X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?p=gapil.git;a=blobdiff_plain;f=sockctrl.tex;h=7b26d58364a0b2466a6dde3da3d9e2554b397375;hp=9bc93366da772b7d8cf6cc2a75d41a04de3f4f72;hb=bff0559197d4aeb49ef522aa29e61cd5f2a77346;hpb=dcf2c2df897955ff3503a7c426025457ab456fd7 diff --git a/sockctrl.tex b/sockctrl.tex index 9bc9336..7b26d58 100644 --- a/sockctrl.tex +++ b/sockctrl.tex @@ -1,6 +1,6 @@ %% sockctrl.tex %% -%% Copyright (C) 2004-2012 Simone Piccardi. Permission is granted to +%% Copyright (C) 2004-2014 Simone Piccardi. Permission is granted to %% copy, distribute and/or modify this document under the terms of the GNU Free %% Documentation License, Version 1.1 or any later version published by the %% Free Software Foundation; with the Invariant Sections being "Prefazione", @@ -1723,12 +1723,12 @@ Una volta definite le variabili necessarie (\texttt{\small 3--5}) la funzione prima (\texttt{\small 6}) azzera il contenuto della struttura \var{hint} e poi provvede (\texttt{\small 7--9}) ad inizializzarne i valori necessari per la chiamata (\texttt{\small 10}) a \func{getaddrinfo}. Di quest'ultima si -controlla (\texttt{\small 12-16}) il codice di ritorno, in modo da stampare un +controlla (\texttt{\small 12--16}) il codice di ritorno, in modo da stampare un avviso di errore, azzerare \var{errno} ed uscire in caso di errore. Dato che ad una macchina possono corrispondere più indirizzi IP, e di tipo diverso (sia IPv4 che IPv6), mentre il servizio può essere in ascolto soltanto su uno solo di questi, si provvede a tentare la connessione per ciascun indirizzo -restituito all'interno di un ciclo (\texttt{\small 18-40}) di scansione della +restituito all'interno di un ciclo (\texttt{\small 18--40}) di scansione della lista restituita da \func{getaddrinfo}, ma prima (\texttt{\small 17}) si salva il valore del puntatore per poterlo riutilizzare alla fine per disallocare la lista. @@ -1738,7 +1738,7 @@ validi, ed inizia (\texttt{\small 19}) con l'apertura del socket; se questa fallisce si controlla (\texttt{\small 20}) se sono disponibili altri indirizzi, nel qual caso si passa al successivo (\texttt{\small 21}) e si riprende (\texttt{\small 22}) il ciclo da capo; se non ve ne sono si stampa -l'errore ritornando immediatamente (\texttt{\small 24-27}). Quando la +l'errore ritornando immediatamente (\texttt{\small 24--27}). Quando la creazione del socket ha avuto successo si procede (\texttt{\small 29}) direttamente con la connessione, di nuovo in caso di fallimento viene ripetuto (\texttt{\small 30--38}) il controllo se vi sono o no altri indirizzi da @@ -1808,11 +1808,11 @@ del valore \const{AI\_PASSIVE} serve ad ottenere il valore generico nella rispettiva struttura degli indirizzi. Come già detto la funzione è analoga a \texttt{sockconn} ed inizia azzerando -ed inizializzando (\texttt{\small 6-11}) opportunamente la struttura +ed inizializzando (\texttt{\small 6--11}) opportunamente la struttura \var{hint} con i valori ricevuti come argomenti, soltanto che in questo caso si è usata (\texttt{\small 8}) una impostazione specifica dei flag di \var{hint} usando \const{AI\_PASSIVE} per indicare che il socket sarà usato -per una apertura passiva. Per il resto la chiamata (\texttt{\small 12-18}) a +per una apertura passiva. Per il resto la chiamata (\texttt{\small 12--18}) a \func{getaddrinfo} e ed il ciclo principale (\texttt{\small 20--42}) sono identici, solo che si è sostituita (\texttt{\small 31}) la chiamata a \func{connect} con una chiamata a \func{bind}. Anche la conclusione @@ -2075,6 +2075,11 @@ tab.~\ref{tab:sock_opt_socklevel}. \label{tab:sock_opt_socklevel} \end{table} +% TODO aggiungere e documentare SO_ATTACH_BPF, introdotta con il kernel 3.19, +% vedi http://lwn.net/Articles/625224/ +% TODO aggiungere e documentare SO_INCOMING_CPU, introdotta con il kernel 3.19, +% vedi https://lwn.net/Articles/626150/ + La tabella elenca le costanti che identificano le singole opzioni da usare come valore per \param{optname}; le due colonne seguenti indicano per quali delle due funzioni (\func{getsockopt} o \func{setsockopt}) l'opzione è @@ -2340,6 +2345,9 @@ tab.~\ref{tab:sock_opt_socklevel} sul significato delle varie opzioni: % Documentation/networking/timestamping.txt +% TOFO documentare SO_REUSEPORT introdotta con il kernel 3.9, vedi +% http://git.kernel.org/linus/c617f398edd4db2b8567a28e899a88f8f574798d + \end{basedescript} @@ -2386,12 +2394,12 @@ avuto un crollo del sistema ed è stata riavviata, per cui dopo il riavvio la connessione non esiste più.\footnote{si ricordi che un normale riavvio o il crollo dell'applicazione non ha questo effetto, in quanto in tal caso si passa sempre per la chiusura del processo, e questo, come illustrato in - sez.~\ref{sec:file_close}, comporta anche la regolare chiusura del socket - con l'invio di un segmento FIN all'altro capo della connessione.} In questo -caso all'invio del messaggio di \textit{keep-alive} si otterrà come risposta -un segmento RST che indica che l'altro capo non riconosce più l'esistenza -della connessione ed il socket verrà chiuso riportando un errore di -\errcode{ECONNRESET}. + sez.~\ref{sec:file_open_close}, comporta anche la regolare chiusura del + socket con l'invio di un segmento FIN all'altro capo della connessione.} In +questo caso all'invio del messaggio di \textit{keep-alive} si otterrà come +risposta un segmento RST che indica che l'altro capo non riconosce più +l'esistenza della connessione ed il socket verrà chiuso riportando un errore +di \errcode{ECONNRESET}. Se invece non viene ricevuta nessuna risposta (indice che la macchina non è più raggiungibile) l'emissione dei messaggi viene ripetuta ad intervalli di 75 @@ -2529,7 +2537,7 @@ guida. In realtà tutto quello che si è fatto è stato introdurre nella nuova funzione (\texttt{\small 1}) un nuovo argomento intero, \param{reuse}, che conterrà il valore logico da usare nella successiva chiamata (\texttt{\small 14}) a -\func{setsockopt}. Si è poi aggiunta una sezione (\texttt{\small 13-17}) che +\func{setsockopt}. Si è poi aggiunta una sezione (\texttt{\small 13--17}) che esegue l'impostazione dell'opzione fra la chiamata a \func{socket} e quella a \func{bind}. @@ -2546,7 +2554,7 @@ usata (\texttt{\small 14}) come ultimo argomento di \func{setsockopt}. Il valore di default di questa variabile è nullo, ma usando l'opzione \texttt{-r} nell'invocazione del server (al solito la gestione delle opzioni non è riportata in fig.~\ref{fig:TCP_echod_fifth}) se ne potrà impostare ad 1 il -valore, per cui in tal caso la successiva chiamata (\texttt{\small 13-17}) a +valore, per cui in tal caso la successiva chiamata (\texttt{\small 13--17}) a \func{setsockopt} attiverà l'opzione \const{SO\_REUSEADDR}. \begin{figure}[!htbp] @@ -2624,16 +2632,20 @@ Essendo questo un caso particolare in alcuni sistemi (come BSD) è stata introdotta una opzione ulteriore, \const{SO\_REUSEPORT} che richiede che detta opzione sia specificata per tutti i socket per i quali si vuole eseguire il \textit{completely duplicate binding}. Nel caso di Linux questa opzione non -esiste, ma il comportamento di \const{SO\_REUSEADDR} è analogo, sarà cioè -possibile effettuare un \textit{completely duplicate binding} ed ottenere il -successo di \func{bind} su un socket legato allo stesso indirizzo e porta solo -se il programma che ha eseguito per primo \func{bind} su di essi ha impostato -questa opzione.\footnote{questa restrizione permette di evitare il cosiddetto - \textit{port stealing}, in cui un programma, usando \const{SO\_REUSEADDR}, - può collegarsi ad una porta già in uso e ricevere i pacchetti destinati ad - un altro programma; con questa caratteristica ciò è possibile soltanto se il +esisteva fino al kernel 3.9, ma il comportamento di \const{SO\_REUSEADDR} è +analogo, sarà cioè possibile effettuare un \textit{completely duplicate + binding} ed ottenere il successo di \func{bind} su un socket legato allo +stesso indirizzo e porta solo se il programma che ha eseguito per primo +\func{bind} su di essi ha impostato questa opzione.\footnote{questa + restrizione permette di evitare parzialmente il cosiddetto \textit{port + stealing}, in cui un programma, usando \const{SO\_REUSEADDR}, può + collegarsi ad una porta già in uso e ricevere i pacchetti destinati ad un + altro programma; con questa caratteristica ciò è possibile soltanto se il primo programma a consentirlo, avendo usato fin dall'inizio - \const{SO\_REUSEADDR}.} + \const{SO\_REUSEADDR}.} + +% TODO documentare SO_REUSEPORT, vedi https://lwn.net/Articles/542260/ + \index{costante!{SO\_REUSEADDR}@{{\tt {SO\_REUSEADDR}}}|)} @@ -3545,11 +3557,10 @@ caratteristiche delle opzioni citate è quello dell'elenco seguente: Benché la maggior parte delle caratteristiche dei socket sia gestibile con le funzioni \func{setsockopt} e \func{getsockopt}, alcune proprietà possono essere impostate attraverso le funzioni \func{fcntl} e \func{ioctl} già -trattate in sez.~\ref{sec:file_fcntl} e sez.~\ref{sec:file_ioctl}; in -quell'occasione abbiamo parlato di queste funzioni esclusivamente nell'ambito -della loro applicazione a file descriptor associati a dei file normali; qui -tratteremo invece i dettagli del loro utilizzo con file descriptor associati a -dei socket. +trattate in sez.~\ref{sec:file_fcntl_ioctl}; in quell'occasione abbiamo +parlato di queste funzioni esclusivamente nell'ambito della loro applicazione +a file descriptor associati a dei file normali; qui tratteremo invece i +dettagli del loro utilizzo con file descriptor associati a dei socket. \subsection{L'uso di \func{ioctl} e \func{fcntl} per i socket generici} @@ -3557,10 +3568,10 @@ dei socket. Tratteremo in questa sezione le caratteristiche specifiche delle funzioni \func{ioctl} e \func{fcntl} quando esse vengono utilizzate con dei socket -generici. Quanto già detto in precedenza in sez.~\ref{sec:file_fcntl} e -sez.~\ref{sec:file_ioctl} continua a valere; quello che tratteremo qui sono le -operazioni ed i comandi che sono validi, o che hanno significati peculiari, -quando queste funzioni vengono applicate a dei socket generici. +generici. Quanto già detto in precedenza sez.~\ref{sec:file_fcntl_ioctl} +continua a valere; quello che tratteremo qui sono le operazioni ed i comandi +che sono validi, o che hanno significati peculiari, quando queste funzioni +vengono applicate a dei socket generici. Nell'elenco seguente si riportano i valori specifici che può assumere il secondo argomento della funzione \func{ioctl} (\param{request}, che indica il @@ -3600,10 +3611,10 @@ identificano le operazioni sono le seguenti: nullo. \item[\const{FIOASYNC}] Abilita o disabilita la modalità di I/O asincrono sul - socket. Questo significa (vedi sez.~\ref{sec:file_asyncronous_operation}) - che verrà inviato il segnale di \signal{SIGIO} (o quanto impostato con - \const{F\_SETSIG}, vedi sez.~\ref{sec:file_fcntl}) in caso di eventi di I/O - sul socket. + socket. Questo significa (vedi sez.~\ref{sec:signal_driven_io}) che verrà + inviato il segnale di \signal{SIGIO} (o quanto impostato con + \const{F\_SETSIG}, vedi sez.~\ref{sec:file_fcntl_ioctl}) in caso di eventi + di I/O sul socket. \end{basedescript} Nel caso dei socket generici anche \func{fcntl} prevede un paio di comandi @@ -3820,6 +3831,10 @@ sono le seguenti: \end{basedescript} + +% TODO aggiunta con il kernel 3.14 SIOCGHWTSTAMP per ottenere il timestamp +% hardware senza modificarlo + Una ulteriore operazione, che consente di ricavare le caratteristiche delle interfacce di rete, è \const{SIOCGIFCONF}; però per ragioni di compatibilità questa operazione è disponibile soltanto per i socket della famiglia