X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?p=gapil.git;a=blobdiff_plain;f=simpltcp.tex;h=5b984ae276d1d813c5b665431ee3e53fe47ef509;hp=9f6b9498045c987158ebd4479b923c28c802507b;hb=09473ed326013ece27d53cd5ff9f96064cbce9f3;hpb=2edbeab14f348c4fa78f91e10066b74475c2353a diff --git a/simpltcp.tex b/simpltcp.tex index 9f6b949..5b984ae 100644 --- a/simpltcp.tex +++ b/simpltcp.tex @@ -35,20 +35,26 @@ risponde alle richieste di un client; tutto quello che cambia nel caso si una applicazione più complessa è la elaborazione dell'input del client da parte del server nel fornire le risposte in uscita. +Partiremo da una implementazione elementare che dovrà essere rimaneggiata di +volta in volta per poter tenere conto di tutte le evenienze che si possono +manifestare nella vita reale di una applicazione di rete, fino ad arrivare ad +una implementazione completa. + \subsection{La struttura del server} \label{sec:TCPsimp_server_main} -Il server si compone di un corpo principale, costituito dalla funzione -\texttt{main} che si incarica di creare il socket, metterlo in ascolto di -connessioni in arrivo e creare un processo figlio a cui delegare la gestione -di ciascuna connessione. Questa parte, riportata in \nfig, è sostanzialmente -identica a quella vista nell'esempio in \figref{sec:TCPelem_serv_code}. +La prima versione del server, \texttt{ElemEchoTCPServer.c}, si compone di un +corpo principale, costituito dalla funzione \texttt{main}. Questa si incarica +di creare il socket, metterlo in ascolto di connessioni in arrivo e creare un +processo figlio a cui delegare la gestione di ciascuna connessione. Questa +parte, riportata in \nfig, è analoga a quella vista nel precedente esempio +esaminato in \secref{sec:TCPel_cunc_serv}. \begin{figure}[!htb] \footnotesize \begin{lstlisting}{} /* Subroutines declaration */ -void SockEcho(int sockfd); +void ServEcho(int sockfd); /* Program beginning */ int main(int argc, char *argv[]) { @@ -100,21 +106,306 @@ int main(int argc, char *argv[]) exit(0); } \end{lstlisting} - \caption{Codice della funzione \texttt{main} del server - \texttt{SimpleEchoTCPServer.c} per il servizio \texttt{echo}.} + \caption{Codice della funzione \texttt{main} della prima versione del server + per il servizio \texttt{echo}.} \label{fig:TCPsimpl_serv_code} \end{figure} -La struttura del server è sostanzialmente a quella dell'esempio precedente, ed -ad esso si applicano le considerazioni fatte in -\secref{sec:TCPel_cunc_daytime}, le uniche differenze rispetto all'esempio in -\figref{sec:TCPelem_serv_code} è che in questo caso per il socket in ascolto -viene usata la porta 7 e tutta la gestione della comunicazione è delegata alla -funzione \texttt{SockEcho}. +La struttura di questa prima versione del server è sostanzialmente identica a +quella dell'esempio citato, ed ad esso si applicano le considerazioni fatte in +\secref{sec:TCPel_cunc_daytime}. Le uniche differenze rispetto all'esempio in +\figref{fig:TCPel_serv_code} sono che in questo caso per il socket in +ascolto viene usata la porta 7 e tutta la gestione della comunicazione è +delegata alla funzione \texttt{ServEcho}. +% Per ogni connessione viene creato un +% processo figlio, il quale si incarica di lanciare la funzione +% \texttt{SockEcho}. +Il codice della funzione \texttt{ServEcho} è invece mostrata in \nfig, la +comunicazione viene gestita all'interno del ciclo (linee \texttt{\small + 6--8}). I dati inviati dal client vengono letti dal socket con una semplice +\texttt{read} (che ritorna solo in presenza di dati in arrivo), la riscrittura +viene invece gestita dalla funzione \texttt{SockWrite} (descritta a suo tempo +in \figref{fig:sock_SockWrite_code}) che si incarica di tenere conto +automaticamente della possibilità che non tutti i dati di cui è richiesta la +scrittura vengano trasmessi con una singola \texttt{write}. + + +\begin{figure}[!htb] + \footnotesize + \begin{lstlisting}{} +void ServEcho(int sockfd) { + char buffer[MAXLINE]; + int nread, nwrite; + + /* main loop, reading 0 char means client close connection */ + while ( (nread = read(sockfd, buffer, MAXLINE)) != 0) { + nwrite = SockWrite(sockfd, buffer, nread); + } + return; +} + \end{lstlisting} + \caption{Codice della prima versione della funzione \texttt{ServEcho} per la + gestione del servizio \texttt{echo}.} + \label{fig:TCPsimpl_server_elem_sub} +\end{figure} + +Quando il client chiude la connessione il ricevimento del FIN fa ritornare la +\texttt{read} con un numero di byte letti pari a zero, il che causa l'uscita +dal ciclo e il ritorno della funzione, che a sua volta causa la terminazione +del processo figlio. \subsection{Il client} -\label{sec:TCPsimp_server_main} +\label{sec:TCPsimp_client_main} + +Il codice del client è riportato in \nfig, anche esso ricalca la struttura del +precedente client per il servizio \texttt{daytime} (vedi +\secref{sec:net_cli_sample}) ma, come per il server, lo si è diviso in due +parti, inserendo la parte relativa alle operazioni specifiche previste per il +protocollo \texttt{echo} in una funzione a parte. +\begin{figure}[!htb] + \footnotesize + \begin{lstlisting}{} +int main(int argc, char *argv[]) +{ +/* + * Variables definition + */ + int sock_fd, i; + struct sockaddr_in serv_add; + ... + /* create socket */ + if ( (sock_fd = socket(AF_INET, SOCK_STREAM, 0)) < 0) { + perror("Socket creation error"); + return -1; + } + /* initialize address */ + memset((void *) &serv_add, 0, sizeof(serv_add)); /* clear server address */ + serv_add.sin_family = AF_INET; /* address type is INET */ + serv_add.sin_port = htons(7); /* echo port is 7 */ + /* build address using inet_pton */ + if ( (inet_pton(AF_INET, argv[optind], &serv_add.sin_addr)) <= 0) { + perror("Address creation error"); + return -1; + } + /* extablish connection */ + if (connect(sock_fd, (struct sockaddr *)&serv_add, sizeof(serv_add)) < 0) { + perror("Connection error"); + return -1; + } + /* read daytime from server */ + ClientEcho(stdin, sock_fd); + /* normal exit */ + return 0; +} + \end{lstlisting} + \caption{Codice della prima versione del client \texttt{echo}.} + \label{fig:TCPsimpl_client_elem} +\end{figure} + +La funzione \texttt{main} si occupa della creazione del socket e della +connessione (linee \texttt{\small 10--27}) secondo la stessa modalità spiegata +in \secref{sec:net_cli_sample}, il client si connette sulla porta 7 +all'indirizzo specificato dalla linea di comando (a cui si è aggiunta una +elementare gestione delle opzioni non riportata in figura). + +Completata la connessione (quando la funzione \texttt{connect} ritorna) la +funzione \texttt{ClientEcho}, riportata in \nfig, si preoccupa di gestire la +comunicazione, leggendo una riga alla volta dallo \texttt{stdin}, scrivendola +sul socket e ristampando su \texttt{stdout} quanto ricevuto in risposta dal +server. + +\begin{figure}[!htb] + \footnotesize + \begin{lstlisting}{} +void ClientEcho(FILE * filein, int socket) +{ + char sendbuff[MAXLINE], recvbuff[MAXLINE]; + int nread; + while (fgets(sendbuff, MAXLINE, filein) != NULL) { + SockWrite(socket, sendbuff, strlen(sendbuff)); + nread = SockRead(socket, recvbuff, strlen(sendbuff)); + recvbuff[nread] = 0; + fputs(recvbuff, stdout); + } + return; +} + \end{lstlisting} + \caption{Codice della prima versione della funzione \texttt{ClientEcho} per + la gestione del servizio \texttt{echo}.} + \label{fig:TCPsimpl_client_echo_sub} +\end{figure} + +La funzione utilizza due buffer per gestire i dati inviati e letti sul socket +(\texttt{\small 3}). La comunicazione viene gestita all'interno di un ciclo +(linee \texttt{\small 5--10}), i dati da inviare sulla connessione vengono +presi dallo \texttt{stdin} usando la funzione \texttt{fgets} che legge una +linea di testo (terminata da un \texttt{CR} e fino al massimo di +\texttt{MAXLINE} caratteri) e la salva sul buffer di invio, la funzione +\texttt{SockWrite} (\texttt{\small 3}) scrive detti dati sul socket (gestendo +l'invio multiplo qualora una singola \texttt{write} non basti, come spiegato +in \secref{sec:sock_io_behav}). + +I dati che vengono riletti indietro con una \texttt{SockRead} sul buffer di +ricezione e viene inserita la terminazione della stringa (\texttt{\small + 7--8}) e per poter usare la funzione \texttt{fputs} per scriverli su +\texttt{stdout}. + +Un end of file inviato su \texttt{stdin} causa il ritorno di \texttt{fgets} +con un puntatore nullo e l'uscita dal ciclo, al che la subroutine ritorna ed +il client esce. + + +\section{Il funzionamento del servizio} +\label{sec:TCPsimpl_normal_work} + +Benché il codice dell'esempio precedente sia molto ridotto, esso ci permetterà +di considerare in dettaglio tutte le problematiche che si possono incontrare +nello scrivere una applicazione di rete; infatti attraverso l'esame delle sue +modalità di funzionamento normali, all'avvio e alla terminazione, e di quello +che avviene nelle varie situazioni limite da una parte potremo approfondire la +comprensione del protocollo TCP/IP e dall'altra ricavare le indicazioni +necessarie per essere in gradi di scrivere applicazioni robuste, in grado di +gestire anche i casi limite. + + +\subsection{L'avvio e il funzionamento} +\label{sec:TCPsimpl_startup} + +Il primo passo è compilare e lanciare il server (da root, per poter usare la +porta 7 che è riservata), alla partenza esso eseguirà l'apertura passiva con +la sequenza delle chiamate a \texttt{socket}, \texttt{bind}, \texttt{listen} e +poi si bloccherà nella \texttt{accept}. A questo punto si potrà controllarne +lo stato con \texttt{netstat}: +\begin{verbatim} +[piccardi@roke piccardi]$ netstat -at +Active Internet connections (servers and established) +Proto Recv-Q Send-Q Local Address Foreign Address State +... +tcp 0 0 *:echo *:* LISTEN +... +\end{verbatim} %$ +che ci mostra come il socket sia in ascolto sulla porta richiesta, accettando +connessioni da qualunque indirizzo e da qualunque porta e su qualunque +interfaccia locale. + +A questo punto si può lanciare il client, esso chiamerà \texttt{socket} e +\texttt{connect}, una volta completato il three way handshake la connessione è +stabilita; la \texttt{connect} ritornerà nel client\footnote{si noti che è + sempre la \texttt{connect} del client a ritornare per prima, in quanto + questo avviene alla ricezione del secondo segmento (l'ACK del server) del + three way handshake, la \texttt{accept} del server ritorna solo dopo + un altro mezzo RTT quando il terzo segmento (l'ACK del client) viene + ricevuto.} e la \texttt{accept} nel server, ed usando di nuovo +\texttt{netstat} otterremmo che: +\begin{verbatim} +Active Internet connections (servers and established) +Proto Recv-Q Send-Q Local Address Foreign Address State +tcp 0 0 *:echo *:* LISTEN +tcp 0 0 roke:echo gont:32981 ESTABLISHED +\end{verbatim} +mentre per quanto riguarda l'esecuzione dei programmi avremo che: +\begin{itemize} +\item il client chiama la funzione \texttt{ClientEcho} che si blocca sulla + \texttt{fgets} dato che non si è ancora scritto nulla sul terminale. +\item il server eseguirà una \texttt{fork} facendo chiamare al processo figlio + la funzione \texttt{ServEcho}, quest'ultima si bloccherà sulla \texttt{read} + dal socket sul quale ancora non sono presenti dati. +\item il processo padre del server chiamerà di nuovo \texttt{accept} + bloccandosi fino all'arrivo di un'altra connessione. +\end{itemize} +e se usiamo il comando \texttt{ps} per esaminare lo stato dei processi +otterremo un risultato del tipo: +\begin{verbatim} +[piccardi@roke piccardi]$ ps ax + PID TTY STAT TIME COMMAND + ... ... ... ... ... + 2356 pts/0 S 0:00 ./echod + 2358 pts/1 S 0:00 ./echo 127.0.0.1 + 2359 pts/0 S 0:00 ./echod +\end{verbatim} %$ +(dove si sono cancellate le righe inutili) da cui si evidenzia la presenza di +tre processi, tutti in stato di \textit{sleep} (S). + +Se a questo punto si inizia a scrivere qualcosa sul client niente sarà +trasmesso fin tanto che non si prema il ritorno carrello, allora la +\texttt{fgets} ritornerà e a questo punto il client scriverà quanto immesso +sul socket, poi rileggerà quanto gli viene inviato all'indietro dal server, e +questo sarà inviato sullo standard output, che nel caso ne provoca +l'immediatamente stampa a video. + + +\subsection{La conclusione normale} +\label{sec:TCPsimpl_conclusion} + +Tutto quello che scriveremo sul client sarà rimandato indietro dal server e +ristampato a video fintanto che non concluderemo l'immissione dei dati; una +sessione tipica sarà allora del tipo: +\begin{verbatim} +[piccardi@roke sources]$ ./echo 127.0.0.1 +Questa e` una prova +Questa e` una prova +Ho finito +Ho finito +\end{verbatim} %$ +che termineremo inviando un EOF dal terminale (usando la combinazione di tasti +ctrl-D, che non compare a schermo); se eseguiamo un \texttt{netstat} a questo +punto avremo: +\begin{verbatim} +[piccardi@roke piccardi]$ netstat -at +tcp 0 0 *:echo *:* LISTEN +tcp 0 0 localhost:33032 localhost:echo TIME_WAIT +\end{verbatim} %$ +con il client che entra in \texttt{TIME\_WAIT}. + +Esaminiamo allora in dettaglio la sequenza di eventi che porta alla +terminazione normale della connessione, che ci servirà poi da riferimento nei +casi seguenti: + +\begin{enumerate} +\item inviando un carattere di EOF da terminale la \texttt{fgets} ritorna + restituendo un puntatore nullo che causa l'uscita dal ciclo di + \texttt{while}, così la \texttt{ClientEcho} ritorna. +\item al ritorno di \texttt{ClientEcho} ritorna anche la funzione + \texttt{main}, e come parte del processo terminazione tutti i file + descriptor vengono chiusi (si ricordi quanto visto in + \secref{sec:proc_term_conclusion}), il che causa la chiusura del socket di + comunicazione; il client allora invierà un FIN al server a cui questo + risponderà con un ACK. A questo punto il client verrà a trovarsi nello + stato \texttt{FIN\_WAIT\_2} ed il server nello stato \texttt{CLOSE\_WAIT} + (si riveda quanto spiegato in \secref{sec:TCPel_conn_term}). +\item quando il server riceve il FIN la la \texttt{read} del processo figlio + che gestisce la connessione ritorna restituendo 0 causando così l'uscita dal + ciclo di \texttt{while} e il ritorno di \texttt{ServEcho}, a questo punto il + processo figlio termina chiamando \texttt{exit}. +\item all'uscita del figlio tutti i file descriptor vengono chiusi, la + chiusura del socket connesso fa sì che venga effettuata la sequenza finale + di chiusura della connessione, viene emesso un FIN dal server che riceverà + un ACK dal client, a questo punto la connessione è conclusa e il client + resta nello stato \texttt{TIME\_WAIT}. +\item +\end{enumerate} + + +\subsection{La gestione dei processi figli} +\label{sec:TCPsimpl_child_hand} + +Tutto questo riguarda la connessione, c'è però un'altro effetto del +procedimento di chiusura del processo figlio nel server, e cioè l'invio del +segnale \texttt{SIGCHILD} al padre. Dato che non si è installato un +manipolatore (vedi \secref{cha:signals} per le problematiche relative) e che +l'azione di default per questo segnale è quella di essere ignorato quello che +avremo è che il processo figlio entrerà nello stato di zombie, come risulta +una volta che ripetiamo il comando \texttt{ps}: +\begin{verbatim} + 2356 pts/0 S 0:00 ./echod + 2359 pts/0 Z 0:00 [echod ] +\end{verbatim} +Poiché non è possibile lasciare processi zombie (che pur inattivi occupano +spazio nella tabella dei processi e a lungo andare saturerebbero le risorse +del kernel occorrerà gestire il segnale, per questo installeremo un +manipolatore usando la funzione \texttt{Signal} (trattata in dettaglio in +\secref{sec:sig_signal}).