X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?p=gapil.git;a=blobdiff_plain;f=ipc.tex;h=da8d85a09c1e7eff365c4d02aa305fef2da2ed53;hp=a17bf4a0a5567930903cb7409d8f25f37359d737;hb=b7b0345f61ab7d26af9a165bc2d3e55cb9a3331a;hpb=ab0e3c2c239f3342d1e7bf0519f1831bbd4fa88b diff --git a/ipc.tex b/ipc.tex index a17bf4a..da8d85a 100644 --- a/ipc.tex +++ b/ipc.tex @@ -1933,6 +1933,7 @@ del sistema. Come vedremo esistono delle modalit diventa necessario indicare esplicitamente che si vuole il ripristino del semaforo all'uscita del processo. + \begin{figure}[!htb] \footnotesize \centering \begin{minipage}[c]{15cm} @@ -1953,12 +1954,14 @@ struct semid_ds \end{figure} A ciascun insieme di semafori è associata una struttura \var{semid\_ds}, -riportata in \figref{fig:ipc_semid_ds}. Come nel caso delle code di messaggi -quando si crea un nuovo insieme di semafori con \func{semget} questa struttura -viene inizializzata, in particolare il campo \var{sem\_perm} viene -inizializzato come illustrato in \secref{sec:ipc_sysv_access_control} (si -ricordi che in questo caso il permesso di scrittura è in realtà permesso di -alterare il semaforo), per quanto riguarda gli altri campi invece: +riportata in \figref{fig:ipc_semid_ds}.\footnote{non si sono riportati i campi + ad uso interno del kernel, che vedremo in \figref{fig:ipc_sem_schema}, che + dipendono dall'implementazione.} Come nel caso delle code di messaggi quando +si crea un nuovo insieme di semafori con \func{semget} questa struttura viene +inizializzata, in particolare il campo \var{sem\_perm} viene inizializzato +come illustrato in \secref{sec:ipc_sysv_access_control} (si ricordi che in +questo caso il permesso di scrittura è in realtà permesso di alterare il +semaforo), per quanto riguarda gli altri campi invece: \begin{itemize*} \item il campo \var{sem\_nsems}, che esprime il numero di semafori nell'insieme, viene inizializzato al valore di \param{nsems}. @@ -1968,6 +1971,7 @@ alterare il semaforo), per quanto riguarda gli altri campi invece: effettuata, viene inizializzato a zero. \end{itemize*} + Ciascun semaforo dell'insieme è realizzato come una struttura di tipo \var{sem} che ne contiene i dati essenziali, la sua definizione\footnote{si è riportata la definizione originaria del kernel 1.0, che contiene la prima @@ -1975,13 +1979,10 @@ Ciascun semaforo dell'insieme ridotta ai soli due primi membri, e gli altri vengono calcolati dinamicamente. La si è utilizzata a scopo di esempio, perché indica tutti i valori associati ad un semaforo, restituiti dalle funzioni di controllo, e - citati dalla pagine di manuale.} è riportata in \figref{fig:ipc_sem}. Di -norma questa struttura non è accessibile in user space, ma lo sono, in maniera -indiretta, tramite l'uso delle funzioni di controllo, i valori in essa -specificati, che indicano rispettivamente: il valore del semaforo, il -\acr{pid} dell'ultimo processo che ha eseguito una operazione, il numero di -processi in attesa che esso venga incrementato ed il numero di processi in -attesa che esso si annulli. + citati dalle pagine di manuale.} è riportata in \figref{fig:ipc_sem}. Questa +struttura, come le altre, non è accessibile in user space, ma i valori in essa +specificati possono essere letti in maniera indiretta, attraverso l'uso delle +funzioni di controllo. \begin{figure}[!htb] \footnotesize \centering @@ -2000,22 +2001,16 @@ struct sem { \label{fig:ipc_sem} \end{figure} -L'architettura dell'implementazione dei semafori è riportata in -\figref{fig:ipc_sem_schema}. Si è presa come riferimento l'architettura -usata fino al kernel 2.2.x (ed illustrata anche in \cite{tlk}) in quanto), che -viene mantenuta per compatibilità anche nel 2.4.x. - -\begin{figure}[htb] - \centering \includegraphics[width=15cm]{img/semtruct} - \caption{Schema della struttura di un insieme di semafori.} - \label{fig:ipc_sem_schema} -\end{figure} - -Come per le code di messaggi anche per gli insiemi di semafori esistono una -serie di limiti, i cui valori sono associati ad altrettante costanti, che si -sono riportate in \tabref{tab:ipc_sem_limits}. Alcuni di questi limiti sono al -solito accessibili e modificabili attraverso \func{sysctl} o scrivendo -direttamente nel file \file{/proc/sys/kernel/sem}. +I dati mentenuti nella struttura, ed elencati in \figref{fig:ipc_sem}, +indicano rispettivamente: +\begin{description*} +\item[\var{semval}] il valore numerico del semaforo. +\item[\var{sempid}] il \acr{pid} dell'ultimo processo che ha eseguito una + operazione sul semaforo +\item[\var{semncnt}] il numero di processi in attesa che esso venga + incrementato. +\item[\var{semzcnt}] il numero di processi in attesa che esso si annulli. +\end{description*} \begin{table}[htb] \footnotesize @@ -2043,6 +2038,14 @@ direttamente nel file \file{/proc/sys/kernel/sem}. \label{tab:ipc_sem_limits} \end{table} + + +Come per le code di messaggi anche per gli insiemi di semafori esistono una +serie di limiti, i cui valori sono associati ad altrettante costanti, che si +sono riportate in \tabref{tab:ipc_sem_limits}. Alcuni di questi limiti sono al +solito accessibili e modificabili attraverso \func{sysctl} o scrivendo +direttamente nel file \file{/proc/sys/kernel/sem}. + La funzione che permette di effettuare le varie operazioni di controllo sui semafori (fra le quali, come accennato, è impropriamente compresa anche la loro inizializzazione) è \func{semctl}; il suo prototipo è: @@ -2342,16 +2345,71 @@ strutture non vengono ereditate attraverso una \func{fork} (altrimenti si avrebbe un doppio ripristino), mentre passano inalterate nell'esecuzione di una \func{exec} (altrimenti non si avrebbe ripristino). -Resta comunque insoluto il problema di fondo di questo meccanismo, che non si -adatta al concetto di operazioni atomiche su un semaforo. Infatti siccome le -richieste di ripristino si accumulano attraverso diverse chiamate a -\func{semop}, si pone il problema di cosa fare all'uscita del processo quando -viene eseguito il ripristino. Il punto è se si deve porre il processo in -stato di \textit{sleep} se non si può accedere al semaforo o andare avanti -come se fosse stato impostato \macro{IPC\_NOWAIT}. La scelta del kernel è -quella di effettuare le operazioni che non prevedono un blocco del processo ed -ignorare silenziosamente le altre. Questo comporta che un comportamento senza -problemi può essere garantito solo per i semafori privati. +Tutto questo però ha un problema di fondo. Per capire di cosa si tratta +occorre fare riferimento all'implementazione usata in Linux, che è riportata +in maniera semplificata nello schema di \figref{fig:ipc_sem_schema}. Si è +presa come riferimento l'architettura usata fino al kernel 2.2.x che è più +semplice (ed illustrata in dettaglio in \cite{tlk}); nel kernel 2.4.x la +struttura del System V IPC è stata modificata, ma le definizioni relative a +queste strutture restano per compatibilità.\footnote{in particolare con le + vecchie versioni delle librerie del C, come le libc5.} + +\begin{figure}[htb] + \centering \includegraphics[width=15cm]{img/semtruct} + \caption{Schema della struttura di un insieme di semafori.} + \label{fig:ipc_sem_schema} +\end{figure} + +Alla creazione di un nuovo insieme viene allocata una nuova strutture +\var{semid\_ds} ed il relativo vettore di strutture \var{sem}. Quando si +richiede una operazione viene anzitutto verificato che tutte le operazioni +possono avere successo; se una di esse comporta il blocco del processo il +kernel creaa una struttura \var{sem\_queue} che viene aggiunta in fondo alla +coda di attesa associata a ciascun insieme di semafori\footnote{che viene + referenziata tramite i campi \var{sem\_pending} e \var{sem\_pending\_last} + di \var{semid\_ds}.}. Nella struttura viene memorizzato il riferimento alle +operazioni richieste (nel campo \var{sops}, che è un puntatore ad una +struttura \var{sembuf}) e al processo corrente (nel campo \var{sleeper}) poi +quest'ultimo viene messo stato di attesa e viene invocato lo scheduler per +passare all'esecuzione di un altro processo. + +Se invece tutte le operazioni possono avere successo queste vengono eseguite +immediatamente, dopo di che il kernel esegue una scansione della coda di +attesa (a partire da \var{sem\_pending}) per verificare se qualcuna delle +operazioni sospese in precedenza può essere eseguita, nel qual caso la +struttura \var{sem\_queue} viene rimossa e lo stato del processo associato +all'operazione (\var{sleeper}) viene riportato a \textit{running}; il tutto +viene ripetuto fin quando non ci sono più operazioni eseguibili o si è +svuotata la coda. + +Per gestire il meccanismo del ripristino tutte le volte che per un'operazione +si è specificato il flag \macro{SEM\_UNDO} viene mantenuta per ciascun insieme +di semafori una apposita struttura \var{sem\_undo} che contiene (nel vettore +puntato dal campo \var{semadj}) un valore di aggiustamento per ogni semaforo +cui viene sommato l'opposto del valore usato per l'operazione. + +Queste strutture sono mantenute in due liste,\footnote{rispettivamente + attraverso i due campi \var{id\_next} e \var{proc\_next}.} una associata +all'insieme di cui fa parte il semaforo, che viene usata per invalidare le +strutture se questo viene cancellato o per azzerarle se si è eseguita una +operazione con \func{semctl}; l'altra associata al processo che ha eseguito +l'operazione;\footnote{attraverso il campo \var{semundo} di + \var{task\_struct}, come mostrato in \ref{fig:ipc_sem_schema}.} quando un +processo termina, la lista ad esso associata viene scandita e le operazioni +applicate al semaforo. + +Siccome le richieste di ripristino si accumulano attraverso diverse chiamate a +\func{semop} per semafori diversi, si pone il problema di come viene eseguito +il ripristino all'uscita del processo, in particolare se questo può essere +fatto atomicamente. Il punto è cosa succede quando una delle operazioni +previste per il ripristino non può essere eseguita immediatamente perché ad +esempio il semaforo è occupato; in tal caso infatti, se si pone il processo in +stato di \textit{sleep} aspettando la disponibilità del semaforo (come faceva +l'implementazione originaria) si perde l'atomicità dell'operazione. La scelta +fatta dal kernel è pertanto quella di effettuare subito le operazioni che non +prevedono un blocco del processo e di ignorare silenziosamente le altre; +questo però comporta il fatto che il ripristino non è comunque garantito in +tutte le occasioni. \subsection{Memoria condivisa}