X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?p=gapil.git;a=blobdiff_plain;f=signal.tex;h=519cf44d2804030e95e9a13ffab91d43c549672f;hp=09f8325543a3370c5247a3f9877952a6502e02e6;hb=9e911ba375f804da62b1874c5b38d96a0e1bd07d;hpb=2c682ba44f85eb183ddf75760b38bf048f89de53 diff --git a/signal.tex b/signal.tex index 09f8325..519cf44 100644 --- a/signal.tex +++ b/signal.tex @@ -662,11 +662,11 @@ segnali sono: situazione precedente. \item[\macro{SIGXCPU}] Sta per \textit{CPU time limit exceeded}. Questo segnale è generato quando un processo eccede il limite impostato per il - tempo di CPU disponibile, vedi \secref{sec:sys_xxx}. + tempo di CPU disponibile, vedi \secref{sec:sys_resource_limit}. \item[\macro{SIGXFSZ}] Sta per \textit{File size limit exceeded}. Questo segnale è generato quando un processo tenta di estendere un file oltre le dimensioni specificate dal limite impostato per le dimensioni massime di un - file, vedi \secref{sec:sys_xxx}. + file, vedi \secref{sec:sys_resource_limit}. \end{basedescript} @@ -714,7 +714,7 @@ di \func{strsignal}. Nel caso si debba mantenere traccia del messaggio sar necessario copiarlo. La seconda funzione deriva da BSD ed è analoga alla funzione \func{perror} -descritta in \secref{sec:sys_strerror}; il suo prototipo è: +descritta sempre in \secref{sec:sys_strerror}; il suo prototipo è: \begin{prototype}{signal.h}{void psignal(int sig, const char *s)} Stampa sullo standard error un messaggio costituito dalla stringa \param{s}, seguita da due punti ed una descrizione del segnale indicato da \param{sig}. @@ -778,28 +778,29 @@ manipolatore; viene mantenuto invece ogni eventuale settaggio dell'azione a programmi eseguiti in background, che altrimenti sarebbero interrotti da una successiva pressione di \texttt{C-c} o \texttt{C-y}. -Per quanto riguarda tutte le altre system call esse vengono tradizionalmente -classificate, proprio in base al loro comportamento nei confronti dei segnali, -in \textsl{lente} (\textit{slow}) e \textsl{veloci} (\textit{fast}). La gran -parte appartiene a quest'ultima categoria che non è influenzata dall'arrivo di -un segnale. In tal caso un eventuale manipolatore viene sempre eseguito dopo -che la system call è stata completata. Esse sono dette \textsl{veloci} proprio -in quanto la loro esecuzione è sostanzialmente immediata e attendere per -eseguire un manipolatore non comporta nessun inconveniente. - -Esistono però dei casi in cui questo non è possibile perché renderebbe -impossibile una risposta pronta al segnale. In generale questo avviene tutte -le volte che si ha a che fare con system call che possono bloccarsi -indefinitamente, (quelle che, per questo, vengono chiamate \textsl{lente}). Un -elenco dei casi in cui si presenta questa situazione è il seguente: +Per quanto riguarda il comportamento di tutte le altre system call si danno +sostanzialmente due casi, a seconda che esse siano \textsl{lente} +(\textit{slow}) o \textsl{veloci} (\textit{fast}). La gran parte di esse +appartiene a quest'ultima categoria, che non è influenzata dall'arrivo di un +segnale. Esse sono dette \textsl{veloci} in quanto la loro esecuzione è +sostanzialmente immediata; la risposta al segnale viene sempre data dopo che +la system call è stata completata, in quanto attendere per eseguire un +manipolatore non comporta nessun inconveniente. + +In alcuni casi però alcune system call (che per questo motivo vengono chiamate +\textsl{lente}) possono bloccarsi indefinitamente. In questo caso non si può +attendere la conclusione della sistem call, perché questo renderebbe +impossibile una risposta pronta al segnale, per cui il manipolatore viene +eseguito prima che la system call sia ritornata. Un elenco dei casi in cui si +presenta questa situazione è il seguente: \begin{itemize} -\item lettura da file che possono bloccarsi in attesa di dati non ancora - presenti (come per certi file di dispositivo, la rete o le pipe). -\item scrittura sugli stessi file, nel caso in cui dati non possano essere +\item la lettura da file che possono bloccarsi in attesa di dati non ancora + presenti (come per certi file di dispositivo, i socket o le pipe). +\item la scrittura sugli stessi file, nel caso in cui dati non possano essere accettati immediatamente. -\item apertura di un file di dispositivo che richiede operazioni non immediate - per una una risposta. -\item operazioni eseguite con \func{ioctl} che non è detto possano essere +\item l'apertura di un file di dispositivo che richiede operazioni non + immediate per una una risposta. +\item le operazioni eseguite con \func{ioctl} che non è detto possano essere eseguite immediatamente. \item le funzioni di intercomunicazione che si bloccano in attesa di risposte da altri processi. @@ -1400,7 +1401,7 @@ la creazione di zombie. #include #include "macro.h" -void Hand_CHLD(int sig) +void sigchld_hand(int sig) { int errno_save; int status; @@ -1800,9 +1801,45 @@ indicate dai campi \var{sa\_handler} e \var{sa\_sigaction}; esse devono essere usate in maniera alternativa (in certe implementazioni questi vengono specificati come \ctyp{union}): la prima è quella classica usata anche con \func{signal}, la seconda permette invece di usare un manipolatore in grado di -ricevere informazioni più dettagliate dal sistema (ad esempio il tipo di -errore in caso di \macro{SIGFPE}), attraverso dei parametri aggiuntivi; per i -dettagli si consulti la man page di \func{sigaction}). +ricevere informazioni più dettagliate dal sistema, attraverso la struttura +\var{siginfo\_t}, riportata in \figref{fig:sig_siginfo_t}. + +\begin{figure}[!htb] + \footnotesize \centering + \begin{minipage}[c]{15cm} + \begin{lstlisting}[labelstep=0]{}%,frame=,indent=1cm]{} +siginfo_t { + int si_signo; /* Signal number */ + int si_errno; /* An errno value */ + int si_code; /* Signal code */ + pid_t si_pid; /* Sending process ID */ + uid_t si_uid; /* Real user ID of sending process */ + int si_status; /* Exit value or signal */ + clock_t si_utime; /* User time consumed */ + clock_t si_stime; /* System time consumed */ + sigval_t si_value; /* Signal value */ + int si_int; /* POSIX.1b signal */ + void * si_ptr; /* POSIX.1b signal */ + void * si_addr; /* Memory location which caused fault */ + int si_band; /* Band event */ + int si_fd; /* File descriptor */ +} + \end{lstlisting} + \end{minipage} + \normalsize + \caption{La struttura \var{siginfo\_t}.} + \label{fig:sig_siginfo_t} +\end{figure} + +Installando un manipolatore di tipo \var{sa\_sigaction} diventa allora +possibile accedere al risultato restituito attraverso il puntatore a questa +struttura. Tutti i segnali settano i campi \var{si\_signo}, \var{si\_errno} e +\var{si\_code}, ed il resto della struttura può essere definito come +\ctyp{union} ed i valori eventualmente presenti dipendono dal segnale (ad +esempio può essere il tipo di errore nel caso di \macro{SIGFPE}); vedremo un +esempio di tutto ciò per \macro{SIGIO} in \secref{sec:file_asyncronous_io}, +per i dettagli degli altri segnali si consulti la man page di +\func{sigaction}). Il campo \var{sa\_mask} serve ad indicare l'insieme dei segnali che devono essere bloccati durante l'esecuzione del manipolatore, ad essi viene comunque @@ -2278,26 +2315,6 @@ ripristinata in un successivo \func{siglongjmp}; quest'ultima funzione, a parte l'uso di \type{sigjmp\_buf} per \param{env}, è assolutamente identica a \func{longjmp}. -\begin{prototype}{signal.h} -{int sigaltstack(const stack\_t *ss, stack\_t *oss)} - -Installa un nuovo stack per i segnali. - - \bodydesc{La funzione restituisce zero in caso di successo e -1 per un - errore, nel qual caso \var{errno} assumerà i valori: - - \begin{errlist} - \item[\macro{ENOMEM}] La dimensione specificata per il nuovo stack è minore - di \macro{MINSIGSTKSZ}. - \item[\macro{EPERM}] Uno degli indirizzi non è valido. - \item[\macro{EFAULT}] Si è cercato di cambiare lo stack alternativo mentre - questo è attivo (cioè il processo è in esecuzione su di esso). - \item[\macro{EINVAL}] \param{ss} non è nullo e \var{ss\_flags} contiene un - valore diverso da zero che non è \macro{SS\_DISABLE}. - \end{errlist}} -\end{prototype} - - %%% Local Variables: %%% mode: latex