X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?p=gapil.git;a=blobdiff_plain;f=signal.tex;h=1ab3bd6aa8b1d9d510f83eecbc1fd3c7430cf7b2;hp=246c308c1f36bb0ab62cfe6ca999cdd6fdd5ed10;hb=81ff87c3e2a6ecd3e33867798cba0d27576f44d0;hpb=6c705d16151fa82874be6aced255d346c9d2bd7b diff --git a/signal.tex b/signal.tex index 246c308..1ab3bd6 100644 --- a/signal.tex +++ b/signal.tex @@ -120,8 +120,8 @@ int sig_handler() Questa è la ragione per cui l'implementazione dei segnali secondo questa semantica viene chiamata \textsl{inaffidabile}; infatti la ricezione del segnale e la reinstallazione del suo manipolatore non sono operazioni -atomiche, e sono sempre possibili delle race condition (sull'argomento vedi -quanto detto in \secref{sec:proc_multi_prog}). +atomiche, e sono sempre possibili delle race condition\index{race condition} +(sull'argomento vedi quanto detto in \secref{sec:proc_multi_prog}). Un'altro problema è che in questa semantica non esiste un modo per bloccare i segnali quando non si vuole che arrivino; i processi possono ignorare il @@ -242,7 +242,8 @@ Un programma pu \secref{sec:sig_sigaction}). Se si è installato un manipolatore sarà quest'ultimo ad essere eseguito alla notifica del segnale. Inoltre il sistema farà si che mentre viene eseguito il manipolatore di un segnale, quest'ultimo -venga automaticamente bloccato (così si possono evitare race condition). +venga automaticamente bloccato (così si possono evitare race +condition\index{race condition}). Nel caso non sia stata specificata un'azione, viene utilizzata l'azione standard che (come vedremo in \secref{sec:sig_standard}) è propria di ciascun @@ -411,9 +412,9 @@ tipologia, verr \label{sec:sig_prog_error} Questi segnali sono generati quando il sistema, o in certi casi direttamente -l'hardware (come per i page fault non validi) rileva un qualche errore -insanabile nel programma in esecuzione. In generale la generazione di questi -segnali significa che il programma ha dei gravi problemi (ad esempio ha +l'hardware (come per i \textit{page fault} non validi) rileva un qualche +errore insanabile nel programma in esecuzione. In generale la generazione di +questi segnali significa che il programma ha dei gravi problemi (ad esempio ha dereferenziato un puntatore non valido o ha eseguito una operazione aritmetica proibita) e l'esecuzione non può essere proseguita. @@ -1472,8 +1473,9 @@ tutti gli stati di terminazione sono stati ricevuti. Le funzioni esaminate finora fanno riferimento ad alle modalità più elementari della gestione dei segnali; non si sono pertanto ancora prese in -considerazione le tematiche più complesse, collegate alle varie race condition -che i segnali possono generare e alla natura asincrona degli stessi. +considerazione le tematiche più complesse, collegate alle varie race +condition\index{race condition} che i segnali possono generare e alla natura +asincrona degli stessi. Affronteremo queste problematiche in questa sezione, partendo da un esempio che le evidenzi, per poi prendere in esame le varie funzioni che permettono di @@ -1540,13 +1542,13 @@ unsigned int sleep(unsigned int seconds) Questo codice però, a parte il non gestire il caso in cui si è avuta una precedente chiamata a \func{alarm} (che si è tralasciato per brevità), -presenta una pericolosa race condition. Infatti se il processo viene -interrotto fra la chiamata di \func{alarm} e \func{pause} può capitare (ad -esempio se il sistema è molto carico) che il tempo di attesa scada prima -dell'esecuzione quest'ultima, cosicché essa sarebbe eseguita dopo l'arrivo di -\macro{SIGALRM}. In questo caso ci si troverebbe di fronte ad un deadlock, in -quanto \func{pause} non verrebbe mai più interrotta (se non in caso di un -altro segnale). +presenta una pericolosa race condition\index{race condition}. Infatti se il +processo viene interrotto fra la chiamata di \func{alarm} e \func{pause} può +capitare (ad esempio se il sistema è molto carico) che il tempo di attesa +scada prima dell'esecuzione quest'ultima, cosicché essa sarebbe eseguita dopo +l'arrivo di \macro{SIGALRM}. In questo caso ci si troverebbe di fronte ad un +deadlock, in quanto \func{pause} non verrebbe mai più interrotta (se non in +caso di un altro segnale). Questo problema può essere risolto (ed è la modalità con cui veniva fatto in SVr2) usando la funzione \func{longjmp} (vedi \secref{sec:proc_longjmp}) per @@ -1650,10 +1652,10 @@ quale potr segnale, e prendere le relative azioni conseguenti (\texttt{\small 6-11}). Questo è il tipico esempio di caso, già citato in \secref{sec:proc_race_cond}, -in cui si genera una race condition; se infatti il segnale arriva -immediatamente dopo l'esecuzione del controllo (\texttt{\small 6}) ma prima -della cancellazione del flag (\texttt{\small 7}), la sua occorrenza sarà -perduta. +in cui si genera una race condition\index{race condition}; se infatti il +segnale arriva immediatamente dopo l'esecuzione del controllo (\texttt{\small + 6}) ma prima della cancellazione del flag (\texttt{\small 7}), la sua +occorrenza sarà perduta. Questi esempi ci mostrano che per una gestione effettiva dei segnali occorrono funzioni più sofisticate di quelle illustrate finora, che hanno origine dalla @@ -2048,15 +2050,15 @@ occorre ricordare che qualunque modifica alla maschera dei segnali viene perduta alla conclusione del terminatore. Benché con l'uso di \func{sigprocmask} si possano risolvere la maggior parte -dei casi di race condition restano aperte alcune possibilità legate all'uso di -\func{pause}; il caso è simile a quello del problema illustrato nell'esempio -di \secref{fig:sig_sleep_incomplete}, e cioè la possibilità che il processo -riceva il segnale che si intende usare per uscire dallo stato di attesa -invocato con \func{pause} immediatamente prima dell'esecuzione di -quest'ultima. Per poter effettuare atomicamente la modifica della maschera dei -segnali (di solito attivandone uno specifico) insieme alla sospensione del -processo lo standard POSIX ha previsto la funzione \func{sigsuspend}, il cui -prototipo è: +dei casi di race condition\index{race condition} restano aperte alcune +possibilità legate all'uso di \func{pause}; il caso è simile a quello del +problema illustrato nell'esempio di \secref{fig:sig_sleep_incomplete}, e cioè +la possibilità che il processo riceva il segnale che si intende usare per +uscire dallo stato di attesa invocato con \func{pause} immediatamente prima +dell'esecuzione di quest'ultima. Per poter effettuare atomicamente la modifica +della maschera dei segnali (di solito attivandone uno specifico) insieme alla +sospensione del processo lo standard POSIX ha previsto la funzione +\func{sigsuspend}, il cui prototipo è: \begin{prototype}{signal.h} {int sigsuspend(const sigset\_t *mask)} @@ -2146,10 +2148,10 @@ fine (\texttt{\small 27}), e al contempo si prepara la maschera dei segnali \var{sleep\_mask} per riattivare \macro{SIGALRM} all'esecuzione di \func{sigsuspend}. -In questo modo non sono più possibili race condition dato che \macro{SIGALRM} -viene disabilitato con \func{sigprocmask} fino alla chiamata di -\func{sigsuspend}. Questo metodo è assolutamente generale e può essere -applicato a qualunque altra situazione in cui si deve attendere per un +In questo modo non sono più possibili race condition\index{race conditionx} +dato che \macro{SIGALRM} viene disabilitato con \func{sigprocmask} fino alla +chiamata di \func{sigsuspend}. Questo metodo è assolutamente generale e può +essere applicato a qualunque altra situazione in cui si deve attendere per un segnale, i passi sono sempre i seguenti: \begin{enumerate} \item Leggere la maschera dei segnali corrente e bloccare il segnale voluto