X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?p=gapil.git;a=blobdiff_plain;f=netlayer.tex;h=4ed5260559a9e947dcdc98a597731c35566238cc;hp=388ee59f95134a80ac1781ae6a71b22296eb336a;hb=26f7a8bb19c6cb198c213757a97b6ac79e40db4b;hpb=2270d0dd8cf9460e3aef8d5ffa2bf5c825707e58 diff --git a/netlayer.tex b/netlayer.tex index 388ee59..4ed5260 100644 --- a/netlayer.tex +++ b/netlayer.tex @@ -1,6 +1,6 @@ %% netlayer.tex %% -%% Copyright (C) 2000-2016 Simone Piccardi. Permission is granted to +%% Copyright (C) 2000-2019 Simone Piccardi. Permission is granted to %% copy, distribute and/or modify this document under the terms of the GNU Free %% Documentation License, Version 1.1 or any later version published by the %% Free Software Foundation; with the Invariant Sections being "Un preambolo", @@ -641,15 +641,15 @@ coi numeri decimali di IPv4 per rappresentare un numero IP. Per questo gli indirizzi di IPv6 sono in genere scritti come sequenze di otto numeri esadecimali di 4 cifre (cioè a gruppi di 16 bit) usando i due punti come separatore; cioè qualcosa del tipo -\texttt{5f1b:df00:ce3e:e200:0020:0800:2078:e3e3}. - +\texttt{1080:0000:0000:0008:0800:ba98:2078:e3e3}. Visto che la notazione resta comunque piuttosto pesante esistono alcune -abbreviazioni; si può evitare di scrivere gli zeri iniziali per cui si -può scrivere \texttt{1080:0:0:0:8:800:ba98:2078:e3e3}; se poi un intero è -zero si può omettere del tutto, così come un insieme di zeri (ma questo -solo una volta per non generare ambiguità) per cui il precedente indirizzo -si può scrivere anche come \texttt{1080::8:800:ba98:2078:e3e3}. +abbreviazioni: si può evitare di scrivere gli zeri iniziali delle singole +cifre, abbreviando l'indirizzo precedente in +\texttt{1080:0:0:8:800:ba98:2078:e3e3}; se poi un intero è zero si può +omettere del tutto, così come un insieme di zeri (ma questo solo una volta per +non generare ambiguità) per cui il precedente indirizzo si può scrivere anche +come \texttt{1080::8:800:ba98:2078:e3e3}. Infine per scrivere un indirizzo IPv4 all'interno di un indirizzo IPv6 si può usare la vecchia notazione con i punti, per esempio @@ -919,7 +919,9 @@ tab.~\ref{tab:IP_ipv6_linklocal}, questi indirizzi iniziano sempre con un valore nell'intervallo \texttt{FE80}--\texttt{FEBF} e vengono in genere usati per la configurazione automatica dell'indirizzo al bootstrap e per la ricerca dei vicini (vedi \ref{sec:IP_ipv6_autoconf}); un pacchetto che abbia tale -indirizzo come sorgente o destinazione non deve venire ritrasmesso dai router. +indirizzo come sorgente o destinazione non deve venire ritrasmesso dai router, +sono gli indirizzi che identificano la macchina sulla rete locale, per questo +sono chiamati in questo modo, in quanto sono usati solo su di essa. Un indirizzo \textit{site-local} invece è usato per l'indirizzamento all'interno di un sito che non necessita di un prefisso globale; la struttura @@ -1486,15 +1488,15 @@ il protocollo infatti fornisce la possibilità ad un nodo di scoprire automaticamente il suo indirizzo acquisendo i parametri necessari per potersi connettere a internet. -L'auto-configurazione sfrutta gli indirizzi link-local; qualora sul nodo sia +L'auto-configurazione sfrutta gli indirizzi \textit{link-local}; qualora sul nodo sia presente una scheda di rete che supporta lo standard IEEE802 (ethernet) questo garantisce la presenza di un indirizzo fisico a 48 bit unico; pertanto il nodo può assumere automaticamente senza pericoli di collisione l'indirizzo -link-local \texttt{FE80::xxxx:xxxx:xxxx} dove \texttt{xxxx:xxxx:xxxx} è +\textit{link-local} \texttt{FE80::xxxx:xxxx:xxxx} dove \texttt{xxxx:xxxx:xxxx} è l'indirizzo hardware della scheda di rete. Nel caso in cui non sia presente una scheda che supporta lo standard IEEE802 -allora il nodo assumerà ugualmente un indirizzo link-local della forma +allora il nodo assumerà ugualmente un indirizzo \textit{link-local} della forma precedente, ma il valore di \texttt{xxxx:xxxx:xxxx} sarà generato casualmente; in questo caso la probabilità di collisione è di 1 su 300 milioni. In ogni caso per prevenire questo rischio il nodo invierà un @@ -1506,13 +1508,13 @@ richiedendo assistenza). Una volta ottenuto un indirizzo locale valido diventa possibile per il nodo comunicare con la rete locale; sono pertanto previste due modalità di auto-configurazione, descritte nelle seguenti sezioni. In ogni caso -l'indirizzo link-local resta valido. +l'indirizzo \textit{link-local} resta valido. \subsection{Auto-configurazione stateless} \label{sec:stateless} Questa è la forma più semplice di auto-configurazione, possibile quando -l'indirizzo globale può essere ricavato dall'indirizzo link-local cambiando +l'indirizzo globale può essere ricavato dall'indirizzo \textit{link-local} cambiando semplicemente il prefisso a quello assegnato dal provider per ottenere un indirizzo globale. @@ -1523,13 +1525,13 @@ dall'indirizzo \textit{multicast} \texttt{FF02::1} (vedi sez.~\ref{sec:IP_ipv6_multicast}); a questo punto devono inviare un messaggio ICMP \textit{Router solicitation} a tutti i router locali usando l'indirizzo \textit{multicast} \texttt{FF02::2} usando come sorgente il proprio indirizzo -link-local. +\textit{link-local}. Il router risponderà con un messaggio ICMP \textit{Router Advertisement} che fornisce il prefisso e la validità nel tempo del medesimo, questo tipo di messaggio può essere trasmesso anche a intervalli regolari. Il messaggio contiene anche l'informazione che autorizza un nodo a autocostruire -l'indirizzo, nel qual caso, se il prefisso unito all'indirizzo link-local non +l'indirizzo, nel qual caso, se il prefisso unito all'indirizzo \textit{link-local} non supera i 128 bit, la stazione ottiene automaticamente il suo indirizzo globale. @@ -1548,7 +1550,7 @@ Per questi motivi è previsto anche un protocollo stateful basato su un server che offra una versione IPv6 del DHCP; un apposito gruppo di \textit{multicast} \texttt{FF02::1:0} è stato riservato per questi server; in questo caso il nodo interrogherà il server su questo indirizzo di \textit{multicast} con -l'indirizzo link-local e riceverà un indirizzo unicast globale. +l'indirizzo \textit{link-local} e riceverà un indirizzo unicast globale. \section{Il protocollo ICMP}