X-Git-Url: https://gapil.gnulinux.it/gitweb/?p=gapil.git;a=blobdiff_plain;f=ipc.tex;h=9d537d479eb615c123d3b3394b168f9058aa2aaa;hp=e0fef633d8d75c4f75cb8cb805f5aad3f10f3a41;hb=247c7ba624f39b283f9e85816c0616348f39c1b6;hpb=486c2be2a052783e6dec09bc288c76ecaa4f21e6 diff --git a/ipc.tex b/ipc.tex index e0fef63..9d537d4 100644 --- a/ipc.tex +++ b/ipc.tex @@ -376,7 +376,7 @@ originarie del codice a barre e produce un JPEG delle dimensioni adeguate. Questo però ci porta a scontrarci con una caratteristica peculiare delle pipe, che a prima vista non è evidente. Per poter effettuare la conversione di un PDF infatti è necessario, per la struttura del formato, dover eseguire delle -\func{lseek} sul file da convertire; se si esegue \cmd{gs} su un file normale +\func{lseek} sul file da convertire; se si esegue \cmd{gs} su un file regolare non ci sono problemi, ma una pipe però è rigidamente sequenziale, ed il tentativo di eseguire detta operazione su una pipe comporta l'immediato fallimento con un errore di \macro{ESPIPE}. Questo ci dice che in generale la @@ -614,12 +614,13 @@ oggetto. Per far questo a ciascuno di essi viene anche associata una stessa chiave due processi diversi potranno ricavare l'identificatore associato ad un oggetto e accedervi entrambi. - Questa caratteristica mostra il primo dei problemi associati al sistema di IPC di System V. Un secondo problema riguarda le modalità per l'accesso a questi oggetti. + + \subsection{Code di messaggi} \label{sec:ipc_messque}