X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?p=gapil.git;a=blobdiff_plain;f=socket.tex;h=52d4809000ebe950948325cbdaaafc443970157c;hp=92ffe95a932f9c7a9bd346a2af75aa291e084d8a;hb=e91584927c1db3e0b5d08facab44c76b197c101d;hpb=3f50b8e3fd683f710e34a88436109157d328e1b6 diff --git a/socket.tex b/socket.tex index 92ffe95..52d4809 100644 --- a/socket.tex +++ b/socket.tex @@ -9,7 +9,7 @@ %% License". %% -\chapter{Introduzione ai socket} +\chapter{I socket} \label{cha:socket_intro} In questo capitolo inizieremo a spiegare le caratteristiche salienti della @@ -22,16 +22,18 @@ come creare un socket e come collegarlo allo specifico protocollo di rete che si utilizzerà per la comunicazione. Per evitare un'introduzione puramente teorica concluderemo il capitolo con un primo esempio di applicazione. -\section{Una panoramica} +\section{Introduzione ai socket} \label{sec:sock_overview} -Iniziamo con una descrizione essenziale di cosa sono i \textit{socket} e di -quali sono i concetti fondamentali da tenere presente quando si ha a che fare -con essi. +In questa sezione daremo descrizione essenziale di cosa sono i \textit{socket} +e di quali sono i concetti fondamentali da tenere presente quando si ha a che +fare con essi; ne illustreremo poi le caratteristiche e le differenti +tipologie presenti ed infine tratteremo le modalità con cui possono essere +creati. \index{socket!definizione|(} -\subsection{I \textit{socket}} +\subsection{Cosa sono \textit{socket}} \label{sec:sock_socket_def} I \textit{socket} (una traduzione letterale potrebbe essere \textsl{presa}, ma @@ -62,24 +64,20 @@ utilizzare i socket con i più disparati meccanismi di comunicazione, e non solo con l'insieme dei protocolli TCP/IP, anche se questa sarà comunque quella di cui tratteremo in maniera più estesa. - -\subsection{Concetti base} -\label{sec:sock_gen} - Per capire il funzionamento dei socket occorre avere presente il funzionamento -dei protocolli di rete che su utilizzeranno (vedi cap.~\ref{cha:network}), ma -l'interfaccia è del tutto generale e benché le problematiche, e quindi le -modalità di risolvere i problemi, siano diverse a seconda del tipo di -protocollo di comunicazione usato, le funzioni da usare nella gestione dei -socket restano le stesse. +dei protocolli di rete che su utilizzeranno (ed in particolare quelli del +TCP/IP già illustrati in sez.~\ref{sec:net_tpcip}), ma l'interfaccia è del +tutto generale e benché le problematiche, e quindi le modalità di risolvere i +problemi, siano diverse a seconda del tipo di protocollo di comunicazione +usato, le funzioni da usare nella gestione dei socket restano le stesse. Per questo motivo una semplice descrizione dell'interfaccia è assolutamente inutile, in quanto il comportamento di quest'ultima e le problematiche da affrontare cambiano radicalmente a seconda del tipo di comunicazione usato. -La scelta di questo tipo (sovente anche detto \textsl{stile}) va infatti ad -incidere sulla semantica che verrà utilizzata a livello utente per gestire la -comunicazione cioè su come inviare e ricevere i dati e sul comportamento -effettivo delle funzioni utilizzate. +La scelta di questo tipo di comunicazione (sovente anche detto \textsl{stile}) +va infatti ad incidere sulla semantica che verrà utilizzata a livello utente +per gestire la comunicazione cioè su come inviare e ricevere i dati e sul +comportamento effettivo delle funzioni utilizzate. La scelta di uno \textsl{stile} dipende sia dai meccanismi disponibili, sia dal tipo di comunicazione che si vuole effettuare. Ad esempio alcuni tipi di @@ -100,18 +98,21 @@ cui essa avviene nei confronti dei corrispondenti, in certi casi essa può essere condotta con una connessione diretta con un solo corrispondente, come per una telefonata; altri casi possono prevedere una comunicazione come per lettera, in cui si scrive l'indirizzo su ogni pacchetto, altri ancora una -comunicazione \itindex{broadcast} \textit{broadcast} come per la radio, in cui -i pacchetti vengono emessi su appositi ``\textsl{canali}'' dove chiunque si -collega possa riceverli. +comunicazione uno a molti come il \textit{broadcast} ed il \textit{multicast}, +in cui i pacchetti possono venire emessi su appositi ``\textsl{canali}'' dove +chiunque si collega possa riceverli. -É chiaro che ciascuno di questi diversi aspetti associato ad un tipo di -comunicazione comporta una modalità diversa di gestire la stessa, ad esempio -se è inaffidabile occorrerà essere in grado di gestire la perdita o il -rimescolamento dei dati, se è a pacchetti questi dovranno essere -opportunamente trattati, ecc. +É chiaro che ciascuno di questi diversi aspetti è associato ad un tipo di +comunicazione che comporta una modalità diversa di gestire la stessa, ad +esempio se la comunicazione è inaffidabile occorrerà essere in grado di +gestire la perdita o il rimescolamento dei dati, se è a pacchetti questi +dovranno essere opportunamente trattati, se è uno a molti occorrerà tener +conto della eventuale unidirezionalità della stessa, ecc. + +\index{socket!definizione|)} -\section{La creazione di un socket} +\subsection{La creazione di un socket} \label{sec:sock_creation} Come accennato l'interfaccia dei socket è estremamente flessibile e permette @@ -119,9 +120,6 @@ di interagire con protocolli di comunicazione anche molto diversi fra di loro; in questa sezione vedremo come è possibile creare un socket e come specificare il tipo di comunicazione che esso deve utilizzare. -\subsection{La funzione \func{socket}} -\label{sec:sock_socket} - La creazione di un socket avviene attraverso l'uso della funzione di sistema \funcd{socket}; essa restituisce un \textit{file descriptor} (del tutto analogo a quelli che si ottengono per i file di dati e le \textit{pipe}, @@ -201,36 +199,36 @@ comunicazione. \textbf{Nome}&\textbf{Valore}&\textbf{Utilizzo}&\textbf{Man page} \\ \hline \hline - \const{PF\_UNSPEC} & 0& Non specificato & \\ - \const{PF\_LOCAL} & 1& Local communication & unix(7) \\ - \const{PF\_UNIX}, \const{PF\_FILE}&1&Sinonimi di \const{PF\_LOCAL}& \\ - \const{PF\_INET} & 2& IPv4 Internet protocols & ip(7) \\ - \const{PF\_AX25} & 3& Amateur radio AX.25 protocol & \\ - \const{PF\_IPX} & 4& IPX - Novell protocols & \\ - \const{PF\_APPLETALK}& 5& Appletalk & ddp(7) \\ - \const{PF\_NETROM} & 6& Amateur radio NetROM & \\ - \const{PF\_BRIDGE} & 7& Multiprotocol bridge & \\ - \const{PF\_ATMPVC} & 8& Access to raw ATM PVCs & \\ - \const{PF\_X25} & 9& ITU-T X.25 / ISO-8208 protocol& x25(7) \\ - \const{PF\_INET6} &10& IPv6 Internet protocols & ipv6(7) \\ - \const{PF\_ROSE} &11& Amateur Radio X.25 PLP & \\ - \const{PF\_DECnet} &12& Reserved for DECnet project & \\ - \const{PF\_NETBEUI} &13& Reserved for 802.2LLC project & \\ - \const{PF\_SECURITY} &14& Security callback pseudo AF & \\ - \const{PF\_KEY} &15& PF\_KEY key management API & \\ - \const{PF\_NETLINK} &16& Kernel user interface device & netlink(7) \\ - \const{PF\_ROUTE} &16& Sinonimo di \const{PF\_NETLINK} emula BSD.&\\ - \const{PF\_PACKET} &17& Low level packet interface & packet(7) \\ - \const{PF\_ASH} &18& Ash & \\ - \const{PF\_ECONET} &19& Acorn Econet & \\ - \const{PF\_ATMSVC} &20& ATM SVCs & \\ - \const{PF\_SNA} &22& Linux SNA Project & \\ - \const{PF\_IRDA} &23& IRDA socket (infrarossi) & \\ - \const{PF\_PPPOX} &24& PPPoX socket & \\ - \const{PF\_WANPIPE} &25& Wanpipe API socket & \\ - \const{PF\_LLC} &26& Linux LLC & \\ - \const{PF\_CAN} &29& Controller Are network & \\ - \const{PF\_BLUETOOTH}&31& Bluetooth socket & \\ + \constd{PF\_UNSPEC} & 0& Non specificato & \\ + \constd{PF\_LOCAL} & 1& Local communication & unix(7) \\ + \constd{PF\_UNIX}, \constd{PF\_FILE}&1&Sinonimi di \const{PF\_LOCAL}& \\ + \constd{PF\_INET} & 2& IPv4 Internet protocols & ip(7) \\ + \constd{PF\_AX25} & 3& Amateur radio AX.25 protocol & \\ + \constd{PF\_IPX} & 4& IPX - Novell protocols & \\ + \constd{PF\_APPLETALK}& 5& Appletalk & ddp(7) \\ + \constd{PF\_NETROM} & 6& Amateur radio NetROM & \\ + \constd{PF\_BRIDGE} & 7& Multiprotocol bridge & \\ + \constd{PF\_ATMPVC} & 8& Access to raw ATM PVCs & \\ + \constd{PF\_X25} & 9& ITU-T X.25 / ISO-8208 protocol& x25(7) \\ + \constd{PF\_INET6} &10& IPv6 Internet protocols & ipv6(7) \\ + \constd{PF\_ROSE} &11& Amateur Radio X.25 PLP & \\ + \constd{PF\_DECnet} &12& Reserved for DECnet project & \\ + \constd{PF\_NETBEUI} &13& Reserved for 802.2LLC project & \\ + \constd{PF\_SECURITY} &14& Security callback pseudo AF & \\ + \constd{PF\_KEY} &15& PF\_KEY key management API & \\ + \constd{PF\_NETLINK} &16& Kernel user interface device & netlink(7) \\ + \constd{PF\_ROUTE} &16& Sinonimo di \const{PF\_NETLINK} emula BSD.&\\ + \constd{PF\_PACKET} &17& Low level packet interface & packet(7) \\ + \constd{PF\_ASH} &18& Ash & \\ + \constd{PF\_ECONET} &19& Acorn Econet & \\ + \constd{PF\_ATMSVC} &20& ATM SVCs & \\ + \constd{PF\_SNA} &22& Linux SNA Project & \\ + \constd{PF\_IRDA} &23& IRDA socket (infrarossi) & \\ + \constd{PF\_PPPOX} &24& PPPoX socket & \\ + \constd{PF\_WANPIPE} &25& Wanpipe API socket & \\ + \constd{PF\_LLC} &26& Linux LLC & \\ + \constd{PF\_CAN} &29& Controller Are network & \\ + \constd{PF\_BLUETOOTH}&31& Bluetooth socket & \\ \hline \end{tabular} \caption{Famiglie di protocolli definiti in Linux.} @@ -253,13 +251,13 @@ valori numerici.\footnote{in Linux, come si può verificare andando a guardare seguendo la convenzione usata nelle pagine di manuale. I domini (e i relativi nomi simbolici), così come i nomi delle famiglie di -indirizzi, sono definiti dall'\textit{header file} \headfile{socket.h}. Un +indirizzi, sono definiti dall'\textit{header file} \headfiled{socket.h}. Un elenco delle famiglie di protocolli disponibili in Linux è riportato in tab.~\ref{tab:net_pf_names}. L'elenco indica tutti i protocolli definiti; fra questi però saranno utilizzabili solo quelli per i quali si è compilato il supporto nel kernel (o si sono caricati gli opportuni moduli), viene definita -anche una costante \const{PF\_MAX} che indica il valore massimo associabile ad -un dominio. +anche una costante \constd{PF\_MAX} che indica il valore massimo associabile +ad un dominio. Si tenga presente che non tutte le famiglie di protocolli sono utilizzabili dall'utente generico, ad esempio in generale tutti i socket di tipo @@ -282,30 +280,29 @@ seguenti costanti:\footnote{le pagine di manuale POSIX riportano solo i primi tre tipi, Linux supporta anche gli altri, come si può verificare nel file \texttt{include/linux/net.h} dei sorgenti del kernel.} -\begin{basedescript}{\desclabelwidth{2.9cm}\desclabelstyle{\nextlinelabel}} -\item[\const{SOCK\_STREAM}] Provvede un canale di trasmissione dati +\begin{basedescript}{\desclabelwidth{1.5cm}\desclabelstyle{\nextlinelabel}} +\item[\constd{SOCK\_STREAM}] Provvede un canale di trasmissione dati bidirezionale, sequenziale e affidabile. Opera su una connessione con un altro socket. I dati vengono ricevuti e trasmessi come un flusso continuo di byte (da cui il nome \textit{stream}) e possono essere letti in blocchi di dimensioni qualunque. Può supportare la trasmissione dei cosiddetti dati - urgenti (o \itindex{out-of-band} \textit{out-of-band}, vedi - sez.~\ref{sec:TCP_urgent_data}). -\item[\const{SOCK\_DGRAM}] Viene usato per trasmettere pacchetti di dati + urgenti (o \textit{out-of-band}, vedi sez.~\ref{sec:TCP_urgent_data}). +\item[\constd{SOCK\_DGRAM}] Viene usato per trasmettere pacchetti di dati (\textit{datagram}) di lunghezza massima prefissata, indirizzati singolarmente. Non esiste una connessione e la trasmissione è effettuata in maniera non affidabile. -\item[\const{SOCK\_SEQPACKET}] Provvede un canale di trasmissione di dati +\item[\constd{SOCK\_SEQPACKET}] Provvede un canale di trasmissione di dati bidirezionale, sequenziale e affidabile. Opera su una connessione con un altro socket. I dati possono vengono trasmessi per pacchetti di dimensione massima fissata, e devono essere letti integralmente da ciascuna chiamata a \func{read}. -\item[\const{SOCK\_RAW}] Provvede l'accesso a basso livello ai protocolli di +\item[\constd{SOCK\_RAW}] Provvede l'accesso a basso livello ai protocolli di rete e alle varie interfacce. I normali programmi di comunicazione non devono usarlo, è riservato all'uso di sistema. -\item[\const{SOCK\_RDM}] Provvede un canale di trasmissione di dati +\item[\constd{SOCK\_RDM}] Provvede un canale di trasmissione di dati affidabile, ma in cui non è garantito l'ordine di arrivo dei pacchetti. -\item[\const{SOCK\_PACKET}] Obsoleto, non deve essere più usato.\footnote{e - pertanto non ne parleremo ulteriormente.} +\item[\constd{SOCK\_PACKET}] Obsoleto, non deve essere più usato (e pertanto + non ne parleremo ulteriormente). \end{basedescript} A partire dal kernel 2.6.27 l'argomento \param{type} della funzione @@ -314,13 +311,13 @@ impostare dei flag relativi alle caratteristiche generali del \textit{socket} non strettamente attinenti all'indicazione del tipo secondo i valori appena illustrati. Essi infatti possono essere combinati con un OR aritmetico delle ulteriori costanti: -\begin{basedescript}{\desclabelwidth{2.9cm}\desclabelstyle{\nextlinelabel}} -\item[\const{SOCK\_CLOEXEC}] imposta il flag di \textit{close-on-exec} sul +\begin{basedescript}{\desclabelwidth{1.5cm}\desclabelstyle{\nextlinelabel}} +\item[\constd{SOCK\_CLOEXEC}] imposta il flag di \textit{close-on-exec} sul file descriptor del socket, ottenendo lo stesso effetto del flag \const{O\_CLOEXEC} di \func{open} (vedi tab.~\ref{tab:open_operation_flag}), di cui costituisce l'analogo. -\item[\const{SOCK\_NONBLOCK}] crea il socket in modalità non-bloccante, con +\item[\constd{SOCK\_NONBLOCK}] crea il socket in modalità non-bloccante, con effetti identici ad una successiva chiamata a \func{fcntl} per impostare il flag di \const{O\_NONBLOCK} sul file descriptor (si faccia di nuovo riferimenti al significato di quest'ultimo come spiegato in @@ -413,7 +410,7 @@ una struttura generica per gli indirizzi dei socket, \struct{sockaddr}, che si \begin{figure}[!htb] \footnotesize \centering - \begin{minipage}[c]{\textwidth} + \begin{minipage}[c]{0.80\textwidth} \includestruct{listati/sockaddr.h} \end{minipage} \caption{La struttura generica degli indirizzi dei socket @@ -441,20 +438,20 @@ definita nell'include file \headfile{sys/socket.h}. \multicolumn{1}{|c|}{\textbf{Header}} \\ \hline \hline - \type{int8\_t} & intero a 8 bit con segno & \headfile{sys/types.h}\\ - \type{uint8\_t} & intero a 8 bit senza segno & \headfile{sys/types.h}\\ - \type{int16\_t} & intero a 16 bit con segno & \headfile{sys/types.h}\\ - \type{uint16\_t} & intero a 16 bit senza segno& \headfile{sys/types.h}\\ - \type{int32\_t} & intero a 32 bit con segno & \headfile{sys/types.h}\\ - \type{uint32\_t} & intero a 32 bit senza segno& \headfile{sys/types.h}\\ + \typed{int8\_t} & intero a 8 bit con segno & \headfile{sys/types.h}\\ + \typed{uint8\_t} & intero a 8 bit senza segno & \headfile{sys/types.h}\\ + \typed{int16\_t} & intero a 16 bit con segno & \headfile{sys/types.h}\\ + \typed{uint16\_t} & intero a 16 bit senza segno& \headfile{sys/types.h}\\ + \typed{int32\_t} & intero a 32 bit con segno & \headfile{sys/types.h}\\ + \typed{uint32\_t} & intero a 32 bit senza segno& \headfile{sys/types.h}\\ \hline - \type{sa\_family\_t} & famiglia degli indirizzi&\headfile{sys/socket.h}\\ - \type{socklen\_t} & lunghezza (\type{uint32\_t}) dell'indirizzo di + \typed{sa\_family\_t} & famiglia degli indirizzi&\headfile{sys/socket.h}\\ + \typed{socklen\_t} & lunghezza (\type{uint32\_t}) dell'indirizzo di un socket& \headfile{sys/socket.h}\\ \hline - \type{in\_addr\_t} & indirizzo IPv4 (\type{uint32\_t}) & + \typed{in\_addr\_t} & indirizzo IPv4 (\type{uint32\_t}) & \headfile{netinet/in.h}\\ - \type{in\_port\_t} & porta TCP o UDP (\type{uint16\_t})& + \typed{in\_port\_t} & porta TCP o UDP (\type{uint16\_t})& \headfile{netinet/in.h}\\ \hline \end{tabular} @@ -484,12 +481,12 @@ sarebbe più immediato per l'utente (che non dovrebbe più eseguire il casting), I socket di tipo \const{PF\_INET} vengono usati per la comunicazione attraverso internet; la struttura per gli indirizzi per un socket internet (se si usa IPv4) è definita come \struct{sockaddr\_in} nell'header file -\headfile{netinet/in.h} ed ha la forma mostrata in +\headfiled{netinet/in.h} ed ha la forma mostrata in fig.~\ref{fig:sock_sa_ipv4_struct}, conforme allo standard POSIX.1g. \begin{figure}[!htb] \footnotesize\centering - \begin{minipage}[c]{\textwidth} + \begin{minipage}[c]{0.80\textwidth} \includestruct{listati/sockaddr_in.h} \end{minipage} \caption{La struttura \structd{sockaddr\_in} degli indirizzi dei socket @@ -505,7 +502,7 @@ protocolli di livello superiore come TCP e UDP. Questa struttura però viene usata anche per i socket RAW che accedono direttamente al livello di IP, nel qual caso il numero della porta viene impostato al numero di protocollo. -Il membro \var{sin\_family} deve essere sempre impostato a \const{AF\_INET}, +Il membro \var{sin\_family} deve essere sempre impostato a \constd{AF\_INET}, altrimenti si avrà un errore di \errcode{EINVAL}; il membro \var{sin\_port} specifica il \textsl{numero di porta}. I numeri di porta sotto il 1024 sono chiamati \textsl{riservati} in quanto utilizzati da servizi standard e @@ -516,7 +513,7 @@ sez.~\ref{sec:TCP_func_bind}) su queste porte. Il membro \var{sin\_addr} contiene un indirizzo internet, e viene acceduto sia come struttura (un resto di una implementazione precedente in cui questa era -una \direct{union} usata per accedere alle diverse classi di indirizzi) che +una \dirct{union} usata per accedere alle diverse classi di indirizzi) che direttamente come intero. In \headfile{netinet/in.h} vengono definite anche alcune costanti che identificano alcuni indirizzi speciali, riportati in tab.~\ref{tab:TCP_ipv4_addr}, che rincontreremo più avanti. @@ -524,7 +521,7 @@ tab.~\ref{tab:TCP_ipv4_addr}, che rincontreremo più avanti. Infine occorre sottolineare che sia gli indirizzi che i numeri di porta devono essere specificati in quello che viene chiamato \textit{network order}, cioè con i bit ordinati in formato \textit{big endian} (vedi -sez.~\ref{sec:sock_endianness}), questo comporta la necessità di usare apposite +sez.~\ref{sec:endianness}), questo comporta la necessità di usare apposite funzioni di conversione per mantenere la portabilità del codice (vedi sez.~\ref{sec:sock_addr_func} per i dettagli del problema e le relative soluzioni). @@ -541,7 +538,7 @@ riportata in fig.~\ref{fig:sock_sa_ipv6_struct}. \begin{figure}[!htb] \footnotesize \centering - \begin{minipage}[c]{\textwidth} + \begin{minipage}[c]{0.80\textwidth} \includestruct{listati/sockaddr_in6.h} \end{minipage} \caption{La struttura \structd{sockaddr\_in6} degli indirizzi dei socket @@ -549,7 +546,7 @@ riportata in fig.~\ref{fig:sock_sa_ipv6_struct}. \label{fig:sock_sa_ipv6_struct} \end{figure} -Il campo \var{sin6\_family} deve essere sempre impostato ad \const{AF\_INET6}, +Il campo \var{sin6\_family} deve essere sempre impostato ad \constd{AF\_INET6}, il campo \var{sin6\_port} è analogo a quello di IPv4 e segue le stesse regole; il campo \var{sin6\_flowinfo} è a sua volta diviso in tre parti di cui i 24 bit inferiori indicano l'etichetta di flusso, i successivi 4 bit la priorità e @@ -560,7 +557,7 @@ il loro uso è sperimentale. Il campo \var{sin6\_addr} contiene l'indirizzo a 128 bit usato da IPv6, espresso da un vettore di 16 byte. Infine il campo \var{sin6\_scope\_id} è un campo introdotto in Linux con il kernel 2.4, per gestire alcune operazioni -riguardanti il \itindex{multicast} \textit{multicasting}. Si noti infine che +riguardanti il \textit{multicasting}. Si noti infine che \struct{sockaddr\_in6} ha una dimensione maggiore della struttura \struct{sockaddr} generica di fig.~\ref{fig:sock_sa_gen_struct}, quindi occorre stare attenti a non avere fatto assunzioni riguardo alla possibilità @@ -582,16 +579,16 @@ fig.~\ref{fig:sock_sa_local_struct}. \begin{figure}[!htb] \footnotesize \centering - \begin{minipage}[c]{\textwidth} + \begin{minipage}[c]{0.80\textwidth} \includestruct{listati/sockaddr_un.h} \end{minipage} \caption{La struttura \structd{sockaddr\_un} degli indirizzi dei socket locali (detti anche \textit{unix domain}) definita in - \headfile{sys/un.h}.} + \headfiled{sys/un.h}.} \label{fig:sock_sa_local_struct} \end{figure} -In questo caso il campo \var{sun\_family} deve essere \const{AF\_UNIX}, mentre +In questo caso il campo \var{sun\_family} deve essere \constd{AF\_UNIX}, mentre il campo \var{sun\_path} deve specificare un indirizzo. Questo ha due forme; può essere un file (di tipo socket) nel filesystem o una stringa univoca (mantenuta in uno spazio di nomi astratto). Nel primo caso l'indirizzo viene @@ -617,16 +614,16 @@ I socket AppleTalk permettono di usare il protocollo DDP, che è un protocollo a pacchetto, di tipo \const{SOCK\_DGRAM}; l'argomento \param{protocol} di \func{socket} deve essere nullo. È altresì possibile usare i socket raw specificando un tipo \const{SOCK\_RAW}, nel qual caso l'unico valore valido -per \param{protocol} è \const{ATPROTO\_DDP}. +per \param{protocol} è \constd{ATPROTO\_DDP}. Gli indirizzi AppleTalk devono essere specificati tramite una struttura \struct{sockaddr\_atalk}, la cui definizione è riportata in fig.~\ref{fig:sock_sa_atalk_struct}; la struttura viene dichiarata includendo -il file \headfile{netatalk/at.h}. +il file \headfiled{netatalk/at.h}. \begin{figure}[!htb] \footnotesize \centering - \begin{minipage}[c]{\textwidth} + \begin{minipage}[c]{0.80\textwidth} \includestruct{listati/sockaddr_atalk.h} \end{minipage} \caption{La struttura \structd{sockaddr\_atalk} degli indirizzi dei socket @@ -634,18 +631,18 @@ il file \headfile{netatalk/at.h}. \label{fig:sock_sa_atalk_struct} \end{figure} -Il campo \var{sat\_family} deve essere sempre \const{AF\_APPLETALK}, mentre il -campo \var{sat\_port} specifica la porta che identifica i vari servizi. Valori -inferiori a 129 sono usati per le \textsl{porte riservate}, e possono essere -usati solo da processi con i privilegi di amministratore o con la -\textit{capability} \const{CAP\_NET\_BIND\_SERVICE}. L'indirizzo remoto è +Il campo \var{sat\_family} deve essere sempre \constd{AF\_APPLETALK}, mentre +il campo \var{sat\_port} specifica la porta che identifica i vari +servizi. Valori inferiori a 129 sono usati per le \textsl{porte riservate}, e +possono essere usati solo da processi con i privilegi di amministratore o con +la \textit{capability} \const{CAP\_NET\_BIND\_SERVICE}. L'indirizzo remoto è specificato nella struttura \var{sat\_addr}, e deve essere in \textit{network - order} (vedi sez.~\ref{sec:sock_endianness}); esso è composto da un parte di -rete data dal campo \var{s\_net}, che può assumere il valore -\const{AT\_ANYNET}, che indica una rete generica e vale anche per indicare la -rete su cui si è, il singolo nodo è indicato da \var{s\_node}, e può prendere -il valore generico \const{AT\_ANYNODE} che indica anche il nodo corrente, ed -il valore \const{ATADDR\_BCAST} che indica tutti i nodi della rete. + order} (vedi sez.~\ref{sec:endianness}); esso è composto da un parte di rete +data dal campo \var{s\_net}, che può assumere il valore \constd{AT\_ANYNET}, +che indica una rete generica e vale anche per indicare la rete su cui si è, il +singolo nodo è indicato da \var{s\_node}, e può prendere il valore generico +\constd{AT\_ANYNODE} che indica anche il nodo corrente, ed il valore +\constd{ATADDR\_BCAST} che indica tutti i nodi della rete. \subsection{La struttura degli indirizzi dei \textit{packet socket}} @@ -686,7 +683,7 @@ Nella creazione di un \textit{packet socket} il valore dell'argomento utilizzare. I valori possibili sono definiti secondo lo standard IEEE 802.3, e quelli disponibili in Linux sono accessibili attraverso opportune costanti simboliche definite nel file \file{linux/if\_ether.h}. Se si usa il valore -speciale \const{ETH\_P\_ALL} passeranno sul \textit{packet socket} tutti i +speciale \constd{ETH\_P\_ALL} passeranno sul \textit{packet socket} tutti i pacchetti, qualunque sia il loro protocollo di collegamento. Ovviamente l'uso di questi socket è una operazione privilegiata e può essere effettuati solo da un processo con i privilegi di amministratore (\ids{UID} effettivo nullo) o @@ -720,7 +717,7 @@ entrambi i tipi di socket), per la ricezione dei i dati relativi a ciascun pacchetto. Al solito il campo \var{sll\_family} deve essere sempre impostato al valore -\const{AF\_PACKET}. Il campo \var{sll\_protocol} indica il protocollo scelto, +\constd{AF\_PACKET}. Il campo \var{sll\_protocol} indica il protocollo scelto, e deve essere indicato in \textit{network order}, facendo uso delle costanti simboliche definite in \file{linux/if\_ether.h}. Il campo \var{sll\_ifindex} è l'indice dell'interfaccia, che, in caso di presenza di più interfacce dello @@ -742,13 +739,12 @@ Il campo \var{sll\_hatype} indica il tipo ARP, come definito in \file{linux/if\_arp.h}, mentre il campo \var{sll\_pkttype} indica il tipo di pacchetto; entrambi vengono impostati alla ricezione di un pacchetto ed han senso solo in questo caso. In particolare \var{sll\_pkttype} può assumere i -seguenti valori: \const{PACKET\_HOST} per un pacchetto indirizzato alla -macchina ricevente, \const{PACKET\_BROADCAST} per un pacchetto di -\itindex{broadcast} \textit{broadcast}, \const{PACKET\_MULTICAST} per un -pacchetto inviato ad un indirizzo fisico di \itindex{multicast} -\textit{multicast}, \const{PACKET\_OTHERHOST} per un pacchetto inviato ad -un'altra stazione (e ricevuto su un'interfaccia in \index{modo~promiscuo} modo -promiscuo), \const{PACKET\_OUTGOING} per un pacchetto originato dalla propria +seguenti valori: \constd{PACKET\_HOST} per un pacchetto indirizzato alla +macchina ricevente, \constd{PACKET\_BROADCAST} per un pacchetto di +\textit{broadcast}, \constd{PACKET\_MULTICAST} per un pacchetto inviato ad un +indirizzo fisico di \textit{multicast}, \constd{PACKET\_OTHERHOST} per un +pacchetto inviato ad un'altra stazione (e ricevuto su un'interfaccia in modo +promiscuo), \constd{PACKET\_OUTGOING} per un pacchetto originato dalla propria macchina che torna indietro sul socket. @@ -786,15 +782,15 @@ può comportare la necessità di eseguire delle conversioni. \subsection{Le funzioni per il riordinamento} \label{sec:sock_func_ord} -Come già visto in sez.~\ref{sec:sock_endianness} il problema connesso -\itindex{endianness} all'\textit{endianness} è che quando si passano dei dati da -un tipo di architettura all'altra i dati vengono interpretati in maniera -diversa, e ad esempio nel caso dell'intero a 16 bit ci si ritroverà con i due -byte in cui è suddiviso scambiati di posto. Per questo motivo si usano delle -funzioni di conversione che servono a tener conto automaticamente della -possibile differenza fra l'ordinamento usato sul computer e quello che viene -usato nelle trasmissione sulla rete; queste funzioni sono \funcd{htonl}, -\funcd{htons}, \funcd{ntohl} e \funcd{ntohs} ed i rispettivi prototipi sono: +Come già visto in sez.~\ref{sec:endianness} il problema connesso +all'\textit{endianness} è che quando si passano dei dati da un tipo di +architettura all'altra i dati vengono interpretati in maniera diversa, e ad +esempio nel caso dell'intero a 16 bit ci si ritroverà con i due byte in cui è +suddiviso scambiati di posto. Per questo motivo si usano delle funzioni di +conversione che servono a tener conto automaticamente della possibile +differenza fra l'ordinamento usato sul computer e quello che viene usato nelle +trasmissione sulla rete; queste funzioni sono \funcd{htonl}, \funcd{htons}, +\funcd{ntohl} e \funcd{ntohs} ed i rispettivi prototipi sono: \begin{functions} \headdecl{netinet/in.h} \funcdecl{unsigned long int htonl(unsigned long int hostlong)} @@ -884,7 +880,7 @@ L'ultima funzione, \func{inet\_ntoa}, converte il valore a 32 bit dell'indirizzo (espresso in \textit{network order}) restituendo il puntatore alla stringa che contiene l'espressione in formato dotted decimal. Si deve tenere presente che la stringa risiede in memoria statica, per cui questa -funzione non è \index{funzioni!rientranti} rientrante. +funzione non è rientrante. \subsection{Le funzioni \func{inet\_pton} e \func{inet\_ntop}} @@ -939,8 +935,8 @@ indirizzo in una stringa; il suo prototipo è: La funzione converte la struttura dell'indirizzo puntata da \param{addr\_ptr} in una stringa che viene copiata nel buffer puntato dall'indirizzo \param{dest}; questo deve essere preallocato dall'utente e la lunghezza deve -essere almeno \const{INET\_ADDRSTRLEN} in caso di indirizzi IPv4 e -\const{INET6\_ADDRSTRLEN} per indirizzi IPv6; la lunghezza del buffer deve +essere almeno \constd{INET\_ADDRSTRLEN} in caso di indirizzi IPv4 e +\constd{INET6\_ADDRSTRLEN} per indirizzi IPv6; la lunghezza del buffer deve comunque venire specificata attraverso il parametro \param{len}. Gli indirizzi vengono convertiti da/alle rispettive strutture di indirizzo @@ -953,9 +949,6 @@ Il formato usato per gli indirizzi in formato di presentazione è la notazione \textit{dotted decimal} per IPv4 e quello descritto in sez.~\ref{sec:IP_ipv6_notation} per IPv6. -\index{socket!definizione|)} - -