From 7b5118a8c6ff15e5fcdc1a70a27ead7fcd35830b Mon Sep 17 00:00:00 2001 From: Simone Piccardi Date: Wed, 2 Jan 2002 22:04:46 +0000 Subject: [PATCH 1/1] Aggiunte varie. --- filestd.tex | 16 ++- gapil.tex | 2 +- prochand.tex | 23 +++-- sources/Makefile | 4 + system.tex | 252 ++++++++++++++++++++++++++++++++++++++--------- 5 files changed, 227 insertions(+), 70 deletions(-) diff --git a/filestd.tex b/filestd.tex index df0f162..c51220d 100644 --- a/filestd.tex +++ b/filestd.tex @@ -1349,8 +1349,10 @@ puntatore allo stream; questo pu \end{functions} \noindent che permettono di ottenere questa informazione. -Altre due funzioni, \func{\_\_freading} e \func{\_\_fwriting} servono ad un -uso ancora più specialistico, il loro prototipo è: +La conoscenza dell'ultima operazione effettuata su uno stream aperto è utile +in quanto permette di trarre conclusioni sullo stato del buffer e del suo +contenuto. Altre due funzioni, \func{\_\_freading} e \func{\_\_fwriting} +servono a tale scopo, il loro prototipo è: \begin{functions} \headdecl{stdio\_ext.h} \funcdecl{int \_\_freading(FILE *stream)} @@ -1362,16 +1364,12 @@ uso ancora pi scrittura o se l'ultima operazione è stata di scrittura. \end{functions} -Le due funzioni hanno lo scopo di determinare di che tipo è stata l'ultima +Le due funzioni permettono di determinare di che tipo è stata l'ultima operazione eseguita su uno stream aperto in lettura/scrittura; ovviamente se uno stream è aperto in sola lettura (o sola scrittura) la modalità dell'ultima operazione è sempre determinata; l'unica ambiguità è quando non sono state -ancora eseguite operazioni, in questo caso le funzioni rispondono come se -una operazione ci fosse comunque stata. - -La conoscenza dell'ultima operazione effettuata su uno stream aperto in -lettura/scrittura è utile in quanto permette di trarre conclusioni sullo stato -del buffer e del suo contenuto. +ancora eseguite operazioni, in questo caso le funzioni rispondono come se una +operazione ci fosse comunque stata. \subsection{Il controllo della bufferizzazione} diff --git a/gapil.tex b/gapil.tex index 053bc85..16e9a8c 100644 --- a/gapil.tex +++ b/gapil.tex @@ -59,7 +59,7 @@ \begin{quote} - Copyright \copyright\ 2000-2001 Simone Piccardi. Permission is granted to + Copyright \copyright\ 2000-2002 Simone Piccardi. Permission is granted to copy, distribute and/or modify this document under the terms of the GNU Free Documentation License, Version 1.1 or any later version published by the Free Software Foundation; with the Invariant Sections being ``Prefazione'', diff --git a/prochand.tex b/prochand.tex index 7eb71cc..da69143 100644 --- a/prochand.tex +++ b/prochand.tex @@ -109,9 +109,10 @@ Dato che tutti i processi attivi nel sistema sono comunque generati da kernel, (come \cmd{keventd}, \cmd{kswapd}, etc.)} si possono classificare i processi con la relazione padre/figlio in una organizzazione gerarchica ad albero, in maniera analoga a come i file sono organizzati in un albero di -directory (si veda \secref{sec:file_file_struct}); in \curfig\ si è mostrato il -risultato del comando \cmd{pstree} che permette di mostrare questa struttura, -alla cui base c'è \cmd{init} che è progenitore di tutti gli altri processi. +directory (si veda \secref{sec:file_organization}); in \curfig\ si è mostrato +il risultato del comando \cmd{pstree} che permette di mostrare questa +struttura, alla cui base c'è \cmd{init} che è progenitore di tutti gli altri +processi. Il kernel mantiene una tabella dei processi attivi, la cosiddetta @@ -584,12 +585,10 @@ comune dopo l'esecuzione di una \func{fork} \item gli identificatori per il controllo di accesso: il \textit{real user id}, il \textit{real group id}, l'\textit{effective user id}, l'\textit{effective group id} ed i \textit{supplementary group id} (vedi - \secref{sec:proc_user_group}). + \secref{sec:proc_access_id}). \item gli identificatori per il controllo di sessione: il \textit{process group id} e il \textit{session id} ed il terminale di controllo (vedi \secref{sec:sess_xxx} e \secref{sec:sess_xxx}). -\item gli identificatori per il controllo di accesso (vedi - \secref{sec:proc_user_group}). \item la directory di lavoro e la directory radice (vedi \secref{sec:file_work_dir} e \secref{sec:file_chroot}). \item la maschera dei permessi di creazione (vedi \secref{sec:file_umask}). @@ -1183,8 +1182,8 @@ la lista completa \item il \textit{process id} (\acr{pid}) ed il \textit{parent process id} (\acr{ppid}). \item il \textit{real user id} ed il \textit{real group id} (vedi - \secref{sec:proc_user_group}). -\item i \textit{supplementary group id} (vedi \secref{sec:proc_user_group}). + \secref{sec:proc_access_id}). +\item i \textit{supplementary group id} (vedi \secref{sec:proc_access_id}). \item il \textit{session id} ed il \textit{process group id} (vedi \secref{sec:sess_xxx}). \item il terminale di controllo (vedi \secref{sec:sess_xxx}). @@ -1261,8 +1260,8 @@ nuovi processi, e le varie funzioni per la loro manipolazione diretta e tutte le problematiche connesse ad una gestione accorta dei privilegi. -\subsection{Utente e gruppo di un processo} -\label{sec:proc_user_group} +\subsection{Gli identificatori del controllo di accesso} +\label{sec:proc_access_id} Come accennato in \secref{sec:intro_multiuser} il modello base\footnote{in realtà già esistono estensioni di questo modello base, che lo rendono più @@ -1424,7 +1423,7 @@ di utente e gruppo associati dal kernel ad ogni processo, Le due funzioni che vengono usate per cambiare identità (cioè utente e gruppo di appartenenza) ad un processo sono rispettivamente \func{setuid} e -\func{setgid}; come accennato in \secref{sec:proc_user_group} in Linux esse +\func{setgid}; come accennato in \secref{sec:proc_access_id} in Linux esse seguono la semantica POSIX che prevede l'esistenza del \textit{saved user id} e del \textit{saved group id}; i loro prototipi sono: \begin{functions} @@ -1664,7 +1663,7 @@ specificati come puntatori ( Queste funzioni sono usate per settare gli identificatori usati da Linux per il controllo dell'accesso ai file. Come già accennato in -\secref{sec:proc_user_group} in Linux è definito questo ulteriore gruppo di +\secref{sec:proc_access_id} in Linux è definito questo ulteriore gruppo di identificatori, che di norma sono assolutamente equivalenti agli \textit{effective id}, dato che ogni cambiamento di questi ultimi viene immediatamente riportato sui \textit{filesystem id}. diff --git a/sources/Makefile b/sources/Makefile index b13e669..7ce1d44 100644 --- a/sources/Makefile +++ b/sources/Makefile @@ -12,8 +12,12 @@ FINAL = forktest errcode echo echod daytimed iterdaytimed daytime testfopen \ testren +getparam: getparam.c + $(CC) $(CFLAGS) $^ -o $@ + all: $(FINAL) + testfopen: test_fopen.c $(CC) $(CFLAGS) $^ -o $@ diff --git a/system.tex b/system.tex index b5a6ae1..145b1a0 100644 --- a/system.tex +++ b/system.tex @@ -18,7 +18,7 @@ e rimuoverli da programma. \subsection{Limiti e parametri di sistema} -\label{sec:sys_sys_limits} +\label{sec:sys_limits} In qualunque sistema sono presenti un gran numero di parametri e costanti il cui valore può essere definito dall'architettura dell'hardware, @@ -41,69 +41,225 @@ due tipi di funzionalit \end{itemize*} La prima funzionalità si può ottenere includendo gli opportuni header file, -mentre per la seconda sono ovviamante necessarie delle funzioni; ci sono molti -casi però in cui alcuni di questi limiti sono fissi in una implementazione -mentre possono variare in un altra. +mentre per la seconda sono ovviamante necessarie delle funzioni; la situazione +è complicata dal fatto che ci sono molti casi in cui alcuni di questi limiti +sono fissi in una implementazione mentre possono variare in un altra. +Quando i limiti sono fissi vengono definiti come macro nel file +\file{limits.h}, se invece possono variare, il loro valore sarà ottenibile +tramite la funzione \func{sysconf}. + +Lo standard ANSI C definisce dei limiti che sono tutti fissi e pertanto +disponibili al momanto della compilazione; un elenco è riportato in +\tabref{tab:sys_ansic_macro}, come ripreso da \file{limits.h}; come si vede +per la maggior parte attengono alle dimensioni dei tipi dei dati interi, le +informazioni analoghe per i dati in virgola mobile sono definite a parte e +accessibili includendo \file{float.h}. Un'altra costante prevista dallo +standard (l'unica che può non essere fissa e che pertanto non è definita in +\file{limits.h}) è \macro{FOPEN\_MAX}, essa deve essere definita in +\file{stdio.h} ed avere un valore minimo di 8. + +\begin{table}[htb] + \centering + \footnotesize + \begin{tabular}[c]{|l|r|l|} + \hline + \textbf{Macro}&\textbf{Valore}&\textbf{Significato}\\ + \hline + \hline + \macro{MB\_LEN\_MAX}& 16 & massima dimensione di un + carattere multibyte\\ + \macro{CHAR\_BIT} & 8 & bit di \type{char}\\ + \macro{UCHAR\_MAX}& 255 & massimo di \type{unsigned char}\\ + \macro{SCHAR\_MIN}& -128 & minimo di \type{signed char}\\ + \macro{SCHAR\_MAX}& 127 & massimo di \type{signed char}\\ + \macro{CHAR\_MIN} &\footnotemark& minimo di \type{char}\\ + \macro{CHAR\_MAX} &\footnotemark& massimo di \type{char}\\ + \macro{SHRT\_MIN} & -32768 & minimo di \type{short}\\ + \macro{SHRT\_MAX} & 32767 & massimo di \type{short}\\ + \macro{USHRT\_MAX}& 65535 & massimo di \type{unsigned short}\\ + \macro{INT\_MAX} & 2147483647 & minimo di \type{int}\\ + \macro{INT\_MIN} &-2147483648 & minimo di \type{int}\\ + \macro{UINT\_MAX} & 4294967295 & massimo di \type{unsigned int}\\ + \macro{LONG\_MAX} & 2147483647 & massimo di \type{long}\\ + \macro{LONG\_MIN} &-2147483648 & minimo di \type{long}\\ + \macro{ULONG\_MAX}& 4294967295 & massimo di \type{unsigned long}\\ + \hline + \end{tabular} + \caption{Macro definite in \file{limits.h} in conformità allo standard + ANSI C.} + \label{tab:sys_ansic_macro} +\end{table} + +\footnotetext[1]{il valore può essere 0 o \macro{SCHAR\_MIN} a seconda che il + sistema usi caratteri con segno o meno.} + +\footnotetext[2]{il valore può essere \macro{UCHAR\_MAX} o \macro{SCHAR\_MAX} + a seconda che il sistema usi caratteri con segno o meno.} + +A questi valori lo standard ISO C90 ne aggiunge altri tre, relativi al tipo +\type{long long} introdotto con il nuovo standard, i relativi valori sono in +\tabref{tab:sys_isoc90_macro}. + +\begin{table}[htb] + \centering + \footnotesize + \begin{tabular}[c]{|l|r|l|} + \hline + \textbf{Macro}&\textbf{Valore}&\textbf{Significato}\\ + \hline + \hline + \macro{LLONG\_MAX}& 9223372036854775807&massimo di \type{long long}\\ + \macro{LLONG\_MIN}&-9223372036854775808&minimo di \type{long long}\\ + \macro{ULLONG\_MAX}&18446744073709551615& + massimo di \type{unsigned long long}\\ + \hline + \end{tabular} + \caption{Macro definite in \file{limits.h} in conformità allo standard + ISO C90.} + \label{tab:sys_isoc90_macro} +\end{table} + +Lo standard POSIX.1 definisce 33 diversi limiti o costanti, 15 delle quali, +riportate in \secref{tab:sys_posix1_base}, devono essere sempre dichiarate, +in quanto definiscono dei valori minimi che qualunque implementazione che sia +conforme allo standard deve avere; molti di questi valori sono di scarsa +utilità, essendo troppo ristretti ed ampiamente superati in tutte le +implementazioni dello standard. + +\begin{table}[htb] + \centering + \footnotesize + \begin{tabular}[c]{|l|r|p{8cm}|} + \hline + \textbf{Macro}&\textbf{Valore}&\textbf{Significato}\\ + \hline + \hline + \macro{\_POSIX\_ARG\_MAX} &4096 & dimensione massima degli argomenti + passati ad una funzione della famiglia + \func{exec}.\\ + \macro{\_POSIX\_CHILD\_MAX} &6 & numero massimo di processi contemporanei + che un utente può eseguire.\\ + \macro{\_POSIX\_LINK\_MAX} &8 & numero massimo di link a un file\\ + \macro{\_POSIX\_MAX\_CANON}&255 & spazio disponibile nella coda di input + canonica del terminale\\ + \macro{\_POSIX\_MAX\_INPUT}&255 & spazio disponibile nella coda di input + del terminale\\ + \macro{\_POSIX\_NGROUPS\_MAX}&0 & numero di gruppi supplementari per + processo.\\ + \macro{\_POSIX\_OPEN\_MAX} &16 & numero massimo di file che un processo + può mantenere aperti in contemporanea.\\ + \macro{\_POSIX\_NAME\_MAX}& 14 & lunghezza in byte di un nome di file. \\ + \macro{\_POSIX\_PATH\_MAX}& 256 & lunghezza in byte di pathname.\\ + \macro{\_POSIX\_PIPE\_BUF}& 512 & byte scrivibili atomicamente in una + pipe\\ + \macro{\_POSIX\_SSIZE\_MAX}&32767& valore massimo del tipo + \type{ssize\_t}.\\ + \macro{\_POSIX\_STREAM\_MAX}&8 & massimo numero di stream aperti per + processo in contemporanea.\\ + \macro{\_POSIX\_TZNAME\_MAX}& & dimensione massima del nome di una + \texttt{timezone} (vedi ).\\ + \hline + \end{tabular} + \caption{Costanti fisse, definite in \file{limits.h}, richieste + obbligatoriamente allo standard POSIX.1.} + \label{tab:sys_posix1_base} +\end{table} + +Oltre a questi valori lo standard ne definisce altri a riguardo + + +\begin{table}[htb] + \centering + \footnotesize + \begin{tabular}[c]{|l|r|p{8cm}|} + \hline + \textbf{Macro}&\textbf{Valore}&\textbf{Significato}\\ + \hline + \hline + \macro{\_POSIX\_AIO\_LISTIO\_MAX}& 2& \\ + \macro{\_POSIX\_AIO\_MAX}& 1& \\ + \macro{\_POSIX\_DELAYTIMER\_MAX}& 32 & \\ + \macro{\_POSIX\_MQ\_OPEN\_MAX}& 8& \\ + \macro{\_POSIX\_MQ\_PRIO\_MAX}& 32& \\ + \macro{\_POSIX\_FD\_SETSIZE}& 16 & \\ + \macro{\_POSIX\_NAME\_MAX}& 14& \\ + \macro{\_POSIX\_PATH\_MAX}& 256& \\ + \macro{\_POSIX\_PIPE\_BUF}& 512& \\ + \macro{\_POSIX\_SSIZE\_MAX}& 32767& \\ + \macro{\_POSIX\_STREAM\_MAX}&8 & \\ + \macro{\_POSIX\_TZNAME\_MAX}& 6& \\ + \hline + \end{tabular} + \caption{Macro definite in \file{limits.h} in conformità allo standard + POSIX.1.} + \label{tab:sys_posix1_macro} +\end{table} Lo standard ANSI C definisce dei limiti solo sulle dimensioni dei tipi dei -dati, che sono ovviamente fissi, gli standard POSIX.1 e POSIX.2 ne definiscono -molti altri attinenti alle caratteristiche del sistema (come il numero massimo -di figli, la lunghezza di un pathname, ecc.) che possono essere fissi o meno: -quando sono fissi vengono definiti come macro nel file \file{limits.h}, se -invece possono variare la macro corrispondente deve essere indefinita, ed il -loro valore sarà ottenibile tramite la funzione \func{sysconf}, il cui -prototipo è: -\begin{prototype}{unistd.h}{long sysconf(int name)} +dati, che sono ovviamente fissi, gli standard POSIX.1 e POSIX.2 definiscono +molti altri limiti attinenti a varie caratteristiche del sistema (come il +numero massimo di figli, la lunghezza di un pathname, ecc.) che possono essere +fissi o meno: quando sono fissi vengono definiti come macro nel file +\file{limits.h}, se invece possono variare, il loro valore sarà ottenibile +tramite la funzione \func{sysconf}. + + +\subsection{La funzione \func{sysconf}} +\label{sec:sys_sysconf} + +Come accennato in \secref{sec:sys_limits} quando uno dei limiti o delle +carateristiche del sistema può variare, per evitare di dover ricompilare un +programma tutte le volte che si cambiano le opzioni con cui è compilato il +kernel, o alcuni dei parametri modificabili a run time, è necessario ottenerne +il valore attraverso la funzione \func{sysconf}, il cui prototipo è: +\begin{prototype}{unistd.h}{long sysconf(int name)} Restituisce il valore del parametro di sistema \param{name}. \bodydesc{La funzione restituisce indietro il valore del parametro richiesto, o 1 se si tratta di un'opzione disponibile, 0 se l'opzione non è disponibile e -1 in caso di errore (ma \var{errno} non viene settata).} \end{prototype} -\noindent ed i valori possibili disponibili in Linux per \param{name} sono -definiti in \ntab. + +La funzione prende come argomento un intero che specifica quale dei limiti si +vuole conoscere; uno specchietto contentente tutti quelli disponibili in +Linux, e la corrispondente macro di \func{limits.h}, è riportato in \ntab. \begin{table}[htb] \centering \footnotesize \begin{tabular}[c]{|l|l|p{9cm}|} \hline - \textbf{Parametro}&\textbf{macro sostituita} &\textbf{Significato}\\ + \textbf{Parametro}&\textbf{Macro sostituita} &\textbf{Significato}\\ \hline \hline \texttt{\_SC\_ARG\_MAX} &\macro{ARG\_MAX}& - The maximum length of the arguments to the exec() - family of functions; the corresponding macro is - . \\ - \texttt{\_SC\_CHILD\_MAX}&\macro{\_POSIX\_CHILD\_MAX}& - The number of simultaneous processes per user id, - the corresponding macro is .\\ - \texttt{\_SC\_CLK\_TCK}& \macro{CLK\_TCK} & - The number of clock ticks per second; the corre­ - sponding macro is.\\ - \texttt{\_SC\_STREAM\_MAX}& \macro{STREAM\_MAX}& - The maximum number of streams that a process can - have open at any time. the corresponding standard C - macro is \macro{FOPEN\_MAX}.\\ - \texttt{\_SC\_TZNAME\_MAX}&\macro{TZNAME\_MAX}& - The maximum number of bytes in a timezone name, the - corresponding macro is .\\ - \texttt{\_SC\_OPEN\_MAX}&\macro{\_POSIX\_OPEN\_MAX}& - The maximum number of files that a process can have - open at any time, the corresponding macro is - .\\ - \texttt{\_SC\_JOB\_CONTROL}&\macro{\_POSIX\_JOB\_CONTROL}& - This indicates whether POSIX - style job control is - supported, the corresponding macro is - .\\ - \texttt{\_SC\_SAVED\_IDS}&\macro{\_POSIX\_SAVED\_IDS}& - This indicates whether a process has a saved set- - user-ID and a saved set-group-ID; the corresponding - macro is\\ - \texttt{\_SC\_VERSION}& nessuna & - indicates the year and month the POSIX.1 standard - was approved in the format YYYYMML;the value - 199009L indicates the most recent revision, 1990.\\ + La dimensione massima degli argomenti passati ad una funzione + della famiglia \func{exec}.\\ + \texttt{\_SC\_CHILD\_MAX}&\macro{\_CHILD\_MAX}& + Il numero massimo di processi contemporanei che un utente può + eseguire.\\ + \texttt{\_SC\_CLK\_TCK}& \macro{CLK\_TCK} & + Il numero di \textit{clock tick} al secondo, cioè la frequenza delle + interruzioni del timer di sistema (vedi \secref{sec:proc_priority}).\\ + \texttt{\_SC\_STREAM\_MAX}& \macro{STREAM\_MAX}& + Il massimo numero di stream che un processo può mantenere aperti in + contemporanea. Questo liminte previsto anche dallo standard ANSI C, che + specifica la macro {FOPEN\_MAX}.\\ + \texttt{\_SC\_TZNAME\_MAX}&\macro{TZNAME\_MAX}& + La dimensione massima di un nome di una \texttt{timezone} (vedi ).\\ + \texttt{\_SC\_OPEN\_MAX}&\macro{\_OPEN\_MAX}& + Il numero massimo di file che un processo può mantenere aperti in + contemporanea.\\ + \texttt{\_SC\_JOB\_CONTROL}&\macro{\_POSIX\_JOB\_CONTROL}& + Indica se è supportato il \textit{job conotrol} (vedi + \secref{sec:sess_xxx}) in stile POSIX.\\ + \texttt{\_SC\_SAVED\_IDS}&\macro{\_POSIX\_SAVED\_IDS}& + Indica se il sistema supporta i \textit{saved id} (vedi + \secref{sec:proc_access_id}).\\ + \texttt{\_SC\_VERSION}& \macro{\_POSIX\_VERSION} & + Indica il mese e l'anno di approvazione della revisione dello standard + POSIX.1 a cui il sistema fa riferimento, nel formato YYYYMML, la + revisione più recente è 199009L, che indica il Settembre 1990.\\ \hline \end{tabular} \caption{Parametri del sistema leggibili dalla funzione \func{sysconf}.} @@ -130,7 +286,7 @@ La funzione \func{pathconf} ... \section{Limitazione ed uso delle risorse} -\label{sec:sys_limits} +\label{sec:sys_res_limits} In questa sezione esamimeremo le funzioni che permettono di esaminare e controllare come le varie risorse del sistema (CPU, memoria, ecc.) vengono -- 2.30.2