X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?p=gapil.git;a=blobdiff_plain;f=simpltcp.tex;h=d723e308d32ff3c36296e66c91a7ec4ddd5aa4ba;hp=8a6b2aed9a3a28077a8c3944748c741b36be9579;hb=25de957ddf731370bec1eb74b13cf35aa7886d1b;hpb=cd905cd37ac75847fdbfcc6fb4d2fd094dd808b7 diff --git a/simpltcp.tex b/simpltcp.tex index 8a6b2ae..d723e30 100644 --- a/simpltcp.tex +++ b/simpltcp.tex @@ -1,3 +1,13 @@ +%% simpltcp.tex +%% +%% Copyright (C) 2000-2002 Simone Piccardi. Permission is granted to +%% copy, distribute and/or modify this document under the terms of the GNU Free +%% Documentation License, Version 1.1 or any later version published by the +%% Free Software Foundation; with the Invariant Sections being "Prefazione", +%% with no Front-Cover Texts, and with no Back-Cover Texts. A copy of the +%% license is included in the section entitled "GNU Free Documentation +%% License". +%% \chapter{Un esempio completo di client/server TCP} \label{cha:simple_TCP_sock} @@ -243,7 +253,7 @@ La funzione utilizza due buffer per gestire i dati inviati e letti sul socket (linee \texttt{\small 5--10}), i dati da inviare sulla connessione vengono presi dallo \file{stdin} usando la funzione \func{fgets} che legge una linea di testo (terminata da un \texttt{CR} e fino al massimo di -\macro{MAXLINE} caratteri) e la salva sul buffer di invio, la funzione +\const{MAXLINE} caratteri) e la salva sul buffer di invio, la funzione \func{SockWrite} (\texttt{\small 3}) scrive detti dati sul socket (gestendo l'invio multiplo qualora una singola \func{write} non basti, come spiegato in \secref{sec:sock_io_behav}). @@ -397,22 +407,22 @@ quando affronteremo il comportamento in caso di conclusioni anomale: Tutto questo riguarda la connessione, c'è però da tenere conto dell'effetto del procedimento di chiusura del processo figlio nel server (si veda quanto esaminato in \secref{sec:proc_termination}). In questo caso avremo l'invio del -segnale \macro{SIGCHLD} al padre, ma dato che non si è installato un +segnale \const{SIGCHLD} al padre, ma dato che non si è installato un manipolatore e che l'azione predefinita per questo segnale è quella di essere ignorato, non avendo predisposto la ricezione dello stato di terminazione, -otterremo che il processo figlio entrerà nello stato di zombie (si riveda -quanto illustrato in \secref{sec:sig_sigchld}), come risulterà ripetendo il -comando \cmd{ps}: +otterremo che il processo figlio entrerà nello stato di zombie\index{zombie} +(si riveda quanto illustrato in \secref{sec:sig_sigchld}), come risulterà +ripetendo il comando \cmd{ps}: \begin{verbatim} 2356 pts/0 S 0:00 ./echod 2359 pts/0 Z 0:00 [echod ] \end{verbatim} -Poiché non è possibile lasciare processi zombie che pur inattivi occupano -spazio nella tabella dei processi e a lungo andare saturerebbero le risorse -del kernel, occorrerà ricevere opportunamente lo stato di terminazione del -processo (si veda \secref{sec:proc_wait}), cosa che faremo utilizzando -\macro{SIGCHLD} secondo quanto illustrato in \secref{sec:sig_sigchld}. +Poiché non è possibile lasciare processi zombie\index{zombie} che pur inattivi +occupano spazio nella tabella dei processi e a lungo andare saturerebbero le +risorse del kernel, occorrerà ricevere opportunamente lo stato di terminazione +del processo (si veda \secref{sec:proc_wait}), cosa che faremo utilizzando +\const{SIGCHLD} secondo quanto illustrato in \secref{sec:sig_sigchld}. La prima modifica al nostro server è pertanto quella di inserire la gestione della terminazione dei processi figli attraverso l'uso di un manipolatore. @@ -431,7 +441,7 @@ riceve i segnali dei processi figli terminati gi \noindent all'esempio illustrato in \figref{fig:TCPsimpl_serv_code}, e linkando il tutto alla funzione \code{sigchld\_hand}, si risolverà completamente il problema -degli zombie. +degli zombie\index{zombie}.