X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?p=gapil.git;a=blobdiff_plain;f=netlayer.tex;h=16d252d98109f0665d4ba05c4dfe0cb56a439705;hp=fb4acf2582f121b4c86d1135571750e452d72ccb;hb=9f5fac5abf66c3a2fe782ecc17d63b62af2485ef;hpb=ab2e702bd899e2d99c70a90de1bb45ad62561e4e diff --git a/netlayer.tex b/netlayer.tex index fb4acf2..16d252d 100644 --- a/netlayer.tex +++ b/netlayer.tex @@ -1,6 +1,6 @@ %% ipprot.tex %% -%% Copyright (C) 2000-2003 Simone Piccardi. Permission is granted to +%% Copyright (C) 2000-2004 Simone Piccardi. Permission is granted to %% copy, distribute and/or modify this document under the terms of the GNU Free %% Documentation License, Version 1.1 or any later version published by the %% Free Software Foundation; with the Invariant Sections being "Prefazione", @@ -32,7 +32,7 @@ nuova versione denominata IPv6. \label{sec:ip_protocol} L'attuale \textit{Internet Protocol} (IPv4) viene standardizzato nel 1981 -dall'\href{http://www.ietf.org/rfc/rfc0719.txt}{RFC~719}; esso nasce per +dall'\href{http://www.ietf.org/rfc/rfc719.txt}{RFC~719}; esso nasce per disaccoppiare le applicazioni della struttura hardware delle reti di trasmissione, e creare una interfaccia di trasmissione dei dati indipendente dal sottostante substrato di rete, che può essere realizzato con le tecnologie @@ -78,6 +78,7 @@ diverse. \begin{table}[htb] \centering \footnotesize + \begin{usepicture} \begin{tabular} {c@{\hspace{1mm}\vrule} p{3mm}@{\vrule}p{3mm}@{\vrule}p{3mm}@{\vrule}p{3mm}@{\vrule} p{3mm}@{\vrule}p{3mm}@{\vrule}p{3mm}@{\vrule}p{3mm}@{\vrule} @@ -140,7 +141,8 @@ diverse. \omit\hfill\vrule &&&&&&&& &&&&&&&& &&&&&&&& &&&&&&&& \\ \cline{2-33} -\end{tabular} + \end{tabular} + \end{usepicture} \caption{Le classi di indirizzi secondo IPv4.} \label{tab:IP_ipv4class} \end{table} @@ -163,6 +165,7 @@ di questi ultimi ed inefficienza nel trasporto. \begin{table}[htb] \centering \footnotesize + \begin{usepicture} \begin{tabular} {c@{\hspace{1mm}\vrule} p{3mm}@{\vrule}p{3mm}@{\vrule}p{3mm}@{\vrule}p{3mm}@{\vrule} p{3mm}@{\vrule}p{3mm}@{\vrule}p{3mm}@{\vrule}p{3mm}@{\vrule} @@ -181,7 +184,8 @@ di questi ultimi ed inefficienza nel trasporto. \multicolumn{20}{@{}c@{\vrule}}{\parbox[c]{60mm}{\centering host Id}} \\ \omit\hfill\vrule &&&&&&&& &&&&&&&& &&&&&&&& &&&&&&&& \\ \cline{2-33} -\end{tabular} + \end{tabular} + \end{usepicture} \caption{Uno esempio di indirizzamento CIDR.} \label{tab:IP_ipv4cidr} \end{table} @@ -208,7 +212,7 @@ apparecchio elettronico sarebbe stato inserito all'interno della rete. Per questo motivo si iniziò a progettare una nuova versione del protocollo L'attuale Internet Protocol (IPv4) viene standardizzato nel 1981 -dall'\href{http://www.ietf.org/rfc/rfc0719.txt}{RFC~719}; esso nasce per +dall'\href{http://www.ietf.org/rfc/rfc719.txt}{RFC~719}; esso nasce per disaccoppiare le applicazioni della struttura hardware delle reti di trasmissione, e creare una interfaccia di trasmissione dei dati indipendente dal sottostante substrato di rete, che può essere realizzato con le tecnologie @@ -560,10 +564,10 @@ pu non assegnato & \texttt{1111 0} & 1/32 \\ non assegnato & \texttt{1111 10} & 1/64 \\ non assegnato & \texttt{1111 110} & 1/128 \\ - non assegnato & \texttt{1111 1100 0} & 1/512 \\ + non assegnato & \texttt{1111 1110 0} & 1/512 \\ \hline - unicast link-local & \texttt{1111 1100 10} & 1/1024 \\ - unicast site-local & \texttt{1111 1100 11} & 1/1024 \\ + unicast link-local & \texttt{1111 1110 10} & 1/1024 \\ + unicast site-local & \texttt{1111 1110 11} & 1/1024 \\ \hline \hline multicast & \texttt{1111 1111} & 1/256 \\ @@ -790,21 +794,21 @@ prima di avere un indirizzo globale. Ci sono due tipi di indirizzi, \textit{link-local} e \textit{site-local}. Il primo è usato per un singolo link; la struttura è mostrata in -\tabref{tab:IP_ipv6_linklocal}, questi indirizzi iniziano sempre per -\texttt{FE80} e vengono in genere usati per la configurazione automatica -dell'indirizzo al bootstrap e per la ricerca dei vicini (vedi -\ref{sec:IP_ipv6_autoconf}); un pacchetto che abbia tale indirizzo come -sorgente o destinazione non deve venire ritrasmesso dai router. +\tabref{tab:IP_ipv6_linklocal}, questi indirizzi iniziano sempre con un valore +nell'intervallo \texttt{FE80}--\texttt{FEBF} e vengono in genere usati per la +configurazione automatica dell'indirizzo al bootstrap e per la ricerca dei +vicini (vedi \ref{sec:IP_ipv6_autoconf}); un pacchetto che abbia tale +indirizzo come sorgente o destinazione non deve venire ritrasmesso dai router. Un indirizzo \textit{site-local} invece è usato per l'indirizzamento all'interno di un sito che non necessita di un prefisso globale; la struttura è mostrata in \tabref{tab:IP_ipv6_sitelocal}, questi indirizzi iniziano sempre -per \texttt{FEC0} e non devono venire ritrasmessi dai router all'esterno del -sito stesso; sono in sostanza gli equivalenti degli indirizzi riservati per -reti private definiti su IPv4. Per entrambi gli indirizzi il campo -\textit{Interface Id} è un identificatore che deve essere unico nel dominio in -cui viene usato, un modo immediato per costruirlo è quello di usare il -MAC-address delle schede di rete. +con un valore nell'intervallo \texttt{FEC0}--\texttt{FEFF} e non devono venire +ritrasmessi dai router all'esterno del sito stesso; sono in sostanza gli +equivalenti degli indirizzi riservati per reti private definiti su IPv4. Per +entrambi gli indirizzi il campo \textit{Interface Id} è un identificatore che +deve essere unico nel dominio in cui viene usato, un modo immediato per +costruirlo è quello di usare il MAC-address delle schede di rete. \begin{table}[!h] \centering @@ -829,7 +833,7 @@ MAC-address delle schede di rete. Gli indirizzi di uso locale consentono ad una organizzazione che non è (ancora) connessa ad Internet di operare senza richiedere un prefisso globale, una volta che in seguito l'organizzazione venisse connessa a Internet -potrebbe continuare a usare la stessa suddivisione effettuata con gli +potrebbe con4tinuare a usare la stessa suddivisione effettuata con gli indirizzi \textit{site-local} utilizzando un prefisso globale e la rinumerazione degli indirizzi delle singole macchine sarebbe automatica.