X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?p=gapil.git;a=blobdiff_plain;f=socket.tex;h=06831e7ba290f3b0a4cdf460b9de4e6f2ee888c5;hp=1c9d1a746b528ee4472f1e8534321920528c8b1c;hb=d47f15496fa85c8ec22edcde608f2665ec5b95ae;hpb=a051e3c3d3b403ee210274d8c2ec7d756c531a21 diff --git a/socket.tex b/socket.tex index 1c9d1a7..06831e7 100644 --- a/socket.tex +++ b/socket.tex @@ -361,12 +361,7 @@ una struttura generica per gli indirizzi dei socket, \struct{sockaddr}, che si \begin{figure}[!htb] \footnotesize \centering \begin{minipage}[c]{15cm} - \begin{lstlisting}[stepnumber=0]{} -struct sockaddr { - sa_family_t sa_family; /* address family: AF_xxx */ - char sa_data[14]; /* address (protocol-specific) */ -}; - \end{lstlisting} + \includestruct{listati/sockaddr.h} \end{minipage} \caption{La struttura generica degli indirizzi dei socket \structd{sockaddr}.} @@ -442,17 +437,7 @@ si usa IPv4) \begin{figure}[!htb] \footnotesize\centering \begin{minipage}[c]{15cm} - \begin{lstlisting}[stepnumber=0]{} -struct sockaddr_in { - sa_family_t sin_family; /* address family: AF_INET */ - in_port_t sin_port; /* port in network byte order */ - struct in_addr sin_addr; /* internet address */ -}; -/* Internet address. */ -struct in_addr { - in_addr_t s_addr; /* address in network byte order */ -}; - \end{lstlisting} + \includestruct{listati/sockaddr_in.h} \end{minipage} \caption{La struttura degli indirizzi dei socket internet (IPv4) \structd{sockaddr\_in}.} @@ -461,7 +446,7 @@ struct in_addr { L'indirizzo di un socket internet (secondo IPv4) comprende l'indirizzo internet di un'interfaccia più un \textsl{numero di porta} (affronteremo in -dettaglio il significato di questi numeri in \secref{sec:TCPel_port_num}). Il +dettaglio il significato di questi numeri in \secref{sec:TCP_port_num}). Il protocollo IP non prevede numeri di porta, che sono utilizzati solo dai protocolli di livello superiore come TCP e UDP. Questa struttura però viene usata anche per i socket RAW che accedono direttamente al livello di IP, nel @@ -473,15 +458,15 @@ specifica il \textsl{numero di porta}. I numeri di porta sotto il 1024 sono chiamati \textsl{riservati} in quanto utilizzati da servizi standard e soltanto processi con i privilegi di amministratore (con user-ID effettivo uguale a zero) o con la capability \texttt{CAP\_NET\_BIND\_SERVICE} possono -usare la funzione \func{bind} (che vedremo in \secref{sec:TCPel_func_bind}) su +usare la funzione \func{bind} (che vedremo in \secref{sec:TCP_func_bind}) su queste porte. Il membro \var{sin\_addr} contiene un indirizzo internet, e viene acceduto sia come struttura (un resto di una implementazione precedente in cui questa era una \direct{union} usata per accedere alle diverse classi di indirizzi) che -direttamente come intero. In \file{netinet/in.h} vengono definiti anche alcune -costanti per alcuni indirizzi speciali, che vedremo in -\tabref{tab:TCPel_ipv4_addr}. +direttamente come intero. In \file{netinet/in.h} vengono definite anche alcune +costanti che identificano alcuni indirizzi speciali, riportati in +\tabref{tab:TCP_ipv4_addr}. Infine occorre sottolineare che sia gli indirizzi che i numeri di porta devono essere specificati in quello che viene chiamato \textit{network order}, cioè @@ -503,18 +488,7 @@ in \figref{fig:sock_sa_ipv6_struct}. \begin{figure}[!htb] \footnotesize \centering \begin{minipage}[c]{15cm} - \begin{lstlisting}[stepnumber=0]{} -struct sockaddr_in6 { - uint16_t sin6_family; /* AF_INET6 */ - in_port_t sin6_port; /* port number */ - uint32_t sin6_flowinfo; /* IPv6 flow information */ - struct in6_addr sin6_addr; /* IPv6 address */ - uint32_t sin6_scope_id; /* Scope id (new in 2.4) */ -}; -struct in6_addr { - uint8_t s6_addr[16]; /* IPv6 address */ -}; - \end{lstlisting} + \includestruct{listati/sockaddr_in6.h} \end{minipage} \caption{La struttura degli indirizzi dei socket IPv6 \structd{sockaddr\_in6}.} @@ -555,13 +529,7 @@ ad uno di questi socket si deve usare una struttura degli indirizzi di tipo \begin{figure}[!htb] \footnotesize \centering \begin{minipage}[c]{15cm} - \begin{lstlisting}[stepnumber=0]{} -#define UNIX_PATH_MAX 108 -struct sockaddr_un { - sa_family_t sun_family; /* AF_UNIX */ - char sun_path[UNIX_PATH_MAX]; /* pathname */ -}; - \end{lstlisting} + \includestruct{listati/sockaddr_un.h} \end{minipage} \caption{La struttura degli indirizzi dei socket locali (detti anche \textit{unix domain}) \structd{sockaddr\_un} definita in \file{sys/un.h}.} @@ -603,17 +571,7 @@ file \file{netatalk/at.h}. \begin{figure}[!htb] \footnotesize \centering \begin{minipage}[c]{15cm} - \begin{lstlisting}[stepnumber=0]{} -struct sockaddr_atalk { - sa_family_t sat_family; /* address family */ - uint8_t sat_port; /* port */ - struct at_addr sat_addr; /* net/node */ -}; -struct at_addr { - uint16_t s_net; - uint8_t s_node; -}; - \end{lstlisting} + \includestruct{listati/sockaddr_atalk.h} \end{minipage} \caption{La struttura degli indirizzi dei socket AppleTalk \structd{sockaddr\_atalk}.} @@ -684,17 +642,7 @@ occorre usare la funzione \func{bind} per agganciare il socket a quest'ultima. \begin{figure}[!htb] \footnotesize \centering \begin{minipage}[c]{15cm} - \begin{lstlisting}[stepnumber=0]{} -struct sockaddr_ll { - unsigned short sll_family; /* Always AF_PACKET */ - unsigned short sll_protocol; /* Physical layer protocol */ - int sll_ifindex; /* Interface number */ - unsigned short sll_hatype; /* Header type */ - unsigned char sll_pkttype; /* Packet type */ - unsigned char sll_halen; /* Length of address */ - unsigned char sll_addr[8]; /* Physical layer address */ -}; - \end{lstlisting} + \includestruct{listati/sockaddr_ll.h} \end{minipage} \caption{La struttura \structd{sockaddr\_ll} degli indirizzi dei \textit{packet socket}.} @@ -1009,371 +957,6 @@ Il formato usato per gli indirizzi in formato di presentazione \index{socket|)} -\section{Un esempio di applicazione} -\label{sec:sock_appplication} - -Per evitare di rendere questa introduzione ai socket puramente teorica -iniziamo con il mostrare un esempio di un client TCP elementare. Prima di -passare agli esempi del client e del server, ritorniamo con maggiori dettagli -su una caratteristica delle funzioni di I/O, già accennata in -\secref{sec:file_read} e \secref{sec:file_write}, che nel caso dei socket è -particolarmente rilevante, e che ci tornerà utile anche in seguito. - - -\subsection{Il comportamento delle funzioni di I/O} -\label{sec:sock_io_behav} - -Una cosa che si tende a dimenticare quando si ha a che fare con i socket è che -le funzioni di input/output non sempre hanno lo stesso comportamento che -avrebbero con i normali file di dati (in particolare questo accade per i -socket di tipo stream). - -Infatti con i socket è comune che funzioni come \func{read} o \func{write} -possano restituire in input o scrivere in output un numero di byte minore di -quello richiesto. Come già accennato in \secref{sec:file_read} questo è un -comportamento normale per l'I/O su file, ma con i normali file di dati il -problema si avverte solo quando si incontra la fine del file, in generale non -è così, e con i socket questo è particolarmente evidente. - -Quando ci si trova ad affrontare questo comportamento tutto quello che si deve -fare è semplicemente ripetere la lettura (o la scrittura) per la quantità di -byte restanti, tenendo conto che le funzioni si possono bloccare se i dati non -sono disponibili: è lo stesso comportamento che si può avere scrivendo più di -\const{PIPE\_BUF} byte in una pipe (si riveda quanto detto in -\secref{sec:ipc_pipes}). - -\begin{figure}[htb] - \centering - \footnotesize - \begin{lstlisting}{} -#include - -ssize_t FullRead(int fd, void *buf, size_t count) -{ - size_t nleft; - ssize_t nread; - - nleft = count; - while (nleft > 0) { /* repeat until no left */ - if ( (nread = read(fd, buf, nleft)) < 0) { - if (errno == EINTR) { /* if interrupted by system call */ - continue; /* repeat the loop */ - } else { - return(nread); /* otherwise exit */ - } - } else if (nread == 0) { /* EOF */ - break; /* break loop here */ - } - nleft -= nread; /* set left to read */ - buf +=nread; /* set pointer */ - } - return (count - nleft); -} - \end{lstlisting} - \caption{Funzione \func{FullRead}, legge esattamente \var{count} byte da un - file descriptor, iterando opportunamente le letture.} - \label{fig:sock_FullRead_code} -\end{figure} - -Per questo motivo, seguendo l'esempio di W. R. Stevens in \cite{UNP1}, si sono -definite due funzioni, \func{FullRead} e \func{FullWrite}, che eseguono -lettura e scrittura tenendo conto di questa caratteristica, ed in grado di -ritornare dopo avere letto o scritto esattamente il numero di byte -specificato; il sorgente è riportato rispettivamente in -\figref{fig:sock_FullRead_code} e \figref{fig:sock_FullWrite_code} ed è -disponibile fra i sorgenti allegati alla guida nei file \file{FullRead.c} e -\file{FullWrite.c}. - -\begin{figure}[htb] - \centering - \footnotesize - \begin{lstlisting}{} -#include - -ssize_t FullWrite(int fd, const void *buf, size_t count) -{ - size_t nleft; - ssize_t nwritten; - - nleft = count; - while (nleft > 0) { /* repeat until no left */ - if ( (nwritten = write(fd, buf, nleft)) < 0) { - if (errno == EINTR) { /* if interrupted by system call */ - continue; /* repeat the loop */ - } else { - return(nwritten); /* otherwise exit with error */ - } - } - nleft -= nwritten; /* set left to write */ - buf +=nwritten; /* set pointer */ - } - return (count); -} - \end{lstlisting} - \caption{Funzione \func{FullWrite}, scrive \var{count} byte su un socket.} - \label{fig:sock_FullWrite_code} -\end{figure} - -Come si può notare le funzioni ripetono la lettura/scrittura in un ciclo fino -all'esaurimento del numero di byte richiesti, in caso di errore viene -controllato se questo è \errcode{EINTR} (cioè un'interruzione della system call -dovuta ad un segnale), nel qual caso l'accesso viene ripetuto, altrimenti -l'errore viene ritornato interrompendo il ciclo. - -Nel caso della lettura, se il numero di byte letti è zero, significa che si è -arrivati alla fine del file (per i socket questo significa in genere che -l'altro capo è stato chiuso, e non è quindi più possibile leggere niente) e -pertanto si ritorna senza aver concluso la lettura di tutti i byte richiesti. - - - -\subsection{Un primo esempio di client} -\label{sec:net_cli_sample} - -Lo scopo di questo esempio è fornire un primo approccio alla programmazione di -rete e vedere come si usano le funzioni descritte in precedenza, alcune delle -funzioni usate nell'esempio saranno trattate in dettaglio nel capitolo -successivo; qui ci limiteremo a introdurre la nomenclatura senza fornire -definizioni precise e dettagli di funzionamento che saranno trattati -estensivamente più avanti. - -In \figref{fig:net_cli_code} è riportata la sezione principale del codice del -nostro client elementare per il servizio \textit{daytime}, un servizio -standard che restituisce l'ora locale della macchina a cui si effettua la -richiesta. - -\begin{figure}[!htb] - \footnotesize - \begin{lstlisting}{} -#include /* predefined types */ -#include /* include unix standard library */ -#include /* IP addresses conversion utilities */ -#include /* socket library */ -#include /* include standard I/O library */ - -int main(int argc, char *argv[]) -{ - int sock_fd; - int i, nread; - struct sockaddr_in serv_add; - char buffer[MAXLINE]; - ... - /* create socket */ - if ( (sock_fd = socket(AF_INET, SOCK_STREAM, 0)) < 0) { - perror("Socket creation error"); - return -1; - } - /* initialize address */ - memset((void *) &serv_add, 0, sizeof(serv_add)); /* clear server address */ - serv_add.sin_family = AF_INET; /* address type is INET */ - serv_add.sin_port = htons(13); /* daytime post is 13 */ - /* build address using inet_pton */ - if ( (inet_pton(AF_INET, argv[optind], &serv_add.sin_addr)) <= 0) { - perror("Address creation error"); - return -1; - } - /* extablish connection */ - if (connect(sock_fd, (struct sockaddr *)&serv_add, sizeof(serv_add)) < 0) { - perror("Connection error"); - return -1; - } - /* read daytime from server */ - while ( (nread = read(sock_fd, buffer, MAXLINE)) > 0) { - buffer[nread]=0; - if (fputs(buffer, stdout) == EOF) { /* write daytime */ - perror("fputs error"); - return -1; - } - } - /* error on read */ - if (nread < 0) { - perror("Read error"); - return -1; - } - /* normal exit */ - return 0; -} - \end{lstlisting} - \caption{Esempio di codice di un client elementare per il servizio daytime.} - \label{fig:net_cli_code} -\end{figure} - -Il sorgente completo del programma (\file{ElemDaytimeTCPClient.c}, che -comprende il trattamento delle opzioni e una funzione per stampare un -messaggio di aiuto) è allegato alla guida nella sezione dei codici sorgente e -può essere compilato su una qualunque macchina Linux. - -Il programma anzitutto include gli header necessari (\texttt{\small 1--5}); -dopo la dichiarazione delle variabili (\texttt{\small 9--12}) si è omessa -tutta la parte relativa al trattamento degli argomenti passati dalla linea di -comando (effettuata con le apposite routine illustrate in -\capref{sec:proc_opt_handling}). - -Il primo passo (\texttt{\small 14--18}) è creare un \textit{socket} IPv4 -(\const{AF\_INET}), di tipo TCP \const{SOCK\_STREAM}. La funzione -\func{socket} ritorna il descrittore che viene usato per identificare il -socket in tutte le chiamate successive. Nel caso la chiamata fallisca si -stampa un errore con la relativa routine e si esce. - -Il passo seguente (\texttt{\small 19--27}) è quello di costruire un'apposita -struttura \struct{sockaddr\_in} in cui sarà inserito l'indirizzo del server ed -il numero della porta del servizio. Il primo passo è inizializzare tutto a -zero, per poi inserire il tipo di protocollo e la porta (usando per -quest'ultima la funzione \func{htons} per convertire il formato dell'intero -usato dal computer a quello usato nella rete), infine si utilizza la funzione -\func{inet\_pton} per convertire l'indirizzo numerico passato dalla linea di -comando. - -Usando la funzione \func{connect} sul socket creato in precedenza -(\texttt{\small 28--32}) si provvede poi a stabilire la connessione con il -server specificato dall'indirizzo immesso nella struttura passata come secondo -argomento, il terzo argomento è la dimensione di detta struttura. Dato che -esistono diversi tipi di socket, si è dovuto effettuare un cast della -struttura inizializzata in precedenza, che è specifica per i socket IPv4. Un -valore di ritorno negativo implica il fallimento della connessione. - -Completata con successo la connessione il passo successivo (\texttt{\small - 34--40}) è leggere la data dal socket; il server invierà sempre una stringa -di 26 caratteri della forma \verb|Wed Apr 4 00:53:00 2001\r\n|, che viene -letta dalla funzione \func{read} e scritta su \file{stdout}. - -Dato il funzionamento di TCP la risposta potrà tornare in un unico pacchetto -di 26 byte (come avverrà senz'altro nel caso in questione) ma potrebbe anche -arrivare in 26 pacchetti di un byte. Per questo nel caso generale non si può -mai assumere che tutti i dati arrivino con una singola lettura, pertanto -quest'ultima deve essere effettuata in un ciclo in cui si continui a leggere -fintanto che la funzione \func{read} non ritorni uno zero (che significa che -l'altro capo ha chiuso la connessione) o un numero minore di zero (che -significa un errore nella connessione). - -Si noti come in questo caso la fine dei dati sia specificata dal server che -chiude la connessione; questa è una delle tecniche possibili (è quella usata -pure dal protocollo HTTP), ma ce ne possono essere altre, ad esempio FTP marca -la conclusione di un blocco di dati con la sequenza ASCII \verb|\r\n| -(carriage return e line feed), mentre il DNS mette la lunghezza in testa ad -ogni blocco che trasmette. Il punto essenziale è che TCP non provvede nessuna -indicazione che permetta di marcare dei blocchi di dati, per cui se questo è -necessario deve provvedere il programma stesso. - -\subsection{Un primo esempio di server} -\label{sec:net_serv_sample} - -Dopo aver illustrato il client daremo anche un esempio di un server -elementare, in grado di rispondere al precedente client. Il listato è -nuovamente mostrato in \figref{fig:net_serv_code}, il sorgente completo -(\file{ElemDaytimeTCPServer.c}) è allegato insieme agli altri file nella -directory \file{sources}. - -\begin{figure}[!htbp] - \footnotesize - \begin{lstlisting}{} -#include /* predefined types */ -#include /* include unix standard library */ -#include /* IP addresses conversion utilities */ -#include /* socket library */ -#include /* include standard I/O library */ -#include -#define MAXLINE 80 -#define BACKLOG 10 -int main(int argc, char *argv[]) -{ -/* - * Variables definition - */ - int list_fd, conn_fd; - int i; - struct sockaddr_in serv_add; - char buffer[MAXLINE]; - time_t timeval; - ... - /* create socket */ - if ( (list_fd = socket(AF_INET, SOCK_STREAM, 0)) < 0) { - perror("Socket creation error"); - exit(-1); - } - /* initialize address */ - memset((void *)&serv_add, 0, sizeof(serv_add)); /* clear server address */ - serv_add.sin_family = AF_INET; /* address type is INET */ - serv_add.sin_port = htons(13); /* daytime port is 13 */ - serv_add.sin_addr.s_addr = htonl(INADDR_ANY); /* connect from anywhere */ - /* bind socket */ - if (bind(list_fd, (struct sockaddr *)&serv_add, sizeof(serv_add)) < 0) { - perror("bind error"); - exit(-1); - } - /* listen on socket */ - if (listen(list_fd, BACKLOG) < 0 ) { - perror("listen error"); - exit(-1); - } - /* write daytime to client */ - while (1) { - if ( (conn_fd = accept(list_fd, (struct sockaddr *) NULL, NULL)) <0 ) { - perror("accept error"); - exit(-1); - } - timeval = time(NULL); - snprintf(buffer, sizeof(buffer), "%.24s\r\n", ctime(&timeval)); - if ( (write(conn_fd, buffer, strlen(buffer))) < 0 ) { - perror("write error"); - exit(-1); - } - close(conn_fd); - } - /* normal exit */ - exit(0); -} - \end{lstlisting} - \caption{Esempio di codice di un semplice server per il servizio daytime.} - \label{fig:net_serv_code} -\end{figure} - -Come per il client si includono gli header necessari a cui è aggiunto quello -per trattare i tempi, e si definiscono alcune costanti e le variabili -necessarie in seguito (\texttt{\small 1--18}), come nel caso precedente si -sono omesse le parti relative al trattamento delle opzioni da riga di comando. - -La creazione del socket (\texttt{\small 22--26}) è analoga al caso precedente, -come pure l'inizializzazione della struttura \struct{sockaddr\_in}, anche in -questo caso si usa la porta standard del servizio daytime, ma come indirizzo -IP si il valore predefinito \const{INET\_ANY} che corrisponde ad un indirizzo -generico (\texttt{\small 27--31}). - -Si effettua poi (\texttt{\small 32--36}) la chiamata alla funzione -\func{bind} che permette di associare la precedente struttura al socket, in -modo che quest'ultimo possa essere usato per accettare connessioni su una -qualunque delle interfacce di rete locali. - -Il passo successivo (\texttt{\small 37--41}) è mettere ``in ascolto'' il -socket, questo viene effettuato con la funzione \func{listen} che dice al -kernel di accettare connessioni per il socket specificato, la funzione indica -inoltre, con il secondo parametro, il numero massimo di connessioni che il -kernel accetterà di mettere in coda per il suddetto socket. - -Questa ultima chiamata completa la preparazione del socket per l'ascolto (che -viene chiamato anche \textit{listening descriptor}) a questo punto il processo -è mandato in sleep (\texttt{\small 44--47}) con la successiva chiamata alla -funzione \func{accept}, fin quando non arriva e viene accettata una -connessione da un client. - -Quando questo avviene \func{accept} ritorna un secondo descrittore di socket, -che viene chiamato \textit{connected descriptor} che è quello che viene usato -dalla successiva chiamata alla \func{write} per scrivere la risposta al -client, una volta che si è opportunamente (\texttt{\small 48--49}) costruita -la stringa con la data da trasmettere. Completata la trasmissione il nuovo -socket viene chiuso (\texttt{\small 54}). Il tutto è inserito in un ciclo -infinito (\texttt{\small 42--55}) in modo da poter ripetere l'invio della data -ad una successiva connessione. - -È importante notare che questo server è estremamente elementare, infatti a -parte il fatto di essere dipendente da IPv4, esso è in grado di servire solo -un client alla volta, è cioè un \textsl{server iterativo}, inoltre esso è -scritto per essere lanciato da linea di comando, se lo si volesse utilizzare -come demone di sistema (che è in esecuzione anche quando non c'è nessuna shell -attiva e il terminale da cui lo si è lanciato è stato sconnesso), -occorrerebbero delle opportune modifiche. - - %%% Local Variables: %%% mode: latex