X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?p=gapil.git;a=blobdiff_plain;f=network.tex;h=575b4c512aa1dc3e972d1d8b60f91d4b18d0ac62;hp=490112b816f839196374cfcf4a034ece60a40181;hb=43d2568d8a142054e3c8cf564da0e0cf4f839ec8;hpb=7208522fd60468969d96dba5d8dd2cbd24b75b89 diff --git a/network.tex b/network.tex index 490112b..575b4c5 100644 --- a/network.tex +++ b/network.tex @@ -1,6 +1,6 @@ %% network.tex %% -%% Copyright (C) 2000-2015 Simone Piccardi. Permission is granted to +%% Copyright (C) 2000-2016 Simone Piccardi. Permission is granted to %% copy, distribute and/or modify this document under the terms of the GNU Free %% Documentation License, Version 1.1 or any later version published by the %% Free Software Foundation; with the Invariant Sections being "Un preambolo", @@ -369,10 +369,10 @@ la procedura si può riassumere nei seguenti passi: un suo specifico formato. Per applicazioni generiche, come la posta o le pagine web, viene di solito definito ed implementato quello che viene chiamato un protocollo di applicazione (esempi possono essere HTTP, POP, - SMTP, ecc.), ciascuno dei quali è descritto in un opportuno standard (di - solito attraverso un RFC\footnote{l'acronimo RFC sta per \textit{Request For - Comment} ed è la procedura attraverso la quale vengono proposti gli - standard per Internet.}). + SMTP, ecc.), ciascuno dei quali è descritto in un opportuno standard, di + solito attraverso un RFC (l'acronimo RFC sta per + \itindex{Request~For~Comment~(RFC)} \textit{Request For Comment} ed è la + procedura attraverso la quale vengono proposti gli standard per Internet). \item I dati delle applicazioni vengono inviati al livello di trasporto usando un'interfaccia opportuna (i \textit{socket}, che esamineremo in dettaglio in cap.~\ref{cha:socket_intro}). Qui verranno spezzati in pacchetti di @@ -516,9 +516,9 @@ seguenti: appartengono. Come ICMP viene implementato direttamente sopra IP. \item[\textsl{ARP}] \textit{Address Resolution Protocol}. È il protocollo che mappa un indirizzo IP in un indirizzo hardware sulla rete locale. È usato in - reti di tipo \itindex{broadcast} \textit{broadcast} come Ethernet, Token - Ring o FDDI che hanno associato un indirizzo fisico (il \textit{MAC - address}) alla interfaccia, ma non serve in connessioni punto-punto. + reti di tipo \textit{broadcast} come Ethernet, Token Ring o FDDI che hanno + associato un indirizzo fisico (il \textit{MAC address}) alla interfaccia, ma + non serve in connessioni punto-punto. \item[\textsl{RARP}] \textit{Reverse Address Resolution Protocol}. È il protocollo che esegue l'operazione inversa rispetto ad ARP (da cui il nome) mappando un indirizzo hardware in un indirizzo IP. Viene usato a volte per @@ -527,8 +527,8 @@ seguenti: Combina per IPv6 le funzionalità di ICMPv4, IGMP e ARP. \item[\textsl{EGP}] \textit{Exterior Gateway Protocol}. È un protocollo di routing usato per comunicare lo stato fra gateway vicini a livello di - \textsl{sistemi autonomi}\footnote{vengono chiamati \textit{autonomous - systems} i raggruppamenti al livello più alto della rete.}, con + \textsl{sistemi autonomi} (vengono chiamati \textit{autonomous + systems} i raggruppamenti al livello più alto della rete), con meccanismi che permettono di identificare i vicini, controllarne la raggiungibilità e scambiare informazioni sullo stato della rete. Viene implementato direttamente sopra IP. @@ -627,17 +627,18 @@ protocollo IP sono forniti nell'appendice sez.~\ref{sec:ip_protocol}. \subsection{User Datagram Protocol (UDP)} \label{sec:net_udp} -UDP è un protocollo di trasporto molto semplice; la sua descrizione completa è -contenuta dell'\href{http://www.ietf.org/rfc/rfc0768.txt}{RFC~768}, ma in -sostanza esso è una semplice interfaccia al protocollo IP dal livello di -trasporto. Quando un'applicazione usa UDP essa scrive un pacchetto di dati (il -cosiddetto \textit{datagram} che da il nome al protocollo) su un socket, al -pacchetto viene aggiunto un header molto semplice (per una descrizione più -accurata vedi sez.~\ref{sec:udp_protocol}), e poi viene passato al livello -superiore (IPv4 o IPv6 che sia) che lo spedisce verso la destinazione. Dato -che né IPv4 né IPv6 garantiscono l'affidabilità niente assicura che il -pacchetto arrivi a destinazione, né che più pacchetti arrivino nello stesso -ordine in cui sono stati spediti. +Il protocollo UDP è un protocollo di trasporto molto semplice; la sua +descrizione completa è contenuta +dell'\href{http://www.ietf.org/rfc/rfc0768.txt}{RFC~768}, ma in sostanza esso +è una semplice interfaccia al protocollo IP dal livello di trasporto. Quando +un'applicazione usa UDP essa scrive un pacchetto di dati (il cosiddetto +\textit{datagram} che da il nome al protocollo) su un socket, al pacchetto +viene aggiunto un header molto semplice (per una descrizione più accurata vedi +sez.~\ref{sec:udp_protocol}), e poi viene passato al livello superiore (IPv4 o +IPv6 che sia) che lo spedisce verso la destinazione. Dato che né IPv4 né IPv6 +garantiscono l'affidabilità niente assicura che il pacchetto arrivi a +destinazione, né che più pacchetti arrivino nello stesso ordine in cui sono +stati spediti. Pertanto il problema principale che si affronta quando si usa UDP è la mancanza di affidabilità, se si vuole essere sicuri che i pacchetti arrivino a @@ -698,9 +699,9 @@ minuti. Inoltre, per tenere conto delle diverse condizioni in cui può trovarsi la linea di comunicazione, TCP comprende anche un algoritmo di calcolo dinamico del tempo di andata e ritorno dei pacchetti fra un client e un server (il -cosiddetto RTT, \itindex{Round~Trip~Time~(RTT)} \textit{Round Trip Time}), che -lo rende in grado di adattarsi alle condizioni della rete per non generare -inutili ritrasmissioni o cadere facilmente in timeout. +cosiddetto RTT, \textit{Round Trip Time}), che lo rende in grado di adattarsi +alle condizioni della rete per non generare inutili ritrasmissioni o cadere +facilmente in timeout. Inoltre TCP è in grado di preservare l'ordine dei dati assegnando un numero di sequenza ad ogni byte che trasmette. Ad esempio se un'applicazione scrive 3000 @@ -772,11 +773,11 @@ alle eventuali implicazioni che possono avere, è il seguente: Quando un pacchetto IP viene inviato su una interfaccia di rete e le sue dimensioni eccedono la MTU viene eseguita la cosiddetta -\textit{frammentazione}, i pacchetti cioè vengono suddivisi\footnote{questo +\textit{frammentazione}, i pacchetti cioè vengono suddivisi in blocchi più +piccoli che possono essere trasmessi attraverso l'interfaccia.\footnote{questo accade sia per IPv4 che per IPv6, anche se i pacchetti frammentati sono gestiti con modalità diverse, IPv4 usa un flag nell'header, IPv6 una - opportuna opzione, si veda sez.~\ref{sec:ipv6_protocol}.}) in blocchi più -piccoli che possono essere trasmessi attraverso l'interfaccia. + opportuna opzione, si veda sez.~\ref{sec:ipv6_protocol}.} \begin{table}[!htb] \centering @@ -798,6 +799,8 @@ piccoli che possono essere trasmessi attraverso l'interfaccia. \label{tab:net_mtu_values} \end{table} +%TODO aggiornare la tabella con dati più recenti + \itindbeg{Path~MTU} La MTU più piccola fra due stazioni viene in genere chiamata \textit{path @@ -846,7 +849,7 @@ annuncia all'altro capo della connessione la dimensione massima dimensione del segmento di dati che può essere ricevuto, così da evitare la frammentazione. Di norma viene impostato alla dimensione della MTU dell'interfaccia meno la lunghezza delle intestazioni di IP e TCP, in Linux il -default, mantenuto nella costante \const{TCP\_MSS} è 512. +default, mantenuto nella costante \constd{TCP\_MSS} è 512. \itindend{Maximum~Transfer~Unit~(MTU)}