X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?p=gapil.git;a=blobdiff_plain;f=tcpsock.tex;h=d4533fe0bad22fe803df9b99518d1ead61b2cf26;hp=84503739f96546938d0a13c45b6cb86313699ea7;hb=14dab17d3c3d2e11e554197ea2045dbc7a485de9;hpb=dcf2c2df897955ff3503a7c426025457ab456fd7 diff --git a/tcpsock.tex b/tcpsock.tex index 8450373..d4533fe 100644 --- a/tcpsock.tex +++ b/tcpsock.tex @@ -1101,8 +1101,9 @@ eventualmente ripetere la chiamata alla funzione come per l'errore di Un'altra differenza con BSD è che la funzione non fa ereditare al nuovo socket i flag del socket originale, come \const{O\_NONBLOCK},\footnote{ed in generale tutti quelli che si possono impostare con \func{fcntl}, vedi - sez.~\ref{sec:file_fcntl}.} che devono essere rispecificati ogni volta. Tutto -questo deve essere tenuto in conto se si devono scrivere programmi portabili. + sez.~\ref{sec:file_fcntl_ioctl}.} che devono essere rispecificati ogni +volta. Tutto questo deve essere tenuto in conto se si devono scrivere +programmi portabili. Il meccanismo di funzionamento di \func{accept} è essenziale per capire il funzionamento di un server: in generale infatti c'è sempre un solo socket in @@ -1222,9 +1223,9 @@ socket BSD fanno questa assunzione. \subsection{La funzione \func{close}} \label{sec:TCP_func_close} -La funzione standard Unix \func{close} (vedi sez.~\ref{sec:file_close}) che si -usa sui file può essere usata con lo stesso effetto anche sui file descriptor -associati ad un socket. +La funzione standard Unix \func{close} (vedi sez.~\ref{sec:file_open_close}) +che si usa sui file può essere usata con lo stesso effetto anche sui file +descriptor associati ad un socket. L'azione di questa funzione quando applicata a socket è di marcarlo come chiuso e ritornare immediatamente al processo. Una volta chiamata il socket @@ -1241,9 +1242,9 @@ Come per tutti i file descriptor anche per i socket viene mantenuto un numero di riferimenti, per cui se più di un processo ha lo stesso socket aperto l'emissione del FIN e la sequenza di chiusura di TCP non viene innescata fintanto che il numero di riferimenti non si annulla, questo si applica, come -visto in sez.~\ref{sec:file_sharing}, sia ai file descriptor duplicati che a -quelli ereditati dagli eventuali processi figli, ed è il comportamento che ci -si aspetta in una qualunque applicazione client/server. +visto in sez.~\ref{sec:file_shared_access}, sia ai file descriptor duplicati +che a quelli ereditati dagli eventuali processi figli, ed è il comportamento +che ci si aspetta in una qualunque applicazione client/server. Per attivare immediatamente l'emissione del FIN e la sequenza di chiusura descritta in sez.~\ref{sec:TCP_conn_term}, si può invece usare la funzione @@ -3303,17 +3304,17 @@ con il ciclo (\texttt{\small 8--10}) in cui si impostano i socket trovati attivi. Per far questo si usa la caratteristica dei file descriptor, descritta in -sez.~\ref{sec:file_open}, per cui il kernel associa sempre ad ogni nuovo file -il file descriptor con il valore più basso disponibile. Questo fa sì che si -possa eseguire il ciclo (\texttt{\small 8}) a partire da un valore minimo, che -sarà sempre quello del socket in ascolto, mantenuto in \var{list\_fd}, fino al -valore massimo di \var{max\_fd} che dovremo aver cura di tenere aggiornato. -Dopo di che basterà controllare (\texttt{\small 9}) nella nostra tabella se il -file descriptor è in uso o meno,\footnote{si tenga presente che benché il - kernel assegni sempre il primo valore libero, dato che nelle operazioni i - socket saranno aperti e chiusi in corrispondenza della creazione e - conclusione delle connessioni, si potranno sempre avere dei \textsl{buchi} - nella nostra tabella.} e impostare \var{fset} di conseguenza. +sez.~\ref{sec:file_open_close}, per cui il kernel associa sempre ad ogni nuovo +file il file descriptor con il valore più basso disponibile. Questo fa sì che +si possa eseguire il ciclo (\texttt{\small 8}) a partire da un valore minimo, +che sarà sempre quello del socket in ascolto, mantenuto in \var{list\_fd}, +fino al valore massimo di \var{max\_fd} che dovremo aver cura di tenere +aggiornato. Dopo di che basterà controllare (\texttt{\small 9}) nella nostra +tabella se il file descriptor è in uso o meno,\footnote{si tenga presente che + benché il kernel assegni sempre il primo valore libero, dato che nelle + operazioni i socket saranno aperti e chiusi in corrispondenza della + creazione e conclusione delle connessioni, si potranno sempre avere dei + \textsl{buchi} nella nostra tabella.} e impostare \var{fset} di conseguenza. Una volta inizializzato con i socket aperti il nostro \textit{file descriptor set} potremo chiamare \func{select} per fargli osservare lo stato degli