X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?p=gapil.git;a=blobdiff_plain;f=session.tex;h=6424af197f5dbe8931cc929c6b3bbe06ee251d31;hp=10129fa70b7f24995a3b0262ce3ed71e126a2520;hb=c1cec4e931bf5bc2659d292e27f77a95ab72bf83;hpb=999678703d956565dbc4c1707482e9114026be82 diff --git a/session.tex b/session.tex index 10129fa..6424af1 100644 --- a/session.tex +++ b/session.tex @@ -891,12 +891,11 @@ disco e agli altri dispositivi. \subsection{L'architettura} \label{sec:term_design} - -I terminali sono una classe speciale di dispositivi a caratteri (si rammenti -la classificazione di \secref{sec:file_file_types}); un terminale ha infatti -una caratteristica che lo contraddistingue da un qualunque altro dispositivo, -e cioè che è destinato a gestire l'interazione con un utente (deve essere in -grado di fare da terminale di controllo per una sessione), che comportano la +I terminali sono una classe speciale di dispositivi a caratteri (si ricordi la +classificazione di \secref{sec:file_file_types}); un terminale ha infatti una +caratteristica che lo contraddistingue da un qualunque altro dispositivo, e +cioè che è destinato a gestire l'interazione con un utente (deve essere cioè +in grado di fare da terminale di controllo per una sessione), che comporta la presenza di ulteriori capacità. L'interfaccia per i terminali è una delle più oscure e complesse, essendosi @@ -924,13 +923,15 @@ connessioni di rete (ad esempio per trattare i dati inviati con \cmd{telnet} o % cancellazione per la tastiera, o la gestione della linea tramite PPP o SLIP) i % dati grezzi che vengono immessi sul dispositivo; - -L'I/O sui terminali si effettua con le stesse modalità dei file normali, si +L'I/O sui terminali si effettua con le stesse modalità dei file normali: si apre il relativo file di dispositivo, e si leggono e scriveno i dati con le -usuali funzioni di lettura e scrittura, occorre però tenere conto delle loro -caratteristiche specifiche, essi infatti prevedono due modalità di operazione, +usuali funzioni di lettura e scrittura, così se apriamo una console virtuale +avremo che \func{read} leggerà quanto immesso dalla tastiera, mentre +\func{write} scriverà sullo schermo. In realtà questo è vero solo a grandi +linee, perché non tiene conto delle caratteristiche specifiche dei terminali; +una delle principali infatti è che essi prevedono due modalità di operazione, dette rispettivamente \textsl{modo canonico} e \textsl{modo non canonico}, che -prevedono dei comportamenti nettamente diversi. +comportano dei comportamenti nettamente diversi. La modalità preimpostata all'apertura del terminale è quella canonica, in cui le operazioni di lettura vengono sempre effettuate assemblando i dati in una @@ -947,22 +948,89 @@ dati in linee n editor ad esempio) che necessitano di poter leggere un carattere alla volta e che gestiscono al loro interno i vari comandi. -La struttura dell'I/O, come di solito viene gestito dal driver del terminale è -mostrata in \secref{fig:term_struct} +Per capire le caratteristiche dell'I/O sui terminali, occorre esaminare le +modalità con cui esso viene effettuato; l'accesso, come per tutti i +dispositivi, viene gestito da un driver apposito, la cui struttura generica è +mostrata in \secref{fig:term_struct}. Ad un terminale sono sempre associate +due code per gestire l'input e l'output, che ne implementano una +bufferizzazione\footnote{completamente indipendente dalla eventuale ulteriore + bufferizzazione fornita dall'interfaccia standard dei file.} all'interno del +kernel. \begin{figure}[htb] - \centering - \includegraphics[width=13cm]{img/term_struct} + \centering \includegraphics[width=13cm]{img/term_struct} \caption{Struttura interna generica di un driver per un terminale.} \label{fig:term_struct} \end{figure} +La coda di ingresso mantiene i caratteri che sono stati letti dal terminale ma +non ancora letti da un processo, la sua dimensione è definita dal parametro di +sistema \macro{MAX\_INPUT}, che ne specifica il limite minimo, in realtà la +coda può essere più grande e cambiare dimensione dinamicamente. Se è stato +abilitato il controllo di flusso in ingresso il driver emette i caratteri di +STOP e START per bloccare e sbloccare l'ingresso dei dati; altrimenti i +caratteri immessi oltre le dimensioni massime vengono persi; in alcuni casi il +driver provvede ad inviare automaticamente un avviso (un carattere di BELL, +che provoca un beep) sull'output quando si eccedono le dimensioni della coda. +Se è abilitato il modo canonico i caratteri in ingresso restano nella coda +fintanto che non viene ricevuto un a capo; un'altra costante, +\macro{MAX\_CANON}, specifica la dimensione massima di una riga in modo +canonico. + +La coda di uscita è analoga a quella di ingresso e contiene i caratteri +scritti dai processi ma non ancora inviati al terminale. Se è abilitato il +controllo di flusso in uscita il driver risponde ai caratteri di START e STOP +inviati dal terminale. Le dimensioni della coda non sono specificate, ma non +hanno molta importanza, in quanto qualora esse vengano eccedute il driver +provvede automaticamente a bloccare la funzione chiamante. + + + +\subsection{La gestione delle caratteristiche di un terminale} +\label{sec:term_attr} + +Data le loro peculiarità, fin dall'inizio si è posto il problema di come +gestire le caratteristiche specifiche dei terminali; storicamente i vari +dialetti di Unix hanno utilizzato diverse funzioni, alla fine con POSIX.1, è +stata effettuata una standardizzazione, unificando le differenze fra BSD e +System V in una unica interfaccia, che è quella usata dal Linux. + +Alcune di queste funzioni prendono come argomento un file descriptor (in +origine molte operazioni venivano effettuate con \func{ioctl}), ma ovviamente +possono essere usate solo con file che corrispondano effettivamente ad un +terminale; questo che può essere verificato utilizzando la funzione +\func{isatty}, il cui prototipo è: +\begin{prototype}{unistd.h}{int isatty(int desc)} + + Controlla se il file descriptor \param{desc} è un terminale. + +\bodydesc{La funzione restituisce 1 se \param{desc} è connesso ad un + terminale, 0 altrimenti.} +\end{prototype} -L'I/O viene controllato attraverso una serie di attributi mantenuti per -ciascun terminale in una struttura \var{termios}, i cui campi +Un'altra funzione che fornisce informazioni su un terminale è \func{ttyname}, +che permette anche di ottenere il nome del terminale associato ad un file +descriptor; il suo prototipo è: +\begin{prototype}{unistd.h}{char *ttyname(int desc)} + + Restituisce il nome di un terminale. + + \bodydesc{La funzione restituisce il puntatore alla stringa contenente il + nome del terminale associato \param{desc} e \macro{NULL} in caso di + errore.} +\end{prototype} +Si tenga presente che la funzione restituisce un indirizzo di dati statici, +che pertanto possono essere sovrascritti da successive chiamate. La funzione è +prevista da POSIX.1, che non definisce \func{isatty}. + +I vari attributi vengono mantenuti per ciascun terminale in una struttura +\var{termios}, (la cui definizione è in \figref{fig:term_termios}), usata +dalle varie funzioni dell'interfaccia. In \figref{fig:term_termios} si sono +riportati solo i campi previsti dallo standard POSIX.1, in genere le varie +implementazioni ne aggiungono degli altri (in Linux e BSD ci sono quelli che +specificano le velocità della linea) per mantenere ulteriori informazioni. - \begin{figure}[!htb] \footnotesize \centering \begin{minipage}[c]{15cm} @@ -972,22 +1040,505 @@ struct termios { tcflag_t c_oflag; /* output modes */ tcflag_t c_cflag; /* control modes */ tcflag_t c_lflag; /* local modes */ - cc_t c_cc[NCCS]; /* control chars */ + cc_t c_cc[NCCS]; /* control characters */ }; \end{lstlisting} \end{minipage} \normalsize \caption{La struttura \var{termios}, che identifica le proprietà di un - terminale.} + terminale.} \label{fig:term_termios} \end{figure} +I primi quattro campi sono quattro flag che controllano il comportamento del +terminale; essi sono realizzati come maschera binaria, pertanto il tipo +\type{tcflag\_t} è di norma realizzato con un intero senza segno di lunghezza +opportuna. I valori devono essere specificati bit per bit, avendo cura di non +modificare i bit su cui non si interviene. + +\begin{table}[b!ht] + \footnotesize + \centering + \begin{tabular}[c]{|l|p{13cm}|} + \hline + \textbf{Valore}& \textbf{Significato}\\ + \hline + \hline + \macro{INPCK} & Abilita il controllo di parità in ingresso. Se non viene + impostato non viene fatto nessun controllo ed i caratteri + vengono passati in input direttamente.\\ + \macro{IGNPAR} & Ignora gli errori di parità, il carattere viene passato + come ricevuto. Ha senso solo se si è impostato + \macro{INPCK}.\\ + \macro{PARMRK} & Controlla come vengono riportati gli errori di parità. Ha + senso solo se \macro{INPCK} è impostato e \macro{IGNPAR} + no. Se impostato inserisce una sequenza \texttt{0xFF + 0x00} prima di ogni carattere che presenta errori di + parità, se non impostato un carattere con errori di + parità viene letto come uno \texttt{0x00}. Se un + carattere ha il valore \texttt{0xFF} e \macro{ISTRIP} + non è settato, per evitare ambiguità esso viene sempre + riportato come \texttt{0xFF 0xFF}.\\ + \macro{ISTRIP} & Se impostato i caratteri in input sono tagliati a sette + bit mettendo a zero il bit più significativo, altrimenti + vengono passati tutti gli otto bit.\\ + \macro{IGNBRK} & Ignora le condizioni di BREAK sull'input. Una + \textit{condizione di BREAK} è definita nel contesto di + una trasmissione seriale asincrona come una sequenza di + bit nulli più lunga di un byte. \\ + \macro{BRKINT} & Controlla la reazione ad un BREAK quando + \macro{IGNBRK} non è impostato. Se \macro{BRKINT} è + impostato il BREAK causa lo scarico delle code, + e se il terminale è il terminale di controllo per un + gruppo in foreground anche l'invio di \macro{SIGINT} ai + processi di quest'ultimo. Se invece \macro{BRKINT} non è + impostato un BREAK viene letto come un carattere + NUL, a meno che non sia settato \macro{PARMRK} + nel qual caso viene letto come la sequenza di caratteri + \texttt{0xFF 0x00 0x00}.\\ + \macro{IGNCR} & Se impostato il carattere di ritorno carrello + (\textit{carriage return}, \verb|'\r'|) viene scartato + dall'input. Può essere utile per i terminali che inviano + entrambi i caratteri di ritorno carrello e a capo + (\textit{newline}, \verb|'\n'|). \\ + \macro{ICRNL} & Se impostato un carattere di ritorno carrello + (\verb|'\r'|) sul terminale viene automaticamente + trasformato in un a capo (\verb|'\n'|) sulla coda di + input. \\ + \macro{INLCR} & Se impostato il carattere di a capo + (\verb|'\n'|) viene automaticamente trasformato in un + ritorno carello (\verb|'\r'|).\\ + \macro{IUCLC} & Se impostato trasforma i caratteri maiuscoli dal + terminale in minuscoli sull'ingresso (opzione non + POSIX).\\ + \macro{IXON} & Se impostato attiva il controllo di flusso in uscita con i + caratteri di START e STOP. se si riceve + uno STOP l'output viene bloccato, e viene fatto + ripartire solo da uno START, e questi due + caratteri non vengono passati alla coda di input. Se non + impostato i due caratteri sono passati alla coda di input + insieme agli altri.\\ + \macro{IXANY} & Se impostato con il controllo di flusso permette a + qualunque carattere di far ripartire l'output bloccato da + un carattere di STOP.\\ + \macro{IXOFF} & Se impostato abilita il controllo di flusso in + ingresso. Il computer emette un carattere di STOP per + bloccare l'input dal terminale e lo sblocca con il + carattere START. \\ + \macro{IMAXBEL}& Se impostato fa suonare il cicalino se si riempie la cosa + di ingresso; in Linux non è implementato e il kernel si + comporta cose se fosse sempre settato (è una estensione + BSD). \\ + \hline + \end{tabular} + \caption{Costanti identificative dei vari bit del flag di controllo + \var{c\_iflag} delle modalità di input di un terminale.} + \label{tab:sess_termios_iflag} +\end{table} + +Il primo flag, mantenuto nel campo \var{c\_iflag}, è detto \textsl{flag di + input} e controlla le modalità di funzionamento dell'input dei caratteri sul +terminale, come il controllo di parità, il controllo di flusso, la gestione +dei caratteri speciali; un elenco dei vari bit, del loro significato e delle +costanti utilizzate per identificarli è riportato in +\tabref{tab:sess_termios_iflag}. + +Si noti come alcuni di questi flag (come quelli per la gestione del flusso) +fanno riferimento a delle caratteristiche che ormai sono completamente +obsolete; la maggior parte inoltre è tipica di terminali seriali, e non ha +alcun effetto su dispositivi diversi come le console virtuali o gli +pseudo-terminali usati nelle connessioni di rete. + +\begin{table}[htb] + \footnotesize + \centering + \begin{tabular}[c]{|l|p{13cm}|} + \hline + \textbf{Valore}& \textbf{Significato}\\ + \hline + \hline + \macro{OPOST} & Se impostato i caratteri vengono convertiti opportunamente + (in maniera dipendente dall'implementazione) per la + visualizzazione sul terminale, ad esempio al + carattere di a capo (NL) può venire aggiunto un ritorno + carrello (CR).\\ + \macro{OCRNL} & Se impostato converte automaticamente il carattere di a + capo (NL) nella coppia di caratteri ritorno carrello, a + capo (CR-NL).\\ + \macro{OLCUC} & Se impostato trasforma i caratteri minuscoli in ingresso + in caratteri maiuscoli sull'uscita (non previsto da + POSIX.1).\\ + \macro{ONLCR} & Se impostato converte automaticamente il carattere di a + capo (NL) in un carattere di ritorno carrello (CR).\\ + \macro{ONOCR} & Se impostato converte il carattere di ritorno carrello + (CR) nella coppia di caratteri CR-NL.\\ + \macro{ONLRET}& Se impostato rimuove dall'output il carattere di ritorno + carrello (CR).\\ + \macro{OFILL} & Se impostato in caso di ritardo sulla linea invia dei + caratteri di riempimento invece di attendere.\\ + \macro{OFDEL} & Se impostato il carattere di riempimento è DEL + (\texttt{0x3F}), invece che NUL (\texttt{0x00}).\\ + \macro{NLDLY} & Maschera per i bit che indicano il ritardo per il + carattere di a capo (NL), i valori possibili sono + \macro{NL0} o \macro{NL1}.\\ + \macro{CRDLY} & Maschera per i bit che indicano il ritardo per il + carattere ritorno carrello (CR), i valori possibili sono + \macro{CR0}, \macro{CR1}, \macro{CR2} o \macro{CR3}.\\ + \macro{TABDLY}& Maschera per i bit che indicano il ritardo per il + carattere di tabulazione, i valori possibili sono + \macro{TAB0}, \macro{TAB1}, \macro{TAB2} o \macro{TAB3}.\\ + \macro{BSDLY} & Maschera per i bit che indicano il ritardo per il + carattere di ritorno indietro (\textit{backspace}), i + valori possibili sono \macro{BS0} o \macro{BS1}.\\ + \macro{VTDLY} & Maschera per i bit che indicano il ritardo per il + carattere di tabulazione verticale, i valori possibili sono + \macro{VT0} o \macro{VT1}.\\ + \macro{FFDLY} & Maschera per i bit che indicano il ritardo per il + carattere di pagina nuova (\textit{form feed}), i valori + possibili sono \macro{FF0} o \macro{FF1}.\\ + \hline + \end{tabular} + \caption{Costanti identificative dei vari bit del flag di controllo + \var{c\_oflag} delle modalità di outputdi un terminale.} + \label{tab:sess_termios_oflag} +\end{table} + +Il secondo flag, mantenuto nel campo \var{c\_oflag}, è detto \textsl{flag di + output} e controlla le modalità di funzionamento dell'output dei caratteri, +come l'impacchettamento dei caratteri sullo schermo, la traslazione degli a +capo, la conversione dei caratteri speciali; un elenco dei vari bit, del loro +significato e delle costanti utilizzate per identificarli è riportato in +\tabref{tab:sess_termios_oflag}. + +Si noti come alcuni dei valori riportati in \tabref{tab:sess_termios_oflag} +fanno riferimento a delle maschere di bit; essi infatti vengono utilizzati per +impostare alcuni valori numerici relativi ai ritardi nell'output di alcuni +caratteri: una caratteristica originaria dei primi terminali su telescrivente, +che avevano bisogno di tempistiche diverse per spostare il carrello in +risposta ai caratteri speciali, e che oggi sono completamente in disuso. + +Si tenga presente inoltre che nel caso delle maschere il valore da inserire in +\var{c\_oflag} deve essere fornito avendo cura di cancellare prima tutti i bit +della maschera, i valori da immettere infatti (quelli riportati nella +spiegazione corrispondente) sono numerici e non per bit, per cui possono +sovrapporsi fra di loro. Occorrerà perciò utilizzare un codice del tipo: +\begin{lstlisting}[labelstep=0,frame=,indent=1cm]{} + c_oflag &= (~CRDLY); + c_oflag |= CR1; +\end{lstlisting} +che prima cancella i bit della maschera in questione e poi setta il valore. + + +\begin{table}[htb] + \footnotesize + \centering + \begin{tabular}[c]{|l|p{13cm}|} + \hline + \textbf{Valore}& \textbf{Significato}\\ + \hline + \hline + \macro{CLOCAL} & Se impostato indica che il terminale è connesso in locale + e che le linee di controllo del modem devono essere + ignorate. Se non impostato effettuando una chiamata ad + \func{open} senza aver specificato il flag di + \macro{O\_NOBLOCK} si bloccherà il processo finché + non si è stabilita una connessione con il modem; inoltre + se viene rilevata una disconessione viene inviato un + \macro{SIGHUP} al processo di controllo del terminale. La + lettura su un terminale sconnesso comporta una condizione + di \textit{end of file} e la scrittura un errore di + \macro{EIO}. \\ + \macro{HUPCL} & Se è impostato viene distaccata la connessione del + modem quando l'ultimo dei processi che ha ancora un file + aperto sul terminale lo chiude o esce.\\ + \macro{CREAD} & Se è impostato si può leggere l'input del terminale, + altrimenti i caratteri in ingresso vengono scartati + quando arrivano.\\ + \macro{CSTOPB} & Se impostato vengono usati due bit di stop sulla linea + seriale, se non impostato ne viene usato soltanto uno.\\ + \macro{PARENB} & Se impostato abilita la generazione il controllo di + parità. La reazione in caso di errori dipende dai + relativi valori per \var{c\_iflag}, riportati in + \tabref{tab:sess_termios_iflag}. Se non è impostato i bit + di parità non vengono + generati e i caratteri non vengono controllati.\\ + \macro{PARODD} & Ha senso solo se è attivo anche \macro{PARENB}. Se + impostato viene usata una parità è dispari, altrimenti + viene usata una parità pari.\\ + \macro{CSIZE} & Maschera per i bit usati per specificare la dimensione + del carattere inviato lungo la linea di trasmissione, i + valore ne indica la lunghezza (in bit), ed i valori + possibili sono \macro{CS5}, \macro{CS6}, + \macro{CS7} e \macro{CS8} + corripondenti ad un analogo numero di bit.\\ + \macro{CBAUD} & Maschera dei bit (4+1) usati per impostare della velocità + della linea (il \textit{baud rate}) in ingresso. + In Linux non è implementato in quanto viene + usato un apposito campo di \var{termios}.\\ + \macro{CBAUDEX}& Bit aggiuntivo per l'impostazione della velocità della + linea, per le stesse motivazioni del precedente non è + implementato in Linux.\\ + \macro{CIBAUD} & Maschera dei bit della velocità della linea in + ingresso. Analogo a \macro{CBAUD}, anch'esso in Linux è + mantenuto in un apposito campo di \var{termios}. \\ + \macro{CRTSCTS}& Abilita il controllo di flusso hardware sulla seriale, + attraverso l'utilizzo delle dei due fili di RTS e CTS.\\ + \hline + \end{tabular} + \caption{Costanti identificative dei vari bit del flag di controllo + \var{c\_cflag} delle modalità di controllo di un terminale.} + \label{tab:sess_termios_cflag} +\end{table} + +Il terzo flag, mantenuto nel campo \var{c\_cflag}, è detto \textsl{flag di + controllo} ed è legato al funzionamento delle linee seriali, permettendo di +impostarne varie caratteristiche, come il numero di bit di stop, i settaggi +della parità, il funzionamento del controllo di flusso; esso ha senso solo per +i terminali connessi a linee seriali. Un elenco dei vari bit, del loro +significato e delle costanti utilizzate per identificarli è riportato in +\tabref{tab:sess_termios_cflag}. + +I valori di questo flag sono molto specifici, e completamente indirizzati al +controllo di un terminale mantenuto su una linea seriale; essi pertanto non +hanno nessuna rilevanza per i terminali che usano un'altra interfaccia, come +le console virtuali e gli pseudo-terminali usati dalle connessioni di rete. + +Inoltre alcuni valori sono previsti solo per quelle implementazioni (lo +standard POSIX non specifica nulla riguardo l'implementazione, ma solo delle +funzioni di lettura e scrittura) che mantengono le velocità delle linee +seriali all'interno dei flag; come accennato in Linux questo viene fatto +(seguendo l'esempio di BSD) attraverso due campi aggiuntivi, \var{c\_ispeed} e +\var{c\_ospeed}, nella struttura \var{termios} (non mostrati in +\secref{fig:term_termios}). + +\begin{table}[b!ht] + \footnotesize + \centering + \begin{tabular}[c]{|l|p{13cm}|} + \hline + \textbf{Valore}& \textbf{Significato}\\ + \hline + \hline + \macro{ICANON} & Se impostato il terminale opera in modo canonico, + altrimenti opera in modo non canonico.\\ + \macro{ECHO} & Se è impostato viene attivato l'eco dei caratteri in + input sull'output del terminale.\\ + \macro{ECHOE} & Se è impostato l'eco mostra la cancellazione di un + carattere in input (in reazione al carattere ERASE) + cancellando l'ultimo carattere della riga corrente dallo + schermo; altrimenti il carattere è rimandato in eco per + mostrare quanto accaduto (usato per i terminali con + l'uscita su una stampante). \\ + \macro{ECHOPRT}& Se impostato abilita la visualizzazione del carattere di + cancellazione in una modalità adatta ai terminali con + l'uscita su stampante; l'invio del carattere di ERASE + comporta la stampa di un \verb|\| seguito dal carattere + cancellato, e così via in caso di successive + cancellazioni, quando si riprende ad immettere carattere + normali prima verrà stampata una \texttt{/}.\\ + \macro{ECHOK} & Se impostato abilita il trattamento della visualizzazione + del carattere KILL, andando a capo dopo aver visualizzato + lo stesso, altrimenti viene solo mostrato il carattere e + sta all'utente ricordare che l'input precedente è stato + cancellato. \\ + \macro{ECHOKE} & Se impostato abilita il trattamento della visualizzazione + del carattere KILL cancellando i caratteri precedenti + nella linea secondo le modalità specificate dai valori di + \macro{ECHOE} e \macro{ECHOPRT}.\\ + \macro{ECHONL} & Se impostato viene effettuato l'eco di un a + capo (\verb|\n|) anche se non è stato impostato + \macro{ECHO}. \\ + \macro{ECHOCTL}& Se impostato insieme ad \macro{ECHO} i caratteri di + controllo ASCII (tranne TAB, NL, START, e STOP) sono + mostrati nella forma che prepende un \verb|^| alla + lettera ottenuta sommando \texttt{0x40} al valore del + carattere (di solito questi si possono ottenere anche + direttamente premendo il tasto \texttt{ctrl} più la + relativa lettera).\\ + \macro{ISIG} & Se impostato abilita il riconoscimento dei caratteri + INTR, QUIT, e SUSP generando il relativo segnale.\\ + \macro{IEXTEN} & Abilita alcune estensioni previste dalla + implementazione. Deve essere impostato perché caratteri + speciali come EOL2, LNEXT, REPRINT e WERASE possano + essere interpretati. \\ + \macro{NOFLSH} & Se impostato disabilita lo scarico delle code di ingresso + e uscita quando vengono emessi i segnali \macro{SIGINT}, + \macro{SIGQUIT} and \macro{SIGSUSP}.\\ + \macro{TOSTOP} & Se abilitato, con il supporto per il job control presente, + genera il segnale \macro{SIGTTOU} per un processo in + background che cerca di scrivere sul terminale.\\ + \macro{XCASE} & Se settato il terminale funziona solo con le + maiuscole. L'input è convertito in minuscole tranne per i + caratteri preceduti da una \verb|\|. In output le + maiuscole sono precedute da una \verb|\| e le minuscole + convertite in maiuscole.\\ + \macro{DEFECHO}& Se impostate effettua l'eco solo se c'è un processo in + lettura.\\ + \macro{FLUSHO} & Effettua la cancellazione della coda di uscita. Viene + attivato dal carattere DISCARD. Non è supportato in + Linux.\\ + \macro{PENDIN} & Indica che la linea deve essere ristampata, viene + attivato dal carattere REPRINT e resta attivo fino alla + fine della ristampa. Non è supportato in Linux.\\ + \hline + \end{tabular} + \caption{Costanti identificative dei vari bit del flag di controllo + \var{c\_lflag} delle modalità locali di un terminale.} + \label{tab:sess_termios_lflag} +\end{table} + +Il quarto flag, mantenuto nel campo \var{c\_lflag}, è detto \textsl{flag + locale}, e serve per controllare il funzionamento dell'interfaccia fra il +driver e l'utente, come abilitare l'eco, gestire i caratteri di controllo e +l'emissione dei segnali, impostare modo canonico o non canonico; un elenco dei +vari bit, del loro significato e delle costanti utilizzate per identificarli è +riportato in \tabref{tab:sess_termios_lflag}. + +Si tenga presente che i flag che riguardano le modalità di eco dei caratteri +(\macro{ECHOE}, \macro{ECHOPRT}, \macro{ECHOK}, \macro{ECHOKE}, +\macro{ECHONL}) controllano solo il comportamento della visualizzazione, il +riconoscimento dei vari caratteri dipende dalla modalità di operazione, ed +avviene solo in modo canonico, pertanto questi flag non hanno significato se +non è impostato \macro{ICANON}. + +Con i terminali odierni l'unico flag con cui probabilmente si può avere a che +fare è questo, che è l'unico che concerne le caratteristiche generiche comuni +a tutti i terminali. + +Per impostare tutti questi flag lo standard POSIX prevede due funzioni: +\func{tcgetattr} e \func{tcsetattr}; entrambe prendono come parametro un +puntatore ad struttura \var{termios} che deve essere oportunamente +inizializzata, il loro prototipo è: +\begin{functions} + \headdecl{unistd.h} + \headdecl{termios.h} + \funcdecl{int tcgetattr(int fd, struct termios *termios\_p)} + Legge il valore delle impostazioni di un terminale. + + \funcdecl{int tcsetattr(int fd, int optional\_actions, struct termios + *termios\_p)} + Scrive le impostazioni di un terminale. + + \bodydesc{Entrambe le funzioni restituiscono 0 in caso di successo e -1 in + caso di errore, nel qual caso \var{errno} assumerà i valori: + \begin{errlist} + \item[\macro{EINTR}] La funzione è stata interrotta. + \end{errlist} + ed inoltre \macro{EBADF}, \macro{ENOTTY} ed \macro{EINVAL}. + } +\end{functions} + +Le funzioni operano sul terminale identificato dal file descriptor \param{fd} +utilizzando la struttura specificata dal puntatore \param{termios\_p} per lo +scambio dei dati. Come già accennato i valori di ciascun bit devono essere +specificati avendo cura di mantenere intatti gli altri; per questo motivo in +generale si deve prima leggere il valore corrente delle impostazioni con +\func{tcgetattr} per poi modificare i valori impostati. + +In \figref{fig:term_set_attr} si è riportato il codice delle due funzioni +\func{SetTermAttr} e \func{UnSetTermAttr} che possono essere usate +rispettivamente per impostare o rimuovere un qualunque bit di \var{c\_lflag}, +con le dovute precauzioni. Il codice di entrambe le funzioni può essere +trovato nel file \file{SetTermAttr.c} dei sorgenti allegati. + +\begin{figure}[!htb] + \footnotesize + \begin{lstlisting}{} +#include +#include +#include + +int SetTermAttr(int fd, tcflag_t flag) +{ + struct termios values; + int res; + + res = tcgetattr (desc, &values); + if (res) { + perror("Cannot get attributes"); + return res; + } + values.c_lflag |= flag; + res = tcsetattr (desc, TCSANOW, &values); + if (res) { + perror("Cannot set attributes"); + return res; + } + return 0; +} +int UnSetTermAttr(int fd, tcflag_t flag) +{ + struct termios values; + int res; + + res = tcgetattr (desc, &values); + if (res) { + perror("Cannot get attributes"); + return res; + } + values.c_lflag &= (~flag); + res = tcsetattr (desc, TCSANOW, &values); + if (res) { + perror("Cannot set attributes"); + return res; + } + return 0; +} + \end{lstlisting} + \caption{Codice delle funzioni \func{SetTermAttr} e \func{UnSetTermAttr} per + impostare o rimuovere uno dei flag di controllo locale del terminale.} + \label{fig:term_set_attr} +\end{figure} + +La prima funzione provvede ad impostare il bit specificato dall'argomento +\param{flag}; prima si leggono i valori correnti (\texttt{\small 10}) con +\func{tcgetattr}, uscendo con un messaggio in caso di errore (\texttt{\small + 11--14}), poi si provvede a impostare solo i bit richiesti (possono essere +più di uno) con un OR binario (\texttt{\small 15}); infine si scrive il nuovo +valore modificato con \func{tcsetattr} (\texttt{\small 16}), notificando un +eventuale errore (\texttt{\small 11--14}) o uscendo normalmente. + +La seconda funzione è identica alla prima, solo che in questo caso +(\texttt{\small 33}) si rimuovono i bit specificati dall'argomento +\param{flag} usando un AND binario del valore negato. + +La funzione \func{tcsetattr} prevede tre diverse modalità di funzionamento, +specificabili attraverso l'argomento \param{optional\_actions}, che permette +di stabilire come viene eseguito il cambiamento delle impostazioni del +terminale, i valori possibili sono riportati in +\ref{tab:sess_tcsetattr_option}; di norma (come fatto per le due funzioni di +esempio) si usa sempre \macro{TCSANOW}, le altre opzioni possono essere utili +qualora si cambino i parametri di output. + +\begin{table}[htb] + \footnotesize + \centering + \begin{tabular}[c]{|l|p{13cm}|} + \hline + \textbf{Valore}& \textbf{Significato}\\ + \hline + \hline + \macro{TCSANOW} & Esegue i cambiamenti in maniera immediata. \\ + \macro{TCSADRAIN}& I cambiamenti vengono eseguiti dopo aver atteso che + tutto l'output presente sulle code è stato scritto. \\ + \macro{TCSAFLUSH}& È identico a \macro{TCSADRAIN}, ma in più scarta + tutti i dati presenti sulla coda di input.\\ + \hline + \end{tabular} + \caption{Possibili valori per l'argomento \param{optional\_actions} della + funzione \func{tcsetattr}.} + \label{tab:sess_tcsetattr_option} +\end{table} +Infine occorre tenere presente che \func{tcsetattr} ritorna con successo anche +se uno qualunque dei cambiamenti richiesti è stato eseguito. Pertanto se si +effettuano più cambiamenti è buona norma controllare con una ulteriore +chiamata a \func{tcgetattr} che essi siano stati eseguiti tutti quanti \subsection{Il \textsl{modo canonico}} \label{sec:term_canonic_mode} -Il modo canonico +Il modo canonico \subsection{Il \textsl{modo non canonico}}