X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?p=gapil.git;a=blobdiff_plain;f=othersock.tex;h=3a64aa794a8231c7b467cd7e6b536805f533df06;hp=5af4f66259967f04ceb680c55a227e08fcd8680e;hb=a0184b68ca9dced41be95342ffd8a8ee04d2b861;hpb=9eb4436b75582594619576d54f28073ba027111a diff --git a/othersock.tex b/othersock.tex index 5af4f66..3a64aa7 100644 --- a/othersock.tex +++ b/othersock.tex @@ -13,7 +13,7 @@ Dopo aver trattato in \capref{cha:TCP_socket} i socket TCP, che costituiscono l'esempio più comune dell'interfaccia dei socket, esamineremo in questo -capitolo gli altri tipi di socket, a partire dai socket UDP, e i socket deiit +capitolo gli altri tipi di socket, a partire dai socket UDP, e i socket \textit{Unix domain} già incontrati in \secref{sec:ipc_socketpair}. @@ -477,6 +477,102 @@ compito del server distribuire le risposte sulla base dell'indirizzo da cui provengono le richieste. +\subsection{Le problematiche dei socket UDP} +\label{sec:UDP_problems} + +L'esempio del servizio \textit{daytime} illustrato nelle precedenti sezioni +è in realtà piuttosto particolare, e non evidenzia quali possono essere i +problemi collegati alla mancanza di affidabilità e all'assenza del concetto di +connessione che sono tipiche dei socket UDP. In tal caso infatti il protocollo +è estremamente semplice, dato che la comunicazione consiste sempre in una +richiesta seguita da una risposta, per uno scambio di dati effettuabile con un +singolo pacchetto, per cui tutti gli eventuali problemi sarebbero assai più +complessi da rilevare. + +Anche qui però possiamo notare che se il pacchetto di richiesta del client, o +la risposta del server si perdono, il client resterà permanentemente bloccato +nella chiamata a \func{recvfrom}. Per evidenziare meglio quali problemi si +possono avere proviamo allora con un servizio leggermente più complesso come +\textit{echo}. + +\begin{figure}[!htb] + \footnotesize \centering + \begin{minipage}[c]{15.6cm} + \includecodesample{listati/UDP_echo.c} + \end{minipage} + \normalsize + \caption{Sezione principale del client per il servizio \textit{echo} su + UDP.} + \label{fig:UDP_echo_client} +\end{figure} + +In \figref{fig:UDP_echo_client} è riportato un estratto del corpo principale +del nostro client elementare per il servizio \textit{echo} (al solito il +codice completo è con i sorgenti allegati). Le uniche differenze con l'analogo +client visto in \figref{fig:TCP_echo_client_1} sono che al solito si crea +(\texttt{\small 14}) un socket di tipo \const{SOCK\_DGRAM}, e che non è +presente nessuna chiamata a \func{connect}. Per il resto il funzionamento del +programma è identico, e tutto il lavoro viene effettuato attraverso la +chiamata (\texttt{\small 28}), alla funzione \func{ClientEcho} che stavolta +però prende un argomento in più, che è l'indirizzo del socket. + +\begin{figure}[!htb] + \footnotesize \centering + \begin{minipage}[c]{15.6cm} + \includecodesample{listati/UDP_ClientEcho.c} + \end{minipage} + \normalsize + \caption{Codice della funzione \func{ClientEcho} usata dal client per il + servizio \textit{echo} su UDP.} + \label{fig:UDP_echo_clientecho} +\end{figure} + +Ovviamente in questo caso il funzionamento della funzione, il cui codice è +riportato in \figref{fig:UDP_echo_clientecho}, è completamente diverso +rispetto alla analoga del server TCP, e dato che non esiste una connessione +questa necessita anche di un terzo parametro, che è l'indirizzo del server cui +inviare i pacchetti. + +Data l'assenza della connessione il meccanismo è molto più semplice da +gestire. Al solito si esegue un ciclo infinito (\texttt{\small 6--30}) che +parte dalla lettura (\texttt{\small 7}) di una stringa dallo standard input + + + + + +In genere fintanto che si esegue il nostro client in locale non sorgerà nessun +problema, se però si prova ad eseguirlo attraverso un collegamento remoto (nel +caso una VPN, attraverso una ADSL abbastanza congestionata) e in modalità non +interattiva, la probabilità di perdere qualche pacchetto aumenta, ed infatti, +eseguendo il comando come: +\begin{verbatim} +[piccardi@gont sources]$ cat UDP_echo.c | ./echo 192.168.1.120 +/* UDP_echo.c + * + * Copyright (C) 2004 Simone Piccardi +... +... +/* + * Include needed headers + +\end{verbatim}%$ +si otterrà che dopo aver correttamente stampato alcune righe il programma si +bloccherà completamente senza stampare più niente. Se al contempo si fosse +tenuto sotto controllo il traffico UDP con \cmd{tcpdump} si sarebbe ottenuto: +\begin{verbatim} +[root@gont gapil]# tcpdump \( dst port 7 or src port 7 \) +... +... +18:48:16.390255 gont.earthsea.ea.32788 > 192.168.1.120.echo: udp 4 (DF) +18:48:17.177613 192.168.1.120.echo > gont.earthsea.ea.32788: udp 4 (DF) +18:48:17.177790 gont.earthsea.ea.32788 > 192.168.1.120.echo: udp 26 (DF) +18:48:17.964917 192.168.1.120.echo > gont.earthsea.ea.32788: udp 26 (DF) +18:48:17.965408 gont.earthsea.ea.32788 > 192.168.1.120.echo: udp 4 (DF) +\end{verbatim} +che come si vede termina con l'invio di un pacchetto UDP per il quale non si è +ricevuto risposta. + \subsection{L'uso della funzione \func{connect} con i socket UDP}