X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?p=gapil.git;a=blobdiff_plain;f=tcpsock.tex;h=19a9898e0a4a948c3fa70bcb291e1c4ac160fcbf;hp=81cb8e45af9f21156a05256935f19287e1ebf7aa;hb=18f401b26dcb222f30925a0cf03cca8db52495cb;hpb=265547995607b3ec2c04f9b8b035b416e892920b diff --git a/tcpsock.tex b/tcpsock.tex index 81cb8e4..19a9898 100644 --- a/tcpsock.tex +++ b/tcpsock.tex @@ -144,29 +144,28 @@ connessione. Normalmente vengono usate le seguenti opzioni: sez.~\ref{sec:sock_tcp_udp_options}). \item \textit{window scale option}, il protocollo TCP implementa il controllo - di flusso attraverso una \itindex{advertised~window} \textit{advertised - window} (la ``\textsl{finestra annunciata}'', vedi - sez.~\ref{sec:tcp_protocol_xxx}) con la quale ciascun capo della - comunicazione dichiara quanto spazio disponibile ha in memoria per i dati. - Questo è un numero a 16 bit dell'header, che così può indicare un massimo di - 65535 byte;\footnote{in Linux il massimo è 32767 per evitare problemi con - alcune implementazioni che usano l'aritmetica con segno per implementare - lo stack TCP.} ma alcuni tipi di connessione come quelle ad alta velocità - (sopra i 45Mbit/sec) e quelle che hanno grandi ritardi nel cammino dei - pacchetti (come i satelliti) richiedono una finestra più grande per poter - ottenere il massimo dalla trasmissione. Per questo esiste questa opzione che - indica un fattore di scala da applicare al valore della - \itindex{advertised~window} finestra annunciata\footnote{essendo una nuova - opzione per garantire la compatibilità con delle vecchie implementazioni - del protocollo la procedura che la attiva prevede come negoziazione che - l'altro capo della connessione riconosca esplicitamente l'opzione - inserendola anche lui nel suo SYN di risposta dell'apertura della - connessione.} per la connessione corrente (espresso come numero di bit cui - spostare a sinistra il valore della finestra annunciata inserito nel - pacchetto). Con Linux è possibile indicare al kernel di far negoziare il - fattore di scala in fase di creazione di una connessione tramite la - \textit{sysctl} \itindex{TCP~window~scaling} \texttt{tcp\_window\_scaling} - (vedi sez.~\ref{sec:sock_ipv4_sysctl}).\footnote{per poter usare questa + di flusso attraverso una \textit{advertised window} (la ``\textsl{finestra + annunciata}'', vedi sez.~\ref{sec:tcp_protocol_xxx}) con la quale ciascun + capo della comunicazione dichiara quanto spazio disponibile ha in memoria + per i dati. Questo è un numero a 16 bit dell'header, che così può indicare + un massimo di 65535 byte;\footnote{in Linux il massimo è 32767 per evitare + problemi con alcune implementazioni che usano l'aritmetica con segno per + implementare lo stack TCP.} ma alcuni tipi di connessione come quelle ad + alta velocità (sopra i 45Mbit/sec) e quelle che hanno grandi ritardi nel + cammino dei pacchetti (come i satelliti) richiedono una finestra più grande + per poter ottenere il massimo dalla trasmissione. Per questo esiste questa + opzione che indica un fattore di scala da applicare al valore della finestra + annunciata\footnote{essendo una nuova opzione per garantire la compatibilità + con delle vecchie implementazioni del protocollo la procedura che la + attiva prevede come negoziazione che l'altro capo della connessione + riconosca esplicitamente l'opzione inserendola anche lui nel suo SYN di + risposta dell'apertura della connessione.} per la connessione corrente + (espresso come numero di bit cui spostare a sinistra il valore della + finestra annunciata inserito nel pacchetto). Con Linux è possibile indicare + al kernel di far negoziare il fattore di scala in fase di creazione di una + connessione tramite la \textit{sysctl} \itindex{TCP~window~scaling} + \texttt{tcp\_window\_scaling} (vedi + sez.~\ref{sec:sock_ipv4_sysctl}).\footnote{per poter usare questa funzionalità è comunque necessario ampliare le dimensioni dei buffer di ricezione e spedizione, cosa che può essere fatta sia a livello di sistema con le opportune \textit{sysctl} (vedi sez.~\ref{sec:sock_ipv4_sysctl}) @@ -2400,13 +2399,13 @@ si aveva il SYN flag attivo. Si noti come a partire dal secondo pacchetto sia sempre attivo il campo \texttt{ack}, seguito dal numero di sequenza per il quale si da il ricevuto; quest'ultimo, a partire dal terzo pacchetto, viene espresso in forma relativa per maggiore compattezza. Il campo \texttt{win} in -ogni riga indica la \itindex{advertised~window} \textit{advertised window} di -cui parlavamo in sez.~\ref{sec:TCP_TCP_opt}. Allora si può verificare -dall'output del comando come venga appunto realizzata la sequenza di pacchetti -descritta in sez.~\ref{sec:TCP_conn_cre}: prima viene inviato dal client un -primo pacchetto con il SYN che inizia la connessione, a cui il server risponde -dando il ricevuto con un secondo pacchetto, che a sua volta porta un SYN, cui -il client risponde con un il terzo pacchetto di ricevuto. +ogni riga indica la \textit{advertised window} di cui parlavamo in +sez.~\ref{sec:TCP_TCP_opt}. Allora si può verificare dall'output del comando +come venga appunto realizzata la sequenza di pacchetti descritta in +sez.~\ref{sec:TCP_conn_cre}: prima viene inviato dal client un primo pacchetto +con il SYN che inizia la connessione, a cui il server risponde dando il +ricevuto con un secondo pacchetto, che a sua volta porta un SYN, cui il client +risponde con un il terzo pacchetto di ricevuto. Ritorniamo allora alla nostra sessione con il servizio echo: dopo le tre righe del \itindex{three~way~handshake} \textit{three way handshake} non avremo