X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?p=gapil.git;a=blobdiff_plain;f=system.tex;h=a1aa32fab1dfc0e55d2e7390685d60bf95b03822;hp=bd5822bda1efad5c501e1a5465467e73eef83b59;hb=cdc1b275bbd83ad0dbf1ba4be801118724a51085;hpb=487b554b85cda92d10367d5af69a0355b9b2329d diff --git a/system.tex b/system.tex index bd5822b..a1aa32f 100644 --- a/system.tex +++ b/system.tex @@ -43,13 +43,13 @@ definizioni: dato che l'UTC corrisponde all'ora locale di Greenwich. È il tempo su cui viene mantenuto l'orologio del calcolatore, e viene usato ad esempio per indicare le date di modifica dei file o quelle di avvio dei processi. Per - memorizzare questo tempo è stato riservato il tipo primitivo \func{time\_t}. + memorizzare questo tempo è stato riservato il tipo primitivo \type{time\_t}. \item \textit{process time}: talvolta anche detto tempo di CPU. Viene misurato in \textit{clock tick}, corrispondenti al numero di interruzioni effettuate dal timer di sistema, e che per Linux avvengono ogni centesimo di secondo\footnote{eccetto per la piattaforma alpha dove avvengono ogni millesimo di secondo}. Il dato primitivo usato per questo tempo è - \func{clock\_t}, inoltre la costante \macro{HZ} restituisce la frequenza di + \type{clock\_t}, inoltre la costante \macro{HZ} restituisce la frequenza di operazione del timer, e corrisponde dunque al numero di tick al secondo. Lo standard POSIX definisce allo stesso modo la costante \macro{CLK\_TCK}); questo valore può comunque essere ottenuto con \func{sysconf} (vedi @@ -95,7 +95,7 @@ presenta una serie di problemi nel caso lo si debba usare con i thread. Esamineremo in questa sezione le sue caratteristiche principali. -\subsection{La variabile \func{errno}} +\subsection{La variabile \var{errno}} \label{sec:sys_errno} Quasi tutte le funzioni delle librerie del C sono in grado di individuare e @@ -149,8 +149,8 @@ riportare in opportuni messaggi le condizioni di errore verificatesi. La prima funzione che si può usare per ricavare i messaggi di errore è \func{strerror}, il cui prototipo è: \begin{prototype}{string.h}{char * strerror(int errnum)} - La funzione ritorna una stringa (statica) che descrive l'errore il cui - codice è passato come parametro. + Ritorna una stringa (statica) che descrive l'errore il cui codice è passato + come parametro. \end{prototype} In generale \func{strerror} viene usata passando \var{errno} come parametro; @@ -162,7 +162,7 @@ provvista\footnote{questa funzione standard POSIX} una versione apposita: \begin{prototype}{string.h} {char * strerror\_r(int errnum, char * buff, size\_t size)} - La funzione è analoga a \func{strerror} ma ritorna il messaggio in un buffer + Analoga a \func{strerror} ma ritorna il messaggio in un buffer specificato da \param{buff} di lunghezza massima (compreso il terminatore) \param{size}. \end{prototype} @@ -178,8 +178,8 @@ Una seconda funzione usata per riportare i codici di errore in maniera automatizzata sullo standard error (vedi \secref{sec:file_std_descr}) è \func{perror}, il cui prototipo è: \begin{prototype}{stdio.h}{void perror (const char *message)} - La funzione stampa il messaggio di errore relativo al valore corrente di - \var{errno} sullo standard error; preceduto dalla stringa \var{message}. + Stampa il messaggio di errore relativo al valore corrente di \var{errno} + sullo standard error; preceduto dalla stringa \var{message}. \end{prototype} i messaggi di errore stampati sono gli stessi di \func{strerror}, (riportati in \capref{cha:errors}), e, usando il valore corrente di \var{errno}, si