X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?p=gapil.git;a=blobdiff_plain;f=socket.tex;h=cd90c28dba33851595db849b23c5187cec109d15;hp=9a1018bfe447419f78b339c3f44c173f6ede087d;hb=3e5c39bbc24981125adb422a672fcd3d54493bb6;hpb=16e64b5dbce90526045cf9c0c95690c08d64a2dc diff --git a/socket.tex b/socket.tex index 9a1018b..cd90c28 100644 --- a/socket.tex +++ b/socket.tex @@ -93,11 +93,11 @@ di interagire con protocolli di comunicazione anche molto diversi fra di loro; in questa sezione vedremo come è possibile creare un socket e come specificare il tipo di comunicazione che esso deve utilizzare. -\subsection{La funzione \texttt{socket}} +\subsection{La funzione \func{socket}} \label{sec:sock_socket} La creazione di un socket avviene attraverso l'uso della funzione -\texttt{socket} questa restituisce un \textit{socket descriptor} (un valore +\func{socket} questa restituisce un \textit{socket descriptor} (un valore intero non negativo) che come gli analoghi file descriptor di file e alle pipe serve come riferimento al socket; in sostanza è l'indice nella tabella dei file che contiene i puntatori alle opportune strutture usate dal kernel ed @@ -113,19 +113,19 @@ socket, per cui viene messo a zero (con l'eccezione dei \textit{raw socket}). \begin{prototype}{sys/socket.h}{int socket(int domain, int type, int protocol)} La funzione restituisce un intero positivo se riesce, e -1 se fallisce, in - quest'ultimo caso la variabile \texttt{errno} è settata con i seguenti + quest'ultimo caso la variabile \var{errno} è settata con i seguenti codici di errore: \begin{errlist} - \item \texttt{EPROTONOSUPPORT} Il tipo di socket o il protocollo scelto non + \item \macro{EPROTONOSUPPORT} Il tipo di socket o il protocollo scelto non sono supportati nel dominio. - \item \texttt{ENFILE} Il kernel non ha memoria sufficiente a creare una + \item \macro{ENFILE} Il kernel non ha memoria sufficiente a creare una nuova struttura per il socket. - \item \texttt{EMFILE} Si è ecceduta la tabella dei file. - \item \texttt{EACCES} Non si hanno privilegi per creare un socket nel + \item \macro{EMFILE} Si è ecceduta la tabella dei file. + \item \macro{EACCES} Non si hanno privilegi per creare un socket nel dominio o con il protocollo specificato. - \item \texttt{EINVAL} Protocollo sconosciuto o dominio non disponibile. - \item \texttt{ENOBUFS} o \texttt{ENOMEM} Non c'è sufficiente memoria per + \item \macro{EINVAL} Protocollo sconosciuto o dominio non disponibile. + \item \macro{ENOBUFS} o \macro{ENOMEM} Non c'è sufficiente memoria per creare il socket. \end{errlist} \end{prototype} @@ -284,7 +284,7 @@ viene effettivamente realizzata. Ogni famiglia di protocolli ha ovviamente una sua forma di indirizzamento e in corrispondenza a questa una sua peculiare struttura degli indirizzi; i nomi di -tutte queste strutture iniziano per \texttt{sockaddr\_}, quelli propri di +tutte queste strutture iniziano per \var{sockaddr\_}, quelli propri di ciascuna famiglia vengono identificati dal suffisso finale, aggiunto al nome precedente. @@ -355,7 +355,7 @@ definiti; la struttura \end{table} In alcuni sistemi la struttura è leggermente diversa e prevede un primo membro -aggiuntivo \texttt{uint8\_t sin\_len} (come riportato da R. Stevens nei suoi +aggiuntivo \var{uint8\_t sin\_len} (come riportato da R. Stevens nei suoi libri). Questo campo non verrebbe usato direttamente dal programmatore e non è richiesto dallo standard POSIX.1g, in Linux pertanto non esiste. Il campo \type{sa\_family\_t} era storicamente un \type{unsigned short}. @@ -363,8 +363,8 @@ richiesto dallo standard POSIX.1g, in Linux pertanto non esiste. Il campo Dal punto di vista del programmatore l'unico uso di questa struttura è quello di fare da riferimento per il casting, per il kernel le cose sono un po' diverse, in quanto esso usa il puntatore per recuperare il campo -\texttt{sa\_family} con cui determinare il tipo di indirizzo; per questo -motivo, anche se l'uso di un puntatore \texttt{void *} sarebbe più immediato +\var{sa\_family} con cui determinare il tipo di indirizzo; per questo +motivo, anche se l'uso di un puntatore \type{void *} sarebbe più immediato per l'utente (che non dovrebbe più eseguire il casting), è stato mantenuto l'uso di questa struttura. @@ -375,7 +375,7 @@ l'uso di questa struttura. I socket di tipo \macro{PF\_INET} vengono usati per la comunicazione attraverso internet; la struttura per gli indirizzi per un socket internet (IPv4) è definita come \type{sockaddr\_in} nell'header file -\texttt{netinet/in.h} e secondo le man page ha la forma mostrata in \nfig, +\file{netinet/in.h} e secondo le man page ha la forma mostrata in \nfig, conforme allo standard POSIX.1g. \begin{figure}[!htb] @@ -392,7 +392,7 @@ struct in_addr { }; \end{lstlisting} \caption{La struttura degli indirizzi dei socket internet (IPv4) - \texttt{sockaddr\_in}.} + \type{sockaddr\_in}.} \label{fig:sock_sa_ipv4_struct} \end{figure} @@ -403,14 +403,14 @@ superiore come TCP e UDP. Questa struttura per RAW che accedono direttamente al livello di IP, nel qual caso il numero della porta viene settato al numero di protocollo. -Il membro \texttt{sin\_family} deve essere sempre settato; \texttt{sin\_port} +Il membro \var{sin\_family} deve essere sempre settato; \var{sin\_port} specifica il numero di porta (vedi \secref{sec:TCPel_port_num}; i numeri di porta sotto il 1024 sono chiamati \textsl{riservati} in quanto utilizzati da servizi standard. Soltanto processi con i privilegi di root (effective uid -uguale a zero) o con la capability \texttt{CAP\_NET\_BIND\_SERVICE} possono +uguale a zero) o con la capability \macro{CAP\_NET\_BIND\_SERVICE} possono usare la funzione \func{bind} su queste porte. -Il membro \texttt{sin\_addr} contiene l'indirizzo internet dell'altro capo +Il membro \var{sin\_addr} contiene l'indirizzo internet dell'altro capo della comunicazione, e viene acceduto sia come struttura (un resto di una implementazione precedente in cui questa era una \texttt{union} usata per accedere alle diverse classi di indirizzi) che come intero. @@ -426,10 +426,10 @@ problema e le relative soluzioni). \subsection{La struttura degli indirizzi IPv6} \label{sec:sock_sa_ipv6} -Essendo IPv6 una estensione di IPv4 i socket di tipo \texttt{PF\_INET6} sono +Essendo IPv6 una estensione di IPv4 i socket di tipo \macro{PF\_INET6} sono sostanzialmente identici ai precedenti; la parte in cui si trovano praticamente tutte le differenze è quella della struttura degli indirizzi. La -struttura degli indirizzi è definita ancora in \texttt{netinet/in.h}. +struttura degli indirizzi è definita ancora in \file{netinet/in.h}. \begin{figure}[!htb] \footnotesize @@ -447,23 +447,23 @@ struct in6_addr { }; \end{lstlisting} \caption{La struttura degli indirizzi dei socket IPv6 - \texttt{sockaddr\_in6}.} + \type{sockaddr\_in6}.} \label{fig:sock_sa_ipv6_struct} \end{figure} -Il campo \texttt{sin6\_family} deve essere sempre settato ad -\texttt{AF\_INET6}, il campo \texttt{sin6\_port} è analogo a quello di IPv4 e -segue le stesse regole; il campo \texttt{sin6\_flowinfo} è a sua volta diviso +Il campo \var{sin6\_family} deve essere sempre settato ad +\macro{AF\_INET6}, il campo \var{sin6\_port} è analogo a quello di IPv4 e +segue le stesse regole; il campo \var{sin6\_flowinfo} è a sua volta diviso in tre parti di cui i 24 bit inferiori indicano l'etichetta di flusso, i successivi 4 bit la priorità e gli ultimi 4 sono riservati; questi valori fanno riferimento ad alcuni campi specifici dell'header dei pacchetti IPv6 (vedi \secref{sec:IP_ipv6head}) ed il loro uso è sperimentale. -Il campo \texttt{sin6\_addr} contiene l'indirizzo a 128 bit usato da IPv6, -infine il campo \texttt{sin6\_scope\_id} è un campo introdotto con il kernel +Il campo \var{sin6\_addr} contiene l'indirizzo a 128 bit usato da IPv6, +infine il campo \var{sin6\_scope\_id} è un campo introdotto con il kernel 2.4 per gestire alcune operazioni riguardanti il multicasting. -Si noti che questa struttura è più grande di una \texttt{sockaddr} generica, +Si noti che questa struttura è più grande di una \var{sockaddr} generica, quindi occorre stare attenti a non avere fatto assunzioni riguardo alla possibilità di contenere i dati nelle dimensioni di quest'ultima. @@ -471,12 +471,12 @@ possibilit \subsection{La struttura degli indirizzi locali} \label{sec:sock_sa_local} -I socket di tipo \texttt{PF\_UNIX} vengono usati per una comunicazione +I socket di tipo \macro{PF\_UNIX} vengono usati per una comunicazione efficiente fra processi che stanno sulla stessa macchina; essi rispetto ai precedenti possono essere anche creati in maniera anonima attraverso la -funzione \texttt{socketpair}. Quando però si vuole fare riferimento esplicito +funzione \func{socketpair}. Quando però si vuole fare riferimento esplicito ad uno di questi socket si deve usare la seguente struttura di indirizzi -definita nel file di header \texttt{sys/un.h}. +definita nel file di header \file{sys/un.h}. \begin{figure}[!htb] \footnotesize @@ -488,16 +488,16 @@ struct sockaddr_un { }; \end{lstlisting} \caption{La struttura degli indirizzi dei socket locali - \texttt{sockaddr\_un}.} + \var{sockaddr\_un}.} \label{fig:sock_sa_local_struct} \end{figure} -In questo caso il campo \texttt{sun\_family} deve essere \texttt{AF\_UNIX}, -mentre il campo \texttt{sun\_path} deve specificare un indirizzo; questo ha +In questo caso il campo \var{sun\_family} deve essere \macro{AF\_UNIX}, +mentre il campo \var{sun\_path} deve specificare un indirizzo; questo ha due forme un file (di tipo socket) nel filesystem o una stringa univoca (tenuta in uno spazio di nomi astratto). Nel primo caso l'indirizzo viene specificato come una stringa (terminata da uno zero) corrispondente al -pathname del file; nel secondo invece \texttt{sun\_path} inizia con uno zero +pathname del file; nel secondo invece \var{sun\_path} inizia con uno zero vengono usati i restanti bytes come stringa (senza terminazione). @@ -694,7 +694,7 @@ seguenti: La funzione restituisce un puntatore non nullo a \var{dest} in caso di successo e un puntatore nullo in caso di fallimento, in quest'ultimo caso - viene settata la variabile \texttt{errno} con il valore \macro{ENOSPC} in + viene settata la variabile \var{errno} con il valore \macro{ENOSPC} in caso le dimensioni dell'indirizzo eccedano la lunghezza specificata da \var{len} o \macro{ENOAFSUPPORT} in caso \var{af} non sia una famiglia di indirizzi valida. @@ -890,7 +890,7 @@ int main(int argc, char *argv[]) \label{fig:net_cli_code} \end{figure} -Il sorgente completo del programma (\texttt{ElemDaytimeTCPClient.c}, che +Il sorgente completo del programma (\file{ElemDaytimeTCPClient.c}, che comprende il trattamento delle opzioni e una funzione per stampare un messaggio di aiuto) è allegato alla guida nella sezione dei codici sorgente e può essere compilato su una qualunque macchina Linux. @@ -913,7 +913,7 @@ il numero della porta del servizio. Il primo passo zero, per poi inserire il tipo di protocollo e la porta (usando per quest'ultima la funzione \func{htons} per convertire il formato dell'intero usato dal computer a quello usato nella rete), infine si utilizza la funzione -\texttt{inet\_pton} per convertire l'indirizzo numerico passato dalla linea di +\func{inet\_pton} per convertire l'indirizzo numerico passato dalla linea di comando. Usando la funzione \func{connect} sul socket creato in precedenza @@ -927,7 +927,7 @@ valore di ritorno negativo implica il fallimento della connessione. Completata con successo la connessione il passo successivo (\texttt{\small 34--40}) è leggere la data dal socket; il server invierà sempre una stringa di 26 caratteri della forma \verb|Wed Apr 4 00:53:00 2001\r\n|, che viene -letta dalla funzione \func{read} e scritta su \texttt{stdout}. +letta dalla funzione \func{read} e scritta su \file{stdout}. Dato il funzionamento di TCP la risposta potrà tornare in un unico pacchetto di 26 byte (come avverrà senz'altro nel caso in questione) ma potrebbe anche @@ -953,8 +953,8 @@ necessario deve provvedere il programma stesso. Dopo aver illustrato il client daremo anche un esempio di un server elementare, in grado di rispondere al precedente client. Il listato è nuovamente mostrato in \nfig, il sorgente completo -(\texttt{ElemDaytimeTCPServer.c}) è allegato insieme agli altri file nella -directory \texttt{sources}. +(\file{ElemDaytimeTCPServer.c}) è allegato insieme agli altri file nella +directory \file{sources}. \begin{figure}[!htbp] \footnotesize