X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?p=gapil.git;a=blobdiff_plain;f=signal.tex;h=40e84dc429a1d0d15917cb7b883b28df2f208d29;hp=936397deaa1b2b295d5b7bc05546be4c44a93dc2;hb=26f7a8bb19c6cb198c213757a97b6ac79e40db4b;hpb=4a4c9aa963c52279a1c3aa5c7c4b31aca927f3f5 diff --git a/signal.tex b/signal.tex index 936397d..40e84dc 100644 --- a/signal.tex +++ b/signal.tex @@ -1837,12 +1837,12 @@ che si fa in questo caso è impostare all'interno del gestore un opportuno flag da controllare nel corpo principale del programma, con un codice del tipo di quello riportato in fig.~\ref{fig:sig_event_wrong}. -La logica del programma è quella di far impostare al gestore (\texttt{\small - 14--19}) una variabile globale, preventivamente inizializzata nel programma -principale, ad un diverso valore. In questo modo dal corpo principale del -programma si potrà determinare, osservandone il contenuto di detta variabile, -l'occorrenza o meno del segnale, ed eseguire le azioni conseguenti -(\texttt{\small 6--11}) relative. +La logica del programma è quella di impostare nel gestore una variabile +globale preventivamente inizializzata nel programma principale ad un valore +diverso (\texttt{\small 14--19}). In questo modo dal corpo principale del +programma si potrà determinare, osservando il contenuto di detta variabile, +l'occorrenza o meno del segnale, ed eseguire le conseguenti azioni relative +(\texttt{\small 6--11}). \begin{figure}[!htbp] \footnotesize\centering @@ -1865,11 +1865,11 @@ la sua occorrenza sarà perduta. Questi esempi ci mostrano come per poter eseguire una gestione effettiva dei segnali occorrono delle funzioni più sofisticate di quelle finora -illustrate. La funzione \func{signal} infatti ha la sua origine nella -interfaccia alquanto primitiva che venne adottata nei primi sistemi Unix, ma -con questa funzione è sostanzialmente impossibile gestire in maniera adeguata -di tutti i possibili aspetti con cui un processo deve reagire alla ricezione -di un segnale. +illustrate. La funzione \func{signal} infatti ha la sua origine +nell'interfaccia alquanto primitiva che venne adottata nei primi sistemi Unix, +ma con questa funzione è sostanzialmente impossibile gestire in maniera +adeguata di tutti i possibili aspetti con cui un processo deve reagire alla +ricezione di un segnale. @@ -3655,9 +3655,6 @@ In questo ultimo paragrafo esamineremo le rimanenti funzioni di gestione dei segnali non descritte finora, relative agli aspetti meno utilizzati e più ``\textsl{esoterici}'' della interfaccia. -% TODO: trattare (qui?) pidfd_send_signal() introdotta con il kernel 5.1 vedi -% https://lwn.net/Articles/784831/ e https://lwn.net/Articles/773459/ - La prima di queste funzioni è la funzione di sistema \funcd{sigpending}, anch'essa introdotta dallo standard POSIX.1, il suo prototipo è: @@ -3838,6 +3835,11 @@ tipo \type{sigjmp\_buf}, è assolutamente identica a \func{longjmp}. \label{sec:sig_pid_fd} +% TODO: trattare (qui?) pidfd_send_signal() introdotta con il kernel 5.1 vedi +% https://lwn.net/Articles/784831/, https://lwn.net/Articles/773459/ e +% https://lwn.net/Articles/801319/ +% oppure sopra in "Ulteriori funzioni di gestione" + % TODO: Nuova subsection sui pidfd, e le funzioni correlate, in particolare: % trattare pidfd_send_signal, aggiunta con il kernel 5.1 (vedi % https://lwn.net/Articles/783052/) per mandare segnali a processi senza dover