X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?p=gapil.git;a=blobdiff_plain;f=system.tex;h=a761b4dcd31e2431c3ea9f19294975863f1ee21f;hp=27f1f386ee767487c7580c436962dae495f2ac74;hb=26f7a8bb19c6cb198c213757a97b6ac79e40db4b;hpb=e452a44078ba88fd44d13cfd8d7cfe305c3313e2 diff --git a/system.tex b/system.tex index 27f1f38..a761b4d 100644 --- a/system.tex +++ b/system.tex @@ -2461,7 +2461,6 @@ usare la funzione \funcd{adjtime}, il cui prototipo è: } \end{funcproto} - Questa funzione permette di avere un aggiustamento graduale del tempo di sistema in modo che esso sia sempre crescente in maniera monotona. Il valore indicato nella struttura \struct{timeval} puntata da \param{delta} esprime il @@ -2563,46 +2562,46 @@ riportate in tab.~\ref{tab:sys_timex_mode}. \begin{table}[!htb] \footnotesize \centering - \begin{tabular}[c]{|l|c|p{8cm}|} + \begin{tabular}[c]{|l|p{8cm}|} \hline - \textbf{Nome} & \textbf{Valore} & \textbf{Significato}\\ + \textbf{Nome} & \textbf{Significato}\\ \hline \hline - \constd{ADJ\_OFFSET} & 0x0001 & Imposta la differenza fra il tempo - reale e l'orologio di sistema: - deve essere indicata in microsecondi - nel campo \var{offset} di - \struct{timex}.\\ - \constd{ADJ\_FREQUENCY} & 0x0002 & Imposta la differenza in frequenza - fra il tempo reale e l'orologio di - sistema: deve essere indicata - in parti per milione nel campo - \var{frequency} di \struct{timex}.\\ - \constd{ADJ\_MAXERROR} & 0x0004 & Imposta il valore massimo - dell'errore sul tempo, espresso in - microsecondi nel campo - \var{maxerror} di \struct{timex}.\\ - \constd{ADJ\_ESTERROR} & 0x0008 & Imposta la stima dell'errore - sul tempo, espresso in microsecondi - nel campo \var{esterror} di - \struct{timex}.\\ - \constd{ADJ\_STATUS} & 0x0010 & Imposta alcuni valori di stato - interni usati dal - sistema nella gestione - dell'orologio specificati nel campo - \var{status} di \struct{timex}.\\ - \constd{ADJ\_TIMECONST} & 0x0020 & Imposta la larghezza di banda del - PLL implementato dal kernel, - specificato nel campo - \var{constant} di \struct{timex}.\\ - \constd{ADJ\_TICK} & 0x4000 & Imposta il valore dei \textit{tick} - del timer in - microsecondi, espresso nel campo - \var{tick} di \struct{timex}.\\ - \constd{ADJ\_OFFSET\_SINGLESHOT}&0x8001&Chiede uno spostamento una tantum - dell'orologio secondo il valore del - campo \var{offset} simulando il - comportamento di \func{adjtime}.\\ + \constd{ADJ\_OFFSET} & Imposta la differenza fra il tempo + reale e l'orologio di sistema: + deve essere indicata in microsecondi + nel campo \var{offset} di + \struct{timex}.\\ + \constd{ADJ\_FREQUENCY} & Imposta la differenza in frequenza + fra il tempo reale e l'orologio di + sistema: deve essere indicata + in parti per milione nel campo + \var{frequency} di \struct{timex}.\\ + \constd{ADJ\_MAXERROR} & Imposta il valore massimo + dell'errore sul tempo, espresso in + microsecondi nel campo + \var{maxerror} di \struct{timex}.\\ + \constd{ADJ\_ESTERROR} & Imposta la stima dell'errore + sul tempo, espresso in microsecondi + nel campo \var{esterror} di + \struct{timex}.\\ + \constd{ADJ\_STATUS} & Imposta alcuni valori di stato + interni usati dal + sistema nella gestione + dell'orologio specificati nel campo + \var{status} di \struct{timex}.\\ + \constd{ADJ\_TIMECONST} & Imposta la larghezza di banda del + PLL implementato dal kernel, + specificato nel campo + \var{constant} di \struct{timex}.\\ + \constd{ADJ\_TICK} & Imposta il valore dei \textit{tick} + del timer in + microsecondi, espresso nel campo + \var{tick} di \struct{timex}.\\ + \constd{ADJ\_OFFSET\_SINGLESHOT}&Chiede uno spostamento una tantum + dell'orologio secondo il valore del + campo \var{offset} simulando il + comportamento di \func{adjtime}.\\ \hline \end{tabular} \caption{Costanti per l'assegnazione del valore del campo \var{mode} della @@ -2675,7 +2674,7 @@ dell'orologio per effettuare gli aggiustamenti del calendario per tenere conto del disallineamento con il tempo solare.\footnote{per dettagli si consulti \url{http://it.wikipedia.org/wiki/Leap_second}.} -I campi \var{tm\_min} e\var{tm\_hour} che indicano rispettivamente minuti ed +I campi \var{tm\_min} e \var{tm\_hour} che indicano rispettivamente minuti ed ore hanno valori compresi rispettivamente fra 0 e 59 e fra 0 e 23. Il campo \var{tm\_mday} che indica il giorno del mese prevede invece un valore compreso fra 1 e 31, ma la \acr{glibc} supporta pure il valore 0 come indicazione @@ -2769,40 +2768,30 @@ preallocare la struttura su cui sarà restituita la conversione. La versione rientrante di \func{localtime} però non effettua la chiamata preventiva a \func{tzset} che deve essere eseguita a cura dell'utente. -Infine \func{mktime} esegue la conversione di un \textit{broken-down time} a -partire da una struttura \struct{tm} restituendo direttamente un valore di -tipo \type{time\_t} con il \textit{calendar time}. La funzione ignora i campi -\var{tm\_wday} e \var{tm\_yday} e per gli altri campi normalizza eventuali -valori fuori degli intervalli specificati in precedenza: se cioè si indica un -12 per \var{tm\_mon} si prenderà il gennaio dell'anno successivo. Inoltre la -funzione tiene conto del valore di \var{tm\_isdst} per effettuare le -correzioni relative al fuso orario: un valore positivo indica che deve essere -tenuta in conto l'ora legale, un valore nullo che non deve essere applicata -nessuna correzione, un valore negativo che si deve far ricorso alle +La funzione \func{mktime} esegue invece la conversione di un +\textit{broken-down time} a partire da una struttura \struct{tm} restituendo +direttamente un valore di tipo \type{time\_t} con il \textit{calendar + time}. La funzione ignora i campi \var{tm\_wday} e \var{tm\_yday} e per gli +altri campi normalizza eventuali valori fuori degli intervalli specificati in +precedenza: se cioè si indica un 12 per \var{tm\_mon} si prenderà il gennaio +dell'anno successivo. + +Inoltre la funzione tiene conto del valore di \var{tm\_isdst} per effettuare +le correzioni relative al fuso orario: un valore positivo indica che deve +essere tenuta in conto l'ora legale, un valore nullo che non deve essere +applicata nessuna correzione, un valore negativo che si deve far ricorso alle informazioni relative al proprio fuso orario per determinare lo stato dell'ora -legale. +legale. -La funzione inoltre modifica i valori della struttura \struct{tm} in forma di +La funzione infine modifica i valori della struttura \struct{tm} in forma di \textit{value result argument}, normalizzando i valori dei vari campi, impostando i valori risultanti per \var{tm\_wday} e \var{tm\_yday} e assegnando a \var{tm\_isdst} il valore (positivo o nullo) corrispondente allo -stato dell'ora legale. La funzione inoltre provvede ad impostare il valore -della variabile globale \var{tzname}. +stato dell'ora legale. La funzione provvede anche ad impostare il valore della +variabile globale \var{tzname}. \itindend{calendar~time} -\begin{figure}[!htb] - \footnotesize - \centering - \begin{minipage}[c]{.75\textwidth} - \includestruct{listati/time_zone_var.c} - \end{minipage} - \normalsize - \caption{Le variabili globali usate per la gestione delle - \textit{timezone}.} - \label{fig:sys_tzname} -\end{figure} - Come accennato l'uso del \textit{broken-down time} permette di tenere conto anche della differenza fra tempo universale e ora locale, compresa l'eventuale ora legale. Questo viene fatto dalle funzioni di conversione grazie alle @@ -2832,6 +2821,18 @@ per l'ora legale. Anche se in fig.~\ref{fig:sys_tzname} sono indicate come \var{timezone} indica la differenza di fuso orario in secondi, mentre \var{daylight} indica se è attiva o meno l'ora legale. +\begin{figure}[!htb] + \footnotesize + \centering + \begin{minipage}[c]{.75\textwidth} + \includestruct{listati/time_zone_var.c} + \end{minipage} + \normalsize + \caption{Le variabili globali usate per la gestione delle + \textit{timezone}.} + \label{fig:sys_tzname} +\end{figure} + Benché la funzione \func{asctime} fornisca la modalità più immediata per stampare un tempo o una data, la flessibilità non fa parte delle sue caratteristiche; quando si vuole poter stampare solo una parte (l'ora, o il @@ -2902,8 +2903,8 @@ Il risultato della funzione è controllato dalla stringa di formato \param{format}, tutti i caratteri restano invariati eccetto \texttt{\%} che viene utilizzato come modificatore. Alcuni dei possibili valori che esso può assumere sono riportati in tab.~\ref{tab:sys_strftime_format}.\footnote{per la - precisione si sono riportati definiti dallo standard ANSI C, che sono anche - quelli ripresi in POSIX.1; la \acr{glibc} fornisce anche le estensioni + precisione si sono riportati quelli definiti dallo standard ANSI C che sono + anche quelli ripresi in POSIX.1; la \acr{glibc} fornisce anche le estensioni introdotte da POSIX.2 per il comando \cmd{date}, i valori introdotti da SVID3 e ulteriori estensioni GNU; l'elenco completo dei possibili valori è riportato nella pagina di manuale della funzione.} La funzione tiene conto @@ -2939,7 +2940,7 @@ questo riguardo si rimanda alla lettura della pagina di manuale. Si tenga presente comunque che anche in caso di scansione completamente riuscita la funzione sovrascrive soltanto i campi di \param{tm} indicati dal -formato, la struttura originaria infatti non viene inizializzati e gli altri +formato, la struttura originaria infatti non viene inizializzata e gli altri campi restano ai valori che avevano in precedenza. @@ -2981,9 +2982,9 @@ questo è infatti il metodo usato da Linux per renderla locale ai singoli \textit{thread}. La variabile è in genere definita come \dirct{volatile} dato che può essere -cambiata in modo asincrono da un segnale, per un esempio si veda +cambiata in modo asincrono da un segnale; per un esempio si veda sez.~\ref{sec:sig_sigchld} ricordando quanto trattato in -sez.~\ref{sec:proc_race_cond}). Dato che un gestore di segnale scritto bene si +sez.~\ref{sec:proc_race_cond}. Dato che un gestore di segnale scritto bene si cura di salvare e ripristinare il valore della variabile all'uscita, nella programmazione normale, quando si può fare l'assunzione che i gestori di segnali siano ben scritti, di questo non è necessario preoccuparsi. @@ -3111,7 +3112,9 @@ variabili globali: dichiarate in \headfile{errno.h}. La prima contiene i puntatori alle stringhe di errore indicizzati da \var{errno}; la seconda esprime il valore più alto per un codice di errore, l'utilizzo di una di queste stringhe è -sostanzialmente equivalente a quello di \func{strerror}. +sostanzialmente equivalente a quello di \func{strerror}, ma dato che non è +detto che \var{sys\_errlist} sia stato aggiornato in caso di aggiunta di nuovi +errori, il suo uso è deprecato e si deve sempre usare \func{perror}. \begin{figure}[!htbp] \footnotesize \centering