X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?p=gapil.git;a=blobdiff_plain;f=socket.tex;h=e5fc8ae8d5fdbd5ef53514e821e332988255a0ea;hp=b8d1a19d44e1f011de06c6fee6cb2d269a2d9ad2;hb=e20a546af590a50e7ac47f68f6c7d4648bb4f31a;hpb=6b667429ed5d78c967b88bda7ee33be7077096f5 diff --git a/socket.tex b/socket.tex index b8d1a19..e5fc8ae 100644 --- a/socket.tex +++ b/socket.tex @@ -35,7 +35,7 @@ Quella dei socket costituisce infatti la principale API (\textit{Application Program Interface}) usata nella programmazione di rete. La loro origine risale al 1983, quando furono introdotti nel BSD 4.2; l'interfaccia è rimasta sostanzialmente la stessa con piccole modifiche negli anni successivi. Benché -siano state sviluppate interfacce alternative, originate dai sistemi SYSV, +siano state sviluppate interfacce alternative, originate dai sistemi SVr4, come la XTI (\textit{X/Open Transport Interface}) nessuna ha mai raggiunto la diffusione e la popolarità di quella dei socket (né tantomeno usabilità e flessibilità). @@ -65,7 +65,7 @@ utilizzate. La scelta di uno stile dipende sia dai meccanismi disponibili, sia dal tipo di comunicazione che si vuole effettuare. Ad esempio alcuni stili di -comunicazione considerano i dati come una sequenza continua di bytes, altri +comunicazione considerano i dati come una sequenza continua di byte, altri invece li raggruppano in blocchi (i pacchetti). Un'altro esempio di stile concerne la possibilità che la comunicazione possa o @@ -297,7 +297,7 @@ attraverso puntatori (cio maneggiare puntatori a strutture relative a tutti gli indirizzi possibili nelle varie famiglie di protocolli; questo pone il problema di come passare questi puntatori, il C ANSI risolve questo problema coi i puntatori generici -(i \type{void *}), ma l'interfaccia dei socket è antecendente alla +(i \type{void *}), ma l'interfaccia dei socket è antecedente alla definizione dello standard ANSI, e per questo nel 1982 fu scelto di definire una struttura generica \type{sockaddr} per gli indirizzi dei socket mostrata in \nfig: @@ -498,7 +498,7 @@ due forme un file (di tipo socket) nel filesystem o una stringa univoca (tenuta in uno spazio di nomi astratto). Nel primo caso l'indirizzo viene specificato come una stringa (terminata da uno zero) corrispondente al pathname del file; nel secondo invece \var{sun\_path} inizia con uno zero -vengono usati i restanti bytes come stringa (senza terminazione). +vengono usati i restanti byte come stringa (senza terminazione). % \subsection{Il passaggio delle strutture} @@ -570,7 +570,7 @@ questi cambiamenti. Il problema connesso all'endianess è che quando si passano dei dati da un tipo di architettura all'altra i dati vengono interpretati in maniera diversa, e ad -esempio nel caso dell'intero a 16 bit ci si ritroverà con i due bytes in cui è +esempio nel caso dell'intero a 16 bit ci si ritroverà con i due byte in cui è suddiviso scambiati di posto, e ne sarà quindi invertito l'ordine di lettura per cui, per riavere il valore originale dovranno essere rovesciati. @@ -699,7 +699,7 @@ seguenti: indirizzi valida. \end{prototype} -Gli indirizzi vengono cnovertiti da/alle rispettive strutture di indirizzo +Gli indirizzi vengono convertiti da/alle rispettive strutture di indirizzo (\var{struct in\_addr} per IPv4, e \var{struct in6\_addr} per IPv6), che devono essere precedentemente allocate e passate attraverso il puntatore \var{addr\_ptr}; il parametro \var{dest} di \func{inet\_ntop} non può essere @@ -716,7 +716,7 @@ Il formato usato per gli indirizzi in formato di presentazione Per evitare di rendere questa introduzione ai socket puramente teorica iniziamo con il mostrare un esempio di un client TCP elementare. Prima di -passare agli esempi del client e del server, esamimeremo una caratteristica +passare agli esempi del client e del server, esamineremo una caratteristica delle funzioni di I/O sui socket che ci tornerà utile anche in seguito. @@ -729,14 +729,14 @@ comportamento che avrebbero con i normali files (in particolare questo accade per i socket di tipo stream). Infatti con i socket è comune che funzioni come \func{read} o \func{write} -possano restituire in input o scrivere in output un numero di bytes minore di +possano restituire in input o scrivere in output un numero di byte minore di quello richiesto. Come già accennato in \secref{sec:file_read} questo è un comportamento normale anche per l'I/O su file, e succede perché si eccede in lettura o scrittura il limite di buffer del kernel. In questo caso tutto quello che il programma chiamante deve fare è di ripetere -la lettura (o scrittura) per la quantità di bytes rimanenti (lo stesso può -avvenire scrivendo più di 4096 bytes in una pipe, dato che quello è il limite +la lettura (o scrittura) per la quantità di byte rimanenti (lo stesso può +avvenire scrivendo più di 4096 byte in una pipe, dato che quello è il limite di solito adottato per il buffer di trasmissione del kernel). \begin{figure}[htb] @@ -767,14 +767,14 @@ ssize_t SockRead(int fd, void *buf, size_t count) return (count - nleft); } \end{lstlisting} - \caption{Funzione \func{SockRead}, legge \var{count} bytes da un socket } + \caption{Funzione \func{SockRead}, legge \var{count} byte da un socket } \label{fig:sock_SockRead_code} \end{figure} Per questo motivo seguendo l'esempio di W. R. Stevens si sono definite due funzioni \func{SockRead} e \func{SockWrite} che eseguono la lettura da un socket tenendo conto di questa caratteristica, ed in grado di ritornare dopo -avere letto o scritto esattamente il numero di bytes specificato; il sorgente +avere letto o scritto esattamente il numero di byte specificato; il sorgente è riportato in \curfig\ e \nfig\ ed è disponibile fra i sorgenti allegati alla guida nei files \file{SockRead.c} e \file{SockWrite.c}. @@ -804,19 +804,19 @@ ssize_t SockWrite(int fd, const void *buf, size_t count) return (count); } \end{lstlisting} - \caption{Funzione \func{SockWrite}, scrive \var{count} bytes su un socket } + \caption{Funzione \func{SockWrite}, scrive \var{count} byte su un socket } \label{fig:sock_SockWrite_code} \end{figure} Come si può notare le funzioni ripetono la lettura/scrittura in un ciclo fino -all'esaurimento del numero di bytes richiesti, in caso di errore viene +all'esaurimento del numero di byte richiesti, in caso di errore viene controllato se questo è \macro{EINTR} (cioè un'interruzione della system call dovuta ad un segnale), nel qual caso l'accesso viene ripetuto, altrimenti l'errore viene ritornato interrompendo il ciclo. -Nel caso della lettura, se il numero di bytes letti è zero, significa che si è +Nel caso della lettura, se il numero di byte letti è zero, significa che si è arrivati alla fine del file e pertanto si ritorna senza aver concluso la -lettura di tutti i bytes richiesti. +lettura di tutti i byte richiesti. @@ -839,7 +839,7 @@ restituisce l'ora locale della macchina a cui si effettua la richiesta. \begin{lstlisting}{} #include /* predefined types */ #include /* include unix standard library */ -#include /* IP addresses conversion utiliites */ +#include /* IP addresses conversion utilities */ #include /* socket library */ #include /* include standard I/O library */ @@ -898,7 +898,7 @@ pu Il programma anzitutto include gli header necessari (\texttt{\small 1--5}); dopo la dichiarazione delle variabili (\texttt{\small 9--12}) si è omessa tutta la parte relativa al trattamento degli argomenti passati dalla linea di -comando (effettuata con le apposite routines illustrate in +comando (effettuata con le apposite routine illustrate in \capref{sec:proc_opt_handling}). Il primo passo (\texttt{\small 14--18}) è creare un \textit{socket} IPv4 @@ -961,7 +961,7 @@ directory \file{sources}. \begin{lstlisting}{} #include /* predefined types */ #include /* include unix standard library */ -#include /* IP addresses conversion utiliites */ +#include /* IP addresses conversion utilities */ #include /* socket library */ #include /* include standard I/O library */ #include