From 21f7d0f48d68450dd105427b89df37b765616033 Mon Sep 17 00:00:00 2001 From: Simone Piccardi Date: Mon, 10 Jun 2002 20:43:40 +0000 Subject: [PATCH] Revisione --- ipc.tex | 30 +++++++++++++++++------------- 1 file changed, 17 insertions(+), 13 deletions(-) diff --git a/ipc.tex b/ipc.tex index abb9aef..b8c703a 100644 --- a/ipc.tex +++ b/ipc.tex @@ -9,7 +9,7 @@ diversi, come quelli tradizionali che coinvolgono \textit{pipe} e \textit{fifo} e i meccanismi di intercomunicazione di System V. Tralasceremo invece tutte le problematiche relative alla comunicazione -attraverso la rete (e le relative interfacce) che saranno affrontate in gran +attraverso la rete (e le relative interfacce) che saranno affrontate in dettaglio in un secondo tempo. Non affronteremo invece meccanismi più complessi ed evoluti come le RPC (\textit{Remote Procedure Calls}) e CORBA (\textit{Common Object Request Brocker Architecture}) che in genere sono @@ -59,11 +59,12 @@ scrive nel file descriptor aperto in scrittura viene ripresentato tale e quale nel file descriptor aperto in lettura, da cui può essere riletto. I file descriptor infatti non sono connessi a nessun file reale, ma ad un -buffer nel kernel (la cui dimensione, vedi \secref{sec:sys_file_limits}, è -specificata dalla costante \macro{PIPE\_BUF} illustrata in -\figref{fig:ipc_pipe_singular}, in cui sono illustrati i due capi della pipe, -associati a ciascun file descriptor, con le frecce che indicano la direzione -del flusso dei dati attaverso la pipe. +buffer nel kernel, la cui dimensione è specificata dalla costante +\macro{PIPE\_BUF}, (vedi \secref{sec:sys_file_limits}); lo schema di +funzionamento di una pipe è illustrato in \figref{fig:ipc_pipe_singular}, in +cui sono illustrati i due capi della pipe, associati a ciascun file +descriptor, con le frecce che indicano la direzione del flusso dei dati +attaverso la pipe. \begin{figure}[htb] \centering @@ -100,8 +101,8 @@ devono comunque derivare da uno stesso processo padre che ha aperto la pipe, o, più comunemente, essere nella relazione padre/figlio. Per capire meglio il funzionamento di una pipe faremo un esempio di quello che -è l'uso più comune, di una pipe, quello fatto dalla shell, che permette di -inviare automaticamente l'output (usando lo standard output) di un programma +è il loro uso più comune, analogo a quello effettuato della shell, e che +consiste nell'inviare l'output di un processo (usando lo standard output) sull'input di un'altro. @@ -109,11 +110,14 @@ sull'input di un'altro. \subsection{Le \textit{pipe} con nome, o \textit{fifo}} \label{sec:ipc_named_pipe} -Per poter superare il problema delle \textit{pipe} originali, che consentono -la comunicazione solo fra processi correlati, passando attraverso strutture -interne del kernel, sono stati introdotti dei nuovi oggetti, le \textit{fifo}, -che invece possono risiedere sul filesystem, e che i processi possono usare -per le comunicazioni senza dovere per forza essere in relazione diretta. +Per poter superare il problema delle \textit{pipe}, illustrato in +\secref{sec:ipc_pipes}, che ne consente l'uso solo fra procesi con un +progenitore comune o nella relazione padre/figlio, lo standard POSIX.1 +definisce dei nuovi oggetti, le \textit{fifo}, che invece possono risiedere +sul filesystem, e che i processi possono usare per le comunicazioni senza +dovere per forza essere in relazione diretta. + + \section{La comunicazione fra processi di System V} -- 2.30.2