X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?p=gapil.git;a=blobdiff_plain;f=prochand.tex;h=ef75e52dd8c52b2235666884701029c885a738a7;hp=5186e4155337a7da038ea9aa40879f7bb497469f;hb=d3cbe0a3984b7189d086ccb631d5b3b1955e223c;hpb=9448294bbb0d4ffbf8e606a39e5c0c616776cbde;ds=sidebyside diff --git a/prochand.tex b/prochand.tex index 5186e41..ef75e52 100644 --- a/prochand.tex +++ b/prochand.tex @@ -767,15 +767,15 @@ informazioni riguardo ai processi che sta terminando. Questo viene fatto mantenendo attiva la voce nella tabella dei processi, e memorizzando alcuni dati essenziali, come il \acr{pid}, i tempi di CPU usati -dal processo (vedi \secref{sec:sys_unix_time}) e lo stato di -terminazione\footnote{NdA verificare esattamente cosa c'è!}, mentre la memoria -in uso ed i file aperti vengono rilasciati immediatamente. I processi che sono -terminati, ma il cui stato di terminazione non è stato ancora ricevuto dal -padre sono chiamati \textit{zombie}, essi restano presenti nella tabella dei -processi ed in genere possono essere identificati dall'output di \cmd{ps} per -la presenza di una \texttt{Z} nella colonna che ne indica lo stato. Quando il -padre effettuerà la lettura dello stato di uscita anche questa informazione, -non più necessaria, verrà scartata e la terminazione potrà dirsi completamente +dal processo (vedi \secref{sec:sys_unix_time}) e lo stato di terminazione, +mentre la memoria in uso ed i file aperti vengono rilasciati immediatamente. I +processi che sono terminati, ma il cui stato di terminazione non è stato +ancora ricevuto dal padre sono chiamati \textit{zombie}, essi restano presenti +nella tabella dei processi ed in genere possono essere identificati +dall'output di \cmd{ps} per la presenza di una \texttt{Z} nella colonna che ne +indica lo stato (vedi \tabref{tab:proc_proc_states}). Quando il padre +effettuerà la lettura dello stato di uscita anche questa informazione, non più +necessaria, verrà scartata e la terminazione potrà dirsi completamente conclusa. Possiamo utilizzare il nostro programma di prova per analizzare anche questa @@ -925,14 +925,16 @@ specchietto riportato in \tabref{tab:proc_waidpid_pid}: Il comportamento di \func{waitpid} può inoltre essere modificato passando delle opportune opzioni tramite l'argomento \param{option}. I valori possibili sono il già citato \macro{WNOHANG}, che previene il blocco della funzione -quando il processo figlio non è terminato, e \macro{WUNTRACED} (usata per il -controllo di sessione, trattato in \secref{sec:sess_job_control}) che fa -ritornare la funzione anche per i processi figli che sono bloccati ed il cui -stato non è stato ancora riportato al padre. Il valore dell'opzione deve -essere specificato come maschera binaria ottenuta con l'OR delle suddette -costanti con zero. In Linux sono previste altre opzioni non standard relative -al comportamento con i thread, che saranno trattate in -\secref{sec:thread_xxx}. +quando il processo figlio non è terminato, e \macro{WUNTRACED}. Quest'ultimo +viene generalmente usato per il controllo di sessione, (trattato in +\secref{sec:sess_job_control}) in quanto permette di identificare i processi +bloccati. La funzione infatti in tal caso ritorna, restituendone il \acr{pid}, +se c'è un processo figlio che è entrato in stato di sleep (vedi +\tabref{tab:proc_proc_states}) di cui non si è ancora letto lo stato (con +questa stessa opzione). Il valore dell'opzione deve essere specificato come +maschera binaria ottenuta con l'OR delle suddette costanti con zero. In Linux +sono previste altre opzioni non standard relative al comportamento con i +thread, che saranno trattate in \secref{sec:thread_xxx}. La terminazione di un processo figlio è chiaramente un evento asincrono rispetto all'esecuzione di un programma e può avvenire in un qualunque @@ -1186,7 +1188,7 @@ indicato dal parametro \var{path}, che viene interpretato come il \begin{figure}[htb] \centering - \includegraphics[width=13cm]{img/exec_rel} + \includegraphics[width=15cm]{img/exec_rel} \caption{La interrelazione fra le sei funzioni della famiglia \func{exec}.} \label{fig:proc_exec_relat} \end{figure} @@ -1289,8 +1291,12 @@ problematiche connesse ad una gestione accorta dei privilegi. Come accennato in \secref{sec:intro_multiuser} il modello base\footnote{in realtà già esistono estensioni di questo modello base, che lo rendono più flessibile e controllabile, come le \textit{capabilities}, le ACL per i file - o il \textit{Mandatory Access Control} di SELinux.} di sicurezza di un -sistema unix-like è fondato sui concetti di utente e gruppo, e sulla + o il \textit{Mandatory Access Control} di SELinux; inoltre basandosi sul + lavoro effettuato con SELinux, a partire dal kernel 2.5.x, è iniziato lo + sviluppo di una infrastruttura di sicurezza, il \textit{Linux Security + Modules}, ol LSM, in grado di fornire diversi agganci a livello del kernel + per modularizzare tutti i possibili controlli di accesso.} di sicurezza di +un sistema unix-like è fondato sui concetti di utente e gruppo, e sulla separazione fra l'amministratore (\textsl{root}, detto spesso anche \textit{superuser}) che non è sottoposto a restrizioni, ed il resto degli utenti, per i quali invece vengono effettuati i vari controlli di accesso.