti +privilegi. + +Come accennato le funzioni derivano da un'implementazione che non prevedeva la +presenza di \textit{saved id}, per evitare che questo possa essere +riutilizzato nella fase intermedia per recuperare un \textit{effective id} +(privilegiato) originale, tutte le volte che uno degli identificatori viene +modificato da una di queste funzioni, il \textit{saved id} viene sempre +settato al nuovo valore che viene ad assumere l'\textit{effective id}. + \subsection{Le funzioni \func{seteuid} e \func{setegid}} \label{sec:proc_seteuid} +Queste funzioni sono un'estensione allo standard POSIX.1 (ma sono comunque +supportate dalla maggior parte degli unix) usate per cambiare gli +\textit{effective id}; i loro prototipi sono: -\subsection{Le funzioni \func{setreuid} e \func{setresuid}} -\label{sec:proc_setreuid} +\begin{functions} +\headdecl{unistd.h} +\headdecl{sys/types.h} + +\funcdecl{int seteuid(uid\_t uid)} setta l'\textit{effective user ID} del +processo corrente. + +\funcdecl{int setegid(gid\_t gid)} setta l'\textit{effective group ID} del +processo corrente. + +Le funzioni restituiscono 0 in caso di successo e -1 in caso di fallimento: +l'unico errore possibile è \macro{EPERM}. +\end{functions} + + + + +\subsection{Le funzioni \func{setresuid} e \func{setresgid}} +\label{sec:proc_setresuid} + +Queste due funzioni sono una estensione introdotta in Linux dal kernel 2.1.44, +e permettono un completo controllo su tutti gli identificatori (\textit{real}, +\textit{effective} e \textit{saved}), i prototipi sono: + +\begin{functions} +\headdecl{unistd.h} +\headdecl{sys/types.h} + +\funcdecl{int setresuid(uid\_t ruid, uid\_t euid, uid\_t suid)} setta il +\textit{real user ID}, l'\textit{effective user ID} e il \textit{saved user + ID} del processo corrente ai valori specificati rispettivamente da +\var{ruid}, \var{euid} e \var{suid}. + +\funcdecl{int setresgid(gid\_t rgid, gid\_t egid, gid\_t sgid)} setta il +\textit{real group ID}, l'\textit{effective group ID} e il \textit{saved group + ID} del processo corrente ai valori specificati rispettivamente da +\var{rgid}, \var{egid} e \var{sgid}. + +Le funzioni restituiscono 0 in caso di successo e -1 in caso di fallimento: +l'unico errore possibile è \macro{EPERM}. +\end{functions} \subsection{Le funzioni \func{setfsuid} e \func{setfsgid}} -- 2.30.2