X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?p=gapil.git;a=blobdiff_plain;f=sockctrl.tex;h=7b26d58364a0b2466a6dde3da3d9e2554b397375;hp=82c559705568f885192e936dc377bea776fab675;hb=bff0559197d4aeb49ef522aa29e61cd5f2a77346;hpb=4a64ffb309155737e851268a29e4217987a9c15e diff --git a/sockctrl.tex b/sockctrl.tex index 82c5597..7b26d58 100644 --- a/sockctrl.tex +++ b/sockctrl.tex @@ -1,6 +1,6 @@ %% sockctrl.tex %% -%% Copyright (C) 2004-2011 Simone Piccardi. Permission is granted to +%% Copyright (C) 2004-2014 Simone Piccardi. Permission is granted to %% copy, distribute and/or modify this document under the terms of the GNU Free %% Documentation License, Version 1.1 or any later version published by the %% Free Software Foundation; with the Invariant Sections being "Prefazione", @@ -48,9 +48,8 @@ server che forniscono su internet questo servizio, mentre nel nostro caso affronteremo la problematica dal lato client, di un qualunque programma che necessita di compiere questa operazione. -\begin{figure}[htb] - \centering - \includegraphics[width=11cm]{img/resolver} +\begin{figure}[!htb] + \centering \includegraphics[width=11cm]{img/resolver} \caption{Schema di funzionamento delle funzioni del \textit{resolver}.} \label{fig:sock_resolver_schema} \end{figure} @@ -119,7 +118,7 @@ problema dell'ordine in cui questi vengono interrogati.\footnote{con le predefinito e non modificabile (a meno di una ricompilazione delle librerie stesse).} -\itindbeg{Name~Service~Switch} +\itindbeg{Name~Service~Switch~(NSS)} Per risolvere questa serie di problemi la risoluzione dei nomi a dominio eseguirà dal \textit{resolver} è stata inclusa all'interno di un meccanismo generico per la risoluzione di corrispondenze fra nomi ed informazioni ad essi @@ -146,7 +145,7 @@ tab.~\ref{tab:sys_NSS_classes}. \hline \hline \texttt{passwd} & Corrispondenze fra nome dell'utente e relative - proprietà (\acr{uid}, gruppo principale, ecc.).\\ + proprietà (\ids{UID}, gruppo principale, ecc.).\\ \texttt{shadow} & Corrispondenze fra username e password dell'utente (e altre informazioni relative alle password).\\ \texttt{group} & Corrispondenze fra nome del gruppo e proprietà dello @@ -201,7 +200,7 @@ quello che conta sono le funzioni classiche che il \textit{resolver} mette a disposizione,\footnote{è cura della implementazione fattane nelle \acr{glibc} tenere conto della presenza del \textit{Name Service Switch}.} e sono queste quelle che tratteremo nelle sezioni successive. -\itindend{Name~Service~Switch} +\itindend{Name~Service~Switch~(NSS)} \subsection{Le funzioni di interrogazione del \textit{resolver}} @@ -270,16 +269,16 @@ gli indirizzi dei server DNS da contattare e l'ordine delle ricerche; se non sono specificati server verrà utilizzato l'indirizzo locale, e se non è definito un dominio di default sarà usato quello associato con l'indirizzo locale (ma questo può essere sovrascritto con l'uso della variabile di -ambiente \texttt{LOCALDOMAIN}). In genere non è necessario eseguire questa +ambiente \envvar{LOCALDOMAIN}). In genere non è necessario eseguire questa funzione direttamente in quanto viene automaticamente chiamata la prima volta che si esegue una delle altre. Le impostazioni e lo stato del \textit{resolver} vengono mantenuti in una serie di variabili raggruppate nei campi di una apposita struttura \var{\_res} -usata da tutte queste funzioni. Essa viene definita in \file{resolv.h} ed è -utilizzata internamente alle funzioni essendo definita come variabile globale; -questo consente anche di accedervi direttamente all'interno di un qualunque -programma, una volta che la sia opportunamente dichiarata come: +usata da tutte queste funzioni. Essa viene definita in \headfile{resolv.h} ed +è utilizzata internamente alle funzioni essendo definita come variabile +globale; questo consente anche di accedervi direttamente all'interno di un +qualunque programma, una volta che la sia opportunamente dichiarata come: \includecodesnip{listati/resolv_option.c} Tutti i campi della struttura sono ad uso interno, e vengono usualmente @@ -321,7 +320,7 @@ comportamento del \textit{resolver}. \const{RES\_INSECURE1} & Blocca i controlli di sicurezza di tipo 1.\\ \const{RES\_INSECURE2} & Blocca i controlli di sicurezza di tipo 2.\\ \const{RES\_NOALIASES} & Blocca l'uso della variabile di ambiente - \texttt{HOSTALIASES}.\\ + \envvar{HOSTALIASES}.\\ \const{RES\_USE\_INET6} & Restituisce indirizzi IPv6 con \func{gethostbyname}. \\ \const{RES\_ROTATE} & Ruota la lista dei server DNS dopo ogni @@ -355,22 +354,23 @@ Non tratteremo il significato degli altri campi non essendovi necessità di modificarli direttamente; gran parte di essi sono infatti impostati dal contenuto dei file di configurazione, mentre le funzionalità controllate da alcuni di esse possono essere modificate con l'uso delle opportune variabili -di ambiente come abbiamo visto per \texttt{LOCALDOMAIN}. In particolare con -\texttt{RES\_RETRY} si soprassiede il valore del campo \var{retry} che +di ambiente come abbiamo visto per \envvar{LOCALDOMAIN}. In particolare con +\envvar{RES\_RETRY} si soprassiede il valore del campo \var{retry} che controlla quante volte viene ripetuto il tentativo di connettersi ad un server DNS prima di dichiarare fallimento; il valore di default è 4, un valore nullo -significa bloccare l'uso del DNS. Infine con \texttt{RES\_TIMEOUT} si +significa bloccare l'uso del DNS. Infine con \envvar{RES\_TIMEOUT} si soprassiede il valore del campo \var{retrans},\footnote{preimpostato al valore - della omonima costante \const{RES\_TIMEOUT} di \file{resolv.h}.} che è il -valore preso come base (in numero di secondi) per definire la scadenza di una -richiesta, ciascun tentativo di richiesta fallito viene ripetuto raddoppiando -il tempo di scadenza per il numero massimo di volte stabilito da + della omonima costante \const{RES\_TIMEOUT} di \headfile{resolv.h}.} che è +il valore preso come base (in numero di secondi) per definire la scadenza di +una richiesta, ciascun tentativo di richiesta fallito viene ripetuto +raddoppiando il tempo di scadenza per il numero massimo di volte stabilito da \texttt{RES\_RETRY}. La funzione di interrogazione principale è \funcd{res\_query}, che serve ad eseguire una richiesta ad un server DNS per un nome a dominio -\textsl{completamente specificato} (quello che si chiama FQDN, \textit{Fully - Qualified Domain Name}); il suo prototipo è: +\textsl{completamente specificato} (quello che si chiama +\itindex{Fully~Qualified~Domain~Name~(FQDN)} FQDN, \textit{Fully Qualified + Domain Name}); il suo prototipo è: \begin{functions} \headdecl{netinet/in.h} @@ -454,19 +454,19 @@ tab.~\ref{tab:DNS_address_class}.\footnote{esisteva in realtà anche una classe Come accennato le tipologie di dati che sono mantenibili su un server DNS sono diverse, ed a ciascuna di essa corrisponde un diverso tipo di \textit{resource record}. L'elenco delle costanti\footnote{ripreso dai file di dichiarazione - \file{arpa/nameser.h} e \file{arpa/nameser\_compat.h}.} che definiscono i -valori che si possono usare per l'argomento \param{type} per specificare il -tipo di \textit{resource record} da richiedere è riportato in + \headfile{arpa/nameser.h} e \headfile{arpa/nameser\_compat.h}.} che +definiscono i valori che si possono usare per l'argomento \param{type} per +specificare il tipo di \textit{resource record} da richiedere è riportato in tab.~\ref{tab:DNS_record_type}; le costanti (tolto il \texttt{T\_} iniziale) hanno gli stessi nomi usati per identificare i record nei file di zona di BIND,\footnote{BIND, acronimo di \textit{Berkley Internet Name Domain}, è una implementazione di un server DNS, ed, essendo utilizzata nella stragrande - maggioranza dei casi, fa da riferimento; i dati relativi ad un certo - dominio (cioè i suoi \textit{resource record} vengono mantenuti in quelli - che sono usualmente chiamati \textsl{file di zona}, e in essi ciascun tipo - di dominio è identificato da un nome che è appunto identico a quello delle - costanti di tab.~\ref{tab:DNS_record_type} senza il \texttt{T\_} iniziale.} -e che normalmente sono anche usati come nomi per indicare i record. + maggioranza dei casi, fa da riferimento; i dati relativi ad un certo dominio + (cioè i suoi \textit{resource record} vengono mantenuti in quelli che sono + usualmente chiamati \textsl{file di zona}, e in essi ciascun tipo di dominio + è identificato da un nome che è appunto identico a quello delle costanti di + tab.~\ref{tab:DNS_record_type} senza il \texttt{T\_} iniziale.} e che +normalmente sono anche usati come nomi per indicare i record. \begin{table}[!htb] \centering @@ -650,7 +650,7 @@ definizione è riportata in fig.~\ref{fig:sock_hostent_struct}. \begin{figure}[!htb] \footnotesize \centering - \begin{minipage}[c]{15cm} + \begin{minipage}[c]{\textwidth} \includestruct{listati/hostent.h} \end{minipage} \caption{La struttura \structd{hostent} per la risoluzione dei nomi a @@ -711,14 +711,14 @@ Determina l'indirizzo di tipo \param{af} associato al nome a dominio In questo caso la funzione prende un secondo argomento \param{af} che indica (i soli valori consentiti sono \const{AF\_INET} o \const{AF\_INET6}, per -questo è necessario l'uso di \texttt{sys/socket.h}) la famiglia di indirizzi +questo è necessario l'uso di \headfile{sys/socket.h}) la famiglia di indirizzi che dovrà essere utilizzata nei risultati restituiti dalla funzione. Per tutto il resto la funzione è identica a \func{gethostbyname}, ed identici sono i suoi risultati. -\begin{figure}[!htb] +\begin{figure}[!htbp] \footnotesize \centering - \begin{minipage}[c]{15cm} + \begin{minipage}[c]{\codesamplewidth} \includecodesample{listati/mygethost.c} \end{minipage} \normalsize @@ -875,6 +875,7 @@ Disattiva l'uso di connessioni per le interrogazioni ad un server DNS. \noindent e come si può vedere la funzione è estremamente semplice, non richiedendo nessun argomento. +% TODO manca gethostent (e gethostent_r) e altro ? (vedi man page) Infine si può richiedere la risoluzione inversa di un indirizzo IP od IPv6, per ottenerne il nome a dominio ad esso associato, per fare questo si può @@ -1019,7 +1020,7 @@ servizi di risoluzione dei nomi illustrati in sez.~\ref{sec:sock_resolver}; in generale infatti ci sono una serie di funzioni nella forma \texttt{getXXXbyname} e \texttt{getXXXbyaddr} (dove \texttt{XXX} indica il servizio) per ciascuna delle informazioni di rete mantenute dal -\itindex{Name~Service~Switch} \textit{Name Service Switch} che permettono +\itindex{Name~Service~Switch~(NSS)} \textit{Name Service Switch} che permettono rispettivamente di trovare una corrispondenza cercando per nome o per numero. L'elenco di queste funzioni è riportato nelle colonne finali di @@ -1027,8 +1028,8 @@ tab.~\ref{tab:name_resolution_functions}, dove le si sono suddivise rispetto al tipo di informazione che forniscono (riportato in prima colonna). Nella tabella si è anche riportato il file su cui vengono ordinariamente mantenute queste informazioni, che però può essere sostituito da un qualunque supporto -interno al \itindex{Name~Service~Switch} \textit{Name Service Switch} (anche -se usualmente questo avviene solo per la risoluzione degli indirizzi). +interno al \itindex{Name~Service~Switch~(NSS)} \textit{Name Service Switch} +(anche se usualmente questo avviene solo per la risoluzione degli indirizzi). Ciascuna funzione fa riferimento ad una sua apposita struttura che contiene i relativi dati, riportata in terza colonna. @@ -1044,15 +1045,15 @@ relativi dati, riportata in terza colonna. indirizzo &\conffile{/etc/hosts}&\struct{hostent}&\func{gethostbyname}& \func{gethostbyaddr}\\ servizio &\conffile{/etc/services}&\struct{servent}&\func{getservbyname}& - \func{getservbyaddr}\\ - rete &\conffile{/etc/networks}&\struct{netent}&\func{getnetbyname}& - \func{getnetbyaddr}\\ + \func{getservbyport}\\ + rete &\conffile{/etc/networks}&\struct{netent}&\funcm{getnetbyname}& + \funcm{getnetbyaddr}\\ protocollo&\conffile{/etc/protocols}&\struct{protoent}& - \func{getprotobyname}&\func{getprotobyaddr}\\ + \funcm{getprotobyname}&\funcm{getprotobyaddr}\\ \hline \end{tabular} \caption{Funzioni di risoluzione dei nomi per i vari servizi del - \itindex{Name~Service~Switch} \textit{Name Service Switch}.} + \itindex{Name~Service~Switch~(NSS)} \textit{Name Service Switch}.} \label{tab:name_resolution_functions} \end{table} @@ -1060,13 +1061,13 @@ Delle funzioni di tab.~\ref{tab:name_resolution_functions} abbiamo trattato finora soltanto quelle relative alla risoluzione dei nomi, dato che sono le più usate, e prevedono praticamente da sempre la necessità di rivolgersi ad una entità esterna; per le altre invece, estensioni fornite dal -\itindex{Name~Service~Switch} NSS a parte, si fa sempre riferimento ai dati -mantenuti nei rispettivi file. +\itindex{Name~Service~Switch~(NSS)} NSS a parte, si fa sempre riferimento ai +dati mantenuti nei rispettivi file. Dopo la risoluzione dei nomi a dominio una delle ricerche più comuni è quella sui nomi dei servizi di rete più comuni (cioè \texttt{http}, \texttt{smtp}, ecc.) da associare alle rispettive porte. Le due funzioni da utilizzare per -questo sono \funcd{getservbyname} e \funcd{getservbyaddr}, che permettono +questo sono \funcd{getservbyname} e \funcd{getservbyport}, che permettono rispettivamente di ottenere il numero di porta associato ad un servizio dato il nome e viceversa; i loro prototipi sono: \begin{functions} @@ -1096,7 +1097,7 @@ Il primo argomento è il nome del servizio per \func{getservbyname}, specificato tramite la stringa \param{name}, mentre \func{getservbyport} richiede il numero di porta in \param{port}. Entrambe le funzioni eseguono una ricerca sul file \conffile{/etc/services}\footnote{il - \itindex{Name~Service~Switch} \textit{Name Service Switch} astrae il + \itindex{Name~Service~Switch~(NSS)} \textit{Name Service Switch} astrae il concetto a qualunque supporto su cui si possano mantenere i suddetti dati.} ed estraggono i dati dalla prima riga che corrisponde agli argomenti specificati; se la risoluzione ha successo viene restituito un puntatore ad @@ -1107,7 +1108,7 @@ quindi la funzione non è \index{funzioni!rientranti} rientrante. \begin{figure}[!htb] \footnotesize \centering - \begin{minipage}[c]{15cm} + \begin{minipage}[c]{\textwidth} \includestruct{listati/servent.h} \end{minipage} \caption{La struttura \structd{servent} per la risoluzione dei nomi dei @@ -1131,7 +1132,7 @@ trovati nelle rispettive pagine di manuale. Oltre alle funzioni di ricerca esistono delle ulteriori funzioni che prevedono una lettura sequenziale delle informazioni mantenute nel -\itindex{Name~Service~Switch} \textit{Name Service Switch} (in sostanza +\itindex{Name~Service~Switch~(NSS)} \textit{Name Service Switch} (in sostanza permettono di leggere i file contenenti le informazioni riga per riga), che sono analoghe a quelle elencate in tab.~\ref{tab:sys_passwd_func} per le informazioni relative ai dati degli utenti e dei gruppi. Nel caso specifico @@ -1163,7 +1164,7 @@ voce. La seconda funzione, \func{setservent}, permette di aprire il file aperto riporta la posizione di lettura alla prima voce del file, in questo modo si può far ricominciare da capo una lettura sequenziale. L'argomento \param{stayopen}, se diverso da zero, fa sì che il file resti aperto anche fra -diverse chiamate a \func{getservbyname} e \func{getservbyaddr}.\footnote{di +diverse chiamate a \func{getservbyname} e \func{getservbyport}.\footnote{di default dopo una chiamata a queste funzioni il file viene chiuso, cosicché una successiva chiamata a \func{getservent} riparte dall'inizio.} La terza funzione, \funcd{endservent}, provvede semplicemente a chiudere il file. @@ -1188,12 +1189,12 @@ rimandando alle rispettive pagine di manuale. \hline indirizzo &\func{sethostent} &\func{gethostent} &\func{endhostent} \\ servizio &\func{setservent} &\func{getservent} &\func{endservent}\\ - rete &\func{setnetent} &\func{getnetent} &\func{endnetent}\\ - protocollo&\func{setprotoent}&\func{getprotoent}&\func{endprotoent}\\ + rete &\funcm{setnetent} &\funcm{getnetent} &\funcm{endnetent}\\ + protocollo&\funcm{setprotoent}&\funcm{getprotoent}&\funcm{endprotoent}\\ \hline \end{tabular} \caption{Funzioni lettura sequenziale dei dati del - \itindex{Name~Service~Switch} \textit{Name Service Switch}.} + \itindex{Name~Service~Switch~(NSS)} \textit{Name Service Switch}.} \label{tab:name_sequential_read} \end{table} @@ -1273,7 +1274,7 @@ tipo \struct{addrinfo} contenenti tutte le informazioni ottenute. \begin{figure}[!htb] \footnotesize \centering - \begin{minipage}[c]{15cm} + \begin{minipage}[c]{\textwidth} \includestruct{listati/addrinfo.h} \end{minipage} \caption{La struttura \structd{addrinfo} usata nella nuova interfaccia POSIX @@ -1282,7 +1283,7 @@ tipo \struct{addrinfo} contenenti tutte le informazioni ottenute. \end{figure} Come illustrato la struttura \struct{addrinfo}, la cui definizione\footnote{la - definizione è ripresa direttamente dal file \texttt{netdb.h} in questa + definizione è ripresa direttamente dal file \headfile{netdb.h} in questa struttura viene dichiarata, la pagina di manuale riporta \type{size\_t} come tipo di dato per il campo \var{ai\_addrlen}, qui viene usata quanto previsto dallo standard POSIX, in cui viene utilizzato \type{socklen\_t}; i due tipi @@ -1445,7 +1446,7 @@ corrispondente è riportato tramite \var{errno}. Come per i codici di errore di \func{gethostbyname} anche in questo caso è fornita una apposita funzione, analoga di \func{strerror}, che consente di utilizzarli direttamente per stampare a video un messaggio esplicativo; la -funzione è \func{gai\_strerror} ed il suo prototipo è: +funzione è \funcd{gai\_strerror} ed il suo prototipo è: \begin{functions} \headdecl{netdb.h} @@ -1490,9 +1491,9 @@ dell'argomento \var{hints} per restringere le ricerche su protocolli, tipi di socket o famiglie di indirizzi, è disponibile nel file \texttt{mygetaddr.c} dei sorgenti allegati alla guida. -\begin{figure}[!htb] +\begin{figure}[!htbp] \footnotesize \centering - \begin{minipage}[c]{15cm} + \begin{minipage}[c]{\codesamplewidth} \includecodesample{listati/mygetaddr.c} \end{minipage} \normalsize @@ -1603,7 +1604,7 @@ struttura \struct{addrinfo}, perché una volta disallocati i dati con Anche la nuova interfaccia definita da POSIX prevede una nuova funzione per eseguire la risoluzione inversa e determinare nomi di servizi e di dominio dati i rispettivi valori numerici. La funzione che sostituisce le varie -\func{gethostbyname}, \func{getipnodebyname} e \func{getservname} è +\func{gethostbyname}, \func{getipnodebyname} e \func{getservbyname} è \funcd{getnameinfo}, ed il suo prototipo è: \begin{functions} \headdecl{sys/socket.h} @@ -1672,10 +1673,10 @@ terminate dal carattere NUL, a meno che queste non debbano essere troncate qualora la loro dimensione ecceda quelle specificate dagli argomenti \param{hostlen} e \param{servlen}. Sono comunque definite le due costanti \const{NI\_MAXHOST} e \const{NI\_MAXSERV}\footnote{in Linux le due costanti - sono definite in \file{netdb.h} ed hanno rispettivamente il valore 1024 e - 12.} che possono essere utilizzate come limiti massimi. In caso di errore -viene restituito invece un codice che assume gli stessi valori illustrati in -tab.~\ref{tab:addrinfo_error_code}. + sono definite in \headfile{netdb.h} ed hanno rispettivamente il valore 1024 + e 12.} che possono essere utilizzate come limiti massimi. In caso di +errore viene restituito invece un codice che assume gli stessi valori +illustrati in tab.~\ref{tab:addrinfo_error_code}. A questo punto possiamo fornire degli esempi di utilizzo della nuova interfaccia, adottandola per le precedenti implementazioni del client e del @@ -1687,20 +1688,20 @@ finora, quello in cui si specifica nel client un indirizzo remoto per la connessione al server, e quello in cui si specifica nel server un indirizzo locale su cui porsi in ascolto. -La prima funzione della nostra interfaccia semplificata è \func{sockconn} che -permette di ottenere un socket, connesso all'indirizzo ed al servizio +La prima funzione della nostra interfaccia semplificata è \texttt{sockconn} +che permette di ottenere un socket, connesso all'indirizzo ed al servizio specificati. Il corpo della funzione è riportato in fig.~\ref{fig:sockconn_code}, il codice completo è nel file \file{SockUtil.c} dei sorgenti allegati alla guida, che contiene varie funzioni di utilità per l'uso dei socket. -\begin{figure}[!htb] +\begin{figure}[!htbp] \footnotesize \centering - \begin{minipage}[c]{15cm} + \begin{minipage}[c]{\codesamplewidth} \includecodesample{listati/sockconn.c} \end{minipage} \normalsize - \caption{Il codice della funzione \func{sockconn}.} + \caption{Il codice della funzione \texttt{sockconn}.} \label{fig:sockconn_code} \end{figure} @@ -1722,12 +1723,12 @@ Una volta definite le variabili necessarie (\texttt{\small 3--5}) la funzione prima (\texttt{\small 6}) azzera il contenuto della struttura \var{hint} e poi provvede (\texttt{\small 7--9}) ad inizializzarne i valori necessari per la chiamata (\texttt{\small 10}) a \func{getaddrinfo}. Di quest'ultima si -controlla (\texttt{\small 12-16}) il codice di ritorno, in modo da stampare un +controlla (\texttt{\small 12--16}) il codice di ritorno, in modo da stampare un avviso di errore, azzerare \var{errno} ed uscire in caso di errore. Dato che ad una macchina possono corrispondere più indirizzi IP, e di tipo diverso (sia IPv4 che IPv6), mentre il servizio può essere in ascolto soltanto su uno solo di questi, si provvede a tentare la connessione per ciascun indirizzo -restituito all'interno di un ciclo (\texttt{\small 18-40}) di scansione della +restituito all'interno di un ciclo (\texttt{\small 18--40}) di scansione della lista restituita da \func{getaddrinfo}, ma prima (\texttt{\small 17}) si salva il valore del puntatore per poterlo riutilizzare alla fine per disallocare la lista. @@ -1737,7 +1738,7 @@ validi, ed inizia (\texttt{\small 19}) con l'apertura del socket; se questa fallisce si controlla (\texttt{\small 20}) se sono disponibili altri indirizzi, nel qual caso si passa al successivo (\texttt{\small 21}) e si riprende (\texttt{\small 22}) il ciclo da capo; se non ve ne sono si stampa -l'errore ritornando immediatamente (\texttt{\small 24-27}). Quando la +l'errore ritornando immediatamente (\texttt{\small 24--27}). Quando la creazione del socket ha avuto successo si procede (\texttt{\small 29}) direttamente con la connessione, di nuovo in caso di fallimento viene ripetuto (\texttt{\small 30--38}) il controllo se vi sono o no altri indirizzi da @@ -1753,11 +1754,11 @@ valore del relativo puntatore precedentemente (\texttt{\small 17}) salvato. Si noti come per la funzione sia del tutto irrilevante se la struttura ritornata contiene indirizzi IPv6 o IPv4, in quanto si fa uso direttamente dei dati relativi alle strutture degli indirizzi di \struct{addrinfo} che sono -\textsl{opachi} rispetto all'uso della funzione \func{connect}. +\index{tipo!opaco} opachi rispetto all'uso della funzione \func{connect}. -\begin{figure}[!htb] +\begin{figure}[!htbp] \footnotesize \centering - \begin{minipage}[c]{15cm} + \begin{minipage}[c]{\codesamplewidth} \includecodesample{listati/TCP_echo_fifth.c} \end{minipage} \normalsize @@ -1771,25 +1772,25 @@ codice usato finora per collegarsi (vedi fig.~\ref{fig:TCP_echo_client_1}) avremo una semplificazione per cui il corpo principale del nostro client diventerà quello illustrato in fig.~\ref{fig:TCP_echo_fifth}, in cui le chiamate a \func{socket}, \func{inet\_pton} e \func{connect} sono sostituite -da una singola chiamata a \func{sockconn}. Inoltre il nuovo client (il cui +da una singola chiamata a \texttt{sockconn}. Inoltre il nuovo client (il cui codice completo è nel file \file{TCP\_echo\_fifth.c} dei sorgenti allegati) consente di utilizzare come argomento del programma un nome a dominio al posto dell'indirizzo numerico, e può utilizzare sia indirizzi IPv4 che IPv6. -\begin{figure}[!htb] +\begin{figure}[!htbp] \footnotesize \centering - \begin{minipage}[c]{15cm} + \begin{minipage}[c]{\codesamplewidth} \includecodesample{listati/sockbind.c} \end{minipage} \normalsize - \caption{Il codice della funzione \func{sockbind}.} + \caption{Il codice della funzione \texttt{sockbind}.} \label{fig:sockbind_code} \end{figure} -La seconda funzione di ausilio è \func{sockbind}, il cui corpo principale è +La seconda funzione di ausilio è \texttt{sockbind}, il cui corpo principale è riportato in fig.~\ref{fig:sockbind_code} (al solito il sorgente completo è nel file \file{sockbind.c} dei sorgenti allegati alla guida). Come si può -notare la funzione è del tutto analoga alla precedente \func{sockconn}, e +notare la funzione è del tutto analoga alla precedente \texttt{sockconn}, e prende gli stessi argomenti, però invece di eseguire una connessione con \func{connect} si limita a chiamare \func{bind} per collegare il socket ad una porta. @@ -1806,16 +1807,16 @@ passare un valore \val{NULL} come valore per l'argomento \var{host}; l'uso del valore \const{AI\_PASSIVE} serve ad ottenere il valore generico nella rispettiva struttura degli indirizzi. -Come già detto la funzione è analoga a \func{sockconn} ed inizia azzerando ed -inizializzando (\texttt{\small 6-11}) opportunamente la struttura \var{hint} -con i valori ricevuti come argomenti, soltanto che in questo caso si è usata -(\texttt{\small 8}) una impostazione specifica dei flag di \var{hint} usando -\const{AI\_PASSIVE} per indicare che il socket sarà usato per una apertura -passiva. Per il resto la chiamata (\texttt{\small 12-18}) a \func{getaddrinfo} -e ed il ciclo principale (\texttt{\small 20--42}) sono identici, solo che si è -sostituita (\texttt{\small 31}) la chiamata a \func{connect} con una chiamata -a \func{bind}. Anche la conclusione (\texttt{\small 43--44}) della funzione è -identica. +Come già detto la funzione è analoga a \texttt{sockconn} ed inizia azzerando +ed inizializzando (\texttt{\small 6--11}) opportunamente la struttura +\var{hint} con i valori ricevuti come argomenti, soltanto che in questo caso +si è usata (\texttt{\small 8}) una impostazione specifica dei flag di +\var{hint} usando \const{AI\_PASSIVE} per indicare che il socket sarà usato +per una apertura passiva. Per il resto la chiamata (\texttt{\small 12--18}) a +\func{getaddrinfo} e ed il ciclo principale (\texttt{\small 20--42}) sono +identici, solo che si è sostituita (\texttt{\small 31}) la chiamata a +\func{connect} con una chiamata a \func{bind}. Anche la conclusione +(\texttt{\small 43--44}) della funzione è identica. Si noti come anche in questo caso si siano inserite le stampe degli errori sullo standard error, nonostante la funzione possa essere invocata da un @@ -1824,9 +1825,9 @@ ha successo il programma deve uscire immediatamente prima di essere posto in background, e può quindi scrivere gli errori direttamente sullo standard error. -\begin{figure}[!htb] +\begin{figure}[!htbp] \footnotesize \centering - \begin{minipage}[c]{15cm} + \begin{minipage}[c]{\codesamplewidth} \includecodesample{listati/TCP_echod_third.c} \end{minipage} \normalsize @@ -1838,7 +1839,7 @@ Con l'uso di questa funzione si può modificare anche il codice del nostro server \textit{echo}, che rispetto a quanto illustrato nella versione iniziale di fig.~\ref{fig:TCP_echo_server_first_code} viene modificato nella forma riportata in fig.~\ref{fig:TCP_echod_third}. In questo caso il socket su cui -porsi in ascolto viene ottenuto (\texttt{\small 15--18}) da \func{sockbind} +porsi in ascolto viene ottenuto (\texttt{\small 15--18}) da \texttt{sockbind} che si cura anche della eventuale risoluzione di un indirizzo specifico sul quale si voglia far ascoltare il server. @@ -1948,7 +1949,7 @@ Il quarto argomento, \param{optval} è un puntatore ad una zona di memoria che contiene i dati che specificano il valore dell'opzione che si vuole passare al socket, mentre l'ultimo argomento \param{optlen},\footnote{questo argomento è in realtà sempre di tipo \ctyp{int}, come era nelle \acr{libc4} e - \acr{libc5}; l'uso di \ctyp{socklen\_t} è stato introdotto da POSIX (valgono + \acr{libc5}; l'uso di \type{socklen\_t} è stato introdotto da POSIX (valgono le stesse considerazioni per l'uso di questo tipo di dato fatte in sez.~\ref{sec:TCP_func_accept}) ed adottato dalle \acr{glibc}.} è la dimensione in byte dei dati presenti all'indirizzo indicato da \param{optval}. @@ -2074,6 +2075,11 @@ tab.~\ref{tab:sock_opt_socklevel}. \label{tab:sock_opt_socklevel} \end{table} +% TODO aggiungere e documentare SO_ATTACH_BPF, introdotta con il kernel 3.19, +% vedi http://lwn.net/Articles/625224/ +% TODO aggiungere e documentare SO_INCOMING_CPU, introdotta con il kernel 3.19, +% vedi https://lwn.net/Articles/626150/ + La tabella elenca le costanti che identificano le singole opzioni da usare come valore per \param{optname}; le due colonne seguenti indicano per quali delle due funzioni (\func{getsockopt} o \func{setsockopt}) l'opzione è @@ -2273,10 +2279,10 @@ tab.~\ref{tab:sock_opt_socklevel} sul significato delle varie opzioni: per mantenere dati amministrativi e strutture interne, e solo una parte viene usata come buffer per i dati, mentre il valore letto da \func{getsockopt} e quello riportato nei vari parametri di - \textit{sysctl}\footnote{cioè \procrelfile{/proc/sys/net/core}{wmem\_max} e - \procrelfile{/proc/sys/net/core}{rmem\_max} in \texttt{/proc/sys/net/core} - e \procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_wmem} e - \procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_rmem} in + \textit{sysctl}\footnote{cioè \sysctlrelfile{net/core}{wmem\_max} e + \sysctlrelfile{net/core}{rmem\_max} in \texttt{/proc/sys/net/core} + e \sysctlrelfile{net/ipv4}{tcp\_wmem} e + \sysctlrelfile{net/ipv4}{tcp\_rmem} in \texttt{/proc/sys/net/ipv4}, vedi sez.~\ref{sec:sock_sysctl}.} indica la memoria effettivamente impiegata. Si tenga presente inoltre che le modifiche alle dimensioni dei buffer di ricezione e trasmissione, per poter @@ -2288,7 +2294,7 @@ tab.~\ref{tab:sock_opt_socklevel} sul significato delle varie opzioni: connessioni (è pertanto usata con i socket TCP ed ignorata per UDP) e modifica il comportamento delle funzioni \func{close} e \func{shutdown}. L'opzione richiede che l'argomento \param{optval} sia una struttura di tipo - \struct{linger}, definita in \texttt{sys/socket.h} ed illustrata in + \struct{linger}, definita in \headfile{sys/socket.h} ed illustrata in fig.~\ref{fig:sock_linger_struct}. Maggiori dettagli sul suo funzionamento sono forniti in sez.~\ref{sec:sock_options_main}. @@ -2339,6 +2345,9 @@ tab.~\ref{tab:sock_opt_socklevel} sul significato delle varie opzioni: % Documentation/networking/timestamping.txt +% TOFO documentare SO_REUSEPORT introdotta con il kernel 3.9, vedi +% http://git.kernel.org/linus/c617f398edd4db2b8567a28e899a88f8f574798d + \end{basedescript} @@ -2385,12 +2394,12 @@ avuto un crollo del sistema ed è stata riavviata, per cui dopo il riavvio la connessione non esiste più.\footnote{si ricordi che un normale riavvio o il crollo dell'applicazione non ha questo effetto, in quanto in tal caso si passa sempre per la chiusura del processo, e questo, come illustrato in - sez.~\ref{sec:file_close}, comporta anche la regolare chiusura del socket - con l'invio di un segmento FIN all'altro capo della connessione.} In questo -caso all'invio del messaggio di \textit{keep-alive} si otterrà come risposta -un segmento RST che indica che l'altro capo non riconosce più l'esistenza -della connessione ed il socket verrà chiuso riportando un errore di -\errcode{ECONNRESET}. + sez.~\ref{sec:file_open_close}, comporta anche la regolare chiusura del + socket con l'invio di un segmento FIN all'altro capo della connessione.} In +questo caso all'invio del messaggio di \textit{keep-alive} si otterrà come +risposta un segmento RST che indica che l'altro capo non riconosce più +l'esistenza della connessione ed il socket verrà chiuso riportando un errore +di \errcode{ECONNRESET}. Se invece non viene ricevuta nessuna risposta (indice che la macchina non è più raggiungibile) l'emissione dei messaggi viene ripetuta ad intervalli di 75 @@ -2416,9 +2425,9 @@ attesa di dati in ingresso su una connessione che non arriveranno mai o perché il client sull'altro capo non è più attivo o perché non è più in grado di comunicare con il server via rete. -\begin{figure}[!htb] +\begin{figure}[!htbp] \footnotesize \centering - \begin{minipage}[c]{15cm} + \begin{minipage}[c]{\codesamplewidth} \includecodesample{listati/TCP_echod_fourth.c} \end{minipage} \normalsize @@ -2505,30 +2514,30 @@ eventuali pacchetti rimasti intrappolati in una precedente connessione possano finire fra quelli di una nuova. Come esempio di uso di questa connessione abbiamo predisposto una nuova -versione della funzione \func{sockbind} (vedi fig.~\ref{fig:sockbind_code}) +versione della funzione \texttt{sockbind} (vedi fig.~\ref{fig:sockbind_code}) che consenta l'impostazione di questa opzione. La nuova funzione è -\func{sockbindopt}, e le principali differenze rispetto alla precedente sono +\texttt{sockbindopt}, e le principali differenze rispetto alla precedente sono illustrate in fig.~\ref{fig:sockbindopt_code}, dove si sono riportate le sezioni di codice modificate rispetto alla versione precedente. Il codice completo della funzione si trova, insieme alle altre funzioni di servizio dei socket, all'interno del file \texttt{SockUtils.c} dei sorgenti allegati alla guida. -\begin{figure}[!htb] +\begin{figure}[!htbp] \footnotesize \centering - \begin{minipage}[c]{15cm} + \begin{minipage}[c]{\codesamplewidth} \includecodesample{listati/sockbindopt.c} \end{minipage} \normalsize - \caption{Le sezioni della funzione \func{sockbindopt} modificate rispetto al - codice della precedente \func{sockbind}.} + \caption{Le sezioni della funzione \texttt{sockbindopt} modificate rispetto al + codice della precedente \texttt{sockbind}.} \label{fig:sockbindopt_code} \end{figure} In realtà tutto quello che si è fatto è stato introdurre nella nuova funzione (\texttt{\small 1}) un nuovo argomento intero, \param{reuse}, che conterrà il valore logico da usare nella successiva chiamata (\texttt{\small 14}) a -\func{setsockopt}. Si è poi aggiunta una sezione (\texttt{\small 13-17}) che +\func{setsockopt}. Si è poi aggiunta una sezione (\texttt{\small 13--17}) che esegue l'impostazione dell'opzione fra la chiamata a \func{socket} e quella a \func{bind}. @@ -2545,17 +2554,17 @@ usata (\texttt{\small 14}) come ultimo argomento di \func{setsockopt}. Il valore di default di questa variabile è nullo, ma usando l'opzione \texttt{-r} nell'invocazione del server (al solito la gestione delle opzioni non è riportata in fig.~\ref{fig:TCP_echod_fifth}) se ne potrà impostare ad 1 il -valore, per cui in tal caso la successiva chiamata (\texttt{\small 13-17}) a +valore, per cui in tal caso la successiva chiamata (\texttt{\small 13--17}) a \func{setsockopt} attiverà l'opzione \const{SO\_REUSEADDR}. -\begin{figure}[!htb] +\begin{figure}[!htbp] \footnotesize \centering - \begin{minipage}[c]{15cm} + \begin{minipage}[c]{\codesamplewidth} \includecodesample{listati/TCP_echod_fifth.c} \end{minipage} \normalsize \caption{Il nuovo codice per l'apertura passiva del server \textit{echo} che - usa la nuova funzione \func{sockbindopt}.} + usa la nuova funzione \texttt{sockbindopt}.} \label{fig:TCP_echod_fifth} \end{figure} @@ -2623,16 +2632,20 @@ Essendo questo un caso particolare in alcuni sistemi (come BSD) è stata introdotta una opzione ulteriore, \const{SO\_REUSEPORT} che richiede che detta opzione sia specificata per tutti i socket per i quali si vuole eseguire il \textit{completely duplicate binding}. Nel caso di Linux questa opzione non -esiste, ma il comportamento di \const{SO\_REUSEADDR} è analogo, sarà cioè -possibile effettuare un \textit{completely duplicate binding} ed ottenere il -successo di \func{bind} su un socket legato allo stesso indirizzo e porta solo -se il programma che ha eseguito per primo \func{bind} su di essi ha impostato -questa opzione.\footnote{questa restrizione permette di evitare il cosiddetto - \textit{port stealing}, in cui un programma, usando \const{SO\_REUSEADDR}, - può collegarsi ad una porta già in uso e ricevere i pacchetti destinati ad - un altro programma; con questa caratteristica ciò è possibile soltanto se il +esisteva fino al kernel 3.9, ma il comportamento di \const{SO\_REUSEADDR} è +analogo, sarà cioè possibile effettuare un \textit{completely duplicate + binding} ed ottenere il successo di \func{bind} su un socket legato allo +stesso indirizzo e porta solo se il programma che ha eseguito per primo +\func{bind} su di essi ha impostato questa opzione.\footnote{questa + restrizione permette di evitare parzialmente il cosiddetto \textit{port + stealing}, in cui un programma, usando \const{SO\_REUSEADDR}, può + collegarsi ad una porta già in uso e ricevere i pacchetti destinati ad un + altro programma; con questa caratteristica ciò è possibile soltanto se il primo programma a consentirlo, avendo usato fin dall'inizio - \const{SO\_REUSEADDR}.} + \const{SO\_REUSEADDR}.} + +% TODO documentare SO_REUSEPORT, vedi https://lwn.net/Articles/542260/ + \index{costante!{SO\_REUSEADDR}@{{\tt {SO\_REUSEADDR}}}|)} @@ -2649,7 +2662,7 @@ dal kernel. \begin{figure}[!htb] \footnotesize \centering - \begin{minipage}[c]{15cm} + \begin{minipage}[c]{\textwidth} \includestruct{listati/linger.h} \end{minipage} \caption{La struttura \structd{linger} richiesta come valore dell'argomento @@ -2683,9 +2696,9 @@ fig.~\ref{fig:TCP_echo_sixth} la sezione di codice che permette di introdurre questa funzionalità,; al solito il codice completo è disponibile nei sorgenti allegati. -\begin{figure}[!htb] +\begin{figure}[!htbp] \footnotesize \centering - \begin{minipage}[c]{15cm} + \begin{minipage}[c]{\codesamplewidth} \includecodesample{listati/TCP_echo_sixth.c} \end{minipage} \normalsize @@ -2737,7 +2750,8 @@ socket che usano il protocollo IPv4.\footnote{come per le precedenti opzioni livello da utilizzare è \const{SOL\_IP} (o l'equivalente \const{IPPROTO\_IP}); si è riportato un elenco di queste opzioni in tab.~\ref{tab:sock_opt_iplevel}. Le costanti indicanti le opzioni e tutte le altre costanti ad esse collegate -sono definite in \file{netinet/ip.h}, ed accessibili includendo detto file. +sono definite in \headfile{netinet/ip.h}, ed accessibili includendo detto +file. \begin{table}[!htb] \centering @@ -2771,9 +2785,9 @@ sono definite in \file{netinet/ip.h}, ed accessibili includendo detto file. \const{IP\_RECVERR} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$&\texttt{int}& Abilita la gestione degli errori.\\ \const{IP\_MTU\_DISCOVER} &$\bullet$&$\bullet$& &\texttt{int}& - Imposta il Path MTU \itindex{Maximum~Transfer~Unit} Discovery.\\ + Imposta il Path MTU \itindex{Maximum~Transfer~Unit~(MTU)} Discovery.\\ \const{IP\_MTU} &$\bullet$& & &\texttt{int}& - Legge il valore attuale della \itindex{Maximum~Transfer~Unit} MTU.\\ + Legge il valore attuale della \itindex{Maximum~Transfer~Unit~(MTU)} MTU.\\ \const{IP\_ROUTER\_ALERT} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$&\texttt{int}& Imposta l'opzione \textit{IP router alert} sui pacchetti.\\ \const{IP\_MULTICAST\_TTL} &$\bullet$&$\bullet$& &\texttt{int}& @@ -2825,7 +2839,7 @@ seguente elenco: \begin{figure}[!htb] \footnotesize \centering - \begin{minipage}[c]{15cm} + \begin{minipage}[c]{\textwidth} \includestruct{listati/pktinfo.h} \end{minipage} \caption{La struttura \structd{pktinfo} usata dall'opzione @@ -2945,7 +2959,7 @@ sez.~\ref{sec:net_sendmsg}). come valore logico e non è applicabile a socket di tipo \const{SOCK\_STREAM}. -\itindbeg{Maximum~Transfer~Unit} +\itindbeg{Maximum~Transfer~Unit~(MTU)} \item[\const{IP\_MTU\_DISCOVER}] Questa è una opzione introdotta con i kernel della serie 2.2.x, ed è specifica di Linux. L'opzione permette di scrivere o leggere le impostazioni della modalità usata per la determinazione della @@ -2983,12 +2997,11 @@ sez.~\ref{sec:net_sendmsg}). ricerca è disabilitata ed è responsabilità del programma creare pacchetti di dimensioni appropriate e ritrasmettere eventuali pacchetti persi. Se l'opzione viene abilitata, il kernel si incaricherà di tenere traccia - automaticamente della \itindex{Maximum~Transfer~Unit} \textit{Path MTU} - verso ciascuna destinazione, e rifiuterà immediatamente la trasmissione di - pacchetti di dimensioni maggiori della MTU con un errore di - \errval{EMSGSIZE}.\footnote{in caso contrario la trasmissione del pacchetto - sarebbe effettuata, ottenendo o un fallimento successivo della - trasmissione, o la frammentazione dello stesso.} + automaticamente della \textit{Path MTU} verso ciascuna destinazione, e + rifiuterà immediatamente la trasmissione di pacchetti di dimensioni maggiori + della MTU con un errore di \errval{EMSGSIZE}.\footnote{in caso contrario la + trasmissione del pacchetto sarebbe effettuata, ottenendo o un fallimento + successivo della trasmissione, o la frammentazione dello stesso.} \item[\const{IP\_MTU}] Permette di leggere il valore della \textit{Path MTU} di percorso del socket. L'opzione richiede per \param{optval} un intero che @@ -3002,15 +3015,15 @@ sez.~\ref{sec:net_sendmsg}). esplicitamente connesso con \func{connect}. Ad esempio con i socket UDP si potrà ottenere una stima iniziale della - \itindex{Maximum~Transfer~Unit} \textit{Path MTU} eseguendo prima una - \func{connect} verso la destinazione, e poi usando \func{getsockopt} con - questa opzione. Si può anche avviare esplicitamente il procedimento di - scoperta inviando un pacchetto di grosse dimensioni (che verrà scartato) e - ripetendo l'invio coi dati aggiornati. Si tenga infine conto che durante il - procedimento i pacchetti iniziali possono essere perduti, ed è compito - dell'applicazione gestirne una eventuale ritrasmissione. + \textit{Path MTU} eseguendo prima una \func{connect} verso la destinazione, + e poi usando \func{getsockopt} con questa opzione. Si può anche avviare + esplicitamente il procedimento di scoperta inviando un pacchetto di grosse + dimensioni (che verrà scartato) e ripetendo l'invio coi dati aggiornati. Si + tenga infine conto che durante il procedimento i pacchetti iniziali possono + essere perduti, ed è compito dell'applicazione gestirne una eventuale + ritrasmissione. -\itindend{Maximum~Transfer~Unit} +\itindend{Maximum~Transfer~Unit~(MTU)} \item[\const{IP\_ROUTER\_ALERT}] Questa è una opzione introdotta con i kernel della serie 2.2.x, ed è specifica di Linux. Prende per @@ -3056,7 +3069,7 @@ sez.~\ref{sec:net_sendmsg}). \begin{figure}[!htb] \footnotesize \centering - \begin{minipage}[c]{15cm} + \begin{minipage}[c]{\textwidth} \includestruct{listati/ip_mreqn.h} \end{minipage} \caption{La struttura \structd{ip\_mreqn} utilizzata dalle opzioni dei @@ -3073,6 +3086,9 @@ sez.~\ref{sec:net_sendmsg}). del \textit{multicast}, ed utilizza come \param{optval} le stesse strutture \struct{ip\_mreqn} o \struct{ip\_mreq} delle due precedenti opzioni. +% TODO chiarire quale è la struttura \struct{ip\_mreq} + + \itindend{multicast} \end{basedescript} @@ -3103,10 +3119,11 @@ riportate le varie opzioni disponibili in tab.~\ref{tab:sock_opt_tcplevel}, dove sono elencate le rispettive costanti da utilizzare come valore per l'argomento \param{optname}. Dette costanti e tutte le altre costanti e strutture collegate all'uso delle opzioni TCP sono definite in -\file{netinet/tcp.h}, ed accessibili includendo detto file.\footnote{in realtà - questo è il file usato dalle librerie; la definizione delle opzioni - effettivamente supportate da Linux si trova nel file \texttt{linux/tcp.h}, - dal quale si sono estratte le costanti di tab.~\ref{tab:sock_opt_tcplevel}.} +\headfile{netinet/tcp.h}, ed accessibili includendo detto file.\footnote{in + realtà questo è il file usato dalle librerie; la definizione delle opzioni + effettivamente supportate da Linux si trova nel file + \texttt{include/linux/tcp.h} dei sorgenti del kernel, dal quale si sono + estratte le costanti di tab.~\ref{tab:sock_opt_tcplevel}.} \begin{table}[!htb] \centering @@ -3120,7 +3137,7 @@ strutture collegate all'uso delle opzioni TCP sono definite in \const{TCP\_NODELAY} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$&\texttt{int}& Spedisce immediatamente i dati in segmenti singoli.\\ \const{TCP\_MAXSEG} &$\bullet$&$\bullet$& &\texttt{int}& - Valore della \itindex{Maximum~Segment~Size} MSS per i segmenti in + Valore della \itindex{Maximum~Segment~Size~(MSS)} MSS per i segmenti in uscita.\\ \const{TCP\_CORK} &$\bullet$&$\bullet$&$\bullet$&\texttt{int}& Accumula i dati in un unico segmento.\\ @@ -3196,13 +3213,14 @@ quantità di dettagli è fornita nel seguente elenco: kernel 2.5.71.} \item[\const{TCP\_MAXSEG}] con questa opzione si legge o si imposta il valore - della \itindex{Maximum~Segment~Size} MSS (\textit{Maximum~Segment~Size}, - vedi sez.~\ref{sec:net_lim_dim} e sez.~\ref{sec:tcp_protocol_xxx}) dei - segmenti TCP uscenti. Se l'opzione è impostata prima di stabilire la - connessione, si cambia anche il valore della \itindex{Maximum~Segment~Size} - MSS annunciata all'altro capo della connessione. Se si specificano valori - maggiori della \itindex{Maximum~Transfer~Unit} MTU questi verranno ignorati, - inoltre TCP imporrà anche i suoi limiti massimo e minimo per questo valore. + della \itindex{Maximum~Segment~Size~(MSS)} MSS + (\textit{Maximum~Segment~Size}, vedi sez.~\ref{sec:net_lim_dim} e + sez.~\ref{sec:tcp_protocol_xxx}) dei segmenti TCP uscenti. Se l'opzione è + impostata prima di stabilire la connessione, si cambia anche il valore della + \itindex{Maximum~Segment~Size~(MSS)} MSS annunciata all'altro capo della + connessione. Se si specificano valori maggiori della + \itindex{Maximum~Transfer~Unit~(MTU)} MTU questi verranno ignorati, inoltre + TCP imporrà anche i suoi limiti massimo e minimo per questo valore. \item[\const{TCP\_CORK}] questa opzione è il complemento naturale di \const{TCP\_NODELAY} e serve a gestire a livello applicativo la situazione @@ -3339,7 +3357,7 @@ quantità di dettagli è fornita nel seguente elenco: \begin{figure}[!htb] \footnotesize \centering - \begin{minipage}[c]{15cm} + \begin{minipage}[c]{\textwidth} \includestruct{listati/tcp_info.h} \end{minipage} \caption{La struttura \structd{tcp\_info} contenente le informazioni sul @@ -3362,9 +3380,9 @@ quantità di dettagli è fornita nel seguente elenco: in fig.~\ref{fig:is_closing}, in cui si utilizza il valore del campo \var{tcpi\_state} di \struct{tcp\_info} per controllare lo stato del socket. -\begin{figure}[!htb] +\begin{figure}[!htbp] \footnotesize \centering - \begin{minipage}[c]{15cm} + \begin{minipage}[c]{\codesamplewidth} \includecodesample{listati/is_closing.c} \end{minipage} \caption{Codice della funzione \texttt{is\_closing.c}, che controlla lo stato @@ -3452,29 +3470,21 @@ quantità di dettagli è fornita nel seguente elenco: \hline reno& -- &Algoritmo tradizionale, usato in caso di assenza degli altri.\\ \texttt{bic} &\texttt{TCP\_CONG\_BIC} & - \href{http://www.csc.ncsu.edu/faculty/rhee/export/bitcp/index.htm} - {\textsf{http://www.csc.ncsu.edu/faculty/rhee/export/bitcp/index.htm}}.\\ + \url{http://www.csc.ncsu.edu/faculty/rhee/export/bitcp/index.htm}.\\ \texttt{cubic} &\texttt{TCP\_CONG\_CUBIC} & - \href{http://www.csc.ncsu.edu/faculty/rhee/export/bitcp/index.htm} - {\textsf{http://www.csc.ncsu.edu/faculty/rhee/export/bitcp/index.htm}}.\\ + \url{http://www.csc.ncsu.edu/faculty/rhee/export/bitcp/index.htm}.\\ \texttt{highspeed}&\texttt{TCP\_CONG\_HSTCP} & - \href{http://www.icir.org/floyd/hstcp.html} - {\textsf{http://www.icir.org/floyd/hstcp.html}}.\\ + \url{http://www.icir.org/floyd/hstcp.html}.\\ \texttt{htcp} &\texttt{TCP\_CONG\_HTCP} & - \href{http://www.hamilton.ie/net/htcp/} - {\textsf{http://www.hamilton.ie/net/htcp/}}.\\ + \url{http://www.hamilton.ie/net/htcp/}.\\ \texttt{hybla} &\texttt{TCP\_CONG\_HYBLA} & - \href{http://www.danielinux.net/projects.html} - {\textsf{http://www.danielinux.net/projects.html}}.\\ + \url{http://www.danielinux.net/projects.html}.\\ \texttt{scalable}&\texttt{TCP\_CONG\_SCALABLE}& - \href{http://www.deneholme.net/tom/scalable/} - {\textsf{http://www.deneholme.net/tom/scalable/}}.\\ + \url{http://www.deneholme.net/tom/scalable/}.\\ \texttt{vegas} &\texttt{TCP\_CONG\_VEGAS} & - \href{http://www.cs.arizona.edu/protocols/} - {\textsf{http://www.cs.arizona.edu/protocols/}}.\\ + \url{http://www.cs.arizona.edu/protocols/}.\\ \texttt{westwood}&\texttt{TCP\_CONG\_WESTWOOD}& - \href{http://www.cs.ucla.edu/NRL/hpi/tcpw/} - {\textsf{http://www.cs.ucla.edu/NRL/hpi/tcpw/}}.\\ + \url{http://www.cs.ucla.edu/NRL/hpi/tcpw/}.\\ % \texttt{}&\texttt{}& .\\ \hline \end{tabular} @@ -3491,10 +3501,11 @@ ridotto di opzioni, riportate in tab.~\ref{tab:sock_opt_udplevel}; anche in questo caso per poterle utilizzare occorrerà impostare l'opportuno valore per l'argomento \param{level}, che è \const{SOL\_UDP} (o l'equivalente \const{IPPROTO\_UDP}). Le costanti che identificano dette opzioni sono -definite in \file{netinet/udp.h}, ed accessibili includendo detto +definite in \headfile{netinet/udp.h}, ed accessibili includendo detto file.\footnote{come per TCP, la definizione delle opzioni effettivamente - supportate dal kernel si trova in realtà nel file \texttt{linux/udp.h}, dal - quale si sono estratte le costanti di tab.~\ref{tab:sock_opt_udplevel}.} + supportate dal kernel si trova in realtà nel file + \texttt{include/linux/udp.h}, dal quale si sono estratte le costanti di + tab.~\ref{tab:sock_opt_udplevel}.} \begin{table}[!htb] \centering @@ -3546,11 +3557,10 @@ caratteristiche delle opzioni citate è quello dell'elenco seguente: Benché la maggior parte delle caratteristiche dei socket sia gestibile con le funzioni \func{setsockopt} e \func{getsockopt}, alcune proprietà possono essere impostate attraverso le funzioni \func{fcntl} e \func{ioctl} già -trattate in sez.~\ref{sec:file_fcntl} e sez.~\ref{sec:file_ioctl}; in -quell'occasione abbiamo parlato di queste funzioni esclusivamente nell'ambito -della loro applicazione a file descriptor associati a dei file normali; qui -tratteremo invece i dettagli del loro utilizzo con file descriptor associati a -dei socket. +trattate in sez.~\ref{sec:file_fcntl_ioctl}; in quell'occasione abbiamo +parlato di queste funzioni esclusivamente nell'ambito della loro applicazione +a file descriptor associati a dei file normali; qui tratteremo invece i +dettagli del loro utilizzo con file descriptor associati a dei socket. \subsection{L'uso di \func{ioctl} e \func{fcntl} per i socket generici} @@ -3558,10 +3568,10 @@ dei socket. Tratteremo in questa sezione le caratteristiche specifiche delle funzioni \func{ioctl} e \func{fcntl} quando esse vengono utilizzate con dei socket -generici. Quanto già detto in precedenza in sez.~\ref{sec:file_fcntl} e -sez.~\ref{sec:file_ioctl} continua a valere; quello che tratteremo qui sono le -operazioni ed i comandi che sono validi, o che hanno significati peculiari, -quando queste funzioni vengono applicate a dei socket generici. +generici. Quanto già detto in precedenza sez.~\ref{sec:file_fcntl_ioctl} +continua a valere; quello che tratteremo qui sono le operazioni ed i comandi +che sono validi, o che hanno significati peculiari, quando queste funzioni +vengono applicate a dei socket generici. Nell'elenco seguente si riportano i valori specifici che può assumere il secondo argomento della funzione \func{ioctl} (\param{request}, che indica il @@ -3578,15 +3588,15 @@ identificano le operazioni sono le seguenti: \struct{timeval} con la marca temporale dell'ultimo pacchetto ricevuto sul socket, questa operazione può essere utilizzata per effettuare delle misurazioni precise del tempo di andata e ritorno\footnote{il - \itindex{Round~Trip~Time} \textit{Round Trip Time} cui abbiamo già + \itindex{Round~Trip~Time~(RTT)} \textit{Round Trip Time} cui abbiamo già accennato in sez.~\ref{sec:net_tcp}.} dei pacchetti sulla rete. \item[\const{SIOCSPGRP}] imposta il processo o il \itindex{process~group} - \textit{process group} a cui inviare i segnali \const{SIGIO} e - \const{SIGURG} quando viene completata una operazione di I/O asincrono o + \textit{process group} a cui inviare i segnali \signal{SIGIO} e + \signal{SIGURG} quando viene completata una operazione di I/O asincrono o arrivano dei dati urgenti \itindex{out-of-band} (\texttt{out-of-band}). Il terzo argomento deve essere un puntatore ad una variabile di tipo - \type{pid\_t}; un valore positivo indica direttamente il \acr{pid} del + \type{pid\_t}; un valore positivo indica direttamente il \ids{PID} del processo, mentre un valore negativo indica (col valore assoluto) il \textit{process group}. Senza privilegi di amministratore o la capability \const{CAP\_KILL} si può impostare solo se stessi o il proprio @@ -3594,17 +3604,17 @@ identificano le operazioni sono le seguenti: \item[\const{SIOCGPGRP}] legge le impostazioni presenti sul socket relativamente all'eventuale processo o \itindex{process~group} - \textit{process group} cui devono essere inviati i segnali \const{SIGIO} e - \const{SIGURG}. Come per \const{SIOCSPGRP} l'argomento passato deve un + \textit{process group} cui devono essere inviati i segnali \signal{SIGIO} e + \signal{SIGURG}. Come per \const{SIOCSPGRP} l'argomento passato deve un puntatore ad una variabile di tipo \type{pid\_t}, con lo stesso significato. Qualora non sia presente nessuna impostazione verrà restituito un valore nullo. \item[\const{FIOASYNC}] Abilita o disabilita la modalità di I/O asincrono sul - socket. Questo significa (vedi sez.~\ref{sec:file_asyncronous_operation}) - che verrà inviato il segnale di \const{SIGIO} (o quanto impostato con - \const{F\_SETSIG}, vedi sez.~\ref{sec:file_fcntl}) in caso di eventi di I/O - sul socket. + socket. Questo significa (vedi sez.~\ref{sec:signal_driven_io}) che verrà + inviato il segnale di \signal{SIGIO} (o quanto impostato con + \const{F\_SETSIG}, vedi sez.~\ref{sec:file_fcntl_ioctl}) in caso di eventi + di I/O sul socket. \end{basedescript} Nel caso dei socket generici anche \func{fcntl} prevede un paio di comandi @@ -3629,7 +3639,7 @@ permette di impostare e rilevare le funzionalità delle interfacce di rete. \begin{figure}[!htb] \footnotesize \centering - \begin{minipage}[c]{15cm} + \begin{minipage}[c]{\textwidth} \includestruct{listati/ifreq.h} \end{minipage} \caption{La struttura \structd{ifreq} utilizzata dalle \func{ioctl} per le @@ -3644,7 +3654,7 @@ il primo campo della struttura, \var{ifr\_name} per specificare il nome dell'interfaccia su cui si vuole operare (ad esempio \texttt{eth0}, \texttt{ppp0}, ecc.), e si inseriscono (o ricevono) i valori relativi alle diversa caratteristiche e funzionalità nel secondo campo, che come si può -notare è definito come una \ctyp{union} proprio in quanto il suo significato +notare è definito come una \direct{union} proprio in quanto il suo significato varia a secondo dell'operazione scelta. Si tenga inoltre presente che alcune di queste operazioni (in particolare @@ -3744,11 +3754,11 @@ sono le seguenti: non ancora implementato, restituisce un errore di \errval{EOPNOTSUPP}. \item[\const{SIOCGIFMTU}] permette di leggere il valore della - \itindex{Maximum~Transfer~Unit} \textit{Maximum Transfer Unit} del + \itindex{Maximum~Transfer~Unit~(MTU)} \textit{Maximum Transfer Unit} del dispositivo nel campo \var{ifr\_mtu}. \item[\const{SIOCSIFMTU}] permette di impostare il valore della - \itindex{Maximum~Transfer~Unit} \textit{Maximum Transfer Unit} del + \itindex{Maximum~Transfer~Unit~(MTU)} \textit{Maximum Transfer Unit} del dispositivo al valore specificato campo \var{ifr\_mtu}. L'operazione è privilegiata, e si tenga presente che impostare un valore troppo basso può causare un blocco del kernel. @@ -3778,7 +3788,7 @@ sono le seguenti: \begin{figure}[!htb] \footnotesize \centering - \begin{minipage}[c]{15cm} + \begin{minipage}[c]{\textwidth} \includestruct{listati/ifmap.h} \end{minipage} \caption{La struttura \structd{ifmap} utilizzata per leggere ed impostare i @@ -3821,6 +3831,10 @@ sono le seguenti: \end{basedescript} + +% TODO aggiunta con il kernel 3.14 SIOCGHWTSTAMP per ottenere il timestamp +% hardware senza modificarlo + Una ulteriore operazione, che consente di ricavare le caratteristiche delle interfacce di rete, è \const{SIOCGIFCONF}; però per ragioni di compatibilità questa operazione è disponibile soltanto per i socket della famiglia @@ -3830,7 +3844,7 @@ fig.~\ref{fig:netdevice_ifconf_struct}. \begin{figure}[!htb] \footnotesize \centering - \begin{minipage}[c]{15cm} + \begin{minipage}[c]{\textwidth} \includestruct{listati/ifconf.h} \end{minipage} \caption{La struttura \structd{ifconf}.} @@ -3844,7 +3858,7 @@ questo buffer deve essere specificata nel campo \var{ifc\_len} di \var{ifc\_req}. Qualora il buffer sia stato allocato come una stringa, il suo indirizzo potrà essere fornito usando il campo \var{ifc\_buf}.\footnote{si noti che l'indirizzo del buffer è definito in \struct{ifconf} con una - \ctyp{union}, questo consente di utilizzare una delle due forme a piacere.} + \direct{union}, questo consente di utilizzare una delle due forme a piacere.} La funzione restituisce nel buffer indicato una serie di strutture \struct{ifreq} contenenti nel campo \var{ifr\_name} il nome dell'interfaccia e @@ -3864,9 +3878,9 @@ probabilmente\footnote{probabilmente perché si potrebbe essere nella condizione in cui sono stati usati esattamente quel numero di byte.} avuta una situazione di troncamento dei dati. -\begin{figure}[!htb] +\begin{figure}[!htbp] \footnotesize \centering - \begin{minipage}[c]{15cm} + \begin{minipage}[c]{\codesamplewidth} \includecodesample{listati/iflist.c} \end{minipage} \caption{Il corpo principale del programma \texttt{iflist.c}.} @@ -4036,19 +4050,19 @@ socket. Quelli descritti anche nella pagina di manuale, accessibile con \texttt{man 7 socket} sono i seguenti: \begin{basedescript}{\desclabelwidth{2.2cm}\desclabelstyle{\nextlinelabel}} -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/core}{rmem\_default}] imposta la dimensione +\item[\sysctlrelfile{net/core}{rmem\_default}] imposta la dimensione di default del buffer di ricezione (cioè per i dati in ingresso) dei socket. -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/core}{rmem\_max}] imposta la dimensione +\item[\sysctlrelfile{net/core}{rmem\_max}] imposta la dimensione massima che si può assegnare al buffer di ricezione dei socket attraverso l'uso dell'opzione \const{SO\_RCVBUF}. -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/core}{wmem\_default}] imposta la dimensione +\item[\sysctlrelfile{net/core}{wmem\_default}] imposta la dimensione di default del buffer di trasmissione (cioè per i dati in uscita) dei socket. -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/core}{wmem\_max}] imposta la dimensione +\item[\sysctlrelfile{net/core}{wmem\_max}] imposta la dimensione massima che si può assegnare al buffer di trasmissione dei socket attraverso l'uso dell'opzione \const{SO\_SNDBUF}. -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/core}{message\_cost}, - \procrelfile{/proc/sys/net/core}{message\_burst}] contengono le impostazioni +\item[\sysctlrelfile{net/core}{message\_cost}, + \sysctlrelfile{net/core}{message\_burst}] contengono le impostazioni del \itindex{bucket~filter} \textit{bucket filter} che controlla l'emissione di messaggi di avviso da parte del kernel per eventi relativi a problemi sulla rete, imponendo un limite che consente di prevenire eventuali attacchi @@ -4078,10 +4092,10 @@ socket. Quelli descritti anche nella pagina di manuale, accessibile con emissione (verranno accettati inizialmente fino ad un massimo di \texttt{message\_cost/message\_burst} messaggi). -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/core}{netdev\_max\_backlog}] numero massimo +\item[\sysctlrelfile{net/core}{netdev\_max\_backlog}] numero massimo di pacchetti che possono essere contenuti nella coda di ingresso generale. -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/core}{optmem\_max}] lunghezza massima dei +\item[\sysctlrelfile{net/core}{optmem\_max}] lunghezza massima dei dati ancillari e di controllo (vedi sez.~\ref{sec:net_ancillary_data}). \end{basedescript} @@ -4090,31 +4104,31 @@ file, la cui documentazione dovrebbe essere mantenuta nei sorgenti del kernel, nel file \texttt{Documentation/networking/ip-sysctl.txt}; la maggior parte di questi però non è documentato: \begin{basedescript}{\desclabelwidth{2.2cm}\desclabelstyle{\nextlinelabel}} -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/core}{dev\_weight}] blocco di lavoro +\item[\sysctlrelfile{net/core}{dev\_weight}] blocco di lavoro (\textit{work quantum}) dello scheduler di processo dei pacchetti. % TODO da documentare meglio -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/core}{lo\_cong}] valore per l'occupazione +\item[\sysctlrelfile{net/core}{lo\_cong}] valore per l'occupazione della coda di ricezione sotto la quale si considera di avere una bassa congestione. -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/core}{mod\_cong}] valore per l'occupazione +\item[\sysctlrelfile{net/core}{mod\_cong}] valore per l'occupazione della coda di ricezione sotto la quale si considera di avere una congestione moderata. -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/core}{no\_cong}] valore per l'occupazione +\item[\sysctlrelfile{net/core}{no\_cong}] valore per l'occupazione della coda di ricezione sotto la quale si considera di non avere congestione. -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/core}{no\_cong\_thresh}] valore minimo +\item[\sysctlrelfile{net/core}{no\_cong\_thresh}] valore minimo (\textit{low water mark}) per il riavvio dei dispositivi congestionati. - % \item[\procrelfile{/proc/sys/net/core}{netdev\_fastroute}] è presente + % \item[\sysctlrelfile{net/core}{netdev\_fastroute}] è presente % soltanto quando si è compilato il kernel con l'apposita opzione di % ottimizzazione per l'uso come router. -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/core}{somaxconn}] imposta la dimensione +\item[\sysctlrelfile{net/core}{somaxconn}] imposta la dimensione massima utilizzabile per il \textit{backlog} della funzione \func{listen} (vedi sez.~\ref{sec:TCP_func_listen}), e corrisponde al valore della costante \const{SOMAXCONN}; il suo valore di default è 128. @@ -4136,7 +4150,7 @@ protocollo IP in quanto tale, che sono descritti anche nella relativa pagina di manuale accessibile con \texttt{man 7 ip}, sono i seguenti: \begin{basedescript}{\desclabelwidth{2.2cm}\desclabelstyle{\nextlinelabel}} -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{ip\_default\_ttl}] imposta il valore di +\item[\sysctlrelfile{net/ipv4}{ip\_default\_ttl}] imposta il valore di default per il campo TTL (vedi sez.~\ref{sec:IP_header}) di tutti i pacchetti uscenti, stabilendo così il numero massimo di router che i pacchetti possono attraversare. Il valore può essere modificato anche per il @@ -4149,12 +4163,12 @@ di manuale accessibile con \texttt{man 7 ip}, sono i seguenti: quanto in caso di problemi di routing si allunga inutilmente il numero di ritrasmissioni. -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{ip\_forward}] abilita l'inoltro dei +\item[\sysctlrelfile{net/ipv4}{ip\_forward}] abilita l'inoltro dei pacchetti da una interfaccia ad un altra, e può essere impostato anche per la singola interfaccia. Prende un valore logico (0 disabilita, diverso da zero abilita), di default è disabilitato. -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{ip\_dynaddr}] abilita la riscrittura +\item[\sysctlrelfile{net/ipv4}{ip\_dynaddr}] abilita la riscrittura automatica degli indirizzi associati ad un socket quando una interfaccia cambia indirizzo. Viene usato per le interfacce usate nei collegamenti in dial-up, il cui indirizzo IP viene assegnato dinamicamente dal provider, e @@ -4163,13 +4177,13 @@ di manuale accessibile con \texttt{man 7 ip}, sono i seguenti: diverso dai precedenti) la si abilità in modalità \textsl{prolissa}; di default la funzionalità è disabilitata. -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{ip\_autoconfig}] specifica se +\item[\sysctlrelfile{net/ipv4}{ip\_autoconfig}] specifica se l'indirizzo IP è stato configurato automaticamente dal kernel all'avvio attraverso DHCP, BOOTP o RARP. Riporta un valore logico (0 falso, 1 vero) accessibile solo in lettura, è inutilizzato nei kernel recenti ed eliminato a partire dal kernel 2.6.18. -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{ip\_local\_port\_range}] imposta +\item[\sysctlrelfile{net/ipv4}{ip\_local\_port\_range}] imposta l'intervallo dei valori usati per l'assegnazione delle porte effimere, permette cioè di modificare i valori illustrati in fig.~\ref{fig:TCP_port_alloc}; prende due valori interi separati da spazi, @@ -4180,23 +4194,24 @@ di manuale accessibile con \texttt{man 7 ip}, sono i seguenti: valore iniziale maggiore di 1024 (o meglio ancora di 4096) per evitare conflitti con le porte usate dai servizi noti. -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{ip\_no\_pmtu\_disc}] permette di +\item[\sysctlrelfile{net/ipv4}{ip\_no\_pmtu\_disc}] permette di disabilitare per i socket \const{SOCK\_STREAM} la ricerca automatica della - \itindex{Maximum~Transfer~Unit} \textit{Path MTU} (vedi + \itindex{Maximum~Transfer~Unit~(MTU)} \textit{Path MTU} (vedi sez.~\ref{sec:net_lim_dim} e sez.~\ref{sec:sock_ipv4_options}). Prende un valore logico, e di default è disabilitato (cioè la ricerca viene eseguita). In genere si abilita questo parametro quando per qualche motivo il - procedimento del \itindex{Maximum~Transfer~Unit} \textit{Path MTU discovery} - fallisce; dato che questo può avvenire a causa di router\footnote{ad - esempio se si scartano tutti i pacchetti ICMP, il problema è affrontato - anche in sez.~1.4.4 di \cite{FwGL}.} o interfacce\footnote{ad esempio se i - due capi di un collegamento \textit{point-to-point} non si accordano sulla - stessa MTU.} mal configurate è opportuno correggere le configurazioni, - perché disabilitare globalmente il procedimento con questo parametro ha - pesanti ripercussioni in termini di prestazioni di rete. - -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{ip\_always\_defrag}] fa si che tutti i + procedimento del \itindex{Maximum~Transfer~Unit~(MTU)} \textit{Path MTU + discovery} fallisce; dato che questo può avvenire a causa di + router\footnote{ad esempio se si scartano tutti i pacchetti ICMP, il + problema è affrontato anche in sez.~3.4.4 di \cite{SGL}.} o + interfacce\footnote{ad esempio se i due capi di un collegamento + \textit{point-to-point} non si accordano sulla stessa MTU.} mal + configurati è opportuno correggere le configurazioni, perché disabilitare + globalmente il procedimento con questo parametro ha pesanti ripercussioni in + termini di prestazioni di rete. + +\item[\sysctlrelfile{net/ipv4}{ip\_always\_defrag}] fa si che tutti i pacchetti IP frammentati siano riassemblati, anche in caso in successivo immediato inoltro.\footnote{introdotto con il kernel 2.2.13, nelle versioni precedenti questo comportamento poteva essere solo stabilito un volta per @@ -4207,17 +4222,17 @@ di manuale accessibile con \texttt{man 7 ip}, sono i seguenti: \itindex{netfilter} \textit{netfilter}, e questo parametro non è più presente. -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{ipfrag\_high\_thresh}] indica il limite +\item[\sysctlrelfile{net/ipv4}{ipfrag\_high\_thresh}] indica il limite massimo (espresso in numero di byte) sui pacchetti IP frammentati presenti in coda; quando questo valore viene raggiunta la coda viene ripulita fino al valore \texttt{ipfrag\_low\_thresh}. Prende un valore intero. -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{ipfrag\_low\_thresh}] soglia bassa +\item[\sysctlrelfile{net/ipv4}{ipfrag\_low\_thresh}] soglia bassa (specificata in byte) a cui viene riportata la coda dei pacchetti IP frammentati quando si raggiunge il valore massimo dato da \texttt{ipfrag\_high\_thresh}. Prende un valore intero. -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{ip\_nonlocal\_bind}] se abilitato rende +\item[\sysctlrelfile{net/ipv4}{ip\_nonlocal\_bind}] se abilitato rende possibile ad una applicazione eseguire \func{bind} anche su un indirizzo che non è presente su nessuna interfaccia locale. Prende un valore logico e di default è disabilitato. @@ -4238,7 +4253,7 @@ caratteristiche specifiche del protocollo TCP, elencati anche nella rispettiva pagina di manuale (accessibile con \texttt{man 7 tcp}), sono i seguenti: \begin{basedescript}{\desclabelwidth{2.2cm}\desclabelstyle{\nextlinelabel}} -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_abort\_on\_overflow}] indica al +\item[\sysctlrelfile{net/ipv4}{tcp\_abort\_on\_overflow}] indica al kernel di azzerare le connessioni quando il programma che le riceve è troppo lento ed incapace di accettarle. Prende un valore logico ed è disabilitato di default. Questo consente di recuperare le connessioni se si è avuto un @@ -4247,9 +4262,9 @@ pagina di manuale (accessibile con \texttt{man 7 tcp}), sono i seguenti: quando si è sicuri che non è possibile ottimizzare il server in modo che sia in grado di accettare connessioni più rapidamente. -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_adv\_win\_scale}] indica al kernel +\item[\sysctlrelfile{net/ipv4}{tcp\_adv\_win\_scale}] indica al kernel quale frazione del buffer associato ad un socket\footnote{quello impostato - con \procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_rmem}.} deve essere utilizzata + con \sysctlrelfile{net/ipv4}{tcp\_rmem}.} deve essere utilizzata per la finestra del protocollo TCP\footnote{in sostanza il valore che costituisce la \itindex{advertised~window} \textit{advertised window} annunciata all'altro capo del socket.} e quale come buffer applicativo per @@ -4260,12 +4275,13 @@ pagina di manuale (accessibile con \texttt{man 7 tcp}), sono i seguenti: negativo. Il default è 2 che significa che al buffer dell'applicazione viene riservato un quarto del totale. -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_app\_win}] indica la frazione - della finestra TCP che viene riservata per gestire l'overhaed dovuto alla +\item[\sysctlrelfile{net/ipv4}{tcp\_app\_win}] indica la frazione della + finestra TCP che viene riservata per gestire l'overhaed dovuto alla bufferizzazione. Prende un valore valore intero che consente di calcolare la - dimensione in byte come il massimo fra la \itindex{Maximum~Segment~Size} - MSS e $\texttt{window}/2^\texttt{tcp\_app\_win}$. Un valore nullo significa - che non viene riservato nessuno spazio; il valore di default è 31. + dimensione in byte come il massimo fra la + \itindex{Maximum~Segment~Size~(MSS)} MSS e + $\texttt{window}/2^\texttt{tcp\_app\_win}$. Un valore nullo significa che + non viene riservato nessuno spazio; il valore di default è 31. % vecchi, presumibilmente usati quando gli algoritmi di congestione non erano % modularizzabili @@ -4273,7 +4289,7 @@ pagina di manuale (accessibile con \texttt{man 7 tcp}), sono i seguenti: % \item[\texttt{tcp\_bic\_low\_window}] % \item[\texttt{tcp\_bic\_fast\_convergence}] -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_dsack}] abilita il supporto, +\item[\sysctlrelfile{net/ipv4}{tcp\_dsack}] abilita il supporto, definito nell'\href{http://www.ietf.org/rfc/rfc2884.txt}{RFC~2884}, per il cosiddetto \textit{Duplicate SACK}.\footnote{si indica con SACK (\textit{Selective Acknowledgement}) un'opzione TCP, definita @@ -4285,7 +4301,7 @@ pagina di manuale (accessibile con \texttt{man 7 tcp}), sono i seguenti: % mettere riferimento nelle appendici -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_ecn}] abilita il meccanismo della +\item[\sysctlrelfile{net/ipv4}{tcp\_ecn}] abilita il meccanismo della \textit{Explicit Congestion Notification} (in breve ECN) nelle connessioni TCP. Prende valore logico che di default è disabilitato. La \textit{Explicit Congestion Notification} \itindex{Explicit~Congestion~Notification} è un @@ -4306,14 +4322,14 @@ pagina di manuale (accessibile con \texttt{man 7 tcp}), sono i seguenti: % mettere riferimento nelle appendici -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_fack}] abilita il supporto per il +\item[\sysctlrelfile{net/ipv4}{tcp\_fack}] abilita il supporto per il \textit{TCP Forward Acknowledgement}, un algoritmo per il controllo della congestione del traffico. Prende un valore logico e di default è abilitato. % TODO documentare o descrivere che cos'è il TCP Forward Acknowledgement o % mettere riferimento nelle appendici -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_fin\_timeout}] specifica il numero +\item[\sysctlrelfile{net/ipv4}{tcp\_fin\_timeout}] specifica il numero di secondi da passare in stato \texttt{FIN\_WAIT2} nell'attesa delle ricezione del pacchetto FIN conclusivo, passati quali il socket viene comunque chiuso forzatamente. Prende un valore intero che indica i secondi @@ -4323,26 +4339,26 @@ pagina di manuale (accessibile con \texttt{man 7 tcp}), sono i seguenti: ma è utile per fronteggiare alcuni attacchi di \itindex{Denial~of~Service~(DoS)} \textit{Denial of Service}. -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_frto}] abilita il supporto per +\item[\sysctlrelfile{net/ipv4}{tcp\_frto}] abilita il supporto per l'algoritmo F-RTO, un algoritmo usato per la ritrasmissione dei timeout del protocollo TCP, che diventa molto utile per le reti wireless dove la perdita di pacchetti è usualmente dovuta a delle interferenze radio, piuttosto che alla congestione dei router. Prende un valore logico e di default è disabilitato. -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_keepalive\_intvl}] indica il +\item[\sysctlrelfile{net/ipv4}{tcp\_keepalive\_intvl}] indica il numero di secondi che deve trascorrere fra l'emissione di due successivi pacchetti di test quando è abilitata la funzionalità del \textit{keepalive} (vedi sez.~\ref{sec:sock_options_main}). Prende un valore intero che di default è 75. -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_keepalive\_probes}] indica il +\item[\sysctlrelfile{net/ipv4}{tcp\_keepalive\_probes}] indica il massimo numero pacchetti di \textit{keepalive} (vedi sez.~\ref{sec:sock_options_main}) che devono essere inviati senza ricevere risposta prima che il kernel decida che la connessione è caduta e la termini. Prende un valore intero che di default è 9. -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_keepalive\_time}] indica il numero +\item[\sysctlrelfile{net/ipv4}{tcp\_keepalive\_time}] indica il numero di secondi che devono passare senza traffico sulla connessione prima che il kernel inizi ad inviare pacchetti di pacchetti di \textit{keepalive}.\footnote{ha effetto solo per i socket per cui si è @@ -4350,7 +4366,7 @@ pagina di manuale (accessibile con \texttt{man 7 tcp}), sono i seguenti: sez.~\ref{sec:sock_options_main}.} Prende un valore intero che di default è 7200, pari a due ore. -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_low\_latency}] indica allo stack +\item[\sysctlrelfile{net/ipv4}{tcp\_low\_latency}] indica allo stack TCP del kernel di ottimizzare il comportamento per ottenere tempi di latenza più bassi a scapito di valori più alti per l'utilizzo della banda. Prende un valore logico che di default è disabilitato in quanto un maggior utilizzo @@ -4358,7 +4374,7 @@ pagina di manuale (accessibile con \texttt{man 7 tcp}), sono i seguenti: riduzione della latenza è più importante (ad esempio per i cluster di calcolo parallelo) nelle quali lo si può abilitare. -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_max\_orphans}] indica il numero +\item[\sysctlrelfile{net/ipv4}{tcp\_max\_orphans}] indica il numero massimo di socket TCP ``\textsl{orfani}'' (vale a dire non associati a nessun file descriptor) consentito nel sistema.\footnote{trattasi in genere delle connessioni relative a socket chiusi che non hanno completato il @@ -4374,7 +4390,7 @@ pagina di manuale (accessibile con \texttt{man 7 tcp}), sono i seguenti: % TODO verificare la spiegazione di connessione orfana. -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_max\_syn\_backlog}] indica la +\item[\sysctlrelfile{net/ipv4}{tcp\_max\_syn\_backlog}] indica la lunghezza della coda delle connessioni incomplete, cioè delle connessioni per le quali si è ricevuto un SYN di richiesta ma non l'ACK finale del \itindex{three~way~handshake} \textit{three way handshake} (si riveda quanto @@ -4391,7 +4407,7 @@ pagina di manuale (accessibile con \texttt{man 7 tcp}), sono i seguenti: del kernel, in modo che sia $\mathtt{tcp\_max\_syn\_backlog} \ge \mathtt{16*TCP\_SYNQ\_HSIZE}$, per poi ricompilare il kernel.} -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_max\_tw\_buckets}] indica il +\item[\sysctlrelfile{net/ipv4}{tcp\_max\_tw\_buckets}] indica il numero massimo di socket in stato \texttt{TIME\_WAIT} consentito nel sistema. Prende un valore intero di default è impostato al doppio del valore del parametro \texttt{NR\_FILE}, ma che viene aggiustato automaticamente a @@ -4400,7 +4416,7 @@ pagina di manuale (accessibile con \texttt{man 7 tcp}), sono i seguenti: prevenire alcuni semplici attacchi di \textit{denial of service}. -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_mem}] viene usato dallo stack TCP +\item[\sysctlrelfile{net/ipv4}{tcp\_mem}] viene usato dallo stack TCP per gestire le modalità con cui esso utilizzerà la memoria. Prende una tripletta di valori interi, che indicano un numero di pagine: @@ -4420,12 +4436,12 @@ pagina di manuale (accessibile con \texttt{man 7 tcp}), sono i seguenti: ogni altro valore specificato dagli altri limiti del kernel. \end{itemize*} -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_orphan\_retries}] indica il numero +\item[\sysctlrelfile{net/ipv4}{tcp\_orphan\_retries}] indica il numero massimo di volte che si esegue un tentativo di controllo sull'altro capo di una connessione che è stata già chiusa dalla nostra parte. Prende un valore intero che di default è 8. -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_reordering}] indica il numero +\item[\sysctlrelfile{net/ipv4}{tcp\_reordering}] indica il numero massimo di volte che un pacchetto può essere riordinato nel flusso di dati, prima che lo stack TCP assuma che è andato perso e si ponga nello stato di \textit{slow start} (si veda sez.~\ref{sec:tcp_protocol_xxx}) viene usata @@ -4433,7 +4449,7 @@ pagina di manuale (accessibile con \texttt{man 7 tcp}), sono i seguenti: ritrasmissioni provocate dal riordinamento. Prende un valore intero che di default che è 3, e che non è opportuno modificare. -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_retrans\_collapse}] in caso di +\item[\sysctlrelfile{net/ipv4}{tcp\_retrans\_collapse}] in caso di pacchetti persi durante una connessione, per ottimizzare l'uso della banda il kernel cerca di eseguire la ritrasmissione inviando pacchetti della massima dimensione possibile; in sostanza dati che in precedenza erano stati @@ -4441,7 +4457,7 @@ pagina di manuale (accessibile con \texttt{man 7 tcp}), sono i seguenti: pacchetto (o su un numero minore di pacchetti di dimensione maggiore). Prende un valore logico e di default è abilitato. -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_retries1}] imposta il massimo +\item[\sysctlrelfile{net/ipv4}{tcp\_retries1}] imposta il massimo numero di volte che protocollo tenterà la ritrasmissione si un pacchetto su una connessione stabilita prima di fare ricorso ad ulteriori sforzi che coinvolgano anche il livello di rete. Passato questo numero di @@ -4449,7 +4465,7 @@ pagina di manuale (accessibile con \texttt{man 7 tcp}), sono i seguenti: aggiornamento della rotta verso la destinazione prima di eseguire ogni successiva ritrasmissione. Prende un valore intero che di default è 3. -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_retries2}] imposta il numero di +\item[\sysctlrelfile{net/ipv4}{tcp\_retries2}] imposta il numero di tentativi di ritrasmissione di un pacchetto inviato su una connessione già stabilita per il quale non si sia ricevuto una risposta di ACK (si veda anche quanto illustrato in sez.~\ref{sec:TCP_server_crash}). Prende un @@ -4458,7 +4474,7 @@ pagina di manuale (accessibile con \texttt{man 7 tcp}), sono i seguenti: nell'\href{http://www.ietf.org/rfc/rfc1122.txt}{RFC~1122} dove è indicato un massimo di 100 secondi, che però è un valore considerato troppo basso. -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_rfc1337}] indica al kernel di +\item[\sysctlrelfile{net/ipv4}{tcp\_rfc1337}] indica al kernel di abilitare il comportamento richiesto nell'\href{http://www.ietf.org/rfc/rfc1337.txt}{RFC~1337}. Prende un valore logico e di default è disabilitato, il che significa che alla ricezione di @@ -4466,7 +4482,7 @@ pagina di manuale (accessibile con \texttt{man 7 tcp}), sono i seguenti: immediatamente senza attendere la conclusione del periodo di \texttt{TIME\_WAIT}. -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_rmem}] viene usato dallo stack TCP +\item[\sysctlrelfile{net/ipv4}{tcp\_rmem}] viene usato dallo stack TCP per controllare dinamicamente le dimensioni dei propri buffer di ricezione, anche in rapporto alla memoria disponibile. Prende una tripletta di valori interi separati da spazi che indicano delle dimensioni in byte: @@ -4477,7 +4493,7 @@ pagina di manuale (accessibile con \texttt{man 7 tcp}), sono i seguenti: in sistemi con poca memoria viene automaticamente ridotto a \const{PAGE\_SIZE}. Questo valore viene usato per assicurare che anche in situazioni di pressione sulla memoria (vedi quanto detto per - \procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_rmem}) le allocazioni al di sotto di + \sysctlrelfile{net/ipv4}{tcp\_rmem}) le allocazioni al di sotto di questo limite abbiamo comunque successo. Questo valore non viene comunque ad incidere sulla dimensione del buffer di ricezione di un singolo socket dichiarata con l'opzione \const{SO\_RCVBUF}. @@ -4485,31 +4501,31 @@ pagina di manuale (accessibile con \texttt{man 7 tcp}), sono i seguenti: \item il secondo valore, denominato \textit{default} nelle pagine di manuale, indica la dimensione di default, in byte, del buffer di ricezione di un socket TCP. Questo valore sovrascrive il default iniziale impostato - per tutti i socket con \procfile{/proc/sys/net/core/mem\_default} che vale + per tutti i socket con \sysctlfile{net/core/mem\_default} che vale per qualunque protocollo. Il default è 87380 byte, ridotto a 43689 per sistemi con poca memoria. Se si desiderano dimensioni più ampie per tutti i socket si può aumentare questo valore, ma se si vuole che in corrispondenza aumentino anche le dimensioni usate per la finestra TCP si deve abilitare il \itindex{TCP~window~scaling} \textit{TCP window scaling} (di default è abilitato, vedi più avanti - \procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_window\_scaling}). + \sysctlrelfile{net/ipv4}{tcp\_window\_scaling}). \item il terzo valore, denominato \textit{max} nelle pagine di manuale, indica la dimensione massima in byte del buffer di ricezione di un socket TCP; il default è 174760 byte, che viene ridotto automaticamente a 87380 per sistemi con poca memoria. Il valore non può comunque eccedere il limite generale per tutti i socket posto con - \procfile{/proc/sys/net/core/rmem\_max}. Questo valore non viene ad + \sysctlfile{net/core/rmem\_max}. Questo valore non viene ad incidere sulla dimensione del buffer di ricezione di un singolo socket dichiarata con l'opzione \const{SO\_RCVBUF}. \end{itemize} -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_sack}] indica al kernel di +\item[\sysctlrelfile{net/ipv4}{tcp\_sack}] indica al kernel di utilizzare il meccanismo del \textit{TCP selective acknowledgement} definito nell'\href{http://www.ietf.org/rfc/rfc2018.txt}{RFC~2018}. Prende un valore logico e di default è abilitato. -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_stdurg}] indica al kernel di +\item[\sysctlrelfile{net/ipv4}{tcp\_stdurg}] indica al kernel di utilizzare l'interpretazione che viene data dall'\href{http://www.ietf.org/rfc/rfc1122.txt}{RFC~1122} del puntatore dei \textit{dati urgenti} (vedi sez.~\ref{sec:TCP_urgent_data}) in cui questo @@ -4518,12 +4534,12 @@ pagina di manuale (accessibile con \texttt{man 7 tcp}), sono i seguenti: Prende un valore logico e di default è disabilitato, perché abilitarlo può dar luogo a problemi di interoperabilità. -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_synack\_retries}] indica il numero +\item[\sysctlrelfile{net/ipv4}{tcp\_synack\_retries}] indica il numero massimo di volte che verrà ritrasmesso il segmento SYN/ACK nella creazione di una connessione (vedi sez.~\ref{sec:TCP_conn_cre}). Prende un valore intero ed il valore di default è 5; non si deve superare il valore massimo di 255. -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_syncookies}] abilita i \textit{TCP +\item[\sysctlrelfile{net/ipv4}{tcp\_syncookies}] abilita i \textit{TCP syncookies}.\footnote{per poter usare questa funzionalità è necessario avere abilitato l'opzione \texttt{CONFIG\_SYN\_COOKIES} nella compilazione del kernel.} Prende un valore logico, e di default è disabilitato. Questa @@ -4533,18 +4549,18 @@ pagina di manuale (accessibile con \texttt{man 7 tcp}), sono i seguenti: con altre funzionalità come le estensioni e può causare problemi per i client ed il reinoltro dei pacchetti. -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_syn\_retries}] imposta il numero +\item[\sysctlrelfile{net/ipv4}{tcp\_syn\_retries}] imposta il numero di tentativi di ritrasmissione dei pacchetti SYN di inizio connessione del \itindex{three~way~handshake} \textit{three way handshake} (si ricordi quanto illustrato in sez.~\ref{sec:TCP_func_connect}). Prende un valore intero che di default è 5; non si deve superare il valore massimo di 255. -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_timestamps}] abilita l'uso dei +\item[\sysctlrelfile{net/ipv4}{tcp\_timestamps}] abilita l'uso dei \textit{TCP timestamps}, come definiti nell'\href{http://www.ietf.org/rfc/rfc1323.txt}{RFC~1323}. Prende un valore logico e di default è abilitato. -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_tw\_recycle}] abilita il +\item[\sysctlrelfile{net/ipv4}{tcp\_tw\_recycle}] abilita il riutilizzo rapido dei socket in stato \texttt{TIME\_WAIT}. Prende un valore logico e di default è disabilitato. Non è opportuno abilitare questa opzione che può causare problemi con il NAT.\footnote{il \textit{Network Address @@ -4554,11 +4570,11 @@ pagina di manuale (accessibile con \texttt{man 7 tcp}), sono i seguenti: \textit{netfilter}, per maggiori dettagli si consulti il cap.~2 di \cite{FwGL}.} -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_tw\_reuse}] abilita il riutilizzo +\item[\sysctlrelfile{net/ipv4}{tcp\_tw\_reuse}] abilita il riutilizzo dello stato \texttt{TIME\_WAIT} quando questo è sicuro dal punto di vista del protocollo. Prende un valore logico e di default è disabilitato. -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_window\_scaling}] un valore +\item[\sysctlrelfile{net/ipv4}{tcp\_window\_scaling}] un valore logico, attivo di default, che abilita la funzionalità del \itindex{TCP~window~scaling} \textit{TCP window scaling} definita dall'\href{http://www.ietf.org/rfc/rfc1323.txt}{RFC~1323}. Prende un valore @@ -4571,13 +4587,13 @@ pagina di manuale (accessibile con \texttt{man 7 tcp}), sono i seguenti: \itindex{TCP~window~scaling} \textit{TCP window scaling} con l'altro capo della connessione non viene effettuata. -%\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_vegas\_cong\_avoid}] +%\item[\sysctlrelfile{net/ipv4}{tcp\_vegas\_cong\_avoid}] % TODO: controllare su internet -%\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_westwood}] +%\item[\sysctlrelfile{net/ipv4}{tcp\_westwood}] % TODO: controllare su internet -\item[\procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_wmem}] viene usato dallo stack TCP +\item[\sysctlrelfile{net/ipv4}{tcp\_wmem}] viene usato dallo stack TCP per controllare dinamicamente le dimensioni dei propri buffer di spedizione, adeguandole in rapporto alla memoria disponibile. Prende una tripletta di valori interi separati da spazi che indicano delle dimensioni in byte: @@ -4585,9 +4601,9 @@ pagina di manuale (accessibile con \texttt{man 7 tcp}), sono i seguenti: \begin{itemize} \item il primo valore, chiamato \textit{min}, indica la dimensione minima in byte del buffer di spedizione; il default è 4Kb. Come per l'analogo di - \procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_rmem}) viene usato per assicurare + \sysctlrelfile{net/ipv4}{tcp\_rmem}) viene usato per assicurare che anche in situazioni di pressione sulla memoria (vedi - \procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_mem}) le allocazioni al di sotto di + \sysctlrelfile{net/ipv4}{tcp\_mem}) le allocazioni al di sotto di questo limite abbiamo comunque successo. Di nuovo questo valore non viene ad incidere sulla dimensione del buffer di trasmissione di un singolo socket dichiarata con l'opzione \const{SO\_SNDBUF}. @@ -4595,20 +4611,20 @@ pagina di manuale (accessibile con \texttt{man 7 tcp}), sono i seguenti: \item il secondo valore, denominato \textit{default}, indica la dimensione di default in byte del buffer di spedizione di un socket TCP. Questo valore sovrascrive il default iniziale impostato per tutti i tipi di - socket con \procfile{/proc/sys/net/core/wmem\_default}. Il default è 87380 + socket con \sysctlfile{net/core/wmem\_default}. Il default è 87380 byte, ridotto a 43689 per sistemi con poca memoria. Si può aumentare questo valore quando si desiderano dimensioni più ampie del buffer di trasmissione per i socket TCP, ma come per il precedente - \procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_rmem}) se si vuole che in + \sysctlrelfile{net/ipv4}{tcp\_rmem}) se si vuole che in corrispondenza aumentino anche le dimensioni usate per la finestra TCP si deve abilitare il \itindex{TCP~window~scaling} \textit{TCP window scaling} - con \procrelfile{/proc/sys/net/ipv4}{tcp\_window\_scaling}. + con \sysctlrelfile{net/ipv4}{tcp\_window\_scaling}. \item il terzo valore, denominato \textit{max}, indica la dimensione massima in byte del buffer di spedizione di un socket TCP; il default è 128Kb, che viene ridotto automaticamente a 64Kb per sistemi con poca memoria. Il valore non può comunque eccedere il limite generale per tutti i socket - posto con \procfile{/proc/sys/net/core/wmem\_max}. Questo valore non viene + posto con \sysctlfile{net/core/wmem\_max}. Questo valore non viene ad incidere sulla dimensione del buffer di trasmissione di un singolo socket dichiarata con l'opzione \const{SO\_SNDBUF}. \end{itemize} @@ -4638,7 +4654,7 @@ pagina di manuale (accessibile con \texttt{man 7 tcp}), sono i seguenti: % LocalWords: ERANGE sethostent stayopen endhostent gethostbyaddr order pton % LocalWords: getipnodebyname getipnodebyaddr flags num MAPPED ALL ADDRCONFIG % LocalWords: freehostent ip getXXXbyname getXXXbyaddr servent getservbyname -% LocalWords: getservbyaddr netent getnetbyname getnetbyaddr protoent smtp udp +% LocalWords: netent getnetbyname getnetbyaddr protoent smtp udp % LocalWords: getprotobyname getprotobyaddr getservbyport port tcp setservent % LocalWords: getservent endservent setXXXent getXXXent endXXXent gethostent % LocalWords: setnetent getnetent endnetent setprotoent getprotoent POSIX RFC