From: Simone Piccardi Date: Thu, 22 Nov 2001 00:03:42 +0000 (+0000) Subject: Completato enviroment & C X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?p=gapil.git;a=commitdiff_plain;h=28d478465caab3b1ed140fd1a45c8a305f952be1 Completato enviroment & C --- diff --git a/img/memory_layout.dia b/img/memory_layout.dia index 3608964..a2b20df 100644 Binary files a/img/memory_layout.dia and b/img/memory_layout.dia differ diff --git a/intro.tex b/intro.tex index 18708c7..baa8f71 100644 --- a/intro.tex +++ b/intro.tex @@ -342,7 +342,7 @@ Nel 1993 il marchio Unix pass aveva comprato dalla AT\&T) al consorzio X/Open che iniziò a pubblicare le sue specifiche sotto il nome di \textit{Single UNIX Specification}, l'ultima versione di Spec 1170 diventò così la prima versione delle \textit{Single UNIX - Specification}, più comunemente nota come \textit{Unix 95}. + Specification}, SUSv2, più comunemente nota come \textit{Unix 95}. \subsection{Gli standard UNIX -- Open Group} @@ -353,17 +353,17 @@ da un gruppo di aziende concorrenti rispetto ai fondatori di X/Open) port alla costituzione dell'Open Group, un consorzio internazionale che raccoglie produttori, utenti industriali, entità accademiche e governative. -Nel 1997 fu annunciata la seconda versione delle \textit{Single UNIX - Specification}, che portava le interfacce specificate a 1434 (e a 3030 per -le stazioni grafiche, comprendendo pure la definizione di CDE che richiede sia -X11 che Motif). La conformità a questa versione permette l'uso del nome -\textit{Unix 98}, usato spesso anche per riferirsi allo standard. - - -\subsection{Il comportamento standard del \cmd{gcc}} -\label{sec:intro_gcc} - +Attualmente il consorzio è detentore del marchio depositato Unix, e prosegue +il lavoro di standardizzazione delle varie implementazioni, rilasciando +periodicamente nuove specifiche e strumenti per la verifica della conformità +alle stesse. +Nel 1997 fu annunciata la seconda versione delle \textit{Single UNIX + Specification}, nota con la sigla SUSv2, in queste versione le interfacce +specificate salgono a 1434 (e 3030 se si considerano le stazioni di lavoro +grafiche, per le quali sono inserite pure le interfacce usate da CDE che +richiede sia X11 che Motif). La conformità a questa versione permette l'uso +del nome \textit{Unix 98}, usato spesso anche per riferirsi allo standard. \subsection{Lo ``standard'' BSD} @@ -403,15 +403,17 @@ standard POSIX. +\subsection{Il comportamento standard del \cmd{gcc}} +\label{sec:intro_gcc} +\subsection{Gli standard nelle \acr{glibc}} +\label{sec:intro_glibc_std} -\subsection{Prototipi e puntatori} -\label{sec:intro_function} -\subsection{Tipi di dati primitivi} +\subsection{Gli standard di Linux} \label{sec:intro_data_types} diff --git a/process.tex b/process.tex index 1ec1780..d899675 100644 --- a/process.tex +++ b/process.tex @@ -1068,28 +1068,51 @@ delle restanti tre sono i seguenti: La funzione setta la variabile di ambiente \param{name} al valore \param{value}. - Entrembe le funzioni ritornano 0 in caso di successo e -1 per un errore, che + Entrambe le funzioni ritornano 0 in caso di successo e -1 per un errore, che è sempre \macro{ENOMEM}. \funcdecl{void unsetenv(const char *name)} La funzione rimuove la variabile di ambiente \param{name}. \end{functions} -Per modificare o aggiungere una variabile di ambiente si possono usare le -funzioni \func{putenv} e \func{setenv}. La prima prende come parametro una -stringa analoga quella restituita da \func{getenv}, e sempre nella forma -\texttt{NOME=valore}, se la variabile esiste verrà modificata, altrimenti sarà -aggiunta. La seconda permette di specificare separatamente nome e valore, -inoltre il valore di \param{overwrite} ne specifica il comportamento nel caso -la variabile esista già, sovrascrivendola se diverso da zero, lasciandola -immutata se uguale a zero. - Per cancellare una variabile di ambiente si usa \func{unsetenv}, che elimina -ogni occorrenza della variabile, se questa non esiste non è considerato un -errore. - +ogni occorrenza della variabile, se la variabile specificata non esiste non +succede nulla, e non è previsto (dato che la funzione è \type{void}) nessuna +segnalazione di errore. +Per modificare o aggiungere una variabile di ambiente si possono usare le +funzioni \func{setenv} e \func{putenv}. La prima permette di specificare +separatamente nome e valore della variabile di ambiente, inoltre il valore di +\param{overwrite} specifica il comportamento della funzione nel caso la +variabile esista già, sovrascrivendola se diverso da zero, lasciandola +immutata se uguale a zero. +La seconda funzione prende come parametro una stringa analoga quella +restituita da \func{getenv}, e sempre nella forma \texttt{NOME=valore}. Se la +variabile specificata non esiste la stringa sarà aggiunta all'ambiente, se +invece esiste il suo valore sarà settato a quello specificato da +\func{string}. Si tenga presente che, seguendo lo standard SUSv2, le +\acr{glibc} successive alla versione 2.1.2 aggiungono\footnote{il + comportamento è lo stesso delle vecchie \acr{libc4} e \acr{libc5}; nelle + \acr{glibc}, dalla versione 2.0 alla 2.1.1, veniva invece fatta una copia, + seguendo il comportamento di BSD4.4; dato che questo può dar luogo a perdite + di memoria e non rispetta lo standard il comportamento è stato modificato a + partire dalle 2.1.2, eliminando anche, sempre in conformità a SUSv2, + l'attributo \type{const} dal prototipo.} \func{string} alla lista delle +variabili di ambiente; pertanto ogni cambiamento alla stringa in questione si +riflette automaticamente sull'ambiente, e quindi si deve evitare di passare +alla funzione variabili automatiche (per evitare i problemi esposti in +\secref{sec:proc_auto_var}). + +Si tenga infine presente che se si passa a \func{putenv} solo il nome di una +variabile (cioè \param{string} è nella forma \texttt{NAME} e non contiene un +\var{=}) allora questa viene cancellata dall'ambiente. Infine se la chiamata +di \func{putenv} comporta la necessità di allocare una nuova versione del +vettore \var{environ} questo sarà allocato, ma la versione corrente sarà +deallocata solo se anch'essa risultante da una allocazione fatta in precedenza +da un'altra \func{putenv}, il vettore originale (in genere piazzato al di +sopra dello stack, vedi \figref{fig:proc_mem_layout}), o la memoria associata +alle variabili di ambiente eliminate non viene comunque liberata. \section{Problematiche di programmazione generica}