X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?p=gapil.git;a=blobdiff_plain;f=session.tex;h=32fccd85bbbd2ff862d4211aeb25d2c2612f97d8;hp=ebae61eea60e90e1f2d8d39a3922f55cc013c064;hb=9f5fac5abf66c3a2fe782ecc17d63b62af2485ef;hpb=57c1291f77a1a179e67c4506b3e05e74ad89d21e diff --git a/session.tex b/session.tex index ebae61e..32fccd8 100644 --- a/session.tex +++ b/session.tex @@ -1,3 +1,13 @@ +%% session.tex +%% +%% Copyright (C) 2000-2004 Simone Piccardi. Permission is granted to +%% copy, distribute and/or modify this document under the terms of the GNU Free +%% Documentation License, Version 1.1 or any later version published by the +%% Free Software Foundation; with the Invariant Sections being "Prefazione", +%% with no Front-Cover Texts, and with no Back-Cover Texts. A copy of the +%% license is included in the section entitled "GNU Free Documentation +%% License". +%% \chapter{Terminali e sessioni di lavoro} \label{cha:session} @@ -93,7 +103,7 @@ Di norma la shell si cura anche di notificare all'utente (di solito prima della stampa a video del prompt) lo stato dei vari processi; essa infatti sarà in grado, grazie all'uso di \func{waitpid}, di rilevare sia i processi che sono terminati, sia i raggruppamenti che sono bloccati (in questo caso usando -l'opzione \macro{WUNTRACED}, secondo quanto illustrato in +l'opzione \const{WUNTRACED}, secondo quanto illustrato in \secref{sec:proc_wait}). @@ -105,7 +115,7 @@ processi vengono raggruppati in \textit{process group} e \textit{sessioni}; per far questo vengono utilizzati due ulteriori identificatori (oltre quelli visti in \secref{sec:proc_pid}) che il kernel associa a ciascun processo:\footnote{in Linux questi identificatori sono mantenuti nei campi - \var{pgrp} e \var{session} della struttura \var{task\_struct} definita in + \var{pgrp} e \var{session} della struttura \struct{task\_struct} definita in \file{sched.h}.} l'identificatore del \textit{process group} e l'identificatore della \textsl{sessione}, che vengono indicati rispettivamente con le sigle \acr{pgid} e \acr{sid}, e sono mantenuti in variabili di tipo @@ -114,7 +124,7 @@ dal comando \cmd{ps} usando l'opzione \cmd{-j}. Un \textit{process group} è pertanto definito da tutti i processi che hanno lo stesso \acr{pgid}; è possibile leggere il valore di questo identificatore con -le funzioni \func{getpgid} e \func{getpgrp},\footnote{\func{getpgrp} è +le funzioni \funcd{getpgid} e \funcd{getpgrp},\footnote{\func{getpgrp} è definita nello standard POSIX.1, mentre \func{getpgid} è richiesta da SVr4.} i cui prototipi sono: \begin{functions} @@ -128,7 +138,8 @@ i cui prototipi sono: \bodydesc{Le funzioni restituiscono il \acr{pgid} del processo, \func{getpgrp} ha sempre successo, mentre \func{getpgid} restituisce -1 - ponendo \var{errno} a \macro{ESRCH} se il processo selezionato non esiste.} + ponendo \var{errno} a \errval{ESRCH} se il processo selezionato non + esiste.} \end{functions} La funzione \func{getpgid} permette di specificare il \acr{pid} del processo @@ -137,7 +148,7 @@ restituisce il \acr{pgid} del processo corrente; \func{getpgrp} equivalente a \code{getpgid(0)}. In maniera analoga l'identificatore della sessione può essere letto dalla -funzione \func{getsid}, che però nelle \acr{glibc}\footnote{la system call è +funzione \funcd{getsid}, che però nelle \acr{glibc}\footnote{la system call è stata introdotta in Linux a partire dalla versione 1.3.44, il supporto nelle librerie del C è iniziato dalla versione 5.2.19. La funzione non è prevista da POSIX.1, che parla solo di processi leader di sessione, e non di @@ -151,8 +162,8 @@ funzione \func{getsid}, che per caso di successo, e -1 in caso di errore, nel qual caso \var{errno} assumerà i valori: \begin{errlist} - \item[\macro{ESRCH}] Il processo selezionato non esiste. - \item[\macro{EPERM}] In alcune implementazioni viene restituito quando il + \item[\errcode{ESRCH}] Il processo selezionato non esiste. + \item[\errcode{EPERM}] In alcune implementazioni viene restituito quando il processo selezionato non fa parte della stessa sessione del processo corrente. \end{errlist} @@ -170,7 +181,7 @@ Ciascun raggruppamento di processi ha sempre un processo principale, il cosiddetto \textit{process group leader}, che è identificato dall'avere un \acr{pgid} uguale al suo \acr{pid}, in genere questo è il primo processo del raggruppamento, che si incarica di lanciare tutti gli altri. Un nuovo -raggruppamento si crea con la funzione \func{setpgrp},\footnote{questa è la +raggruppamento si crea con la funzione \funcd{setpgrp},\footnote{questa è la definizione di POSIX.1, BSD definisce una funzione con lo stesso nome, che però è identica a \func{setpgid}; nelle \acr{glibc} viene sempre usata sempre questa definizione, a meno di non richiedere esplicitamente la @@ -187,7 +198,7 @@ La funzione, assegnando al \acr{pgid} il valore del \acr{pid} processo corrente, rende questo \textit{group leader} di un nuovo raggruppamento, tutti i successivi processi da esso creati apparterranno (a meno di non cambiare di nuovo il \acr{pgid}) al nuovo raggruppamento. È possibile invece spostare un -processo da un raggruppamento ad un altro con la funzione \func{setpgid}, il +processo da un raggruppamento ad un altro con la funzione \funcd{setpgid}, il cui prototipo è: \begin{prototype}{unistd.h}{int setpgid(pid\_t pid, pid\_t pgid)} Assegna al \acr{pgid} del processo \param{pid} il valore \param{pgid}. @@ -195,10 +206,10 @@ cui prototipo \bodydesc{La funzione ritorna il valore del nuovo \textit{process group}, e -1 in caso di errore, nel qual caso \var{errno} assumerà i valori: \begin{errlist} - \item[\macro{ESRCH}] Il processo selezionato non esiste. - \item[\macro{EPERM}] Il cambiamento non è consentito. - \item[\macro{EACCESS}] Il processo ha già eseguito una \func{exec}. - \item[\macro{EINVAL}] Il valore di \param{pgid} è negativo. + \item[\errcode{ESRCH}] Il processo selezionato non esiste. + \item[\errcode{EPERM}] Il cambiamento non è consentito. + \item[\errcode{EACCES}] Il processo ha già eseguito una \func{exec}. + \item[\errcode{EINVAL}] Il valore di \param{pgid} è negativo. \end{errlist} } \end{prototype} @@ -210,10 +221,11 @@ Inoltre la funzione pu dei suoi figli, ed in quest'ultimo caso ha successo soltanto se questo non ha ancora eseguito una \func{exec}.\footnote{questa caratteristica è implementata dal kernel che mantiene allo scopo un altro campo, \var{did\_exec}, in - \var{task\_struct}.} Specificando un valore nullo per \param{pid} si indica -il processo corrente, mentre specificando un valore nullo per \param{pgid} si -imposta il \textit{process group} al valore del \acr{pid} del processo -selezionato; pertanto \func{setpgrp} è equivalente a \code{setpgid(0, 0)}. + \struct{task\_struct}.} Specificando un valore nullo per \param{pid} si +indica il processo corrente, mentre specificando un valore nullo per +\param{pgid} si imposta il \textit{process group} al valore del \acr{pid} del +processo selezionato; pertanto \func{setpgrp} è equivalente a \code{setpgid(0, + 0)}. Di norma questa funzione viene usata dalla shell quando si usano delle pipeline, per mettere nello stesso process group tutti i programmi lanciati su @@ -222,18 +234,19 @@ processo padre, per impostare il valore nel figlio, che da quest'ultimo, per sé stesso, in modo che il cambiamento di \textit{process group} sia immediato per entrambi; una delle due chiamate sarà ridondante, ma non potendo determinare quale dei due processi viene eseguito per primo, occorre eseguirle -comunque entrambe per evitare di esporsi ad una race condition. +comunque entrambe per evitare di esporsi ad una race +condition\index{race condition}. Si noti come nessuna delle funzioni esaminate finora permetta di spostare un processo da una sessione ad un altra; infatti l'unico modo di far cambiare sessione ad un processo è quello di crearne una nuova con l'uso di -\func{setsid}; il suo prototipo è: +\funcd{setsid}; il suo prototipo è: \begin{prototype}{unistd.h}{pid\_t setsid(void)} Crea una nuova sessione sul processo corrente impostandone \acr{sid} e \acr{pgid}. \bodydesc{La funzione ritorna il valore del nuovo \acr{sid}, e -1 in caso di - errore, il solo errore possibile è \macro{EPERM}, che si ha quando il + errore, il solo errore possibile è \errval{EPERM}, che si ha quando il \acr{pgid} e \acr{pid} del processo coincidono.} \end{prototype} @@ -242,12 +255,12 @@ valore del suo \acr{pid}, creando cos \textit{process group} di cui esso diventa leader (come per i \textit{process group} un processo si dice leader di sessione\footnote{in Linux la proprietà è mantenuta in maniera indipendente con un apposito campo \var{leader} in - \var{task\_struct}.} se il suo \acr{sid} è uguale al suo \acr{pid}) ed unico -componente. Inoltre la funzione distacca il processo da ogni terminale di -controllo (torneremo sull'argomento in \secref{sec:sess_ctrl_term}) cui fosse -in precedenza associato. + \struct{task\_struct}.} se il suo \acr{sid} è uguale al suo \acr{pid}) ed +unico componente. Inoltre la funzione distacca il processo da ogni terminale +di controllo (torneremo sull'argomento in \secref{sec:sess_ctrl_term}) cui +fosse in precedenza associato. - funzione ha successo soltanto se il processo non è già leader di un +La funzione ha successo soltanto se il processo non è già leader di un \textit{process group}, per cui per usarla di norma si esegue una \func{fork} e si esce, per poi chiamare \func{setsid} nel processo figlio, in modo che, avendo questo lo stesso \acr{pgid} del padre ma un \acr{pid} diverso, non ci @@ -281,8 +294,8 @@ associato un terminale di controllo; in Linux questo viene realizzato mantenendo fra gli attributi di ciascun processo anche qual'è il suo terminale di controllo. \footnote{Lo standard POSIX.1 non specifica nulla riguardo l'implementazione; in Linux anch'esso viene mantenuto nella solita struttura - \var{task\_struct}, nel campo \var{tty}.} In generale ogni processo eredita -dal padre, insieme al \acr{pgid} e al \acr{sid} anche il terminale di + \struct{task\_struct}, nel campo \var{tty}.} In generale ogni processo +eredita dal padre, insieme al \acr{pgid} e al \acr{sid} anche il terminale di controllo (vedi \secref{sec:proc_fork}). In questo modo tutti processi originati dallo stesso leader di sessione mantengono lo stesso terminale di controllo. @@ -294,9 +307,9 @@ divenuto un nuovo leader di sessione dovr sempre vera.}, un terminale di controllo. In generale questo viene fatto automaticamente dal sistema\footnote{a meno di non avere richiesto esplicitamente che questo non diventi un terminale di controllo con il flag - \macro{O\_NOCTTY} (vedi \secref{sec:file_open}). In questo Linux segue la + \const{O\_NOCTTY} (vedi \secref{sec:file_open}). In questo Linux segue la semantica di SVr4; BSD invece richiede che il terminale venga allocato - esplicitamente con una \func{ioctl} con il comando \macro{TIOCSCTTY}.} + esplicitamente con una \func{ioctl} con il comando \const{TIOCSCTTY}.} quando viene aperto il primo terminale (cioè uno dei vari file di dispositivo \file{/dev/tty*}) che diventa automaticamente il terminale di controllo, mentre il processo diventa il \textsl{processo di controllo} di quella @@ -307,7 +320,7 @@ associato ai file standard (di input, output ed error) dei processi nella sessione, ma solo quelli che fanno parte del cosiddetto raggruppamento di \textit{foreground}, possono leggere e scrivere in certo istante. Per impostare il raggruppamento di \textit{foreground} di un terminale si usa la -funzione \func{tcsetpgrp}, il cui prototipo è: +funzione \funcd{tcsetpgrp}, il cui prototipo è: \begin{functions} \headdecl{unistd.h} \headdecl{termios.h} @@ -319,13 +332,13 @@ funzione \func{tcsetpgrp}, il cui prototipo \bodydesc{La funzione restituisce 0 in caso di successo, e -1 in caso di errore, nel qual caso \var{errno} assumerà i valori: \begin{errlist} - \item[\macro{ENOTTY}] Il file \param{fd} non corrisponde al terminale di + \item[\errcode{ENOTTY}] Il file \param{fd} non corrisponde al terminale di controllo del processo chiamante. - \item[\macro{ENOSYS}] Il sistema non supporta il job control. - \item[\macro{EPERM}] Il \textit{process group} specificato non è nella + \item[\errcode{ENOSYS}] Il sistema non supporta il job control. + \item[\errcode{EPERM}] Il \textit{process group} specificato non è nella stessa sessione del processo chiamante. \end{errlist} - ed inoltre \macro{EBADF} ed \macro{EINVAL}. + ed inoltre \errval{EBADF} ed \errval{EINVAL}. } \end{functions} \noindent la funzione può essere eseguita con successo solo da @@ -335,7 +348,7 @@ Come accennato in \secref{sec:sess_job_control_overview}, tutti i processi (e relativi raggruppamenti) che non fanno parte del gruppo di \textit{foreground} sono detti in \textit{background}; se uno si essi cerca di accedere al terminale di controllo provocherà l'invio da parte del kernel di uno dei due -segnali \macro{SIGTTIN} o \macro{SIGTTOU} (a seconda che l'accesso sia stato +segnali \const{SIGTTIN} o \const{SIGTTOU} (a seconda che l'accesso sia stato in lettura o scrittura) a tutto il suo \textit{process group}; dato che il comportamento di default di questi segnali (si riveda quanto esposto in \secref{sec:sig_job_control}) è di fermare il processo, di norma questo @@ -343,10 +356,10 @@ comporta che tutti i membri del gruppo verranno fermati, ma non si avranno condizioni di errore.\footnote{la shell in genere notifica comunque un avvertimento, avvertendo la presenza di processi bloccati grazie all'uso di \func{waitpid}.} Se però si bloccano o ignorano i due segnali citati, le -funzioni di lettura e scrittura falliranno con un errore di \macro{EIO}. +funzioni di lettura e scrittura falliranno con un errore di \errcode{EIO}. Un processo può controllare qual'è il gruppo di \textit{foreground} associato -ad un terminale con la funzione \func{tcgetpgrp}, il cui prototipo è: +ad un terminale con la funzione \funcd{tcgetpgrp}, il cui prototipo è: \begin{functions} \headdecl{unistd.h} \headdecl{termios.h} @@ -356,10 +369,10 @@ ad un terminale con la funzione \func{tcgetpgrp}, il cui prototipo gruppo di \textit{foreground}, e -1 in caso di errore, nel qual caso \var{errno} assumerà i valori: \begin{errlist} - \item[\macro{ENOTTY}] Non c'è un terminale di controllo o \param{fd} non + \item[\errcode{ENOTTY}] Non c'è un terminale di controllo o \param{fd} non corrisponde al terminale di controllo del processo chiamante. \end{errlist} - ed inoltre \macro{EBADF} ed \macro{ENOSYS}. + ed inoltre \errval{EBADF} ed \errval{ENOSYS}. } \end{functions} @@ -377,22 +390,22 @@ decifrare, ma deve poi leggere la password dal terminale. Un'altra caratteristica del terminale di controllo usata nel job control è che utilizzando su di esso le combinazioni di tasti speciali (\cmd{C-z}, \cmd{C-c}, \cmd{C-y} e \verb|C-\|) si farà sì che il kernel invii i -corrispondenti segnali (rispettivamente \macro{SIGTSTP}, \macro{SIGINT}, -\macro{SIGQUIT} e \macro{SIGTERM}, trattati in \secref{sec:sig_job_control}) a +corrispondenti segnali (rispettivamente \const{SIGTSTP}, \const{SIGINT}, +\const{SIGQUIT} e \const{SIGTERM}, trattati in \secref{sec:sig_job_control}) a tutti i processi del raggruppamento di \textit{foreground}; in questo modo la shell può gestire il blocco e l'interruzione dei vari comandi. Per completare la trattazione delle caratteristiche del job control legate al terminale di controllo, occorre prendere in considerazione i vari casi legati alla terminazione anomala dei processi, che sono di norma gestite attraverso -il segnale \macro{SIGHUP}. Il nome del segnale deriva da \textit{hungup}, +il segnale \const{SIGHUP}. Il nome del segnale deriva da \textit{hungup}, termine che viene usato per indicare la condizione in cui il terminale diventa inutilizzabile, (letteralmente sarebbe \textsl{impiccagione}). Quando si verifica questa condizione, ad esempio se si interrompe la linea, o va giù la rete o più semplicemente si chiude forzatamente la finestra di terminale su cui si stava lavorando, il kernel provvederà ad inviare il -segnale di \macro{SIGHUP} al processo di controllo. L'azione preimpostata in +segnale di \const{SIGHUP} al processo di controllo. L'azione preimpostata in questo caso è la terminazione del processo, il problema che si pone è cosa accade agli altri processi nella sessione, che non han più un processo di controllo che possa gestire l'accesso al terminale, che potrebbe essere @@ -401,7 +414,7 @@ riutilizzato per qualche altra sessione. Lo standard POSIX.1 prevede che quando il processo di controllo termina, che ciò avvenga o meno per un \textit{hungup} del terminale (ad esempio si potrebbe terminare direttamente la shell con \cmd{kill}) venga inviato un -segnale di \macro{SIGHUP} ai processi del raggruppamento di foreground. In +segnale di \const{SIGHUP} ai processi del raggruppamento di foreground. In questo modo essi potranno essere avvisati che non esiste più un processo in grado di gestire il terminale (di norma tutto ciò comporta la terminazione anche di questi ultimi). @@ -419,8 +432,8 @@ Questa processi nel raggruppamento, o processi fuori della sessione. Lo standard prevede inoltre che se la terminazione di un processo fa sì che un raggruppamento di processi diventi orfano e se i suoi membri sono bloccati, ad -essi vengano inviati in sequenza i segnali di \macro{SIGHUP} e -\macro{SIGCONT}. +essi vengano inviati in sequenza i segnali di \const{SIGHUP} e +\const{SIGCONT}. La definizione può sembrare complicata, e a prima vista non è chiaro cosa tutto ciò abbia a che fare con il problema della terminazione del processo di @@ -444,8 +457,8 @@ leader di sessione per group creati direttamente dal leader di sessione (a meno di non aver spostato con \func{setpgid} un processo da un gruppo ad un altro, cosa che di norma non viene fatta) i quali riceveranno, nel caso siano bloccati, i due segnali; -\macro{SIGCONT} ne farà proseguire l'esecuzione, ed essendo stato nel -frattempo inviato anche \macro{SIGHUP}, se non c'è un gestore per +\const{SIGCONT} ne farà proseguire l'esecuzione, ed essendo stato nel +frattempo inviato anche \const{SIGHUP}, se non c'è un gestore per quest'ultimo, i processi bloccati verranno automaticamente terminati. @@ -548,8 +561,8 @@ valori per le variabili di ambiente, come \texttt{HOME}, \texttt{SHELL}, ecc. Infine attraverso l'uso di \func{setuid}, \func{setpid} e \func{initgroups} verrà cambiata l'identità del proprietario del processo, infatti, come spiegato in \secref{sec:proc_setuid}, avendo invocato tali funzioni con i -privilegi di amministratore, tutti gli userid ed i groupid (reali, effettivi e -salvati) saranno settati a quelli dell'utente. +privilegi di amministratore, tutti gli user-ID ed i group-ID (reali, effettivi +e salvati) saranno settati a quelli dell'utente. A questo punto \cmd{login} provvederà (fatte salve eventuali altre azioni iniziali, come la stampa di messaggi di benvenuto o il controllo della posta) @@ -560,7 +573,7 @@ controllo per il terminale, a gestire l'esecuzione dei comandi come illustrato in \secref{sec:sess_job_control_overview}. Dato che il processo padre resta sempre \cmd{init} quest'ultimo potrà -provvedere, ricevendo un \macro{SIGCHLD} all'uscita della shell quando la +provvedere, ricevendo un \const{SIGCHLD} all'uscita della shell quando la sessione di lavoro è terminata, a rilanciare \cmd{getty} sul terminale per ripetere da capo tutto il procedimento. @@ -612,7 +625,7 @@ occorrer però non ha associato nessun terminale di controllo. \item Assicurarsi che al processo non venga associato in seguito nessun nuovo terminale di controllo; questo può essere fatto sia avendo cura di usare - sempre l'opzione \macro{O\_NOCTTY} nell'aprire i file di terminale, che + sempre l'opzione \const{O\_NOCTTY} nell'aprire i file di terminale, che eseguendo una ulteriore \func{fork} uscendo nel padre e proseguendo nel figlio. In questo caso, non essendo più quest'ultimo un leader di sessione non potrà ottenere automaticamente un terminale di controllo. @@ -632,7 +645,7 @@ occorrer In Linux buona parte di queste azioni possono venire eseguite invocando la -funzione \func{daemon}, introdotta per la prima volta in BSD4.4; il suo +funzione \funcd{daemon}, introdotta per la prima volta in BSD4.4; il suo prototipo è: \begin{prototype}{unistd.h}{int daemon(int nochdir, int noclose)} Esegue le operazioni che distaccano il processo dal terminale di controllo e @@ -670,13 +683,14 @@ standardizzata. Il servizio prevede vari meccanismi di notifica, e, come ogni altro servizio in un sistema unix-like, viene gestito attraverso un apposito programma, \cmd{syslogd}, che è anch'esso un \textsl{demone}. In generale i messaggi di -errore vengono raccolti dal file speciale \file{/dev/log}, un \textit{socket} -locale (vedi \secref{sec:sock_sa_local}) dedicato a questo scopo, o via rete, -con un \textit{socket} UDP, o da un apposito demone, \cmd{klogd}, che estrae i -messaggi del kernel.\footnote{i messaggi del kernel sono tenuti in un buffer - circolare e scritti tramite la funzione \func{printk}, analoga alla - \func{printf} usata in user space; una trattazione eccellente dell'argomento - si trova in \cite{LinDevDri}, nel quarto capitolo.} +errore vengono raccolti dal file speciale \file{/dev/log}, un +\textit{socket}\index{socket} locale (vedi \secref{sec:sock_sa_local}) +dedicato a questo scopo, o via rete, con un \textit{socket} UDP, o da un +apposito demone, \cmd{klogd}, che estrae i messaggi del kernel.\footnote{i + messaggi del kernel sono tenuti in un buffer circolare e scritti tramite la + funzione \func{printk}, analoga alla \func{printf} usata in user space; una + trattazione eccellente dell'argomento si trova in \cite{LinDevDri}, nel + quarto capitolo.} Il servizio permette poi di trattare i vari messaggi classificandoli attraverso due indici; il primo, chiamato \textit{facility}, suddivide in @@ -704,10 +718,10 @@ dettagli si possono trovare sulle pagine di manuale per questo file e per Le \acr{glibc} definiscono una serie di funzioni standard con cui un processo può accedere in maniera generica al servizio di \textit{syslog}, che però funzionano solo localmente; se si vogliono inviare i messaggi ad un'altro -sistema occorre farlo esplicitamente con un socket UDP, o utilizzare le -capacità di reinvio del servizio. +sistema occorre farlo esplicitamente con un socket\index{socket} UDP, o +utilizzare le capacità di reinvio del servizio. -La prima funzione definita dall'interfaccia è \func{openlog}, che apre una +La prima funzione definita dall'interfaccia è \funcd{openlog}, che apre una connessione al servizio di \textit{syslog}; essa in generale non è necessaria per l'uso del servizio, ma permette di impostare alcuni valori che controllano gli effetti delle chiamate successive; il suo prototipo è: @@ -743,24 +757,24 @@ specificato con un OR aritmetico. \textbf{Valore}& \textbf{Significato}\\ \hline \hline - \macro{LOG\_AUTH} & Messaggi relativi ad autenticazione e sicurezza, - obsoleto, è sostituito da \macro{LOG\_AUTHPRIV}. \\ - \macro{LOG\_AUTHPRIV} & Sostituisce \macro{LOG\_AUTH}.\\ - \macro{LOG\_CRON} & Messaggi dei demoni di gestione dei comandi + \const{LOG\_AUTH} & Messaggi relativi ad autenticazione e sicurezza, + obsoleto, è sostituito da \const{LOG\_AUTHPRIV}. \\ + \const{LOG\_AUTHPRIV} & Sostituisce \const{LOG\_AUTH}.\\ + \const{LOG\_CRON} & Messaggi dei demoni di gestione dei comandi programmati (\cmd{cron} e \cmd{at}).\\ - \macro{LOG\_DAEMON} & Demoni di sistema.\\ - \macro{LOG\_FTP} & Server FTP.\\ - \macro{LOG\_KERN} & Messaggi del kernel\\ - \macro{LOG\_LOCAL0} & Riservato all'amministratore per uso locale\\ + \const{LOG\_DAEMON} & Demoni di sistema.\\ + \const{LOG\_FTP} & Server FTP.\\ + \const{LOG\_KERN} & Messaggi del kernel\\ + \const{LOG\_LOCAL0} & Riservato all'amministratore per uso locale\\ --- & \\ - \macro{LOG\_LOCAL7} & Riservato all'amministratore per uso locale\\ - \macro{LOG\_LPR} & Messaggi del sistema di gestione delle stampanti \\ - \macro{LOG\_MAIL} & Messaggi del sistema di posta elettronica\\ - \macro{LOG\_NEWS} & Messaggi del sistema di gestione delle news + \const{LOG\_LOCAL7} & Riservato all'amministratore per uso locale\\ + \const{LOG\_LPR} & Messaggi del sistema di gestione delle stampanti \\ + \const{LOG\_MAIL} & Messaggi del sistema di posta elettronica\\ + \const{LOG\_NEWS} & Messaggi del sistema di gestione delle news (USENET) \\ - \macro{LOG\_SYSLOG} & Messaggi generati dallo stesso \cmd{syslogd}\\ - \macro{LOG\_USER} & Messaggi generici a livello utente\\ - \macro{LOG\_UUCP} & Messaggi del sistema UUCP\\ + \const{LOG\_SYSLOG} & Messaggi generati dallo stesso \cmd{syslogd}\\ + \const{LOG\_USER} & Messaggi generici a livello utente\\ + \const{LOG\_UUCP} & Messaggi del sistema UUCP\\ \hline \end{tabular} \caption{Valori possibili per l'argomento \param{facility} di \func{openlog}.} @@ -781,13 +795,13 @@ con un OR aritmetico di una qualunque delle costanti riportate in \textbf{Valore}& \textbf{Significato}\\ \hline \hline -\macro{LOG\_CONS} & Scrive sulla console quando. \\ -\macro{LOG\_NDELAY} & Sostituisce \macro{LOG\_AUTH}.\\ -\macro{LOG\_NOWAIT} & Messaggi dei demoni di gestione dei comandi +\const{LOG\_CONS} & Scrive sulla console quando. \\ +\const{LOG\_NDELAY} & Sostituisce \const{LOG\_AUTH}.\\ +\const{LOG\_NOWAIT} & Messaggi dei demoni di gestione dei comandi programmati (\cmd{cron} e \cmd{at}).\\ -\macro{LOG\_ODELAY} & .\\ -\macro{LOG\_PERROR} & Stampa anche su \file{stderr}.\\ -\macro{LOG\_PID} & Inserisce nei messaggi il \acr{pid} del processo +\const{LOG\_ODELAY} & .\\ +\const{LOG\_PERROR} & Stampa anche su \file{stderr}.\\ +\const{LOG\_PID} & Inserisce nei messaggi il \acr{pid} del processo chiamante. \\ \hline \end{tabular} @@ -795,7 +809,7 @@ con un OR aritmetico di una qualunque delle costanti riportate in \label{tab:sess_openlog_option} \end{table} -La funzione che si usa per generare un messaggio è \func{syslog}, dato che +La funzione che si usa per generare un messaggio è \funcd{syslog}, dato che l'uso di \func{openlog} è opzionale, sarà quest'ultima a provvede a chiamare la prima qualora ciò non sia stato fatto (nel qual caso il valore di \param{ident} è nullo). Il suo prototipo è: @@ -811,9 +825,9 @@ Il comportamento della funzione dell'argomento \param{format} è identico a quello descritto nella pagina di manuale di quest'ultima (per i valori principali si può vedere la trattazione sommaria che se ne è fatto in \secref{sec:file_formatted_io}); l'unica -differenza è che la sequenza \cmd{\%m} viene rimpiazzata dalla stringa +differenza è che la sequenza \val{\%m} viene rimpiazzata dalla stringa restituita da \code{strerror(errno)}. Gli argomenti seguenti i primi due -devono essere forniti secondo quanto richiesto da \func{format}. +devono essere forniti secondo quanto richiesto da \param{format}. L'argomento \param{priority} permette di impostare sia la \textit{facility} che la \textit{priority} del messaggio. In realtà viene prevalentemente usato @@ -837,15 +851,15 @@ con la maschera binaria delle costanti di \tabref{tab:sess_syslog_facility}. \textbf{Valore}& \textbf{Significato}\\ \hline \hline - \macro{LOG\_EMERG} & Il sistema è inutilizzabile. \\ - \macro{LOG\_ALERT} & C'è una emergenza che richiede intervento + \const{LOG\_EMERG} & Il sistema è inutilizzabile. \\ + \const{LOG\_ALERT} & C'è una emergenza che richiede intervento immediato.\\ - \macro{LOG\_CRIT} & Si è in una condizione critica.\\ - \macro{LOG\_ERR} & Si è in una condizione di errore.\\ - \macro{LOG\_WARNING} & Messaggio di avvertimento.\\ - \macro{LOG\_NOTICE} & Notizia significativa relativa al comportamento.\\ - \macro{LOG\_INFO} & Messaggio informativo. \\ - \macro{LOG\_DEBUG} & Messaggio di debug.\\ + \const{LOG\_CRIT} & Si è in una condizione critica.\\ + \const{LOG\_ERR} & Si è in una condizione di errore.\\ + \const{LOG\_WARNING} & Messaggio di avvertimento.\\ + \const{LOG\_NOTICE} & Notizia significativa relativa al comportamento.\\ + \const{LOG\_INFO} & Messaggio informativo. \\ + \const{LOG\_DEBUG} & Messaggio di debug.\\ \hline \end{tabular} \caption{Valori possibili per l'indice di importanza del messaggio da @@ -853,23 +867,22 @@ con la maschera binaria delle costanti di \tabref{tab:sess_syslog_facility}. \label{tab:sess_syslog_priority} \end{table} -Una ulteriore funzione, \func{setlogmask}, permette di filtrare +Una ulteriore funzione, \funcd{setlogmask}, permette di filtrare preliminarmente i messaggi in base alla loro priorità; il suo prototipo è: -\begin{prototype}{syslog.h} -{int setlogmask(int mask)} +\begin{prototype}{syslog.h}{int setlogmask(int mask)} Imposta la maschera dei log al valore specificato. \bodydesc{La funzione restituisce il precedente valore.} \end{prototype} -Le routine di gestione mantengono per ogni processo una maschera che -determina quale delle chiamate effettuate a \func{syslog} verrà -effettivamente registrata. La registrazione viene disabilitata per tutte -quelle priorità che non rientrano nella maschera; questa viene settata -usando la macro \code{LOG\_MASK(p)} dove \code{p} è una delle costanti di +Le routine di gestione mantengono per ogni processo una maschera che determina +quale delle chiamate effettuate a \func{syslog} verrà effettivamente +registrata. La registrazione viene disabilitata per tutte quelle priorità che +non rientrano nella maschera; questa viene settata usando la macro +\macro{LOG\_MASK(p)} dove \code{p} è una delle costanti di \secref{tab:sess_syslog_priority}. É inoltre disponibile anche la macro -\code{LOG\_UPTO(p)} che permette di specificare automaticamente tutte le +\macro{LOG\_UPTO(p)} che permette di specificare automaticamente tutte le priorità fino ad un certo valore. @@ -959,7 +972,7 @@ kernel. La coda di ingresso mantiene i caratteri che sono stati letti dal terminale ma non ancora letti da un processo, la sua dimensione è definita dal parametro di -sistema \macro{MAX\_INPUT} (si veda \secref{sec:sys_file_limits}), che ne +sistema \const{MAX\_INPUT} (si veda \secref{sec:sys_file_limits}), che ne specifica il limite minimo, in realtà la coda può essere più grande e cambiare dimensione dinamicamente. Se è stato abilitato il controllo di flusso in ingresso il driver emette i caratteri di STOP e START per bloccare e sbloccare @@ -968,7 +981,7 @@ massime vengono persi; in alcuni casi il driver provvede ad inviare automaticamente un avviso (un carattere di BELL, che provoca un beep) sull'output quando si eccedono le dimensioni della coda. Se è abilitato il modo canonico i caratteri in ingresso restano nella coda fintanto che non -viene ricevuto un a capo; un'altra parametro del sistema, \macro{MAX\_CANON}, +viene ricevuto un a capo; un'altra parametro del sistema, \const{MAX\_CANON}, specifica la dimensione massima di una riga in modo canonico. La coda di uscita è analoga a quella di ingresso e contiene i caratteri @@ -992,8 +1005,8 @@ System V in una unica interfaccia, che Alcune di queste funzioni prendono come argomento un file descriptor (in origine molte operazioni venivano effettuate con \func{ioctl}), ma ovviamente possono essere usate solo con file che corrispondano effettivamente ad un -terminale (altrimenti si otterrà un errore di \macro{ENOTTY}); questo può -essere evitato utilizzando la funzione \func{isatty}, il cui prototipo è: +terminale (altrimenti si otterrà un errore di \errcode{ENOTTY}); questo può +essere evitato utilizzando la funzione \funcd{isatty}, il cui prototipo è: \begin{prototype}{unistd.h}{int isatty(int desc)} Controlla se il file descriptor \param{desc} è un terminale. @@ -1002,21 +1015,21 @@ essere evitato utilizzando la funzione \func{isatty}, il cui prototipo terminale, 0 altrimenti.} \end{prototype} -Un'altra funzione che fornisce informazioni su un terminale è \func{ttyname}, +Un'altra funzione che fornisce informazioni su un terminale è \funcd{ttyname}, che permette di ottenere il nome del terminale associato ad un file descriptor; il suo prototipo è: \begin{prototype}{unistd.h}{char *ttyname(int desc)} - Restituisce il nome di un terminale. + Restituisce il nome del terminale associato al file \param{desc}. \bodydesc{La funzione restituisce il puntatore alla stringa contenente il - nome del terminale associato \param{desc} e \macro{NULL} in caso di + nome del terminale associato \param{desc} e \val{NULL} in caso di errore.} \end{prototype} Si tenga presente che la funzione restituisce un indirizzo di dati statici, che pertanto possono essere sovrascritti da successive chiamate. Una funzione -funzione analoga, anch'essa prevista da POSIX.1, è \func{ctermid}, il cui +funzione analoga, anch'essa prevista da POSIX.1, è \funcd{ctermid}, il cui prototipo è: \begin{prototype}{stdio.h}{char *ctermid(char *s)} @@ -1030,39 +1043,59 @@ La funzione scrive il pathname del terminale di controllo del processo chiamante nella stringa posta all'indirizzo specificato dall'argomento \param{s}. La memoria per contenere la stringa deve essere stata allocata in precedenza ed essere lunga almeno -\macro{L\_ctermid}\footnote{\macro{L\_ctermid} è una delle varie costanti del +\const{L\_ctermid}\footnote{\const{L\_ctermid} è una delle varie costanti del sistema, non trattata esplicitamente in \secref{sec:sys_characteristics} che indica la dimensione che deve avere una stringa per poter contenere il nome - di un terminale.} caratteri. + di un terminale.} caratteri. -Se si passa come argomento \macro{NULL} la funzione restituisce il puntatore +Esiste infine una versione rientrante \funcd{ttyname\_r} della funzione +\func{ttyname}, che non presenta il problema dell'uso di una zona di memoria +statica; il suo prototipo è: +\begin{prototype}{unistd.h}{int ttyname\_r(int desc, char *buff, size\_t len)} + + Restituisce il nome del terminale associato al file \param{desc}. + + \bodydesc{La funzione restituisce 0 in caso di successo e -1 in caso di + errore, nel qual caso \var{errno} assumerà i valori: + \begin{errlist} + \item[\errcode{ERANGE}] la lunghezza del buffer, \param{len}, non è + sufficiente per contenere la stringa restituita. + \end{errlist} + ed inoltre \errval{EBADF} ed \errval{ENOSYS}. +} +\end{prototype} + +La funzione prende due argomenti, il puntatore alla zona di memoria +\param{buff}, in cui l'utente vuole che il risultato venga scritto (dovrà +ovviamente essere stata allocata in precedenza), e la relativa dimensione, +\param{len}; se la stringa che deve essere restituita eccede questa dimensione +si avrà una condizione di errore. + +Se si passa come argomento \val{NULL} la funzione restituisce il puntatore ad una stringa statica che può essere sovrascritta da chiamate successive. Si tenga presente che il pathname restituito potrebbe non identificare univocamente il terminale (ad esempio potrebbe essere \file{/dev/tty}), inoltre non è detto che il processo possa effettivamente aprire il terminale. I vari attributi vengono mantenuti per ciascun terminale in una struttura -\var{termios}, (la cui definizione è in \figref{fig:term_termios}), usata -dalle varie funzioni dell'interfaccia. In \figref{fig:term_termios} si sono -riportati solo i campi previsti dallo standard POSIX.1, in genere le varie -implementazioni ne aggiungono degli altri (in Linux e BSD ci sono quelli che -specificano le velocità della linea) per mantenere ulteriori informazioni. +\struct{termios}, (la cui definizione è riportata in +\figref{fig:term_termios}), usata dalle varie funzioni dell'interfaccia. In +\figref{fig:term_termios} si sono riportati tutti i campi della definizione +usata in Linux; di questi solo i primi cinque sono previsti dallo standard +POSIX.1, ma le varie implementazioni ne aggiungono degli altri per mantenere +ulteriori informazioni.\footnote{la definizione della struttura si trova in + \file{bits/termios.h}, da non includere mai direttamente, Linux, seguendo + l'esempio di BSD, aggiunge i due campi \var{c\_ispeed} e \var{c\_ospeed} per + mantenere le velocità delle linee seriali, ed un campo ulteriore, + \var{c\_line} per ... (NdT, trovare a che serve).} \begin{figure}[!htb] \footnotesize \centering \begin{minipage}[c]{15cm} - \begin{lstlisting}[labelstep=0]{} -struct termios { - tcflag_t c_iflag; /* input modes */ - tcflag_t c_oflag; /* output modes */ - tcflag_t c_cflag; /* control modes */ - tcflag_t c_lflag; /* local modes */ - cc_t c_cc[NCCS]; /* control characters */ -}; - \end{lstlisting} + \includestruct{listati/termios.h} \end{minipage} \normalsize - \caption{La struttura \var{termios}, che identifica le proprietà di un + \caption{La struttura \structd{termios}, che identifica le proprietà di un terminale.} \label{fig:term_termios} \end{figure} @@ -1081,68 +1114,68 @@ modificare i bit su cui non si interviene. \textbf{Valore}& \textbf{Significato}\\ \hline \hline - \macro{INPCK} & Abilita il controllo di parità in ingresso. Se non viene + \const{INPCK} & Abilita il controllo di parità in ingresso. Se non viene impostato non viene fatto nessun controllo ed i caratteri vengono passati in input direttamente.\\ - \macro{IGNPAR} & Ignora gli errori di parità, il carattere viene passato + \const{IGNPAR} & Ignora gli errori di parità, il carattere viene passato come ricevuto. Ha senso solo se si è impostato - \macro{INPCK}.\\ - \macro{PARMRK} & Controlla come vengono riportati gli errori di parità. Ha - senso solo se \macro{INPCK} è impostato e \macro{IGNPAR} + \const{INPCK}.\\ + \const{PARMRK} & Controlla come vengono riportati gli errori di parità. Ha + senso solo se \const{INPCK} è impostato e \const{IGNPAR} no. Se impostato inserisce una sequenza \texttt{0xFF 0x00} prima di ogni carattere che presenta errori di parità, se non impostato un carattere con errori di parità viene letto come uno \texttt{0x00}. Se un - carattere ha il valore \texttt{0xFF} e \macro{ISTRIP} + carattere ha il valore \texttt{0xFF} e \const{ISTRIP} non è settato, per evitare ambiguità esso viene sempre riportato come \texttt{0xFF 0xFF}.\\ - \macro{ISTRIP} & Se impostato i caratteri in input sono tagliati a sette + \const{ISTRIP} & Se impostato i caratteri in input sono tagliati a sette bit mettendo a zero il bit più significativo, altrimenti vengono passati tutti gli otto bit.\\ - \macro{IGNBRK} & Ignora le condizioni di BREAK sull'input. Una + \const{IGNBRK} & Ignora le condizioni di BREAK sull'input. Una \textit{condizione di BREAK} è definita nel contesto di una trasmissione seriale asincrona come una sequenza di bit nulli più lunga di un byte. \\ - \macro{BRKINT} & Controlla la reazione ad un BREAK quando - \macro{IGNBRK} non è impostato. Se \macro{BRKINT} è + \const{BRKINT} & Controlla la reazione ad un BREAK quando + \const{IGNBRK} non è impostato. Se \const{BRKINT} è impostato il BREAK causa lo scarico delle code, e se il terminale è il terminale di controllo per un - gruppo in foreground anche l'invio di \macro{SIGINT} ai - processi di quest'ultimo. Se invece \macro{BRKINT} non è + gruppo in foreground anche l'invio di \const{SIGINT} ai + processi di quest'ultimo. Se invece \const{BRKINT} non è impostato un BREAK viene letto come un carattere - NUL, a meno che non sia settato \macro{PARMRK} + NUL, a meno che non sia settato \const{PARMRK} nel qual caso viene letto come la sequenza di caratteri \texttt{0xFF 0x00 0x00}.\\ - \macro{IGNCR} & Se impostato il carattere di ritorno carrello + \const{IGNCR} & Se impostato il carattere di ritorno carrello (\textit{carriage return}, \verb|'\r'|) viene scartato dall'input. Può essere utile per i terminali che inviano entrambi i caratteri di ritorno carrello e a capo (\textit{newline}, \verb|'\n'|). \\ - \macro{ICRNL} & Se impostato un carattere di ritorno carrello + \const{ICRNL} & Se impostato un carattere di ritorno carrello (\verb|'\r'|) sul terminale viene automaticamente trasformato in un a capo (\verb|'\n'|) sulla coda di input. \\ - \macro{INLCR} & Se impostato il carattere di a capo + \const{INLCR} & Se impostato il carattere di a capo (\verb|'\n'|) viene automaticamente trasformato in un ritorno carrello (\verb|'\r'|).\\ - \macro{IUCLC} & Se impostato trasforma i caratteri maiuscoli dal + \const{IUCLC} & Se impostato trasforma i caratteri maiuscoli dal terminale in minuscoli sull'ingresso (opzione non POSIX).\\ - \macro{IXON} & Se impostato attiva il controllo di flusso in uscita con i + \const{IXON} & Se impostato attiva il controllo di flusso in uscita con i caratteri di START e STOP. se si riceve uno STOP l'output viene bloccato, e viene fatto ripartire solo da uno START, e questi due caratteri non vengono passati alla coda di input. Se non impostato i due caratteri sono passati alla coda di input insieme agli altri.\\ - \macro{IXANY} & Se impostato con il controllo di flusso permette a + \const{IXANY} & Se impostato con il controllo di flusso permette a qualunque carattere di far ripartire l'output bloccato da un carattere di STOP.\\ - \macro{IXOFF} & Se impostato abilita il controllo di flusso in + \const{IXOFF} & Se impostato abilita il controllo di flusso in ingresso. Il computer emette un carattere di STOP per bloccare l'input dal terminale e lo sblocca con il carattere START. \\ - \macro{IMAXBEL}& Se impostato fa suonare il cicalino se si riempie la cosa + \const{IMAXBEL}& Se impostato fa suonare il cicalino se si riempie la cosa di ingresso; in Linux non è implementato e il kernel si comporta cose se fosse sempre settato (è una estensione BSD). \\ @@ -1174,45 +1207,45 @@ pseudo-terminali usati nelle connessioni di rete. \textbf{Valore}& \textbf{Significato}\\ \hline \hline - \macro{OPOST} & Se impostato i caratteri vengono convertiti opportunamente + \const{OPOST} & Se impostato i caratteri vengono convertiti opportunamente (in maniera dipendente dall'implementazione) per la visualizzazione sul terminale, ad esempio al carattere di a capo (NL) può venire aggiunto un ritorno carrello (CR).\\ - \macro{OCRNL} & Se impostato converte automaticamente il carattere di a + \const{OCRNL} & Se impostato converte automaticamente il carattere di a capo (NL) nella coppia di caratteri ritorno carrello, a capo (CR-NL).\\ - \macro{OLCUC} & Se impostato trasforma i caratteri minuscoli in ingresso + \const{OLCUC} & Se impostato trasforma i caratteri minuscoli in ingresso in caratteri maiuscoli sull'uscita (non previsto da POSIX.1).\\ - \macro{ONLCR} & Se impostato converte automaticamente il carattere di a + \const{ONLCR} & Se impostato converte automaticamente il carattere di a capo (NL) in un carattere di ritorno carrello (CR).\\ - \macro{ONOCR} & Se impostato converte il carattere di ritorno carrello + \const{ONOCR} & Se impostato converte il carattere di ritorno carrello (CR) nella coppia di caratteri CR-NL.\\ - \macro{ONLRET}& Se impostato rimuove dall'output il carattere di ritorno + \const{ONLRET}& Se impostato rimuove dall'output il carattere di ritorno carrello (CR).\\ - \macro{OFILL} & Se impostato in caso di ritardo sulla linea invia dei + \const{OFILL} & Se impostato in caso di ritardo sulla linea invia dei caratteri di riempimento invece di attendere.\\ - \macro{OFDEL} & Se impostato il carattere di riempimento è DEL + \const{OFDEL} & Se impostato il carattere di riempimento è DEL (\texttt{0x3F}), invece che NUL (\texttt{0x00}).\\ - \macro{NLDLY} & Maschera per i bit che indicano il ritardo per il + \const{NLDLY} & Maschera per i bit che indicano il ritardo per il carattere di a capo (NL), i valori possibili sono - \macro{NL0} o \macro{NL1}.\\ - \macro{CRDLY} & Maschera per i bit che indicano il ritardo per il + \val{NL0} o \val{NL1}.\\ + \const{CRDLY} & Maschera per i bit che indicano il ritardo per il carattere ritorno carrello (CR), i valori possibili sono - \macro{CR0}, \macro{CR1}, \macro{CR2} o \macro{CR3}.\\ - \macro{TABDLY}& Maschera per i bit che indicano il ritardo per il + \val{CR0}, \val{CR1}, \val{CR2} o \val{CR3}.\\ + \const{TABDLY}& Maschera per i bit che indicano il ritardo per il carattere di tabulazione, i valori possibili sono - \macro{TAB0}, \macro{TAB1}, \macro{TAB2} o \macro{TAB3}.\\ - \macro{BSDLY} & Maschera per i bit che indicano il ritardo per il + \val{TAB0}, \val{TAB1}, \val{TAB2} o \val{TAB3}.\\ + \const{BSDLY} & Maschera per i bit che indicano il ritardo per il carattere di ritorno indietro (\textit{backspace}), i - valori possibili sono \macro{BS0} o \macro{BS1}.\\ - \macro{VTDLY} & Maschera per i bit che indicano il ritardo per il + valori possibili sono \val{BS0} o \val{BS1}.\\ + \const{VTDLY} & Maschera per i bit che indicano il ritardo per il carattere di tabulazione verticale, i valori possibili sono - \macro{VT0} o \macro{VT1}.\\ - \macro{FFDLY} & Maschera per i bit che indicano il ritardo per il + \val{VT0} o \val{VT1}.\\ + \const{FFDLY} & Maschera per i bit che indicano il ritardo per il carattere di pagina nuova (\textit{form feed}), i valori - possibili sono \macro{FF0} o \macro{FF1}.\\ + possibili sono \val{FF0} o \val{FF1}.\\ \hline \end{tabular} \caption{Costanti identificative dei vari bit del flag di controllo @@ -1240,10 +1273,7 @@ della maschera, i valori da immettere infatti (quelli riportati nella spiegazione corrispondente) sono numerici e non per bit, per cui possono sovrapporsi fra di loro. Occorrerà perciò utilizzare un codice del tipo: -\begin{lstlisting}[labelstep=0,frame=,indent=1cm]{}% - c_oflag &= (~CRDLY); - c_oflag |= CR1; -\end{lstlisting} +\includecodesnip{listati/oflag.c} \noindent che prima cancella i bit della maschera in questione e poi setta il valore. @@ -1257,51 +1287,51 @@ valore. \textbf{Valore}& \textbf{Significato}\\ \hline \hline - \macro{CLOCAL} & Se impostato indica che il terminale è connesso in locale + \const{CLOCAL} & Se impostato indica che il terminale è connesso in locale e che le linee di controllo del modem devono essere ignorate. Se non impostato effettuando una chiamata ad \func{open} senza aver specificato il flag di - \macro{O\_NOBLOCK} si bloccherà il processo finché + \const{O\_NOBLOCK} si bloccherà il processo finché non si è stabilita una connessione con il modem; inoltre se viene rilevata una disconessione viene inviato un - \macro{SIGHUP} al processo di controllo del terminale. La + \const{SIGHUP} al processo di controllo del terminale. La lettura su un terminale sconnesso comporta una condizione di \textit{end of file} e la scrittura un errore di - \macro{EIO}. \\ - \macro{HUPCL} & Se è impostato viene distaccata la connessione del + \errcode{EIO}. \\ + \const{HUPCL} & Se è impostato viene distaccata la connessione del modem quando l'ultimo dei processi che ha ancora un file aperto sul terminale lo chiude o esce.\\ - \macro{CREAD} & Se è impostato si può leggere l'input del terminale, + \const{CREAD} & Se è impostato si può leggere l'input del terminale, altrimenti i caratteri in ingresso vengono scartati quando arrivano.\\ - \macro{CSTOPB} & Se impostato vengono usati due bit di stop sulla linea + \const{CSTOPB} & Se impostato vengono usati due bit di stop sulla linea seriale, se non impostato ne viene usato soltanto uno.\\ - \macro{PARENB} & Se impostato abilita la generazione il controllo di + \const{PARENB} & Se impostato abilita la generazione il controllo di parità. La reazione in caso di errori dipende dai relativi valori per \var{c\_iflag}, riportati in \tabref{tab:sess_termios_iflag}. Se non è impostato i bit di parità non vengono generati e i caratteri non vengono controllati.\\ - \macro{PARODD} & Ha senso solo se è attivo anche \macro{PARENB}. Se + \const{PARODD} & Ha senso solo se è attivo anche \const{PARENB}. Se impostato viene usata una parità è dispari, altrimenti viene usata una parità pari.\\ - \macro{CSIZE} & Maschera per i bit usati per specificare la dimensione + \const{CSIZE} & Maschera per i bit usati per specificare la dimensione del carattere inviato lungo la linea di trasmissione, i valore ne indica la lunghezza (in bit), ed i valori - possibili sono \macro{CS5}, \macro{CS6}, - \macro{CS7} e \macro{CS8} + possibili sono \val{CS5}, \val{CS6}, + \val{CS7} e \val{CS8} corrispondenti ad un analogo numero di bit.\\ - \macro{CBAUD} & Maschera dei bit (4+1) usati per impostare della velocità + \const{CBAUD} & Maschera dei bit (4+1) usati per impostare della velocità della linea (il \textit{baud rate}) in ingresso. In Linux non è implementato in quanto viene - usato un apposito campo di \var{termios}.\\ - \macro{CBAUDEX}& Bit aggiuntivo per l'impostazione della velocità della + usato un apposito campo di \struct{termios}.\\ + \const{CBAUDEX}& Bit aggiuntivo per l'impostazione della velocità della linea, per le stesse motivazioni del precedente non è implementato in Linux.\\ - \macro{CIBAUD} & Maschera dei bit della velocità della linea in - ingresso. Analogo a \macro{CBAUD}, anch'esso in Linux è - mantenuto in un apposito campo di \var{termios}. \\ - \macro{CRTSCTS}& Abilita il controllo di flusso hardware sulla seriale, + \const{CIBAUD} & Maschera dei bit della velocità della linea in + ingresso. Analogo a \const{CBAUD}, anch'esso in Linux è + mantenuto in un apposito campo di \struct{termios}. \\ + \const{CRTSCTS}& Abilita il controllo di flusso hardware sulla seriale, attraverso l'utilizzo delle dei due fili di RTS e CTS.\\ \hline \end{tabular} @@ -1328,7 +1358,7 @@ standard POSIX non specifica nulla riguardo l'implementazione, ma solo delle funzioni di lettura e scrittura) che mantengono le velocità delle linee seriali all'interno dei flag; come accennato in Linux questo viene fatto (seguendo l'esempio di BSD) attraverso due campi aggiuntivi, \var{c\_ispeed} e -\var{c\_ospeed}, nella struttura \var{termios} (non mostrati in +\var{c\_ospeed}, nella struttura \struct{termios} (mostrati in \figref{fig:term_termios}). \begin{table}[b!ht] @@ -1339,65 +1369,65 @@ seriali all'interno dei flag; come accennato in Linux questo viene fatto \textbf{Valore}& \textbf{Significato}\\ \hline \hline - \macro{ICANON} & Se impostato il terminale opera in modo canonico, + \const{ICANON} & Se impostato il terminale opera in modo canonico, altrimenti opera in modo non canonico.\\ - \macro{ECHO} & Se è impostato viene attivato l'eco dei caratteri in + \const{ECHO} & Se è impostato viene attivato l'eco dei caratteri in input sull'output del terminale.\\ - \macro{ECHOE} & Se è impostato l'eco mostra la cancellazione di un + \const{ECHOE} & Se è impostato l'eco mostra la cancellazione di un carattere in input (in reazione al carattere ERASE) cancellando l'ultimo carattere della riga corrente dallo schermo; altrimenti il carattere è rimandato in eco per mostrare quanto accaduto (usato per i terminali con l'uscita su una stampante). \\ - \macro{ECHOPRT}& Se impostato abilita la visualizzazione del carattere di + \const{ECHOPRT}& Se impostato abilita la visualizzazione del carattere di cancellazione in una modalità adatta ai terminali con l'uscita su stampante; l'invio del carattere di ERASE comporta la stampa di un \verb|\| seguito dal carattere cancellato, e così via in caso di successive cancellazioni, quando si riprende ad immettere carattere normali prima verrà stampata una \texttt{/}.\\ - \macro{ECHOK} & Se impostato abilita il trattamento della visualizzazione + \const{ECHOK} & Se impostato abilita il trattamento della visualizzazione del carattere KILL, andando a capo dopo aver visualizzato lo stesso, altrimenti viene solo mostrato il carattere e sta all'utente ricordare che l'input precedente è stato cancellato. \\ - \macro{ECHOKE} & Se impostato abilita il trattamento della visualizzazione + \const{ECHOKE} & Se impostato abilita il trattamento della visualizzazione del carattere KILL cancellando i caratteri precedenti nella linea secondo le modalità specificate dai valori di - \macro{ECHOE} e \macro{ECHOPRT}.\\ - \macro{ECHONL} & Se impostato viene effettuato l'eco di un a + \const{ECHOE} e \const{ECHOPRT}.\\ + \const{ECHONL} & Se impostato viene effettuato l'eco di un a capo (\verb|\n|) anche se non è stato impostato - \macro{ECHO}. \\ - \macro{ECHOCTL}& Se impostato insieme ad \macro{ECHO} i caratteri di + \const{ECHO}. \\ + \const{ECHOCTL}& Se impostato insieme ad \const{ECHO} i caratteri di controllo ASCII (tranne TAB, NL, START, e STOP) sono mostrati nella forma che prepende un \verb|^| alla lettera ottenuta sommando \texttt{0x40} al valore del carattere (di solito questi si possono ottenere anche direttamente premendo il tasto \texttt{ctrl} più la relativa lettera).\\ - \macro{ISIG} & Se impostato abilita il riconoscimento dei caratteri + \const{ISIG} & Se impostato abilita il riconoscimento dei caratteri INTR, QUIT, e SUSP generando il relativo segnale.\\ - \macro{IEXTEN} & Abilita alcune estensioni previste dalla + \const{IEXTEN} & Abilita alcune estensioni previste dalla implementazione. Deve essere impostato perché caratteri speciali come EOL2, LNEXT, REPRINT e WERASE possano essere interpretati. \\ - \macro{NOFLSH} & Se impostato disabilita lo scarico delle code di ingresso - e uscita quando vengono emessi i segnali \macro{SIGINT}, - \macro{SIGQUIT} and \macro{SIGSUSP}.\\ - \macro{TOSTOP} & Se abilitato, con il supporto per il job control presente, - genera il segnale \macro{SIGTTOU} per un processo in + \const{NOFLSH} & Se impostato disabilita lo scarico delle code di ingresso + e uscita quando vengono emessi i segnali \const{SIGINT}, + \const{SIGQUIT} and \const{SIGSUSP}.\\ + \const{TOSTOP} & Se abilitato, con il supporto per il job control presente, + genera il segnale \const{SIGTTOU} per un processo in background che cerca di scrivere sul terminale.\\ - \macro{XCASE} & Se settato il terminale funziona solo con le + \const{XCASE} & Se settato il terminale funziona solo con le maiuscole. L'input è convertito in minuscole tranne per i caratteri preceduti da una \verb|\|. In output le maiuscole sono precedute da una \verb|\| e le minuscole convertite in maiuscole.\\ - \macro{DEFECHO}& Se impostate effettua l'eco solo se c'è un processo in + \const{DEFECHO}& Se impostate effettua l'eco solo se c'è un processo in lettura.\\ - \macro{FLUSHO} & Effettua la cancellazione della coda di uscita. Viene + \const{FLUSHO} & Effettua la cancellazione della coda di uscita. Viene attivato dal carattere DISCARD. Non è supportato in Linux.\\ - \macro{PENDIN} & Indica che la linea deve essere ristampata, viene + \const{PENDIN} & Indica che la linea deve essere ristampata, viene attivato dal carattere REPRINT e resta attivo fino alla fine della ristampa. Non è supportato in Linux.\\ \hline @@ -1418,17 +1448,17 @@ questo che si impostano le caratteristiche generiche comuni a tutti i terminali. Si tenga presente che i flag che riguardano le modalità di eco dei caratteri -(\macro{ECHOE}, \macro{ECHOPRT}, \macro{ECHOK}, \macro{ECHOKE}, -\macro{ECHONL}) controllano solo il comportamento della visualizzazione, il +(\const{ECHOE}, \const{ECHOPRT}, \const{ECHOK}, \const{ECHOKE}, +\const{ECHONL}) controllano solo il comportamento della visualizzazione, il riconoscimento dei vari caratteri dipende dalla modalità di operazione, ed avviene solo in modo canonico, pertanto questi flag non hanno significato se -non è impostato \macro{ICANON}. +non è impostato \const{ICANON}. Oltre ai vari flag per gestire le varie caratteristiche dei terminali, -\var{termios} contiene pure il campo \var{c\_cc} che viene usato per impostare -i caratteri speciali associati alle varie funzioni di controllo. Il numero di -questi caratteri speciali è indicato dalla costante \macro{NCCS}, POSIX ne -specifica almeno 11, ma molte implementazioni ne definiscono molti +\struct{termios} contiene pure il campo \var{c\_cc} che viene usato per +impostare i caratteri speciali associati alle varie funzioni di controllo. Il +numero di questi caratteri speciali è indicato dalla costante \const{NCCS}, +POSIX ne specifica almeno 11, ma molte implementazioni ne definiscono molti altri.\footnote{in Linux il valore della costante è 32, anche se i caratteri effettivamente definiti sono solo 17.} @@ -1440,18 +1470,18 @@ altri.\footnote{in Linux il valore della costante \textbf{Indice} & \textbf{Valore}&\textbf{Codice} & \textbf{Funzione}\\ \hline \hline - \macro{VINTR} &\texttt{0x03}&(\verb|C-c|)& Carattere di interrupt, + \const{VINTR} &\texttt{0x03}&(\verb|C-c|)& Carattere di interrupt, provoca l'emissione di - \macro{SIGINT}. \\ - \macro{VQUIT} &\texttt{0x1C}&(\verb|C-\|)& Carattere di uscita provoca + \const{SIGINT}. \\ + \const{VQUIT} &\texttt{0x1C}&(\verb|C-\|)& Carattere di uscita provoca l'emissione di - \macro{SIGQUIT}.\\ - \macro{VERASE} &\texttt{0x7f}& DEL & Carattere di ERASE, cancella + \const{SIGQUIT}.\\ + \const{VERASE} &\texttt{0x7f}& DEL & Carattere di ERASE, cancella l'ultimo carattere precedente nella linea.\\ - \macro{VKILL} &\texttt{0x15}&(\verb|C-u|)& Carattere di KILL, cancella + \const{VKILL} &\texttt{0x15}&(\verb|C-u|)& Carattere di KILL, cancella l'intera riga.\\ - \macro{VEOF} &\texttt{0x04}&(\verb|C-d|)& Carattere di + \const{VEOF} &\texttt{0x04}&(\verb|C-d|)& Carattere di \textit{end-of-file}. Causa l'invio del contenuto del buffer di ingresso al @@ -1463,42 +1493,42 @@ altri.\footnote{in Linux il valore della costante zero caratteri, cioè la condizione di \textit{end-of-file}.\\ - \macro{VTIME} & --- & --- & Timeout, in decimi di secondo, per + \const{VTIME} & --- & --- & Timeout, in decimi di secondo, per una lettura in modo non canonico. \\ - \macro{VMIN} & --- & --- & Numero minimo di caratteri per una + \const{VMIN} & --- & --- & Numero minimo di caratteri per una lettura in modo non canonico.\\ - \macro{VSWTC} &\texttt{0x00}& NUL & Carattere di switch. Non supportato + \const{VSWTC} &\texttt{0x00}& NUL & Carattere di switch. Non supportato in Linux.\\ - \macro{VSTART} &\texttt{0x21}&(\verb|C-q|)& Carattere di START. Riavvia un + \const{VSTART} &\texttt{0x21}&(\verb|C-q|)& Carattere di START. Riavvia un output bloccato da uno STOP.\\ - \macro{VSTOP} &\texttt{0x23}&(\verb|C-s|)& Carattere di STOP. Blocca + \const{VSTOP} &\texttt{0x23}&(\verb|C-s|)& Carattere di STOP. Blocca l'output fintanto che non viene premuto un carattere di START.\\ - \macro{VSUSP} &\texttt{0x1A}&(\verb|C-z|)& Carattere di + \const{VSUSP} &\texttt{0x1A}&(\verb|C-z|)& Carattere di sospensione. Invia il segnale - \macro{SIGTSTP}.\\ - \macro{VEOL} &\texttt{0x00}& NUL & Carattere di fine riga. Agisce come + \const{SIGTSTP}.\\ + \const{VEOL} &\texttt{0x00}& NUL & Carattere di fine riga. Agisce come un a capo, ma non viene scartato ed è letto come l'ultimo carattere nella riga. \\ - \macro{VREPRINT}&\texttt{0x12}&(\verb|C-r|)& Ristampa i caratteri non + \const{VREPRINT}&\texttt{0x12}&(\verb|C-r|)& Ristampa i caratteri non ancora letti. \\ - \macro{VDISCARD}&\texttt{0x07}&(\verb|C-o|)& Non riconosciuto in Linux. \\ - \macro{VWERASE} &\texttt{0x17}&(\verb|C-w|)& Cancellazione di una parola.\\ - \macro{VLNEXT} &\texttt{0x16}&(\verb|C-v|)& Carattere di escape, serve a + \const{VDISCARD}&\texttt{0x07}&(\verb|C-o|)& Non riconosciuto in Linux. \\ + \const{VWERASE} &\texttt{0x17}&(\verb|C-w|)& Cancellazione di una parola.\\ + \const{VLNEXT} &\texttt{0x16}&(\verb|C-v|)& Carattere di escape, serve a quotare il carattere successivo che non viene interpretato ma passato direttamente all'output. \\ - \macro{VEOL2} &\texttt{0x00}& NUL & Ulteriore carattere di fine + \const{VEOL2} &\texttt{0x00}& NUL & Ulteriore carattere di fine riga. Ha lo stesso effetto di - \macro{VEOL} ma può essere un + \const{VEOL} ma può essere un carattere diverso. \\ \hline \end{tabular} \caption{Valori dei caratteri di controllo mantenuti nel campo \var{c\_cc} - della struttura \var{termios}.} + della struttura \struct{termios}.} \label{tab:sess_termios_cc} \end{table} @@ -1512,23 +1542,22 @@ completo dei caratteri di controllo, con le costanti e delle funzionalit associate è riportato in \tabref{tab:sess_termios_cc}, usando quelle definizioni diventa possibile assegnare un nuovo carattere di controllo con un codice del tipo: -\begin{lstlisting}[labelstep=0,frame=,indent=1cm]{}% - value.c_cc[VEOL2] = '\n'; -\end{lstlisting} +\includecodesnip{listati/value_c_cc.c} -La maggior parte di questi caratteri (tutti tranne \macro{VTIME} e -\macro{VMIN}) hanno effetto solo quando il terminale viene utilizzato in modo +La maggior parte di questi caratteri (tutti tranne \const{VTIME} e +\const{VMIN}) hanno effetto solo quando il terminale viene utilizzato in modo canonico; per alcuni devono essere essere soddisfatte ulteriori richieste, ad -esempio \macro{VINTR}, \macro{VSUSP}, e \macro{VQUIT} richiedono sia settato -\macro{ISIG}; \macro{VSTART} e \macro{VSTOP} richiedono sia settato -\macro{IXON}; \macro{VLNEXT}, \macro{VWERASE}, \macro{VREPRINT} richiedono sia -settato \macro{IEXTEN}. In ogni caso quando vengono attivati i caratteri +esempio \const{VINTR}, \const{VSUSP}, e \const{VQUIT} richiedono sia settato +\const{ISIG}; \const{VSTART} e \const{VSTOP} richiedono sia settato +\const{IXON}; \const{VLNEXT}, \const{VWERASE}, \const{VREPRINT} richiedono sia +settato \const{IEXTEN}. In ogni caso quando vengono attivati i caratteri vengono interpretati e non sono passati sulla coda di ingresso. -Per leggere ed scrivere tutte le impostazioni dei terminali lo standard POSIX -prevede due funzioni, \func{tcgetattr} e \func{tcsetattr}; entrambe utilizzano -come argomento un puntatore ad struttura \var{termios} che sarà quella in cui -andranno immagazzinate le impostazioni, il loro prototipo è: +Per leggere ed scrivere tutte le varie impostazioni dei terminali viste finora +lo standard POSIX prevede due funzioni che utilizzano come argomento un +puntatore ad una struttura \struct{termios} che sarà quella in cui andranno +immagazzinate le impostazioni. Le funzioni sono \funcd{tcgetattr} e +\funcd{tcsetattr} ed il loro prototipo è: \begin{functions} \headdecl{unistd.h} \headdecl{termios.h} @@ -1542,9 +1571,9 @@ andranno immagazzinate le impostazioni, il loro prototipo \bodydesc{Entrambe le funzioni restituiscono 0 in caso di successo e -1 in caso di errore, nel qual caso \var{errno} assumerà i valori: \begin{errlist} - \item[\macro{EINTR}] La funzione è stata interrotta. + \item[\errcode{EINTR}] La funzione è stata interrotta. \end{errlist} - ed inoltre \macro{EBADF}, \macro{ENOTTY} ed \macro{EINVAL}. + ed inoltre \errval{EBADF}, \errval{ENOTTY} ed \errval{EINVAL}. } \end{functions} @@ -1568,16 +1597,16 @@ terminale qualunque nella struttura puntata da \param{termios\_p}; \func{tcsetattr} invece effettua la scrittura delle impostazioni e quando viene invocata sul proprio terminale di controllo può essere eseguita con successo solo da un processo in foreground. Se invocata da un processo in -background infatti tutto il gruppo riceverà un segnale di \macro{SIGTTOU} come +background infatti tutto il gruppo riceverà un segnale di \const{SIGTTOU} come se si fosse tentata una scrittura, a meno che il processo chiamante non abbia -\macro{SIGTTOU} ignorato o bloccato, nel qual caso l'operazione sarà eseguita. +\const{SIGTTOU} ignorato o bloccato, nel qual caso l'operazione sarà eseguita. La funzione \func{tcsetattr} prevede tre diverse modalità di funzionamento, specificabili attraverso l'argomento \param{optional\_actions}, che permette di stabilire come viene eseguito il cambiamento delle impostazioni del terminale, i valori possibili sono riportati in \tabref{tab:sess_tcsetattr_option}; di norma (come fatto per le due funzioni -di esempio) si usa sempre \macro{TCSANOW}, le altre opzioni possono essere +di esempio) si usa sempre \const{TCSANOW}, le altre opzioni possono essere utili qualora si cambino i parametri di output. \begin{table}[htb] @@ -1588,10 +1617,10 @@ utili qualora si cambino i parametri di output. \textbf{Valore}& \textbf{Significato}\\ \hline \hline - \macro{TCSANOW} & Esegue i cambiamenti in maniera immediata. \\ - \macro{TCSADRAIN}& I cambiamenti vengono eseguiti dopo aver atteso che + \const{TCSANOW} & Esegue i cambiamenti in maniera immediata. \\ + \const{TCSADRAIN}& I cambiamenti vengono eseguiti dopo aver atteso che tutto l'output presente sulle code è stato scritto. \\ - \macro{TCSAFLUSH}& È identico a \macro{TCSADRAIN}, ma in più scarta + \const{TCSAFLUSH}& È identico a \const{TCSADRAIN}, ma in più scarta tutti i dati presenti sulla coda di input.\\ \hline \end{tabular} @@ -1605,31 +1634,12 @@ se soltanto uno dei cambiamenti richiesti effettuano più cambiamenti è buona norma controllare con una ulteriore chiamata a \func{tcgetattr} che essi siano stati eseguiti tutti quanti. -\begin{figure}[!bht] - \footnotesize - \begin{lstlisting}{}% -#include -#include -#include - -int SetTermAttr(int fd, tcflag_t flag) -{ - struct termios values; - int res; - res = tcgetattr (desc, &values); - if (res) { - perror("Cannot get attributes"); - return res; - } - values.c_lflag |= flag; - res = tcsetattr (desc, TCSANOW, &values); - if (res) { - perror("Cannot set attributes"); - return res; - } - return 0; -} - \end{lstlisting} +\begin{figure}[!htb] + \footnotesize \centering + \begin{minipage}[c]{15cm} + \includecodesample{listati/SetTermAttr.c} + \end{minipage} + \normalsize \caption{Codice della funzione \func{SetTermAttr} che permette di impostare uno dei flag di controllo locale del terminale.} \label{fig:term_set_attr} @@ -1658,48 +1668,33 @@ infine si scrive il nuovo valore modificato con \func{tcsetattr} o uscendo normalmente. \begin{figure}[!htb] - \footnotesize - \begin{lstlisting}{}% -int UnSetTermAttr(int fd, tcflag_t flag) -{ - struct termios values; - int res; - res = tcgetattr (desc, &values); - if (res) { - perror("Cannot get attributes"); - return res; - } - values.c_lflag &= (~flag); - res = tcsetattr (desc, TCSANOW, &values); - if (res) { - perror("Cannot set attributes"); - return res; - } - return 0; -} - \end{lstlisting} + \footnotesize \centering + \begin{minipage}[c]{15cm} + \includecodesample{listati/UnSetTermAttr.c} + \end{minipage} + \normalsize \caption{Codice della funzione \func{UnSetTermAttr} che permette di rimuovere uno dei flag di controllo locale del terminale.} \label{fig:term_unset_attr} \end{figure} La seconda funzione, \func{UnSetTermAttr}, è assolutamente identica alla -prima, solo che in questo caso (in \texttt{\small 15}) si rimuovono i bit +prima, solo che in questo caso, in (\texttt{\small 15}), si rimuovono i bit specificati dall'argomento \param{flag} usando un AND binario del valore negato. Al contrario di tutte le altre caratteristiche dei terminali, che possono essere impostate esplicitamente utilizzando gli opportuni campi di -\var{termios}, per le velocità della linea (il cosiddetto \textit{baud rate}) -non è prevista una implementazione standardizzata, per cui anche se in Linux -sono mantenute in due campi dedicati nella struttura, questi non devono essere -acceduti direttamente ma solo attraverso le apposite funzioni di interfaccia -provviste da POSIX.1. +\struct{termios}, per le velocità della linea (il cosiddetto \textit{baud + rate}) non è prevista una implementazione standardizzata, per cui anche se +in Linux sono mantenute in due campi dedicati nella struttura, questi non +devono essere acceduti direttamente ma solo attraverso le apposite funzioni di +interfaccia provviste da POSIX.1. Lo standard prevede due funzioni per scrivere la velocità delle linee seriali, -\func{cfsetispeed} per la velocità della linea di ingresso e -\func{cfsetospeed} per la velocità della linea di uscita; i loro prototipi +\funcd{cfsetispeed} per la velocità della linea di ingresso e +\funcd{cfsetospeed} per la velocità della linea di uscita; i loro prototipi sono: \begin{functions} \headdecl{unistd.h} @@ -1716,9 +1711,9 @@ sono: \end{functions} Si noti che le funzioni si limitano a scrivere opportunamente il valore della -velocità prescelta \var{speed} all'interno della struttura puntata da -\var{termios\_p}; per effettuare l'impostazione effettiva occorrerà poi -chiamare \func{tcsetattr}. +velocità prescelta \param{speed} all'interno della struttura puntata da +\param{termios\_p}; per effettuare l'impostazione effettiva occorrerà poi +chiamare \func{tcsetattr}. Si tenga presente che per le linee seriali solo alcuni valori di velocità sono validi; questi possono essere specificati direttamente (le \acr{glibc} @@ -1727,9 +1722,12 @@ altre versioni di librerie possono utilizzare dei valori diversi; per questo POSIX.1 prevede una serie di costanti che però servono solo per specificare le velocità tipiche delle linee seriali: \begin{verbatim} - B0 B50 B75 B110 B134 B150 - B200 B300 B600 B1200 B1800 B2400 - B4800 B9600 B19200 B38400 B57600 B115200 + B0 B50 B75 + B110 B134 B150 + B200 B300 B600 + B1200 B1800 B2400 + B4800 B9600 B19200 + B38400 B57600 B115200 B230400 B460800 \end{verbatim} @@ -1743,15 +1741,15 @@ la velocit del terminale quest'ultimo non potrà funzionare: quando il terminale non è seriale il valore non influisce sulla velocità di trasmissione dei dati. -In generale impostare un valore nullo (\macro{B0}) sulla linea di output fa si +In generale impostare un valore nullo (\val{B0}) sulla linea di output fa si che il modem non asserisca più le linee di controllo, interrompendo di fatto la connessione, qualora invece si utilizzi questo valore per la linea di input l'effetto sarà quello di rendere la sua velocità identica a quella della linea di output. Analogamente a quanto avviene per l'impostazione, le velocità possono essere -lette da una struttura \var{termios} utilizzando altre due funzioni, -\func{cfgetispeed} e \func{cfgetospeed}, i cui prototipi sono: +lette da una struttura \struct{termios} utilizzando altre due funzioni, +\funcd{cfgetispeed} e \funcd{cfgetospeed}, i cui prototipi sono: \begin{functions} \headdecl{unistd.h} \headdecl{termios.h} @@ -1786,13 +1784,13 @@ direttamente sulla gestione di quest'ultime e sull'interazione fra i dati in ingresso ed uscita e le relative code. In generale tutte queste funzioni vengono considerate, dal punto di vista dell'accesso al terminale, come delle funzioni di scrittura, pertanto se usate da processi in background sul loro -terminale di controllo provocano l'emissione di \macro{SIGTTOU} come +terminale di controllo provocano l'emissione di \const{SIGTTOU} come illustrato in \secref{sec:sess_ctrl_term}.\footnote{con la stessa eccezione, già vista per \func{tcsetaddr}, che quest'ultimo sia bloccato o ignorato dal processo chiamante.} Una prima funzione, che è efficace solo in caso di terminali seriali asincroni -(non fa niente per tutti gli altri terminali), è \func{tcsendbreak}; il suo +(non fa niente per tutti gli altri terminali), è \funcd{tcsendbreak}; il suo prototipo è: \begin{functions} \headdecl{unistd.h} @@ -1802,8 +1800,8 @@ prototipo break inviando un flusso di bit nulli. \bodydesc{La funzione restituisce 0 in caso di successo e -1 in caso di - errore, nel qual caso \var{errno} assumerà i valori \macro{EBADF} o - \macro{ENOTTY}.} + errore, nel qual caso \var{errno} assumerà i valori \errval{EBADF} o + \errval{ENOTTY}.} \end{functions} La funzione invia un flusso di bit nulli (che genera una condizione di break) @@ -1816,7 +1814,7 @@ compreso fra 0.25 e 0.5.\footnote{POSIX specifica il comportamento solo nel Le altre funzioni previste da POSIX servono a controllare il comportamento dell'interazione fra le code associate al terminale e l'utente; la prima è -\func{tcdrain}, il cui prototipo è: +\funcd{tcdrain}, il cui prototipo è: \begin{functions} \headdecl{unistd.h} \headdecl{termios.h} @@ -1824,8 +1822,8 @@ dell'interazione fra le code associate al terminale e l'utente; la prima \funcdecl{int tcdrain(int fd)} Attende lo svuotamento della coda di output. \bodydesc{La funzione restituisce 0 in caso di successo e -1 in caso di - errore, nel qual caso \var{errno} assumerà i valori \macro{EBADF} o - \macro{ENOTTY}.} + errore, nel qual caso \var{errno} assumerà i valori \errval{EBADF} o + \errval{ENOTTY}.} \end{functions} La funzione blocca il processo fino a che tutto l'output presente sulla coda @@ -1835,7 +1833,7 @@ di uscita non % chiamate devono essere protette con dei % gestori di cancellazione. -Una seconda funzione, \func{tcflush}, permette svuotare immediatamente le code +Una seconda funzione, \funcd{tcflush}, permette svuotare immediatamente le code di cancellando tutti i dati presenti al loro interno; il suo prototipo è: \begin{functions} \headdecl{unistd.h} \headdecl{termios.h} @@ -1844,8 +1842,8 @@ di cancellando tutti i dati presenti al loro interno; il suo prototipo nelle code di ingresso o di uscita. \bodydesc{La funzione restituisce 0 in caso di successo e -1 in caso di - errore, nel qual caso \var{errno} assumerà i valori \macro{EBADF} o - \macro{ENOTTY}.} + errore, nel qual caso \var{errno} assumerà i valori \errval{EBADF} o + \errval{ENOTTY}.} \end{functions} La funzione agisce sul terminale associato a \param{fd}, l'argomento @@ -1853,7 +1851,7 @@ La funzione agisce sul terminale associato a \param{fd}, l'argomento entrambe), operare. Esso può prendere i valori riportati in \tabref{tab:sess_tcflush_queue}, nel caso si specifichi la coda di ingresso cancellerà i dati ricevuti ma non ancora letti, nel caso si specifichi la coda -di uscita cancellerài dati scritti ma non ancora trasmessi. +di uscita cancellerà i dati scritti ma non ancora trasmessi. \begin{table}[htb] \footnotesize @@ -1863,9 +1861,9 @@ di uscita canceller \textbf{Valore}& \textbf{Significato}\\ \hline \hline - \macro{TCIFLUSH} & Cancella i dati sulla coda di ingresso. \\ - \macro{TCOFLUSH} & Cancella i dati sulla coda di uscita. \\ - \macro{TCIOFLUSH}& Cancella i dati su entrambe le code.\\ + \const{TCIFLUSH} & Cancella i dati sulla coda di ingresso. \\ + \const{TCOFLUSH} & Cancella i dati sulla coda di uscita. \\ + \const{TCIOFLUSH}& Cancella i dati su entrambe le code.\\ \hline \end{tabular} \caption{Possibili valori per l'argomento \param{queue} della @@ -1875,7 +1873,7 @@ di uscita canceller L'ultima funzione dell'interfaccia che interviene sulla disciplina di linea è -\func{tcflow}, che viene usata per sospendere la trasmissione e la ricezione +\funcd{tcflow}, che viene usata per sospendere la trasmissione e la ricezione dei dati sul terminale; il suo prototipo è: \begin{functions} \headdecl{unistd.h} @@ -1883,11 +1881,11 @@ dei dati sul terminale; il suo prototipo \funcdecl{int tcflow(int fd, int action)} - Sospende e rivvia il flusso dei dati sul terminale. + Sospende e riavvia il flusso dei dati sul terminale. \bodydesc{La funzione restituisce 0 in caso di successo e -1 in caso di - errore, nel qual caso \var{errno} assumerà i valori \macro{EBADF} o - \macro{ENOTTY}.} + errore, nel qual caso \var{errno} assumerà i valori \errval{EBADF} o + \errval{ENOTTY}.} \end{functions} La funzione permette di controllare (interrompendo e facendo riprendere) il @@ -1897,18 +1895,18 @@ cui possibili valori, e relativa azione eseguita dalla funzione, sono riportati in \secref{tab:sess_tcflow_action}. \begin{table}[htb] - \footnotesize + \footnotesize \centering \begin{tabular}[c]{|l|p{8cm}|} \hline \textbf{Valore}& \textbf{Azione}\\ \hline \hline - \macro{TCOOFF}& Sospende l'output.\\ - \macro{TCOON} & Riprende un output precedentemente sospeso.\\ - \macro{TCIOFF}& Il sistema trasmette un carattere di STOP, che + \const{TCOOFF}& Sospende l'output.\\ + \const{TCOON} & Riprende un output precedentemente sospeso.\\ + \const{TCIOFF}& Il sistema trasmette un carattere di STOP, che fa interrompere la trasmissione dei dati dal terminale. \\ - \macro{TCION} & Il sistema trasmette un carattere di START, che + \const{TCION} & Il sistema trasmette un carattere di START, che fa riprendere la trasmissione dei dati dal terminale.\\ \hline \end{tabular} @@ -1918,12 +1916,77 @@ riportati in \secref{tab:sess_tcflow_action}. \end{table} -\subsection{Il \textsl{modo canonico} ed il \textsl{modo non canonico}} -\label{sec:term_terminal_modes} - -Il modo non canonico - - +\subsection{Operare in \textsl{modo non canonico}} +\label{sec:term_non_canonical} + +Operare con un terminale in modo canonico è relativamente semplice; basta +eseguire una lettura e la funzione ritornerà quando una il driver del +terminale avrà completato una linea di input. Non è detto che la linea sia +letta interamente (si può aver richiesto un numero inferiore di byte) ma in +ogni caso nessun dato verrà perso, e il resto della linea sarà letto alla +chiamata successiva. + +Inoltre in modo canonico la gestione dell'input è di norma eseguita +direttamente dal driver del terminale, che si incarica (a seconda di quanto +impostato con le funzioni viste nei paragrafi precedenti) di cancellare i +caratteri, bloccare e riavviare il flusso dei dati, terminare la linea quando +viene ricevuti uno dei vari caratteri di terminazione (NL, EOL, EOL2, EOF). + +In modo non canonico tocca invece al programma gestire tutto quanto, i +caratteri NL, EOL, EOL2, EOF, ERASE, KILL, CR, REPRINT non vengono +interpretati automaticamente ed inoltre, non dividendo più l'input in linee, +il sistema non ha più un limite definito per quando ritornare i dati ad un +processo. Per questo motivo abbiamo visto che in \var{c\_cc} sono previsti due +caratteri speciali, MIN e TIME (specificati dagli indici \const{VMIN} e +\const{VTIME} in \var{c\_cc}) che dicono al sistema di ritornare da una +\func{read} quando è stata letta una determinata quantità di dati o è passato +un certo tempo. + +Come accennato nella relativa spiegazione in \tabref{tab:sess_termios_cc}, +TIME e MIN non sono in realtà caratteri ma valori numerici. Il comportamento +del sistema per un terminale in modalità non canonica prevede quattro casi +distinti: +\begin{description} +\item[MIN$>0$, TIME$>0$] In questo caso MIN stabilisce il numero minimo di + caratteri desiderati e TIME un tempo di attesa, in decimi di secondo, fra un + carattere e l'altro. Una \func{read} ritorna se vengono ricevuti almeno MIN + caratteri prima della scadenza di TIME (MIN è solo un limite inferiore, se + la funzione ha richiesto un numero maggiore di caratteri ne possono essere + restituiti di più); se invece TIME scade vengono restituiti i byte ricevuti + fino ad allora (un carattere viene sempre letto, dato che il timer inizia a + scorrere solo dopo la ricezione del primo carattere). +\item[MIN$>0$, TIME$=0$] Una \func{read} ritorna solo dopo che sono stati + ricevuti almeno MIN caratteri. Questo significa che una \func{read} può + bloccarsi indefinitamente. +\item[MIN$=0$, TIME$>0$] In questo caso TIME indica un tempo di attesa dalla + chiamata di \func{read}, la funzione ritorna non appena viene ricevuto un + carattere o scade il tempo. Si noti che è possibile che \func{read} ritorni + con un valore nullo. +\item[MIN$=0$, TIME$=0$] In questo caso una \func{read} ritorna immediatamente + restituendo tutti i caratteri ricevuti. Anche in questo caso può ritornare + con un valore nullo. +\end{description} + + +% +% Qui c'è da mettere tutta la parte sui terminali virtuali, e la gestione +% degli stessi +% + +\section{La gestione dei terminali virtuali} +\label{sec:sess_virtual_terminal} + +Da fare. + +\subsection{I terminali virtuali} +\label{sec:sess_pty} + +Qui vanno spiegati i terminali virtuali, \file{/dev/pty} e compagnia. + +\subsection{La funzione \func{openpty}} +\label{sec:sess_openpty} + +Qui vanno le cose su \func{openpty} e compagnia. %%% Local Variables: %%% mode: latex