X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?p=gapil.git;a=blobdiff_plain;f=socket.tex;h=e024bd71dcb78503d32b0869a37072482f20f191;hp=4b875ccc771c6f862f955b9809c033a0354bd24f;hb=ff2d0141751ed62ef56e5bfd226c589311b8b669;hpb=46029a05c9009df38022e82b0f20732290388ef1 diff --git a/socket.tex b/socket.tex index 4b875cc..e024bd7 100644 --- a/socket.tex +++ b/socket.tex @@ -318,7 +318,7 @@ nelle varie famiglie di protocolli; questo pone il problema di come passare questi puntatori, il C ANSI risolve questo problema coi i puntatori generici (i \ctyp{void *}), ma l'interfaccia dei socket è antecedente alla definizione dello standard ANSI, e per questo nel 1982 fu scelto di definire una struttura -generica per gli indirizzi dei socket, \type{sockaddr}, che si è riportata in +generica per gli indirizzi dei socket, \struct{sockaddr}, che si è riportata in \figref{fig:sock_sa_gen_struct}. \begin{figure}[!htb] @@ -331,7 +331,8 @@ struct sockaddr { }; \end{lstlisting} \end{minipage} - \caption{La struttura generica degli indirizzi dei socket \type{sockaddr}} + \caption{La struttura generica degli indirizzi dei socket + \structd{sockaddr}.} \label{fig:sock_sa_gen_struct} \end{figure} @@ -378,7 +379,7 @@ include in cui sono definiti; la struttura \end{table} In alcuni sistemi la struttura è leggermente diversa e prevede un primo membro -aggiuntivo \var{uint8\_t sin\_len} (come riportato da R. Stevens nei suoi +aggiuntivo \code{uint8\_t sin\_len} (come riportato da R. Stevens nei suoi libri). Questo campo non verrebbe usato direttamente dal programmatore e non è richiesto dallo standard POSIX.1g, in Linux pertanto non esiste. Il campo \type{sa\_family\_t} era storicamente un \ctyp{unsigned short}. @@ -397,7 +398,7 @@ l'uso di questa struttura. I socket di tipo \const{PF\_INET} vengono usati per la comunicazione attraverso internet; la struttura per gli indirizzi per un socket internet -(IPv4) è definita come \type{sockaddr\_in} nell'header file +(IPv4) è definita come \struct{sockaddr\_in} nell'header file \file{netinet/in.h} e secondo le pagine di manuale ha la forma mostrata in \figref{fig:sock_sa_ipv4_struct}, conforme allo standard POSIX.1g. @@ -417,7 +418,7 @@ struct in_addr { \end{lstlisting} \end{minipage} \caption{La struttura degli indirizzi dei socket internet (IPv4) - \type{sockaddr\_in}.} + \structd{sockaddr\_in}.} \label{fig:sock_sa_ipv4_struct} \end{figure} @@ -437,7 +438,7 @@ possono usare la funzione \func{bind} su queste porte. Il membro \var{sin\_addr} contiene l'indirizzo internet dell'altro capo della comunicazione, e viene acceduto sia come struttura (un resto di una -implementazione precedente in cui questa era una \texttt{union} usata per +implementazione precedente in cui questa era una \direct{union} usata per accedere alle diverse classi di indirizzi) che come intero. Infine è da sottolineare che sia gli indirizzi che i numeri di porta devono @@ -474,7 +475,7 @@ struct in6_addr { \end{lstlisting} \end{minipage} \caption{La struttura degli indirizzi dei socket IPv6 - \type{sockaddr\_in6}.} + \structd{sockaddr\_in6}.} \label{fig:sock_sa_ipv6_struct} \end{figure} @@ -490,7 +491,7 @@ Il campo \var{sin6\_addr} contiene l'indirizzo a 128 bit usato da IPv6, infine il campo \var{sin6\_scope\_id} è un campo introdotto con il kernel 2.4 per gestire alcune operazioni riguardanti il multicasting. -Si noti che questa struttura è più grande di una \var{sockaddr} generica, +Si noti che questa struttura è più grande di una \struct{sockaddr} generica, quindi occorre stare attenti a non avere fatto assunzioni riguardo alla possibilità di contenere i dati nelle dimensioni di quest'ultima. @@ -518,7 +519,7 @@ struct sockaddr_un { \end{lstlisting} \end{minipage} \caption{La struttura degli indirizzi dei socket locali - \var{sockaddr\_un}.} + \structd{sockaddr\_un}.} \label{fig:sock_sa_local_struct} \end{figure} @@ -612,19 +613,19 @@ funzioni sono: \begin{functions} \headdecl{netinet/in.h} \funcdecl{unsigned long int htonl(unsigned long int hostlong)} - Converte l'intero a 32 bit \var{hostlong} dal formato della macchina a + Converte l'intero a 32 bit \param{hostlong} dal formato della macchina a quello della rete. \funcdecl{unsigned short int htons(unsigned short int hostshort)} - Converte l'intero a 16 bit \var{hostshort} dal formato della macchina a + Converte l'intero a 16 bit \param{hostshort} dal formato della macchina a quello della rete. \funcdecl{unsigned long int ntonl(unsigned long int netlong)} - Converte l'intero a 32 bit \var{netlong} dal formato della rete a quello + Converte l'intero a 32 bit \param{netlong} dal formato della rete a quello della macchina. \funcdecl{unsigned sort int ntons(unsigned short int netshort)} - Converte l'intero a 16 bit \var{netshort} dal formato della rete a quello + Converte l'intero a 16 bit \param{netshort} dal formato della rete a quello della macchina. \bodydesc{Tutte le funzioni restituiscono il valore convertito, e non hanno @@ -685,11 +686,11 @@ di \func{inet\_aton}. La funzione \func{inet\_aton} converte la stringa puntata da \param{src} nell'indirizzo binario che viene memorizzato nell'opportuna struttura -\var{in\_addr} (si veda \secref{fig:sock_sa_ipv4_struct}) situata +\struct{in\_addr} (si veda \secref{fig:sock_sa_ipv4_struct}) situata all'indirizzo dato dall'argomento \param{dest} (è espressa in questa forma in modo da poterla usare direttamente con il puntatore usato per passare la struttura degli indirizzi). La funzione restituesce 0 in caso di successo e 1 -in caso di fallimento. Se usata con \var{dest} inizializzato a \val{NULL} +in caso di fallimento. Se usata con \param{dest} inizializzato a \val{NULL} effettua la validazione dell'indirizzo. L'ultima funzione, \func{inet\_ntoa}, converte il valore a 32 bit @@ -726,7 +727,7 @@ prototipi delle suddette funzioni sono i seguenti: Converte l'indirizzo espresso tramite una stringa nel valore numerico. - \bodydesc{La funzione restituisce un valore negativo se \var{af} specifica + \bodydesc{La funzione restituisce un valore negativo se \param{af} specifica una famiglia di indirizzi non valida, con \var{errno} che assume il valore \errcode{EAFNOSUPPORT}, un valore nullo se \param{src} non rappresenta un indirizzo valido, ed un valore positivo in caso di successo.} @@ -734,9 +735,9 @@ prototipi delle suddette funzioni sono i seguenti: La funzione converte la stringa indicata tramite \param{src} nel valore numerico dell'indirizzo IP del tipo specificato da \param{af} che viene -memorizzato all'indirizzo puntato da \var{addr\_ptr}, la funzione restituisce +memorizzato all'indirizzo puntato da \param{addr\_ptr}, la funzione restituisce un valore positivo in caso di successo, e zero se la stringa non rappresenta -un indirizzo valido, e negativo se \var{af} specifica una famiglia di +un indirizzo valido, e negativo se \param{af} specifica una famiglia di indirizzi non valida. @@ -749,24 +750,24 @@ indirizzi non valida. qual caso \var{errno} assume i valor: \begin{errlist} \item[\errcode{ENOSPC}] le dimensioni della stringa con la conversione - dell'indirizzo eccedono la lunghezza specificata da \var{len}. - \item[\errcode{ENOAFSUPPORT}] la famiglia di indirizzi \var{af} non è una - valida. + dell'indirizzo eccedono la lunghezza specificata da \param{len}. + \item[\errcode{ENOAFSUPPORT}] la famiglia di indirizzi \param{af} non è + una valida. \end{errlist}} \end{prototype} -La funzione converte la struttura dell'indirizzo puntata da \var{addr\_ptr} in -una stringa che viene copiata nel buffer puntato dall'indirizzo \var{dest}; -questo deve essere preallocato dall'utente e la lunghezza deve essere almeno -\const{INET\_ADDRSTRLEN} in caso di indirizzi IPv4 e \const{INET6\_ADDRSTRLEN} -per indirizzi IPv6; la lunghezza del buffer deve comunque venire specificata -attraverso il parametro \var{len}. +La funzione converte la struttura dell'indirizzo puntata da \param{addr\_ptr} +in una stringa che viene copiata nel buffer puntato dall'indirizzo +\param{dest}; questo deve essere preallocato dall'utente e la lunghezza deve +essere almeno \const{INET\_ADDRSTRLEN} in caso di indirizzi IPv4 e +\const{INET6\_ADDRSTRLEN} per indirizzi IPv6; la lunghezza del buffer deve +comunque venire specificata attraverso il parametro \param{len}. Gli indirizzi vengono convertiti da/alle rispettive strutture di indirizzo -(\var{struct in\_addr} per IPv4, e \var{struct in6\_addr} per IPv6), che -devono essere precedentemente allocate e passate attraverso il puntatore -\var{addr\_ptr}; il parametro \var{dest} di \func{inet\_ntop} non può essere -nullo e deve essere allocato precedentemente. +(una struttura \struct{in\_addr} per IPv4, e una struttura \struct{in6\_addr} +per IPv6), che devono essere precedentemente allocate e passate attraverso il +puntatore \param{addr\_ptr}; l'argomento \param{dest} di \func{inet\_ntop} non +può essere nullo e deve essere allocato precedentemente. Il formato usato per gli indirizzi in formato di presentazione è la notazione \textit{dotted decimal} per IPv4 e quello descritto in @@ -872,7 +873,7 @@ ssize_t SockWrite(int fd, const void *buf, size_t count) return (count); } \end{lstlisting} - \caption{Funzione \func{SockWrite}, scrive \var{count} byte su un socket } + \caption{Funzione \func{SockWrite}, scrive \var{count} byte su un socket.} \label{fig:sock_SockWrite_code} \end{figure} @@ -978,7 +979,7 @@ socket in tutte le chiamate successive. Nel caso la chiamata fallisca si stampa un errore con la relativa routine e si esce. Il passo seguente (\texttt{\small 19--27}) è quello di costruire un'apposita -struttura \type{sockaddr\_in} in cui sarà inserito l'indirizzo del server ed +struttura \struct{sockaddr\_in} in cui sarà inserito l'indirizzo del server ed il numero della porta del servizio. Il primo passo è inizializzare tutto a zero, per poi inserire il tipo di protocollo e la porta (usando per quest'ultima la funzione \func{htons} per convertire il formato dell'intero @@ -1096,7 +1097,7 @@ necessarie in seguito (\texttt{\small 1--18}), come nel caso precedente si sono omesse le parti relative al trattamento delle opzioni da riga di comando. La creazione del socket (\texttt{\small 22--26}) è analoga al caso precedente, -come pure l'inizializzazione della struttura \type{sockaddr\_in}, anche in +come pure l'inizializzazione della struttura \struct{sockaddr\_in}, anche in questo caso si usa la porta standard del servizio daytime, ma come indirizzo IP si il valore predefinito \const{INET\_ANY} che corrisponde ad un indirizzo generico (\texttt{\small 27--31}).