X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?p=gapil.git;a=blobdiff_plain;f=prochand.tex;h=22da5c0194b660c71df60ba5a39403221ef5c9c3;hp=b337e4de05fa73b64c708a9cf62a2c6da36ad7b4;hb=0697eab692e2d8e66f736e5be01648198aa83332;hpb=e603c6e45f005839118e2142839114c00efa3449 diff --git a/prochand.tex b/prochand.tex index b337e4d..22da5c0 100644 --- a/prochand.tex +++ b/prochand.tex @@ -54,7 +54,6 @@ comunque consente di lanciare al posto di \cmd{init} qualunque altro programma corrotto, è possibile farlo ad esempio passando la riga \cmd{init=/bin/sh} all'avvio). - Dato che tutti i processi successivi sono comunque generati da \cmd{init} o da suoi figli tutto ciò comporta che, i processi sono organizzati gerarchicamente dalla relazione fra genitori e figli, in maniera analoga a come i file sono @@ -71,9 +70,9 @@ processo \cmd{init} che I processi vengono creati dalla funzione \func{fork}; in molti unix questa è una system call, Linux però usa un'altra nomenclatura, e la funzione fork è -basata a sua volta sulla system call \func{clone}, che viene usata anche per -generare i \textit{thread}. Il processo figlio creato dalla \func{fork} è una -copia identica del processo processo padre, ma ha nuovo \acr{pid} e viene +basata a sua volta sulla system call \func{\_\_clone}, che viene usata anche +per generare i \textit{thread}. Il processo figlio creato dalla \func{fork} è +una copia identica del processo processo padre, ma ha nuovo \acr{pid} e viene eseguito in maniera indipendente (le differenze fra padre e figlio sono affrontate in dettaglio in \secref{sec:proc_fork}). @@ -110,61 +109,236 @@ prima ritorna due volte (nel processo padre e nel figlio) mentre la seconda non ritorna mai (in quanto con essa viene eseguito un altro programma). -\section{Il controllo dei processi} -\label{sec:proc_control} -Esamineremo in questa sezione le varie funzioni per il controllo dei processi: -la loro creazione, la terminazione, l'esecuzione di altri programmi. Prima di -trattare in dettaglio le singole funzioni, +\section{La gestione dei processi} +\label{sec:proc_handling} + +In questa sezione tratteremo le funzioni per la gestione dei processi, a +partire dalle funzioni elementari che permettono di leggerne gli +identificatori, alle varie funzioni di manipolazione dei processi, che +riguardano la lore creazione, terminazione, e la messa in esecuzione di altri +programmi. + \subsection{Gli identificatori dei processi} -\label{sec:proc_id} - -Come accennato ogni processo viene identificato dal sistema da un numero -identificativo unico, il \textit{process id} o \acr{pid}. Questo viene -assegnato in forma progressiva ogni volta che un nuovo processo viene creato, -fino ad un limite massimo (in genere essendo detto numero memorizzato in un -intero a 16 bit si arriva a 32767) oltre il quale si riparte dal numero più -basso disponibile (FIXME: verificare, non sono sicuro). Per questo motivo -processo il processo di avvio (init) ha sempre il pid uguale a uno. - -Ogni processo è identificato univocamente dal sistema per il suo pid; -quest'ultimo è un tipo di dato standard, il \texttt{pid\_t} che in genere è un -intero con segno (nel caso di Linux e delle glibc il tipo usato è -\texttt{int}). - -Tutti i processi inoltre portano traccia del pid del genitore, chiamato in -genere \textit{ppid} (da \textit{Parente Process Id}). Questi identificativi -possono essere ottenuti da un programma usando le funzioni: +\label{sec:proc_pid} + +Come accennato nell'introduzione ogni processo viene identificato dal sistema +da un numero identificativo unico, il \textit{process id} o \acr{pid}; +quest'ultimo è un tipo di dato standard, il \type{pid\_t} che in genere è un +intero con segno (nel caso di Linux e delle glibc il tipo usato è \type{int}). + +Il \acr{pid} viene assegnato in forma progressiva ogni volta che un nuovo +processo viene creato, fino ad un limite massimo (in genere essendo detto +numero memorizzato in un intero a 16 bit si arriva a 32767) oltre il quale si +riparte dal numero più basso disponibile (FIXME: verificare, non sono sicuro). +Per questo motivo processo il processo di avvio (\cmd{init}) ha sempre il +\acr{pid} uguale a uno. + +Tutti i processi inoltre memorizzano anche il \acr{pid} del genitore da cui +sono stati creati, questo viene chiamato in genere \acr{ppid} (da +\textit{parent process id}) ed è normalmente utilizzato per il controllo di +sessione. Questi due identificativi possono essere ottenuti da programma +usando le funzioni: \begin{functions} \headdecl{sys/types.h} \headdecl{unistd.h} \funcdecl{pid\_t getpid(void)} restituisce il pid del processo corrente. \funcdecl{pid\_t getppid(void)} restituisce il pid del padre del processo corrente. + +Entrambe le funzioni non riportano condizioni di errore. \end{functions} +Il fatto che il \acr{pid} sia un numero univoco per il sistema lo rende il +candidato ideale per generare ultieriori indicatori associati al processo di +cui diventa possibile garantire l'unicità: ad esempio la funzione +\func{tmpname} (si veda \secref{sec:file_temp_file}) usa il \acr{pid} per +generare un pathname univoco, che non potrà essere replicato da un'altro +processo che usi la stessa funzione. + +Tutti i processi figli dello stesso processo padre sono detti +\textit{sibling}, questa è un'altra delle relazioni usate nel controllo di +sessione, in cui si raggruppano tutti i processi creati su uno stesso +terminale una volta che si è effettuato il login. Torneremo su questo +argomento in \secref{cap:terminal}, dove esamineremo tutti gli altri +identificativi associati ad un processo relativi al controllo di sessione. \subsection{La funzione \func{fork}} \label{sec:proc_fork} -La funzione \func{fork} +La funzione \func{fork} è la funzione fondamentale della gestione dei processi +in unix; come si è detto l'unico modo di creare un nuovo processo è attraverso +l'uso di questa funzione, che è quindi la base per il multitasking; il protipo +della funzione è: +\begin{functions} + \headdecl{sys/types.h} + \headdecl{unistd.h} + + \funcdecl{pid\_t fork(void)} + + Restituisce zero al padre e il \acr{pid} al figlio in caso di successo, + ritorna -1 al padre (senza creare il figlio) in caso di errore; + \texttt{errno} può assumere i valori: + \begin{errlist} + \item \macro{EAGAIN} non ci sono risorse sufficienti per creare un'altro + processo (per allocare la tabella delle pagine e le strutture del task) o + si è esaurito il numero di processi disponibili. + \item \macro{ENOMEM} non è stato possibile allocare la memoria per le + strutture necessarie al kernel per creare il nuovo processo. + \end{errlist} +\end{functions} -Dopo l'esecuzione di una fork sia il processo padre che il processo figlio -continuano ad essere eseguiti normalmente, ed il processo figlio esegue -esattamente lo stesso codice del padre. La sola differenza è che nel processo -padre il valore di ritorno della funzione fork è il pid del processo figlio, +Dopo l'esecuzione di una \func{fork} sia il processo padre che il processo +figlio continuano ad essere eseguiti normalmente alla istruzione seguente la +\func{fork}; il processo figlio è però una copia del padre, e riceve una copia +dei segmenti di testo, stack e dati (vedi \secref{sec:proc_mem_layout}), ed +esegue esattamente lo stesso codice del padre, ma la memoria è copiata, non +condivisa\footnote{In generale il segmento di testo, che è identico, è + condiviso e tenuto in read-only, linux poi utilizza la tecnica del + \textit{copy-on-write}, per cui la memoria degli altri segmenti viene + copiata dal kernel per il nuovo processo solo in caso di scrittura, rendendo + molto più efficiente il meccanismo} pertanto padre e figlio vedono variabili +diverse. + +La differenza che si ha nei due processi è che nel processo padre il valore di +ritorno della funzione fork è il \acr{pid} del processo figlio, mentre nel +figlio è zero; in questo modo il programma può identificare se viene eseguito +dal padre o dal figlio. + +\begin{figure}[!htb] + \footnotesize + \begin{lstlisting}{} +#include /* error definitions and routines */ +#include /* C standard library */ +#include /* unix standard library */ +#include /* standard I/O library */ +#include /* string functions */ + +/* Help printing routine */ +void usage(void); + +int main(int argc, char *argv[]) +{ +/* + * Variables definition + */ + int i; + int nchild; + pid_t pid; + + ... /* handling options */ + + /* There must be remaing parameters */ + if (optind == argc) { + usage(); + } + nchild = atoi(argv[optind]); + printf("Test for forking %d child\n", nchild); + /* loop to fork children */ + for (i=0; i