From: Simone Piccardi Date: Sun, 12 May 2002 15:04:37 +0000 (+0000) Subject: Aggiunta roba su adjtimex. X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?p=gapil.git;a=commitdiff_plain;h=b08cbbc5abd1579c0a94d357d5ded1fe902044a0;ds=sidebyside Aggiunta roba su adjtimex. --- diff --git a/system.tex b/system.tex index b617a0c..8b11714 100644 --- a/system.tex +++ b/system.tex @@ -1,4 +1,4 @@ -fo \chapter{La gestione del sistema, delle risorse, e degli errori} +\chapter{La gestione del sistema, delle risorse, e degli errori} \label{cha:system} In questo capitolo tratteremo varie interfacce che attengono agli aspetti più @@ -1804,8 +1804,9 @@ ricevuto lo stato di terminazione, e lo stesso vale per \var{tms\_cstime}. Si tenga conto che l'aggiornamento di \var{tms\_cutime} e \var{tms\_cstime} viene eseguito solo quando una chiamata a \func{wait} o \func{waitpid} è -ritornata. Per questo motivo se un figlio termina prima di altri suoi figli, -questi ``nipoti'' non potranno essere considerati nel calcolo di questi tempi. +ritornata. Per questo motivo se un processo figlio termina prima di ricevere +lo stato di teminazione di tutti i suoi figli, questi processi ``nipoti'' non +verranno considerati nel calcolo di questi tempi. @@ -1816,7 +1817,7 @@ Come anticipato in \secref{sec:sys_unix_time} il \textit{calendar time} mantenuto dal kernel in una variabile di tipo \type{time\_t}, che usualmente corrisponde ad un tipo nativo (in Linux è un intero a 32 bit). Il valore corrente del \textit{calendar time}, che indicheremo come \textsl{tempo di - sistema} può essere ottenuto con la funzione \func{time} che lo restituisce + sistema}, può essere ottenuto con la funzione \func{time} che lo restituisce in nel suddetto formato; il suo prototipo è: \begin{prototype}{time.h}{time\_t time(time\_t *t)} Legge il valore corrente del \textit{calendar time}. @@ -1824,8 +1825,8 @@ in nel suddetto formato; il suo prototipo \bodydesc{La funzione ritorna il valore del \textit{calendar time} in caso di successo e -1 in caso di errore, che può essere solo \macro{EFAULT}.} \end{prototype} -\noindent dove \param{t}, se non nullo, è l'indirizzo su cui salvare il valore -di ritorno. +\noindent dove \param{t}, se non nullo, deve essere l'indirizzo di una +variabile su cui duplicare il valore di ritorno. Analoga a \func{time} è la funzione \func{stime} che serve per effettuare l'operazione inversa, e cioè per settare il tempo di sistema qualora questo @@ -1844,7 +1845,11 @@ altrimenti la chiamata fallir Data la scarsa precisione nell'uso di \type{time\_t} (che ha una risoluzione massima di un secondo) quando si devono effettuare operazioni sui tempi di norma l'uso delle funzioni precedenti è sconsigliato, ed esse sono di solito -sostituite da \func{gettimeofday} e \func{settimeofday}, i cui prototipi sono: +sostituite da \func{gettimeofday} e \func{settimeofday},\footnote{le due + funzioni \func{time} e \func{stime} sono più antiche e derivano da SVr4, + \func{gettimeofday} e \func{settimeofday} sono state introdotte da BSD, ed + in BSD4.3 sono indicate come sostitute delle precedenti.} mentre i cui +prototipi sono: \begin{functions} \headdecl{sys/time.h} \headdecl{time.h} @@ -1864,18 +1869,17 @@ sostituite da \func{gettimeofday} e \func{settimeofday}, i cui prototipi sono: \macro{EPERM}.} \end{functions} -Queste funzioni utilizzano una struttura di tipo \var{timeval} che consente di -indicare intervalli o tempi con precisioni maggiori del secondo, in realtà le -\acr{glibc} provvedono due rappresentazioni alternative del \textit{calendar - time}, le strutture \var{timeval} e \var{timespec}, le cui definizioni sono -riportate in \figref{fig:sys_timeval_struct} e che consentono rispettivamente -precisioni del microsecondo e del nanosecondo.\footnote{la precisione è solo - astratta, l'orologio di sistema normalmente non è in grado di misuare dei - tempi con precisioni simili.} +Queste funzioni utilizzano una struttura di tipo \var{timeval}, la cui +definizione, insieme a quella della analoga \var{timespec}, è riportata in +\figref{fig:sys_timeval_struct}. Le \acr{glibc} infatti provvedono queste due +rappresentazioni alternative del \textit{calendar time} che rispetto a +\type{time\_t} consentono rispettivamente precisioni del microsecondo e del +nanosecondo.\footnote{la precisione è solo teorica, la precisione reale della + misura del tempo dell'orologio di sistema non dipende dall'uso di queste + strutture.} \begin{figure}[!htb] - \footnotesize - \centering + \footnotesize \centering \begin{minipage}[c]{15cm} \begin{lstlisting}[labelstep=0]{}%,frame=,indent=1cm]{} struct timeval @@ -1891,21 +1895,24 @@ struct timespec { \end{minipage} \normalsize \caption{Le strutture \var{timeval} e \var{timespec} usate per una - rappresetnazione ad alta risoluzione del \textit{calendar time}.} + rappresentazione ad alta risoluzione del \textit{calendar time}.} \label{fig:sys_timeval_struct} \end{figure} -Come nel caso di \func{stime} anche \func{settimeofday} può essere utilizzata -solo da un processo coi privilegi di amministratore. Il secondo parametro di -entrambe le funzioni è una struttura \var{timezone}, che storicamente veniva -utilizzata per specificare appunto la \textit{timezone}, cioè l'insieme del -fuso orario e delle convenzioni per l'ora legale. Questo parametro è obsoleto -e in Linux non è mai stato utilizzato e non è supportato né dalle vecchie -\textsl{libc5}, né dalle \textsl{glibc}, e deve essere settato a \macro{NULL}. +Come nel caso di \func{stime} anche \func{settimeofday} (e qualunque funzione +vada a modificare l'orologio di sistema, come quelle che tratteremo in +seguito) può essere utilizzata solo da un processo coi privilegi di +amministratore. Il secondo parametro di entrambe le funzioni è una struttura +\var{timezone}, che storicamente veniva utilizzata per specificare appunto la +\textit{timezone}, cioè l'insieme del fuso orario e delle convenzioni per +l'ora legale che permettevano il passaggio dal tempo universale all'ora +locale. Questo parametro è obsoleto e in Linux non è mai stato utilizzato e +non è supportato né dalle vecchie \textsl{libc5}, né dalle \textsl{glibc}: +pertanto deve essere sempre settato a \macro{NULL}. Modificare l'orologio di sistema con queste funzioni è comunque problematico, -in quanto esse effettuano un cambiamento immediato, così ad esempio se si -porta avanti l'orologio si possono perdere delle esecuzioni di \cmd{cron} +in quanto esse effettuano un cambiamento immediato. Ad esempio se si porta +avanti l'orologio si possono perdere delle esecuzioni di \cmd{cron} programmate nell'intervallo che si è saltato. Per questo motivo la modalità più corretta per settare l'ora è quella di usare la funzione \func{adjtime}, il cui prototipo è: @@ -1923,20 +1930,126 @@ sistema in modo che esso sia sempre monotonicamente crescente. Il valore di \param{delta} esprime il valore di cui si vuole spostare l'orologio; se è positivo l'orologio sarà accelerato per un certo tempo in modo da guadagnare il tempo richiesto, altrimenti sarà rallentato. Il secondo parametro viene -usato, se non nullo, per ricavare il valore del precedente aggiustamento. +usato, se non nullo, per ricevere il valore dell'ultimo aggiustamento +effettuto. Linux poi prevede un'altra funzione, \func{adjtimex}, che consente un -aggiustamento più dettagliato permettendo anche di modificare anche la -velocità dell'orologio di sistema. Il suo prototipo è: -\begin{prototype}{sys/time.h} +aggiustamento molto più dettagliato, permettendo ad esempio anche di +modificare anche la velocità dell'orologio di sistema. La funzione utilizza il +meccanismo di David L. Mills, descritto nell'RFC~1305, che è alla base del +protocollo NTP; la funzione è specifica di Linux e non deve essere usata se la +portabilità è un requisito, le \acr{glibc} provvedono anhe un suo omonimo +\func{ntp\_adjtime}. Il suo prototipo è: +\begin{prototype}{sys/timex.h} {int adjtimex(struct timex *buf)} Aggiusta del valore \param{delta} l'orologio di sistema. - \bodydesc{La funzione restituisce 0 in caso di successo e -1 in caso di - errore, nel qual caso \var{errno} assumerà il valore \macro{EPERM}.} + \bodydesc{La funzione restituisce lo stato dell'orologio (un valore $>0$) in + caso di successo e -1 in caso di errore, nel qual caso \var{errno} + assumerà il valore \macro{EPERM}.} \end{prototype} +La funzione richiede una struttura di tipo \var{timex}, la cui definizione, +così come effettuata in \file{sys/timex.h}, è riportata in +\figref{fig:sys_timex_struct}. L'azione della funzione dipende dal valore del +campo \var{mode}, che specifica quale parametro dell'orologio di sistema, +specificato in un opportuno campo di \var{timex}, deve essere settato. Un +valore nullo serve per leggere i parametri correnti; i valori diversi da zero +devono essere specificati come OR binario delle costanti riportate in +\secref{tab:sys_timex_mode}. + +\begin{figure}[!htb] + \footnotesize \centering + \begin{minipage}[c]{15cm} + \begin{lstlisting}[labelstep=0]{}%,frame=,indent=1cm]{} +struct timex { + unsigned int modes; /* mode selector */ + long int offset; /* time offset (usec) */ + long int freq; /* frequency offset (scaled ppm) */ + long int maxerror; /* maximum error (usec) */ + long int esterror; /* estimated error (usec) */ + int status; /* clock command/status */ + long int constant; /* pll time constant */ + long int precision; /* clock precision (usec) (read only) */ + long int tolerance; /* clock frequency tolerance (ppm) (read only) */ + struct timeval time; /* (read only) */ + long int tick; /* (modified) usecs between clock ticks */ + long int ppsfreq; /* pps frequency (scaled ppm) (ro) */ + long int jitter; /* pps jitter (us) (ro) */ + int shift; /* interval duration (s) (shift) (ro) */ + long int stabil; /* pps stability (scaled ppm) (ro) */ + long int jitcnt; /* jitter limit exceeded (ro) */ + long int calcnt; /* calibration intervals (ro) */ + long int errcnt; /* calibration errors (ro) */ + long int stbcnt; /* stability limit exceeded (ro) */ +}; + \end{lstlisting} + \end{minipage} + \normalsize + \caption{La struttura \var{timex} per il controllo dell'orologio di sistema.} + \label{fig:sys_timex_struct} +\end{figure} + +La trattazione completa di questa funzione necessita di una lettura +approfondita del meccanismo descritto nell'RFC~1305, ci limitiamo a descrivere +in \tabref{tab:sys_timex_mode} i principali valori utilizzabili, un elenco più +dettagliato del significato dei vari campi può essere ritrovato in +\cite{glibc}. + +\begin{table}[htb] + \footnotesize + \centering + \begin{tabular}[c]{|l|c| p{10cm}|} + \hline + \textbf{Nome} & \textbf{Valore} & \textbf{Significato}\\ + \hline + \hline + \macro{ADJ\_OFFSET} & 0x0001 & Setta la differenza fra il tempo + reale e l'orologio di sistema, che + deve essere indicata in microsecondi + nel campo \var{offset} di + \var{timex}.\\ + \macro{ADJ\_FREQUENCY} & 0x0002 & Setta la differenze in frequenza + fra il tempo reale e l'orologio di + sistema, che deve essere indicata + in parti per milione nel campo + \var{frequency} di \var{timex}.\\ + \macro{ADJ\_MAXERROR} & 0x0004 & Setta il valore massimo dell'errore + sul tempo, espresso in microsecondi + nel campo \var{maxerror} di + \var{timex}.\\ + \macro{ADJ\_ESTERROR} & 0x0008 & Setta la stima dell'errore + sul tempo, espresso in microsecondi + nel campo \var{esterror} di + \var{timex}.\\ + \macro{ADJ\_STATUS} & 0x0010 & Setta alcuni + valori di stato interni usati dal + sistema nella gestione + dell'orologio specificati nel campo + \var{status} di \var{timex}.\\ + \macro{ADJ\_TIMECONST} & 0x0020 & Setta la larghezza di banda del PLL + implementato dal kernel, + specificato nel campo + \var{constant} di \var{timex}.\\ + \macro{ADJ\_TICK} & 0x4000 & Setta il valore dei tick del timer + in microsecondi, espresso nel campo + \var{tick} di \var{timex}.\\ + \macro{ADJ\_OFFSET\_SINGLESHOT}&0x8001&Setta uno spostamento una tantum + dell'orologio secondo il valore del + campo \var{offset} simulando il + comportamento di \func{adjtime}.\\ + \hline + \end{tabular} + \caption{Costanti per l'assegnazione del valore del campo \var{mode} della + struttura \var{timex}.} + \label{tab:sys_timex_mode} +\end{table} + +La funzione ritorna un valore positivo che esprime lo stato dell'orologio di +sistema; questo può + + \subsection{La gestione delle date.} \label{sec:sys_date}